Con un video sulla sua pagina Facebook la professoressa Giovanna Corrao, che insegna letteratura italiana e Filosofia a Palermo, bacchetta senza tanti giri di parole le famiglie dopo lo stupro di gruppo al
Foro Italico di Palermo da parte di giovanissimi. “Siamo un branco di falliti. I nostri figli stuprano le ragazzine! Quindi qualcosa è andato male nel nostro progetto genitoriale. Vi fate i fatti vostri e lasciati i figli davanti ai cellulari. Dovete controllare i vostri figli”. Il video ha già avuto oltre un milione di visualizzazione e decine di migliaia di like e di commenti.migliaia di like e di commenti. (QUI SOTTO IL SUO VIDEO INTEGRALE . SE NON LO TROVATE LO TROVATE qui su https://www.dcnews.it/)
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S'applica anche ( lo so benissimo ci sono passato ed ho superato \ lasciato alle spalle quella fase della mia pornodipendenza e maschilismo ) a quelli che cercano a tutti i costi anche a pagare il video delle stupro . infatti
Branco di bulli aggredisce ragazzino, l'autista Simona ferma l'autobus e lo salva. Ha fermato il mezzo e con la scusa di dover controllare la ruota, ha ammutolito i giovani violenti e
portato il ragazzo nella cabina di guida dove insieme hanno telefonato ai familiari: voleva essere sicura che gli altri non l'avrebbero seguito una volta sceso al capolinea. La madre sul profilo Fb dell'Atac: "Grazie di essere intervenuta" . Insulti, risatine, spintoni. Parole e gesti violenti con un loro coetaneo. Il branco di adolescenti si sente invincibile e continua a bullizzare il ragazzino anche sull'autobus di linea pieno di passeggeri. Le male parole diventano mani, Simona, conducente Atac della quale l'azienda non riporta il cognome, guarda dallo specchietto retrovisore, nota che nessuno si muove a difenderlo. Sta guidando, ma decide di intervenire.
Ferma il bus con la scusa di controllare la porta posteriore del mezzo, lascia il posto guida e si avvicina ai ragazzi. Loro fanno spazio, muti, il ragazzino resta in mezzo.
"Ha parlato con dolcezza al giovane spaurito per invitarlo a seguirla e se lo è portato con se all'interno della cabina guida", si legge in un post su Facebook nella pagina dell'azienda di trasporti capitolina che racconta la storia. Il branco si è ammutolito "consapevole, forse, di avere esagerato".
Ma Simona, mamma di una bambina e figlia di una professoressa di sostegno, non si limita a questo. "La nostra collega ha chiesto al ragazzo di telefonare ai suoi familiari. Vuole essere sicura che non subisca di nuovo quando lo lascerà al capolinea", spiega l'Atac.
qui il resto del testo https://www.facebook.com/AtacSpaRoma/posts/479503147551006
La nostra collega chiede al ragazzo di telefonare ai suoi familiari. Vuole essere sicura che non subisca di nuovo quando lo lascerà al capolinea. La mamma del giovane si fa trovare all'appuntamento. Scossa da quanto accaduto, va via con il figlio, scambiando poche parole con Simona.Poi, nel pomeriggio, ci contatta sulla nostra pagina Facebook. Vuole ringraziare quell'autista dell'Atac: "Grazie per avere salvato mio figlio dai bulli", scrive. Parole di gratitudine per una donna che ha deciso di non voltare la testa e di intervenire.
Un gesto così oggi è un autentico monumento di resistenza all’odio e all’indifferenza. Grazie, Simona, per averlo fatto, per essere stata lì dove era giusto che fossi, per non essersi voltata dall’altra parte. Viene voglia di abbracciarti.
Centinaia di uomini, che in uno stadio, davanti ad altre migliaia di persone, intonano questo coro rivolto a una ragazza che sta tosando il campo di gioco prima del match.
È successo domenica, a Marassi, prima dell’incontro della squadra di casa contro l’Inter.
Lei al centro di tutti e tutto che lavora.
Mentre quegli uomini che sono lì per divertirsi intonano cori sulla sua vagina.
Cori “scherzosi”, “goliardici” li definiscono loro.
Come anche tanti siti di sport che usano la stessa parola: “goliardia”.
Perché certo, è goliardico no?
È divertente. Le matte risate. Per chi canta forse , meno per chi li subisce . Infatti c'è da chiedersi se tale tifosi sarebbero stati dello stesso parere se al posto di quella ragazza ci fosse stata una loro figlia o sorella o fidanzata o mamma. Anzi, loro stessi. Che mentre lavorano, sentono cori di migliaia di persone sul proprio buco del c***.
O sulle piccole dimensioni del proprio pene.
Bello eh? Goliardico.
Dicono che la ragazza sorridesse.
Quindi tutto a posto no?
Magari sorrideva per il nervosismo, o magari che diavolo avrebbe mai dovuto fare, fuggire in lacrime e lasciare il lavoro a metà prima di un match di serie A?
Il punto è che sembri una goliardata che migliaia di uomini che sono allo stadio per vedere una partita di calcio, si mettano a fare cori sulla vagina di una lavoratrice.
Il punto è sessualizzare una donna anche quando sta semplicemente lavorando.
Il punto è farle sapere col megafono e i cori, che centinaia di uomini stanno pensando a come “rasargliela”.
Il punto è che tu non sai mai chi hai di fronte, non sai se una ragazza possa esserne divertita (e in questo caso ci sarebbe da aprire un altro capitolo) o sconvolta.
Non sai come possa sentirsi mentre centinaia di uomini che la circondano decantano la sua vagina rasata.
Il punto è questa roba qui non è una goliardata.
È violenza.
Ed essere qui a doverlo ribadire, ancora una volta, è la cosa più drammatica di tutte.”
Ecco che La rabbia monta e in un mese in cui il calcio è tornato, allo stadio in prima fila ci sono stati razzismo e sessismo. Buon ritorno alle terribili abitudini del passato. Il VIDEO (allucinante), rilanciato gioiosamente ( e da me ripreso ) da varie testate come una “simpatica goliardata”.Giudicate voi se questa, in un mondo appena decente, possa essere definita una goliardata. Per me che quando ero giovane mi comportavo come tali morti di figa , mandrili arrappati , ecc e che poi ha capito i suoi errori ed adesso lotta contro il suo maschio alfa .Ora Chi ha definito i fatti di Marassi un siparietto simpatico è stato assente alle lezioni di sviluppo sociale degli ultimi 100 anni . No, non c’è nulla di simpatico nel “siparietto” che i tifosi dell’Inter avrebbero dedicato alla giardiniera di Marassi la scorsa domenica mattina, poco prima di Sampdoria-Inter quando lei era impegnata nel turno che le compete tra le 12 e le 15.
Due parole con cui bisogna cominciare a fare i conti nella quotidianità: siparietto e goliardico. Cosa vorranno mai dire? Il più importante però è il secondo.
goliardia /go·liar·dì·a/
sostantivo femminile La comunità dei giovani universitari. Lo spirito cameratesco e spensierato tipico dei goliardi.
Ecco che Goliardia per il vocabolario Treccani deriva dai goliardi medievali. Loro erano famosi per le poesie latine scritte e cantate i cui motivi principali erano l’esaltazione dell’amore, della giovinezza, del vino, della primavera, la critica sociale rivolta specialmente contro il mondo ecclesiastico. Cosa nel video possa in qualche modo richiamare i concetti sopra espressi, rimane un mistero.Quello che rimane, e stavolta sì, è l’umiliazione. Quella che fa più male. Perchè c’è tutto, il branco, lo stile (poco), il disinteresse per la vittima e il risultato di trasformare una persona che in quel momento è un lavoratore in una donna che a fine serata sarà una vittima.Qualcuno dirà il saluto sorridente, altri la condanneranno perchè avrebbe dovuto denunciare subito l’accaduto (come? in che modo?) e per qualcuno addirittura ha apprezzato. E’ irrilevante. Il branco, l’ululato, la pubblica mancanza di rispetto. Tanto bastano.
In fondo è semplice. Immaginate se, al posto della giardiniera di Marassi, ci fosse stata la loro figlia, fidanzata, moglie, sorella. Immaginateli per un attimo questi perfetti sfigati (questo sono) che si fanno forti nel gruppo, nascosti nel branco, come ognuno dei maschi che vengono qui a commentare forti di una tastiera mentre una ragazza a loro cara (ne avranno una anche loro, forse) si sente urlare da cento uomini che le raserebbero volentieri la vagina in pubblica piazza. O perché no, direttamente loro, mentre cento uomini (non donne) scherzano e ridacchiano e intonano cori sui loro genitali davanti a migliaia di persone.
Uh, sai le risate... Triste anche doverlo spiegare così, ma è l’unico modo perché un concetto, per sbaglio, si faccia largo clandestinamente nella corteccia e attecchisca ..... Ma poi la cosa che non si sottolinea mai abbastanza è: ma quanto sono sfigati? No, dico, ma, al di là della meschinità, ma quanta sfiga devi avere nella vita per star dentro un branco di acefali ignoranti come scarpe a urlare da una balaustra a una donna queste schifezze? Gente così di donne nella loro vita deve averne viste poche (e quelle poche col binocolo) perché una donna di fronte a omuncoli così scappa per l’imbarazzo. Poveretti, non sanno cosa si perdono. .....
Dopo aver letto su segnalzione della rivista free dell'omonima catena di centroi commerciali https://www.ioacquaesapone.it/ di luglio 2021 di unno studio condotto da Skuola.netche una importante influencer è per gli studenti italiani uno dei principali modelli da seguire, ho deciso di provare a capirne di più , e di non limitarmi a quello che vedo in mia nipote \ cugina di 2 grado adolesciente .
Ammetto che non è un mondo che mi attira e spesso mi nausea quello degli influencer: forse perchè essendo della generazione degli anni '70 è avendo vissuto in prima persona la trasfornmazione , ne ho parlato nel primi post del blog , del passaggio dagli stazzi ( maiali , galline ,l'orto , api , vigna ed i loro prodotti ed la loro produzione ) ala azienda florovivivasitica sono un po’ vecchia scuola cioè ho conosciuto il periodo di transizione fra la ribelle e il riflusso ed l'edonismo \ il craxismo \ berlusconismo sintetizzato da Italiano medio un film del 2015diretto ed interpretato da Maccio Capatonda . Ma, per comprendere i ragazzi d'oggi , ho deciso di proivare a superare questo mio limite e di andare in perlustrazione, iniziando proprio a seguire su Instagram il modello di cui sopra. E così, all’improvviso, sono entrata nella vertigine dei post. Post dei figli, post delle inaugurazioni, post della casa, post delle vacanze, post dei momenti romantici, post ancora dei figli. E poi video e best of della giornata. Tutto in funzione della pubblicità a brand. Brand di bibite, di gioielli, di abiti, di scarpe, di locali, di location, di abbigliamento per i neonati, di parchi , << [...] ad onor del vero >> come dice Angela Iantosca l'editoriale IOACQUASAPONE citato << tutto questo influire serve a volte anche per ‘spingere’ le persone alla cultura, ma questa è un’altra storia ... [....] >>
L’ho seguita qualche giorno e mi sono immedesimato sia nei ragazzi (ma anche negli adulti), in ciò che tutto questo può suscitare in loro: desiderio di emulazione? Smarrimento? Rabbia? Frustrazione? Tanto più in un momento in cui quel mondo patinato che arriva dai social e che riguarda pochissime persone risulta lontanissimo dalla realtà che ci racconta tutt’altro, perché ci parla di un Paese in affanno, in cui sono aumentati i poveri e che si prepara ad affrontare lo sblocco dei licenziamenti.
Lo ammetto era più semplice vivere quando ero io adolescente: non c’erano o almeno erano appena all'inzio tutti questi input social (io ho avuto il mio primo cellulare a 20 anni beh avendo una mandre ansiaoios a ed andando fuori casa aper l'università eras ovvio ) e i disagi si gestivano in altro modo. Il confronto \ scontro era con i compagni di classe e non con un mondo che troppo spesso schiaccia. Che manda continui stimoli dall’esterno senza avere la capacità (e la volontà) di creare strumenti utili a difendersi e ad essere critici da tutto questo. Strumenti che forse dovremmo creare( ricreare vedere il post di Cristian Porcino sintesi del suo libro Ciao Prof copertina in alto a sinistra ) noi adulti, a nostra volta schiacciati , ovviamente senza generalizzare perchè c'è ancora chi non ha mandato il cervello all'ammasso \ in cassa integrazionme ,dallo stesso meccanismo di frustrazione …
Anch'io come Angela Iantosca nel suo editoriale
Sarò anacronistica, ma trovo molta più autenticità in un paesino di 150 abitanti che gioisce per il caciocavallo ottenuto dalle mucche podoliche delle montagne di cui è circondato e per le caprette che si incontrano nei campi.
che altro aggiungere se non buona lettura alla prossima
Non ci sono solo le mobilitazioni di protesta contro una sentenza giudicata troppo blanda. Il caso de 'La Manada' (la mandria in spagnolo), il gruppo di cinque amici che nel 2016, durante le celebrazioni di San Firmino a Pamplona, violentò una 18enne, continua a far discutere e c'è anche chi ha difeso a spada tratta il branco, condannato a nove anni a fronte di una richiesta di 25 anni e sei mesi da parte della pubblica accusa. Uno di questi è un professore universitario, Luciano Mendez Naya, docente all'università di Santiago de Compostela.
L'uomo chiede l'assoluzione piena per tutti gli imputati, sostenendo che la sentenza sia stata ingiusta. E lo fa utilizzando parole forti, in un video pubblicato su Facebook: «Come fate a dire che è stato uno stupro? Quella ragazza era da sola e ubriaca, nessuno l'ha costretta a farsi abbordare dal gruppo. Sono sicuro che quella notte ha goduto, quindi non parlerei di violenza sessuale». Come se non bastasse, nel filmato registrato in casa il docente universitario rincara la dose poco dopo: «La ragazza, evidentemente, ha fatto sesso non protetto e ha deciso di denunciare il presunto stupro per avere più facilmente la pillola del giorno dopo. Siamo di fronte ad una vera e propria assurdità sociale, quei ragazzi andavano assolti ma alla fine sono stati condannati per evitare tensioni, la sentenza è il frutto di un accordo tra i giudici che sapevano benissimo che il massimo della pena fosse una richiesta inattuabile, ma evidentemente sapevano anche che un'assoluzione avrebbe generato proteste ancora più feroci». Luciano Mendez Naya, poi, ricomincia a negare la tesi dello stupro: «Magari abbandonarla in strada dopo quel rapporto sessuale di gruppo è stato un gesto poco elegante, ma non c'è alcuna violazione della legge».
Il video ha generato numerose polemiche, anche perché il docente universitario non è nuovo a commenti sessisti. Nel 2016, come riporta 20minutos.es, Mendez Naya era stato infatti denunciato per aver fatto apprezzamenti del tutto privi di eleganza sulla scollatura di una sua allieva.
se non lo sentite ecccovelo qui preso dal fb del piutribondo figuro
la legge del contrappasso ci vuole per 💩🤮del genere . e qui mi fermo altrimenti m'abbasso ai suoi livelli
dopo questa vicenda "Un gruppo di albanesi", scriveva ieri il gruppo editoriale de Il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno. Oggi viene comunicato che gli indagati sono nove: 8 italiani e un albanese. Il suffragio universale è messo male, ma anche la libertà di stampa non scherza. #gruppodiitaliani
mi chiedo come giustament e si chiede anche la nostra amica Tina galante