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18.12.23

meloni vhs ferragnez

 premetto che detesto non come persone ma  per il loro modello  culturale  i Ferragnez rappresentato

benissimo  e magistralmente     dai  disegni   che  trovate  sotto    per  il   Fq  del   17\12\2023  di Stefano Disegni  

Ma   qui Lorenzo  Tosa    ha   ragione  

Provo a spiegare anche ai più distratti e ai più prevenuti perché l’uscita di Meloni su Chiara Ferragni è un momento bassissimo (oltreché pericoloso) di politica e dovrebbe preoccupare chiunque, di qualunque idea politica.Il punto non è la responsabilità di Chiara Ferragni, che, come per qualunque altro cittadino, spetta alle sedi competenti valutare. Ma quello che è accaduto ieri ad Atreju è che una Presidente del Consiglio e donna più potente d’Italia, ha sentito la necessità di attaccare frontalmente non un collega o un partito, non un/una leader dell’opposizione, ma una influencer privata che non ha mai fatto politica in vita sua. Trasformandosi lei stessa in influencer e scegliendo il suo campo da gioco, dove si muove molto più agilmente che in un’aula parlamentare. Già basterebbe questo per dare la misura del vuoto pneumatico di questo governo e della sua leader. Ma c’è di più. Meloni lo ha fatto utilizzando una espressione plasticamente populista come “diffidate delle persone del web”. Che non significa assolutamente nulla (chi oggi non usa il web per comunicare, lei per prima?), ma stuzzica le viscere e la pancia del suo elettorato e sposta abilmente l’attenzione dai suoi fallimenti ripetuti degli ultimi 14 mesi (e dall’imbarazzante presenza di Elon Musk) sul bersaglio in assoluto più facile, comodo e demagogico di questi giorni: Chiara Ferragni e il caso del pandoro. E il pubblico, ancora una volta, cosa fa? Ci casca. Mani e piedi. A destra come a sinistra. Consentendole di ribaltare il tavolo e dettare ancora una volta l’agenda. Senza rendersi conto della clamorosa asimmetria di ruoli (non necessariamente di potere) tra le due figure e accettando implicitamente che l’avversaria politica di Giorgia Meloni oggi sia un’influencer.Guardate che è un salto logico e concettuale epocale (anche se non nasce oggi). La definitiva trasformazione dei politici a influencer, e viceversa, con tutto ciò che comporta.Una Presidente del Consiglio degna di questo nome non può permettersi di parlare del caso di un’influencer come fosse un affare di Stato ed elevarlo a tema politico. Non è quello il suo ruolo, non è lì per questo. E un’opinione pubblica non ancora narcotizzata dalla politica stile Barbara D’Urso ha il sacrosanto dovere di ricordarglielo.

Perchè la meloni oltre  a  creare   un arma  di  doistrazionme  mediatica   da  reali problem  del paese  e  dalla  sua  politica  fallimentare . Infatti    oltre   al merito  fedez anche     un altro vip    come Helter  Parisi 



 ormai  in   declino   ed   in  cerca    di  un qualcosa  per  ritornare  in auge      come   a  vecchi  tempi    si è aggiunto  al  can  can  mediatico  

26.10.15

LA GIUSTIZIA FAI-DA-TE È IL SINTOMO DI UN CANCRO di http://anthonymuroni.blog.unionesarda.it/




mi fa piacere che a destra qualcuno cominci a ragionare.  Infatti  tra  i soliti articoli  ed  interventi malpancisti    finalmente  uno che fa un discorso  equilibrato


http://anthonymuroni.blog.unionesarda.it/

  Nessuna simpatia per i ladri, ma anche una certa resistenza a legalizzare la giustizia fai-da-te. Perché la morte violenta di un 22enne è sempre una sconfitta per lo Stato. E se il suo uccisore non può essere considerato un eroe, forse è altrettanto ingiusto affibbiargli l’etichetta di assassino. Più probabilmente è a sua volta una vittima, il sintomo di un cancro che pian piano sta divorando la società italiana, ogni giorno più insicura, disincantata, cinica e dunque ingiusta.Ammalarsi è stato inevitabile, se si pensa a qual è la situazione di impunità, scarsa meritocrazia e sostanziale anarchia alla quale intere porzioni di territorio e di cittadinanza sono condannate.Persino le reazioni successive al grave fatto di cronaca di cinque giorni fa – quando un pensionato 65 enne, che per sua stessa ammissione viveva da sette anni con la pistola a portata di mano, ha freddato un ladruncono sorpreso di notte dentro la sua casa – sono emblematiche: onorevoli che vanno in tv col revolver, cortei di solidarietà per lo sparatore (indagato, per atto dovuto), persino scene di giubilo per la morte del reo.Attenzione, però, alle escalation e ai simboli: i nostri anziani ci ripetevano “A bocchire tocat a Deus”, per sottolineare la sacralità della vita. Quando si imbraccia il fucile, ergendosi a sceriffo, giudice e becchino, si intraprende una strada senza ritorno.Perché a chi giustifica gli spari per difendere la proprietà dovremmo chiedere se è questa la società che vogliamo creare per i nostri figli. E se non ci sembra già sufficientemente sbagliato un posto in cui non si può riposare in pace se non avendo le sbarre alle finestre e i portoni blindati stile Banca d’Italia.La risposta la dovrebbero dare le istituzioni, con l’esempio e con il varo e la successiva applicazione di leggi inflssibili. Ma questa – l’abbiamo già detto – è una società malata. E il pesce – sia esso quello che ruba in casa dei pensionati o quello che si fa giustizia da solo, ammazzando i ladri – puzza sempre a partire dalla testa.


concluso con un altro intervento che per casualità delle vita ti toglie le parole di bocca dell'amica Tina Galante

3 ore fa · Modificato · Lo so che vi sto fracassando i marroni c


on questa storia, ma è necessario fare chiarezza, vista la confusione. ‪#‎iosonounidiota‬Un conto è trovarsi in casa un ladro DISARMATO e innocuo che magari a vedervi gli viene pure l'infarto a lui, altro è trovarsi in una situazione in cui il ladro è armato e si comporta all'Arancia meccanica. Sono due situazioni diverse che necessitano di risposte diverse. Nel caso occorso in questi giorni la risposta omicida è chiaramente esagerata, non si può sparare ed uccidere una PERSONA disarmata e all'esterno della propria abitazione, dall'alto in basso.

Questo fa comprendere l'esistenza di una certa volontà sadica di colpire per uccidere, e di approfittare della situazione per poter essere legittimato nel proprio sadismo.Ora il pensionato in questione, dopo aver ucciso un ragazzo, avrebbe dovuto tenere un profilo basso e mostrarsi quantomeno dispiaciuto per l'accaduto, come già hanno fatto altri prima di lui. Ma il soggetto in questione fa lo spavaldo, si affaccia al balcone come un DUCETTO qualsiasi, sproloquia e minaccia nelle trasmissioni televisive. ONESTAMENTE, si può sopportare tutto questo? E ce lo ritroveremo presto candidato nelle fila leghiste, perché si sa, gli assassini e gli omicidi fanno sempre un certo effetto sugli italiani.Perché se questo soggetto non pagherà per quello che ha fatto (non puoi uccidere qualcuno solo perché sta nella tua proprietà) si sdoganerà l'idea pericolosissima che si può condannare a morte un uomo per il reato di furto, attenzione, non OMICIDIO e presunzione di omicidio, ma banalmente FURTO! E' esattamente come mettere sulla sedia elettrica i ladri, delegando ai cittadini il compito di fare da giudici e da esecutori materiali. MA RIUSCITE A RENDERVI CONTO DELLA FOLLIA??


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