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Studiare da rifugisti: l'academy è in montagnaUn verso per TikTok, la poesia si fa social.,Missione arance: lotta contro mafia e spreco.,

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I gestori di Brioschi e Rosalba lanciano un percorso formativo per aiuto-rifugisti Gratuito, per un massimo di sei candidati, per imparare il lavoro in rifugio LECCO – Un lavoro bello ma decisamente duro quello del rifugista, perché la vita in montagna ha il suo grande fascino ma è una sfida personale e, in questo caso, anche professionale. Il territorio lecchese offre anche questa opportunità di impiego ed oggi c’è anche un percorso formativo per imparare il mestiere: si tratta della   ‘Capanat Academy’   di aiuto-gestori di rifugio che ha lo scopo di assumere nuove leve, rivolto a chi vuole intraprendere una esperienza di lavoro in rifugio. E’ la proposta lanciata da ‘Brialba’, che si occupa si occupa della gestione dei  rifugi “Rosalba” e “Brioschi”   entrambi sul gruppo delle Grigne, con il patrocinio del Cai di Milano, in collaborazione con guide di montagna e Resinelli Tourism Lab. Il percorso, completamente gratuito, si svolgerà presso i rifugi Brioschi e Rosalba e prevede la pa

MORTE DEI CAMPI di © Daniela Tuscano

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MORTE DEI CAMPI Come una Nedda cresciuta, o un . Sud verghiano, naturalista e positivista, spietato, di oltre cent'anni fa. Sud dei vinti. Invece siamo nel 2015. E Paola Clemente era italiana. Non un'immigrata. Ma proviamo a sentirla mormorare, mentre s'ammazza letteralmente di fatica in quel deserto di seminagione, "che è quest'Italia?". Sgobbava sette giorni su sette per due euro l'ora, sotto la schiavitù del caporalato. Alla fine è schiattata, ma nelle fotografie, lei, col suo cognome da pontefice (ottocentesco pure quello), riusciva ancora a sorridere. Un sorriso liquido, largamente mansueto sopra un modesto vezzo di perle. Perché la vita è fuori. Deve esserlo.  Paola voleva sentirsi umana e s'insinuava in feste amicali per restituirsi all'umanità. Quell'angolo d'esistenza, i caporali non erano riusciti a spegnerlo. E lei vi s'aggrappava tenacemente. Appesa a un pensiero, alla gioia della famiglia, come Rosso al ricordo d

Sigari Doge, i coltivatori fanno l'impresa In Veneto i coltivatori di tabacco diventano produttori di sigari. Con l'aiuto delle banche, della Regione e del gruppo Maccaferri

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leggo su   www.panorama.it  questo articolo  di   Giovanni Iozzia  .  Una buona news  dal mondo  dell'agricoltura  . Finalmente   qualcuno che reagisce  alla crisi  e non si piange  addosso  Una tradizione agricola centenaria,  nuove  risorse finanziarie, l’alleanza commerciale con un leader di mercato. Nasce così un nuovo marchio del made in Italy in un settore difficile come quello del fumo. Il caso del “Doge”,  l’Antico Sigaro Nostrano del Brenta , racconta della possibilità di creare impresa valorizzando uno storico distretto del tabacco, fra Vicenza, Padova e Treviso. Li chiamavano “pifferi” i sigari  prodotti  da quelle parti negli anni fra le due guerre mondiali, ma in quell’area del Nordest il tabacco abitava già da secoli, certamente dal 1763, anno in cui la Serenissima concesse a  Campese , e altri piccoli comuni della provincia di Vicenza, la prima coltivazione ufficiale del tabacco che lì coltivavano “clandestinamente” dal ‘500. È la storia che sta dentro il

[halloween in cucina 2 ] halloween sardo

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ecco come  promesso  il nostro  halloween  altro  che  quelle fesserie  ( per  altro non tanto  originale, salvo le  zucche  ,da quelli europei  ) il primo articolo viene dall'amica Ele  casula  sul mio  https://plus.google.com non potendo  copia e  incollarlo  ne  riporto un pezzo Sardegna Una festa dei morti tutta particolare con pabassini e pane ‘e sapa | Mediterranews » La ricorrenza di Ognissanti e della festa dei morti affonda le sue radici nella notte dei tempi. Ogni zona d’Italia conserva usanze e tradizioni differenti  (  contnua http://mediterranews.org/2012/10/sardegna-una-festa-dei-morti-tutta-particolare-con-pabassini-e-pane-e-sapa/  )  il secondo  invece  riesco a  copiarlo  ed incollarlo tutto   viene da questo bel  portale  ( eccetto il  2  video  )   http://www.portalesardegna.com/blog/enogastronomia-sardegna/   Rispecta sos mortos et time sos bios. Venera i morti e temi i vivi.”Antico detto sardo È da qualche anno che anche q

serre fotovoltaiche utili o inutili ? mafie o non ?

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di questo si parlerà  a Narbolia ( Oristano ) il 16.c.m   .  fonte   http://mediterranews.org/