Sfogliando gli account fb di voi utenti ho trovato su quello di Daniela Tuscano che riprende da Amici della Filosofia e dei Filosofi il post
All'origine del razzismo come lo intendiamo oggi e nelle forme che ha assunto negli ultimi 250 anni c'è la conquista del continente Americano.
Il padre di tutti i razzisti fu J.G. de Sepúlveda che sostenne la prima tesi apertamente razzista della storia europea.
Eppure proprio per dimostrare l'inferiorità degli indios Sepúlveda utilizza le categorie che erano ritenute inferiori da sempre: donne, bambini ed animali.
Il che dà l'idea che il razzismo non sarebbe esistito senza una misoginia profonda che era supportata da filosofia e teologia ( Aristotele e Tommaso d'Aquino).
Il ragionamento che viene fatto in questo periodo, chiedendo alle donne ed al femminismo di sobbarcarsi il peso di altre battaglie come battaglie equivalenti è fuorviante e del tutto superficiale.
È proprio disintegrando misoginia e sessismo che possiamo distruggere il razzismo, non il contrario. E la battaglia del sesso femminile è il presupposto delle battaglie per l'infanzia, per l'uguaglianza di ogni sorta, la tutela dell'ambiente e degli altri animali.
Il male ha origini profonde e non basta curarne i sintomi, bisogna curare la malattia. Anche parlare di uomo bianco etero è quanto di più superficiale possa esistere. È stata la prevaricazione del maschio sulla femmina a dare il LA ad ogni successiva prevaricazione mai esistita.
Immagini e testi tratti da
"La conquista dell'America. Il problema dell'«altro»" di C. Todorov.
una ottima risposta a a gente come questa https://stalkersaraitu.com/ il femminismo ...... non gli va bene e lo vede solo come un male
concludo con questa poesia da http://www.marialetiziadelzompo.com/2019/06/21
Joumana Haddad* – Sono una donna
Nessuno può immaginare
quel che dico quando me ne sto in silenzio
chi vedo quando chiudo gli occhi
come vengo sospinta quando vengo sospinta
cosa cerco quando lascio libere le mie mani.
quel che dico quando me ne sto in silenzio
chi vedo quando chiudo gli occhi
come vengo sospinta quando vengo sospinta
cosa cerco quando lascio libere le mie mani.
Nessuno, nessuno sa
quando ho fame, quando parto
quando cammino e quando mi perdo,
e nessuno sa
che per me andare è ritornare
e ritornare è indietreggiare,
che la mia debolezza è una maschera
e la mia forza è una maschera,
e che quel che seguirà è una tempesta.
Credono di sapere
e io glielo lascio credere
e avvengo.
quando ho fame, quando parto
quando cammino e quando mi perdo,
e nessuno sa
che per me andare è ritornare
e ritornare è indietreggiare,
che la mia debolezza è una maschera
e la mia forza è una maschera,
e che quel che seguirà è una tempesta.
Credono di sapere
e io glielo lascio credere
e avvengo.
Hanno costruito per me una gabbia
affinché la mia libertà
fosse una loro concessione
e ringraziassi e obbedissi.
Ma io sono libera prima e dopo di loro,
con loro e senza di loro
sono libera nella vittoria e nella sconfitta.
affinché la mia libertà
fosse una loro concessione
e ringraziassi e obbedissi.
Ma io sono libera prima e dopo di loro,
con loro e senza di loro
sono libera nella vittoria e nella sconfitta.
La mia prigione è la mia volontà!
La chiave della prigione è la loro lingua
ma la loro lingua si avvinghia intorno alle dita
del mio desiderio
e il mio desiderio non riusciranno mai a domare.
La chiave della prigione è la loro lingua
ma la loro lingua si avvinghia intorno alle dita
del mio desiderio
e il mio desiderio non riusciranno mai a domare.
Sono una donna.
Credono che la mia libertà sia loro proprietà
e io glielo lascio credere
e avvengo.
Credono che la mia libertà sia loro proprietà
e io glielo lascio credere
e avvengo.
Joumana Haddad
*Joumana Haddad (nata nel 1970 a Beirut) è una poetessa libanese, giornalista, instancabile attivista per i diritti delle donne. I suoi libri sono stati tradotti in molte lingue.