Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
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24.8.24
pur di fare contento un politico s'anticipa il natale . il caso Concerto di Natale in estate: chiude la Valle dei Templi
Dopo le stramplate idee di politicvi e d impreditori che già d'agosto iniziano a sfruttare il natale vedere : << la politica spara cazzate e le ditte le calvacano per fare pubblicita il caso della deputata daniela dondi ( FdI ) ha proposto d'istituire per legge la giornatra del panettone >>.Eccone un altra .
Il che conferma la mia decisione di di continuare per il 2 anno consecutivo a non fare nonostante le grandi richieste e i sucessi riscossi . Mi sa che come sto diventando , o poco ci manca come il rotagonista de Il Canto di Natale (titolo orig. A Christmas Carol. In Prose. Being a Ghost-Story of Christmas) pubblicata a Londra nel 1843 da Charles Dickens anche se non odio la festa in se e le persone ( ovviamente senza generalizzare ) che per omologazione , conformismo , ecc la celebrano , ma la sua atmosfera caramellossa e stucchevole .
22.8.24
adesso anche i prof truffano gli alunni ? Prof del liceo scientifico di Milano,organizza una gita, ma è una truffa: rubati 1600 euro ad alunno
mi è arrivata la notifica thesocialpost.it più precisamnte questa comica notizia
Prof organizza una gita, ma è una truffa: rubati 1600 euro ad alunno
Quello che doveva essere un viaggio di studio e volontariato indimenticabile a Rio de Janeiro, organizzato da un liceo scientifico di Milano, si è trasformato in un vero incubo per ventotto studenti. L’iniziativa, proposta da un docente di inglese della scuola, prevedeva due settimane di attività solidali nella capitale brasiliana. Tuttavia, il progetto ha preso una piega drammatica, culminando con una denuncia per tentata truffa nei confronti del professore, mentre numerosi interrogativi rimangono ancora irrisolti.
Il viaggio, pubblicizzato sulla bacheca online della scuola e visibile sul sito dell’istituto, ha suscitato l’entusiasmo di molti studenti e la fiducia delle loro famiglie. Convinti della serietà dell’iniziativa, i genitori hanno versato anticipi di almeno 1.600 euro per coprire i costi dei voli e altre spese, e hanno creato un gruppo WhatsApp per comunicare direttamente con il professore. Il viaggio era programmato dal 3 al 18 agosto, ma a pochi giorni dalla partenza, le famiglie hanno iniziato a preoccuparsi: il docente ha iniziato a fornire informazioni vaghe e incerte su voli, alloggi e dettagli delle attività previste.
La Confessione del Docente e i Sospetti Crescenti
Proprio a ridosso delle date stabilite, il professore ha informato i genitori che i biglietti aerei non erano stati emessi. Durante un video-incontro, ha confessato di essere stato vittima di una truffa da parte dell‘agenzia di viaggi “7D” di Gragnano, Napoli, e ha promesso di sporgere denuncia e tentare di ottenere rimborsi tramite l’assicurazione. Ha anche proposto di posticipare il viaggio, ma solo sette studenti hanno accettato l’offerta, mentre gli altri, sempre più insoddisfatti, hanno deciso di indagare autonomamente.
La Denuncia per Truffa
Le indagini condotte dai genitori hanno portato alla luce dettagli preoccupanti. L’agenzia di viaggi menzionata dal docente era chiusa da mesi ed era già stata coinvolta in precedenti truffe. Inoltre, il conto bancario su cui erano stati versati i soldi delle iscrizioni apparteneva alla “Cambridge House English School“, una società collegata allo stesso docente e attualmente in fase di liquidazione. Come se non bastasse, il codice IBAN fornito dal professore nella sua denuncia si è rivelato inesistente.
Nonostante il professore abbia risarcito le famiglie utilizzando i propri fondi, due genitori hanno deciso di sporgere denuncia per tentata truffa. Il caso è ora sotto la lente della Procura, mentre molti interrogativi rimangono ancora senza risposta, alimentando il mistero attorno a questa vicenda che ha sconvolto studenti e genitori, trasformando un’opportunità di crescita in un incubo inaspettato.
Prof organizza una gita, ma è una truffa: rubati 1600 euro ad alunno
Quello che doveva essere un viaggio di studio e volontariato indimenticabile a Rio de Janeiro, organizzato da un liceo scientifico di Milano, si è trasformato in un vero incubo per ventotto studenti. L’iniziativa, proposta da un docente di inglese della scuola, prevedeva due settimane di attività solidali nella capitale brasiliana. Tuttavia, il progetto ha preso una piega drammatica, culminando con una denuncia per tentata truffa nei confronti del professore, mentre numerosi interrogativi rimangono ancora irrisolti.
Il viaggio, pubblicizzato sulla bacheca online della scuola e visibile sul sito dell’istituto, ha suscitato l’entusiasmo di molti studenti e la fiducia delle loro famiglie. Convinti della serietà dell’iniziativa, i genitori hanno versato anticipi di almeno 1.600 euro per coprire i costi dei voli e altre spese, e hanno creato un gruppo WhatsApp per comunicare direttamente con il professore. Il viaggio era programmato dal 3 al 18 agosto, ma a pochi giorni dalla partenza, le famiglie hanno iniziato a preoccuparsi: il docente ha iniziato a fornire informazioni vaghe e incerte su voli, alloggi e dettagli delle attività previste.
La Confessione del Docente e i Sospetti Crescenti
Proprio a ridosso delle date stabilite, il professore ha informato i genitori che i biglietti aerei non erano stati emessi. Durante un video-incontro, ha confessato di essere stato vittima di una truffa da parte dell‘agenzia di viaggi “7D” di Gragnano, Napoli, e ha promesso di sporgere denuncia e tentare di ottenere rimborsi tramite l’assicurazione. Ha anche proposto di posticipare il viaggio, ma solo sette studenti hanno accettato l’offerta, mentre gli altri, sempre più insoddisfatti, hanno deciso di indagare autonomamente.
La Denuncia per Truffa
Le indagini condotte dai genitori hanno portato alla luce dettagli preoccupanti. L’agenzia di viaggi menzionata dal docente era chiusa da mesi ed era già stata coinvolta in precedenti truffe. Inoltre, il conto bancario su cui erano stati versati i soldi delle iscrizioni apparteneva alla “Cambridge House English School“, una società collegata allo stesso docente e attualmente in fase di liquidazione. Come se non bastasse, il codice IBAN fornito dal professore nella sua denuncia si è rivelato inesistente.
Nonostante il professore abbia risarcito le famiglie utilizzando i propri fondi, due genitori hanno deciso di sporgere denuncia per tentata truffa. Il caso è ora sotto la lente della Procura, mentre molti interrogativi rimangono ancora senza risposta, alimentando il mistero attorno a questa vicenda che ha sconvolto studenti e genitori, trasformando un’opportunità di crescita in un incubo inaspettato.
21.8.24
la politica spara cazzate e le ditte le calvacano per fare pubblicita il caso della deputata daniela dondi ( FdI ) ha proposto d'istituire per legge la giornatra del panettone e
Credevo che il panettone ad agosto fosse una storia di topolino invece tale ditta [ vedere mia foto scatta oggi alla conad cittadina ]
4.7.24
La favola dell’underdog: non aveva mai vinto una partita prima di Wimbledon! Chi è l’avversario di Musetti al 3° turno
La favola dell’underdog: non aveva mai vinto una partita prima di Wimbledon! Chi è l’avversario di Musetti al 3° turno
Paolo Cagnoni da https://www.thesocialpost.it/ Pubblicato: 04/07/2024 18:46

A volte lo sport regala favole che sembrano uscire direttamente dalla fervida mente di qualche autore fantasy. Ed è certamente questo il caso di un giovane, ma non giovanissimo giocatore argentino. Che ha dalla sua una innata simpatia, che gli viene riconosciuta dagli addetti ai lavori, ma il cui curriculum tennistico era piuttosto povero. Almeno fino a un paio di giorni fa. Stiamo parlando dell’argentino Francisco Comesana, 24 anni il prossimo ottobre, 1,78 per 72 chilogrammi di peso, che solo grazie ai risultati nei tornei Challenger era riuscito a salire fino al 122esimo posto nella classifica mondiale. Tanto che il sito dell’ATP, accanto al suo nome, riportava (fino all’altroieri) questa segnalazione: “Nessuna biografia disponibile. Sfortunatamente, al momento non disponiamo di informazioni sulla biografia di questo giocatore”. Comesana è arrivato a Wimbledon senza avere mai vinto in carriera nemmeno un match ATP nel circuito maggiore. Prima di essere ammesso nel tabellone principale a Londra, l’argentino aveva rimediato due sconfitte al primo turno nei tornei minori italiani ed era stato battuto dal numero 245 del mondo Broom nelle qualificazioni di Eastbourne.

Non c’era da stupirsi, peraltro, visto che quello, per Comesana, era il primo match su erba della carriera. Poi è successo il primo “miracolo”: opposto al numero 6 del tabellone, il bizzoso Andrey Rublev, Francisco ha giocato la partita della vita. Al suo secondo match su erba in assoluto. Oltretutto, essendo come molti argentini un “regolarista“, l’erba non sembrava essere il terreno più adatto a lui. Invece, come in una favola il 24enne argentino ha battuto il molto più quotato atleta Russo in quattro set, provocandogli una crisi di nervi. Tanto che Rublev ha finito per spaccarsi letteralmente una racchetta su un ginocchio. Comesana gioca un tennis essenziale, è veloce nel muoversi sul campo e possiede un innato coraggio nel tirare i colpi. Coraggio che lo ha portato a scrivere un’altra pagina della sua storia tennistica nel secondo turno del torneo londinese. Opposto al neozelandese Walton, il giovane argentino ha vinto un’epica e infinita battaglia terminata con il punteggio di 7-5 1-6 6-7 (12-14 al tie break!) 6-1 7-6 (10-8 al tie break).

Un epilogo pazzesco per il più inaspettato degli underdog che si sia visto da tempo sull’erba inglese. Un giocatore che non aveva mai vinto una partita del circuito ATP e che ha inanellato due piccoli trionfi proprio nel torneo più prestigioso del mondo, eliminando uno dei primi 10 giocatori in classifica. E ora si troverà opposto al terzo turno al nostro Lorenzo Musetti, che ha vinto un match maratona contro l’altro italiano Luciano Darderi al quinto set. Un motivo in più per seguire un’altra puntata della favola di questo giovane underdog argentino, anche se ovviamente tiferemo per il talentuosissimo Lorenzo. Ma con un occhio di riguardo per questo 24enne argentino che, come minimo, si è guadagnato una vera biografia sul sito dell’ATP, oltre all’ammirazione del pubblico e, chissà, a una carriera futura giocata a livelli più alti. I colpi li ha, il coraggio non gli manca. Benvenuto nel tennis di Serie A e in bocca al lupo, Francisco Comesana!
17.6.24
Cerca lavoro in Italia per quasi un anno, poi viene assunto a tempo indeterminato in Germania: «60 anni? Nessun problema» e Non si ferma all'alt e travolge 3 ciclisti della Dolomiti race: «Ero in ritardo per la messa». Fratture multiple per gli atleti e corsa all'ospedale
Per quasi un anno ha cercato lavoro mandando curriculum senza ricevere nemmeno una risposta. Inaspettatamente, è stato contattato dalla Germania per un posto da dipendente all'aeroporto di Monaco, e dopo aver svolto una serie di test è stato assunto a tempo indeterminato all'età di 60 anni.
Questa è la storia del signor Luciano che ha deciso di raccontare la sua esperienza a Fanpage, a partire da come si è ritrovato più volte senza lavoro, dopo essere stato direttore di un supermercato, autista della Croce Rossa e proprietario di una ferramenta. Da giugno dell'anno scorso era in cerca di lavoro, poi a marzo ha ricevuto una chiamata da una compagnia tedesca, che gli ha chiesto di fornirgli dei documenti per procedere con l'iter ma non si era più fatta sentire.
La buona notizia e la partenza
A maggio, quando ormai non se l'aspettava più, la compagnia lo ha ricontattato dicendo che era ancora interessata a lui e gli ha consegnato un elenco di cose da fare per prepararsi alla mansione per cui si era candidato, ovvero dipendente dell'aeroporto. «Quando il recruiter mi ha chiamato gli ho ricordato che ho 60 anni e lui mi ha risposto: "Sì, lo so, qual è il problema?"», ha raccontato.
Luciano ha dovuto compiere una scelta non facile: mentre i parenti gli consigliavano di rimanere in Italia, lui ha pensato invece che «il treno passa una volta sola». E quel treno è passato in un momento in cui, a causa dei ripetuti "no" da parte di aziende italiane, l'uomo si è visto costretto ad attingere sempre di più dai suoi risparmi.
Il contratto
Una volta arrivato in Germania ha dovuto frequentare dei corsi specifici e sostenere dei test con sole due possibilità di fallirli, ma dopo aver superato queste prove, gli hanno offerto un contratto a tempo indeterminato con 6 mesi di prova.
Il contratto prevede per lui 6 ore di lavoro al giorno per 6 giorni alla settimana e «se si lavora nel weekend, questi valgono il 50% in più, durante i festivi il 100%». I benefit della sua posizione comprendono la casa vicino all'aeroposto per i primi sei mesi (di cui il primo gratuito), la mensa e il parcheggio, senza tralasciare gli straordinari e il rimborso per la benzina.
L'ambientamento in Germania
Il trasferimento a Monaco ha significato confrontarsi con un costo della vita più alto, ma pareggiato dagli stipendi adeguati. Anche per quanto riguarda la lingua ha avuto modo di impararla insieme a dei colleghi stranieri come lui che ha incontrato durante i corsi.
«Non è stata una passeggiata, è stato faticoso abituarmi a nuovi ritmi e perché si tratta di un lavoro duro che i tedeschi non fanno più. Però sono molto contento e a chi si sente di fare questo passo, anche i giovani, consiglio di farlo», conclude il signor Luciano.
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RIVAMONTE - Era in ritardo per andare a messa. E nulla aveva più valore per lei se non l'appuntamento domenicale. Così quando l'anziana donna si è trovata di fronte a quel posto di blocco la sua fretta è aumentata ancor di più. Onorare la domenica era il suo unico obiettivo e quei signori con le palette che le intimavano l'alt, erano dei fastidi da evitare, subito. E così ha fatto: la donna ha forzato il
blocco, ha proseguito lungo la strada e alla curva cieca di Forcella Franche, a Rivamonte, le sono piombati addosso tre ciclisti impegnati nella Sportful Dolomiti Race, la famosa gran fondo più dura d'Europa che proprio oggi, domenica 16 giugno, va in scena lungo le strade delle Dolomiti. Ed è stato un vero disastro: gli atleti hanno riportato fratture multiple e sono stati ricoverati in ospedale ad Agordo. Lei non si è scomposta e ha ribadito: «Sono in ritardo per andare a messa».
Sportful Dolomiti Race, quasi 4 mila ciclisti al via
L'anziana signora, residente nella zona, a bordo di un'utilitaria, una Peugeot, ha così deciso di immettersi nella direzione opposta a quella della corsa e in una semicurva ha investito tre corridori, trasportati all'ospedale di Agordo con fratture varie. E la manovra dell'automobilista poteva avere conseguenze ben più gravi.
I ciclisti travolti: chi sono
Nessuno dei tre atleti, un 46enne di Lucca, un 34enne di Rovereto e un 49enne irlandese sono in pericolo di vita. Sul posto sono stati subito chiamati i soccorsi e i ciclisti infortunati sono stati portati nell'ospedale più vicino, il Papa Luciani di Agordo.
Tragedia sfiorata
Una tragedia sfiorata ma resta l'amaro in bocca agli organizzatori. «È un anno che lavoriamo a questo evento - affermano - abbiamo avuto tantissimi colloqui con le forze dell'ordine, con le amministrazioni della zona. E abbiamo trovato da parte di tutti tanto interesse, tanta disponibilità. Quest'anno siamo tornati anche all'antico come percorso riproponendo le Dolomiti bellunesi in omaggio ai prossimi Giochi Olimpici di Cortina».
Doveva essere una bellissima giornata di festa, «purtroppo questo incidente - continuano - la offusca. Siamo convinti anche che, tutto sommato, è andata bene perchè le conseguenze potevano essere ben più gravi». Gli organizzatori insistono sul fatto che la donna si sia dichiarata irremovibile. «La signora è stata fermata più di una volta ma non ne voleva sapere, i volontari presenti hanno cercato in tutti i modi di fermarla, lei nonostante tutto ha continuato - concludono - . Di fronte a certi comportamenti siamo inermi e molto arrabbiati. Ci domandiamo se l'anziana si renda davvero conto di cosa ha combinato e quali conseguenze ha provocato il suo comportamento. La motivazione? Ha detto che era in ritardo per la messa».
11.6.24
FEDERER-NADAL Da grandi rivali a grandi amici e il loro spot da favola ., Poliziotto salva la sua ex professoressa che voleva suicidarsi., il circo ti cura
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Poliziotto salva la sua ex professoressa che voleva suicidarsi
Delfina Rebecchi da thesocial.post.it pubblicato: 11/06/2024 10:52

Drammatico tentativo di suicidio a Roma. Ma stavolta la storia termina con un lieto fine. A sventare la tragedia è stata la prontezza e la forza d’animo di un poliziotto. Secondo quanto si apprende, infatti, una volta arrivato fuori dall’abitazione dove una donna minacciava di farla finita, l’agente di polizia ha riconosciuto la voce di quella che era stata una sua ex professoressa di scuola.
![]() |
salvato la sua prof dal suicidio - la Repubblica |

“Il poliziotto, intervenuto con il collega per una segnalazione di un possibile tentativo di suicidio, ha sentito la voce della sua ex professoressa attraverso la porta e, dopo essersi fatto riconoscere, ha iniziato a parlare con lei dei vecchi tempi”, si legge in un comunicato della questura che ricostruisce quanto accaduto. A quel punto sono entrati in azione i vigili del fuoco e, si conclude la nota, “una volta aperta la porta, alunno e professoressa si sono abbracciati”.
22.5.24
DIARIO DI BORDO N 52 ANNO II . Ingegnere cambia vita, si licenzia e molla tutto: «Giro il mondo in bicicletta» ., Ferite e vive per miracolo dopo incidente stradale si scattano un selfie sul bordo della strada ., ed altre storie
Nnon è mai troppo tardi per cambiare vita e rimettersi indiscussione
Alex Battiston© Anthology
SAN VITO - Mollare tutto e fare il giro del mondo. Un pensiero che fa capolino nella mente di molte persone, almeno una volta nella vita. Alex Battiston lo sta facendo davvero, in sella alla sua bici. Classe 1985, il viaggiatore è originario di Sesto al Reghena. Dal borgo si era poi trasferito nella vicina San Vito, ma da una decina di anni la sua vita è in Finlandia. A portarlo nel nord Europa, la sua tesi di laurea incentrata sull'automazione. Alex è un ingegnere meccatronico e con i suoi studi si era guadagnato un'ottima posizione lavorativa a Helsinki. Un incarico che negli anni gli ha dato molte soddisfazioni, e che non ha lasciato a cuor leggero. Qualche settimana fa, la scena quasi da film. L'incontro con il capo per comunicare «mi licenzio e mi metto in viaggio». «È stata una scelta difficile racconta Alex -, ma avevo questo sogno da tanti anni e non volevo aspettare ancora. La cosa bella è che sono stato non solo compreso, ma anche appoggiato. Hanno capito tutti il valore che ha per me questa esperienza». 150 mila chilometri da percorrere su quello che da sempre è il suo mezzo preferito, alla scoperta di culture diverse, bellezze naturali, sapori e profumi di ogni parte del globo. Un tour che richiederà più di tre anni. E soprattutto un cambio d'abitudini radicale, dalla quotidianità "tradizionale" del lavoro in azienda, a quella nuova e a volte imprevedibile dell'avventura.
LE TAPPE
Ma da buon ingegnere, Alex è organizzato: tenda, materassino, fornello a gas da campeggio, piccoli attrezzi per la bici, telefono e pc, e lo stretto necessario per spostarsi in sicurezza. Il viaggio è cominciato qualche giorno fa dalla Finlandia, con un traghetto per arrivare a Tallinn, capitale dell'Estonia, e cominciare a pedalare «tra foreste - spiega Alex -, piccole città e gemme quasi sconosciute che meritano di essere viste». In questi giorni continua il tragitto in direzione sud-ovest, che toccherà, oltre ai Paesi baltici, la Polonia, la Slovacchia, l'Austria e la Slovenia. In Italia non mancherà la tappa in Friuli Venezia Giulia, per salutare la famiglia, e poi via per la Francia, l'Andorra e la Spagna. Terminata la parte europea del tour, sarà il turno dell'Africa, un momento molto atteso dall'ingegnere, che pensa al deserto del Sahara, e ai colori e alle ombre delle foreste tropicali. Pedalerà lungo tutta la costa occidentale del continente nero per poi risalire a est e arrivare in Etiopia. Seguiranno i soggiorni in alcuni Paesi del Medio Oriente, in India, Bangladesh, Thailandia, Malesia e Indonesia. E giù, fino all'Australia. «Un "must" - commenta Alex per chi come me ama i deserti». Il ciclista raggiungerà poi il Sud America e si sposterà verso l'emisfero Nord. Argentina, Cile, Bolivia, Perù e Colombia. E ancora Panama, Costa Rica, Nicaragua, Honduras, Guatemala, Messico, per finire con gli Stati Uniti, da percorrere da ovest a est.
SUL SUO SITO
L'itinerario di Alex è pubblico, si possono leggere tutte le tappe sul suo sito, World On Bicycle. Nel portale, così come nei suoi canali social, l'ingegnere condivide foto e video della sua avventura. Scrive e parla in inglese, così da rendere i suoi contenuti fruibili per un pubblico più ampio possibile. Alex non nasconde di avere un ulteriore sogno: trasformare la sua passione in un lavoro, proprio grazie all'ausilio dei social media. Una passione che gli ha trasmesso il nonno Felice, «che mi ispira - spiega - ogni volta che conquisto una salita», e che nel tempo è cresciuta. Il desiderio di affrontare in bici sfide sempre più ardue è stato alimentato anche dal mondo del web, caro all'ingegnere. «Ho fatto i primi viaggi in Irlanda, Scozia, Islanda e Toscana - conclude - spinto da alcuni video visti su YouTube. Ora vorrei anch'io motivare altre persone, ispirarle a inseguire i loro sogni. Tutto si può fare, basta volerlo».
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leggendo su https://www.fanpage.it/ la vicenda riporta sotto
Mi chiedo e mi sono sempre chiesto ( vedere il precedente post : << perchè non dobbiamo diffondere ulteriormente e non ho guardato ed diffuso il video della pompa di benzina di brescia o dintorni >> d'appassionato fotografo , io che volglio sempre cogliere l'attimo e fare foto da bastard inside 😇😂 agli amici senza chiedere di mettersi in posa , perché c'è un bisogno così costante di scattare una foto di tutto ciò che facciamo. Stiamo raggiungendo un livello ridicolo ed esagerato solo per attirare l'attenzione"? .
Ferite e vive per miracolo dopo incidente stradale si scattano un selfie sul bordo della strada
È accaduto in Messico, dove due ragazze gravemente ferite dopo un incidente stradale si sono scattate un selfie sul bordo della strada in attesa dei soccorsi.
A cura di Davide Falcioni
Scampate alla morte per miracolo dopo un terribile incidente stradale hanno trovato la voglia e il modo di scattarsi un selfie. Sta facendo discutere l'immagine scattata in Messico di due donne insanguinate, gravemente ferite e sedute su un marciapiedi intente a scattarsi una fotografia dopo essere state protagoniste di uno schianto nel quartiere Lomas del Mirador della città di Cuernavaca.
L'incidente è avvenuto sabato sera: nella foto scattata da un passante si vedono due ragazze sedute sul
bordo di una strada con lo smartphone in mano, intente a scattarsi un selfie mentre tutto intorno gli altri occupanti della vettura incidentata erano intenti a chiamare polizia e ambulanza. L'auto sulla quale viaggiavano intanto era ribaltata in mezzo alla strada con i finestrini rotti. Il sospetto delle forze dell'ordine è che lo schianto sia avvenuto a causa dell'eccessiva assunzione di alcol da parte della persona al volante.
bordo di una strada con lo smartphone in mano, intente a scattarsi un selfie mentre tutto intorno gli altri occupanti della vettura incidentata erano intenti a chiamare polizia e ambulanza. L'auto sulla quale viaggiavano intanto era ribaltata in mezzo alla strada con i finestrini rotti. Il sospetto delle forze dell'ordine è che lo schianto sia avvenuto a causa dell'eccessiva assunzione di alcol da parte della persona al volante.
Stando a quanto riferiscono i giornali locali entrambe le ragazze protagoniste del selfie avrebbero riportato ferite gravi e sarebbero state condotte in ospedale insieme agli altri tre occupanti della vettura. I dettagli dell'incidente non sono stati resi noti e le autorità messicane stanno ancora indagando, tuttavia online si è scatenato un acceso dibattito sulla "scena del selfie"
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13.5.24
diiario di bordo n 50 anno II .Amori artificiali, case improbabili, sonnellini volanti, cliché da primato, fritti misti criminali, carcerati noiosi e prestigiatori armati
Cagliari Viene fermato dalla volante e prova a distrarre i poliziotti con trucchi di magia, in auto aveva 9 coltelli
Abbiamo l’idolo della settimana, un 57enne di Cagliari. È immortalato da questo articolo della Nuova Sardegna: “Fermato a un posto di blocco stradale al volante di una vettura di grossa cilindrata, ha messoin atto pratiche da illusionista per distogliere gli agenti della polizia stradale dal procedere con i controlli di routine”. La prossima volta che vi chiedono patente e libretto provateci anche voi, per vedere l’effetto che fa: “Con gesti da prestigiatore professionista, prima ha estratto un fazzoletto sporco da uno dei calzini che indossava, poi un altro da un orecchio”. Ipnotico, ma vano: “L’atteggiamento ha lasciato meravigliati i due agenti della pattuglia, ma non li ha distolti dal loro servizio”. Dentro al portabagli hanno trovato “9 coltelli (di cui otto a serramanico) tenuti in una busta di plastica, un altro da cucina lungo 40 centimetri e un bastone, che gli sono costati una denuncia per porto di oggetti atti ad offendere, di cui non ha saputo giustiziare la detenzione”. Provaci ancora, mago.Nerd usa Chatgpt per chattare con 5mila donne su Tinder e alla fine conosce sua moglie
L’informatico russo Aleksandr Zhadan è un personaggio a metà tra la commedia romantica e la letteratura distopica. Ha messo a frutto le sue conoscenze, le inquietanti potenzialità dell’intelligenza artificiale e le praterie digitali di Tinder per risolvere la questione fondamentale della vita: trovare l’amore. “Tutto è iniziato nel 2021 – scrive Wired – al termine della sua precedente relazione. (...) Ha creato un software che piazzava in autonomia like a utenti che corrispondevano alle sue preferenze (...) poi in caso di match la palla passava a un GPT personalizzato e addestrato per scrivere come lui così da intrattenersi in conversazioni nelle chat interne a Tinder”. In altre parole: lasciava che la fase del corteggiamento fosse gestita al posto suo dall’ia. “Il sistema è stato sfruttato per chattare con 5239 utenti su Tinder”. Risultato? Un po’ di incontri deludenti e almeno uno memorabile: nel 2022 ha conosciuto Karina, hanno iniziato a convivere e si sono sposati.
Usa/1 Una lavoratrice 34enne vive per un anno all’interno dell’insegna del supermercato senza farsi scoprire
Quando si tratta di mettere un tetto sopra la testa, ci si arrangia come si può. “Una donna dello Stato del Michigan, negli Stati Uniti, è stata trovata a vivere all’interno dell’insegna di un negozio”, scrive Today. Family Fare, supermecato di Midland, cittadina di 42mila abitanti, ha un’insegna triangolare larga un metro e mezzo e larga poco più di due: è lì che è andata a vivere la 34enne. Fantasia e spirito d’adattamento, ma soprattutto la disperazione nera a cui ti costringe una vita di precarietà e stenti.“Nonostante lo spazio ridottissimo, era riuscita a creare persino un piccolo ufficio, con una scrivania e una macchinetta del caffè. Ha confessato alla polizia di vivere così da circa un anno, perché priva di una casa, pur lavorando. In maniera ingegnosa è riuscita a procurarsi anche l’energia elettrica, ma proprio l’elettricità ha fatto scoprire il suo alloggio ‘alternativo’”. A far incuriosire i proprietari del negozio è stata una prolunga. La donna si è scusata ed è andata via, non è stata denunciata.
Usa/2 L’aereo sta per partire ma nella cappelliera c’è una signora che riposa. Il video spopola su Tiktok
A proposito di sistemazioni anguste e improbabili, sono diventate virali le immagini di una passeggera che dorme nella cappelliera dell’aereo su un volo in partenza da Albuquerque a Phoenix, ancora negli Stati Uniti. In Italia ne ha scritto il sito locale Oggi Treviso.
“Proprio mentre il personale di bordo stava dando il benvenuto prima del decollo, qualcosa di insolito è spuntato dalla cappelliera: una donna sdraiata nello spazio destinato alle piccole borse e ai bagagli a mano”. Sulle circostanze di questa bizzarra apparizione non si sa quasi nulla: “Il breve video è stato condiviso su Tiktok e in pochi giorni è diventato virale, superando i 5 milioni di visualizzazioni. Tuttavia è stato rimosso dalla piattaforma social e non è più disponibile. La clip si interrompe tra la perplessità dei passeggeri e qualche risata. Non è stata divulgata l'identità della donna né il motivo per cui si è posizionata in quel modo”.
Guinnes dei primati La Francia conquista il record per la baguette più lunga del mondo: 140 metri e mezzo
Stereotipi, non vi temo: la Francia ha conquistato il record per la baguette più lunga del mondo. L’impresa risale ad otto giorni fa, i transalpini – come diceva un loro saggio connazionale – hanno “rimesso la Chiesa al centro del villaggio”: prima del sorpasso infatti il primato apparteneva all’italia. “Domenica 5 maggio, a Suresnes, alle porte di Parigi, 18 panettieri d’oltralpe hanno sfornato una baguette artigianale lunga ben 140,53 metri – riporta Repubblica – assicurandosi così il nuovo Guinness World Record ufficiale e superando di quasi otto metri il record precedente di 132,62 metri stabilito a Como nel 2019”. Lo smacco della baguette riaprirà le polemiche sulla Gioconda? Con Sangiuliano alla Cultura è possibile. Intanto, ecco i dettagli dell’impresa: “I panettieri francesi hanno cominciato a preparare l’impasto da 152 kg alle 3 del mattino utilizzando 90 kg di farina, 60 litri d’acqua, 1,2 kg di sale e 1,2 kg di lievito”.
Torino Favori e (presunta) corruzione per farsi affidare la sagra del fritto misto: cinque indagati tra Regione e Gedi
In Italia la compromissione morale delle classi dirigenti regala anche momenti di comicità assoluta. Su Repubblica di venerdì è comparso questo titolo a suo modo meraviglioso: “Favori per farsi affidare la sagra del fritto misto, 5 indagati a Torino”. I dettagli sono ripresi da un’agenzia dell’ansa: “Il procedimento riguarda due funzionari di Visit Piemonte, società in house della Regione, un consigliere comunale a Baldissero (Torino) e un giornalista, direttore della testata Il Gusto, portale di enogastronomia del gruppo Gedi, Luca Ferrua. Il fascicolo è aperto, a vario titolo, per corruzione e turbata libertà di scelta del contraente”. Tutto ruoterebbe attorno a un incarico, pagato con 48mila euro provenienti da fondi pubblici, per la promozione di un piatto tipico di Baldissero, la “fricassea”. Anzi per la precisione, la Fricassé ‘d Baudissé an girula. “Un fritto misto – leggiamo proprio su Il Gusto – che mette insieme carne, vegetale, dolce e salato, in un assortimento di ben 16/18 pezzi che variano in base alla stagione”. Il classico magna magna.
Bologna Faceva selfie con i passanti vestito da Topolino e intanto gli rubava il portafogli: condannato a cinque anni
Si aprono le porte del carcere per Topolino. Per alcuni sarà un sollievo: è universalmente riconosciuto come il personaggio più borioso e antipatico della Disney. “I poliziotti delle volanti hanno notato un ventinovenne romeno già conosciuto, assieme a una connazionale vestita da Minnie”, scrive il sito di Sky Tg24. “L’uomo, che nella circostanza era in ‘ borghese’ di solito si nascondeva sotto i panni di Topolino avvicinando i bambini e le mamme per poi derubarli. Dai controlli è emerso che a suo carico c’è un ordine di carcerazione per un cumulo di pene pari a quattro anni, otto mesi e 26 giorni, per furti e rapine commessi a partire dal 2017 in città”. I metodi di Topolino e consorte erano rinomati: “Utilizzando il fascino dei personaggi Disney, i due avvicinavano i bambini in piazza Maggiore, offrendo gioiosamente palloncini o proponendo selfie e nel frattempo derubavano i genitori distratti”. Alla fine, ironia del destino, s’è fatto beccare quando non indossava la maschera.
6.4.24
21.2.24
Notizie demenziali : aerei biblici , natiche in fuga, poliziotti teneroni, musei ultra romantici, bambini al volante, influencer da ricovero e imbecilli alla griglia
Mantova Utilizzano come barbecue un’opera d’arte costata 150mila euro e poi scappano a gambe levate dai vigili urbani
Quei bravi ragazzi di Suzzara. “Hanno utilizzato un’opera d’arte da oltre centomila euro come barbecue per una festa e solo all’arrivo di una pattuglia della Polizia locale se ne sono andati, lasciando anche rifiuti tutt’intorno”, si legge sull’ansa. Succede appunto a Suzzara, in provincia di Mantova: “In rete è finito un filmato della festa che un gruppo di giovani aveva organizzato sull’installazione artistica Sweet Home dell’artista Umberto Cavenago, collocata nell’area golenale del Po denominata San Colombano. I ragazzi erano saliti su quell’opera d’arte che assomiglia ad una barca coperta e hanno acceso un barbecue, costruito con alcuni massi raccolti intorno, per grigliare della carne”. Al di là della sensibilità artistica, l’opera ha un valore economico: “L’installazione in ferro era costata 153mila euro, di cui 103 finanziati dal Piano per l’arte contemporanea 2020, un progetto promosso dal ministero della Cultura, e gli altri 50mila sborsati direttamente dal Comune di Suzzara”. Buoni per farci la griglia.
Article Name:Mantova Utilizzan
Roma Scappa dopo un lifting ai glutei da 20mila euro. Il chirurgo: “Restituisca almeno i drenaggi”
Stira il sedere e scappa. A Roma una 38enne accumulatrice seriale di chirurgia estetica si è data alla macchia dopo un impegnativo intervento di lifting ai glutei. Un’operazione durata sei ore e che sarebbe costata circa 20mila euro, ma la donna non ha saldato la parcella (solo un anticipo di mille euro) e ha preferito una “fuga rocambolesca – scrive Repubblica – con i drenaggi, le protesi e la guaina pur di non pagare quanto dovuto. Poco ha potuto fare il personale sanitario che l’ha vista dileguarsi a bordo di un’auto dove, presumibilmente, l'aspettava il compagno”. Il medico che l’ha operata è stato costretto a denunciarla e a chiederle pubblicamente, sui social, “di restituire almeno i quattro drenaggi”. La signora è recidiva: “Da una breve ricerca il chirurgo ha scoperto che la donna era già ‘ricercata’ da un altro collega al quale avrebbe rubato un trattamento di medicina estetica con acido ialuronico di filler alle labbra”. In quel caso fuggì “con la scusa di dover andare a prendere la borsa nell'auto
Croazia A Zagabria c’è il “Museo delle relazioni interrotte”, dove si conservano i ricordi delle storie d’amore finite male
A proposito di San Valentino, un’idea curiosa e romantica arriva da Zagabria, dove si può visitare un “Museo delle relazioni interrotte”. Lo racconta la Reuters: “Una crosta causata da un vecchio incidente in moto. Un abito da sposa mai indossato. Una gamba protesica. Un’ascia. Mentre il mondo celebra San Valentino, un museo a Zagabria ha raccolto oggetti che commemorano storie a volte bizzarre di amore perduto”. Il museo è stato fondato nel 2006 in pieno centro, è gestito da privati e “ha migliaia di pezzi, alcuni ordinari, altri strani, ciascuno emblema di una storia d’amore morente”. Come ha spiegato il cofondatore, Drazen Grubisic, “non sono gli oggetti, ma le storie ad essere intriganti ed emozionanti”. La protesi, per esempio, apparteneva a un veterano di guerra che si era innamorato di un impiegato del ministero della Difesa dopo l’operazione alla gamba. “Questo è un museo sull’amore – ha detto Grubisic –. Quando un rapporto finisce, c’è una prospettiva nuova”.
Article Name:Croazia A Zagabria c’è il “Museo delle relazioni in
Perù A San Valentino un poliziotto si traveste da orsetto di peluche per arrestare due donne narcotrafficanti
Poliziotti puccettosi per combattere il narcotraffico. Succede in America Latina. “La polizia peruviana – scrive La Stampa – ha usato un trucco approfittando di San Valentino per catturare una donna spacciatrice: un poliziotto si è travestito da orsacchiotto che porta messaggi d’amore e ha attirato l’attenzione della donna che la polizia sospettava detenesse la droga. Quando la donna è uscita i poliziotti l’hanno fermata e perquisito la casa, trovando sacchi di droga già divisa in dosi e pronta al consumo. L’operazione è avvenuta nel nord di Lima, a San Martin de Porres. La polizia ha arrestato anche un'altra persona. Le due donne, una madre e sua figlia, sono state accusate di spaccio di droga”. Nel video si vede l’orsetto bruno di peluche, con un palloncino a forma di cuore, accovacciato di fronte alla casa della pusher con le zampe spalancate. Dopo pochi secondi l’infido plantigrado le salta addosso e la ammanetta. Vatti a fidare.
Firenze Un bambino di 3 anni dimenticato per un’ora e mezza nello scuolabus, si fa liberare suonando il clacson a ripetizione
Un bimbo di 3 anni è stato dimenticato per più di un’ora all’interno dello scuolabus a Gambassi Terme, in provincia di Firenze. Cose che possono capitare, in fondo, tanto più che è stato lo stesso fanciullo intraprendente a farsi liberare attaccandosi al clacson del bus, finché qualche adulto non si è finalmente accorto di lui. “Suonando da solo insistentemente il clacson del mezzo”, scrive Today, “il piccolo è riuscito a farsi notare da una passante che ha immediatamente dato l’allarme. La donna ha chiesto aiuto al personale della scuola primaria che ha liberato il bambino”. Non vinceranno il premio di scuola dell’anno. “L’autista non si sarebbe accorto che il piccolo era ancora a bordo e aveva parcheggiato il mezzo nelle vicinanze di un istituto scolastico. Da quanto riportato è rimasto dalle 8 alle 10:30 circa all’interno del mezzo. Dopo essere stato liberato, è stato portato a scuola e sono stati avvertiti i genitori, il sindaco di Gambassi Terme ha promesso che sarà individuato il responsabile.
Amsterdam Piovono vermi in cabina, il volo è costretto a invertire la rotta: “È colpa di un pesce andato a male”
Sembra la sceneggiatura di una piaga biblica, ma è solo un volo della Delta da Amsterdam a Detroit, durante il quale decine di “vermi sono letteralmente caduti sulla testa dei passeggeri” (lo riporta il sito di Sky Tg24). La colpa è di un passeggero “che ha portato del pesce marcio sull’aereo, collocato in un bagaglio a mano riposto poi in una cappelliera”. Nella carne guasta sono proliferati i vermi che poi sono piovuti sulle teste dei passeggeri durante il viaggio. Non dev’essere stata la migliore delle esperienze. “Philip Schotte, originario dei Paesi Bassi e residente in Iowa, ha raccontato ai media di aver visto almeno una dozzina di vermi cadere su una donna, proprio durante il volo. ‘Ho provato realmente disgusto’, ha detto, rivelando come gli assistenti di volo abbiano rintracciato i vermi nella borsa di un passeggero situata nella cappelliera, dove hanno trovato un pesce avvolto in un giornale”. L’aereo ha invertito la rotta ed è tornato all’aeroporto di Schipol.
Stati Uniti La sfida dell’influencer da 400mila follower: “Mangio pollo e uova crude per 100 giorni consecutivi”
Il mondo, lo sappiamo, pullula di cretini e i social ne sono lo specchio deformante. Tra i più recenti eroi digitali spicca il nome di John, un uomo che ha avuto il buonsenso di omettere il suo cognome, ma è diventato famoso per aver lanciato e documentato questa sfida: mangerà pollo crudo per 100 giorni consecutivi, o almeno fino a quando non finirà all’ospedale. Il Raw Chicken Experiment (Esperimento del pollo crudo) è seguito da oltre 410mila follower. Lo apprendiamo da Leggo: “Nel corso dei giorni (ha scavallato il trentesimo, dr) il protagonista ha condiviso video e foto di sé stesso mentre gusta pezzi di pollo crudo – siano essi cosce, filetti, o persino un intero volatile con tanto di interiora – accompagnati da salse piccanti e uova altrettanto crude”. Un autentico imbecille. “John paragona il sapore del pollo crudo a quello del sashimi giapponese, suggerendo che, se preparato correttamente, può essere considerato un’alimentazione sicura e prelibata. Un altro beneficio è disgustare le persone e farle incazzare”.
26.9.23
Matteo a 14 anni non ha mai visto la televisione: «Sono felice, ma i miei amici non lo capiscono: sono tutti dipendenti dal cellulare»
da leggo.it 3 ora/e
Matteo ha 14 anni e non ha mai visto la televisione. Anzi, non ne ha proprio mai avuta una. I suoi genitori non l'hanno mai comprata e lui ha capito che forse non era una cosa così comune solo quando ha compiuto 8 anni. Ha invitato a casa alcuni compagni di scuola che «sono rimasti molto sorpresi», ha raccontato il giovane. «Ero un po' imbarazzato per aver attirato così tanto la loro attenzione: "ma davvero non c'è la televisione in casa tua?", mi chiedevano più e più volte affascinati. Mi sono sentito obbligato a trovare delle scuse e confessare che mi piaceva leggere», il suo racconto.
Ristorante cinese all you can eat "scambia" il figlio per un adulto: «Lo hanno misurato, era troppo alto per pagare come un bambino»
Cosa ha raccontato Matteo
Matteo è spagnolo, nato a Madrid, ma adesso con la sua famiglia vive a Roma. Sua madre è una consulente familiare per migliorare i rapporti tra genitori e figli, e suo padre lavora alle Nazioni Unite. Entrambi hanno cresciuto i loro tre figli (Matteo è il maggiore), con l'idea di condividere tempo di qualità con la famiglia.
«Ho un ricordo molto felice della mia infanzia perché siamo stati senza televisore e questo ci ha permesso di passare molto tempo insieme facendo cose creative. Con le scatole di cartone abbiamo costruito macchine che non funzionavano mai bene, abbiamo realizzato perfino mobili che sembravano più o meno belli. Come dice mia madre, l’importante non è il risultato, ma il processo, l'abilità, l'apprendimento e la risoluzione dei problemi, l'immaginazione, la pazienza... e il divertimento», ha detto ancora il giovane ad Abc.
Il primo cellulare
Matteo è nato a Madrid, dove ha vissuto fino all'età di tre anni, ma poi si è trasferito con la famiglia negli Stati Uniti, in Inghilterra e ora vive in Italia. Lo spazio per la TV è occupato da scaffali pieni di libri. Le sue passioni sono lettura e scacchi. Ha avuto il suo primo cellulare a 13 anni: «Da allora ho avuto un accesso limitato, i miei genitori mi controllano. Utilizzo telefono e pc per i compiti, ma anche per giocare a scacchi online e guardare il calcio. Il cellulare solo per inviare WhatsApp e parlare con i miei amici. Non mi sembra male avere tempi di consumo limitati. Quando mi hanno dato il dispositivo, i miei genitori mi hanno avvisato che volevano che rimanessi libero e potessi continuare a fare quello che facevo prima e che mi piaceva», ha aggiunto.
E sugli amici, spiega: «Ero consapevole che potevo diventare dipendente perché li vedevo sempre in attesa di notifiche, come soffrivano se rimanevano senza batteria. Non riuscivano a svolgere un'attività per più di 20 minuti di seguito. Se giocavamo a calcio, si fermavano a guardare il cellulare... Mi sono reso conto che non passare molto tempo ogni giorno sul cellulare mi ha aiutato non solo ad avere un interesse, gli schermi, ma ad interessarmi a tante altre cose».
24.9.23
diario di bordo n° 11 anno I . L'italia non sfrutta le sue eccellenze . Il caso di Matteo, il genietto di 16 anni iscritto all'università di Berlino., il navigatore del cellulare salva la vita ad una ragazza che voleva suicidarsi ., Rifiutano 5 milioni per vendere casa e la villa viene circondata da un intero quartiere
in italia abbiamo delle eccellenze ma non siamo usare e la burocrazia le blocca anzichè avantaggiarle . ecco che l'estero è la via obbligata
da IL GAZZETTINO tramite https://www.msn.com/it-it/notizie/italia/
Storia di Moira Di Mario •1 ora/e
© Ippoliti
Ammesso all’università ad appena 16 anni. Si chiama Matteo Bernardeschi e vive a Ostia con papà Edoardo e mamma Lucia. Figlio unico, appassionato di matematica e materie scientifiche è iscritto alla facoltà di ingegneria all’università di Berlino. Un genio dei numeri, curioso, che ama capire e approfondire tutto ciò che fa. Preciso e rigoroso, Matteo sostiene di non avere alcuna difficoltà ad imparare in fretta, a mettere insieme formule matematiche che nessuno gli ha mai spiegato prima, semplicemente seguendo un video trovato in rete.
Dopo le scuole medie, l’iscrizione al liceo scientifico Vincenzo Pallotti di Ostia dove già dal primo anno gli insegnanti e il preside, Vito Giannini che non ha mai smesso di stargli accanto, capiscono le capacità di questo adolescente. «Fin da bambino sono sempre stato affascinato dalle materie scientifiche – dice Matteo – durante il primo anno di liceo i professori di matematica e fisica mi stimolavano, proponendomi quesiti sempre più complessi», che concludeva in un lampo. Così nel giro di appena trenta giorni con il supporto dell’insegnante di matematica porta avanti «tutto il programma dei cinque anni, risolvendo tutti i quesiti della preparazione all’esame di maturità», aggiunge Matteo. Iniziato il secondo anno dello scientifico, il ragazzo insieme ai genitori prende in considerazione un percorso scolastico alternativo «per esprimere concretamente e fattivamente – dice – le mie potenzialità, cercando una strada per accedere in anticipo all’università». La possibilità è frequentare, contestualmente alle normali lezioni al liceo, i corsi di preparazione degli A – Level internazionali dell’Università di Cambridge. Vale a dire gli esami di valutazione di livello pre-universitario in inglese che consentono agli studenti di entrare negli atenei più prestigiosi, indipendentemente dall’età anagrafica e scolare. Matteo viene prima inserito a un livello base, meno difficile, ma dopo qualche giorno gli insegnati sono costretti a spostarlo ad un corso superiore di matematica. Alla fine del percorso supera brillantemente le quattordici prove d’esame di matematica, fisica e computer science con due dieci e lode e un nove. Intanto all’università Roma Tre partecipa al test d’ingresso alla facoltà di ingegneria aerospaziale per iscriversi a La Sapienza e anche questo va liscio come l’olio. «Tutto – prosegue il ragazzo - senza tralasciare gli studi del secondo anno di scientifico», che ha concluso con il massimo dei voti in tutte le materie e una media del 10. A fine luglio vince la seconda selezione per accedere all’ateneo romano. C’è però un problema. «L’università ha stoppato la mia immatricolazione – dice – perché al mio attivo avevo solo dieci anni di scolarità invece dei dodici previsti». Eppure, il ragazzo è stato regolarmente accettato ai test d’ingresso ed ha superato tutte le prove pre-universitarie. Documenti alla mano, resta da superare lo scoglio della burocrazia. Matteo, però, non perde la speranza di trovare una soluzione. Intanto in queste settimane per lui, mamma Lucia e papà Edoardo è stata una corsa contro il tempo per trovare una soluzione in Europa. La prima ha bussato direttamente a casa.
L’università berlinese, interessata alle sue sorprendenti capacità, lo ha contattato accettando la sua iscrizione. Matteo può dunque frequentare le lezioni online di ingegneria. Ad essere interessati a questo genio della matematica e della fisica sono anche un paio di atenei londinesi e statunitensi che gli hanno aperto le porte delle loro facoltà. Per lui insomma c’è solo l’imbarazzo della scelta. Intanto continua a vivere la sua “normalità”. Esce con la fidanzata e ormai ex compagna di classe Francesca Rona «che ringrazio per essermi stata accanto e avermi sempre sostenuto», va in barca a vela e sta per tornare a fare Karate.
......
sempre dallo stesso msn.com/it stalvolta la notizia è da IL MESSAGERO
Bologna, ragazzina di 15 anni manda un messaggio all'amica: «La faccio finita», poi si butta da un ponte. Il padre la geolocalizza nel fiume
dal web |
Il padre l'aveva lasciata a pochi metri dalla scuola poco prima delle 8. Ma lei in quella scuola non è entrata mai. Ha cambiato direzione e si è diretta verso il ponte di via Giuseppe Dozza, tra Bologna e San Lazzaro. Poi ha mandato un messaggio all'amica del cuore: «La faccio finita». La compagna di scuola ha girato subito il messaggio al padre che si è precipitato sulla strada dopo aver geolocalizzato la posizione della figlia grazie al telefonino. E grazie a quel messaggio è riuscito a salvarla. La storia è raccontata dal Corriere della Sera.
Il padre arriva sul luogo indicato dal telefonino. E' lì che l'uomo vede lo zaino della figlia, una ragazzina di 15 anni, abbandonato sul parapetto. Si sporge, nell’acqua non la vede. È già disperato quando chiama i carabinieri. Al 112 dice di non riuscire a scorgere la figlia, spiega del messaggio mandato all’amica e dello zaino trovato. I carabinieri del nucleo radiomobile arrivano in pochi istanti. Scendono giù a riva e notano la testa della ragazza.
È viva, cosciente, ma non sta bene. La trascinano fuori dal vortice, ma non riescono a portarla fuori dall’acqua completamente. Ha una ferita profonda alla gamba e diversi traumi, non è in condizione di essere trasportata a braccio. I militari decidono di proteggerla, cercando di scaldarla dal freddo dell’acqua, in attesa dell’arrivo dei vigili del fuoco. I caschi rossi, intervenuti con tre squadre, il nucleo sommozzatori regionale e il Saf, hanno messo la giovane sulla barella ancora in acqua e l’hanno portata definitivamente in salvo. Prima nelle mani del 118 e poi di corsa all’ospedale Maggiore in codice 3.
.......
stessa fonte
Rifiutano 5 milioni per vendere casa e la villa viene circondata da un intero quartiere: la storia fa il giro del web
Rifiutano 5 milioni per vendere casa e la villa viene circondata da un intero quartiere. È la storia della famiglia Zammit che si opposta alla vendita del loro terreno anche se intorno all'abitazione spuntavano file e file di nuove case. La proprietà si trova a circa 40 minuti di auto dal centro di Sydney, la città più grande del paese, su quello che una volta era un terreno agricolo costellato di piccole case e cottage in mattoni rossi, ha detto Diane Zammit al Daily Mail. Oggi, però, è dominato da case a due piani situate così vicine tra loro che molte di esse sono separate da pochi centimetri. Secondo il New York Post, la maggior parte dei lotti vicini sono stati venduti nel 2012, quando gli Zammit avrebbero potuto ricevere circa 5 milioni di dollari per la loro casa. L'agente immobiliare Taylor Bredin ha detto a 7News che il terreno della famiglia potrebbe ospitare da 40 a 50 unità immobiliari. Ogni casa varrebbe 1 milione di dollari australiani, ovvero quasi 700.000 dollari.
Ma mentre tutti i loro vecchi vicini gradualmente hanno venduto e si sono trasferiti, la famiglia si è opposta nonostante gli fossero stati offerti parecchi soldi. La casa si estende su 1,99 ettari e ha un vialetto in stile di Windsor lungo 200 m che attraversa un grande prato fino alla porta d’ingresso. Le foto satellitari hanno mostrato l'evoluzione del quartiere. Dall'alto, infatti, si può vedere la casa della famiglia circondata da minuscole abitazioni. Le immagini hanno fatto il giro del web, scatenando migliaia di commenti.
26.6.23
IL matrimonio tra Banari e Siligo: la sposa cammina sul ponte crollato I disagi dopo l’inondazione: ma le sbarre non fermano il sogno di una coppia
dalla nuova sardegna del 25\6\2023
Siligo
Un ponticello crollato non spezza le radici. «Sarà il nostro matrimonio, questa mattina, a fare da ponte tra Siligo e Banari». Così Sarah Della Casa, alle 10 in punto si tira su la gonna, la testimone le solleva il velo, e come se il vestito bianco fosse la fiancata lucida di una fuoriserie, passa rasente al guard-rail. Il velo fa il pelo alla barriera metallica, ma scivola immacolato dall’altra parte. Alle 11 in punto la sposa ha appuntamento nella chiesa di Banari, nel versante opposto del ponte interrotto, ma lei (assieme al futuro marito) ha deciso che quei trecento metri li deve percorrere a piedi. Non è una banale sfilata:
3.11.22
Trentaseienne sopravvive a 12 tumori diversi | I medici: "Non riusciamo a capire come" La notizia è stata pubblicata sulla rivista "Science Advances" dai ricercatori del Centro nazionale di ricerca oncologica (Cnio) in Spagna
Parlare di Cristianità e di Mondo di questi tempi significa esporsi, non solo alla muta e feroce ostilità dei fanatici, specialmente quelli converti sulla via di damasco che hanno gettato alle ortiche ciò in cui credeva prima o sono passato da una spiritualità laica credente a una fede reazionaria .Ma anche rischiare il fuoco dei cecchini “laici” o sedicenti tali.Ma davanti a fatti come quello che legge sotto , per parafrasare Benedetto Croce che non fu certo un credente, né tantomeno un intellettuale “progressista” come oggi usa direbbe : Antonio Gramsci acutamente lo qualificava (insieme a Giustino Fortunato) come il “reazionario più operoso della penisola“, uomo “di grandissima cultura e intelligenza….legato alla cultura europea e quindi mondiale….ha distaccato gli intellettuali del mezzogiorno dalle masse contadine….e li ha fatti assorbire dalla borghesia nazionale“(cit. da “Alcuni temi della questione meridionale” – 1926) : Perché non possiamo non dirci "cristiani" titolo di un breve saggio scritto dallo stesso nel 1942 .
da https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/ del 02 NOVEMBRE 2022 21:51

"Ancora non riusciamo a capire come questa persona possa essersi sviluppata durante la fase embrionale, né come sia riuscita a superare tutte le sue malattie".
Commenta così il biologo Marcos Malumbres del Centro nazionale di ricerca oncologica (Cnio) in Spagna la vicenda clinica di una 36enne sopravvissuta fin dalla nascita a 12 tumori diversi, di cui 5 mortali, scaturiti da un mix di mutazioni genetiche ereditarie che finora era ritenuto incompatibile con la vita. Si tratta, dunque, di un caso eccezionale riferito sulla rivista Science Advances dagli stessi ricercatori del Cnio.
Lo studio sulla storia della 36enne sopravvissuta a 12 tumori potrebbe aprire la strada a nuove tecniche di diagnosi precoce e a nuove terapie per risvegliare il sistema immunitario contro il cancro. La paziente, che ha lasciato a bocca aperta i ricercatori, ha sviluppato il suo primo tumore già nell'infanzia: a questo ne sono poi seguiti diversi a distanza di qualche anno uno dall'altro.
In meno di 40 anni di vita, gliene sono stati diagnosticati 12 differenti in varie parti del corpo: cinque quelli maligni. Una situazione complessa in un quadro altrettanto complicato: la donna presenta infatti altre alterazioni come macchie cutanee e microcefalia.
Una volta giunta al Centro di ricerca Cnio, la donna è stata sottoposta al sequenziamento dei geni che sono solitamente coinvolti nelle forme ereditarie di tumore, ma non è stata trovata alcuna mutazione. Si è dunque passati a sequenziare l'intero genoma ed è così che sono emerse anomalie in un gene cruciale per la divisione delle cellule: si tratta del gene MAD1L1, la cui mutazione comporta l'alterazione del numero di cromosomi ereditati dalle cellule figlie (una condizione tipica di molti tumori).
La paziente aveva mutata sia la copia del gene ricevuta dalla madre sia quella trasmessa dal padre: una condizione mai riscontrata al mondo e che, riprodotta negli animali di laboratorio, ha determinato la morte già nella fase embrionale. "Da un punto di vista accademico non possiamo parlare di una nuova malattia perché siamo di fronte alla descrizione di un singolo caso, ma da un punto di vista biologico lo è", afferma un altro autore dello studio, Miguel Urioste.
Uno degli aspetti che ha maggiormente sorpreso i ricercatori è che i cinque tumori maligni sono scomparsi in modo relativamente facile. L'ipotesi è che "la continua produzione di cellule alterate abbia generato nella paziente una risposta di difesa cronica contro queste cellule, che alla fine ha aiutato i tumori a sparire", spiega Malumbres.
La scoperta che il sistema immunitario è in grado di scatenare una difesa contro le cellule con un numero alterato di cromosomi "è uno degli aspetti più importanti di questo studio, che potrebbe aprire nuove opzioni terapeutiche per il futuro", considerando che il 70% dei tumori presenta anomalie nel numero di cromosomi.
Per studiare la donna e i suoi famigliari (molti dei quali hanno mutazioni nel gene MAD1L1, ma solo in una delle due copie ereditate dai genitori), i ricercatori spagnoli hanno usato una tecnologia che permette di analizzare migliaia di cellule del sangue singolarmente, una per una, per valutare i geni accesi. Questa tecnica ha permesso di individuare la rapida proliferazione di cellule che potrebbe già segnalare lo sviluppo iniziale di un tumore, prima ancora della comparsa di sintomi o alterazioni negli esami clinici.

"Ancora non riusciamo a capire come questa persona possa essersi sviluppata durante la fase embrionale, né come sia riuscita a superare tutte le sue malattie".
Commenta così il biologo Marcos Malumbres del Centro nazionale di ricerca oncologica (Cnio) in Spagna la vicenda clinica di una 36enne sopravvissuta fin dalla nascita a 12 tumori diversi, di cui 5 mortali, scaturiti da un mix di mutazioni genetiche ereditarie che finora era ritenuto incompatibile con la vita. Si tratta, dunque, di un caso eccezionale riferito sulla rivista Science Advances dagli stessi ricercatori del Cnio.
Lo studio sulla storia della 36enne sopravvissuta a 12 tumori potrebbe aprire la strada a nuove tecniche di diagnosi precoce e a nuove terapie per risvegliare il sistema immunitario contro il cancro. La paziente, che ha lasciato a bocca aperta i ricercatori, ha sviluppato il suo primo tumore già nell'infanzia: a questo ne sono poi seguiti diversi a distanza di qualche anno uno dall'altro.
In meno di 40 anni di vita, gliene sono stati diagnosticati 12 differenti in varie parti del corpo: cinque quelli maligni. Una situazione complessa in un quadro altrettanto complicato: la donna presenta infatti altre alterazioni come macchie cutanee e microcefalia.
Una volta giunta al Centro di ricerca Cnio, la donna è stata sottoposta al sequenziamento dei geni che sono solitamente coinvolti nelle forme ereditarie di tumore, ma non è stata trovata alcuna mutazione. Si è dunque passati a sequenziare l'intero genoma ed è così che sono emerse anomalie in un gene cruciale per la divisione delle cellule: si tratta del gene MAD1L1, la cui mutazione comporta l'alterazione del numero di cromosomi ereditati dalle cellule figlie (una condizione tipica di molti tumori).
La paziente aveva mutata sia la copia del gene ricevuta dalla madre sia quella trasmessa dal padre: una condizione mai riscontrata al mondo e che, riprodotta negli animali di laboratorio, ha determinato la morte già nella fase embrionale. "Da un punto di vista accademico non possiamo parlare di una nuova malattia perché siamo di fronte alla descrizione di un singolo caso, ma da un punto di vista biologico lo è", afferma un altro autore dello studio, Miguel Urioste.
Uno degli aspetti che ha maggiormente sorpreso i ricercatori è che i cinque tumori maligni sono scomparsi in modo relativamente facile. L'ipotesi è che "la continua produzione di cellule alterate abbia generato nella paziente una risposta di difesa cronica contro queste cellule, che alla fine ha aiutato i tumori a sparire", spiega Malumbres.
La scoperta che il sistema immunitario è in grado di scatenare una difesa contro le cellule con un numero alterato di cromosomi "è uno degli aspetti più importanti di questo studio, che potrebbe aprire nuove opzioni terapeutiche per il futuro", considerando che il 70% dei tumori presenta anomalie nel numero di cromosomi.
Per studiare la donna e i suoi famigliari (molti dei quali hanno mutazioni nel gene MAD1L1, ma solo in una delle due copie ereditate dai genitori), i ricercatori spagnoli hanno usato una tecnologia che permette di analizzare migliaia di cellule del sangue singolarmente, una per una, per valutare i geni accesi. Questa tecnica ha permesso di individuare la rapida proliferazione di cellule che potrebbe già segnalare lo sviluppo iniziale di un tumore, prima ancora della comparsa di sintomi o alterazioni negli esami clinici.
15.9.22
Il gatto gioca con il topo, ma non per mangiarlo: la scena da cartone animato per le strade di Ostuni
Il gatto gioca con il topo, ma non per mangiarlo: la scena da cartone animato per le strade di Ostuni
Si dice proprio “giocare a fare il gatto col topo”. Una scenetta da cartone animato è quella che si è presentata davanti agli occhi della signora Nina Saponaro che, con il suo smartphone, non ha perso l’occasione di registrarla. Un bel micio maschio, adottato da una famiglia del posto, gioca amabilmente con un topolino e non pare proprio aver voglia di mangiarlo. I due si scambiano pacche (con le zampe…)
e saltellano allegramente fino ad allontanarsi dalla vista degli umani. In perfetta armonia. A raccontare della “bontà d’animo” di Chicco – questo è il nome del gatto - è proprio l’autrice del video: “Chicco ha un anno e mezzo – spiega la signora Nina – ed è stato portato fino all’uscio di casa di mia zia, che l’ha adottato, da mamma gatta. Noi lo accudiamo sin da quando è arrivato”. Ma il micio gioca col topo perché è solo e non ha amici felini, per la sua indole pacifica o ha solo la pancia piena da gattone benestante? Non è dato saperlo ma la scena girata in via Cattedrale, nel centro storico di Ostuni, fa pensare a quelle dei cartoni animati dove cani, gatti e topi se le danno di santa ragione ma, come veri attori, senza mai farsi troppo male
e saltellano allegramente fino ad allontanarsi dalla vista degli umani. In perfetta armonia. A raccontare della “bontà d’animo” di Chicco – questo è il nome del gatto - è proprio l’autrice del video: “Chicco ha un anno e mezzo – spiega la signora Nina – ed è stato portato fino all’uscio di casa di mia zia, che l’ha adottato, da mamma gatta. Noi lo accudiamo sin da quando è arrivato”. Ma il micio gioca col topo perché è solo e non ha amici felini, per la sua indole pacifica o ha solo la pancia piena da gattone benestante? Non è dato saperlo ma la scena girata in via Cattedrale, nel centro storico di Ostuni, fa pensare a quelle dei cartoni animati dove cani, gatti e topi se le danno di santa ragione ma, come veri attori, senza mai farsi troppo male
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