nella vita acquitrinosa
d'arruffati pensieri,
spettinata
come anima obliqua,
nell'incrocio di bigie frescure
il tuo colpo d'occhio si rifrange
trepido e solingo.
Esci nel cielo
dopo notte spaurata,
rimani appesa a un filo,
non sai se di speranza
o d'urlata follia.
Ma sempre ebbra d'amore;
la tua gioia è un telefono,
una vetrina di dolciumi,
uno sguardo rubato
sulle anse a fiori
d'un corpo sperduto
in una città adulta.
Sirena d'asfalto,
macchia di luna,
appari e svanisci
nelle strade senza dèi.
E sei bella.
Daniela Tuscano
Nessun commento:
Posta un commento