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9.10.22

Finge una rapina per farsi arrestare: “Non ho dove dormire e voglio allontanarmi dalla droga” ., "Mimmo l'egiziano" il custode che vigila in quartiere: "In tanti anni ho fatto arrestare 36 persone"., Supereroi si calano dal tetto dell'ospedale per salutare i bambini malati: “Il coraggio è il loro"

   da   https://www.fanpage.it/


Un 40enne è stato condannato per rapina: aveva agito con l’unico obiettivo di farsi arrestare dai carabinieri e andare in carcere.

A cura di Giorgia Venturini


A distanza di quasi due anni è arrivata la condanna a cinque mesi e dieci giorni per un 40enne marocchino ritenuto responsabile di una rapinata. Rapina messo a segno con l'unico obiettivo di farsi arrestare dai carabinieri e andare in carcere. "Sono io, maresciallo!", avrebbe detto appena visto arrivare il carabiniere.

La rapina due anni fa
La rapina risale al 16 dicembre 2020. Quaranta minuti dopo mezzogiorno a Carate Brianza (Monza), l’allora 38enne aveva fatto irruzione dentro il negozio "2m parrucchieri"  di via Milano, proprio dinanzi alla locale caserma dei carabinieri.Ai proprietari del salone di bellezza aveva mostrato il taglierino e ad alta voce aveva gridato: "Questa è una rapina, chiamate i carabinieri". Così i militari si erano precipitati subito sul posto.
A quel punto il 38enne si era fermato, aveva abbassato la mascherina e, con fare dimesso ma rincuorato, riconoscendo il sottufficiale dell’Arma che l’anno prima lo aveva arrestato per spaccio. "Sono io, maresciallo", si era fatto riconoscere. I militari a quel punto lo avevano bloccato, arrestato e portato in caserma. Qui avrebbe raccontato i motivi di un simile gesto.
I motivi della rapina
In caserma i carabinieri si erano accertati che il taglierino era privo di lama. Avevano poi chiesto spiegazioni per un simile gesto, incuriositi anche dal fatto che l'uomo abbia chiesto il loro immediato intervento.
Il rapinatore aveva raccontato di aver compiuto il reato perché, non avendo dove dormire e volendo provare ad allontanarsi dal giro della droga, voleva trascorrere del tempo in carcere. Ha spiegato anche di aveva scelto proprio Carate Brianza nella speranza di avere a che fare nuovamente con quei militari che un anno prima lo avevano già arrestato per spaccio e per i quali aveva provato profonda stima e rispetto.


"Mimmo l'egiziano" il custode che vigila in quartiere: "In tanti anni ho fatto arrestare 36 persone"

pubblicato il 7 ottobre 2022 alle ore 16:10

Mohamed Salah fa il custode in un bel palazzo vicino alla villa Reale di Monza. Nei giorni scorsi si è parlato di lui perché ha trovato un portafoglio con più di 1.300 euro ed è riuscito a risalire al proprietario restituendoglielo, tramite un post su un gruppo Facebook di Monza. Mimmo l'egiziano, così si fa chiamare Salah, è da anni un punto di riferimento del suo quartiere, avendo sventato numerosi furti in casa: con alcuni amici lo si vede spesso di sera a passeggio per le strade della zona, assicurandosi che non ci siano malintenzionati all'opera:
 



 "Ho fatto arrestare 36 persone" racconta con orgoglio ai microfoni di Fanpage. Mimmo è arrivato in Italia più di trent'anni fa, vivendo all'inizio a Sesto San Giovanni dove ha anche giocato nella locale squadra di calcio. Grazie al suo allenatore ha trovato il posto da portiere in un palazzo a Monza e da lì non si è mai spostato


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Spiderman, Ulk, Daredevil e altri beniamini mascherati hanno solcato il cielo di Milano per poi calarsi dal tetto dell’ospedale Niguarda e salutare dalla finestra i bambini malati.



 
I super eroi acrobatici colpiscono ancora, sempre dritti al cuore. E stavolta lo fanno per festeggiare il compleanno di Gabriele, bimbo sordo e affetto da una malattia rarissima che ha trascorso 2 anni in ospedale.

26.10.15

LA GIUSTIZIA FAI-DA-TE È IL SINTOMO DI UN CANCRO di http://anthonymuroni.blog.unionesarda.it/




mi fa piacere che a destra qualcuno cominci a ragionare.  Infatti  tra  i soliti articoli  ed  interventi malpancisti    finalmente  uno che fa un discorso  equilibrato


http://anthonymuroni.blog.unionesarda.it/

  Nessuna simpatia per i ladri, ma anche una certa resistenza a legalizzare la giustizia fai-da-te. Perché la morte violenta di un 22enne è sempre una sconfitta per lo Stato. E se il suo uccisore non può essere considerato un eroe, forse è altrettanto ingiusto affibbiargli l’etichetta di assassino. Più probabilmente è a sua volta una vittima, il sintomo di un cancro che pian piano sta divorando la società italiana, ogni giorno più insicura, disincantata, cinica e dunque ingiusta.Ammalarsi è stato inevitabile, se si pensa a qual è la situazione di impunità, scarsa meritocrazia e sostanziale anarchia alla quale intere porzioni di territorio e di cittadinanza sono condannate.Persino le reazioni successive al grave fatto di cronaca di cinque giorni fa – quando un pensionato 65 enne, che per sua stessa ammissione viveva da sette anni con la pistola a portata di mano, ha freddato un ladruncono sorpreso di notte dentro la sua casa – sono emblematiche: onorevoli che vanno in tv col revolver, cortei di solidarietà per lo sparatore (indagato, per atto dovuto), persino scene di giubilo per la morte del reo.Attenzione, però, alle escalation e ai simboli: i nostri anziani ci ripetevano “A bocchire tocat a Deus”, per sottolineare la sacralità della vita. Quando si imbraccia il fucile, ergendosi a sceriffo, giudice e becchino, si intraprende una strada senza ritorno.Perché a chi giustifica gli spari per difendere la proprietà dovremmo chiedere se è questa la società che vogliamo creare per i nostri figli. E se non ci sembra già sufficientemente sbagliato un posto in cui non si può riposare in pace se non avendo le sbarre alle finestre e i portoni blindati stile Banca d’Italia.La risposta la dovrebbero dare le istituzioni, con l’esempio e con il varo e la successiva applicazione di leggi inflssibili. Ma questa – l’abbiamo già detto – è una società malata. E il pesce – sia esso quello che ruba in casa dei pensionati o quello che si fa giustizia da solo, ammazzando i ladri – puzza sempre a partire dalla testa.


concluso con un altro intervento che per casualità delle vita ti toglie le parole di bocca dell'amica Tina Galante

3 ore fa · Modificato · Lo so che vi sto fracassando i marroni c


on questa storia, ma è necessario fare chiarezza, vista la confusione. ‪#‎iosonounidiota‬Un conto è trovarsi in casa un ladro DISARMATO e innocuo che magari a vedervi gli viene pure l'infarto a lui, altro è trovarsi in una situazione in cui il ladro è armato e si comporta all'Arancia meccanica. Sono due situazioni diverse che necessitano di risposte diverse. Nel caso occorso in questi giorni la risposta omicida è chiaramente esagerata, non si può sparare ed uccidere una PERSONA disarmata e all'esterno della propria abitazione, dall'alto in basso.

Questo fa comprendere l'esistenza di una certa volontà sadica di colpire per uccidere, e di approfittare della situazione per poter essere legittimato nel proprio sadismo.Ora il pensionato in questione, dopo aver ucciso un ragazzo, avrebbe dovuto tenere un profilo basso e mostrarsi quantomeno dispiaciuto per l'accaduto, come già hanno fatto altri prima di lui. Ma il soggetto in questione fa lo spavaldo, si affaccia al balcone come un DUCETTO qualsiasi, sproloquia e minaccia nelle trasmissioni televisive. ONESTAMENTE, si può sopportare tutto questo? E ce lo ritroveremo presto candidato nelle fila leghiste, perché si sa, gli assassini e gli omicidi fanno sempre un certo effetto sugli italiani.Perché se questo soggetto non pagherà per quello che ha fatto (non puoi uccidere qualcuno solo perché sta nella tua proprietà) si sdoganerà l'idea pericolosissima che si può condannare a morte un uomo per il reato di furto, attenzione, non OMICIDIO e presunzione di omicidio, ma banalmente FURTO! E' esattamente come mettere sulla sedia elettrica i ladri, delegando ai cittadini il compito di fare da giudici e da esecutori materiali. MA RIUSCITE A RENDERVI CONTO DELLA FOLLIA??


?

4.1.13

IL FIGLIO MUORE IN UN INCIDENTE. CHIESTI 700 EURO ALLA MADRE PER PULIRE IL SANGUE

Lo so  che  dovrei accettare il fatto  che purtroppo  succedono e  continueranno a  succedere  simili cose e  che parlarne    è ormai cosa  ovvia  e scontata   cioè il classico   sparare sulla croce  rossa   ma   io  non  ci riesco  forse   per la mia sensibilità   o forse perchè applico alla mia opera  d'arte   questo detto  


Infatti  ecco  che .leggendo simili  news , da http://www.leggo.it/news/cronaca/ di  Venerdì 04 Gennaio 2013 - 14:32


ROMA 

 Suo figlio è morto in un incidente stradale. È caduto dallo scooter a 15 anni ed è rimasto riverso in una pozza di sangue. Come se il dolore non fosse già un prezzo altissimo da pagare, per Alessandra Mazzetti, la mamma di Valerio Leprini, è arrivata a casa una richiesta assurda, come racconta a Repubblica. "Pensavo di averla sognata la lettera di Sicurezza e Ambiente: settecento euro per ripulire la strada dal sangue di mio figlio, non era un sogno era una beffa, allora piansi". 
Sono passati quasi tre anni da quel 30 agosto del 2009, e solo ora Alessandra trova la forza per chiedere giustizia. "Allora non ebbi la forza di reagire, il dolore era troppo forte: pagare per lavare la strada dal sangue di mio figlio per 'questioni di sicurezza' perché la carreggiata poteva essere scivolosa. Valerio morì sbattendo la testa su un palo dell'illuminazione pubblica fuorilegge, e venivano a chiedere a me del denaro per "questioni di sicurezza"?".
La beffa del palo, poi rimosso e per cui sono stati imputati per omicidio colposo tre vigili e un funzionario del X municipio, non è stata l'unica. "Dovevano utilizzare un macchinario  particolare per ripulire il tratto stradale, così c'era scritto nella lettera che mi inviarono - spiega Mezzetti - e per questo veniva giustificata una simile spesa". Ma non sono i soldi il problema della donna: "Dove è la sensibilità da utilizzare in simili circostanze? Sapevano ciò che era successo, tanto vale che mi piantassero un coltello sul petto".


































non dovrei più stupirmi vista  la  mancanza  di rispetto  non dovrei più stupirmi vista  la  continua mancanza  di  rispetto   da parte  di coloro  che  noi  mandiamo a  governarci 
 ma  poi  l'elucubrazione  mentale prendo  il sopravvento  . Infatti  mi   viene  in mente  questa    sega mentale   (  destinata   a perdersi  nel vento  )  : <<  E poi si lamentano   se non si  va  a  votare  o  altri  simili hanno successo  o commenti  come  questo  inviato il 04-01-2013 alle 15:21 da Ga-mon


Se a suo tempo fu' accertato che questo palo della luce era fuorilegge,dovevano risarcire anche la famiglia di questo sfortunato ragazzo per la morte accidentale,e in piu' le relative spese sia per le onoranze funebri sia per il ripristino del manto stradale.
Ma si sà che le autorità sono forti coi deboli e deboli coi forti.
Come uguamente se sei debitore di qualunque cosa e non paghi per tempo,ti arrivano soprattasse e ammende,si rivolgono alle società recupero crediti r ti spennano e ti pignorano se hai qualcosa.ma se sei tu ad avere diritto di un risarcimento o di un rimborso,devi aspettare decine di anni e quando(se) arriva il momento di risarcirti,di danno solamente quello che ti toccava anni addietro,senza gli interessi di legge.
Questa è l'Italia amici miei e siamo noi a volerla cosi' mandando al potere tanti mangiapane a tradimento.Gli onesti,in vero senso della parola ci sono,ma purtroppo sono la minoranza

all'articolo citato prima .  Ma  che  ..... fine ha  avuto  il rispetto  e la  sensibilità , sempre  che il potere    ne  abbia  mai avuto  una  ?  >> .



6.6.09

Uno spazio per noi donne

Care donne lettrici di Compagni di Viaggio,


se aveste la possibilità di ideare e progettare uno spazio dedicato alla cura, alla tutela, all'assistenza ed all'accoglienza delle donne, nella vostra città, nel quartiere in cui vivete, quali elementi e quali prestazioni giudichereste fondamentali, importanti ed idonei per la realizzazione ed il buon funzionamento di questo servizio? Quali sono i problemi e le difficoltà, anche quelle più piccole, semplici e quotidiane, che oggi affliggono noi donne? Che cosa desideriamo, di cosa abbiamo bisogno, e che cosa le istituzioni ed i servizi pubblici e privati sul territorio non sono ancora in grado di offrirci?


MariLouLou, curiosa, spera di ricevere tante risposte, non solo dalle lettrici, e vi augura una buona giornata.


Se volete leggermi, la mia dimora è sita in  http://trattidanima.splinder.com 


 Salut à tout le monde!

27.5.09

Pacchetto sicurezza


"Ho un amico che per ammazzarsi ha dovuto farsi assumere in fabbrica". Scorrono le immagini del video di Vieni a ballare in Puglia, brano in cui Caparezza, con l'acida affabulazione che lo contraddistingue (un bravo anche ad Albano per il cameo), punta il dito sulle morti da taluni, inspiegabilmente, definite bianche. A me son sempre sembrate nere, nerissime. Acri e primitive come il paesaggio del video, arrostato da un sole implacabile, d'un furore malato, metallico, inquinato. Non è il Sud patinato delle agenzie di viaggio, è la periferia africana dei bus scalcagnati e tossici. E' l'Italia.



Avevo condiviso questa canzone con gli amici di Facebook, qualche giorno fa. E ieri, la notizia, l'ennesima, maledetta, intollerabile: non in Puglia, ma in un'altra Africa, cioè la Sardegna: Saras. E Saras si aggiunge alla Torino della Thyssen Krupp, alla Milano del ferroviere cinquantenne, alla terra desolata di Michele e i suoi compagni (fratelli). All'Italia. Quest'Italia, del 2009.

L'Italia in cui la generazione bruciata dei 40-50enni barcolla senza un lavoro fisso. Dove, anzi (dati Istat di ieri), i disoccupati hanno superato gli occupati. Ma occupati, questi ultimi, come, in quale misura?

C'è chi dalla crisi nera, dalle morti nere come la pece, trae immensi profitti. Si crepa per 900 euro al mese perché non esistono alternative. E i padroni sono tornati a sfoggiare il cilindro. Si schiatta perché, dalla crisi, il capitale speculativo trae nuova linfa vitale. Per questo Giorgio Schultze propone una co-gestione dei lavoratori agli utili dell'azienda. Perché la crisi del capitalismo, da noi non voluta, non vogliamo risolverla col nostro sangue.

Non è più solo dolore, il dolore non serve a nessuno. Non in un mondo di pescicani, dove le anime gentili possono solo soccombere. Sale la rabbia. Nessuna pace, no, nessuna pace senza giustizia. E vorremmo il sorriso, la leggerezza, la voglia di scherzare, di librarci in quel bello aereo che, unico, ci contraddistingue dalla bestialità. E ce lo strappano, con gli adunchi inesorabili artigli.


Immagini dal film Come un uomo sulla terra, sui "respingimenti" dei clandestini.

"Turista tu resta coi sandali, non fare scandali se siamo ingrati e ci siamo dimenticati d'essere figli di emigrati", prosegue il cantautore pugliese. Già. Lungi da me il buonismo, per carità; so che è disperatamente fuori moda, adesso risulta "in" il cattivismo, benché nessuno ricordi (popolo di smemorati, il nostro) che non è altro che la versione riveduta e corretta dell'antico, e clownesco, "facite 'a faccia feroce". Sì certo so che il clandestino può delinquere ecc. ecc. (specie se non gli si concede alcuna possibilità di regolarizzarsi), ma davvero credete che un barcone di disgraziati sia per noi più pericoloso di una fabbrica non in regola con le elementari norme di sicurezza?

Ma di questo nessuno parla, nessuno ne conia nefandi e urlati slogan elettorali. Per forza! I "padron dalli belli braghi bianchi" vanno tenuti buoni, agevolati, adulati, sollazzati. E quanto si sollazzano, in questo periodo! Su, passa dall'Italia, passa a miglior vita.



Daniela Tuscano

5.9.08

Pacchetto sicurezza a Milano



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zona Rogoredo Milano (fotografia fatta da Donatella C.)





Dopo l’approvazione del “pacchetto sicurezza” gli interventi a tutto campo della polizia si sono intensificate.

Spesso controllori e vigili salgono sugli autobus a far dei controlli diretti in particolare contro gli immigrati. Ora è anche arrivato l’esercito. Tutti accusano i cittadini immigrati di essere clandestini ma nessuno dice che la clandestinità è tutta responsabilità del governo. Quelli che governo, mass media e settori di popolazione chiamano “clandestini” sono persone che lavorano ma che non possono regolarizzarsi perché la legge sull’immigrazione non lo permette. Molti italiani che si lamentano (ipocritamente) del pericolo “clandestini” hanno poi un “clandestino” alle loro dipendenze che lavora nelle loro fabbriche, cura i loro figli e i loro genitori.

Questo testo è un intento di far conoscere ai cittadini immigrati, ma non solo, cosa la polizia può fare e cosa non può fare affinché si possano denunciare gli eventuali abusi. Il testo è stato prodotto grazie al lavoro degli avvocati di “Supporto legale contro il razzismo". L’associazione Arci Todo Cambia ha contribuito alla sua realizzazione.



info: controilrazzismo@yahoo.it – todo.cambia@libero.it

1.7.08

Ma cosa intendiamo per sicurezza?

P1000409







La sicurezza andrebbe intesa come un sistema di garanzie per difendere i diritti umani: il diritto alla salute, all’educazione, al lavoro, alla casa, alla libertà di espressione in altre parole il diritto alla vita.

La sicurezza è uno dei mezzi principali della realizzazione della politica sovrana che risponde agli interessi di ogni persona e di tutta la società in generale. La sicurezza comprende la pace e lo sviluppo stabile e progressivo della personalità e della società.

I regimi autoritari confondono l'orientamento della sicurezza, attribuendole il senso contrario di conservazione dello status quo mediante qualunque mezzo.
Questo si esprime chiaramente nel “pacchetto sicurezza” varato da poco, che cerca di giustificare le proprie violazioni ai diritti umani, mascherando gli interessi dei gruppi dominanti ed esaltando pregiudizi, xenofobia e militarismo.

Questo “pacchetto sicurezza” che sta minando alla base i diritti civili della nostra società, assomiglia troppo alle leggi razziali varate negli anni venti del secolo scorso dal regime fascista.

Prevede la possibilità di schedare senza alcun motivo cittadini italiani (abbiamo visto in questi giorni la schedatura di Rom italiani che non hanno commesso nessun reato) Insinua la possibilità di creare un diritto speciale per alcune categorie di persone (nella fattispecie gli immigrati), cosa assolutamente incompatibile col nostro sistema giuridico che prevede l’uguaglianza delle persone di fronte alla legge.


Inoltre apre la porta alla violenza bruta di gruppi estremisti che hanno preso la palla al balzo, perpetrando violenze inaudite a danni di gente indifesa, e che una volta innescata, sarà molto difficile da fermare.

Non si capisce inoltre la fretta, l’urgenza e la straordinarietà di questo decreto, quando vediamo di giorno in giorno aumentare il prezzo dei beni di prima necessità, la precarietà e l’insicurezza sul lavoro si fanno sempre più manifesti mentre si vanno via via smantellando i diritti acquisiti relativi alla salute, al lavoro, alla pensione, alla casa ecc.

Ma il fatto davvero sconcertante è il silenzio e l’approvazione della gente comune, condizionata dal razzismo diffuso dalla campagna mediatica degli ultimi tempi, che vuole paragonare ogni straniero ad un potenziale criminale, quando sappiamo bene che questa situazione è creata ad arte dai gruppi di potere economico.Questi, che inneggiano alla legalità, sono gli stessi che vogliono mano d’opera a bassissimo costo, ricattabile da ogni punto di vista e senza nessuna tutela. Vogliono schiavi.In questo vortice del tutti contro tutti non saranno solo gli immigrati a farne le spese, ma tutta la società civile.

Per questo motivo il Centro delle Culture e il Partito Umanista respingono questa repressiva concezione della sicurezza nazionale.



Partito Umanista Milano

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...