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22.5.24

DIARIO DI BORDO N 52 ANNO II . Ingegnere cambia vita, si licenzia e molla tutto: «Giro il mondo in bicicletta» ., Ferite e vive per miracolo dopo incidente stradale si scattano un selfie sul bordo della strada ., ed altre storie




 Nnon è  mai troppo tardi per  cambiare  vita  e  rimettersi indiscussione  



Alex Battiston© Anthology

SAN VITO - Mollare tutto e fare il giro del mondo. Un pensiero che fa capolino nella mente di molte persone, almeno una volta nella vita. Alex Battiston lo sta facendo davvero, in sella alla sua bici. Classe 1985, il viaggiatore è originario di Sesto al Reghena. Dal borgo si era poi trasferito nella vicina San Vito, ma da una decina di anni la sua vita è in Finlandia. A portarlo nel nord Europa, la sua tesi di laurea incentrata sull'automazione. Alex è un ingegnere meccatronico e con i suoi studi si era guadagnato un'ottima posizione lavorativa a Helsinki. Un incarico che negli anni gli ha dato molte soddisfazioni, e che non ha lasciato a cuor leggero. Qualche settimana fa, la scena quasi da film. L'incontro con il capo per comunicare «mi licenzio e mi metto in viaggio». «È stata una scelta difficile racconta Alex -, ma avevo questo sogno da tanti anni e non volevo aspettare ancora. La cosa bella è che sono stato non solo compreso, ma anche appoggiato. Hanno capito tutti il valore che ha per me questa esperienza». 150 mila chilometri da percorrere su quello che da sempre è il suo mezzo preferito, alla scoperta di culture diverse, bellezze naturali, sapori e profumi di ogni parte del globo. Un tour che richiederà più di tre anni. E soprattutto un cambio d'abitudini radicale, dalla quotidianità "tradizionale" del lavoro in azienda, a quella nuova e a volte imprevedibile dell'avventura.
LE TAPPE
Ma da buon ingegnere, Alex è organizzato: tenda, materassino, fornello a gas da campeggio, piccoli attrezzi per la bici, telefono e pc, e lo stretto necessario per spostarsi in sicurezza. Il viaggio è cominciato qualche giorno fa dalla Finlandia, con un traghetto per arrivare a Tallinn, capitale dell'Estonia, e cominciare a pedalare «tra foreste - spiega Alex -, piccole città e gemme quasi sconosciute che meritano di essere viste». In questi giorni continua il tragitto in direzione sud-ovest, che toccherà, oltre ai Paesi baltici, la Polonia, la Slovacchia, l'Austria e la Slovenia. In Italia non mancherà la tappa in Friuli Venezia Giulia, per salutare la famiglia, e poi via per la Francia, l'Andorra e la Spagna. Terminata la parte europea del tour, sarà il turno dell'Africa, un momento molto atteso dall'ingegnere, che pensa al deserto del Sahara, e ai colori e alle ombre delle foreste tropicali. Pedalerà lungo tutta la costa occidentale del continente nero per poi risalire a est e arrivare in Etiopia. Seguiranno i soggiorni in alcuni Paesi del Medio Oriente, in India, Bangladesh, Thailandia, Malesia e Indonesia. E giù, fino all'Australia. «Un "must" - commenta Alex per chi come me ama i deserti». Il ciclista raggiungerà poi il Sud America e si sposterà verso l'emisfero Nord. Argentina, Cile, Bolivia, Perù e Colombia. E ancora Panama, Costa Rica, Nicaragua, Honduras, Guatemala, Messico, per finire con gli Stati Uniti, da percorrere da ovest a est.
SUL SUO SITO
L'itinerario di Alex è pubblico, si possono leggere tutte le tappe sul suo sito, World On Bicycle. Nel portale, così come nei suoi canali social, l'ingegnere condivide foto e video della sua avventura. Scrive e parla in inglese, così da rendere i suoi contenuti fruibili per un pubblico più ampio possibile. Alex non nasconde di avere un ulteriore sogno: trasformare la sua passione in un lavoro, proprio grazie all'ausilio dei social media. Una passione che gli ha trasmesso il nonno Felice, «che mi ispira - spiega - ogni volta che conquisto una salita», e che nel tempo è cresciuta. Il desiderio di affrontare in bici sfide sempre più ardue è stato alimentato anche dal mondo del web, caro all'ingegnere. «Ho fatto i primi viaggi in Irlanda, Scozia, Islanda e Toscana - conclude - spinto da alcuni video visti su YouTube. Ora vorrei anch'io motivare altre persone, ispirarle a inseguire i loro sogni. Tutto si può fare, basta volerlo».


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leggendo   su https://www.fanpage.it/  la  vicenda      riporta  sotto  

Mi chiedo e mi sono sempre chiesto ( vedere il precedente post : << perchè non dobbiamo diffondere ulteriormente e non ho guardato ed diffuso il video della pompa di benzina di brescia o dintorni >> d'appassionato fotografo , io che volglio sempre cogliere l'attimo e fare foto da bastard inside 😇😂 agli amici senza chiedere di mettersi in posa , perché c'è un bisogno così costante di scattare una foto di tutto ciò che facciamo. Stiamo raggiungendo un livello ridicolo ed esagerato solo per attirare l'attenzione"? .

Ferite e vive per miracolo dopo incidente stradale si scattano un selfie sul bordo della strada
È accaduto in Messico, dove due ragazze gravemente ferite dopo un incidente stradale si sono scattate un selfie sul bordo della strada in attesa dei soccorsi.

                             A cura di Davide Falcioni

Scampate alla morte per miracolo dopo un terribile incidente stradale hanno trovato la voglia e il modo di scattarsi un selfie. Sta facendo discutere l'immagine scattata in Messico di due donne insanguinate, gravemente ferite e sedute su un marciapiedi intente a scattarsi una fotografia dopo essere state protagoniste di uno schianto nel quartiere Lomas del Mirador della città di Cuernavaca.
L'incidente è avvenuto sabato sera: nella foto scattata da un passante si vedono due ragazze sedute sul
bordo di una strada con lo smartphone in mano, intente a scattarsi un selfie mentre tutto intorno gli altri occupanti della vettura incidentata erano intenti a chiamare polizia e ambulanza. L'auto sulla quale viaggiavano intanto era ribaltata in mezzo alla strada con i finestrini rotti. Il sospetto delle forze dell'ordine è che lo schianto sia avvenuto a causa dell'eccessiva assunzione di alcol da parte della persona al volante.
Stando a quanto riferiscono i giornali locali entrambe le ragazze protagoniste del selfie avrebbero riportato ferite gravi e sarebbero state condotte in ospedale insieme agli altri tre occupanti della vettura. I dettagli dell'incidente non sono stati resi noti e le autorità messicane stanno ancora indagando, tuttavia online si è scatenato un acceso dibattito sulla "scena del selfie"


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21.4.23

Cesena, le negano lo smart working e va al lavoro a cavallo

   da     repubblica  

Tabita Gurioli ha percorso a cavallo circa 13 chilometri per andare a lavorare. E così spiega la provocazione: "Ho l'auto in officina, era mio diritto poter lavorare da casa, l'azienda lo permette. Un abuso negarmelo"




Da Mensa Matellica, una frazione del comune di Ravenna, fino a Cesena. A cavallo. Il motivo? Le hanno negato lo smart working. "Avevo l'auto a riparare in officina dopo un incidente stradale, ho chiesto di lavorare da casa" ha raccontato Tabita Gurioli ai giornali locali. Una protesta, non verso l'istituto di credito dove lavora, tiene a precisare, ma piuttosto la poca flessibilità di chi, incaricato di
gestire l’organizzazione dei turni di lavoro, non avrebbe preso in considerazione la sua difficoltà a raggiungere l’ufficio a causa di un imprevisto difficile da risolvere.
Non avendo altri mezzi, Tabita Gurioli ha deciso di recarsi da dove abita alla sede cesenate di Credit Agricole, dove lavora, a cavallo percorrendo circa 13 chilometri. "La mia capufficio me lo ha negato dicendo che si trattava di una questione domestica ha spiegato al Corriere di Romagna una votla arrivata davanti alla sede di lavoro con il suo cavallo - e quindi avrei dovuto usare dei giorni di ferie. Ho scelto questo gesto per protestare perchè non è giusto restare zitti di frotne a un abuso visto che l'azienda permette in questi casi lo smart working".

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...