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24.4.22

vecchio ma accentuato dalle nuove tecnologie o nuovo bullismo ? il caso delle bay bulle di siena

N.b 
non fatevi ingannare dal  titolo ,  nessun sessimo     o maschilismo da parte  mia   . stesso discorso  quando a  comportarno  in tale maniera  sono gli uomini  . 

di cosa  stiamo parlando  

Siena, scoperta babygang di ragazzine: picchiavano coetanee e diffondevano video delle aggressioni



Attiravano coetanee con minacce o inganni in luoghi appartati e poi le aggredivano con calci e pugni, filmando la scena col telefono. E alla violenza fisica si aggiungeva l'umiliazione perché le immagini dei pestaggi venivano diffuse nelle chat. Sono 10 le ragazze tra i 14 e i 15 anni finite sotto indagine a Siena. La babygang - avevano chiamato così anche la loro chat - è stata scoperta dopo la denuncia di una vittima. Alle ragazze è contestato il reato di atti persecutori aggravato dall'odio razziale per l'aggressione a una coetanea di origini straniere.

Leggendo e sentendo del caso delle #baybulle di siena mi viene comì, come credo a molti di noi , chiedermi è il vecchio bullismo ma accentuato dalle nuove tecnologie o nuovo bullismo ? Secondo me vista la mi esperienza scolastica si tratta del primo caso . Infatti niente  di  nuovo  mi si dirà    da  parte  di quelli    della mia generazione  ( anni 70\80 )      e   di quelle precedentiu  . Vero   , il fenomeno  è vecchio come il cucco  ,  soltanto    che  il fenomeno si aggravato    con l'uso improprio   ed  la mancanza     d'educazione  ad  un uso  consapevole  ,  delle  nuove tecnologie .  Ma  soprattutto il fatto  che   se  rima  era   famiglie  disagiate   ed problematiche   adesso   avviene   anche  fra quelli  non problematiche come  fa notare   ques'articolo  ,  da me  riportato  e  con cui con  concordo  , di  Dagospia

LE DIECI BABY BULLE CHE A SIENA TERRORIZZAVANO LE COETANEE SONO 14-15ENNI DI BUONA FAMIGLIA, CON UN DISCRETO LIVELLO DI AGIATEZZA E ISTRUZIONE. ALLORA PERCHÉ SI DIVERTIVANO A PICCHIARE E DERIDERE LE LORO VITTIME, PER POI CONDIVIDERE TUTTO SUI SOCIAL? NON C’ERA UNA RAGIONE, SOLO LA VIOLENZA FINE A SE STESSA – NON HANNO MAI RUBATO NIENTE, PER LORO CONTAVA SOLO LA “SPETTACOLARIZZAZIONE DELLE AGGRESSIONI” – LA GANG AVEVA UN’ORGANIZZAZIONE QUASI MILITARE. CON UNA LEADER, UNA GERARCHIA E ANCHE UNA SPECIE DI TRIBUNALE CHE IMPARTIVA PUNIZIONI A CHI ABBANDONAVA LA BANDA
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 6 persone


9.5.21

Una cabina telefonica come casa, Iasmina salvata dagli abitanti del suo quartiere

 

REPUBBLICA 9\5\2021

A Mirafiori Sud, periferia di Torino. Per due settimane una donna rom ha dormito in un metro quadrato


Chiedeva l'elemosina Iasmina, un volto diventato familiare tra i torinesi che frequentano il mercato di via Cesare Pavese, quartiere Mirafiori Sud, ultimo lembo di città tra la vecchia fabbrica e le campagne che sfiorano l'autostrada. Chiedeva l'elemosina e se ne andava. Dove chissà. E il giorno dopo tornava. Una routine che a un certo punto si è interrotta e gli abitanti del rione l'hanno vista, a sessant'anni, che si sistemava per la notte dentro una vecchia cabina telefonica caduta in disuso. Per due settimane ha creato in quel metro quadrato protetto da quattro vetri il suo giaciglio. In molti l'hanno avvicinata, hanno raccolto il suo racconto di donna rom, con una situazione personale complicata, che aveva avuto dissidi con la propria famiglia e che per quel motivo non tornava al campo.

"Guarda che stanotte mi sono affacciato dal balcone e alle quattro era ancora dentro la cabina", è stata la telefonata che un residente ha fatto a Vincenzo Camarda, coordinatore della terza commissione della circoscrizione 2, che si occupa di politiche sociali e integrazione. "Il nostro quartiere è ricco di sentinelle che si preoccupano di ciò che accade sul territorio e che vogliono risolvere i problemi, non rimuoverli. Ed è su queste basi che si è creata una rete di aiuto che funziona", spiega Camarda. Oltre alla circoscrizione, sono intervenuti anche i servizi sociali. Iasmina all'inizio rifiutava qualunque aiuto: "Non ho bisogno di niente", diceva. Ma la gente del mercato non riusciva a voltarsi dall'altra parte: "Fa male alla nostra coscienza, come un fatto che vorremo non vedere e non sapere, ma la povertà è qui, non sono numeri, dobbiamo avvicinarla", si è fatta avanti una donna del quartiere. Sono arrivati anche i volontari della Boa urbana, ma Iasmina non si è fatta agganciare e non ha accettato l'invito ad andare in un dormitorio. Eppure la gente del quartiere non si è rassegnata: "Nessuno ha la capacità magica di risolvere all'istante problemi, soprattutto come in questo caso, sono anni che la signora è in difficoltà, ci vuole fiducia", ha raccontato un residente. Non è stato facile, ma alla fine Iasmina è stata aiutata a riprendere in mano la sua vita, a riappacificarsi con la famiglia ed è tornata ad avere un tetto sotto cui dormire. "Quando le persone si mettono insieme, aprono piccoli spiragli di luce", è la lezione di Fabrizio Floris, docente universitario esperto di integrazione e migrazioni, che ha seguito da vicino il caso di Iasmina.

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa Agitu Ideo Gudeta, la regina delle capre felici.

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa la regina delle capre felici.È stata ferocemente uccisa Agitu, la regina delle capre felici, con un colpo...