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1.12.22

CHI È STEPHANIE FRAPPART, LA PRIMA DONNA ARBITRO AI MONDIALI: DIRIGE COSTA RICA-GERMANI

Ogni tanto in mezzo alla repressione attuata dal paese ospitante [ Il Qatar ] si verificano anche degli eventi eccezionali che sfuggono a tale repressione , forse perché la repressione sarebbe troppo palese ed rischierebbe un ulteriore screditamento davanti all'opinione pubblica mondiale e  un boomerang per eventuali ospitate di eventi sportivi sul suo suolo .E' questo il caso della presenza come arbitro di una donna .  Essa    è   


  da   https://www.tpi.it/sport/

 Stephanie Frappart entra nella storia. Si tratta infatti la prima donna arbitro a dirigere una gara dei Mondiali di calcio. Si tratta del match Costa Rica-Germania in programma alle ore 20 di oggi, 1 dicembre 2022. Dunque per la prima volta nella storia dei Mondiali, un arbitro donna dirigerà una partita. Si tratta del terzo turno della fase ai gironi di Qatar 2022. Il fischietto francese è una delle tre arbitro donna del gruppo dei 36 direttori di gara e finora nessuna era stata ancora scelta come direttore di gara. Tutte e tre avevano svolto il ruolo di quarto uomo.Le tre donne arbitro presenti a Qatar 2022, oltre a Stephanie Frappart (Francia), Salima Mukansanga (Ruanda) e Yoshimi Yamashita (Giappone). Stesso numero di guardalinee: Neuza Back (Brasile), Karen Díaz Medina (Messico) e Kathryn Nesbitt (USA). In particolare finora Frappart ai Mondiali aveva fatto il quarto ufficiale in Messico-Polonia. “È un segnale forte da parte della Fifa avere donne arbitri in Qatar — aveva commentato Frappart dopo l’annuncio dei fischietti selezionati per il torneo —. Non sono una portavoce femminista, ma se questo può far accadere le cose…”, dicendosi consapevole di “giocare un ruolo” come un modello per un’intera generazione di future donne arbitro. Ma chi è Stephanie Frappart? Ecco la carriera della prima donna arbitro ai Mondiali.



CHI È

L’arbitro francese, 38 anni, ha avuto una carriera brillante e molto veloce. È stata la prima donna ad arbitrare nella seconda divisione francese già nel 2014, poi nella Ligue 1 maschile (2019), nella Supercoppa Europea (agosto 2019), nella Champions League (dicembre 2020) e nella finale della Coupe de France (maggio), Frappart è ormai molto ben affermata nel panorama arbitrale francese ed europeo. Ora un altro importante e storico passo in avanti, con la direzione di Costa Rica-Germania ai Mondiali di Qatar 2022



E non è la sola donna prevista in questi mondiali. Infatti come https://www.nanopress.it/ incontreremo altre donne.Il comitato arbitri della FIFA ha disegnato come direttrici di gara altre due donne che sono Yoshimi Yamashita e Salima Mukansanga, oltre a loro ci sono poi
altri tre donne anche tra gli assistenti di gara che prenderanno sempre parte a questi mondiali e sono Kathryn NesbittNeuza Back e Karen Díaz Medina.

Karen Díaz Medina e Neuza Back assisteranno Stéphanie Frappart durante la partita Costa Rica – Germania assumendo il ruolo di guardalinee mentre il ruolo del quarto uomo sarà ricoperto da un uomo l’argentino Said Martinez.


23.10.21

quando la passione è più forte delle offese federica 22 arbitro donna , trekking per sole donna nasce l'associazione Abbarra

 Lo  so che   nn è l'8 marzo  ma tali storie   non hanno  una  data  fissa  o istituzionalista. Perchè  anche le  donne hanno le  loro storie . 




Concludo il post d'oggi con un altra storia presa da 

Masomah Ali Zada era ancora molto piccola quando i genitori decisero di scappare dall’Afghanistan dei Talebani, che non amano le donne, e non amano nemmeno gli Hazara, il gruppo etnico cui appartiene la famiglia Ali Zada.
Scappano in Iran, ma anche lì la vita non è semplice: non ottengono lo status di rifugiati, non hanno i documenti. Masomah e sua sorella Zahra non possono nemmeno andare a scuola. Sono discriminate e isolate, ma trovano conforto in una vecchia bicicletta usata. Imparano a pedalare, a correre spensierate, a sognare successi talmente impensabili che non hanno nemmeno il coraggio di raccontarseli.
Dopo qualche anno, però, la famiglia pensa che la situazione nel loro paese sia migliorata, e decidono di
tornare a Kabul. All’inizio sembra vada tutto bene: Masomah e Zahra possono finalmente frequentare una scuola vera, fanno sport e le loro doti non passano inosservate. Sadiq Sadiqi, ex ciclista diventato allenatore, fa entrare le due sorelle nella squadra nazionale di ciclismo femminile.
Sembra una favola: Masomah e Zahra ora hanno 17 e 19 anni, e in poco tempo Masomah diventa la più forte della squadra. Indossa un foulard sotto il casco da ciclista, si allena per le strade di Kabul e continua a inseguire quel sogno indicibile: le olimpiadi.
Ma in realtà le cose non vanno affatto bene: andare in bicicletta non è semplice per una donna a Kabul, e così piovono insulti, offese, frutta, uova. E addirittura proiettili. I talebani minacciano le ragazze e il loro allenatore: non vogliono donne in bicicletta. Le due sorelle non vogliono smettere, e continuano ad allenarsi per le strade di Kabul, sfidando divieti e tabù. Finché un giorno Masomah viene picchiata per strada da uno sconosciuto, Sadiq Sadiqi viene rapito. È tutto troppo pericoloso.
Grazie a un documentario prodotto dal canale Arte, Patrick Communal, un avvocato francese appassionato di ciclismo, scopre la storia e le difficoltà delle due sorelle afghane, e si adopera per farle accogliere in Francia, insieme alla loro famiglia come rifugiati. Ci riuscirà nel 2017.
Oggi Masomah Ali Zada è a Tokio, e gareggia nella squadra dei rifugiati.
Il sogno per lei si è avverato.

(Il documentario di Arte si chiama “Les petites reines de Kaboul”, di Katia Clarens, Pierre Creisson, Xavier Gaillard, 2016)

9.6.19

miracolo gli uomini che non insultano ,ma rispettano gli arbitri donna


lo  so  che  saranno delle mosche  bianche   visto  le   recenti cronache   , il caso   del telecronista  ex arbitro  Sergio Vessicchio contro Elena Tambini,, per un match all'ultima domanda sulle regole del calcio organizzato   dalla Trasmissione  le Iene  docet 


 riportano    dei vergognosi insulti  ancora peggiori  rispetto  a quelli che subiscono gli arbitri maschili ma  ci sono anche gente  in  questo caso    giocatori rispettosi   verso gli arbitri donna  .   Ecco la  storia  presa  dall'unione  sarda del  9\6\2019

L'immagine può contenere: una o più persone

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...