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13.1.23

luoghi comuni sulla bellezza femminile di Maria Pia Fabiani

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Se una donna non si smalta i piedi e non gratta i talloni è sciatta. Per i piedi di un uomo ci si

accontenta che siano puliti.
Se una donna non si depila le gambe, non idrata la pelle e drena i liquidi non si può guardare. Delle gambe di un uomo non ho mai sentito parlare, a meno che non fosse vestito da donna.
Le donne devono avere un sedere magro ma tondo, possibilmente sodo.
Le donne devono avere la pancia piatta e tonica, anche da vecchie, anche dopo i figli. Altrimenti meglio nasconderla. Un uomo? Be', si sa che "uomo de panza uomo de sostanza".(...)
Le donne devono avere un viso liscio, sempre, truccato ma non troppo che se no fa "cerone" (o anche Cher), con una pettinatura femminile, il naso piccolo, i denti bianchi, la pelle uniforme, nessun pelo. Gli uomini con le rughe sono affascinanti, anche quelli col nasone, anche quelli con la barba e c'è un mercato anche per i calvi.
Il primo commento che si fa su una donna è sempre sul suo aspetto, anche se di mestiere fa la politica, la chef, la giornalista il medico o qualsiasi cosa che non c'entri nulla con la bellezza. Dell'aspetto di un uomo (giammai!) se ne parla solo se è bello, altrimenti "sarebbe scortese".
Questo modello di pensiero è così consolidato nella società, che siamo noi donne le prime a sentirci inadeguate se non ci adattiamo, così radicato che ci insultiamo a vicenda se non rispettiamo i canoni.(...)
Ma cosa succederebbe se per un giorno potessimo uscire di casa dopo esserci limitate a sbadigliare e a grattarci una chiappa? Cosa succederebbe se tutti notassero prima la nostra personalità della nostra silhouette? Purtroppo, non lo saprà la nostra generazione e forse nemmeno quella delle nostre figlie.
Di certo nella lotta per la parità ci sono temi più importanti di questo, ma neanche così tanto perché la verità è che, finché per essere stimata e stimarsi una donna dovrà sembrare un disegno, mentre a un uomo basterà respirare, non andremo da nessuna parte. 
🙏😉

11.2.22

arrivare ultimo non sempre è deludente il caso Carlos Andres Quintana! Il fondista colombiano arrivato ultimo

da  https://www.eurosport.it/sci-di-fondo/pechino-2022/2022/


 Il fondista colombiano rispecchia la figura dell'antieroe nel mondo dello sport, quel personaggio che entra nei cuori degli appassionati per la sua imperturbabilità nel coronare il proprio desiderio più grande, nonostante le evidenti difficoltà tecniche. Ma le Olimpiadi sono anche questo: non importa se parti col pettorale numero 97 e tagli il traguardo a quasi 18 minuti di distacco dal vincitore della gara, ognuno sarà in grado di riconoscere la tua caparbietà nel voler completare la gara.Ne abbiamo conosciute tante di queste storie alle Olimpiadi Invernali, alcune rimaste impresse nella leggenda come quella dei bobbisti giamaicani di Calgary 1988, a cui è stato addirittura dedicato un film. Ad aver ottenuto il suo attimo di gloria a Pechino 2022, durante la 15 km maschile di sci di fondo, è stato invece un 36enne colombiano che si è trasferito Oltreoceano pur di avverare il sogno olimpico. Appena gli schermi televisivi lo hanno inquadrato, non abbiamo potuto fare a meno di tifare per lui.

Il sorriso dello sport e delle Olimpiadi, la fatica e la gioia del colombiano QuintanaIl sorriso dello sport e delle Olimpiadi, la fatica e la gioia del colombiano Quintana

Il sorriso dello sport e delle Olimpiadi, la fatica e la gioia del colombiano Quintana

IL TRIATHLON PRIMA DI INNAMORARSI DELLO SCI DI FONDO

Già il luogo di nascita rispecchia perfettamente il tipo di persona che è Carlos Andres Quintana Morales, sesto atleta a rappresentare la Colombia nella storia delle Olimpiadi Invernali. Il territorio di Pereira, situato a circa 250 km dalla capitale Bogotà, presenta due climi completamente opposti: si passa dal torrido caldo della città al freddo umido nelle vaste aree forestali del luogo. Ma di neve neanche la traccia. Per inseguire il desiderio di partecipare ai Giochi Olimpici, Quintana si dedica dall'età di 16 anni al triathlon. Nonostante i buoni risultati a livello nazionale, capisce che è troppo complicato ottenere la qualificazione a cinque cerchi attraverso questo sport. Perciò decide di rimettersi in gioco, guardandosi intorno alla ricerca di qualcosa di completamente diverso, di così poco praticato da poter eccellere nel suo paese e sperare in un'allocazione da parte del CIO. La scelta non può che ricadere sugli sport invernali.


STAVO CERCANDO UN ALTRO SPORT IN CUI AVESSI QUESTA POSSIBILITÀ, HO GUARDATO ALCUNE DISCIPLINE ESTIVE, MA SICCOME NON TROVAVO QUELLO CHE VOLEVO, HO DECISO DI GUARDARE QUELLE INVERNALI E HO SCOPERTO CHE LO SCI ERA L'IDEALE, SI ADATTAVA ALLE MIE CONDIZIONI


La svolta definitiva nell'inverno del 2020, all'età di 34 anni. Come può allenarsi sugli sci e pretendere di trovare un maestro in grado di insegnargli se nel proprio territorio non cade nemmeno un fiocco di neve? Quintana decide allora di andare ad allenarsi Oltreoceano, dove viene accolto in Spagna per allenarsi insieme agli atleti del team iberico e dell'Andorra, dove poi ottiene la residenza.
In quella penisola disputa le prime gare di sci di fondo un mese prima che scoppiasse la pandemia. Una situazione imprevista che non ostacola il suo cammino: un anno dopo è ai Mondiali di sci nordico ad Oberstdorf, dove cerca un'improbabile qualificazione nella sprint e nella 15 km. Terminata la rassegna iridata, il colombiano si sposta in Libano per ottenere quei punti FIS che gli permettono qualificarsi Pechino 2022, dove riceve anche l'onore di portabandiera della Colombia durante la cerimonia d'apertura.
Carlos Andreas Quintana portabandiera della Colombia a Pechino 2022Carlos Andreas Quintana portabandiera della Colombia a Pechino 2022

Carlos Andreas Quintana portabandiera della Colombia a Pechino 2022

Credit Foto Getty Images

Ed eccolo, a pochi giorni dallo spegnimento delle 37 candeline, completare il suo grande sogno nella 15 km in tecnica classica di sci di fondo alle Olimpiadi Invernali 2022. Impacciato, con una tecnica ancora scolastica ma una forza di volontà fuori dal comune, viene acclamato e incoraggiato dallo speaker ad evento inoltrato. È l'ultimo della gara a raggiungere la linea d'arrivo, ferma il cronometro 17 minuti e 47 secondi in più rispetto a Ilvo Niskanen, medaglia d'oro, l'equivalente di un doppiaggio su una pista di 7,5 km come quella di Zhangjiakou. Ma chi lo ha visto in tv avrà sempre impresso nella mente il suo sorriso nell'affrontare la salita finale a spina di pesce.

26.12.13

Ognuno è il piu’ bello del mondo "Sa prus Bella": Claudia Aru Bentesoi e l'accettazione della diversità

musica  in sottofondo  
Schoenberg - Verklärte Nacht (Transfigured Night), Op. 4, for string sextet (1899)

Nei giorni scorsi , precisamente il 14  dicembre  , è uscito su youtube il video clip 


del primo singolo  Sa prus Bella"  )  estratto dal nuovo album  di Claudia Aru. La cantautrice villacidrese Claudia Aru e la sua banda di musicisti ritorna con un nuovo album dal titolo "A giru a giru" (  copertina  a destra  )  che contiene quindici nuove canzoni originali prodotte dalla piccola fabbrica sonora Nootempo, il contributo del maestro pittore cagliaritano Paolo
Laconi che ha illustrato la copertina con alcune delle sue tele più belle, tanti musicisti e testi prevalentemente [sic ]  in sardo campidanese una  delle  varianti del sardo più difficili, almeno secondo me che appartengo a quella del Gallurese \ sardo corso , ma anche italiano e spagnolo. “Mamma no bollu andai a iscolla, Poita is cumpàngius mi pigant in giru (mamma non voglio andare a scuola \perché i compagni mi prendono in giro)”. Comincia così “Sa prus Bella” l’ultimo singolo di Claudia Aru sul tema dell’accettazione e della diversità come valore. Infatti nel disco c'è Ironia e impegno sociale , che caratterizzano anche i lavori precedenti e i suoi scritti su facebook ( qui la sua pagina facebook ) della  Aru \  bentesoi  sono gli ingredienti di questo vagabondare musicale dentro e fuori dall’isola. Il brano pone al centro della scena la tematica dell’accettazione della diversità come valore. Infatti  leggo   sul  sito ( Movimento sardo Omosessuale )  http://www.mosinforma.org/  che  << affronta, in maniera
giocosa e divertita, il tema del bullismo e della discriminazione nella scuola, punto di incontro e di crescita dove spesso nella vita ci siamo trovati a prendere in giro il “diverso”, o a essere presi in giro. La bambina che inizialmente non vuole andare a scuola per non essere presa in giro dai compagni e dalle maestre per i suoi denti grandi o perchè considerata lenta in matematica, trova in sè la forza per combattere i pregiudizi e ritrova quell’autostima che le permetterà di superare le difficoltà e trovare la propria strada.Infatti  un altra  strofa del testo dice  : “Mamma apu acabau s’iscolla, Seu prexada, studiada e fatzu sa cantanti, Mi seu posta s’aparèchiu, No tèngiu prus bregùngia (Mamma ho finito la scuola, sono contenta, ho studiato e faccio la cantante, mi sono messa l’apparecchio e non ho piu’ vergogna)”
“Il messaggio ultimo che vogliamo lanciare è che ognuno di noi è il più bello del mondo, basta solo imparare a vederlo uscendo dagli schemi imposti da Mass Media e social Network”. >>  ( qui il resto dell'articolo . Ecco  che   La scuola, viene   portata  a quello   che  dovrebbe essere realmente   cioè  punto di incontro e di crescita dove spesso nella vita ci siamo trovati a prendere in giro il “diverso”, diventa il centro di argomenti complessi ma che raccontiamo in modo giocoso. “Il messaggio ultimo che vogliamo lanciare – spiega Claudia Aru  al sito www.unionesarda.it   - è che ognuno di noi è il più bello del mondo, basta solo imparare a vederlo uscendo dagli schemi imposti da Mass Media e social Network“. La produzione è stata affidata al regista video maker Roberto Pili della produzione indipendente FishEye sardinia media prod. che ha curato  anche la realizzazione dei precedenti video per i tre singoli  ”Aici” , “Burdu Bu feat joe Perrino” e “Lillica Babajola” .Il nuovo clip musicale  è stato girato a Sanluri all’istituto Calasanzio che ha gentilmente concesso l’utilizzo delle sue aule, gli amici buoni ( nessun attore professionista tra loro )  hanno fatto il resto, prestando i loro volti e divertendosi nel set.
Una professoressa speciale impersonata dalla Drag Queen  La Trave nell’Okkio deve tenere a bada una piccola classe di ragazzi ” terribili”  ed irriverenti, mentre l’alunna Claudia Aru e la sua Banda di musicisti accompagnano con un testo in lingua campidanese questa semplice e ironica storia.

dal suo facebook https://www.facebook.com/claudia.bentesoi

L’adolescenza è un periodo difficile della nostra vita in cui tutto è da scoprire; da come gestire le relazioni interpersonali, ai mutamenti del corpo, dall’affrontare le difficoltà scolastiche, alla paura dell’amore. Imparare a piacersi e a sentirsi a proprio agio con se stessi è un percorso lungo e faticoso e abbiamo sentito l’esigenza di raccontare le storie di chi , non solo non accetta se stesso, ma ancora si deve scontrare con il muro dell’ipocrisia o degli stereotipi di plastica che i media ci impongono che porta tanti, troppi giovani, a non sentirsi accettati dalla società e a non piacersi. A chi non è mai capitato un amore non corrisposto, una materia scolastica particolarmente spinosa, un difetto fisico che ci ha fatto sentire a disagio? La scuola è una palestra di vita anche per questo, è un luogo in cui si è esposti al giudizio e in cui ci si fa le ossa per i problemi della vita.
Argomenti complessi---  come dice  la stessa  cantate    sul  sito  del  suo lavoro   agiruagiru.net   presentando il singolo ---- ma che raccontiamo in modo giocoso perché il messaggio ultimo che vogliamo lanciare è che ognuno di noi è il più bello del mondo, basta solo imparare a vederlo, uscendo dagli schemi imposti. Accettazione è la parola chiave che emerge da questo lavoro, sentirsi una comunità vuol dire anche accettare di buon grado chi è diverso da noi e non limitarsi mai a giudicare qualcuno solo dalla sua apparenza.
Claudia Aru, voce solista ed autrice dei brani(  foto   sinistra  )   anche in questo album è accompagnata da Matteo Marongiu al contrabbasso e Marcello Pilleri alla chitarra, ukulele e banjo, non mancano le numerose collaborazioni come Stefano Vacca alle percussioni, Diego Deiana violino fisarmonica, e Paolo Carta Mantiglia al clarino Basso.
Una delle novità dell’album è l’introduzione di un quartetto d’archi che vede, oltre a Diego Deiana, Massimiliano Viani (viola), Anna Maria Viani (violino) e Maria Giovanna Cardia (violoncello).
Un’altra importante novità è il sito tematico del disco, uno strumento completo per poter conoscere il nuovo progetto, ascoltare, guardare foto e video, essere sempre informarti sugli eventi. Il sito ha anche un blog interno dove verrà tenuto un piccolo diario di viaggio di questa nuova avventura.
Nel video inoltre collabora  Una professoressa speciale impersonata dalla  divertente  e, sagace  Drag Queen  La Trave nell’Okkio ( https://www.facebook.com/latrave.nellokkio )  deve tenere a bada una piccola classe di ragazzi ” terribili” .   Se questo è l'antipasto  chi sà che  belo dev'essere il resto del  cd  

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...