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18.4.24

chi lo ha detto che per fare la musica servano strumenti David Monacchi è un musicista, un professore di Conservatorio a Pesaro, un ingegnere del suono ma soprattutto il creatore di un’arca in cui raccoglie e porta in salvo i suoni più antichi della natura per trasmetterli alle future generazioni. Il suo progetto si chiama “Fragments of Extinction”.

 C’è un concerto che si ripete identico da migliaia di anni, è il suono della natura e degli animali delle foreste primarie del mondo, quelle dove l’uomo non è mai arrivato. C’è un professore che da 25 anni va a caccia di questi suoni e li registra, perché non vadano perduti e per testimoniare la perfezione anche sonora del nostro pianeta .
Ci sono concerti che si ripetono ogni giorno, sempre alla stessa ora, da un tempo infinito. Non sono mai esattamente identici, ma ogni musicista conosce alla perfezione la sua parte. Nessuno, da migliaia di anni, si permette di disturbarli e i teatri che li ospitano hanno decine di milioni di anni d’età. Ci sono i concerti dell’alba, quelli del tramonto e i piccoli concerti notturni. E poi c’è David che ha deciso di registrarli questi concerti perché tutti possano sorprendersi di questa meraviglia.

David Monacchi durante uno dei suoi viaggi per raccogliere e campionare i suoni della natura @Alex D’Emilia

David Monacchi è un musicista, un professore di Conservatorio a Pesaro, un ingegnere del suono ma soprattutto il creatore di un’arca in cui raccoglie e porta in salvo i suoni più antichi della natura per trasmetterli alle future generazioni. Il suo progetto si chiama “Fragments of Extinction”. David ha cominciato nelle foreste intorno a casa sua, voleva raccogliere e campionare i suoni del bosco per utilizzarli nelle sue composizioni, ma poi in quelle notti ha capito che c’era già tutto e che bastava ascoltare. «I primi soldi che ho guadagnato li ho spesi in un microfono, sono andato a prenderlo in Germania. Ho cominciato subito a fare registrazioni negli habitat del Montefeltro, non lontano da Urbino, dove sono nato e cresciuto. Quando arrivava la primavera per me era un’ossessione riuscire ad andare ogni notte a registrare i rapaci notturni, poi gli usignoli e, a primavera avanzata, i grilli e tutti gli altri insetti».

Venticinque anni fa, David legge un articolo scientifico di Edward O. Wilson, che è stato uno dei più grandi esperti di biodiversità, in cui si parla del rischio di una sesta estinzione di massa sulla Terra, causato dall’impatto di una sola specie, quella umana su tutto il resto dell’habitat naturale: «Quell’articolo mi ha segnato. Ho capito che dovevo andare nelle foreste primarie del mondo, nei luoghi dove la mano dell’uomo non è mai stata presente per raccogliere e testimoniare la ricchezza di una biodiversità straordinaria e antichissima».

Così inizia una serie di viaggi che diventano il grande progetto della sua vita: centinaia di registrazioni, ognuna di 24 ore, in tre continenti, focalizzandosi in particolare sull’Amazzonia, il bacino del Congo e il Borneo. 

«Abbiamo cominciato in Amazzonia, insieme a Greenpeace, e con loro abbiamo disegnato un viaggio sul Rio delle Amazzoni e poi su un affluente del Rio Branco che si chiama Rio Jauaperi. Una vasta area di foresta primaria in cui vivono solamente 300 esseri umani lungo 250 chilometri di fiume. L’impatto umano è nullo. La prima notte sono stato svegliato dalle voci delle scimmie urlatrici che da tre aree diverse della foresta lanciavano il loro canto mattutino per suddividersi gli alberi da frutta».

Ogni missione dura circa cinque settimane. David Monacchi raggiunge gli habitat più ricchi di suoni e poi per tre settimane registra @Alex D’Emilia

«Il giorno dopo ho aperto i microfoni e raccolto il primo “Dark Chorus”, il coro del crepuscolo: quando dalla luce si passa al buio. Il tramonto è un processo che dura dai 40 ai 50 minuti: dipende da quanto è alta la foresta, da quanta luce filtra. Ma è uguale in tutte le foreste primarie del mondo. Ci sono questi 40 minuti dove uccelli, insetti e mammiferi passano il campo acustico a anfibi, insetti e uccelli notturni. È una rivoluzione che ha dell’incredibile: sono 40 minuti che parlano della musica del pianeta».

Questo è il concerto di cui vi parlavo, che avviene intorno alla linea dell’Equatore dove ci sono esattamente 12 ore di luce e 12 di buio: «Le specie hanno utilizzato questo orologio preciso del ciclo circadiano per fare le loro vocalizzazioni in quel determinato punto della giornata. Se tu guardi l’orologio sai che da milioni di anni si ripetono le stesse partiture e c’è lo stesso identico paesaggio sonoro».

Per avere idea di cosa si tratti potete ascoltare la nuova puntata del podcast Altre/Storie, con l’intervista a David Monacchi e una serie di sinfonie come quella che ogni giorno al tramonto viene creata dalla Natura nella Danum Valley, nella parte settentrionale del Borneo, in Malesia, la foresta primaria più antica del pianeta. Alle 6 del pomeriggio quando inizia il coro del crepuscolo si sentono cantare uccelli di varie specie e molti insetti tra cui la più grande delle cicale, la megapomponia imperatoria che ha la grandezza di una mano. Quando il buio prende il sopravvento il richiamo che si sente più forte è quello amoroso dell’Argo maggiore, un grande e goffo uccello della famiglia dei fagiani che può raggiungere i due metri di lunghezza e ha piume colorate con macchie a forma di occhio. In sottofondo si sentono i gufi. 

David, dopo il primo ascolto 25 anni fa, resta sconvolto e da quel momento la sua vita cambia profondamente: «Ho abbandonato la composizione, ho abbandonato la musica e mi sono reso conto che il mio lavoro era proprio quello di prestare tutte le mie conoscenze per creare un archivio di suoni di ecosistemi ad altissima biodiversità completamente indisturbati e sconosciuti». 

L’ultima puntata della mia serie podcast Altre/Storie per Chora Media

Ogni missione dura circa 5 settimane, la prima impresa è riuscire a raggiungere le zone di registrazione, ovvero gli habitat più ricchi di suoni. A seconda delle zone si usano le canoe, si seguono le piste degli elefanti o si deve aprire un varco nella foresta. Poi per tre settimane si registra. Le difficoltà e i pericoli sono tantissimi: «Nell’ultimo viaggio in Amazzonia abbiamo fatto le registrazioni in un’area in cui c’erano 148 specie di serpenti per ettaro. E verosimilmente un terzo di questi sono velenosi. Lì ogni movimento richiede un’attenzione assoluta e mille precauzioni». Ci sono poi i problemi medici, dalla dissenteria alla malaria, e il caldo. Ma nulla di tutto questo ha mai scoraggiato David se da un quarto di secolo continua a partire.

Il risultato di questa visionaria fatica si può ascoltare in un luogo magico che si chiama “Sonosfera” ed è all’interno dei Musei Civici di Pesaro. Si tratta di una sorta di anfiteatro che può ospitare sessanta persone in una struttura completamente isolata dai rumori esterni. Grazie a 45 altoparlanti si prova l’esperienza, al buio, di un’immersione sonora negli ecosistemi incontaminati delle foreste primarie equatoriali. Per due settimane (dal 16 al 28 aprile) questa esperienza si potrà fare anche a Milano. Grazie alle iniziative di Pesaro capitale italiana della cultura 2024, la Sonosfera è stata infatti smontata e trasferita nel Cortile d’Onore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore entrando a far parte del circuito delle mostre del Fuorisalone (qui il link per prenotarsi).

La Sonosfera® è un teatro per l’ascolto profondo di ecosistemi e musica, nato per il progetto “Fragments of Extinction – Il Patrimonio Sonoro degli Ecosistemi” e realizzato dal Comune di Pesaro. La Sonosfera sarà temporaneamente installata al Fuorisalone di Milano, dal 16 al 28 aprile, nel cortile dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. @ Alex D’Emilia

Si può avere la sensazione di stare nella foresta tropicale senza i pericoli, i disagi e le zanzare, ma soprattutto per cogliere il messaggio più prezioso del progetto: «Testimoniare e salvaguardare. Non sappiamo se fra cinquant’anni ci saranno ancora questi habitat, questi concerti così complessi. Il cambiamento climatico avrà un grande impatto sugli habitat primari e quindi anche sulla parte acustica di questi ambienti. Per questo bisogna ascoltare, per testimoniare, conoscere e salvaguardare».

13.2.17

l pianista sfida il robot a suon di Mozart e Chopin



almeno fin ora , in un futuro chissà , un robot musicale ( potrà anche vincere ) non può sostituire in campo artistico un umano Infatti lo si è visto nella "Sfida alla tastiera" tenuta al Teatro Bibiena fra TeoTronico pianista robot dotato di 53 dita ed in grado di riprodurre fedelmente qualsiasi file midi su un normale pianoforte acustico e Roberto Prosseda, pianista… umano. 



Tenzone avvenuta A colpi di Mozart, Chopin ed altri grandi compositori classici e romantici, i due hanno dato vita a un pacifico duello, innescando una dialettica avvincente tra lettura asettica e letterale proposta dal robot e interpretazione affidata qui a una pianista sopraffino come Roberto Prosseda.


26.11.07

Senza titolo 2320

NAPOLI - L'Accademia Palasciania presenta "Toccata e fuga. Incontri musicali intorno a un pianoforte in transito, III edizione: Stupor Mundi". Quattro concerti a ingresso gratuito, sullo strumento messo a disposizione come sempre dalla ditta Napolitano, che si terranno al Museo Campano, nella Sala Federiciana, alle ore 11.15 di domenica 25, martedí 27, venerdí 30 novembre e martedí 4 dicembre.

Marco Palasciano eseguirà, come nelle scorse edizioni, una serie di concerti nel solco della grande tradizione europea dal medioevo al Novecento, realmente irripetibili poiché di pura improvvisazione; e se si spera che susciteranno lo «stupore del mondo» (che è anche il soprannome dell'imperatore Federico II cui si intitola la Sala) è perché, com'è noto, si tratta d'un totale autodidatta in musica, al pari del proverbiale "pianista sull'oceano".

La scorsa serie di cinque concerti, "I dieci mondi dell'umano spirito", era dedicata ai pianeti moralizzati della mitologia astrologica; stavolta, per ciascuna puntata il programma prevede due momenti pianistici di circa 25 minuti l'uno, intervallati da una lettura di testi poetici atti a rievocare Pier delle Vigne, Federico II, il suo perduto arco trionfale e il Museo che ne ospita le statue.

Si raccomanda gentilmente la puntualità assoluta: i concerti inizieranno alle 11.15 anche in assenza di pubblico (a "riscaldamento"), per avere conclusione alle 12.15. Per informazioni: palasciania@iol.it.


PROGRAMMA

Domenica 25 novembre
"UN'ANIMA E IL MONDO"
Nell'intervallo: Dante, "Inferno", c. XIII, vv. 1-78; M.P., "Le strade e le storie di Capua", quadro "Vita di Pier delle Vigne nel racconto di lui medesimo, presso i resti dell'Arco trionfale di Federico II di Svevia".

Martedì 27 novembre
"LA MERAVIGLIA PERDUTA"
Nell'intervallo: M.P., "Tra forti e pianoforti", quadro "L'architetto Ambrogio Attendolo mostra al figlio il Castello di Carlo V e la visita dell'imperatore", scene 1.1, 1.2 e parte della 1.3.

Venerdì 30 novembre
"ALLA CORTE DI FEDERICO II"
Nell'intervallo: Giacomo da Lentini, "Meravigliosamente"; Rinaldo d'Aquino, "Un oseletto che parla d'amore"; Pier delle Vigne, "Amore, in cui disio" e parte di "Amando con fin core".

Martedì 4 dicembre
"NEL TEMPIO DELLE MUSE"
Nell'intervallo: M.P., "Le strade e le storie di Capua", parte del quadro "L'ambiente poetico, filosofico e teatrale della Capua cinque-secentesca nel racconto di Camillo Pellegrino, presso il Museo Campano".

25.7.06

Senza titolo 1380

L' evento dedicato a Fabrizio .De.Andre. si intitola 'FABER,SUONI E PAROLE CANGIANTI' e si svolgerà a Tempio Pausanua  (sassari )  capitale culturale della Gallura, nel nord-est della Sardegna, il 4 e il 5 agosto 2006.

Il  4  la  giornata musicale  ( trovate sotto la locandina  )

E' la SECONDA EDIZIONE e dopo la presenza, lo scorso anno, dell' ospite internazionale Kevin Dempsey, che ha cantato in genovese il repertorio del Maestro, aspettiamo gli artisti del Corou de Berra (Francia) certi della originalità e della bellezza dei loro adattamenti. Saranno in compagnia del gruppo sardo ANDHIRA che ha prodotto il cd 'Sotto il vento e le vele.. incontro con FDA' di grande levatura artistica, di ISKELIU, gruppo di musica e ricerca etnica che fondato dieci anni fa da  il maestro etnomusicologo Sandro Fresi  e con il quale ha prodotto, nel 97, il cd 'iskeliu' che  porta la prestigiosa prefazione di Fabrizio. E che insieme all'attore MATTEO GAZZOLO ha prodotto un reading musicale tratto dall'unico romanzo di De André 'un destino ridicolo', e di DOC SOUND, cover-band di professionisti che eseguirà il repertorio più conosciuto del nostro Fabrizio . Si partirà con una serie di brevi concerti pomeridiani (dalle ore 18) in luoghi fra i più suggestivi del centro storico di questa piccola città di pietra che il maestro elesse a sua dimora. A cadenza di trenta minuti ciascuno, gli artisti si alterneranno tra chiostri secenteschi, oratori medioevali, palazzi storici e piccole piazze per poi concludere con un grande concerto in Piazza Gallura, dalle 21.30. L'evento è patrocinato dall' assessorato alla Cultura del Comune di Tempio Pausania sotto la   direzione artistica. di Sandro Fresu 



Il giorno 5 ci sarà invece la premiazione  ( vedere copertina sopara  ) del 1° concorso letterario 'UNA STORIA SBAGLIATA  ( di cui    avevo pubblicato il bando   sempre questo blog  )  dedicato all'opera del maestro, evento patrocinato dalle  associazioni culturali Iskeliu, Carta dannata e dalla libreria Max 88 in collaborazione con l'Amministrazione comunale, presso l'Ufficio Turistico.Presidente della giuria  Giorgio Todde.

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...