Sono passati due giorni ed ancora non ho ceduto ed non sono venuto meno dicevo nel post introduttivo di questo diario - Infatti fin ora no ho seguito nessuna partita in diretta o visto programmi tv in merito anche se ho solo visto , purtropo è impossibile non vederli se vuoi cercare
notizie come
le prime repressioni ed sequestri a chi porta cappelli arcobalenoo il gesto sia della nazionale Iraniana
che non ha cantato l'inno nazionale rimanendo in silenzio sia quello di
Alex Scott, ex calciatrice della Nazionale inglese femminile, oggi commentatrice per la Bbc
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C’è Harry Kane, la Nazionale inglese e più o meno l’intera Europa del calcio che si è “tolta” dal braccio la fascia arcobaleno per paura delle reazioni della Fifa.E poi c’è lei, Alex Scott,
ex calciatrice della Nazionale inglese femminile, oggi commentatrice per la Bbc, che si è presentata ai microfoni a bordo campo sbattendo allegramente in faccia agli sceicchi la fascia arcobaleno.Una donna che mostra al mondo il simbolo dei diritti della comunità Lgbtq+ in uno dei Paesi più misogini e omofobi al mondo.
Non so se è chiara la differenza.
o storie come quella che riporto sotto in quanto sono fra le prime pagine di tutti i portali d'informazione . Il mio cercare fra gli speciali i retroscena avviene senza ipocrisia ed
cadute dal pero dei nostri giornalisti che adesso s'accorgono di quello che sta succedendo in questi mondiali .
repubblica 18\11\2022
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Lucien Laurent, primo marcatore dei Mondiali |
Il primo gol della prima partita dei primi Mondiali .Lo segnò il francese Lucien Laurent ( foto sora sinistra ) a Montevideo, in uno stadio che non c'è più
di Michele Gravino
Non ce ne sono molti, di monumenti dedicati a una porta da calcio, anzi scommetterei qualcosa che questo sia l'unico al mondo. Si trova a Montevideo, capitale dell'Uruguay, e segna con un palo, un accenno di traversa e una striscia sul marciapiede il punto esatto in cui fu segnato il primo gol nella prima partita del primo Campionato mondiale di calcio, il 13 luglio del 1930.
A vederlo non sembra un granché, ma c'è un motivo: lo stadio di Pocitos, in cui era stata giocata la partita, fu abbattuto già pochi anni dopo, al suo posto sorse un quartiere residenziale, e per ritrovare l'ubicazione del campo e della porta è stato necessario un lungo studio su foto aeree e documenti d'epoca. Alla fine non era rimasto abbastanza spazio per un monumento più grosso, una porta intera avrebbe sconfinato nel giardino di un vicino. A qualche metro di distanza, davanti a una tintoria all'incrocio tra le vie Coronel Alegre e Charrua, compare un cippo ancor più minimalista (e, a quanto risulta dalla
foto di Google Street View, vandalizzato da una scritta), lì dove c'era il centro di centrocampo.
La partita era Francia-Messico, finì 4 a 1 per i francesi, e il primo a segnare fu
Lucien Laurent, operaio della Peugeot e calciatore dilettante (come tutti i suoi compagni). La fabbrica gli aveva concesso un permesso speciale: per andare, giocare e tornare dall'Uruguay in piroscafo mancò dal lavoro per quasi due mesi. Quei primi Mondiali erano nati un po' in sordina, boicottati dai britannici, chiusi nel loro sdegnoso isolamento da inventori del football, e anche dalla maggior parte degli altri Paesi europei, restii a costose spedizioni dall'altra parte del mondo in tempi di crisi post-1929. Ma alla fine il torneo fu un successo, con una
finale giocata in uno stadio nuovo di zecca, quello del Centenario, davanti a 93 mila spettatori, e vinta dai padroni di casa dell'Uruguay con un 4-2 contro l'Argentina.
Lucien Laurent morì nel 2005 a 98 anni e fece in tempo a vedere i primi Mondiali vinti dalla Francia, in casa, nel 1998. E c'è un altro filo che lo lega ai campionati che cominciano domenica in Qatar: nel 1930 in nazionale con lui c'era anche suo fratello, il difensore Jean (che però non giocò neanche una partita). Per la prima volta da allora, la Francia ha di nuovo due fratelli in squadra: Théo e Lucas Hernandez.