Nei giorni scorsi, la libreria Ubik di Castelfranco Veneto, gestita da Clara Abatangelo ( foto a sinistra ) è stata coinvolta in un episodio che ha sollevato ancora una volta , vedere il caso del 21016 quando Una libreria di Catania dice no al libro del figlio di Riina , interrogativi sulla libertà di espressione in Italia. Ad esso va aggiunto il fatto che la libraia ha ricevuto una lettera minatoria dopo aver rifiutato di vendere “Il mondo al contrario” di Roberto Vannacci, un libro che ha suscitato polemiche per i suoi contenuti controversi. Questo evento ha scatenato un’ondata di solidarietà da parte di lettori e colleghi, ma ha anche attirato critiche e attacchi da parte di chi sostiene che la libertà di espressione debba avere dei limiti.
Il libro di Vannacci, un ex generale dell’esercito italiano, è stato al centro di un acceso dibattito pubblico. Le sue affermazioni, considerate da molti come provocatorie e divisive, hanno portato a una reazione forte da parte di diverse associazioni e gruppi. La decisione di Abatangelo di non vendere il libro è stata interpretata da alcuni come un atto di censura, mentre altri la vedono come una scelta legittima di un’imprenditrice che non vuole promuovere contenuti che considera dannosi. Dimenticandosi che la libertà è
La reazione della comunità è stata immediata e variegata. Molti lettori e scrittori hanno espresso la loro solidarietà a Clara Abatangelo, sottolineando l’importanza di difendere la libertà di scelta e di espressione. Eventi di sostegno sono stati organizzati presso la libreria, trasformando il luogo in un simbolo di resistenza contro la censura. Tuttavia, ci sono anche voci critiche che avvertono del rischio di normalizzare la violenza verbale e le minacce nei confronti di chi esprime opinioni impopolari. Questo episodio ha messo in evidenza le tensioni esistenti nella società italiana riguardo alla libertà di espressione e al rispetto delle opinioni altrui.
Infatti ciò che dovrebbe far riflettere è oltre ai consueti haters c'è il fatto che
, invece di solidarizzare con la libraia, in centinaia (“tra cui tantissime donne”, racconta) hanno cominciato a insultarla perché - tenetevi forte - “se l’è cercata”.
Io invece penso , come il video sopra riportato , perchè come tu sei libero di : leggerlo , venderlo , ecc , io sono libero di fare il contrario a te leggerlo .. Inoltre tale decisione non solo che sia una sua libera scelta, di quelle che ogni libraio compie ogni giorno, ma anche, in questi tempi balordi, un piccolo grande atto di resistenza \ guerrglia contro culturale .
E le reazioni violentissime, le minacce, nei suoi confronti sono lì a dimostrarlo.
Io invece penso , come il video sopra riportato , perchè come tu sei libero di : leggerlo , venderlo , ecc , io sono libero di fare il contrario a te leggerlo .. Inoltre tale decisione non solo che sia una sua libera scelta, di quelle che ogni libraio compie ogni giorno, ma anche, in questi tempi balordi, un piccolo grande atto di resistenza \ guerrglia contro culturale .
E le reazioni violentissime, le minacce, nei suoi confronti sono lì a dimostrarlo.