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2.9.24

Giovanni Arras più forte dell'invalidità ora studia l'intelligenza artificiale Tempiese, 30 anni da compiere, convive con una paralisi cerebrale infantile Dopo aver completato il percorso universitario si è dedicato alla ricerca

Tempio  Pausaniua 
  

Deve ancora compiere trent'anni ma di strada ne ha già fatta tanta. Il percorso accademico del tempiese Giovanni Arras, infatti, gli ha permesso di poter contare su un curriculum di tutto rispetto. I suoi risultati, però, sono il frutto di un quotidiano confronto con la paralisi cerebrale con cui convive da quando è venuto al mondo, e ciò ha significato tanto tempo speso tra ospedali, visite mediche, interventi chirurgici, sedute di fisioterapia e riabilitazione. Un impegno quotidiano spesso estenuante, che non sempre ha portato ai risultati sperati. La caparbietà, allora, e la forza d'animo gli sono stati d'aiuto in più
occasioni. E così anche negli studi, dove Giovanni si è sempre fatto valere. Studente eccellente al "Dettori", dove ha frequentato lo Scientifico, ha studiato Filosofia a Pisa per poi conseguire il titolo magistrale a Sassari. Oggi, ancora una volta a Pisa, dov'è ormai di casa, ha sta affrontando una specializzazione nello studio dell'intelligenza artificiale. Ricercatore promettente, Giovanni è anche uno che ama insegnare. «Dopo il liceo - racconta - ho iniziato il percorso filosofico all'università di Pisa, conseguendo la laurea triennale e, in seguito, quella magistrale a Sassari. Successivamente ho preso una pausa per affrontare un'operazione chirurgica legata alla mia patologia, e, appena tornato in forze, ho iniziato a seguire la strada che porta al mondo dell'insegnamento. Sono stato docente al liceo artistico De André, con cattedra a Olbia, che mi ha permesso di lavorare con colleghi e studenti dei quali conservo un caro ricordo. L'esperienza è stata positiva, la scuola è il punto cardine della nostra crescita. Da alunno son è stato guidato da docenti unici, e da docente ho cercato di esser lo stesso per i miei studenti. Poi ho scleto di cambiare e mi sono dedicato al mondo della ricerca». Nel percorso seguito da Giovanni ci sono coraggio, tenacia, ma anche tanta gratitudine. Quella che dichiara di provare nei confronti di chi dimostra di credere nel suo talento: «Attualmente sono uno studente del corso di dottorato nazionale in Intelligenza Artificiale a Pisa. Sto terminando il primo anno e definendo il mio ambito di ricerca. Collaboro al progetto europeo Aincp (Artificial Intelligence in Cerebral Palsy), un progetto di telemedicina finanziato dall'Ue e guidato dall'Università di Pisa con a capo la dottoressa Giuseppina Sgandurra». Ricercatrice senior Rtd-B di Neuropsichiatria infantile del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, è responsabile dell'Innovate Lab dell'Ircss Fondazione Stella Maris e del progetto Horizon Europe AInCP. «Una donna unica - la definisce Giovanni - che come docente e medico mi guida in questo percorso». Tra il percorso accademico intrapreso e la patologia di cui Giovanni Arras soffre c'è un rapporto stretto. «Sono entrato in contatto con questo mondo per via della paralisi cerebrale infantile, che, oltre alle difficoltà deambulatorie che mi sono costate ore di fisioterapia, operazioni e mesi in ospedale, mi ha offerto l'opportunità di conoscere persone e vedere situazioni che definirei straordinarie, per la forza e l'amore che le circonda». Ed è stato così che, nell'ambito del programma di dottorato, Giovanni ha iniziato a collaborare col progetto Aincp, contribuendo anche con la sua esperienza. Negli anni, oltre alla filosofia, Giovanni ha scoperto un'altra grande passione. «Ho sviluppato un profondo interesse verso la tecnologia, che mi è stata di supporto nei lunghi momenti vissuti lontano da famiglia e amici. Sono entrato in contatto con l'associazione Fight the Stroke, che cerca di garantire un futuro migliore ai sopravvissuti all'ictus e con paralisi cerebrale infantile, e alle loro famiglie. In questo modo ho conosciuto Francesca Fedeli, che con tanta forza e intelligenza riesce a vincere e intraprendere tante battaglie politiche e sociali».


8.5.24

Presentazione tempiese di Patrick Chamoiseau

Presentazione  interessante  quella di Patrick Chamoiseau tenuta stasera 8 maggio al liceo dettori  di

di  tempio  pausania  dove  a differenza  di quella tenuta la mattina con le scuole è mancato il dibattito ed interazione tra il pubblico ed l'autore.
 E questo è  stata ,visto il calibro dell'autore considerato uno dei più grandi scrittori viventi, è stato vincitore nel 1992 del premio Goncourt per il romanzo 𝘛𝘦𝘹𝘢𝘤𝘰, pubblicato in Italia da Einaudi nella traduzione firmata da Sergio Atzeni , è stata un 'occasione mancata . Infatti Chamoiseau è un illustre portavoce di una visione del mondo basata sull’apertura e sul rispetto delle culture, così come sulla tutela dell’immaginario e dell’identità peculiare di ciascun popolo contro la minaccia sempre più incombente dell’omologazione veicolata dalla globalizzazione incontrollata. . Fulvio Accogli di bookolica ( uno degli organizzatori dell'evento ) , uno degli organizzatori avrebbe dovuto leggere prima i capitolo del libri in modo da far capire a gli " analfabeti di letteratura " di cosa si stava parlando . Infatti più di metà del publico se n'è andato a metà del dibattitoe sono rimasti in sala solo lì'assessora alla cultura , gli amici ed i parenti delle presentatrici e curatrici ed pochi coraggiosi sottoscritto compreso . Un vero peccato perché  per gli argomenti trattati le premesse per un ottimo dibattito  c'erano tutte  . Infatti una presentazione meno   salottiera  sarebbe stata piu efficace per  far giungere  al pubblico il messaggio profondo espresso dall'autore . troppo monopolizzata dallo scrittore sardo alberto capitta(il  secondo  da  destra  nella  foto  sotto al centro  )    che interagiva con l'autore  con spunti di notevole interesse.quindi mi chiedo polemicamente che si portano a fare  artsti  importanti se poi non li si fa intereagire con il pubblico ? Infati ragionando poi a freddo e chiaccherando a fine presentazione  con Sara Puggioni (  la  prima    a destra  una delle organizzatrici dell'evento  ) 


 ) 

 e dalla discussione sagace con un mio amico  che ha  commento  le mie  impressioni  sull'incontro rilasciate  su  facebook  

*****Giusè, non tutto il male viene per nuocere... vedila così, non avendo la possibilità di fare interventi magari ti sei evitato l'ennesima querela... 
😜





hai ragione  *****. Ma essendo un dibattito letterario e non ideologico /politico gli avrei fatto domande di tipo letterario tipo lei si sente più seme o radice . Ma credo che l'avrei evitata visto che rispondendo ad una domanda /dubbio del suo interlocutore (  alberto  capitta  )   brilantemente    tradotta ,  da quel poco  che  capisco   di lingue straniere ,    in francese    prima  e poi in italiano    da  parte di Valentina   Balatta  è come se avesse risposto alla mia  domanda  

29.3.22

Stargazer: Una personale di Marco Boscani

 ieri  ho visto    a  tempio pausania Presso l' Officina dei ragazzi Piazza Aldo Moro (   nota  come  piazza  san giuseppe )  Una  personale di Marco Boscani. Un artista   poliedrico   performer, artista visivo, regista di videoarte e teatro sassarese  qui   sotto  una  sua  regia    di un video musicale


Influenzato dal teatro di Carmelo Bene, dal progressive rock e dall'arte neobarocca.E  secondo me   anche dal punk  e post  punk  . Ho fatto  un viaggio  fra  capitan  harloch  , capitan futuro    , ecc   come    ho   osservato  come suggerisce    l'autore  stesso  nella  locandina   <<  le stelle ho visto emergere tra le tele i fantasmi e gli eroi della mia galassia interiore. Un magico universo parallelo dove le leggi della fisica non funzionano. Uno spazio alternativo, un buco nero dove la luce dell'esperienza umana si mescola per generare nuovi racconti possibili>> Le  opere    contengono uno  guardo ai  grandi temi del presente: Pandemia, Guerra e quarta rivoluzione industriale, declinati su accadimenti e archetipi del passato   e  dell'onrico  rimescolati con visioni futuristiche.Amalgama distillata insieme alle nuove scoperte tecnologiche e scientifiche, messa in atto per ottenere una possibile visione apocalittica del "contemporaneo prossimo".Esperimento riuscitissimo.  un  altro lato  artistico     di Marco che  non conoscevo . <<  Queste  >> come   dice  anche  l'introduzione  alla  pagina  facebook    dell'associazione che  ospita  la mostra   <<   sono le molteplici risorse; cercare un luogo, una pagina che non sappia chi tu sia e cosa cerchi... Unknown: è una stanza vuota. un luogo che ti accolga senza colpa nessuna spiegazione potrà farti cambiare idea.>>Un ottima  mostra   ed  bei quadri  .  ecco  uno    di quelli che mi  ha  colpito  di  più

per  gentile  concessione  dell'autore 

concordo   con quanto ha  scritto  Giuseppe Pulina sulla nuova  sardegna     vedere  articolo  sottto

   

15.10.16

fare circo senza animali è possibile ? se si vuole si

un circo può essere  senza  animali  ?  secondo me   si

http://www.circo.it/cirque-du-soleil-senza-animali-solo-per-scelta-artistica/  ci prova
http://www.panorama.it/scienza/animali-natura/nando-orfei-circo-senza-animali/  ci ha  provato


da http://www.galluranews.org/


Tempio Pausania, Nasce su facebook una pagina per il NO alla presenza degli animali in gabbia nei circhi.




archivio immagini google - www.pescarewebtv.it

Tempio Pausania, 9 ott. 2016-
La sensibilità verso il mondo animale è aumentata in maniera esponenziale in questi decenni. Sempre più cresce l’attenzione per la loro tutela e anche le leggi si sono adeguate in risposta alla domanda di inasprimento delle stesse contro la sofferenza degli animali, privati spesso del loro habitat, della loro natura e della libertà di essere considerati alla pari di qualsiasi essere umano. Questo determina un immediato parallelo tra uomo e animale, non considerati uguali nel rispetto. Se ci si indigna per un maltrattamento verso un nostro simile, non altrettanto questo accade quando ad essere vittima è un animale. Eppure, animali e uomini sono uguali nelle specificità, nei sentimenti, nelle sensibilità. A loro manca la parola, il resto è proprio uguale a noi. Ciononostante alcune spettacolarizzazioni degli animali, come la loro presenza nei circhi, viene vista come normale, come se quello deve essere il loro ruolo,essere asserviti alla nostra volontà facendo a meno della loro natura che viene sottoposta a indegne presenze nei circhi equestri. Equestre poi! Certo, un tempo si chiamavano così perché gli unici animali presenti erano i cavalli da sempre animali domestici che ben volentieri si possono educare e addestrare ma per tutt’altro motivo. Poi, per il resto del loro tempo vivono all’aria aperta e in spazi consoni alla loro superba intelligenza. Il cavallo e le tigri però hanno nature diverse, o no?  Gli animali in gabbia, quelli feroci e quelli selvatici, invece destano qualche perplessità, perché non vivono nel loro habitat e sono assoggettati ad un mondo che certo non vorrebbero.Mio figlio aveva appena due anni quando lo portai a vedere lo zoo di Roma. Passammo in rassegna tutti gli spazi di quel posto e lo spettacolo fu quello di vedere animali tristi, sradicati dall’ambiente del quale il loro DNA chiedeva necessità. Erano silenziosi, assenti, persino un orso polare a maggio cercava una ragione per trovarsi lì, a 30 gradi, anche se il suo ambiente era tenuto fresco. Ne ricevette lui, mio figlio, ed io la stessa impressione. Non ci era sembrato giusto che esistessero quelle realtà che non rispettavano la natura degli animali presenti, anzi era una vera e propria violazione. Ricordo solo che mio figlio non ebbe alcuna sensazione di gioia.
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Peggiore la situazione degli animali nei cosiddetti circhi, dove vengono rinchiusi in gabbie, al buio spesso, senza cibo o contatti con il loro mondo che non è certo una passerella per spettatori plaudenti e gioiosi. No, non è e non sarà mai uno spettacolo gioioso uno spettacolo del genere.Su facebook, appena saputo che il 14 ottobre prossimo ci sarà il primo dei tre giorni di spettacoli di uno dei circhi più famosi d’Italia, il Dario Togni, si è aperta una pagina per boicottare questi spettacoli, No al circo con animali in gabbia, intesa proprio per diffondere delle notizie che aiutino gli indecisi, direi coloro che gli animali li rispettano, che nei circhi non devono esserci animali. D’altronde, ne esistono di alternativi e sono quelli che vanno per la maggiore. Vi si esibiscono acrobati, equilibristi, clown, e tutte le altre figure che tendono a stupire lo spettatore senza farlo sentire male come per quei poveri animali che hanno una storia alle spalle che, ne siamo certi, ha poco di umano e nulla di rispettabile.No quindi agli animali nei circhi e no a questo spettacolo di Tempio del prossimo venerdì. La pagina che potete aprire al link in rosso qui sopra, chiede anche il vostro consenso per allargare la voce di dissenso a questo spettacolo indecoroso. Sosteniamo sempre la libertà per tutti, animali compresi, specie se questi ultimi non nascono per stare in una gabbia. Chi sostiene il contrario provi a starci dentro una gabbia per il resto della sua vita.
Antonio Masoni


  sotto  le  mie  foto    dell'eventi. organizzato dalla   Moviment'Arti   di  Daniela tamponi e  dall'associazione  noi  veg  di  tempio pausania  



















e  questa mia    slide fotografica     di spettacoli circensi \  artisti di strada  organizzati dalla classe  1971  per la festa patronale  quest'estate 

«Io, maestra nera nella scuola italiana. Oggi c'è chi non si vergogna più di essere razzista» la storia di Rahma Nur

  corriere  della sera   tramite  msn.it  \  bing    Rahma Nur insegna italiano, storia e inglese alla scuola elementare Fabrizio De André d...