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18.10.24

sono contro la maternità surrogata \ utero in affitto ma sono anche contro il divieto . sono per la regolamentazione


non so se lo si riesce a vedere nel post precedente , lo riporto qui
@politikosit "Mi piace la gnocca, posso dirlo? Non mi dovete rompere le palle". Lo ha detto Marco Rizzo durante l’evento 'L’Italia dei Conservatori'. L'ex segretario del Partito comunista, già deputato ed europarlamentare, ha poi aggiunto: "È insopportabile che i gusti sessuali di una minoranza debbano costituire una sorta di obbligo per una maggioranza. Non c’è pubblicità o film oggi in cui non ci sia dentro un gay o un nero". #perte #voliamoneiperte #fyp #foryoupage #viral #virale #trending #explore #trend #trendingvideos #politica #politicaitaliana #italia #governo #marzorizzo #democraziasovranapopolare #rizzo #lgbt #gay ♬ Beat Automotivo Tan Tan Tan Viral - WZ 
Il dibattito in Italia e nel mondo sulla GPA è sempre molto polarizzato tra favorevoli e contrari. E  quindi   prendere  una  decisione    cioè  decidere     da  che  paerte  schirarsi  è per  un libertario o  chi  vede   in  caso di  argomenti    eticamente  comlessi come     questo    nel  mezzo   un  modo   di operare  e  di vivere     una  vita  da mediano è     difficile  è    schierarsi     a  favore  dell'uno  o  dell'altro  .  Tra gli argomenti utilizzati a favore della maternità surrogata spiccano la realizzazione del desiderio di genitorialità perché la GPA può offrire una possibilità di genitorialità a coppie o individui che altrimenti non potrebbero avere figli biologici, la libertà riproduttiva (i sostenitori della GPA argomentano che le
persone dovrebbero avere il diritto di fare scelte riguardo alla propria riproduzione e famiglia) ed il beneficio economico per la gestante surrogata: la GPA offrirebbe un’opportunità economica per le donne che scelgono di diventare gestanti surrogati. Tra le posizioni critiche sulla GPA spiccano  soprattutto  la la critica radicale a forme di sfruttamento e commercializzazione del corpo – i critici sostengono che la compensazione finanziaria può creare una situazione in cui le donne si trovano di fatto costrette a vendere il proprio corpo e la loro capacità riproduttiva -, i potenziali danni fisici e psicologici per la gestante surrogata con conseguenze negative sulla sua salute ed il suo benessere psicofisico ed infine i diritti ed il benessere del bambino: molti sostengono che il bambino potrebbe subire un senso di separazione e identità confusa, poiché potrebbe essere coinvolto in dinamiche complesse tra genitori biologici e gestante surrogata.
Ecco   che   a  quanto     già  detto   a quanto già  detto   nel  post  precedente     aggiungo   che   rendere la GPA reato universale mi sembra frutto di una ideologia selvaggia e feroce. Infatti la legge approvata è difficilmente applicabile, in quanto risulterebbero ignote le eventuali indagini da compiere per individuare le coppie che ricorrono alla maternità surrogata. Bisogna considerare, anche, che la Gpa è regolamentata in sessantasei Paesi, il che renderebbe ancora più complicata la collaborazione della polizia, nella fase di acquisizione di fonti di prova del reato  .Qundi   Quindi  io penso  che  anche  da mnoi    andrebbe  regolamentata meglio   .  Come  ?
1)  specificando ,  se  la  si  vuole  proibire ,  come  negli altri paesi europei in  cui  è ammessa   la  fecondazione  eterologa  ,  cosa è   proibito  e cos'è amesso 
2)  favorendo le  adozioni o  eventualmente  l'affido  ai single   uomini  e  donne  ,  etero ed  gay
3) permettere  a  coppie etero e  Lgbtq    di riconoscere   come  figlio\a  il figlio  del partner  adottato     in  un paese estero   o   avuto    da  una relazione precedente . Esempio  nelle  coppie  omosessuali  aderenti    o non aderenti   al  movimento Lgbtq     quando    un uomo o   una donnna   ha  scoperto  la   proria  omosessualità dopo una relazione  matrimoniale  e non    da  cui  sono  nati dei  figli  
4) non punendo   chi decide    di ricorrere  o  si presta  a   tale  pratica  se   non c'è  sfruttamento in quanto    ci sono  anche se  in  quantita  infinitesimale     rispetto  agli altri   dei casi  eccezionali   o  viene  fatta   senza scopo  di lucro  e   di  sfruttamento ma   per  scopo   solidale .  i quanto esiste  anche   se  è  minoritaria  ed di  difficile  individuaziuone  rispetto all'altra    quella  altruistica  . Eccone    una   definizione    presa  da    : << GPA altruistica: cosa è la maternità surrogata, dove è consentita, come funziona >> del ilriformista

[...]  

COS’È LA GPA ALTRUISTICA
La GPA altruistica si verifica quando una donna decide di diventare gestante surrogata senza ricevere alcun compenso finanziario per i suoi servizi. In questo caso, la motivazione principale della gestante surrogata è quella di aiutare una coppia o un individuo che non può portare avanti una gravidanza a realizzare il loro desiderio di avere un figlio. Nella gestazione per altri altruistica, la gestante surrogata può avere un legame emotivo o di parentela con la coppia o l’individuo commissionante. Ad esempio, potrebbe essere un’amica o una parente stretta che offre volontariamente il proprio aiuto.
 [.... ] 

Insomma  il male  minore    in quanto  se  ben  gestita    si    dovrebbe eliminare  oltre     che  la  fuga     definitiva  all'estero   visto che in italia  i  foigli  ottenuti  dalla Gpa  non sono riconosciuti .,   il rischio  di cadere    visto la  confusione     del  dibattito    in quelle  agenzie   che  praticano   quella non  solidale  

5)  moratoria   di tutti\e le bambine  nate   con  tale pratica  se nate  prima  dell'approvazionme  di una  legge   civile   su  tale   argomento  .  Visto che   secondo  le  ultime  notizie  

Sono trenta le coppie che hanno deciso di fare ricorso contro la legge Varchi, che ha reso reato universale la maternità surrogata. Esse si sono rivolte all’avvocata Filomena Gallo, segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni.Delle coppie in questione, quattro sono dello stesso sesso, mentre le altre ventisei eterosessuali. Quali coppie hanno presentato ricorso?
Le persone che hanno presentato ricorso in tribunale circa la maternità surrogata compongono coppie giovani, provengono da tutta Italia e, soprattutto, sono già coinvolte nel percorso di gestazione per altri. Si tratta in prevalenza di donne che hanno superato il cancro e hanno deciso di congelare i propri ovuli. L’avvocata Gallo, commentando la situazione, afferma a   semre a : << Maternità surrogata: sono 30 le coppie pronte a fare ricorso di Giorgia Fazio >> del  https://www.ildigitale.it/ del 18 Ott 24 10:43


Ci sono 10 coppie che sono all’estero e stanno attendendo il parto e sono quindi nella fase finale.Poi ci sono 20 coppie che hanno intrapreso il percorso, ovvero che già sono stati presso un centro straniero, hanno firmato il consenso ed alcuni hanno già fatto il prelievo dei gameti.C’è una coppia, ad esempio, che in Grecia sta aspettando l’autorizzazione del giudice.La maggioranza sono coppie con donne che hanno superato il cancro ma hanno preservato i propri gameti o hanno patologie che mettono a rischio la vita e non possono portare avanti una gravidanza.

 

Quindi  da  contrario  alla Gpa preferisco che   sia     regolamentata     come  ho  detto prima   e  sia lasciata liberà scelta  perchè  chi  sono io  per  proibire   a  gli altri   ciò che  io reputo contrario  ? se  poi  invece si  dovesse decidere per  la  proibizione   va bene  uguale   l'importanza  è   che   sia  rispettosa    dal punto umano    e non criminalizzante    come   è questo  provvedimento liberticida   

 


15.7.24

Sono vent'anni che si susseguono proposte di legge per l'introduzione di codici identificativi per gli agenti di polizia ma nessuna di queste è mai stata approvata

 Sono vent'anni che si susseguono proposte di legge per l'introduzione di codici identificativi per gli agenti
di polizia ma nessuna di queste è mai stata approvata. Perché? Ne parliamo nella nuova puntata di Mele 🍏

➡ https://open.spotify.com/show/1LuWOPevfjqV0RmrBF37C1 


➡ https://podcasts.apple.com/it/podcast/mele/id1647401353 

https://podcasts.google.com/feed/aHR0cHM6Ly93d3cuc3ByZWFrZXIuY29tL3Nob3cvNTY3NTczMS9lcGlzb2Rlcy9mZWVk


24.8.23

Se la democrazia diventa il diritto della maggioranza o minoranza ( dipende da come lo si vede ) a dare dei “non normali” a tutti gli altri siamo all'anticamera della dittattura

in sottofondo  
CARA DEMOCRAZIA- Ivano Fossati


L'articolo   che  riporto sotto    tratta un argomento serissimo e molto critico in maniera  sagace  ed ironica  La democrazia, se non opportunamente supportata da regole   e  da buon senso  inflessibili, rischia (  semre che  non lo sia  già )  la sua stessa fine. Infatti è necessario riconoscere quando un soggetto pubblico (  e no solo  )infrange le regole, quando un personaggio pubblico passa il Rubicone, ed intervenire oltre la  normale  durezza  . Quando non è stato fatto, in passato, la democrazia è stata sovvertita da questi soggetti che ,in nome del loro credo, hanno ridotto  e  cancellato le libertà una volta al potere.


Per cui sarebbe antidemocratico non consentire a chi lo vuole fare di usare epiteti come “frocio”, “ricchione” o “culattone”


Dai, ragazzi, dovremmo essere davvero contenti.Con tutti quelli che stanno prendendo posizione, in modo anche molto acceso e talora pittoresco, per la libertà di parola ed espressione direi che non dobbiamo preoccuparci di nulla. Il best seller autoprodotto del generalissimo ha fatto anche cose buone, dunque: abbiamo la certezza di trovarci davvero in uno stato democratico in cui la libertà di parola ed espressione è garantita e difesa. La difende con decisione quello che da ministro dell’Interno durante le sue manifestazioni faceva rimuovere gli striscioni (memorabile l’identificazione del ragazzo che brandiva il cartello con la scritta sovversiva: “Ama il prossimo tuo”). La difendono autentici nostalgici del Ventennio – mitica era in cui la cura per il dissenso e la libertà di parola era manganello e olio di ricino – invocando con alti lai la Costituzione antifascista, che fosse stato per loro nemmeno esisterebbe. La difendono quelli per cui se critichi il governo sei “antitaliano” e antipatriottico. La difendono ultracattolici per i quali, evidentemente, rivendicare “il diritto all’odio e al disprezzo e a poterli manifestare liberamente” è una cosa altamente cristiana (c’è pure un sottosegretario che ha accostato le tesi del generale a quelle di papa Francesco: ma sì, in fondo è quasi un’enciclica).Meraviglioso, e rassicurante, no?Certo, ancora ce n’è di strada, per una vera “libertà di parola”. Pensate a quell’elenco – appunto – di parole che, in un passo del libro (22mila copie vendute, mica cotica), il generale elenca, con dispiacere, come espunte dall’uso. Certo, come sostengono tanti dei suoi difensori, per colpa del “pensiero unico”.
In effetti, che libertà è se non si può dire serenamente che gli omosessuali “non sono normali” (“normali non lo siete, fatevene una ragione!”, è scritto), o appellarli con tanti coloriti epiteti figli della più maschia tradizione? Dai, perché mai qualcuno dovrebbe offendersi o soffrirne? Perché mai questa distinzione dovrebbe essere la base per l’omofobia che genera esclusione, discriminazione e anche violenza?
Che libertà è se non si può serenamente sostenere (senza essere criticati e attaccati, che noia) che “le femministe sono moderne fattucchiere” la cui “subdola propaganda anti-maternità intesa come schiavitù della donna ha sicuramente contribuito alla crisi della natalità pur non conseguendo quei tanto pubblicizzati obiettivi di emancipazione femminile?”.
E perché mai qualcuno, magari un autorevole membro del governo, dovrebbe trovare queste tesi “farneticanti”? Non sarà mica di sinistra?
Ma che andate a pensare, su.In effetti, se in questo momento ci sono 22mila persone che stanno leggendo queste pagine, liberamente acquistabili, e noi che qui ne stiamo parlando, la libertà c’è. E forse quel “pensiero unico” (ma chiamiamolo direttamente "pensiero", va), che cosa bizzarra, garantisce persino la libertà di espressione di tesi del genere. Per il notissimo paradosso della tolleranza: una società tollerante deve tollerare gli intolleranti. Quelli che trovano ogni forma di inclusione deteriore, che bollano come “diversi” gruppi nei quali non si riconoscono, o non riconoscono il “noi” in cui si identificano (gli eterosessuali, i bianchi, i maschi, gli occidentali…). Quelli per cui l’accoglienza è “buonismo”, e la giustizia sommaria è solo giustizia in purezza, senza quei lacci e lacciuoli dei codici e dei tribunali. Quelli per cui esisterebbe una “dittatura delle minoranze”, che si spinge fino a togliere a loro – autoproclamata maggioranza – il sano diritto a dare dei “non normali” a tutti gli altri (e li costringe a dover rinunciare a epiteti come “frocio”, “ricchione” o “culattone”: ah signora mia, che rinunce lessicali e umane che ci chiede, questo mondo buonista e progressista!). Peccato che la democrazia consista proprio nel modo in cui le maggioranze sanno prendersi cura delle minoranze, e garantire i loro diritti.Ma dai, su queste cose noiose stiamo lavorando: i diritti di chi non vuole i diritti per tutti sono sempre una bella sfida, e una certezza democratica.


Infatti  mentre    ho fiito di  copiare quest articolo  e  che  mi arriva   la notifica    no ricordo se  di bing  o    di google    di tale   notizia  



la  stampa   23 Agosto 2023Aggiornato alle 19:47


“Ebrei una razza di mercanti che stuprano donne”. La canzone di De Angelis solleva la protesta della comunità ebraica: “Parole vergognose”
Un’altra bufera in Regione Lazio coinvolge il capo della comunicazione, che si difende: «Sono cambiato, imbarazzo e orrore per Settembre Nero» 

  


Il testo antisemita di una canzone scritta da Marcello De Angelis, capo della comunicazione della Regione Lazio, ha scatenato prima il Pd e poi lo sdegno della comunità ebraica, causando una bufera all’interno della Regione. Una nuona bufera, dopo quella della «riscrittura» della Strage di Bologna.«Ripudiamo i luoghi comuni dell'antisemitismo e le vergognose distorsioni della verità storica". Lo ha scritto sui suoi canali social il presidente della Comunità Ebraica di Roma, Victor Fadlun, commentando la canzone antisemita «Settembre Nero», il cui testo è stato scritto da Marcello De Angelis, responsabile della Comunicazione Istituzionale della Regione Lazio.
«Un testo che riprende stereotipi antiebraici - ha detto Fadlun - e distorce gli avvenimenti storici, elogiando il terrorismo palestinese macchiatosi di imperdonabili atrocità a danno di innocenti atleti israeliani nell'attentato del settembre del 1972 presso il villaggio olimpico di Monaco».
«Marcello De Angelis, dopo le dichiarazioni fasciste sulla strage di Bologna, si ripete e sporca nuovamente le istituzioni del nostro Paese, definendo gli ebrei 'una razza di mercanti, che cantano pace ma stuprano donne'. Di fatto rispolverando la vecchia propaganda antisemita, nazista e fascista, che l'Italia ha conosciuto fin troppo bene», tuona l'assessore al Patrimonio e alle Politiche abitative di Roma Capitale, Tobia Zevi.
«La canzone, cantata dal gruppo di cui è frontman e autore '270 bis' - aggiunge - è stata reinserita addirittura nel 2003 nel best of della banda, quindi tutt'altro che rinnegata. Caro De Angelis, io sono ebreo, ma non sono un mercante, come se fosse un insulto esserlo, non appartengo a nessuna 'razza' e non sono uno stupratore di donne. Con quale supponenza il portavoce della Regione Lazio tenta di giustificare le azioni dei terroristi di Settembre Nero dando responsabilità inesistenti agli ebrei? Mi auguro che il governatore Francesco Rocca, davanti a un episodio così chiaro di antisemitismo, prenda subito le distanze da De Angelis - conclude Zevi - e lo allontani definitivamente dalla Regione Lazio e da qualsiasi altro incarico istituzionale»
La risposta del capo della comunicazione della Regione non si è fatta attendere: «Il testo della canzone Settembre Nero risale a un periodo della mia vita in cui non mi riconosco. A rileggere quelle parole oggi provo imbarazzo e orrore, così come oggi non riscriverei altre canzoni realizzate in passato. Negli ultimi vent’anni la mia vita è radicalmente cambiata, anche e soprattutto grazie alla mia esperienza umanitaria in Croce Rossa. Ho dedicato anni al rispetto dei valori dell'imparzialità e della neutralità, porta di aiuto a chi soffre e facendo del mio meglio per mettermi al servizio del prossimo senza distinzioni. In questi vent'anni ho radicalmente cambiato la visione della vita, dell'umanità e di me stesso. Sono consapevole che il testo di quella canzone possa provocare ancora oggi offese e sofferenza. Non posso purtroppo tornare indietro e cancellare il passato. Posso solo impegnarmi ogni giorno per riparare».
Carlo Calenda, segretario di Azione: «Questo De Angelis ha passato il limite da molto tempo. Rocca dovrebbe averlo già licenziato. C'è in questo paese un ribollire di schiuma razzista, omofoba e antisemita che va fermato. E Giorgia Meloni non può continuare a far finta di nulla».

16.1.22

'ITALIA E' UNA REPUBBLICA DELLE BANANE O DEI DATTERI ?

 

Lo stesso Paese che per anni ha onorato Falcone e Borsellino ora sostanzialmente tace. Berlusconi mira al Quirinale: condannato, amnistiato, prescritto, tuttora indagato e imputato, osa farsi avanti. Secondo la Cassazione ha finanziato la mafia, quella associazione criminale che ha ucciso Piersanti Mattarella, fratello del presidente della Repubblica. È una vicenda che ci copre di vergogna. Non solo per la sfrontatezza del candidato, ma per la flebile voce dei partiti, taluni tristemente consenzienti, altri distanti da Forza Italia ma appena balbettanti in questa occasione. Tuttavia non basta: la passività di fronte alla proposta indecente riguarda anche la stragrande maggioranza dei cittadini. Le firme raccolta , quasi 300 mila  ,  dal Fatto Quotidiano sono il frutto della reazione di una minoranza illuminata.

Ma l’esperienza quotidiana ci mostra una blanda perplessità, un pigro cinismo, una distaccata rassegnazione nella gran parte delle persone. Colpa della pandemia? In parte forse sì. Ma qualche cosa d’altro è nell’aria. Quello stesso Paese che solo pochi anni fa aveva partecipato con passione al dibattito sulla proposta di modifica della Costituzione ora sembra essersi ritirato. Che siano state le difficoltà economiche e lavorative, o le nuove sensibilità e preoccupazioni ambientali; o le delusioni venute da una politica stanca e incapace di nuove interpretazioni dei tempi, si tratta di un grande errore, perfino di un passo indietro rispetto a stagioni passate che pure non erano età dell’oro.

Ma dove sono finite le voci un tempo gagliarde proprio nei confronti delle deformazioni berlusconiane della giustizia? Come possono non arrossire i grandi quotidiani che battono la fiacca? Perché i sindacati non si ribellano a questa ipotesi di involuzione della democrazia e della civiltà? Perché movimenti e associazioni prima così vivi, come l’anpi o i comitati per la difesa della Costituzione, non si fanno vedere nelle piazze, non alzano la voce, non gridano di fronte a questa impudicizia, a questa offesa della Costituzione cui abbiamo proclamato di voler essere fedeli? Certo la Costituzione non dice che è escluso dalla Presidenza della Repubblica chi ha riportato condanne penali, o ha accettato amnistie e prescrizioni; ma sappiamo che non lo ha fatto perché nessuno dei costituenti poteva neppure immaginare che osasse ambire al Quirinale una persona con quelle caratteristiche. La reazione della nazione sarebbe stata fermissima, diffusa, incontenibile; se non le barricate, però le proteste in ogni luogo pubblico e privato, in ogni sede politica, civile e culturale. Una rivolta morale. Che cosa ci sta succedendo, che cosa   ci sta succedendo, cittadini di una Repubblica che non può vivere se perde la dignità ?

COMUNQUE L'ELEZIONE DI BERLUSCONI A PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SAREBBE UNA GROSSA NOVITA': PER LA PRIMA VOLTA VERREBBE ELETTO UNO CHE SI E' PROPOSTO, MI PARE, E (STANDO ALLE NOTIZIE DELLA COMPAGNA ACQUISTI STILE CALCISTICO AVVIATA DELL' EX PADRONE DEL MILAN ) CHE SIAMO TORNATI AL MEDIOEVO ; SOLO CHE ALLORA SI COMPRAVANO LE CARICHE ECCLESIASTICHE ED I TITOLI NOBILIARI ED ALTRI PRIVILEGI PAGANDO UN DONATIVO AL SOVRANO , MENTRE ORA SAREBBE LA PIU' ALTA CARICA DELLO STATO AD ESSERE COMPRATA. UNA SIMONIA LAICA INSOMMA, ANCHE IN QUESTO B. SAREBBE UN INNOVATORE.

29.9.17

il potere puo' insultare noi o farci penare e fregarcene se invece lo fa un cittadino viene denunciato I carabinieri hanno segnalato una 42enne ed una 66enne berresi. Il reato è vilipendio alle istituzioni: le frasi sulla pagina “Sei di Berra se...”

  
cazz boh . in italia si viene puniti se dici il vero . Come  è successo a queste  due  donne  di Ferrara dhttp://lanuovaferrara.gelocal.it/ferrara/cronaca/2017/09/29/

Insulti su Facebook, denunciate due donne

I carabinieri hanno segnalato una 42enne ed una 66enne berresi. Il reato è vilipendio alle istituzioni: le frasi sulla pagina “Sei di Berra se...”




BERRA. Il primo post di una 42enne di Berra nella pagina “Sei di Berra se...” recitava testualmente così: «Volete sapere l’ultima dai dirimpettai di via...?! Oggi pomeriggio avevano quella che sembrava una carabina (immagino caricata a salve perché faceva solo uno scoppio ma nulla più) e hanno mirato a mia nonna urlandole “Mani in alto o ti uccido, sono un killer” e cose simili... Se fosse solo un gioco non lo so, ma la prossima volta li filmo col cellulare e scatta la denuncia, che sarà ovviamente inascoltata visto che le autorità del nostro paese non fanno nulla...». Il commento di una compaesana 66enne è stato: «Hai pienamente ragione ma purtroppo le autorità se ne fregano di tutto sono abituati a prendere lo stipendio senza meritarlo, se dovessero essere pagati per il merito farebbero la fame se non cambia il sistema non ci resta che rassegnarci».

Tutto questo è accaduto sabato nella pagina Facebook che conta oltre 700 membri. Ovvio che tali commenti non siano passati inosservati, neppure alle forze dell’ordine locali, che mercoledì (27 settembre) hanno denunciato le due donne in stato di libertà per il reato “oltraggio a un corpo politico amministrativo o giudiziario e vilipendio alle istituzioni”.

Ogni giorno siamo sempre più abituati a leggere sui social commenti pesanti (e spesso fuori luogo) se non addirittura offese. Tutto questo nonostante sia noto come tali commenti siano puniti dalla legge con ammende o, come in questo caso, con denunce. In questa situazione, la cosa curiosa è che dal riferimento del primo post della 42enne poi siano arrivati diversi commenti andati fuori tema, fra questi la dura frase contro le istituzioni della 66enne berrese. I carabinieri della stazione locale hanno prima di tutto raccolto la segnalazione del presunto uso di un’arma, risolvendo la situazione. Poi sono passati alla denuncia delle due donne per i reati di oltraggio e vilipendio.

Insomma, se è vero che ci sono studi legali che vivono grazie alle denunce per frasi sui social, è altrettanto vero che questa denuncia dei carabinieri di Berra creano un importante precedente. E un monito ad usare la tastiera o il telefonino con più cautela. (d.b.)

13.11.13

la ferita ancora aperta di nassyria e le distorsioni dei media delle parole pronunciate alla Camera da Emanuela Corda, deputata sarda del M5S

Musica  in sottofondo e consigliata    e questa  http://www.youtube.com/watch?v=UF_LyEpcfKo
o  http://www.youtube.com/watch?v=Gc3A__oi3-0


http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2013/11/strage-di-nassyria-dieci-anni-dopo.html


  cosi rispondo a  coloro che mi dicono che  offendo le  vittime

L'intera classe politica dirigente, ieri, si è spesa nel ricordare l'episodio della strage  di  Nassyria   attribuendogli una valenza ad alto impatto retorico, definendo l'evento (parole del Presidente Napolitano) "un atto di grande viltà".
Non è così.
Non ci fu assolutamente niente di vile, secondo me  e secondo  il blogger http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.com/
Infatti  L'uso del termine "vile" è fuorviante e come significante ha l'obiettivo di far pensare alle persone che i nostri carabinieri sono stati colpiti a tradimento. Il fine di questa manipolazione consiste nel far credere che la partecipazione degli italiani alla guerra in Iraq -così come quella di tutti gli altri- non aveva niente a che fare con il concetto di guerra, ma che era una missione di pace.
Era, invece, una guerra o lo è diventata, da subito.In guerra, i codici vengono alterati e sono diversi da quelli civili.La caratteristica della guerra consiste nel fatto che o uccidi uno sconosciuto oppure quello sconosciuto ucciderà te (un ricordo a Fabrizio De Andrè). Per salvare se stessi e i propri compagni, tutto è consentito, sia nella difesa che nell'attacco. E ci sono anche vittime civili, inevitabilmente. Ma ne restiamo sorpresi.


Una eletta nelle fila del movimento a cinque stelle, circoscrizione Sardegna, l'onorevole Emanuela Corda, si è alzata e ha fatto un intervento.
Le sue parole hanno provocato reazioni diverse e contrastanti.
Non entro nel merito ora   nel  merito  perchè  aspetto   di confrontare  la mia idea   con le  vostre dopo  ovviamente la visione    dei  due  video   (  quello  ufficiale  e  quello del media    )   . 
Ho  fatto   come propone  il  sito in questione     ho visualizzato sia  la  versione manipolata   dai media  sia  il discorso  integrale  che trovate qui sotto  inversione doppia  qual'ora   downloadhelper   facesse le bizze





 . Infatti  : <<  Sui social networks il suo intervento è stato presentato con ottiche diversissime. Qui di seguito quattro esempi dei link più diffusi in assoluto:


L'On.Emanuela Corda (M5S) giustifica l'attentatore kamikaze che uccise gli italiani a Nassirya
e poi
M5s: Emanuela Corda sui kamikaze: ferma condanna al fondamentalismo

In alcuni casi veniva presentato il video del suo intervento nel quale mancavano alcune frasi. In altri casi erano state aggiunte altre frasi.
Sui social networks, soprattutto su facebook che è la piattaforma più importante nel diffondere la chiacchiera del giorno di cui tutti parlano, quando si presenta un video con una scritta sopra, il più delle volte nessuno guarda il video ma si attiene alla didascalia che lo presenta.
Quindi, come si fa a sapere che cosa ha detto o non ha detto la Corda?
Ecco in che cosa consiste l'esercizio di cittadinanza attiva: si va a vedere su youtube la ripresa video del suo intervento, quella autentica, senza aggiunte e senza tagli. Si compie, quindi, un'azione (da cui l'aggettivazione "attiva") senza far caso alla didascalia, nè a quella che la esalta nè a quella che la contesta. Dopo averlo visto ci si pensa su. Magari, se è il caso, lo si rivede un'altra volta, lo si studia e si ottiene una idea, un giudizio, una opinione, che è frutto della riflessione della propria mente, quindi è originale. Quando si partecipa, poi, al dibattito, si porta avanti la propria argomentazione magari citando la frase al minuto 1,2 3 o 2,41 inserita nel suo contesto generale.Questo presuppone un meccanismo attivo.
Il vantaggio, nell'essere "cittadini attivi", consiste nel fatto che non si usano idee degli altri, oppure l'opinione di un passante che magari ha pigiato tre volte mi piace su dei nostri post e quindi abbiamo deciso, per puro narcisismo, di fidarci di lui o di lei.
Si usano le proprie idee, il proprio ragionamento.
Un cittadino attivo è una persona che cerca i dati oggettivi e si arroga il diritto di avere una opinione personale su quel fatto specifico.Tutto qui.>>
Poi, , possiamo scambiarci le nostre opinioni al riguardo: se il suo intervento è stato bello o brutto, in linea con il progetto M5s oppure no, a favore della verità o a favore della menzogna, ecc o  se  ha  offeso  i caduti  

30.3.13

caso aldovrandi e mancanza di autocritica seria da parte delle forze dell'ordine e carenza di legislazione sugli abusi delel forze dell'ordine

dopo  le  vergognose  dichiarazioni   di   da cui alcuni colleghi e lo stesso de Gennaro ( fonte http://it.notizie.yahoo.com/ ) sin sono dissociati   sindacato Coisp  e  dei suo rappresentante  


  (ASCA) - Roma, 29 mar - ''Dopo le nostre lotte per democratizzare le forze di polizia, e dopo la tragedia di una madre e di una famiglia, e' sconfortante assistere a quanto avvenuto a Ferrara ad opera del sindacato Coisp. Le  sentenze, per di piu' se definitive, si rispettano''. E' quanto afferma in una nota il segretario generale del Silp Cgil, Daniele Tissone. Le donne e gli uomini del sindacato di polizia della Cgil, prosegue Tissone, ''si dissociano in modo netto da questa iniziativa che nulla ha a che vedere con la nostra cultura e con la doverosa, quanto necessaria, umana pieta'. Ci conforta constatare come nel Paese si sia sollevata una profonda indignazione che ha attraversato sia l'opinione pubblica che le istituzioni. La stessa indignazione la si vede nella quasi totalita' dei sindacati di polizia e, quindi, nei lavoratori di polizia''. Per il numero uno del sindacato dei lavoratori di polizia affiliato alla Cgil ''se si e' verificato un tale episodio e' peraltro evidente che vi sia ancora molto da fare sul versante della formazione interna. Non vorremmo mai piu', mai piu' e ancora mai piu' che accadano simili tragedie come quella capitata a Federico Aldrovrandi per la quale, lo stesso Manganelli, chiese scusa alla madre e alla famiglia, e non vorremmo mai piu' assistere a iniziative come queste o ad epiloghi di commenti non appropriati che hanno chiamato in causa il ministro dell'Interno Cancellieri. Rimangono quindi sul campo - conclude Tissone - la disperazione ed il senso di umiliazione di una madre a cui va il nostro sincero affetto peraltro gia' manifestato, con coerenza, in passato. A Patrizia Moretti, madre di Federico Aldovrandi, la nostra piena solidarieta' e il nostro assoluto sostegno''.


(ASCA) - Roma, 27 mar - ''Ritengo sia un episodio doveroso da condfannare. Serve rispetto uman per una mamma che ha perso un figlio''. Lo ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni De Gennaro lasciando Palazzo Madama e commentando la vicenda del sit in da parte di alcuni poliziotti aderenti al Cosip sotto le finestre della mamma di Fabrizio Aldovrandi, il giovane picchiato a morte da alcuni poliziotti poi condannati dalla giustizia. Ai giornalisti che gli chiedevano se ritenesse necessari dei provvedimenti nei confronti dei poliziotti che hanno aderito al sit in, e che hanno girato le spalle quando la madre si e' presentata davanti a loro con la fotografia del figlio, De Gennaro ha risposto: ''Non sono piu il capo della Polizia''.

ritengo che   discorso fatto  (  qui  il video  )  da  Moretti  a piazza  Navona   nel   lontano Febbraio 2002,  possa  essere applicato  a  tali dichiarazioni . Infatti  certe persone  non sono degne nè  di fare un mestiere cosi  complesso e  cosi delicato  nè tanto meno  da  esserne i rappresentanti  . Prendessero esempio e  non l'usassero   per portare  acqua  al loro mulino  come hanno dichiarato recentemente      dal loro  ex  superiore Antonio  Manganelli    che  nonostante  i suoi limiti ed  ambiguità 
  da  http://www.contropiano.org/news-politica/
Rappresentazioni ossequiose rimbalzano sui media nel rendere “onore” al capo della Polizia, Antonio Manganelli, deceduto pochi giorni fa.

Di fronte a questa esaltazione che, in modo totalmente bipartisan, viene rivolta alla figura del capo della polizia, è opportuno ricordare che Manganelli, prima come vice di De Gennaro e poi come capo della Polizia, ha presieduto alle sue funzioni durante le vicende più oscure e vergognose che hanno visto coinvolte le forze dell’ordine italiane in questi anni.
A differenza di quanto scrivono la quasi totalità dei media, è necessario sottolineare che Manganelli non solo non ha mai rivolto delle scuse a nome della polizia a coloro che a Genova, ed in particolare alla Diaz e a Bolzaneto furono vittime delle violenze, soprusi e torture da parte delle forze dell’ordine, ma è anche colui che, secondo quanto emerso da un'intercettazione di una telefonata dell'ex questore di Genova Colucci, avrebbe detto, riferendosi al pm Enrico Zucca che conduceva le indagini sull'assalto alla scuola Diaz,: "..dobbiamo dargli una bella botta in testa a 'sto magistrato". 
Cosi come non ha mai “destituito” dal corpo di polizia i quattro agenti condannati per l’omicidio di Federico Aldrovandi.
Ora al di là di chi sarà il successore,  le scelte fatte da Manganelli, nel suo mandato da capo della polizia, sono un chiaro segno dei tempi, come quello di nominare Oscar Fioriolli  noto alle cronache per essere stato uno dei torturatori contro i militanti delle formazioni armate a capo della Scuola di formazione per la Tutela dell’ordine pubblico istituita nel 2008, proprio con l'intento di formare agenti in grado di affrontare situazioni di conflittualità quali cortei e manifestazioni.
Diventa sempre più chiaro l’intento che per fronteggiare la crisi economica e il crescente disagio sociale, i nostri governanti e i media mainstream non perdono tempo e criminalizzano qualsiasi forma di conflitto sociale, temendo possibili saldature tra le varie soggettività colpite dalla crisi. E le forze dell’ordine rappresentano il braccio armato di uno Stato che fa della repressione del dissenso uno dei suoi punti di forza. 
Manganelli ha avuto un ruolo primario nel processo di militarizzazione della polizia che è stata addestrata e a muoversi come negli “scenari di guerra”.
Non a caso sono stati quasi del tutto aboliti i concorsi di reclutamento nella polizia, riservando l’ingresso quasi esclusivamente ai militari che hanno fatto la ferma volontaria nelle guerre in Iraq, Balcani, Afghanistan, Bosnia. Le brutali cariche subite dagli abitanti della Val Susa, cosi come quelle degli studenti massacrati nelle piazze del 14 novembre 2012 ne sono una cocente testimonianza. 
Questo è lo scenario che abbiamo di fronte. Ne dobbiamo essere consapevoli. 

* Osservatorio sulla Repressione

almeno   rispettava ,  anche se  di  facciata .   e persone  . Ma  soprattutto non era  come  loro   cosi  prepotente   ed  arrogante  verso i suoi  superiori il classico  chiacchere  e distintivo (  cit  da  un famoso film    ).
Ora  << (....)  Qualunque giudizio si voglia dare su questa vicenda, un fatto è certo: il Coisp ancorché sindacato minoritario, rappresenta la spia di un malessere e di dinamiche presenti nella polizia italiana che escono fuori periodicamente quando si discute di ordine pubblico. E una volta di più è la politica ad essere latitante in questo senso. La risposta di Gianni De Gennaro (“Non sono più capo della polizia”) alla domanda se ritenesse necessari provvedimenti nei confronti di quei poliziotti è del tutto insufficiente detta soprattutto da uno che oggi è sottosegretario alla presidenza del consiglio. E ancora, non si sono visti ministri chiedere conto all’unico responsabile dell’autorizzazione della manifestazione del COISP sotto le finestre dell’ufficio di Patrizia Aldrovandi: il questore di Ferrara. E intanto nell’impasse generale della politica nazionale ci si sta scordando che nella legislazione italiana manca il reato di tortura. Uno dei pochi fatti, insieme a provvedimenti concreti nei confronti di poliziotti colpevoli, che potrebbe restituire un po’ di giustizia e dignità alle vittime di malapolizia di questo paese oltre le dichiarazioni di solidarietà di circostanza che abbiamo sentito negli ultimi tempi. >>  ( da  http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03/30/coisp-aldrovandi/546289/  )
Concludo   questo  post  , specificando   a chi mi dirà   che  parlo male    delle forze  dell'ordine   e poi  quando  c'è qualcosa  le  chiama  o  che difenbdo  i drogati , ecc  che   li attaccano  , ecc. che  tale  critica non è rivolta  all'associazione  in questione  o alle  forze  dell'ordine  ma  alle persone ( le cosidette  mele marce  )   che  cosi  facendo  disonorano  la stessa  istituzione di cui  fanno parte  e  su cui hanno  giurato  appena  preso servizio

11.10.12

Un Gruppo di POLIZIOTTI Trascina per Terra e Sbatte in Macchina un BAMBINO !

Lo so che non è bello generalizzare  , ma  quando   ci saranno fra  le  forze  dell'ordine   gente  cosi arrogante  (  vedi  la commissaria  )  e  dei semplici esecutori  d'ordini    che   usano metodi da  democradura  \  stato di polizia 
( Il filmato immortala un bambino di dieci anni, prelevato dalla polizia mentre si trovava a scuola, in un paese in provincia di Padova, e poi trascinato con la forza tra le urla disperate del piccolo e della zia, autrice del video. Il bimbo è al centro di una drammatica guerra tra i suoi genitori separati. Secondo l'ordinanza del giudice, avrebbe dovuto essere trasferito in una struttura protetta per poi essere affidato al padre. Nel provvedimento si precisa anche che il papà avrebbe potuto avvalersi, se strettamente necessario, "dell'ausilio dei Servizi Sociali e della Forza Pubblica, da esplicarsi nelle forme più discrete e adeguate al caso". Quando la polizia riesce a caricare il bambino nell'auto, la zia chiede le ragioni dell'accaduto. Un ispettore donna le risponde che non è tenuta a dare spiegazioni. E aggiunge: "Io sono un poliziotto. Lei non è nessuno".  ) 

 la fiducia   verso  le  forze dell'ordine  e  sfotto  come  questo 


emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...