Bum Willer e Pap Carson di Corrado Mastantuono (Topolino #2964) |
Ma << Fortunatamente >>, sempre secondo http://gliaudaci.blogspot.com/ uno dei blog più informati sul mondo del fumetto in questo articolo, << non è stato così per Dylan Top, incrocio tra [non-stiamo-nemmeno-a-specificarvi-chi] e [ormai-avete-capito] pubblicato su Topolino #3094 (in edicola questa settimana). >>
Parte della buona riuscita dell'episodio ( presentato in fondo al settimanale per invogliare i lettori a prendere la seconda puntata L'isola del tesoro ) è da imputare agli autori coinvolti che sono il Gotha del fumetto italiano degli ultimi 30 anni .
Oltre all’onnipresente* Roberto Recchioni come soggettista, gli altri due autori appartengono infatti a quel “gruppo misto” di fumettisti che hanno lavorato sia per la Disney sia per la Bonelli (gruppo comprendente, tra i tanti esempi illustri, Corrado Mastantuono, Fabio Celoni e Bruno Enna). Ecco perché sia Tito Faraci (l’uomo che ha sceneggiato TUTTO), sia Paolo Mottura (autore di recente dei disegni di Eroe senza patria, Le storie #22, ma anche di un episodio del Dylan Dog Color Fest del 2012( foto a destra ) su testi di Barbara Baraldi) si sono sentiti doppiamente a casa! Poi, come fa notare Tito Faraci nelle note conclusive scritte su topolino , le somiglianze tra l'inquilino di Craven Road e Topolino sono diverse: sono entrambi investigatori ed entrambi hanno un amico "bislacco" (Groucho/Pippo) e un amico poliziotto (Bloch/Basettoni) affiancato da un ispettore babbeo ( Jekins / Manetta )La sfida vera era rendere l'Indagatore dell'incubo accessibile anche a un pubblico più giovane ( leggi 8\15 anni ) . Gli abissi, le malinconie, i mostri e gli elementi profondi dell'universo dylaniato ( ideati dal genio di Tiziano Sclavi) difficilmente si presterebbero a una trasposizione parodistica. Anche se coem ha dichiarato lo stesso Recchioni a l'huffingpost.it del 3\111\2015
Visto che la storia si ispira dichiaratamente a L'alba dei morti viventi cioè Dylan Dog #1, ma non si dovrebbe nemmeno specificarlo !! e chiarissimo per tutti i lettori di vecchia data ma anche no visto che è stata ristampata migliaia di volte fra cui l'ultima da repubblica in cui a farla da padrona sono gli zombi! Gli stratagemmi adoperati da Roberto Recchioni sono queli : 1) di usare come nemici dei "topi invadenti", idea dalle ripercussioni molto attuali e umoristiche (ad esempio, non provengono dalla cittadina di Undead ma da Uninvited!)., 2) IL clarinetto diventa una cornamusa ., 3 ) l'interminabile ( salvo alcuni numeri ) modellino di galeone diventa un puzzle con il disegno del battello a vapore di SteamboatWille il cartone animato del 1928 in cui esordi' topolino .
Cosa rappresenta “Dylan Top” per un lettore di “Dylan Dog”? Una parodia, un omaggio sentito o qualcosa di più?
Roberto Recchioni: Non direi che è una parodia, non nel senso stretto del termine. La storia non irride Dylan Dog ma, anzi, è estremamente rispettosa del personaggio e ne celebra gli aspetti più salienti. Mi sembra, insomma, più un omaggio e un atto d'amore e, del resto, da Tito Faraci non mi aspettavo di meno. Tito è bravissimo nel cogliere il cuore dei personaggi e lo ha dimostrato spesso, con alcune delle più belle storie dedicate a Topolino che io ricordi.
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Le due storie sono talemente , eccetto le pochissime sottigliezze sopra elencate , uguali che sembra confermare " la manfrina " pubblicitaria \ promizionale della bonelli , ne ho parlato in un post precedente , per rilanciare il rinnovamento \ la nuova gestione di Dylan da parte di Roberto Recchioni . Ma sarà il tempo e il reseconto delle vendite , compresa la variant speciale della disney , del fumetto Bonelliano . Per il momento tali ipotesi sembra essere smentita da quanto ha dichirato Tito Faraci alla stampa del 8\3\2015
(...) qui l'articolo completo
Ma Dylan Top piacerà ai lettori di Topolino, che magari non conoscono Dylan Dog ?
«Intanto occorre sottolineare che, rispetto a quanto si crede, i lettori di Topolino sono soprattutto adulti, i bambini sono una minoranza. Abbiamo scritto una storia tipicamente di Topolino, non occorre essere lettori di Dylan Dog per capirla. Ci sono due livelli di lettura, una per chi conosce il fumetto della Bonelli, e una no. Ma il primo livello non intaccala comprensione del secondo. Poi, in questo numero ci saranno anche una mia intervista a Tiziano Sclavi e una mia introduzione a Dylan Dog, così se qualcuno vorrà, potrà iniziare a leggere anche il personaggio Bonelli».
Cosi come se ci sarà un seguito di tali storie
Crede che possa nascere una serialità con Dylan Top protagonista?
«All’inizio non ci pensavo, dopo che abbiamo finito il lavoro, ho iniziato a credere che potrebbe essere possibile. Io sono entusiasta di Dylan Top, vedremo quale sarà la risposta dei lettori».
Ai posteri l'ardua sentenza . PerUno degli elementi salienti de L'alba dei topi invadenti è che... si tratta di una storia maledettamente divertente! Molto convincente l'ironia di Pippo/Groucho sui luoghi comuni delle storie di Dyd, sui meccanismi narrativi e sul modo di suonare del suo capo. Poi, le mille citazioni e occhiolini strizzati ai lettori attenti (quindi al sottoscritto saranno sfuggite miliardi di trovate!), come i vari riferimenti allo stesso Dyd #1, a partire dalla prima tavola in cui Mottura cita l'iconica copertina di Claudio Villa per arrivare persino all'utilizzo delle medesime inquadrature (pollice in alto per le scelte registiche di Faraci-Mottura, alcune davvero da scuola del fumetto!) [Altri riferimenti a Dyd #1 sono poi evidenziati anche nei redazioni conclusivi del settimanale: un plauso per le sempre dettagliate e piacevoli pagine di interviste, curiosità e articoli di contestualizzazione]. Ma anche il mondo "da sogno" di pagina 144, che è talmente familiare da sembrare molto meno onirico del dovuto (leggere la storia per comprendere senza spoiler!). Senza contare l'egregia vignetta centrale di pag. 152 che cita Il quarto stato di Pellizza da Volpedo (già citata fumettisticamente dal maestro Ivo Milazzo per la copertina dell'indimenticabile Ken Parker #58, Sciopero ) o i due piccoli pseudo-Beatles che attraversano la strada sulle strisce nella prima vignetta di pag. 154.
Se non fosse una frase ai limiti del banale, si potrebbe affermare che l'unico vero difetto di questa storia è che finisce troppo presto. Come già per l'amata storia di Corrado Mastantuono su Topolino #2964 in cui Bum Bum Ghigno interpretava Tex,questa storia è la dimostrazione che a volte, quando gli universi immaginari si incontrano, possono esserci belle sorprese al quadrato ! Concludo su suggerrimento di del blog Audaci non dimentichiamo le altre, validissime, storie presenti nel settimanale: dalla prima puntata de L'isola del tesoro (di Teresa Radice e Stefano Turconi) alle avventure di Paperino, Pico e Dinamite Bla , ecc . Ma