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17.1.25

La controversia sulla decisione di non vendere il libro do vanacci a Castelfranco Veneto



Nei giorni scorsi, la libreria Ubik di Castelfranco Veneto, gestita da Clara Abatangelo (  foto  a  sinistra  )   è stata coinvolta in un episodio che ha sollevato  ancora  una  volta   ,  vedere   il caso  del 21016     quando  Una libreria di Catania dice no al libro del figlio di Riina , interrogativi sulla libertà di espressione in Italia. Ad  esso   va aggiunto  il   fatto   che la libraia ha ricevuto una lettera minatoria dopo aver rifiutato di vendere “Il mondo al contrario” di Roberto Vannacci, un libro che ha suscitato
polemiche per i suoi contenuti controversi. Questo evento ha scatenato un’ondata di solidarietà da parte di lettori e colleghi, ma ha anche attirato critiche e attacchi  da parte di chi sostiene che la libertà di espressione debba avere dei limiti.
Il libro di Vannacci, un ex generale dell’esercito italiano, è stato al centro di un acceso dibattito pubblico. Le sue affermazioni, considerate da molti come provocatorie e divisive, hanno portato a una reazione forte da parte di diverse associazioni e gruppi. La decisione di Abatangelo di non vendere il libro è stata interpretata da alcuni come un atto di censura, mentre altri la vedono come una scelta legittima di un’imprenditrice che non vuole promuovere contenuti che considera dannosi.  Dimenticandosi  che   la  libertà  è   

ovvero anche decidere di non vendere libri del genere chi lo vuole lo compera da un altra parte La lettera minatoria ricevuta dalla libraia ha ulteriormente amplificato la questione, portando alla luce il tema della sicurezza per chi opera nel settore della cultura.



La reazione della comunità è stata immediata e variegata. Molti lettori e scrittori hanno espresso la loro solidarietà a Clara Abatangelo, sottolineando l’importanza di difendere la libertà di scelta e di espressione. Eventi di sostegno sono stati organizzati presso la libreria, trasformando il luogo in un simbolo di resistenza contro la censura. Tuttavia, ci sono anche voci critiche che avvertono del rischio di normalizzare la violenza verbale e le minacce nei confronti di chi esprime opinioni impopolari. Questo episodio ha messo in evidenza le tensioni esistenti nella società italiana riguardo alla libertà di espressione e al rispetto delle opinioni altrui.
Infatti     ciò   che  dovrebbe    far  riflettere   è   oltre    ai   consueti  haters      c'è  il fatto     che  
, invece di solidarizzare con la libraia, in centinaia (“tra cui tantissime donne”, racconta) hanno cominciato a insultarla perché - tenetevi forte - “se l’è cercata”.
Io invece penso ,    come   il  video  sopra  riportato     ,  perchè  come  tu  sei  libero  di :   leggerlo ,  venderlo  ,  ecc , io sono   libero  di  fare  il contrario  a    te   leggerlo .. Inoltre    tale   decisione   non solo che sia una sua libera scelta, di quelle che ogni libraio compie ogni giorno, ma anche, in questi tempi balordi, un piccolo grande atto di resistenza \  guerrglia  contro  culturale  .
E le reazioni violentissime, le minacce, nei suoi confronti    sono lì a dimostrarlo.

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