Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
2.2.13
dià-logos
8.9.09
25.8.09
Modugno "dannunziano"
Ancora intatti e vergini, e il mondo pareva immenso. Note come vento: quella citazione così aperta da O falce di luna calante, anch'essa musicata, anch'essa odorosa non di sensualità, ma di sospiri, ha una sacertà arcana. I versi si contrappuntano, s'inseguono l'un l'altro in altre liriche, sotto svariate forme: "Fresche le mie parole ne la sera...", a me cullavano vapori e veli, di pura consolazione. Ma la canzone di Modugno è un addio; come nei più classici stereotipi; dietro, però, si nasconde un paesaggio verista, spietato nell'apparente impassibilità. C'è stato prima, lo intuiamo, un coinvolgimento così totale, da lasciare senza fiato. E poco importa quanto sia durato. In questo brano, l'ancor giovane Mimmo confessa di aver (troppo) vissuto, in una primordialità immacolata e stravolta che non può che essere sana, leale, riconoscente.
26.6.09
La fine
In tale sede mi restano solo le foto per mostrare soprattutto ai più giovani quanto fosse bello (e bravo) Michael Jackson. L'ho scelto apposta seminudo, caraibico, seduttivo. Vero.
Michael era un ragazzino di colore dalla vocetta sottile, a tratti anche un po' petulante, eppure irresistibile, maliosa.
Così l'ho scoperto e così voglio ricordarlo.
Del resto, della roboante plastica nullificata e scostante che lo ha incoronato re di un mondo inesistente, non mi è mai importato nulla. No, nemmeno del suo disco "più venduto di tutti i tempi". Per me Thriller funzionava solo grazie a tre canzoni, Billie Jean, Beat it e Wanna be starting something. E non credo fosse semplicemente per una questione d'età che ho sempre odiato il passo del moonwalker. A parte che ero una femmina, e me ne sentivo esclusa. Ma perché, in quanto donna, sono inesorabilmente legata alla realtà, e solo da quella attingo per i miei sogni. Non vivo sulla Luna, io sono la Terra. La natura. E tutto, in Michael, era d'un tratto divenuto contro natura, nel modo più sfacciato, delirante, abnorme e insopportabile. Maledetto? Andiamoci piano. La sua maledizione era ben diversa da quella di un Charlie Parker. Era figlia, e rappresentava, una generazione iperproteica, bulimica, senza storia e soprattutto senza futuro. Erano i divetti in serie alla Macaulay Culkin, i miti frenetici della Pepsi Cola scimmiottati poi in ogni parte del mondo. Tutti disperatamente uguali. Una (involontaria) parodia di Disney priva d'innocenza e di metafora. Era quel che era, cioè niente. Mutante, devastata, come la pelle che cambiava (perché non accettava la sua negritudine? perché soffriva di strane malattie? In fondo non è importante saperlo).
E di questo uomo così talentuoso e sprecato, dei suoi figli bianchi e biondi concepiti chissà come, delle nefandezze di cui venne accusato e poi prosciolto, ma che gli rovinarono la carriera, non voglio aggiungere altro, se non che... ebbene sì, per me era colpevole. E tanto più irremissibilmente essendone egli anche vittima, pure in questo caso involontaria e ignara, e senza scampo al di fuori dei suoi fantasmi. Di questo suo mondo seriale, inventato, ma senza colpi d'ala verso il cielo.
Il murales qui a lato si trova sugli spalti del campetto sportivo della scuola dove insegno. Realizzato da una generazione tradita e derubata ancor prima di vivere, proprio come quella cresciuta da Michael, non stonerebbe, nella sua tragicità lapidaria, come epitaffio e monito sul feretro del povero ex-re del pop, che forse adesso ha davvero trovato la pace. Non nella morte, anch'essa finta, da videoclip, delle camere iperbariche, dove fuggiva ipotetici e illusori malanni, ma in quella reale che ci riconcilia, nostro malgrado, con la terra e la natura. Col ciclo che prosegue, anche senza di noi, ma pregno della nostra irripetibile orma. Quanto dolore, però.
7.3.09
Luca aveva 33 anni... ed era gay è non è stato cantato a San remo
Ora che le polemiche suscitate dalla canzone ( musicalmente è buona , soprattutto perchè ha avuto buon gioco di farsi accompagnare da una , da quell poco che da profano ne capisco , bellissima voce femminile ) di povia Luca era gay il cui testo : secondo l'autrice di eka.iobloggo.com/ : << (...) Secondo me c'è poco da dire/da lamentare: fa cagare, e non solo per il tema decisamente opinabile, poco e mal argomentato ( che si studi Freud, prima di citarlo in maniera errata) ed alquanto idiota (tizio era gay, adesso sta con lei...), sapientemente studiato per provocare tutto il marasma che si è portato dietro -per non parlare di Luxuria sempre in televisione, (....) Fa cagare, punto. >> ( qui il resto dell'articolo in questione ) , sono mature per parlare " pacamente " ( per parafrasare un noto politiko italiano che ha capito dopo varie batoste di farsi da parte ) di tali argomenti e proporre , vedi titolo , la storia di un 'altro Luca .
L'occasione viene da un post riportato Dall'altro nostro ( per chi ha anche blogger come blog principale e solo l'account in splinder ) blog riporto qui l'url per chi non lo ricordasse o non lo conoscesse ancora www.ulisse-compagnidistrada.blogspot.com pubblico questa toccante storia riportata dalla cdv ( sia in splinder sia in blogger ) daniela tuscano .
<<
Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Povia afferma che il "suo" Luca ex gay in realtà porta un altro nome, ora ha 58 anni, è sposato, ha una figlia e ha finalmente raggiunto felicità e benessere interiore.
Io invece voglio raccontarti d'un altro Luca. Che si chiamava proprio così, e la cui storia è un po' diversa da quella cantata a Sanremo.
Luca aveva 33 anni quando ci ha lasciati! Ma la sua energia è ancora dentro tutti coloro che l'hanno conosciuto. Come a me e a Matteo.
Ci trovammo in un piccolo salotto molto accogliente, con un gran divano che prendeva tutta la parete e dava di fronte alle finestre spalancate su un piccolo giardino molto ben curato. In un angolo, su una sedia a dondolo c'era un ragazzo molto giovane, con una sigaretta tra le dita, molto magro e pallido. Ci disse buonasera e io e Matteo ci guardammo un po' stupiti. Si presentò dicendo di chiamarsi Luca e che era lui il bisognoso di assistenza perché malato di Aids; se questo ci avesse creato problema, lui avrebbe capito e richiesto altre persone. Io, superato il primo momento d'imbarazzo, mi avvicinai e mi presentai e gli dissi che per quanto mi riguardavanon ci sarebbero stati problemi. Non ci furono neanche per Matteo. Così cominciò la nostra avventura con Luca. Cominciammo ad andare due volte, che poi diventarono tre, poi quattro, e tutte le domeniche sere restavamo a cena con lui. Divenne la nostra vita. E noi la sua. Non passava momento libero che non fossimo con Luca. Aveva lasciato i genitori a 20 anni per andarea vivere da solo con il suo compagno, ma tutto in gran segreto, perché i genitori rifiutavano totalmente l'idea di avere un figlio gay. Quando andavano a trovarlo, doveva cacciare di casa il compagno perché, se lo avessero visto in compagnia di un uomo, da solo in casa, sarebbe successo il finimondo.
Quando ha cominciato a stare molto male si è rivolto alla nostra associazione per chiedere se poteva avere assistenza domiciliare. Così siamo entrati in gioco noi. Tra noi era nato un legame fortissimo, un'amicizia senza limiti. Matteo aveva due videoregistratori e ne portò uno a casa di Luca. Io ho circa 500 film, ogni volta gli facevamo scegliere tra generi diversi. Nei periodi in cui stava meglio e aveva voglia di uscire, lo portavamo al cinema, sua grande passione, in giro per la Toscana. Poi cucinavamo di tutto facendo un gran casino, e lui rideva come un matto.
Per l'unico Natale passato insieme, gli comprammo l'albero e anche il regalo. L'albero non lo aveva più fatto da quando era mancato il suo compagno. Trascorremmo insieme anche l'ultimo dell'anno. Anche di sesso parlavamo. Tra noi erano caduti tutti i muri. Eravamo diventati una famiglia. Ma cosa importante, eravamo riusciti a farlo sorridere di nuovo.
Poi venne aprile. Quella sera, quando arrivammo noi, lo trovammo a letto. Non riusciva neanche a parlare. Trovai il numero di telefono del medico e lo chiamai subito. Mi disse che si trattava d'una nuova crisi, di dargli quelle medicine di sempre e che, se Dio avesse voluto, si sarebberipreso. Non si riprese più. Quella notte noi rimanemmo lì. Io nel letto con lui, Matteo sul divano. Nella notte ci lasciò. Svegliai Matteo per avvisarlo. Lui chiamò il medico, che accorse subito. Poi di nuovo facemmo il nostro lavoro. Lavammo Luca, lo vestimmo e aspettammo che l'ambulanza lo portasse via. Solo quando si udì la sirena, quelli del primo piano chiesero cosa fosse successo. Per mia fortuna non avevo voglia di parlare, se no non so se sarei riuscito a controllarmi. Neanche Matteo rispose.
Dopo che l'ambulanza si fu allontanata, io e Matteo ci guardammo negli occhi gonfi per il pianto e per la notte insonne. E in quella, Matteo fece un gesto che, lì per lì, mi sorprese: in quel momento, nel giardino, davanti a quegli occhi curiosi e indifferenti, mi baciò. Matteo è eterosessuale e solo più tardi capii che quel bacio era per Luca, per provocazione a quella gente che per quei 7 mesi che noi eravamo stati lì, non si era mai presentata a chiedere se avesse bisogno di qualcosa.
Questa storia ci ha lasciato una grande ferita, che ha portato me e Matteo a non vederci quasi più. Io non faccio volontariato da quasi due anni. Matteo lo sento ogni tanto per telefono. Ci incontriamo il giorno del compleanno di Luca per andare insieme a messa. Non essendo parenti, non abbiamo saputo neanche dov'è sepolto, anche se forse dentro di noi, in realtà non lo vogliamo sapere.Preferiamo ricordarlo nella nostra intimità. Per Matteo è stata la prima esperienza con una persona sofferente che poi è morta. Per me, invece, la seconda. Il 2 gennaio del 1991 ho perso mia madre per leucemia.
Daniele Bausi
>>
Dovrei concludere qui ., ma datro che ci sono ne approfitto per rispondere alla grilo a chi mi scrive ( nell'email riportasta sotto i post , o a quella di splinder ) o mi sms chiedendomi e scrivendomi :
1) visto che parlate di gay , lesbiche , siete per caso gay o lesbiche ?
2) il vostro sito è una comunità omosessuale ?
3) se sei etero perchè ....... ti schieri con quella feccia e malati ed esibizionisti bvedi le loor pagliacciate di gay pride e adesso lesbo pride ? che voglionoisposarsi ed adottare bambini non c'è più religione , roivinano la famigflia , ecc
4) e altri commenti neofascisti e razzistici che mi viene il disgusto solo a ripeterlli e a riportarli .
Lo sò che dovrei fare come dante non curarti di loro , ma certe cose mi fanno vergognare oltre che ( come mi è sucesso quando ho visto il film Philadelphia del 1993, diretto da Jonathan Demme con Tom Hanks) piangere nel vedere che un uomo o una donna nel 21 secolo sia discriminagto per le sue scelte sessuali .
Ecco le mie risposte .
1) qui parlo per me , gli altri non sò se vogliono possono replicare nei commenti , non lo sono . E se poi lo fossi vi cambierebbe qualcosa ?
2 ) ma prima d'aprire quella cloaca di boccca ti sei accorto d'aver collegato bocca con il cervello ? l E’ stato anche dimostrato che una quota significativa di individui eterosessuali può manifestare dei comportamenti omosessuali in circostanze in cui l’accesso all’altro sesso è impedito o reso impossibile per le più varie ragioni (scuole, servizio militare, carceri, etc.).
E’ anche importante fare una istinzione tra l’orientamento sessuale omosessuale (il fatto cioè di avere preferenza esclusiva per una sessualità di tipo omosessuale) ed il comportamento omosessuale. Il comportamento omosessuale è infatti piuttosto comune nell’adolescenza, mentre la prevalenza dell’orientamento sessuale omosessuale nell’adulto è di circa il 7% nei maschi e di circa il 4% nelle femmine (anche se si ritiene che questi dati siano stimati per difetto).
In tutti i paesi europei l’omosessualità è considerata un comportamento assolutamente legale purché venga messa in atto da individui considerati in grado di intendere e di volere e consenzienti.
E per finire l’omosessualità è scomparsa da diversi anni anche dai manuali psichiatrici non essendo più considerata una malattia psichiatrica.Infatti già da ( trovate la copertina sotto di un suo libro ) Alfred Adler(1870 –1937) psichiatra e psicoanalista austriaco .L’omosessualità non è una malattia". Infatti egli : << (...) . Nella fase dello sviluppo, il bambino affronta problemi e situazioni creando stratagemmi che ricava dalla propria esperienza e dal confronto con quelle degli altri, soluzioni che adotta come schemi del suo comportamento, ai quali si conformeranno da allora le sue risposte. Le ricerche della psicologia individuale hanno inoltre dimostrato che un bambino sarà tanto più perverso quanto più sarà accresciuto in lui il senso di inferiorità. Naturalmente sotto questa chiave anche l'educazione assume un senso di primaria importanza: un padre-tiranno, che offusca la personalità espressiva del figlio, può essere causa dell'insicurezza dello stesso, creando un grave senso di inferiorità, ed egli si oppone all'autorità del padre in modo nascosto, acquisendo le doti tipiche del perverso. Stessa cosa accade se la madre é forte e possessiva: il bambino avrà, un domani, un forte senso di scoraggiamento e quindi di repulsione verso la donna. La fuoriuscita dallo schema tradizionale fa sì che l'omosessuale sia scarsamente adattabile alla vita sociale, dove infatti egli è condannato ad essere considerato immorale. E' molto complicato curare l'individuo omosessuale perché si tratta di una nevrosi individuale costituita in età giovanile: é necessario estirparne l'omosessualità acquisita nell'infanzia, quindi rilevare in modo preciso la distanza dal partner sessuale, evidenziare l'aspetto dell'antisocialità ed infine sciogliere il senso di superiorità adottato per compensazione. L'omosessualità, come si diceva, é un fattore di educazione dell'infanzia. La vasta diffusione di questo fenomeno, normale nei tempi antichi come tutt'oggi in ogni classe sociale, fa ad Adler dedurre che l'omosessualità sia una perversione non curabile.>> ( tratto dalla sua biografia su filosofico.net ) Può sembrare assurdo doverlo ripetere nel 2006 ma l’Associazione Americana di Psicologia è stata costretta, nel corso di una settimana di convegni appositamente organizzati a New Orléans, a ribadire le posizioni stabilite ufficialmente nel lontano 1975.“L’omosessualità non è una scelta ma una condizione naturale, dunque non vi si può guarire” ha affermato l’Associazione degli Psicologi di fronte alle pressioni dei movimenti cosiddetti “ex-gay” come Exodus, secondo cui sarebbe possibile guarire dall’omosessualità abbracciando la fede religiosa. “Chi afferma il contrario - puntualizzano gli organizzatori - fa riferimento a pratiche religiose e non scientifiche, sul cui reale funzionamento non esistono prove scientifiche e che anzi possono essere fonte di discriminazione sociale.”Al convegno scientifico hanno trovato spazio anche associazioni come “Truth Wins Out”, che è da tempo impegnata nel portare alla luce le truffe e i raggiri che spesso stanno dietro ai presunti guaritori dal 'male' dell’omosessualita'.
3) solo perchè ...... con l'ano e con la bocca non sono diversi da noi . Non sono malati e tutti esisbizionisti , esperienza personale ( ne ho conosciuto e alcuni li frequento tutt'ora ed altri non faccio nomi per privacy e perchè essere homosex oggi viene considerato oggi un tabù e non mi và ed0'essere coresponsabile d'averlo messo alla pubblica gogna , scrivono quoi da noi ) .
Io ho forti dubbi sull'adozione dei bambini a coppie gay e Lesbiche e non mi piace il matrimonio omosessuiale meglio un pacs o il solo matrimonio laico in comune ) . i gay pride sarebbero delle carnevalate ( pagliacciate non mi piace come termine ) se non ci fosse una cultura ( sia a destra , sopratu tto per esperienza personaloe e per qule che vedo e sento , sia a sinistra e ila storia di P.P.Pasolini lo dimostra ) Poi condivido in parte ( pnon mi dilungo , poer non annoiarci , ma sopratutto perchè chi mi legge sa cosa condivido d''esspo , cmq se volete sui può approfondire nei commenti o in privato ) quello che ha detto nel discorso di parlamentare di cui riporto sotto la prima parte Carmen Montón, ministro del governo zapatero ( ha lo stesso ruolo di mara Carfagna ) che ha collaborato alla stesura della legge per il riconoscimento del matrimonio tra persone dello stesso sesso. É corrispondente alla "nostra" Mara Carfagna. durante l'iter legisloativo della legge di Zapatero suoi matrimoni omosex
trovate buzzintercultura.blogspot.com/ più precisamente qui se non avete voglia di cercare nel suo archivio .
con questo è tutto alla prossima
18.1.09
celebrare o non celebrare questo è il problema
da MarinaCaffiero, docente di storia moderna all'università di Roma La Sapienza, presenta il libro scritto con Micaela Procaccia per la Donzelli editore. "Vero e Falso - L'uso politico della Storia" alla trasmissione "Diario Italiano" di Corrado Augias, in onda dal Lunedì al Venerdì alle 12 e 45 su Raitre. La puntata in questione andata in onda il 2 gennaio è visionabile per intero sul sito http://www.lestorie.rai.it/
Note a margine
1 ) it.wikipedia.org/wiki/Giorno_della_Memoria
www.ucei.it/giornodellamemoria/index2.htm
2 ) it.wikipedia.org/wiki/Foibe
www.lefoibe.it/
www.10febbraio.it/home.htm
16.6.08
Parco giochi della mia infanzia
12.6.08
Senza titolo
31.5.08
I Veri Colori della Vita
La natura ha migliaia e migliaia di colori, e noi ci siamo messi in testa di ridurne la scala solo ad una ventina. (Hermann Hesse)
Giorni fa mio padre ha raccolto 5 kg di ciliegie direttamente dalle terre di un nostro amico di famiglia. Guardate che rosso, guardate che splendore. Guardate la sua intensità, le sue sfumature, la sua perfezione su questo frutto, cresciuto solo con l'aiuto di Madre Natura e senza trattamenti chimici. Se ne intravedono ancora le beccate degli uccellini. Solo a guardare stuzzicano la voglia di afferrarle, di mangiarle. Forse non è un caso che il rosso sia il colore della tentazione, il colore del diavolo, il colore passione che arde, nonchè, il colore del frutto proibito. È bello pensare che ci siano ancora contadini che dedichino passione ai loro raccolti. Contadini che ti permettono di assaporare ancora il vero sapore di un frutto dolce come la ciliegia e che donino all'occhio la perfezione di colori che solo la natura sa regalarci.
«Io, maestra nera nella scuola italiana. Oggi c'è chi non si vergogna più di essere razzista» la storia di Rahma Nur
corriere della sera tramite msn.it \ bing Rahma Nur insegna italiano, storia e inglese alla scuola elementare Fabrizio De André d...
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Come già accenbato dal titolo , inizialmente volevo dire Basta e smettere di parlare di Shoah!, e d'aderire \ c...
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