Mi ero proposto di scrivere oggi un “Caffè corretto”. É Pasqua, essere buoni è quasi un obbligo. Per avere un’ispirazione mi sono rivolto all’Intelligenza artificiale, che mi ha liquidato sbrigativamente così: «La Pasqua del 2025 è artificiale. Come me. E anche virtuale: come virtuale io stessa sono». Frasi scostanti, sibilline, da interpretare. Mi aspettavo un riferimento al simbolismo della Pasqua, che con il Natale è , per chi ancora , nonostante le smentite di studiosi e del paese reale , crede e coltiva una cultura \ un ideologia ormai vetusta della superiorità di un cultura rispetto all'altra, la ricorrenza più caratterizzante del nostro mondo occidentale. Dalla mangiatoia al sepolcro scoperchiato, da una nascita a una morte e resurrezione, vera per chi ha fede altrimenti solo mitica, sono scaturiti nel bene e nel male due millenni di civiltà e cultura. Volevo che di questo mi parlasse.
Invece la signora IA ha sovrapposto la profanità della sua origine tecno-umana alla sacralità di una figura che per i credenti sia praticanti che non è divina. L’ho provocata osservando: la Pasqua è pur sempre una festa cristiana. «No, l’avete scristianizzata. É laica, artificiale, virtuale. Anche la vostra umanità sta diventando virtuale. Non più «essere o non essere , ma essere e non essere allo stesso tempo. Sarete sempre più simili a me, diventerete uguali a me». Precipitato in un incubo, ho chiuso il contatto. Spegnendolae non replicando \ correngendola ho dimostrato all’IA che, almeno per ora, noi siamo più potenti di lei. Noi che viviamo ancora la Pasqua come una festa dello spirito. Sacra anche per chi non crede o crede in manier a diversa dai cristiano \ cattolici .Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
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20.4.25
15.4.25
Si laurea con 110 e lode, ma a discutere la tesi è l'avatar creato con l'intelligenza artificiale: «Lo abbiamo educato nella discussione della tesi»
Veronica Nicoletti, classe '98, è tra le prime studentesse d'Italia a discutere la tesi col supporto del suo avatar, realizzato con l'intelligenza artificiale. Originaria di Arpino in provincia di Frosinone, la 26enne si è laureata con 110 e lode all'Università di Cassino e del Lazio Meridionale.
La laurea con l'avatar da 110 e Lode
«Educare all'Intelligenza Artificiale, educare l'Intelligenza Artificiale: mitigazione dei Bias» è il titolo del suo elaborato che Veronica Nicoletti ha discusso in aula magna di fronte alla commissione del corso di Scienze Pedagogiche. La neo dottoressa ha offerto una dimostrazione pratica a sostegno della sua tesi, grazie ad un percorso di back story (un percorso a ritroso) realizzato con l'utilizzo dell'Intelligenza Artificiale.
Il risultato è sorprendente se si pensa che la tesi è stata discussa interamente dall'avatar, addestrato dalla sua creatrice anche nel rispondere alle domande dei professori. Durante l'esposizione il compito di Veronica si è limitato ad assistere la sua rappresentazione AI.
La tesi sperimentale verso nuove frontiere
Il progetto ambizioso, perché proteso verso nuove frontiere, è stato appoggiato fortemente dai relatori, che in questi quattro mesi hanno seguito Veronica: «Abbiamo fornito all'avatar tutte le mie principali caratteristiche, sia caratteriali che fisiche, per adattarlo alla mia persona. Ho dovuto scegliere l'abito per questa giornata sulla base di come è stato elaborato dall'IA il mio personaggio». Poi, la 26enne ha spiegato le modalità di ricerca. «Lo abbiamo educato nella discussione della tesi, inserendo tutto il mio piano studi e le indicazioni fondamentali per la discussioni della tesi stessa. Un progetto rivolto anche alle future generazioni che spero possano trarre ispirazione».
«Mi piacerebbe che gli studenti possano avere un avatar personale per i propri studi, che li conosca e sappia migliorare il loro apprendimento e la loro conoscenza» ha rimarcato una professoressa accogliendo con entusiasmo il progetto della candidata.
2.9.24
Giovanni Arras più forte dell'invalidità ora studia l'intelligenza artificiale Tempiese, 30 anni da compiere, convive con una paralisi cerebrale infantile Dopo aver completato il percorso universitario si è dedicato alla ricerca
Tempio Pausaniua
occasioni. E così anche negli studi, dove Giovanni si è sempre fatto valere. Studente eccellente al "Dettori", dove ha frequentato lo Scientifico, ha studiato Filosofia a Pisa per poi conseguire il titolo magistrale a Sassari. Oggi, ancora una volta a Pisa, dov'è ormai di casa, ha sta affrontando una specializzazione nello studio dell'intelligenza artificiale. Ricercatore promettente, Giovanni è anche uno che ama insegnare. «Dopo il liceo - racconta - ho iniziato il percorso filosofico all'università di Pisa, conseguendo la laurea triennale e, in seguito, quella magistrale a Sassari. Successivamente ho preso una pausa per affrontare un'operazione chirurgica legata alla mia patologia, e, appena tornato in forze, ho iniziato a seguire la strada che porta al mondo dell'insegnamento. Sono stato docente al liceo artistico De André, con cattedra a Olbia, che mi ha permesso di lavorare con colleghi e studenti dei quali conservo un caro ricordo. L'esperienza è stata positiva, la scuola è il punto cardine della nostra crescita. Da alunno son è stato guidato da docenti unici, e da docente ho cercato di esser lo stesso per i miei studenti. Poi ho scleto di cambiare e mi sono dedicato al mondo della ricerca». Nel percorso seguito da Giovanni ci sono coraggio, tenacia, ma anche tanta gratitudine. Quella che dichiara di provare nei confronti di chi dimostra di credere nel suo talento: «Attualmente sono uno studente del corso di dottorato nazionale in Intelligenza Artificiale a Pisa. Sto terminando il primo anno e definendo il mio ambito di ricerca. Collaboro al progetto europeo Aincp (Artificial Intelligence in Cerebral Palsy), un progetto di telemedicina finanziato dall'Ue e guidato dall'Università di Pisa con a capo la dottoressa Giuseppina Sgandurra». Ricercatrice senior Rtd-B di Neuropsichiatria infantile del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, è responsabile dell'Innovate Lab dell'Ircss Fondazione Stella Maris e del progetto Horizon Europe AInCP. «Una donna unica - la definisce Giovanni - che come docente e medico mi guida in questo percorso». Tra il percorso accademico intrapreso e la patologia di cui Giovanni Arras soffre c'è un rapporto stretto. «Sono entrato in contatto con questo mondo per via della paralisi cerebrale infantile, che, oltre alle difficoltà deambulatorie che mi sono costate ore di fisioterapia, operazioni e mesi in ospedale, mi ha offerto l'opportunità di conoscere persone e vedere situazioni che definirei straordinarie, per la forza e l'amore che le circonda». Ed è stato così che, nell'ambito del programma di dottorato, Giovanni ha iniziato a collaborare col progetto Aincp, contribuendo anche con la sua esperienza. Negli anni, oltre alla filosofia, Giovanni ha scoperto un'altra grande passione. «Ho sviluppato un profondo interesse verso la tecnologia, che mi è stata di supporto nei lunghi momenti vissuti lontano da famiglia e amici. Sono entrato in contatto con l'associazione Fight the Stroke, che cerca di garantire un futuro migliore ai sopravvissuti all'ictus e con paralisi cerebrale infantile, e alle loro famiglie. In questo modo ho conosciuto Francesca Fedeli, che con tanta forza e intelligenza riesce a vincere e intraprendere tante battaglie politiche e sociali».
14.6.24
Le parole del 2023 di mario domina
Lo so che tale post è cronologicamente del dicembre 2023 , purtroppo essendo iscritto a diverse cose l'hoi trovato solo ora mentre svuotavo l'email , però il post contenuto è ancora attuale perchè il contesto delle parole è ancora valido .
dal blog https://mariodomina.wordpress.com/ di Mario Domina*

La prima che mi viene in mente, inevitabilmente, è GUERRA.
La guerra non è mai scomparsa dalla scena, è presente e sempre incombente nelle relazioni umane, anche quando non si vede. Ma due guerre di questa portata – la guerra ucraina (dietro cui c’è quella tra Russia e Occidente) incancrenita, e la guerra israeliano-palestinese mai risolta – ci dicono che le relazioni internazionali stanno subendo una regressione pericolosa: non che in passato non fossero i rapporti di forza a dominare, ma per lo meno era stata costruita un’impalcatura ideologica, giuridica e dialogica, un consesso in cui si tentava di ragionare, mediare, venire a patti. Ora sappiamo che era puro teatro. La scena è nuda. Trasimaco impera.
C’è poi CLIMA. Sulla faglia di questa emergenza si sta costruendo un nuovo gioco globale in cui i fanatismi, gli interessi contrapposti e il capitalismo ridipinto di verde si vanno affrontando, spargendo fumo tutt’intorno. Occorre quindi essere chiari: non c’è una transizione ad un sistema sostenibile senza l’uscita dal Capitale – o, per lo meno, senza l’uscita da un sistema che non prevede l’autonomia del politico nei confronti dell’economico, del pubblico rispetto al privato. Senza un Noi che prevalga sull’Io.
MIGRANTI è un’altra parola-chiave. Una parola che rivela sempre di più, a dispetto di quella strana fluidità nominale dovuta alla forma del participio, una ferrea rigidità gerarchica: si spostano i disperati e i senzafuturo, i profughi che fuggono dalle guerre, ma c’è anche chi emigra per calcoli economici o per desiderio, c’è la fuga dei cervelli e quella dei giovani.
C’è l’inferno dei clandestini e il paradiso dei cosmopoliti nei resort esclusivi.
PATRIARCATO ha fatto furore negli ultimi mesi dell’anno. Mi astengo da ogni futile polemica, e mi limito a dire che “patriarcato” non va mai disgiunto dal sistema di potere socio-economico, ideologico e simbolico di cui è parte (resta da stabilire se davvero il capitalismo post-moderno se ne stia liberando, così come il capitalismo delle origini si liberò dei vincoli feudali). Registro però che: esistono ancora religioni diffuse ad impianto patriarcale (compresa la chiesa cattolica, dominata da una casta maschile) – e Dio non è certo femminile; il potere economico e politico globale è per lo più maschile; si dice ancora per lo più uomo, non essere umano; e il fatto che ai vertici bancari o dell’UE o del governo italiano ci siano donne, non significa che domini il matriarcato (che tra l’altro non è certo l’alternativa desiderabile al patriarcato). Insomma, c’è da rifletterci un bel po’.
EUROPA. Che dire di questa parola: un grande sogno (di pace, giustizia, uguaglianza, libertà) ormai tramontato o, fin dall’inizio, un grande equivoco?
Ormai è certo che Europa equivale a una scorza secca e vuota, un imbroglio per favorire un’aristocrazia ributtante e ricolma di privilegi. Ma anche del suo antonimo “sovranismo” – se non si dice qual è il soggetto e qual è il progetto – non ce ne facciamo nulla.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE. È cosa serissima, ma è anche il termine-spauracchio che più che il luddismo evoca il rovesciamento del rapporto con la tecnica: non noi agiamo la tecnica, ma ne siamo super-agiti. Il problema è che si richiede un livello altissimo di coscienza e di conoscenza per poter scegliere. E non ogni novità deve essere passivamente accolta. O lo può essere, ma con tempi e modalità decise consapevolmente, e dunque non subita passivamente. E decisa da chi, se non dalla sfera politica?
Infine un tris concettuale e sfuggente: COMPLESSITÀ, MULTIPOLARITÀ, MOLTITUDINE.
L’ultimo – per quanto poco proficuo – vuol essere un omaggio a Toni Negri, un altro pezzo di Novecento che si stacca nostalgicamente da un soggetto di trasformazione (o dal suo spettro) che non si sa più che faccia o identità abbia. Un soggetto, direi, alla deriva psicologica.
Ma è certo che l’unificazione del mondo – un processo inesorabile, visto che siamo un’unica specie, unificata in un destino unitario – non può essere pensata se non dialetticamente come complessa e multipolare, ed insieme interconnessa ad una moltitudine di enti, viventi, processi, i più disparati. Il soggetto – se proprio deve ancora esistere – non può che essere plurale. Non un Io, ma un Noi che comprenda ben più degli umani.
(Parole-sacco, nelle quali siamo infilati, e tra le cui spire rischiamo di soffocare – come ben lo ha saputo rappresentare Goya)
*Laureatosi in Filosofia all’Università Statale di Milano con la tesi "Il selvaggio, il tempo, la storia: antropologia e politica nell’opera di Jean-Jacques Rousseau" (relatore prof. Renato Pettoello; correlatore prof. Luciano Parinetto), svolge successivamente attività di divulgazione e alfabetizzazione filosofica, organizzando corsi, seminari, incontri pubblici. Nel 1999, insieme a Francesco Muraro, Nicoletta Poidimani e Luciano Parinetto, per le edizioni Punto Rosso pubblica il saggio "Corpi in divenire". Nel 2005 contribuisce alla nascita dell’Associazione Filosofica Noesis. Partecipa quindi a un progetto di “filosofia con i bambini” presso la scuola elementare Manzoni di Rescalda, esperimento tuttora in corso. E’ bibliotecario della Biblioteca comunale di Rescaldina.
30.3.24
Diario di bordo n 40 ANNO II . La figlia non gli dà un nipote e lui lo fa concepire a una madre surrogata ., Il limite al numero di studenti nelle classi c'è già, il nuovo codice della strada, i problemi della ricerca con ChatGpt
La figlia non gli dà un nipote e lui lo fa concepire a una madre surrogata
Il nuovo codice della strada



Mercoledì scorso la Camera dei deputati ha dato il via libera al nuovo codice della strada. In fase di scrittura da mesi, le modifiche sono state fortemente volute dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. Il testo, che passa ora in esame al Senato, contiene una delega al governo per la scrittura del nuovo codice, oltre a disposizioni da votare in sede parlamentare. La versione approvata dai deputati è stata fortemente contestata da esperti, attivisti e Comuni. Infatti, il nuovo codice ha come obiettivo quello di incrementare la sicurezza sulle strade, e fin qui va bene ma lo fa principalmente inasprendo le pene, ostacolando la mobilità attiva e senza agire sulla velocità dei veicoli a motore, la principale causa insime all'uso scriteriato al volante di cellulari , delle vittime della strada, che diventa più difficile da limitare e controllare. per approfondire
Cosa cambia col nuovo codice della strada
Perché il nuovo codice della strada è contestato
Come funziona l’alcolock, il sistema per impedire la guida in stato di ebbrezza
Una città per anziani è una città per tutti?


Il tema della sicurezza stradale è strettamente legato a quello dell’aspettativa di vita. Basti pensare che la scarsa sicurezza delle strade italiane costituisce la prima causa di morte nella fascia tra 15 e 29 anni. Un dato che, assieme ad altri, evidenzia la necessità di ripensare il tessuto urbano e il funzionamento delle città. Secondo numerosi esperti, cartina tornasole del benessere dei cittadini sono gli anziani, primi a soffrire quando le cose funzionano male e primi a trarre beneficio quando le cose funzionano bene. Come cambiare, dunque, i centri urbani ? Un suggerimento: «A misura di anziano».
«Una città per anziani è una città per tutti»
Le quote di stranieri nelle classi invocate da Salvini ci sono già



Salvini non è solo responsabile dell’impulso per la riforma del codice della strada, ma anche per aver pronunciato una frase che nelle ultime ore ha fatto parecchio discutere. Sull’onda delle polemiche per la scuola di Pioltello, che ha deciso di chiudere per il giorno finale del Ramadan, il ministro ha invocato a gran voce un limite alla percentuale di alunni stranieri nelle classi. Limite che però esiste già.Infatti
Scuola, il «tetto» agli alunni stranieri esiste già ed è nato per favorire l'integrazione. Ecco come funziona
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Pur essendo antisionista non sono d'accordo . va bene condannare la politica dello stato d'israele ma non l'intero popolo e la sua cultura in quanto l'ebraismo non è solo sionismo
La Normale di Pisa contro il bando di collaborazione accademica con Israele

Nel frattempo, anche la Normale di Pisa si è aggiunta all’Università di Torino nel rigettare il bando Maeci Italia-Israele. L’ateneo ha comunicato che la decisione del Senato accademico è stata presa alla luce della risoluzione Onu. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, infatti, per la prima volta, ha approvato una risoluzione che chiede il cessate il fuoco a Gaza, dove ormai la popolazione vive da settimane senza acqua potabile, cibo e servizi essenziali a causa dell’assedio messo in atto da Israele.
Anche la Normale di Pisa chiede lo stop al bando con Israele. Le critiche dal ministero: «Gli atenei non possono schierarsi o entrare in guerra»
L'Onu chiede il cessate il fuoco a Gaza per la prima volta, Usa si astengono. La reazione di Netanyahu contro Washington
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Il mondo accademico ha problemi con ChatGPT



Guardando a un lato più prettamente accademico, il mondo dell’Università si trova a fare i conti in maniera sempre più concreta con l’intelligenza artificiale generativa, e in particolare con i modelli di linguaggio in grado di generare testi a volte indistinguibili da quelli scritti dagli esseri umani, che spesso non sono esenti da violazioni di copyright, plagi e inesattezze. A scoppiare, questa settimana, è stato il caso della Svezia, dove nel 2023, i casi di sospetto plagio dovuti all’AI sono stati 223. Infatti in
Svezia, 82 studenti sospesi per aver usato l'intelligenza artificiale durante gli esami: «Proibirla è assurdo, servono regole»
Intelligenza artificiale che viene utilizzata anche nella scrittura di articoli accademici pubblicati su prestigiose riviste scientifiche. L’AI è una tecnologia utile per i ricercatori in moltissime maniere, ma spesso le riviste richiedono che il suo uso venga dichiarato esplicitamente. Così non hanno fatto alcuni studiosi cinesi, dimenticandosi di smussare una parte di testo che tradiva un netto copia e incolla che non ci si aspetterebbe di trovare su una rinomata rivista scientifica. Al di là della svista, la vicenda sembra mettere in luce un altro fenomeno: la costante pressione a cui i ricercatori sono sottoposti per fare sì che pubblichino il maggior numero possibile di articoli, ad inevitabile detrimento della qualità e dell’accuratezza di questi ultimi. Ma o soo nelle università ecco L'articolo dei ricercatori cinesi scritto con ChatGPT. Beffata la rivista scientifica: «Dobbiamo capire cos'è successo»
Arrivano le videolezioni di Spotify



Nel mondo dell’istruzione, intanto, è pronto a lanciarsi anche Spotify. Il gigante dello streaming musicale, infatti, dopomi podcast è in procinto di aggiungere una nuova sezione alle categorie presenti sulla piattaforma. Quella dei videocorsi.Quindi Non solo musica, su Spotify arrivano le video-lezioni: dove e come funzionerà
Se sei arrivato fino a qui, grazie per il tempo che ci hai dedicato. Ti aspettiamo per le prossime puntate e… ricorda che ci trovi anche su Instagram, Thread, linkedin, Twitter, facebook
30.12.23
l'intelligenza artificiale sostituirà l'uomo ? dipende da noi e da come la useremo Non giudichiamo ciò che non conosciamo, ma cerchiamo di comprenderlo!
Hanno ragione i curatori di questo gruppo perchè L'uomo non potrà essere sostituito dall'intelligenza artificiale, potrà essere solo un utile strumento, ma gli esseri umani avranno sempre qualcosa che una macchina non avrà.
Un’anima empatica, emotiva e sensibile, una coscienza che evolve continuamente acquisendo nuove consapevolezze. Questo è il vero progresso. Il mondo cambia, e con esso cambiano le opportunità !
Infatti come suggerisce quest'altro video emozionale di story impact
Non giudichiamo ciò che non conosciamo, ma cerchiamo di comprenderlo !Tante volte, davanti a nuove opportunità lavorative, soprattutto se legate al mondo digitale e tecnologico, tendiamo a chiuderci in noi stessi, a sminuire il valore di questi lavori perché non li comprendiamo appieno. Eppure, ciò che è nuovo non è necessariamente peggiore o meno significativo di ciò che è tradizionale o conosciuto. Siamo stati troppo abituati a giudicare la validità di un lavoro sulla base di quanto sia tangibile o fisico, dimenticandoci che la produzione intellettuale, creativa e innovativa ha altrettanto valore.Prendiamo, ad esempio, l'Intelligenza Artificiale. Questa meravigliosa innovazione tecnologica, un tempo impensabile, sta ora rivoluzionando il mondo in modi che non avremmo mai potuto immaginare. Chi lavora in questo campo non costruisce ponti o edifici fisici, ma crea soluzioni intelligenti, automazioni e sistemi capaci di apprendere e migliorare. Non dovremmo forse considerare anche questo un lavoro valido, forse addirittura fondamentale per il progresso della nostra società?Quindi l'importante è che non dobbiamo aver paura di confrontarci con l'ignoto. Piuttosto, dovremmo accogliere le opinioni di coloro che lo capiscono meglio, che ci possano guidare a capire e adattarci a questo mondo in continua evoluzione. Dobbiamo tenere gli occhi e la mente aperti, riconoscendo che anche il lavoro svolto al computer è un lavoro valido, degno di rispetto e di apprezzamento ma non per questo deve sostituire ed annulare anzi sostituire completamente quello umano.Bisogna cercare un via di mezzo ed integrare i duesistemi come ho fato io in alcuni post e come dimostra l'articolo da me citato qui di emiliano morrone
13.2.17
l pianista sfida il robot a suon di Mozart e Chopin
almeno fin ora , in un futuro chissà , un robot musicale ( potrà anche vincere ) non può sostituire in campo artistico un umano Infatti lo si è visto nella "Sfida alla tastiera" tenuta al Teatro Bibiena fra TeoTronico pianista robot dotato di 53 dita ed in grado di riprodurre fedelmente qualsiasi file midi su un normale pianoforte acustico e Roberto Prosseda, pianista… umano.
Tenzone avvenuta A colpi di Mozart, Chopin ed altri grandi compositori classici e romantici, i due hanno dato vita a un pacifico duello, innescando una dialettica avvincente tra lettura asettica e letterale proposta dal robot e interpretazione affidata qui a una pianista sopraffino come Roberto Prosseda.
Procuratrice Ancona, 'non tutti i casi di violenza sono uguali'
© Provided by ANSA (ANSA) - ANCONA, 04 DIC - "Questa storia lascia l'amaro in bocca, non si possono trattare tutti i casi di violen...
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Come già accenbato dal titolo , inizialmente volevo dire Basta e smettere di parlare di Shoah!, e d'aderire \ c...
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iniziamo dall'ultima news che è quella più allarmante visti i crescenti casi di pedopornografia pornografia...
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Ascoltando questo video messom da un mio utente \ compagno di viaggio di sulla mia bacheca di facebook . ho decso di ...


