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26.12.23

una piccola riflessione su un medico e su una sanità di altri tempi. di Emiliano Morrone

Premetto che  non sono  Calabrese    ,   come Emiliano  , ma  avendo passato la mia infanzia  con  questo  tipo   di sistema  sanitario   concordo  con lui . Perchè  certe  cose vannoal di là del regionalismo  e  provincialismo  . 

  da  Emiliano Morrone  Emiliano Morrone



 Buongiorno per tutto il giorno, un caro saluto e rinnovati auguri di buone feste. Qui una piccola riflessione su un medico e su una sanità di altri tempi. Grazie per l'attenzione e cordiali saluti


A San Giovanni in Fiore se n'è andato in silenzio Biagio Guzzo, uno degli ultimi medici della generazione precedente, quella che ha visto nascere il Servizio sanitario nazionale con la grande riforma del '78, della cattolica Tina Anselmi. Del dottore Guzzo hanno scritto in tanti, ricordandone la bravura, l'umanità e l'altruismo. Il ritratto più bello l'ha firmato
Biagio Simonetta, giornalista professionista che con pennellate da maestro ci ha restituito il vissuto e la missione di Guzzo, rimasto medico sino alla fine: vicino ai pazienti, lontano dal denaro, dai media e dal culto di sé. Codeste
microstorie ci aiutano a riflettere sui paradossi della modernità: in Italia avevamo i medici, come Guzzo, che venivano a casa e di ciascuno custodivano in mente il fascicolo sanitario e molto di più. Oggi non abbiamo medici ma spopola la medicina telefonica. Nel '92 la sanità fu aziendalizzata e nel 2001 regionalizzata. Nel 2010, poi, venne introdotta l'autonomia delle università e alle facoltà di Medicina si accede ancora con test spesso assurdi o talvolta truccati, come le cronache hanno riportato. Non mi pare che ci sia stato un apprezzabile guadagno in termini di salute e di eguale disponibilità delle cure. La sanità è ormai per i ricchi e la nostra memoria dura un attimo, mentre la coscienza tace, tra i rumori scomposti del web.


16.2.12

tolleranza zero verso l'alcool e le ubriachezze sotto i 16


ti potrebbe interessare anche  il mio precedente   post  http://tinyurl.com/7t9nt4n



non è per  sembrare  bachettone  e moralista ipocrita , perchè  anch'io  fra  i 14 \16  anni mi  sono preso sia  a causa mia   perché volevo sperimentare  \ evadere  dalla realtà    o meglio dimenticare   sia perché avevo compagni  imbriaconi ubriaconi \  alcolizzati   che  ti facevano bere  a tutti  costi  anche quando avevi mal  di testa  per  aver  bevuto  un bicchiere  di troppo  . Poi verso  i 23\24   ho scoperto   che soffro di colite  e reflusso esofageo e mi faceva  male  anche bere poco  e prendeva subito, ma  soprattutto  mi sono chiesto  ( e  ho trovato una risposta  )   : << che senso  ha  continuare  in un'esperienza  ormai diventata  solo distruttiva . Va bene  quello   dovevo imparare  , l'ho imparato .  Basta  ubriachezze  selvagge   .  bere  si con moderazione  >> .Mi sono  fermato in tempo non sono , mai andato in coma etilico   per  giunta   come  è successo l'anno scorso   a carnevale   e come succede  ogni anno   a 13\14 anni  .
Ora  Approvo  ,   lo ringrazio con il video  sotto  ( era  ora  che qualcuno  anziché indignarsi  e  basta   gli lo facesse anche notare  )  l'iniziativa  di Roberto cossu   assessore  alla cultura  del mio comune 




                                                                 

Stamattina assieme alla mascotte Gallo Frisgiola   (  la  mascotte del   carnevale tempiese   foto    da me  fatta  a  destra   ) ho fatto visita ai ragazzi della scuola media. Abbiamo consegnato il messaggio dell'Asl per evitare le solite "capatine" fuori programma in coma etilico al pronto soccorso da parte dei minori di 16 anni. Un invito a divertirsi responsabilmente .... . Sempre  dalla  bacheca  facebook  del'assessore  alla cultura : <<   il messaggio era chiaro: "se fate visita al pronto soccorso ubriachi scatterà la denuncia automatica alla polizia dei vostri genitori" ;-) >> . Essa  ha  ricevuto molti apprezzamenti  il più  bello  è stato quello di  *****  <<  , speriamo serva a sensibilizzare i giovani, sopratutto quelli "più giovani" e far capire loro che ci si diverte anche senza bere in maniera esagerata. Allegri sì ma sempre con il controllo delle facoltà mentali e fisiche,tanto se si esagera si sta solo male e si fa star male anche il resto della compagnia rovinando il carnevale a tutti >> (  il corsivo  è mio  ) . E ora   che l'Asl  s'inc... di brutto  , non se  ne poteva  più  l'anno scorso  sui   70   finiti all''ospedale  di cui  20  i casi più gravi    il più piccolo aveva  appena  13  anni  . Infatti ecco l'appello dell'Asl  sull'unionmesarda  d'oggi 16\2\2012


La Asl e il gallo Frijola ( mia foto sopra a sinistra ) lanciano un appello ai giovani
«Divertitevi senza bere alcolici»

«No all'alcol ai giovani, no agli eccessi, attenzione nella guida. Sì al divertimento sano e attento». Suona così l'appello che la Asl di Olbia lancia ai ragazzi che si lasceranno andare al divertimento sfrenato in maschera. Un messaggio, questo, che il gallo Frijola, la mascotte del Carnevale, sta portando in questi giorni nelle scuole tempiesi. Considerato che negli anni scorsi si sono registrati numerosi casi di “etilismo acuto” (ubriacature), la Asl invita tutti «a godersi i festeggiamenti contenendo però l'uso di alcolici e impedendolo ai minori di bere». Nei 2009 sono finiti al pronto soccorso del Dettori 25 giovani. Nel 2010, furono dieci solo il giovedì grasso. «Il divertimento sano esiste - spiega il responsabile del pronto soccorso del Dettori, Elio Tamponi - l'alcol non aggiunge nulla. Anzi: è assurdo che dei bambini finiscano all'ospedale per questo». L'attenzione si deve avere anche alle basse temperature che, «associate all'alcol, aumentano il rischio di ipotermia (grave abbassamento della temperatura corporea)» conclude Tamponi. Ancora: «L'alcol è una sostanza tossica che nei soggetti che non hanno un'assuefazione alla sostanza può determinare un'intossicazione acuta e portare al coma», spiega Attilio Bua, direttore del pronto soccorso di Olbia. «Un appello particolare viene rivolto ai genitori, affinché vigilino sui i rischi legati all'uso e all'abuso di sostanze alcoliche», dice Salvatore Carai, direttore del servizio delle Dipendenze della Asl. ( s. d. )





 La denuncia sarebbe quindi di abbandono? Beh gli ci vuole. Ma io sarei pure per responsabilizzare i ragazzi. Magari dopo la sbronza una pulitina ai giardinetti per una settimana non sarebbe male :) speriamo solo ke x evitare problemi gli amici non li lascino oltre che in coma etilico ad assiderarsi in qualche viuzza....  .  Speriamo  che  questo serve  a responsabilizzare  i  genitori  che   non si curano dei loro figli  per poi lamentarsi contro scuola  , ecc  se  loro combino qualche casino  ,  anche   se io avrei responsabilizzato  i  ragazzi Magari dopo la sbronza una pulitina ai giardinetti per una settimana non sarebbe male :) o il volontariato presso gli alcolisti anonimi

  buon carnevale  a tutti\e

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