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8.10.25

Il caso della ballerina Maria Miceli, morta di tumore: “Indotta a non curarsi e a seguire diete e riti sciamanici” chi + più idiota lei o loro ?

Leggendo  notizie come quella    riportata  sotto   a caldo mi verrebbero da chiedermi chi e più idiota la vittima che si è lasciata circuire o loro che l'hanno convinta ? Insomma  pensieri da bastard inside .
Ma poi  a freddo  cioè    cercando  risposte   razionali  mi  sono fermato  un attimo a    riflettere  . Infatti  ho fatto,oltre al classico respiro profondo e contare fino 20,un let it be * cioè ho scelto di non commentare  giudicarla per  tale condotta   perché : 1) è già stata punita dalla morte per aver dato retta a tali esseri spregevoli., 2) chi sono io per giudicare le scelte altrui soprattutto in contesti così delicati . pensando al fatto che anch'io per recuperare il mio account fb ho dato retta ad hacker truffatore rimettendoci una barca di soldi  💰.
 E  poi  mentre  cercavo   di riflettere  mi  sono  chiesto  : che  cosa  mi : « [...]  serve da queste vite\ ora che il cielo al centro le ha colpite\ora che il cielo ai bordi le ha scolpite.[...] cos'altro ti serve da queste vite\ora che il cielo al centro le ha colpite »**.  Ed ho  pensato   che   ha  sofferto abbastanza  e  ne  ha  pagato   il  fio  con la  morte  . Quindi ha prevalso il pensiero a freddo . Non ho niet'altro d'aggiungere se non che considerando che oggi se la diagnosi è fatta in tempo la probabilità di guarire da un tumore al seno supera il 90% direi che morire così è proprio brutto. Fanno bene i genitori a continuare la battaglia legale. Adesso  basta parlare    io   . ecco  la sua vicenda





Il giudice per le indagini preliminari di Milano deve decidere se rinviare a giudizio due donne accusate di aver convinto la ballerina Maria Miceli a non seguire la medicina tradizionale per curare un tumore. La 35enne è deceduta nel maggio del 2023.

A cura di Fabrizio Capecelatro

Finora tutti, media compresi, hanno sempre pensato che la sua morte fosse stata solo una tragedia. Ma in realtà, secondo quello che Fanpage.it ha potuto apprendere, dietro potrebbe nascondersi una storia molto più complessa, fatta di riti sciamanici, diete, dottori che non sono dottori e, soprattutto, un'organizzazione che rifiuta in toto lo Stato e le istituzioni, medicina compresa. La storia è quella di Maria Miceli, scomparsa all’età di 35 anni a causa di un tumore nel maggio 2023. Era una giovane e talentuosa ballerina bresciana apparsa in diversi programmi tv. Dalla Rai a Mediaset, fino a Sky, aveva portato anche sui palcoscenici più noti al mondo, il suo amore per la danza. Parliamo, dunque, di un volto noto dello spettacolo, tanto che della sua morte avevano parlato tutti i principali media, locali e nazionali.
Quella che però si sta discutendo nelle aule del Tribunale di Milano è una storia più complessa di quello si è raccontato fino a oggi. Maria Miceli, infatti, potrebbe essere stata indotta a non curarsi da due donne che si sarebbero approfittate "dell'infermità e dello stato di minorata capacità psichica" della donna. È tutto scritto in una denuncia presentata mesi fa dai familiari di Maria Miceli e che ha portato a un’inchiesta della Procura di Milano che, è bene dirlo, al momento si è chiusa con la richiesta di archiviazione presentata dal pm, a cui però i familiari stessi si sono opposti tramite l'avvocato Marco Marzari. Al momento, dunque, si è in attesa della decisione del gip il quale potrà archiviare, disporre ulteriori indagini o rinviare a giudizio.
Le due donne che erano in contatto con Maria Miceli sono R. S. e S. P., quest'ultima è anche detta "La Sciamana". Ci sono tanti messaggi e tante mail che, a leggerle, sollevano diversi dubbi. La prima sarebbe stata contattata da Miceli già nel 2018 e in una mail lei si sarebbe presentata come "educatrice, psicologa e psicoterapeuta, consulente nutrizionale", nonostante la donna non risulti essere iscritta né all’Albo dei Biologi né a quello dei Medici né a quello degli Psicologi. Eppure avrebbe indicato a Maria Miceli cure, diagnosi e diete da seguire: ci sono messaggi, oggi al vaglio dei giudici in cui sono riportate vere e proprie terapie con farmaci quantomeno consigliate dalle due. E poi, come detto, c’è la "Sciamana", che avrebbe avuto, secondo la denuncia, "un ruolo attivo nel rafforzare la convinzione di Maria a non seguire le cure ma di affidarsi allo ‘Spirito'", alle forze dell’universo e a presunti riti sciamanici.
Il risultato è una sequela di messaggi in cui sembra che le due donne inducano la Miceli a non seguire le cure tradizionali: "Dovresti evitare la tac, lo sai anche tu. Oltre al fatto che non ti occorre affatto. Occorre ripristinare tutto il tuo assetto ormonale ormai devastato da quello schifo che ti somministravi", si legge in un messaggio. In un altro ancora: "Così ti rimetti in sesto, tutto sempre grazie a quel veleno che ti hanno dato (…) Devi sicuramente mangiare di più e smaltire tutto il veleno che hai assunto in questi anni…", con riferimento verosimilmente alle cure chemioterapiche che la donna aveva inizialmente seguito. Quello che emergerebbe è una sorta di negazione della malattia oncologica, nonostante i tanti messaggi in cui la stessa Miceli chiedeva rassicurazioni.
A titolo di esempio, il 21 agosto 2019 Maria scrive a R. S.: "Oggi mi sento due noduli dei quali uno grande.. cosa cavolo sta succedendo", la risposta è immediata: "Nodulini che spariranno". Pochi giorni dopo altri messaggi: "Mi ha appena chiamata la mia oncologa.. dice che una ripresa di attività nella mammella […] Dice che non è una recidiva ma che c'è una ripresa di attività… Ma secondo te devo farmi operare per togliere tutto?"; "Non penso sia il caso", la risposta laconica. E ancora: "Starò bene, vero? Sospendere questa cosa mi farà stare bene senza danni, vero?"; "Assolutamente si, è questo che ti sta creando danni", la risposta. Di contro, poi, c’era la sensazione che Miceli fosse profondamente legata alla "Sciamana" e alle sue presunte ‘cure': "Noi abbiamo i batteri buoni che ci aiuteranno e loro entrano anche nelle ossa. Noi crediamo negli strumenti che abbiamo a disposizione dall’Universo".
Vedremo come si pronuncerà il gip nei prossimi giorni, fermo restando, come detto, che al momento il pm stesso ha chiesto l’archiviazione. Ma intanto la vicenda, già profondamente drammatica, ha assunto caratteri ancora più surreali. Secondo quello che è emerso negli ultimi mesi – e come racconterà la trasmissione Farwest venerdì sera su Rai3 in un'inchiesta esclusiva realizzata da Carmine Gazzanni – proprio la Sciamana sarebbe legata a un'organizzazione complottista di cui anche Fanpage.it si è occupata in passato. Parliamo di "Noi È Io Sono", che professa il disconoscimento dell’autorità del governo e delle leggi e che firma i documenti con una sorta di inchiostro rosso che secondo alcuni sarebbe addirittura sangue. Nel corso degli ultimi anni di questa organizzazione si è parlato per via di casi di cronaca in cui persone sono state fermate senza patente o assicurazione o magari con una targa artefatta (tra le altre cose l’organizzazione va in giro con un passaporto autoprodotto che a detta loro sostituirebbe tutti i documenti ufficiali che, ovviamente, loro non riconoscono). Alcune persone sono arrivate a perdere la casa perché convinte che il mutuo alla banca doveva pagarlo un presunto "uomo di paglia" e non loro stesse.
Gazzanni è riuscito ad infiltrarsi all'interno dell'organizzazione documentando le tesi bislacche dell'organizzazione che ritiene, tanto per dire, che i principali leader mondiali (da Trump a Putin) siano morti ormai da anni e che al loro posto ci siano dei cloni, che a governare il mondo intero ci sarebbe una cabala extra-terrestre, e che tutti noi non dovremmo più pagare biglietti, mutui, assicurazioni, multe e bollette perché in realtà saremmo creditori già al momento della nascita di milioni di euro che lo Stato – che per loro è un'azienda privata – ci sottrae. Il punto, però, è che all'interno dell'organizzazione molte persone sono convinte che anche la scienza sia un enorme complotto. E dunque che le medicine non servano a nulla, che siano veleno, che i vaccini e la chemio siano un modo con cui “il sistema” vuole farci fuori, che se si è in pace col mondo il cancro non arriva. E non a caso potrebbero essere più d'uno i casi di morti sospette. 

 Note a margine  


9.6.21

NIENTE è QUEL CHE SEMBRA . QUANDO L'AUTISMO VIENE SCAMBIATO ED CONFUSO CON disturbo dell’attenzione,

 

Lei è Florina. Vive in provincia di Roma. È sposata, ha un figlio. Alessio ha 2 anni, è un bambino molto vivace, ma non spiccica una parola. È il 2012. Florina e il marito portano il figlio in ospedale per un problema respiratorio. Il medico li fa chiamare. Prego signori, accomodatevi, i polmoni del piccolo sono a posto, il problema è un altro. Florina sgrana gli occhi. In che senso? Il dottore la guarda dritto negli occhi. Alessio è autistico. Florina è smarrita, anche il marito cade dalle nuvole. Si rivolgono a una neuropsichiatra. Dopo ore di test, la dottoressa conferma il verdetto. Alessio è grave, non parlerà e non sarà mai autonomo, rassegnatevi. Florina è divorata dai sensi di colpa.






Come ha potuto non accorgersi di nulla? Passano gli anni, Alessio segue una terapia mirata, si comporta in modo diligente, ma i risultati sono scarsi. Si esprime a monosillabi, è irrequieto, gli altri bambini lo evitano, e lui ne soffre. Florina non riesce a rassegnarsi. Prende Alessio per mano, lo porta alle poste, gli insegna a ritirare il ticket, a mettersi in fila. Entrano al supermercato, gli fa inserire la monetina per il carrello, lascia che scelga i prodotti dagli scaffali. Alessio ti va la pizza? Il bambino fa segno di sì, Florina gli mostra come ordinarla. Lo coinvolge in tutte le attività del quotidiano, la gente del quartiere impara a conoscerlo, lo prende in simpatia, lo saluta quando lo incontra. Alessio sorride, poco alla volta parla, si apre, e un bel giorno esprime alla mamma il suo desiderio più grande. Mamma io voglio essere accettato per quello che sono. Florina è incredula, abbraccia il suo bambino. Ce la faremo tesoro, te lo prometto. Gira l’Italia e trova un medico specializzato. Il dottore visita il bambino. Signora, ma quale autismo, suo figlio ha un disturbo dell’attenzione, con la terapia giusta farà passi da gigante. Oggi Alessio ha 10 anni, frequenta le Elementari, ha imparato da solo il rumeno, va alla grande in inglese, fa pianoforte, tennis, e ricorda il numero civico di tutti i suoi amici. E c’è una frase che ripete di continuo, fino all’ossessione. Mamma, sono felice.
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21.6.19

Non sapevo che difendere la scienza ed il progresso fosse dittatura fasciosanitaria

Eleonora Bottaro, genitori condannati a due anni per non averla fatta curareDI COSA   STIAMO PARLANDO
Del caso di  Eleonora Bottaro,ragazza  morta  di leucemia per i cui  genitori condannati a due anni per non averla fatta curare con la  chemio  ma    con lo pseudo metodo Hamer di cui loro erano seguaci






come     ho già  avuto modo di scrivere  sul mio Facebook  :  << questo succede quando si ricorre ai ciarlatani anziché alla scienza 🔬. Infatti Secondo la procuratrice aggiunta Valeria Sanzari, che ha indagato subito madre e padre per omicidio colposo aggravato dalla prevedibilità dell'evento, la ragazza non ha mai avuto modo di costruire una propria libertà di scelta delle cure, in quanto sempre iperprotetta e "plagiata" dai genitori.  >>.
Tale    post  , oltre  le  consuete  email   (  all'email  del blog  redbeppe@gmail.com ) di  haters e  di fanatici  pro vaccinisti e  cure  (  o  pseudo cure  )     alternative  ha  creato un interessante  dibattito   che ivi   riporto



Eugenio Bisbabbo Crispo Giuseppe, e se fosse morta per la chemio ?
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Giuseppe Scano Eugenio Bisbabbo Crispo tutto è possibile .. Pero almeno fin ora le statistiche dicono che ci sono più possibilità di giuarire ( la guarigione assoluta però non esiste ) con la chemio che con altri metodi scientifici o meno . tutto dipende da quando la s'inizia o meno . Avrei detto la stessa cosa se fosse avvenuta per paradosso nel caso inverso
Mi piace· Rispondi· 23 h
Antonio Bocco Una cosa è non farcela dopo aver provato con cure che cmq si sono dimostrate le uniche efficaci, un altra è morire perché qualcuno è convinto che si possa guarire con metodi senza nessuna rilevanza scientifica.
Mi piace1· Rispondi· 23 h· 23 h
Eugenio Bisbabbo Crispo Giuseppe Scano la stessa scienza dice anche che la chemio aumenta il rischio di metastasi....
Mi piace· Rispondi· 23 hGiuseppe Scano Eugenio Bisbabbo Crispo da quel che ne so dipende da caso a caso e da stato di malattia . niente è efficace al 100 % .
Mi piace· Rispondi· 23 hEugenio Bisbabbo Crispo Giuseppe Scano le variabili sono infinite.
A quei genitori non ha certo fatto piacere perdere la figlia. Le scelte si rispettano e non è imponendo che si risolvono i problemi. In medicina non esiste rischio zero e fintanto che esiste rischio non deve esistere imposizione.
Mi piace· Rispondi· 23 hGiuseppe Scano Eugenio Bisbabbo Crispo certo si rispettano . Ma si possono anche non condividere . soprattutto se provato quello che afferma il magistrato : << la ragazza non ha mai avuto modo di costruire una propria libertà di scelta delle cure, in quanto sempre iperprotetta e "plagiata" dai genitori. >>. Perché un conto è che tu decida in autonomia di ricorre al metodo scientifico o ad un metodo pseudo scientifico . un altro se non ti viene data tale possibilità .
Mi piace· Rispondi· 23 h

 Alle  risposte  aggiungo  ed  approfondisco   due  cose  . La prima  un conto  è  che   rifiuti per  motivi etici   o medici oppure    non ti  fidi  delle  cure  ufficiali    e  ricorri a quelle  sperimentali \  alternative   ma  esse  devono essere  scientificamente  verificate   altrimenti  diventa  sciacallaggio e  speculazione    oltre  che  creare  false    speranze  a chi   soffre  di  simili malattie   .  La  seconda che  tale  scelta  possa  avvenire  in piena   libertà  e  senza  nessun indottrinamento . Infatti  è  grave   se   e confermato   provato quello che afferma il magistrato : << la ragazza non ha mai avuto modo di costruire una propria libertà di scelta delle cure, in quanto sempre iperprotetta e "plagiata" dai genitori. >>.

e  voi che ne pensate  ?



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30.6.14

fare le cose lentamente e senza fretta può essere utile e determinante



la prima storia è di una donna che Rifiuta aborto consigliato dai medici e partorisce bimbo sano





la seconda di una donna che corre all'indietro per combattere una grave malattia






due storie piene di vita  e di  speranza  

2.3.13

Cecilia, 4 anni, in attesa di un trapianto ha potuto riabbracciare nella sua stanza del “Regina Margherita” il suo Black Torino, il cane di famiglia ammesso in ospedale strappo alle regole per una bimba cardiopatica

Speriamo  che  caèpitano  più  spesso queste eccezioni \  strappi alla regola   e che  diventi  la  norma   .
 
fonte   repubblica  del  2\3\2013 
di  VERA SCHIAVAZZI
TORINO 
C’è un attimo magico  quando gli occhi di Cecilia, 4 anni, incontrano quelli di Black,7 anni presunti. La bambina cardiopatica che da dodici mesi vive grazie a un cuore artificiale è seduta nella sua stanza bianca e  piena di macchine e ha davanti un tavolino di plastica rosso della sua taglia, con sopra i pezzi di un  puzzle. Il cane, un meticcio nero col pelo ruvido e le zampe bianche, mite e un po’ timido, è il suo cane, quello con cui Cecilia è cresciuta insieme alla sorellina Sofia, pettinata come lei,che le siede accanto come in tanti altri giorni passati in ospedale.

E il luogo è la stanza 18 del reparto di cardiologia del Regina Margherita di Torino.E’ la prima volta che un cane “forestiero” sale sull'ascensore di un grande ospedale ed entra in una camera sterile. Altri cani prima di lui hanno giocato all'esterno con i piccoli ricoverati o li hanno aiutati a reimparare a camminare nel reparto di ortopedia:erano però i quattro “specialisti” della pet therapy, addestrati e selezionati. Black no,Black è il cane di famiglia, quello che viveva già in casa con Maria e Guillermo, i genitori di Cecilia,
e con Sofia, la primogenita. Da mesi Cecilia chiedeva di vederlo,e giovedì papà e mamma le hanno detto «domani ci sarà  una sorpresa». Ieri all’una la sorpresa è arrivata sulle sue quattro zampe, il cane e la bambina si sono  riconosciuti con uno sguardo,si sono parlati e capiti in un linguaggio sconosciuto agli adulti umani, poi Black si è accucciato ai piedi del tavolino, un po’ disturbato dai flash e dagli  sconosciuti che si davano il turno nella piccola camera di ospedale.
Un po’ disturbata lo era anche  Cecilia, che però ha mostrato tutta la sua forza: sorrisi, carattere e humour, come quando  ha chiesto una ciotola d’acqua  per il suo cane, o gli ha raccomandato di non sporcare per terra.I genitori - Guillermo italiano di origini guatemalteche, e Maria - sono entrambi infermieri a Pinerolo, 40 chilometri da Torino.
Quando alla loro seconda figlia è stata diagnosticata una grave patologia cardiaca, la bimba aveva soltanto otto giorni di vita. La loro è una storia di dolore e di speranza, uguale a quella di tante altre famiglie, ma vissuta col coraggio speciale di chi conosce la malattia e la lotta per sopravvivere. Non hanno paura dell’ospedale, hanno chiesto e ottenuto che anche Sofia possa restarci a dormire, due o tre volte al mese, per portare la casa dentro la camera numero 18 e le risa tra bambine che ieri si sentivano a ogni movimento del cane, a ogni scatto dei flash.
 Loro fanno i turni a Pinerolo per poi correre al Regina Margherita e condividere l’attesa del trapianto che guarirà Cecilia, un giorno dopo l’altro. «E’ stata dura per noi ottenere la legge 104 -- racconta Guillermo riferendosi ai permessi ai quali hanno diritto i familiari di un malato grave -- ma ce l’abbiamo fatta. Ora speriamo che arrivi il trapianto. 
A mia figlia serve il cuore di un bambino, e non c’è ancora abbastanza conoscenza e sensibilità su questo tipo di donazioni.Lo capisco: quando il cuore di un bambino batte ancora, anche se c’è morte cerebrale, è difficile dire sì all’espianto. Ma guardatela, guardate come è serena, sveglia e tranquilla, nonostante tutto. Non vorreste farla vivere?».

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n LX IMPARATE A “LEGGERE” IL LINGUAGGIO DEL CORPO

 Il linguaggio del corpo da solo non basta a prevenire femminicidi o violenze, ma può essere un segnale precoce utile se integrato con educ...