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15.3.09

GRAZIE!

caroamico_titoloA me non interessa sapere quel che fai nel tuo Paradiso.


Il Grande UOMOrino-logo-PR


 


Io voglio sapere se ancora soffri,

per che cosa soffri, insomma se ancora piangi!

Se osi sognare di osservare ancora la passione del tuo cuore.

A me non interessa sapere quanti anni avresti nel mondo di oggi,

 insomma se oggi saresti giovane o vecchio,

Io voglio sapere se rischieresti di sembrare un pazzo per amore,

per i tuoi sogni mancati, per l'avventura divina di non essere più qui.

A me non interessa sapere quali pianeti

sono in quadratura con la tua luna.

Io voglio sapere se hai toccato il centro del tuo proprio dolore,

se sei stato aperto ai tradimenti della vita

o se ti sei ritirato e chiuso per paura di ulteriore dolore! triste_PV__

Voglio sapere se puoi star seduto con il dolore, il mio o il tuo,

senza far niente per nasconderlo, o mascherarlo o immobilizzarlo.

Voglio sapere se puoi stare con la gioia, la mia o la tua;

se puoi danzare selvaggiamente

e lasciare che l'estasi ti riempia

fino alla punta delle dita e delle dita dei piedi

senza ammonirci di stare attenti, di essere realisti,

o di ricordare le limitazioni dell'umano.

A me non interessa se la storia che hai raccontato fosse vera.

Voglio sapere se puoi deludere altri per essere vero con te stesso.

Se puoi sopportare l'accusa di tradimento e non tradire la tua anima.

Voglio sapere se puoi essere fedele e quindi affidabile.

calcio 2Voglio sapere se puoi vedere la bellezza da lassù

anche quando non è carina tutti i giorni,

e se puoi nutrire la tua vita della Sua presenza.

Voglio sapere se puoi vivere con il fallimento, il tuo e il mio,

e ancora ergerti sulla riva di un lago,

tirare un sorriso e gridare all'argento della luna piena, e urlare con tutto il fiato:

“SÌ! VOGLIO!!” giovane uomo che piange

A me non interessa sapere dove vivi ora

Oppure quanti Angeli sono li con te …

Voglio sapere se puoi alzarti dopo una notte di pena e di disperazione,

addolorato e ferito fino alle ossa e fare ciò che c'è da fare per i tuoi cari.

A me non interessa sapere chi sei ora

e perchè ora non sei più qui tra noi.

Voglio sapere

se sarai al centro del fuoco insieme a me

e non ti ritirerai nell’estasi e nell’oblio di un Inferno infame.

Non mi interessa sapere dove o cosa o con chi hai pregato,

se ancora ti inchini al tuo Dio che hai davanti a te.

Voglio sapere che cosa ti sostiene dall'interno

quando tutto il resto cade giù,

compreso il tuo Dio che oggi mi appare

fragile, attonito, inutile e deridente!

Voglio sapere se puoi stare da solo con te stesso,

Voglio sapere se veramente ti piace la compagnia che sento dentro

E che mi dai nei momenti vuoti.

VOGLIO SAPERE SE,

il 23 Marzo di ogni anno che verrà …..

 RIUSCIRAI A SOPPORTARMI!!!

Ciao Rino, ti ho immensamente amato! 100

Dedico a te, al tuo ricordo,

all'anniversario della tua dipartita .....

il mio Post n°100!

Rino 01


n.d.r.....

Rino è venuto a mancare all'affetto dei suoi cari il 23 Marzo 2007, a soli 19 anni e tre mesi, dopo nove mesi di dignitosa lotta contro una LEUCEMIA FULMINANTE! Era un ragazzo dolce, sano, forte, sorridente e nobile perfino. Vi offro il suo ricordo perché io stesso, perennemente illuminato dal suo amore rivelato,  NON dimentichi più il suo valore e la Sua grandezza!








by forzaragazzi

7.3.09

Luca aveva 33 anni... ed era gay è non è stato cantato a San remo


Ora che le polemiche   suscitate   dalla  canzone  ( musicalmente  è buona  , soprattutto perchè ha   avuto  buon gioco  di farsi accompagnare  da  una   ,  da  quell poco  che  da  profano  ne  capisco  ,  bellissima   voce  femminile  )   di  povia Luca  era  gay  il cui testo :  secondo  l'autrice  di eka.iobloggo.com/ : << (...)  Secondo me c'è poco da dire/da lamentare: fa cagare, e non solo per il tema decisamente opinabile, poco e mal argomentato ( che si studi Freud, prima di citarlo in maniera errata) ed alquanto idiota (tizio era gay, adesso sta con lei...), sapientemente studiato per provocare tutto il marasma che si è portato dietro -per non parlare di Luxuria sempre in televisione, (....)  Fa cagare, punto. >> qui il   resto dell'articolo  in questione  )  , sono mature   per  parlare  " pacamente   "  (  per parafrasare  un  noto politiko italiano   che    ha  capito  dopo varie  batoste    di farsi da parte  )   di   tali argomenti   e  proporre  , vedi titolo , la storia    di un 'altro Luca  .
L'occasione  viene  da un post  riportato  Dall'altro nostro (   per   chi ha  anche  blogger  come   blog  principale  e solo  l'account  in splinder    ) blog  riporto  qui l'url  per chi non lo ricordasse o non  lo conoscesse  ancora  www.ulisse-compagnidistrada.blogspot.com pubblico questa  toccante  storia  riportata  dalla  cdv  (   sia   in  splinder  sia  in blogger  )  daniela  tuscano  .

<<


Riceviamo e volentieri pubblichiamo.



Cara Daniela,
Povia afferma che il "suo" Luca ex gay in realtà porta un altro nome, ora ha 58 anni, è sposato, ha una figlia e ha finalmente raggiunto felicità e benessere interiore.
Io invece voglio raccontarti d'un altro Luca. Che si chiamava proprio così, e la cui storia è un po' diversa da quella cantata a Sanremo.
Luca aveva 33 anni quando ci ha lasciati! Ma la sua energia è ancora dentro tutti coloro che l'hanno conosciuto. Come a me e a Matteo.

Io e Matteo siamo due volontari di una pubblica assistenza di Firenze, e ci venne chiesto se volevamo fare un servizio di assistenza domiciliare in una casa vicino a dove abitavamo noi. L'impegno era soltanto per due volte alla settimana e si trattava di preparare la cena, se lo sapevamo fare, oppure andare a fare la spesa, perché questa una viveva sola e non poteva uscire perché malata. Negli altri giorni altri volontari a svolgevano questo servizio, ma eravamo liberi di andare a trovarla ogni volta che volevamo.


Così io e Matteo accettammo; in fondo bastava organizzarci per chi dei due andava a comprare le cose mentre l'altro preparava la cena. Sarà la solita vecchina o vecchino solo senza famiglia, o con la famiglia che se ne fregava, pensammo. Dissi a Matteo: "Perché non facciamo un salto domenica sera a vedere un po' com'è la situazione? Così ci organizziamo di conseguenza". E così, la domenica, andammo all'indirizzo che ci avevano dato. Aprimmo con le chiavi forniteci dall'organizzazione in quanto il padrone di casa non sempre era in grado di alzarsi dal letto.
Ci trovammo in un piccolo salotto molto accogliente, con un gran divano che prendeva tutta la parete e dava di fronte alle finestre spalancate su un piccolo giardino molto ben curato. In un angolo, su una sedia a dondolo c'era un ragazzo molto giovane, con una sigaretta tra le dita, molto magro e pallido. Ci disse buonasera e io e Matteo ci guardammo un po' stupiti. Si presentò dicendo di chiamarsi Luca e che era lui il bisognoso di assistenza perché malato di Aids; se questo ci avesse creato problema, lui avrebbe capito e richiesto altre persone. Io, superato il primo momento d'imbarazzo, mi avvicinai e mi presentai e gli dissi che per quanto mi riguardavanon ci sarebbero stati problemi. Non ci furono neanche per Matteo. Così cominciò la nostra avventura con Luca. Cominciammo ad andare due volte, che poi diventarono tre, poi quattro, e tutte le domeniche sere restavamo a cena con lui. Divenne la nostra vita. E noi la sua. Non passava momento libero che non fossimo con Luca. Aveva lasciato i genitori a 20 anni per andarea vivere da solo con il suo compagno, ma tutto in gran segreto, perché i genitori rifiutavano totalmente l'idea di avere un figlio gay. Quando andavano a trovarlo, doveva cacciare di casa il compagno perché, se lo avessero visto in compagnia di un uomo, da solo in casa, sarebbe successo il finimondo.

Questo è durato per 10 anni, fino a quando il suo compagno è morto per Aids. Luca aveva contratto la malattia due anni prima che morisse il suo compagno, e per i tre anni che sono seguiti prima della sua morte, aveva tagliato i ponti con tutti. I genitori sono venuti a sapere che il loro figlio era gay e pure malato soltanto dopo la morte del partner, perché glielo aveva rivelato lui stesso. Da quel momento i genitori non erano più esistiti per Luca, e lui, di conseguenza, aveva cambiato serratura alla porta e annullato il contratto telefonico. Comunicava solo con il cellulare.
Quando ha cominciato a stare molto male si è rivolto alla nostra associazione per chiedere se poteva avere assistenza domiciliare. Così siamo entrati in gioco noi. Tra noi era nato un legame fortissimo, un'amicizia senza limiti. Matteo aveva due videoregistratori e ne portò uno a casa di Luca. Io ho circa 500 film, ogni volta gli facevamo scegliere tra generi diversi. Nei periodi in cui stava meglio e aveva voglia di uscire, lo portavamo al cinema, sua grande passione, in giro per la Toscana. Poi cucinavamo di tutto facendo un gran casino, e lui rideva come un matto.
Per l'unico Natale passato insieme, gli comprammo l'albero e anche il regalo. L'albero non lo aveva più fatto da quando era mancato il suo compagno. Trascorremmo insieme anche l'ultimo dell'anno. Anche di sesso parlavamo. Tra noi erano caduti tutti i muri. Eravamo diventati una famiglia. Ma cosa importante, eravamo riusciti a farlo sorridere di nuovo.


Diventammo anche la voce dello scandalo per gli inquilini. Quel via vai di uomini in quella casa. Se incrociavamo qualcuno, non ci salutavano o ci guardavano di traverso.
Poi venne aprile. Quella sera, quando arrivammo noi, lo trovammo a letto. Non riusciva neanche a parlare. Trovai il numero di telefono del medico e lo chiamai subito. Mi disse che si trattava d'una nuova crisi, di dargli quelle medicine di sempre e che, se Dio avesse voluto, si sarebberipreso. Non si riprese più. Quella notte noi rimanemmo lì. Io nel letto con lui, Matteo sul divano. Nella notte ci lasciò. Svegliai Matteo per avvisarlo. Lui chiamò il medico, che accorse subito. Poi di nuovo facemmo il nostro lavoro. Lavammo Luca, lo vestimmo e aspettammo che l'ambulanza lo portasse via. Solo quando si udì la sirena, quelli del primo piano chiesero cosa fosse successo. Per mia fortuna non avevo voglia di parlare, se no non so se sarei riuscito a controllarmi. Neanche Matteo rispose.
Dopo che l'ambulanza si fu allontanata, io e Matteo ci guardammo negli occhi gonfi per il pianto e per la notte insonne. E in quella, Matteo fece un gesto che, lì per lì, mi sorprese: in quel momento, nel giardino, davanti a quegli occhi curiosi e indifferenti, mi baciò. Matteo è eterosessuale e solo più tardi capii che quel bacio era per Luca, per provocazione a quella gente che per quei 7 mesi che noi eravamo stati lì, non si era mai presentata a chiedere se avesse bisogno di qualcosa.
Questa storia ci ha lasciato una grande ferita, che ha portato me e Matteo a non vederci quasi più. Io non faccio volontariato da quasi due anni. Matteo lo sento ogni tanto per telefono. Ci incontriamo il giorno del compleanno di Luca per andare insieme a messa. Non essendo parenti, non abbiamo saputo neanche dov'è sepolto, anche se forse dentro di noi, in realtà non lo vogliamo sapere.Preferiamo ricordarlo nella nostra intimità. Per Matteo è stata la prima esperienza con una persona sofferente che poi è morta. Per me, invece, la seconda. Il 2 gennaio del 1991 ho perso mia madre per leucemia.

                                                              Daniele Bausi
>>
Dovrei concludere  qui  ., ma datro che ci sono  ne  approfitto    per  rispondere   alla  grilo  a chi   mi scrive  (  nell'email  riportasta  sotto  i post  , o a quella di splinder  )  o  mi  sms    chiedendomi  e  scrivendomi :
1)   visto  che  parlate   di gay  , lesbiche  , siete per  caso gay  o lesbiche  ?
2) il  vostro sito  è  una  comunità   omosessuale  ?
3)   se  sei  etero  perchè  .......  ti schieri con quella  feccia  e  malati  ed  esibizionisti  bvedi le  loor  pagliacciate  di  gay  pride   e adesso lesbo pride  ? che voglionoisposarsi  ed  adottare bambini  non c'è più   religione  , roivinano la  famigflia  , ecc 
4)  e  altri commenti  neofascisti  e razzistici   che  mi viene  il disgusto   solo  a  ripeterlli e  a riportarli  .

Lo sò che  dovrei fare  come dante  non curarti di loro  , ma  certe cose  mi fanno vergognare   oltre che  (  come  mi  è sucesso   quando  ho visto  il film Philadelphia  del 1993, diretto da Jonathan Demme con Tom Hanks) piangere  nel vedere  che un uomo o  una donna  nel 21  secolo  sia  discriminagto per  le  sue scelte sessuali  .

Ecco le  mie risposte  .
1)    qui parlo per  me  ,  gli altri  non sò  se  vogliono possono replicare nei  commenti  , non lo sono  . E  se poi lo fossi  vi cambierebbe  qualcosa  ? 
2  )  ma  prima  d'aprire  quella  cloaca di boccca  ti sei accorto    d'aver   collegato bocca  con il  cervello  ?  l E’ stato anche dimostrato che una quota significativa di individui eterosessuali può manifestare dei comportamenti omosessuali in circostanze in cui l’accesso all’altro sesso è impedito o reso impossibile per le più varie ragioni (scuole, servizio militare, carceri, etc.).
E’ anche importante fare una istinzione tra l’orientamento sessuale omosessuale (il fatto cioè di avere preferenza esclusiva per una sessualità di tipo omosessuale) ed il comportamento omosessuale. Il comportamento omosessuale è infatti piuttosto comune nell’adolescenza, mentre la prevalenza dell’orientamento sessuale omosessuale nell’adulto è di circa il 7% nei maschi e di circa il 4% nelle femmine (anche se si ritiene che questi dati siano stimati per difetto).
In tutti i paesi europei l’omosessualità è considerata un comportamento assolutamente legale purché venga messa in atto da individui considerati in grado di intendere e di volere e consenzienti.
E per finire l’omosessualità è scomparsa da diversi anni anche dai manuali psichiatrici non essendo più considerata una malattia psichiatrica.Infatti    già  da  (  trovate la  copertina sotto  di un suo libro  )  Alfred Adler(1870 –1937) psichiatra e psicoanalista austriaco .
L’omosessualità non è una malattia".  Infatti  egli  : <<   (...)  . Nella fase dello sviluppo, il bambino affronta problemi e situazioni creando stratagemmi che ricava dalla propria esperienza e dal confronto con quelle degli altri, soluzioni che adotta come schemi del suo comportamento, ai quali si conformeranno da allora le sue risposte. Le ricerche della psicologia individuale hanno inoltre dimostrato che un bambino sarà tanto più perverso quanto più sarà accresciuto in lui il senso di inferiorità. Naturalmente sotto questa chiave anche l'educazione assume un senso di primaria importanza: un padre-tiranno, che offusca la personalità espressiva del figlio, può essere causa dell'insicurezza dello stesso, creando un grave senso di inferiorità, ed egli si oppone all'autorità del padre in modo nascosto, acquisendo le doti tipiche del perverso. Stessa cosa accade se la madre é forte e possessiva: il bambino avrà, un domani, un forte senso di scoraggiamento e quindi di repulsione verso la donna. La fuoriuscita dallo schema tradizionale fa sì che l'omosessuale sia scarsamente adattabile alla vita sociale, dove infatti egli è condannato ad essere considerato immorale. E' molto complicato curare l'individuo omosessuale perché si tratta di una nevrosi individuale costituita in età giovanile: é necessario estirparne l'omosessualità acquisita nell'infanzia, quindi rilevare in modo preciso la distanza dal partner sessuale, evidenziare l'aspetto dell'antisocialità ed infine sciogliere il senso di superiorità adottato per compensazione. L'omosessualità, come si diceva, é un fattore di educazione dell'infanzia. La vasta diffusione di questo fenomeno, normale nei tempi antichi come tutt'oggi in ogni classe sociale, fa ad Adler dedurre che l'omosessualità sia una perversione non curabile.>> (  tratto dalla sua biografia su   filosofico.net  )  Può sembrare assurdo doverlo ripetere nel 2006 ma l’Associazione Americana di Psicologia è stata costretta, nel corso di una settimana di convegni appositamente organizzati a New Orléans, a ribadire le posizioni stabilite ufficialmente nel lontano 1975.“L’omosessualità non è una scelta ma una condizione naturale, dunque non vi si può guarire” ha affermato l’Associazione degli Psicologi di fronte alle pressioni dei movimenti cosiddetti “ex-gay” come Exodus, secondo cui sarebbe possibile guarire dall’omosessualità abbracciando la fede religiosa. “Chi afferma il contrario - puntualizzano gli organizzatori - fa riferimento a pratiche religiose e non scientifiche, sul cui reale funzionamento non esistono prove scientifiche e che anzi possono essere fonte di discriminazione sociale.”Al convegno scientifico hanno trovato spazio anche associazioni come “Truth Wins Out”, che è da tempo impegnata nel portare alla luce le truffe e i raggiri che spesso stanno dietro ai presunti guaritori dal 'male' dell’omosessualita'.
3)  solo perchè  ......   con l'ano  e con la  bocca    non sono diversi da noi   .  Non sono malati   e tutti esisbizionisti , esperienza  personale  ( ne  ho conosciuto    e   alcuni li  frequento tutt'ora    ed altri non faccio nomi  per  privacy   e perchè  essere homosex  oggi     viene considerato oggi un tabù  e non mi và   ed0'essere  coresponsabile  d'averlo messo   alla  pubblica  gogna  , scrivono quoi  da  noi  ) .
Io  ho forti dubbi  sull'adozione   dei bambini a  coppie  gay e  Lesbiche    e non mi piace il matrimonio  omosessuiale   meglio  un pacs  o il solo matrimonio   laico in comune  )  .   i gay  pride  sarebbero delle    carnevalate   ( pagliacciate  non mi piace   come termine  )   se  non ci fosse  una cultura  (    sia  a destra , sopratu tto per  esperienza personaloe  e per  qule che vedo e sento  ,  sia   a sinistra  e ila  storia  di P.P.Pasolini lo dimostra  )  Poi  condivido  in parte   (  pnon  mi dilungo  , poer  non annoiarci   , ma sopratutto     perchè  chi mi legge   sa  cosa  condivido  d''esspo  ,  cmq    se  volete   sui  può approfondire  nei commenti   o  in  privato  )  quello che ha detto  nel discorso  di parlamentare   di cui riporto sotto la  prima parte Carmen Montón,  ministro del governo zapatero (  ha lo stesso ruolo di mara  Carfagna  )  che ha collaborato alla stesura della legge per il riconoscimento del matrimonio tra persone dello stesso sesso. É corrispondente alla "nostra" Mara Carfagna. durante  l'iter legisloativo   della  legge di Zapatero  suoi matrimoni omosex 




trovate buzzintercultura.blogspot.com/ più  precisamente  qui se   non avete  voglia  di   cercare  nel suo archivio  .

  con questo è tutto alla prossima 

25.2.09

io e le donne parte

nella data 26  febbraio dell'agenda  giorni non violenti 2009  leggo  questa frase  :<< c'è il coloroformio e la morfina  per il dolore fisico , ma non c'è  niente per il dolore   dell'anima  : pensavo cosi >> ed in parte lo penso ancora  <<  e all'improvviso  mi è venuto in mente  : è falso  . c'è un tipo di cloroformio  spirituale  ... esiste  ed  è conosciuto  da  tanto tempo  : l'amore  >> di  Leone Tolstoi  . .
Ma in realtà   ho soltanto molte  amiche   , alòcune intoime , ma  non al  livello del trombamica figura femminile  del trombamico )  . Infatti non ho  ancora mai troiato in tutti i miei viaggi  l'amore  , Infatti da  bambino \ ragazzino non ho mai avuto  una fidanzatina  . Ed  è per  questo che   sono sempre   in piena attibvità onanistica   e  non ho mai  fatto sesso  o  fatto l'amore   a quasi 33  anni   ( anche perchè andare   a puttane  non mi piace  mi sà  d'amore mercenario  )  Forse  è per questo  che  prima solo inpaese  e poi  anche in rete   mi  dicevano (   hanno adeso  quasi smesso  , forse l'indifferenza  e il non   ti curar  dantesco   , ma sopratutto il non naccettare provocazioni  , ha  fatto desistere  gli stolti  )    che  era  gay o  adirittura misogoino o impotente  .
Ma in nrealtà  io sono sempre pronto ad amare  ed essere amato   aspetto (  mi sono stancato di ricevere  solo due  di picche oppure  rimaniamo amici   )   che  siano loro  a farsi avanti  forse perchè  tutte le  volte   che ci  ho provato ho fallito  . Forse perchè oltre ad essere  ( ovviamente  dopo alcune esperienze  negative  e per  reazioni  a certi loro atteggiamenti  e   loro scherzi idioti   -- i fatti  sono troppo . complicati e privati per essere
  sbattuti in prima pagina, appena  riesco a sintettizzare  e  trovo il coraggio  d'aprirmi come sto facendo  ora   ne parlerò fose un giorno chi lo sa.  ---- e perdita  d'ammci \ che   e litigi  di meno   )
Ma le  caus e sono da  ricercare o nelò mio essere trroppo  utopistico  e fdi per parafrasare Amor  ribelle  ballata  anarchica    che tipicodelel canzoni orali  e della  musica popolare    è scritta  : << Sull’aria de “L’inno dei nichilisti”. Di “Amore ribelle”, che è pure conosciuta come “Canzonetta del libero amore”, esistono altre incisioni pubblicate su melodie differenti  >> (  fonte  ildeposito.org   vedere  url uno per  il testo  fornito da tale sito  
1 2 ) un altro amore io preferià   e  forse perchè  ma  lascio che a spiegarlo  siano  queste due   canzoni  francesi   che descrivono  megllio questa  mia  situazione più di mille   parole 












Quindi l'unico amore che riesco a coltivare e praticare fra alti e bassi perchè  cari \e cdv   è  amore anche quello è quello di tipo hippy figli dei fiori   e nonviolento

 con questo è tutto alla prossima

25.6.08

Madre di Luce: Luoghi d'amore materno tra il Sacro e l'Umano

C'è il nuovo E-book scaricabile gratis: 




http://www.praticomondo.net/download/downloadpage.htm


E' una produzione di Praticomondo realizzata dal geniale team guidato da Pratico in persona e realizzato da Vinnie Commedia ai quali vanno la mia viva riconoscenza e la personale soddisfazione.  Un progetto multimediale gradevolissimo al quale ho contribuito con le mie opere.



Si tratta di un flip book dei miei quadri, scelti e stupendamente commentati dalle poesie di Maria Serena Peterlin che ad essi si è ispirata.


Il flip book si chiama MADRE DI LUCE ed ha come argomento la maternità. Maria Serena dedica la sua fatica alle donne nelle quali la maternità si è già espressa o si esprimerà in tutte le forme che loro desiderano per sè e i loro cuccioli.


L'accesso è semplicissimo, basta cliccare sull'indicazione "clicca qui":  buona visione e grazie per la vostra attenzione.


Lucia







Lucia Merli - Ragazza con aquilone

14.5.08

soria comune per gente speciale storia comune per gente normale


Storia diversa per gente normale
storia comune per gente speciale
cos'altro vi serve da queste vite
ora che il cielo al centro le ha colpite
ora che il cielo ai bordi le ha scolpite.

E per il segno che ci è rimasto
non ripeterci quanto ti spiace
non ci chiedere più come è andata
tanto lo sai che è una storia sbagliata
tanto lo sai che è una storia sbagliata.


Dopo  uno  stupro    di una ragazzina  di 12 anni   per  mano    suoi coetanei  avvenuto  la scorsa settimana  nella mia regione  , ma di cui stranamente  i media nazionali  (  di solito  pronti ad  inzupparci il  pane e usati  come apertura   dei tg   )  , è avvenuto  una  violenza  di branco ovvero  femminicidio  di Niscemi    a danno di  una   ragazza di 14  anni  . 






cultraro_lorena Se sarà confermato così come lo raccontano il fatto di cronaca di Niscemi, in provincia di Caltanissetta, è andata alla maniera del più classico femminicidio: lei, Lorena, 14 anni, era rimasta incinta e il padre del suo bambino, 15 anni, ha chiamato due amici, 16 e 17 anni. L’hanno eliminata strangolandola e l’hanno fatta sparire buttandola in fondo ad un pozzo con una pietra al collo, perchè il suo corpo non risalisse.
Questa la straordinaria crudezza di un caso uguale a tanti nell’incontro/scontro tra sessismo arcaico e sessismo moderno usa e getta. Così usa e getta, oltretutto lei bambina siciliana, uccisa da ragazzi siciliani, da meritare a stento uno spazio tra i titoli in cronaca. A poco serve notare che se i suoi assassini fossero stati stranieri saremmo oggi ossessivamente bombardati da ogni dettaglio macabro e avremo il fiammante Presidente della Camera, Gianfranco Fini, col suo trench stile Bogart, in pellegrinaggio alla sommità del pozzo dove hanno gettato la povera Lorena e saremo aiutati dalle parole coraggiose di Walter Veltroni, nel rompere i tabù della sinistra ed invocare legge e ordine.
La sorte di Lorena è quella delle ragazze di Ciudad Juárez, in Messico, vittime della modernità neoliberale, vittime dell’aver voglia e diritto di uscire di casa in una società colpevolmente impreparata ad accettare la loro presenza al di fuori della sfera casalinga. La sorte di Lorena è quella delle ragazze nigeriane uccise e buttate in giro per il Norditalia dai loro clienti dopo averle usate, che meritano una breve in cronaca o neanche quella a volte. A chi importa di una puttana negra? La sorte di Lorena è quella delle mille Barbara Cicioni, la ragazza di Perugia incinta di nove mesi, massacrata di botte dal marito e per la quale un giudice preistorico dispose l’esame del DNA sul feto per vedere se quel marito non avesse avuto qualche buon motivo (nell’Italia di Pietro Germi le chiamavamo corna) per ammazzarla.
La sorte di Lorena è quella di una società che corre con una gamba che va avanti e un’altra che va indietro. Corre e inciampa, corre e cade rovinosamente, e quando si rialza non vuol capire che è quella sua corsa impossibile, sgraziata, a farla cadere. Inciampa da sola, cade da sola e cerca sempre colpevoli esterni, gli ebrei del caso, i meridionali, i negri, gli immigrati, i rom, i romeni, il nemico, per cadere ancora più rovinosamente.
Hanno un bel dire che le "nostre donne" ( nostre?) debbano temere i romeni stupratori. I politici che lo affermano sono in malafede. Mentono e sanno di mentire come affermano tutti i dati, quelli del Ministero dell’Interno e quelli della Caritas a dispetto dei falsificatori di professione, Gianni Riotta ed Emilio Fede che lavorano instancabilmente per ingannare l’opinione pubblica e preparare il terreno ai pogrom. Pogrom dopo i quali, anche se avessimo espulso fino all’ultimo rom, fino all’ultimo romeno, fino all’ultimo extracomunitario, mille Lorena e mille Barbara continuerebbero a morire come a Juárez in quel Messico lontano che la società italiana percepisce falsamente come più arretrato e che forse è solo più moderno.
Verso il fidanzatino quindicenne che uccide perchè non ha più la dignità arcaica di "riparare" ma non ha nemmeno (ancora?) una sensibilità moderna di rispetto e concepisce l’eliminazione fisica del problema, come da copione di diecimila telefilm con i quali è stato bombardato dalla nascita, verso il marito picchiatore che instaura in casa la legge della giungla, verso il ragioniere che va a puttane e si sente libero di prendere anche la vita, non c’è pacchetto sicurezza che tenga, non ci sono leggi speciali, rotture di Schengen che servano e non c’è ronda che salvi
.
Per quanto arduo e di lunga durata possa apparire c’è solo la cultura che ci può salvare. Se ancora ci si può salvare. Non l’alta cultura, ma la cultura della vita, del rispetto dell’altro, dell’altro donna in questo caso, ma anche dell’altro lavoratore senza diritti, o mille altri esempi. Ovunque ci sia una possibilità di istaurare un rapporto gerarchico (anche solo per forza fisica come avviene tra uomo e donna), un rapporto verticale tra forte e debole, questo va criticato, deve essere oggetto di riflessione e bisogna lavorare per abbattere tale gerarchia.
Sta venendo il momento di fare le nostre ronde, ma diverse dalle loro. Sta venendo il momento del non chiuderci più in casa, ma dell’uscire e tessere reti, non con i nostri simili, ma con quelli che la pensano diversamente da noi. Altrimenti il modello di società che è alla base di questa corsa sgraziata travolgerà tutti noi.


27.9.07

Senza titolo 2037

sul più bello qualcuno con le scarpe invernali, l'auto pulita e il biglietto per il teatro in tasca griderà: qui ci vuole il presidenzialismo forte come lo sciroppo!!


penosi quelli che sfilano al family day e poi maledicono il v day, a ciascuno la sua dose di insignificanza, a me l'assenza......


vivo nuda nella teologia degli oggetti, tu votami

1.7.07

io amo



dalla cdv  esterna diaboliqueoudivine.splinder.com/


Volevo esserti di compagnia, ascoltarti, tenerti la mano e coccolarti.
Dirti nell'orecchio piano piano che ti amavo e sentirti respirare ad un millimetro dal mio viso.
E parlarti. O restare muta a guardarti. 
Volevo abbracciarti, dividere con te ogni lacrima,
ogni gioia, ogni giorno.
Volevo poter pensare che quei sorrisi fossero solo per me, 
quelle labbra solo le mie e che il tuo corpo cercasse solo il mio.
Volevo semplicemente essere nella tua vita in modo speciale,
come sei tu per me.


IMAG0073

sono passati due anni e sembra ieri



                foto  presa da http://amicidimonica.it/


Sono  due anni  da quando un male incurabile  ti ha portato via mia cara  Cugina , ma il tuo ricordo è  ancora  vivo  dentro  me  , proprio come le idee  di rivolta  , non muore  . Ottimo  il modo in cui i tuoi genitori coltivano  ( ed  è  fin quando  tale evento viene coltivato  che la persona rimane viva   , proprio come dceva foscolo ne i sepolcri )  non solo il tuo  ricordo , ma  anche  quello di tuti  i giovani  che nolenti  e dolenti   ci hanno lasciato  . Ti dedico una poesia  non mia  : << tante cose segnano una vita\ e tante vite segnano qualcosa\qualcosa che verrà >> ( Carlo giuliani ) . Grazie  d'esistere  e di tutto quello che mi ha  dato  e ci  dai ancora 

13.2.07

Lucia merli - L'angelo del silenzio





Lucia Merli   -   L'angelo del silenzio


Nella civiltà della comunicazione, che molte volte è fatta di frastuono assordante, come non sentire il richiamo al silenzio, alla meditazione, alla contemplazione, l'angelo ci invita a tacere, a riflettere su noi stessi e sulla nostra esistenza, a meditare sui destini dell'umanità e sulle bellezze del Creato: nel silenzio tutto ci parla di Dio.

.....tutte le cose parlavano ai loro occhi di Dio

                                                                               Lucia Merli 

                                                                                                 


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