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14.7.25

Il Garante e il video dell'autopsia di Chiara Poggi messo in rete da Gianluca Spina e poi eliminato ( speriamo non ritorni a circolare )

  ma  che  razza  di ragionamento  è   questo . Anch'io  qualche tempo fa avrei  fatto  una    cosa  del genere ma  poi  dopo un lungo processo interiore   di maturazione   ho  capito   che questa è pornografia del dolore . Le motivazioni    di    colui  ha  messo oinline  le  foto  o  alcune  d'esse  dell'autopsia di Chiara Poggi mi  sembra    banali e  forzate  . Si tratta   dell'Ex commissario della polizia di Stato, criminologo, youtuber da quasi 50mila follower e titolare della Gianluca Spina Academy,  che  vende corsi, dal costo variabile tra i 15 e i 50 euro, che offrono approfondimenti sui più famosi casi di cronaca nera, come appunto il delitto di Garlasco.
Gianluca Spina, in una delle sue masterclass a pagamento, avrebbe mostrato le foto dell’autopsia di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco nel 2007. Intanto l’ex commissario annuncia di aver eliminato il corso incriminato: «Non è stato il Garante della Privacy, ma io stesso» dichiara l’ex dirigente di Polizia nel suo ultimo video su Youtube.» E poi continua difendendosi: «Sono consapevole di aver mostrato foto della testa di Chiara, delle lesioni inaccettabili riportate da Chiara. Io non ho pubblicato nulla, cioè io ho prodotto delle lezioni a pagamento private i cui partecipanti ricevono un link di registrazione a una video lezione, quando ho trattato queste foto le avrò mostrate una ventina di minuti. Quale privacy avrò violato? Tra l’altro sono foto agli atti di un processo che sta sulla bocca di tutti, quindi non ho mostrato delle foto intime, private, ma delle foto giudiziarie, con un preciso scopo, mostrando per tre volte la gravità delle lesioni e dare risalto ai tagli sulle palpebre di Chiara che nessuno aveva notato». Come    già  detto la giustificazione è banale  , per il fatto che  se  sono  pubbliche     come  mai   tutti i media  maistream  e  non  , siti giornalisti  e  pseudo tali    non le  hanno mostrate  o  quele immagini   che mostrano  sono  pixellate   ed in parte   coperte   da  un velo ? . 
Sulla vicenda, nei giorni scorsi è intervenuto il Garante della Privacy bloccando la diffusione delle immagini, definendola una “lesione gravissima della dignità della vittima e dei suoi familiari”Da  libertario  e  appassionato   anche se  in maniera critica  di  cronaca nera  devo dire  che  il  garante  della privacy ( ente     che    reputo     inutile  ed antiquato    per  tutta  una serie di motivi  che non sto a scriver  qui  perchè esulerebbero  dal  post  in questione  )     ha  fattto bene     si  è  cercato  anche  se  a mo'  di foglia di fico       d'evitare   un altro caso   tiziana  cantone qui  tutta  la storia .
Il criminologo, sempre nel suo ultimo video Youtube rincara la dose: «Io non mi fermo. Non ho ricevuto alcuna comunicazione ufficiale dal Garante. Le immagini che ho mostrato sono tratte da atti giudiziari pubblici e sono state usate in contesto chiuso e privato, all’interno di una lezione rivolta a professionisti e studenti del settore criminologico».  Come   se    chi  le  acquista  pagando   non le rimetta   in rete  o   le  assi ad  altre persone . Infatti   pur  non  condividendo    completamente  perchè qualcosa  andava  fatto   per  evitare sciacallaggio e  speculazioni   su tale  vicenda   , non riesco a biasimare :   quanto dice  in  ques  articolo  « Il Garante e il video dell'autopsia di Chiara Poggi: effetto Streisand » il sito https://www.punto-informatico.it/
« [....] La notizia è stata immediatamente ripresa da tutti gli organi di stampa, occupando le prime pagine di giornali e telegiornali durante il fine settimana. Vien da chiedersi se fosse una misura necessaria.
Il video non meritava questa pubblicità [... ]
Il fenomeno rischia di innescarsi ogni volta che si tenta di limitare la circolazione di un contenuto, ancor di più se il soggetto in questione, la povera vittima di un omicidio, è al centro della discussione pubblica con la riapertura del processo.Con tutta probabilità non vedremo mai nemmeno un fotogramma del video in questione sulle pagine dei siti di informazione o nei TG. Con altrettanta probabilità, lo stesso filmato è già finito sui dispositivi e sugli hard disk delle redazioni. Un ammonimento, quello rivolto alla stampa, che seppur legittimo rischia di ignorare un pericolo più reale. [... ] Non basterà un provvedimento, purtroppo Internet non è fatto solo di testate giornalistiche e persino i social network, spesso, falliscono nel bloccare contenuti dalla natura discutibile. Tutto questo senza considerare le altre piattaforme attraverso cui circola materiale di ogni tipo, dai network P2P ai siti nascosti nei meandri più oscuri del mondo online. Insomma, c’è l’eventualità concreta, da non ignorare, che una volta a conoscenza dell’esistenza del video, qualcuno determinato a trovarlo possa riuscirci. 
Il Garante invita dunque chiunque entri nella disponibilità di tali immagini, compresi i mezzi di informazione, ad astenersi dalla loro diffusione che, anche in considerazione della violenza esercitata nei confronti della vittima, lederebbe in modo gravissimo la sua dignità e quella dei suoi familiari.
L’intervento del Garante Privacy sul video dell’autopsia di Chiara Poggi è legittimo? Sì. Sarà utile a evitarlo? Non ne siamo certi. Poco cambia la minaccia di sanzioni.
Viene inoltre da chiedersi se, a questo punto, lo stesso trattamento non avrebbe dovuto essere riservato a un altro filmato circolato nei giorni scorsi e, questo sì, ripreso da tutte le principali testate nazionali, magari tagliato ad hoc un fotogramma prima della tragedia per non esporsi a lamentele o cause legali. Quello di un uomo che si toglie la vita lasciandosi risucchiare dal motore di un aereo. Contesti diversi, circostanze differenti, ma la tutela della dignità non dovrebbe mai essere messa in discussione.»

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