L'anarchia degli indifferenti e la dittatura dei furboni





In molti avevano ritenuto che questa volta le cose potessero cambiare, invece, dopo poco più di un mese dall'insediamento a Palazzo Chigi, Silvio Berlusconi ha gettato la maschera del pacificatore nazionale ed è tornato quello di sempre: un piazzista settantunenne che ha sdegno per lo stato civile e per chi si frapponga ai suoi disegni, colleziona pessime figure all'estero e provvedimenti giudiziari in patria, emana editti bulgari e leggi ad personam, pronuncia battute offensive e semina discredito contro la magistratura, il giornalismo e chiunque non la pensi come lui, facendo leva sulla demagogia più becera.

L'approvazione in Senato dell' emendamento al decreto sicurezza che chiede la sospensione dei processi penali relativi a fatti commessi fino al 30 giugno 2002 «che si trovino in uno stato compreso tra la fissazione dell'udienza preliminare e la chiusura del dibattimento di primo grado», con l'obiettivo evidente di bloccare la sentenza del processo Mills, in cui il primo ministro è imputato di corruzione in atti giudiziari e rischia fino a 8 anni di carcere, costituisce una delle pagine più buie della storia della nostra democrazia. Oramai non ci troviamo più dinanzi ad un Parlamento democratico, ma ad una camera di ratifica delle decisioni di un principe, peraltro di caratura morale assai scarsa. Due giorni fa Eugenio Scalfari scriveva: «Attenti al risveglio, può essere durissimo. Può essere il risveglio di un paese senza democrazia. Dominato dall’antipolitica. Dall’anti-Europa. Dall’anarchia degli indifferenti e dalla dittatura dei furboni. Io trovo che sia un pessimo clima». Oltre (....)  continua   su  qui  sul  blog   (   a  cui partecipo e  di  cui sono sostenitore  come potete  vedere dal banner  )  di blogazione.splinder.com/



 

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