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19.4.14

Wake up Sassari, uno spot per ridare vita al cuore della città

L'iniziativa  che trovate  sotto  presa  dalla  nuova  sardegna di qualche  giorno  fa   può  essere  una  risposta    a  questo



SASSARI. Uno spot pubblicitario per dare una mano al centro storico di Sassari messo in ginocchio dalla crisi. I protagonisti del video sono proprio i commercianti. Sono loro che nei tre minuti dello spot invitano i cittadini a ritornare nel cuore della città per riscoprirlo attraverso i profumi e il percorso dei negozi di qualità. (Progetto, idea e sviluppo: Stefania Budroni e Chiara Mela. Camera, video editing, grafica: Chiara Mela). L'idea nasce proprio da una commerciante, Stefania Budroni, sassarese, titolare del negozio “Piccoli affari –usato per bambini” in via Università. Un tempo cuore pulsante del commercio cittadino e oggi aggrappata ai pochi coraggiosi commercianti che nonostante la crisi non hanno abbassato la serranda.I protagonisti del video, realizzato insieme a Chiara Mela, giovane professionista del settore foto e video, sono proprio i commercianti. Sono loro che nei tre minuti dello spot invitano i cittadini a ritornare al centro per riscoprirlo proprio attraverso i profumi e il percorso dei negozi di qualità. “Wake up sassari - Il centro dei commercianti” è il messaggio augurale che i titolari di attività commerciali nel centro storico inviano alla propria città e ai suoi visitatori. «La primavera è arrivata e gli operatori del centro sollevano le serrande – spiega Stefania Budroni – offrendo non solo i propri prodotti ma anche l'entusiasmo e la tenacia di chi sostiene la rinascita del centro. Il centro storico commerciale si propone come una grande comunità che abbraccia e saluta con un sorriso, dimenticando per un attimo i problemi».




Nel video, che sta spopolando su facebook, si respira una nuova musica. «Da qualche anno si ha la sensazione che stia nascendo un nuovo centro, più giovane, più creativo, più forte – spiega Chiara Mela – condividere un progetto, o semplicemente un’emozione, come nel caso di questo video, è un ottimo punto di partenza per fare rete e affrontare questa terribile crisi»."Wake up sassari - Il centro dei commercianti " nasce con l’obiettivo di creare uno spot pubblicitario per il centro storico di Sassari, è un messaggio di ottimismo, che partendo dalla constatazione drammatica del commercio, prova a reagire trasmettendo le emozioni che solo chi popola il centro conosce: socialità, familiarità, calore e tradizioni. Le immagini sono girate principalmente all’interno degli esercizi commerciali, protagonisti sono i titolari delle varie attività, ma la vera protagonista è una Sassari che ha voglia di scrollarsi di dosso la crisi e il pessimismo. E il video è un piccolo ma importante passo in questa direzione.

27.8.09

Abominio

 


Gianni Guido, terzo responsabile del massacro del Circeo, scarcerato lo scorso anno, è adesso definitivamente in libertà. Proprio nel periodo in cui la violenza contro le donne, diseguali per eccellenza, raggiunge il suo acme. Valga per lui quanto scrissi per il "cervello" della sua banda di assassini, Angelo Izzo. Adesso si assocerà a Svastichella, l'aguzzino dei due gay (il quale scommette sulla sua prossima liberazione, "tanto son matto", ha ridacchiato spavaldamente mentre gli agenti lo portavano via)? Alla fine, condividono gli stessi ideali "politici"!



Daniela Tuscano

24.7.09

Incendi in Sardegna

L'argomento del post d'oggi avrebbe dovuto essere un altro , ma lo riproporrò prossiamente , ma le news sui fuochi ( sotto il  telegiornale sardo di videolina  d'ieri ) 





e gli incubi notturni che ne sono derivati mi hanno riportato alla mente quello ( di curraggia nella mia cittadina ) e a quell'anno che fu da quel poco che ricordo ( elicotteri e aerei quotidiani ) terribile per tutta la sardegna  come dimostra  il video soto riportato 
IMMMAGINI CRUDE ED AD ALTO IMPATTO EMOTIVO




si tratta del trailler \ promo del documentario CURRAGGIA una ferita ancora aperta di Gianluca medas presentato a tempio 28\7\2007 da L'ASS.FOR. ONLUS (Associa
zione dei Forestali della Sardegna http://www.28luglio.eu da cui  è tratta la locandoina qui a sinistra   ) che organizza l'attività del progetto INTERREG III C OCR Incendi sottoprogetto "Sensibilizzazione degli scolari e del grande pubblico",la Prima giornata europea di sensibilizzazione contro gli incendi boschivi. dagli incendi d'ieri sembra che la lezione del 1983 non sia servita a niente . Pproprio ora  iniziano  a  sgorgare le  lacrime  agli occhi  ripensando  a  quei giorni di lutto e dolore soprattuto per delle morti i che , qesto da quello che mi hanno raccontato la gente vedendo il pericolo e i blocchi stradali si sono voluti a tutti i costi avvicinaare chi in buona fede per aiutate chi per per curiosare .., se  il comune  allora  come oggi  pulissse bene  ( invece di limitarsi solo alla zona del monumento  \  cippo  dedicatoaai caduti  )   tutta la panoramica e  la  gente  la smetta  di fare l'indiferrenziata  a c...o  e  i vigili controllino meglio e multino   gettando  plastica   e  carta  e altre materie  pericolose in tale  luogo  . Infatti   ricordo   e ho sentito raccontare da suspertiti  e feriti   \ mutilati  che  l'aria   era irrespirabile perchè  il fuoco  brucio tali materie  , e  che  non si riusci ad  individuare  e  a  soccorrere in tempo le persone  per ui sudetti motivi   . Ricordo  ancora  ( nonostante  avessi  7 anni  all'epoca  , ma certi ricordi rimanggono indelebili  )  :   ciò che vidi   durante  la veglia   a tappe    lungo al panoramica  4 \7 giorni dopo  sul luogo  dell'incedio .,  la nostra   attività quasi interamente distrutta , e senza fondi regionali ( risarcirono solo chi aveva perduto bestiame e non serre ) dovemmo rincominciare da capo ., le  lacrime  e la tristezza dei miei  .,  Le ferite sui corpi  sdei sopravvisuti (  vedere  l'url    della trasmissione di videolina  )  che  vedo   ogni volta   che l'incontro in paese  . .,  gli alberi piantati dale scuoel    verso  ottobre \ novembre    doi quell'anno per  ricordare i amrtiri    e  che ogni  goiornoi   mi ritrovo  quando    vado a correre \  cammianre lungo la panoramica   il racconto  su  tale evento di Simone Olla   che riporto  sotto ( ringrazio  antonella Mu  mia amica  di fb   per  avermelo fatto  riscoprire  ) ., E i ricordi indiretti citati prima  .
 concludo questo post  dedicandolo  a morti   di currraggia  28 luglio 1983 eccone la  storia   dell'evento  tratta     dal sito  più volte  citato  oggi

E' già da diversi giorni che il furore del fuoco sospinto dal maestrale imperversa in varie località della Gallura (Viddalba, Aggius, Trinità d'Agutlu, Aglientu, Luogosanto, Bortigiadas) attaccando la collina di Curraggia a Tempio Pausania. Il bilancio è catastrofico, muoiono: Salvatore Pala, 40 anni, maresciallo del Corpo Forestale; Diego Falchi, 43 anni, maresciallo del Corpo Forestale, Mario Ghisu, 35 anni, operaio forestale; Tonino Manconi, 50 anni ex segretario comunale di Aggius e Bortigiadas; Tonuccio Fara, 36 anni, muratore; Claudio Migali, 37 anni, vigile urbano; Luigi Maisto;24 anni, operaio tessile; Sebastiano Visicale, 32 anni, impiegato; Silvestro Manconi, 44 anni, muratore. Il bilancio finale è disastroso: sugli oltre 18.000 ettari di territorio incenerito si raccoglieranno le salme di 9 uomini, e tra i quindici feriti iniziali che si recheranno in ospedale, 5 di questi riporteranno gravissime ustioni, amputazioni in parti del corpo e traumi psicologici difficilmente riassorbibili. Tra gli eroi di Curraggia ci sono anche loro: AZARA ANTONIO; BISSON VANNI; FORTELEONI ANTONELLO; MARCHESI MARIO; SOTGIU GIUSEPPE.

 per approffondire
IMMMAGINI, PAROLE   CRUDE \ DOIRETTE  ED AD ALTO IMPATTO EMOTIVO

la celebrazione del 2007
 
http://www.28luglio.eu/Menu.php?menu=4322

il  racconto   di Simone Olla

Curraggia 1983
Scritto da Simone Olla
sabato 09 dicembre 2006

Brucia dentro perché è una colpa. Brucia se te ne accorgi, se ricordi il fuoco quando era bianco non ancora imbevuto di sangue. La notte, fuori, porta i segni della morte. Il vento racconta ciò che tutti hanno visto, anche lui complice del massacro. A me invece il compito di scrivere, a me che non ho visto, codardo, chiuso in questa stanza lontana dalle fiamme.
Hanno bussato forte che sentissi le loro grida. Le scale a quattro a quattro per arrivare in fretta sul portone che domina la valle.
«Aiuto, acqua, il fuoco. Aiuto.»
E io chiuso, accovacciato sul letto, le lenzuola fino al collo. La porta suona il grido disperato di chi vede la morte in faccia e le braccia sudano fango mentre si distendono per chiedere aiuto. Morte calda che fa cenere alta e fumo per lacrime che non vogliono cadere. Tossire e bussare a tutte le porte e correre, correre, mentre la pioggia di cenere volteggia nel cielo strisciato di scuro. Bruciano i rami secchi, le foglie cadute, il giallo sparso e i campi incolti che nessuno più degna di attenzione. Non c’è scampo per le vigne grondanti grappoli pieni. Non c’è scampo per lecci e querceti e carrubi che strepitano al suono di ghiande scoppiettanti, ma non è un suono di festa. Brucia la macchia bassa, il mirto e il lentisco e il corbezzolo. Su zinnibiri guarda i secoli che l’hanno attraversato. Il fuoco pieno di sangue galoppa su questa valle aiutato dal vento. Raggiunge gli ovili, e le bestie ingannate non hanno scampo. I pastori si bruciano le mani, hanno frasche sottili irrise dal gigante imbizzarrito.
«Aiuto, acqua, il fuoco. Aiuto.»
I visi rossi di calore tornano a bussare, agitoriu. E le grida disumane banchettano nella fortezza che mi chiudo attorno, alta sopra Curraggia che muore. Scappate! Queste sono fiamme che non perdonano i distratti. Le sirene non bastano, non possono, come un elastico indietreggiano dopo aver liberato acqua che non bagna. Il fuoco vince e galoppa e cinge d’assedio le case. Lecca i muri bianchi con il nero di un pittore crudele.
«Aiuto, acqua, il fuoco. Aiuto.»
Scappate, non è tempo di eroi, gli ultimi sono stati inghiotti, travolti dal destriero infuocato. Nemmeno domani si accorgeranno di voi. Nemmeno domani i giornali canteranno il vostro nome, forse un fiore in questo deserto di cenere. Entrate nelle case, ognuno nella propria, e ricordate quando il fuoco era bianco e non bruciava, quando l’acqua alimentava le sue lingue senza spegnerlo. Entrate nelle case e chiudete le imposte così che non si vedano sui vetri le impronte delle mani bruciate

  alla prossima  con un più allegro

4.7.09

"Ero forestiero, e mi avete imprigionato"

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.


Don Luigi Ciotti: «Come ai tempi della discriminazione razziale»

«Non sicurezza, crudeltà. Non c’è altra parola per definire le misure sull’immigrazione approvate oggi, giovedì 2 luglio 2009, in Senato. Non c’è altra parola per definire questo accanimento contro chi fugge dalla miseria, dalla discriminazione, dall’oppressione, dalle guerre. Sono persone, prima che immigrati, quelle che chiedono di essere riconosciute e accolte nella legalità, nei diritti e doveri di ogni cittadino parte attiva del consorzio sociale. É doloroso constatare come questa legge ci faccia scivolare indietro, ai tempi della discriminazione razziale, negando i valori della Carta universale dei diritti umani, della nostra Costituzione, della Convenzione di Ginevra sui rifugiati. Baluardi contro il ritorno della barbarie e della guerra, antidoti perché legge sia tutela del bene comune a partire dai più deboli, non legge del più forte. Sono vittime della povertà, gli immigrati. Ma la povertà più grande, oggi, è la nostra. Povertà di coraggio, di senso, di umanità, di capacità di scommettere sugli altri, di costruire insieme a loro. Dati alla mano, è dimostrato che, laddove si è lavorato con impegno, è stato possibile armonizzare il diritto con l’accoglienza, saldare il rispetto delle regole - che deve valere per tutti - con l’integrazione. A partire da quel “mettersi nei panni degli altri” che è stato motore delle più grandi conquiste umane e civili. E spiace che, ad eccezione di una minoranza di voci nette e coerenti, su una questione tanto cruciale come quella dell’immigrazione, la politica sia venuta meno al suo orizzonte ideale: stimolare la promozione culturale e sociale di un paese, trasformando in speranze le paure della gente».


Don Paolo Farinella: «Il decreto vergognoso del governo della vergogna»

Come cittadino, come prete e come presidente dell’Associazione “Massoero 2000” di Genova che si occupa di senza fissa dimora, dichiaro la mia totale e ferma obiezione di coscienza allo scellerato decreto dell’ignobile governo italiano, proseguendo la dichiarazione di ieri. (Paolo Farinella, prete). Parola di Dio! No, della Cei! Anzi del Vaticano! Venghino, signore e signori, la commedia è cominciata. A decreto appena sfornato, ancora caldo e fumante, il responsabile vaticano dei Migrantes osa dire che il decreto «porterà molto dolore»; gli fa eco la Cei che parla a più voci: «Sull’immigrazione non basta l’ordine pubblico ma servono anche politiche volte a favorire l’integrazione». Il direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali della Cei afferma che «di fronte al fenomeno complesso dell’immigrazione, è evidente che una risposta dettata dalle sole esigenze di ordine pubblico - che è comunque necessario garantire in un corretto rapporto tra diritti e doveri - risulta insufficiente». Non è il massimo che dovrebbero dire due istituzioni religiose, ma anche un buffetto dato al momento giusto, è significativo e meglio di niente. Le parole fragili e timide erano ancora in aria e non si erano depositate in terra, che come uno sputo a tradimento arriva la dichiarazione ufficiale del portavoce vaticano, Padre Federico Lombardi: «Il Vaticano come tale non ha detto niente sul decreto sicurezza approvato dal governo italiano. Ha parlato monsignor Marchetto [Ufficio Migrantes del Vaticano], ma non mi consta che il Vaticano in quanto tale abbia preso posizione». A noi consta, consta! Il Vaticano non ha detto niente, non ha preso posizione e il suo niente ha la potenza dirompente della parola esplicita: il governo è al sicuro, Bossi può discettare sui preti che parlano ma non contano niente e Maroni fa spallucce a quelle che definisce «liturgie», cioè rituali vuoti e inutili. Non si è fatto attendere l’esimio fascista La Russa, nonché ministro della Difesa, che, grato pose: «Siamo lieti della precisazione del Vaticano, che mette in rilievo la differenza tra un giudizio, legittimo, di monsignor Marchetto e quello del Vaticano». Obiettivo raggiunto, come si conviene tra compari. Come volèvasi dimostrare, il cerchio ora è quadrato. Speravamo di ascoltare dal portavoce del papa parole semplici, antiche, parole dal sapore evangelico come «voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù» (Ef 2,19). Oppure, se ancora il papa e la sua corte non fossero arrivati al Nuovo Testamento, le parole dell’Antico: «perché il Signore vostro Dio… [è] il Dio grande, forte e terribile che non usa parzialità e non accetta regali, rende giustizia all’orfano e alla vedova, ama il forestiero e gli dà pane e vestito. Amate dunque il forestiero, perché anche voi foste forestieri nella terra d’Egitto» (Dt 10,17-19) a cui fa eco il Cronista: «nell’agire, badate che nel Signore, nostro Dio, non c’è nessuna iniquità: egli non ha preferenze personali e non accetta regali [= non si lascia corrompere con regali]» (2Cr 19,17). Abbiamo sentito solo voci di diplomazia da tornaconto, di ossequio servile, di eresia e di apostasia dalle quali prendo le distanze in modo netto e senza paura delle conseguenze. Io, Paolo Farinella prete mi dichiaro «obiettore di coscienza» al decreto 733-B/2009 e al Vaticano che non riconosco come mio Stato e che non mi rappresenta come prete della Chiesa Cattolica, apostolica e universale. Anzi, lo considero una maledizione di Dio sull’intera Chiesa e prego che sprofondi negli abissi della Gehènna. Avevo facilmente previsto che l’inasprimento del 41-bis nei confronti dei mafiosi, sarebbe servito come foglia di fico per accreditare un governo screditato come tutore di legalità. Le cronache confermano e il diritto è affossato. Di seguito un breve ripasso della Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo (Onu, 10-12-1948) sottoscritta dall’Italia quando era uno Stato di Diritto: «Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti» (art. 1). «Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciati nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione (art. 2 § 1)». «Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona (art. 3)». «Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù (art. 4)». «Ogni individuo ha diritto, in ogni luogo, al riconoscimento della sua personalità giuridica (art. 6)». «Tutti sono eguali dinanzi alla legge e hanno diritto, senza alcuna discriminazione, ad un’eguale tutela da parte della legge … contro ogni discriminazione che violi la presente Dichiarazione come contro qualsiasi incitamento a tale discriminazione (art. 7)». «Nessun individuo potrà essere arbitrariamente arrestato, detenuto o esiliato (art. 9)». «Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato. Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi Paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio Paese (art. 13 §§ 1-2)». «Ogni individuo ha diritto di cercare e di godere in altri Paesi asilo dalle persecuzioni (art. 14 § 1)». «Ogni individuo ha diritto ad una cittadinanza. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua cittadinanza, né del diritto di mutare cittadinanza (art. 15, §§ 1-2)». Il decreto del governo della vergogna ci colloca fuori da questa logica, da questa civiltà e dalla storia del Diritto, ma è ancora più grave che, per graziosa concessione del Vaticano, la Chiesa intera è dichiarata estranea al Vangelo, a Dio e a Gesù Cristo. Mi chiedo con quale diritto il papa e i suoi portavoce possano chiedere che nella Costituzione UE sia scritto un riferimento esplicito alle «radici cristiane». I cristiani della base, moltissimi preti, i volontari, le associazioni e le donne e gli uomini di buona volontà si oppongono e si opporranno a questo decreto anche a costo della loro vita e il Vaticano vada in perdizione. Nessuno lo rimpiangerà, tranne il governo Bossisky-Berluskonijad, compagnucci di merende e di abiezione.








P.S.: chi volesse approfondire le cose - oltre alla sguardo rivolto al volto dei nostri fratelli e sorelle “clandestini”! - può leggere quest’ottimo libro http://issuu.com/meridiana/docs/avanti_il_prossimo




21.5.09

...ma quanti sono?

Tenetevi forte: Isabel Allende, Pedro Almodovar e Penelope Cruz hanno appena aderito alla Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza. I loro nomi si aggiungono al già sterminato elenco parzialmente pubblicato in precedenza, che nel frattempo si è arricchito della presenza prestigiosa di Rigoberta Menchù, Evo Morales, Ermanno Olmi, Alex Zanotelli e molti altri.


Buone notizie anche da casa nostra: oltre ai sopra menzionati, ci giunge la graditissima notizia della partecipazione di Gianni Vattimo (futuro protagonista, con Giorgio Schultze, d'un incontro-dibattito a Venaria Reale), Imma Battaglia, Alessandro Bergonzoni, Frankie Hi-Nrg, Ivan Scalfarotto. Auspicando che altri li imitino, non possiamo non rallegrarci per l'eccellente risultato. La causa della pace e della nonviolenza è, del resto, troppo importante per passare sotto silenzio.


Naturalmente, quando accenno all'Italia, mi riferisco al Paese reale. Non a quello legale (?) che però, controllando la quasi totalità dell'informazione, finisce per confondere e anestetizzare pure chi anela, e magari ha perso la speranza, in un mondo diverso, meno brutale e ottuso. Non se ne può più di questa violenza. La maggior parte dell'umanità, e senza dubbio la migliore, sia nei Paesi del cosiddetto "Primo mondo" sia in quelli in via di sviluppo è stanca di conflitti, paure, odii, devastazioni ambientali e corsa agli armamenti. E non di rado, per questi motivi, sfida i rispettivi governi, anche se non sempre la sua voce riesce a oltrepassare le barriere nazionali (in tal senso, Internet si sta rivelando uno strumento indispensabile di comunicazione, e non per nulla i diversi poteri cercano di imbavagliarlo).



Qui, ai "piani alti", si va gioiosamente in controtendenza. Il governo ha infatti appena destinato una considerevole somma di denaro per l'acquisto di 131 cacciabombardieri di quinta generazione, mentre, chissà perché, le risorse per la ricostruzione in Abruzzo, la lotta alle mafie e alla disoccupazione scarseggiano sempre. Va da sé che di questa, come delle notizie sulla Marcia, nulla troviamo sui tradizionali e diffusissimi mass-media. Qui, ai "piani alti", siamo combattivi, pugnaci. Il "premier" è impegnatissimo nella sua guerra personale contro i giudici, anzi, le giudici (un particolare forse non trascurabile), come un toro ferito nell'arena. Il resto non conta. Marcia, nonviolenza? Figurarsi! Trastulli da comunisti smidollati.

Ebbene, gli smidollati proseguono per la loro strada. E vi aspettano. Mancano 131 giorni al 2 ottobre. Trascorreranno in fretta. Prepariamoci.




 



















N. B.
: Poiché la Marcia Mondiale è presente anche su Facebook, alcuni hanno pensato fosse sufficiente iscriversi al gruppo per diventarne sostenitori. Non è così: perché l'adesione venga ufficializzata, occorre registrarsi direttamente dal sito. Grazie a tutti per la collaborazione!



Daniela Tuscano

12.5.09

Una decisione scellerata, tanto patetica quanto razzista

Una decisione scellerata, tanto patetica quanto razzista. Una nuova vergogna va ad aggiungersi alle tante altre che l’Italia da un paio d’anni a questa parte si carica dietro. Per un attimo la mia mente è tornata al Vangelo, in particolare a quelle parole di Cristo che affermavano “ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ero forestiero e mi avete ospitato, malato e mi avete visitato”.

Mohamed Ba ha ricordato il dramma degli immigrati nello spettacolo Traslochi andato in scena lo scorso aprile al Teatro Officina di Milano.

Ciò che mi stupisce e addolora allo stesso tempo, è che buona parte dei cattolici sono addirittura favorevoli alla decisione del Ministro Maroni di rimpatriare 227 immigrati venuti in Italia per cercare un po' di pace. Francamente provo un profondo senso di vergogna per questo tipo di cattolici. Da sempre la Chiesa, ma ancor prima di essa lo stesso Cristo, c’insegnavano a vedere Lui in ogni nostro fratello più piccolo ed indifeso. Ma mentre la Lega festeggia (col beneplacito del Presidente del Consiglio) noi cattolici, scusando la presunzione quelli veri, ci rammarichiamo per una simile decisione. Alle nostre voci fanno eco quelle della Cei che ci ricordano che “va verificato l’effettivo trattamento di chi viene mandato in Libia” poiché quello è uno dei pochi Stati a non aver sottoscritto la Dichiarazione Fondamentale dei Diritti Umani. Ciò è stato ribadito anche dall’Onu ma è stato inutile. La linea del Governo pare non cambiare. Ma tornando a quelle meravigliose parole del Vangelo, penso a quella sentenza di condanna che spetterà a chi non metterà in pratica le sue parole. Parole dure certo, ma che dovrebbero invitarci all’amore ed all’incremento di pietà verso i nostri fratelli. Se siamo realmente cristiani allora facciamo ciò che Gesù ci dice, sopratutto mostriamo con le opere che siamo suoi. Spetta a noi convertire il mondo, e questo si convertirà solo se noi saremmo uniti. Per essere cristiani non basta solo dirlo a parole. Bisogna esserlo con la vita.




Pietro Serra
Dirigente Gioventù Cristiana
Sassari

2.4.09

Appello per una Rete Nord Est per il Congo

Nell’ambito del 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei diritti Immaginedell’Uomo i coordinatori dei Gruppi d’Iniziativa Territoriale (GIT) della Banca Etica di Verona, di Vicenza, Bassano, Venezia, in collaborazione con l’associazione Malaki ma Kongo, lanciano un appello per una RETE NORD-EST PER IL CONGO indirizzato ai GIT, ai soci dell’area nord-est e a tutte le persone sensibili e di buona volontà.

 

Di seguito il testo dell'appello:

 


Carissimi amici e soci di Banca Etica dell'Area Nord-Est, abbiamo un sogno, ma possiamo e vogliamo realizzarlo solo con l'aiuto di ognuno di voi.
Come forse già sapete, la nostra banca ha recentemente aderito all'appello per la pace in Congo promosso da Chiama l'Africa.
Bene,  il nostro sogno è quello di costruire insieme a voi una rete di solidarietà per dare concretezza a questo appello attraverso il sostegno ad un progetto di MALAKI MA KONGO, un'associazione di solidarietà internazionale di cui è coordinatore Masengo ma Mbongolo, congolese, nostro socio e componente del coordinamento di Vicenza. Sul sito www.malakimakongo.net  potete trovare tutti i dettagli sulle attività dell'associazione.

 

Chiediamo a tutti i soci di Banca Etica dell'Area Nord-Est di unirsi per tendere la mano verso le nostre sorelle e fratelli congolesi per costruire un ponte di solidarietà verso il Congo. Chiediamo ad ognuno di voi di versare un contributo minimo di 10 euro (o più) sul seguente conto corrente intestato all'Associazione MALAKI MA KONGO:

IBAN:  IT 07 X 05018 11800 000000511470  presso la Banca Popolare Etica - filiale di VICENZA.

 

Il denaro raccolto fra tutti i soci e i donatori andrà a costituire un fondo di garanzia per un progetto di microfinanza rivolto al sostegno dell'imprenditoria femminile congolese (Progetto d'urgenza in favore delle donne in Congo).

15.3.09

Senza titolo 1366


Poco tempo fa vi ho parlato di Joseph, un bambino malato della sindrome di Leigh.


con questo video voglio farvelo conoscere, farvi vedere le difficoltà ke ha nello spostare tovaglietta e bavaglino, ha solamente 4 anni e se entro brevissimo tempo i suoi genitori non riescono a trovar 300.000 € quando avrà 5 anni Joseph morirà.


voglio parlarvi un attimo di azzurra: è affetta dalla stessa malattia di Jo, oggi ha 6 anni (a ottobre 7) i dottori avevano detto ke non li avrebbe mai compiuti e invece ha fatto dei passi da gigante, mattia (di milazzo (ME) affetto dalla sindrome di West, tetraparesi spastica e epilessia) il 20 aprile vola in florida, grazie a varie manifestazioni e donazioni di gente comune.


se questo video vi ha toccato vi invito di tutto cuore a fare visita al suo blog http://wwwjosephunangiolettodasalvare.blogspot.com (il link sembra errato ma non lo è) non c'è molto ma l'essenziale x sapere la storia e donare un piccolo contributo. Nel mio blog invece metto altri casi di bambini oltre quello ke succede, passo dopo passo, a Joseph.


oggi stesso joseph a studio aperto, nell'edizione delle 12:25. mettetelo sui 15min e 20 secondi, è breve ma kiarissimo

http://www.video.mediaset.it/mplayer.html?sito=studioaperto&data=2009/03/15&id=37225&from=studioaperto


anke un solo centesimo è importante. grazie! Lucy

26.2.09

MEGLIO ATTIVI OGGI CHE RADIOATTIVI DOMANI


Due problemi straordinari segnano il nostro tempo:
A le fonti fossili (petrolio innanzitutto) sono in esaurimento
B la combustione dei fossili ha aumentato l’anidride carbonica (CO2) nell’aria che ha provocato l’aumento della temperatura sul pianeta

PER FAR FRONTE A QUESTI PROBLEMI STRAORDINARI È NECESSARIO:
A sviluppare in modo massiccio fonti rinnovabili di energia (solare, fotovoltaico, eolico) che devono essere promossi con incentivi pubblici e l’utilizzo della leva fiscale.
B ridurre i consumi di energia favorendo i mezzi pubblici,le biciclette, riutilizzando le risorse, diminuendo i rifiuti
C aumentare l’efficienza energetica con la riqualificazione degli edifici e degli elettrodomestici

CIÒ CHE NON SI DEVE ASSOLUTAMENTE FARE
È RITORNARE AL NUCLEARE CIOÈ COSTRUIRE NUOVE CENTRALI NUCLEARI COME VUOLE FARE IL GOVERNO BERLUSCONI.

Dobbiamo rifiutare il nucleare, come abbiamo già fatto nel referendum del 1987 perché:
1 le centrali nucleari hanno costi molto elevati (5 miliardi di euro l’una) che gravano sulle nostre finanze e richiedono tempi di costruzione molto lunghi (10 anni circa)
2 le centrali nucleari continuano ad avere problemi di sicurezza per le popolazioni (in questi anni ci sono stati tanti incidenti nucleari che spesso vengono sottaciuti). La radioattività è una delle cause dell’aumento di leucemie e tumori
3 le centrali nucleari hanno problemi di smaltimento delle scorie radioattive e del materiale nucleare (non abbiamo ancora smaltito le scorie delle centrali nucleari di 30 anni fa. Nella bolletta alla voce A2 paghiamo una retta per il loro smaltimento. Nessun Comune le vuole sul suo territorio)
4 l’uranio che serve per le centrali nucleari è una risorsa in via di esaurimento (ci sarà solo fino al 2050) e costa moltissimo, richiede molta energia per estrarlo
5 le centrali nucleari richiedono enormi quantità d’acqua, un bene che sta scarseggiando
6 le centrali nucleari producono CO2 durante l’estrazione, il trasporto, la purificazione e l’arricchimento dell’uranio ( gli impianti di arricchimento utilizzano impianti a carbone), durante la costruzione delle centrali e nella fase di smantellamento
7 il nucleare civile è legato al nucleare militare, espone quindi il mondo a rischi di proliferazione delle armi nucleari e al terrorismo (è l’argomento che viene portato contro l’Iran)
8 il nucleare civile è un modello che richiede sistemi di gestione autoritari, centralizzati ed antidemocratici. Non a caso le centrali nucleari civili vengono considerate alla stregua di siti militari.


Coordinamento Nord Sud del Mondo

Diciannoverde

lista Uniti Dario Fo zona 8

10.2.09

Tra foglio e matita...

Trascinatore di folleIl bello del disegno è che libera la mente e spazia tra temi vari senza difficoltà e costrizioni...


La punta di una matita passa dove il dito non riesce...e TRA FOGLIO E MATITA...esistono infiniti mondi...


 


Venite a trovarmi...


 


VI ASPETTO!!!

5.2.09

Per il Vaticano II e contro gli antisemiti nella Chiesa

Al seguente link di Arcoiris : http://appelli.arcoiris.tv/vaticanosecondo/

ho pubblicato un appello-dichiarazione sull’abolizione della scomunica e sul vescovo negazionista e in difesa del Concilio ecumenico Vaticano II. E’ un testo personale che non ho concordato con alcuno, per cui la responsabilità è solo mia, con tanto di firma in calce. Il testo è breve, ma fermo e determinato.

Chi lo condivide può firmarlo; chi non lo condivide non lo firmi; chi ne condivide una parte, decida cosa è prevalente: se la perfezione o l’emergenza chiesa che stiamo vivendo. Nessuno è obbligato.

Non volevo tacere perché non è possibile tacere. Il tacere sembra una caratteristica cattolica, quasi un ottavo sacramento. La Germania ha cominciato, la Francia sta seguendo, anche in Italia comincia sentirsi qualche voce e anche noi possiamo e dobbiamo fare sentire la nostra contro ogni rassegnazione e autoritarismo.

PREGO CORTESEMENTE CHI VOLESSE DIVULGARE L’APPELLO E IL LINK a quante più persone è possibile affinché la testimonianza possa essere corale.

A tutte e a tutti un abbraccio caloroso, conciliare, postconciliare, antirazzista

Paolo Farinella, prete - Genova

2.2.09

Il papa, i lefebvriani, il concilio

Riceviamo e pubblichiamo, grassetti nostri.



Il papa Benedetto XVI è ancora cattolico?
Dovrei provare soddisfazione nel dire «lo avevo detto», invece provo amarezza e rabbia. Il 14 settembre 2007, opponendomi con tutte le mie forze all’introduzione della Messa preconciliare voluta dal papa attuale, scrissi in 24 ore un libretto (Ritorno all’antica Messa, Gabrielli Editore) in cui mi dichiaravo obiettore di coscienza e mentre tutti giocavano sul folclore della «Messa in latino» dimostravo che l’obiettivo esplicito del papa era l’abolizione del concilio ecumenico Vaticano II. Qualcuno parlò di esagerazione. Oggi gli increduli di allora ne hanno la prova provata e spero che nessuno riduca ciò che sta accadendo a meri fatti interni alla Chiesa che non interessano il mondo laico.

a) Il ritorno all’anticoncilio
L’abolizione della scomunica ai quattro vescovi scismatici lefebvriani è uno stupro compiuto dal papa contro la Chiesa perché di sua iniziativa sancisce e definisce che il concilio Vaticano II non è mai esistito. Il papa infatti non chiede ai lefebvriani un atto previo di adesione al magistero del concilio come condizione per l’abolizione della scomunica, ma li riammette semplicemente come se niente fosse successo, schierandosi contro due papi che li sospesero a divinis (Paolo VI) e li scomunicarono come scismatici (Giovanni Paolo II). O i lefebvriani erano scismatici o il papa che li scomunicò compì un atto illecito, visto che le condizioni della scomunica non sono mutate. Oppure sbaglia, e alla grande, il papa di adesso. Lo stesso giorno dell’abolizione della scomunica (24 gennaio 2009), il capo degli scismatici, Fellay in due distinti comunicati ai suoi seguaci scrive:

«Noi siamo pronti a scrivere col nostro sangue il Credo, a firmare il giuramento anti-modernista di Pio X, facciamo nostri e accettiamo tutti i concili fino al Vaticano I. Nello stesso tempo non possiamo che esprimere delle riserve riguardo al concilio Vaticano II, un concilio «diverso dagli altri». In tutto ciò, noi manteniamo la convinzione di restare fedeli alla linea di condotta indicata dal nostro fondatore, Monsignor Marcel Lefebvre, di cui ora aspettiamo la pronta riabilitazione … Allo stesso modo, nei colloqui che seguiranno con le autorità romane, vogliamo esaminare le cause profonde della situazione presente e, nel trovare il rimedio adeguato, giungere a una restaurazione solida della Chiesa. … La nostra Fraternità desidera potere aiutare sempre di più il papa a porre rimedio alla crisi senza precedenti che scuote attualmente il mondo cattolico … Siamo anche felici che il decreto del 21 gennaio 2009 ravvisa come necessari «incontri» con la Santa Sede; questi incontri permetteranno alla Fraternità Sacerdotale San Pio X di esporre le ragioni dottrinali di fondo che ritiene stiano all’origine delle difficoltà attuali della Chiesa. In questo rinnovato clima, noi abbiamo la ferma speranza di giungere presto al riconoscimento dei diritti della Tradizione cattolica» (Menzingen 24 gennaio 2009. Bernard Fellay).

b) Qualcuno mente spudoratamente

Coloro che parlano, come la Sala Stampa vaticana e il presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco, di gesto di clemenza e di magnanimità del papa, mentono sapendo di mentire, perché sanno troppo bene che i problemi sono dottrinali e riguardano una sola questione: «Il concilio Vaticano II è un concilio almeno come gli altri, la cui accettazione è essenziale per essere cattolici, oppure è ad libitum, a discrezione cioè della sensibilità di ciascuno, essendo solo un conciliabolo per pochi intimi?». Come conciliare le affermazioni del capo dei lefebvriani che lo stesso giorno dell’abolizione della scomunica dichiara pubblicamente che non accetteranno mai il concilio Vaticano II e il suo magistero per «ragioni dottrinali di fondo»?



Non vi sono alternative: o mente il papa o mente il capo dei lefebvriani o mentono tutti e due. Se i lefebvriani possono archiviare e disprezzare un concilio ecumenico, è lecito ad un cattolico, restando cattolico, rifiutare per motivi dottrinali il magistero di Benedetto XVI ritenuto lesivo per la fede cattolica?



Se i lefebvriani possono essere riammessi nella Chiesa cattolica senza dovere contestualmente accettare il magistero di un concilio ecumenico, perché il papa non compie lo stesso «gesto di misericordia» verso quei cattolici che sono stati buttati fuori dalla Chiesa per «eccesso di progressismo» , colpevoli di considerare il concilio un’assise incompiuta? Che posto occupano nella chiesa i teologi e teologhe della liberazione perseguitati, vilipesi e cacciati? Se il concilio non è determinante, perché usare due pesi e due misure?



Posso esigere che le mie posizioni teologiche diametralmente opposte a quelle dei lefebvriani debbano avere la stessa cittadinanza nella chiesa ponendo fine così ad un ostracismo ed isolamento che dura da oltre un quarto di secolo? Dal momento che si stanno avverando tutte le «profezie» che scrissi nel 2007 e ancora prima, non è il caso che il vescovo chieda scusa e mi restituisca quella dignità di cattolico a tutto tondo che io credo di meritare?



Dal mio punto di vista anticipo e prevedo (come si suole dire in diritto: nunc pro tunc) che la prossima mossa di Benedetto XVI sarà la dichiarazione che la Messa tridentina dovrà considerarsi «forma ordinaria» e la Messa riformata di Paolo VI «forma extraordinaria» per giungere nel ragionevole tempo di una decina d’anni alla sua abolizione e ripristinare il clima tridentino per andare alla riscossa del mondo moderno con le truppe cammellate dei tradizionalisti, combattenti fidati per restaurare la Christianitas medievale.

c) L’antisemitismo come fondamento teologico
Uno dei vescovi scismatici e sospesi a divinis, tale Richard Williamson ha avuto l’ardire di negare l’olocausto la vigilia della sua riammissione nella comunione cattolica che per gentile concessione del papa, coincideva con la vigilia della giornata della memoria della Shoàh. Nulla avviene per caso e tutto ha un senso e una simbologia. Dopo le reazioni dentro e fuori la Chiesa, il Vaticano, la Cei e chi più ne ha più ne metta, si sono arrampicati sugli specchi per tentare di fare quadrare il cerchio, senza rendersi conto che chi nasce quadrato non può morire rotondo. Per i lefebvriani l’antisemitismo è una nota caratterizzante la loro teologia per la quale gli Ebrei sono «deicidi» e lo sono per l’eternità, a meno che non si convertano e riconoscano Gesù Cristo come loro Messia e Dio. Nella lettera di scuse inviata al papa dall’altro compare e capo dei lefebvriani, Bernard Fellay, si chiede perdono al papa, ma non al popolo giudaico e a tutti i morti ebrei nei campi di concentramento e per mano nazi-fascista. La pezza è stata peggio del buco. I lefebvriani rifiutano di sana pianta il documento conciliare «Nostra Aetate» in cui al n. 4 si parla della religione ebraica in termini positivi e si rifiuta per la prima volta il concetto di «deicidio» come colpa di tutto il popolo d’Israele, ma lasciandone la responsabilità solo alle «autorità ebraiche con i loro seguaci» del tempo di Gesù (n. 4/866).

d) I papi sbagliano
Nella Chiesa cattolica, da un punto di vista cattolico, non possono coesistere i lefebvriani e il concilio Vaticano II. Se entrano i primi deve uscire il secondo e se resta il secondo, non possono entrare i primi. A mio avviso, infatti, i nodi dovranno ancora venire al pettine e questa riconciliazione porterà molta più frattura di quanto si possa immaginare. Prego che il papa torni suoi passi e riprenda la fede cattolica che ha abbandonato consapevolmente sulla soglia della Fraternità lefebvriana. Diversamente ci sentiamo dispensati dal riconoscere la sua autorità, come i lefebvriani hanno rifiutano e rifiutano l’autorità di Giovanni XXIII, Paolo VI e in parte di Giovanni Paolo II. Tutto ciò dimostra che la confusione regna ai vertici della Chiesa cattolica e la prova che spesso anche i papi infallibilmente sbagliano. Enormemente.



Paolo Farinella, prete – Genova 28 gennaio 2009






29.1.09

Petizione contro il vescovo che nega l'Olocausto

Con preghiera di massima diffusione, pubblicatelo nei vostri siti/blog/forum ed inoltratelo alle vostre mailing-lists

Traduzione di In Difesa di Israele - indifesadisraele@gmail.com

N.B. Quando firmate la petizione, ricordatevi di selezionare la casella "Simon Wiesenthal Center Updates" sotto "Newsletter Subscriptions", per rimanere aggiornati in merito ai risultati di questa petizione ed alle iniziative future del Simon Wiesenthal Center e poter fare la differenza nel mondo.

Petizione del Simon Wiesenthal Center: Agisci adesso contro il Vescovo Britannico che nega l'Olocausto

Agisci adesso: Invita Benedetto XVI a rimettere la scomunica del Vescovo negazionista dell'Olocausto: http://www.wiesenthal.com/site/lookup.asp?c=lsKWLbPJLnF&b=4923641

Caro Davide,

Mentre tutto il mondo domani commemorerà la Giornata della Memoria, Papa Benedetto XVI ha accolto un Vescovo cattolico che è un negazionista dell'Olocausto nazista nella Chiesa.

Il Vescovo britannico Richard Williamson, che è indagato per negazionismo dell'Olocausto in Germania, ha negato la morte di 6 milioni di Ebrei durante un'intervista alla televisione svedese della settimana scorsa "Credo che siano morti tra i 200000 ed i 300000 Ebrei nei campi di concentramento nazisti, ma nessuno nelle camere a gas".

Abbiamo bisogno di agire subito. Aderisci alla protesta del Centro Simon Wiesenthal per invitare Papa Benedetto XVI a ripristinare la scomunica nei confronti del Vescovo negazionista Williamson ( http://www.wiesenthal.com/site/lookup.asp?c=lsKWLbPJLnF&b=4923641 ). Dopo aver fatto sentire la vostra voce di protesta firmando la petizione, fate click sul link per guardare l'intervista del Vescovo alla televisione(in inglese).
https://www.kintera.com/accounttempfiles/account10635/images/bishop_williamson_2.jpg ( Foto del Vescovo Williamson )

"La prova storica è contro il fatto che 6 milioni di Ebrei siano stati uccisi nelle camere a gas in maniera deliberata da Adolf Hitler. Credo che non c'erano camere a gas". ( Vescovo Richard Williamson )

Per favore, fate una donazione ( https://www.kintera.org/site/apps/ka/sd/donor.asp?
c=lsKWLbPJLnF&b=4860911&en=asJRI1OCJiLNJUOHIhJKLUPKImLYJfNNKcKLK0PLLlITK7MIKiJ7G ) per aiutarci a continuare nella lotta mondiale contro l'antisemitismo ed il negazionismo dell'Olocausto.

Il Papa deve dimostrare chiaramente che in un momento in cui l'antisemitismo ed il negazionismo dell'Olocausto hanno raggiunto i livelli più alti degli ultimi due decenni, e nelle manifestazioni anti-israeliane viene usato come coro "gli Ebrei al forno", la sua decisione di accogliere un negazionista dell'Olocausto nella Chiesa servirà solo a convalidare le tesi dei negazionisti ed è in contraddizione con gli insegnamenti del Concilio Vaticano II.

I Vescovi che predicano l'antisemitismo o il negazionismo dell'Olocausto non dovrebbero essere accettati dal Vaticano.

Il Vescovo Williamson è uno dei quattro Vescovi cattolici appartenenti alla famosa organizzazione antisemita "La società di San Pio", un gruppo separatista che si oppone ai cambiamenti nella dottrina cattolica. Secondo alcune notizie, Williamson ha approvato i "Protocolli dei Savi Anziani di Sion", un noto falso antisemita e ha sostenuto che gli Ebrei puntano alla dominazione del mondo.

Proprio la scorsa settimana, Papa Benedetto XVI ha revocato la scomunica al Vescovo Williamson ed agli altri tre Vescovi appartenenti a questo gruppo.



Traduzione di In Difesa di Israele - indifesadisraele@gmail.com - Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Difendere-Israele/1132177495 ; Myspace: http://www.myspace.com/indifesadisraele

24.11.08

Non siamo spazzatura!

La lotta contro la "riforma" Gelmini non conosce sosta. Anche Bresso si mobilita contro i tagli alla scuola e domani sera 25 novembre, ore 21, Daniele Quattrocchi del Movimento Umanista e Sinistra Critica promuovono un incontro cittadino, aperto a tutti, in via Bologna n° 4.


Il primo approccio si è svolto il 19 c.m. al Centro Civico: hanno partecipato alla serata circa 150 persone. I due principali relatori, Gianni Gandola (Dirigente Scolastico, redattore di www.scuolaoggi.org) e Salvatore Leone (Dirigente Scolastico 2° Circolo - Bollate) hanno ben illustrato sopratttutto le caratteristiche dell'art. 64 della legge 133, promossa dal ministro dell'economia Tremonti, vero fautore della "riforma"scolastica. In questo articolo vengono definiti i tagli del personale, la riduzione dell'orario e la fine del tempo pieno previsti per i prossimi anni al fine di ridurre di circa 8 miliardi di euro gli investimenti per la scuola statale.



Galvanizzati dal successo dell'iniziativa, ed esasperati dall'ennesima "sparata" di Brunetta che, oltre a ingiuriare continuamente gli insegnanti, si è pure abbandonato a manzoniane analogie ("come la peste, la crisi è una scopa", con allusione ai "pesi morti" che verranno finalmente "spazzati via" dal posto di lavoro), i bressesi parteciperanno anche alla manifestazione nazionale di sabato 29 novembre promossa da Retescuole.


Gridiamoglielo, che non abbiamo nessuna intenzione di togliere il disturbo per rimediare alla loro inettitudine. E che se vogliono "spazzar via", comincino dai loro principeschi stipendi.





Per adesioni:









13.11.08

Si accetti la sentenza sul caso Englaro

Il portavoce nazionale di “Noi Siamo Chiesa” Vittorio Bellavite ha rilasciato la seguente dichiarazione :

“Finalmente la magistratura ha chiuso il caso Englaro secondo i principi generali del diritto, secondo la stessa normativa internazionale e secondo le attese della famiglia di Eluana.
Non condividiamo le mobilitazioni a favore della vita che sono state fatte e che si faranno, contestando le sentenze della magistratura. La situazione di fatto di questa povera ragazza, strappata alla vita nel fiore della giovinezza, vince qualsiasi argomentazione di segno contrario.

Ci meravigliamo, con sofferenza, della linea delle autorità ecclesiastiche. Essa ci sembra ideologica, tesa a difendere principi, del tutto astratti, che noi riteniamo lontani dal messaggio di libertà, di umanità e di rispetto delle vita e della morte che sono contenuti nel Vangelo.

Nel mondo cattolico si stanno diffondendo posizioni diverse dalla pretesa ortodossia indicata dai vertici della Conferenza Episcopale. Ne sono testimonianza le 856 adesioni al documento che si allega (si veda http://appelli.arcoiris.tv/Eluana_Englaro/).

Si torni a ragionare pacatamente, non si faciliti su questa vicenda nel nostro paese, che ha altri gravi problemi di cui occuparsi, un clima di scontro che è gravemente dannoso alla società e alla stessa funzione evangelizzatrice che è compito della nostra Chiesa”.

Roma 13 novembre 2008


 


 

Loro fermano il nostro futuro......noi fermiamo i loro siti!

Il 13 novembre alle ore 14:00 partecipa al Netstrike contro uno dei siti che rappresenta coloro che vogliono sottrarci il nostro futuro distruggendo l'università pubblica e laica.

Cosa devi fare? Organizzati per avere un accesso ad internet intorno alle 14:00 del 13 novembre, per visitare il sito www.miur.it. Scegli una delle seguenti modalità di partecipazione, calibrate in base alla difficoltà tecnica e il tempo richiesto:


Low
Ingredienti: un browser e 5 minuti del tuo tempo, accessibile praticamente a chiunque sappia usare un mouse [continua]


Medium
Ingredienti: Utilizzare come browser firefox oppure opera. [continua]


High
Ingredienti: Sai cos'è wget? allora questa è la sezione fatta apposta per te [continua]


per informazioni: 133strike@autistici.org


Partecipa alla manifestazione nazionale del 14 novembre a Roma!

8.11.08

Obama presidente

Ieri sera abbiamo assistito ad un momento storico. 143 anni dopo l’abolizione della schiavitù sancita dal 13° emendamento della Costituzione americana, 53 anni dopo il rifiuto di Rosa Parks di Montgomery, Alabama, di spostarsi dai sedili dell’autobus riservati al bianchi e 45 anni dopo il famoso discorso di Martin Luther King “Io ho un sogno”, gli Stati Uniti hanno eletto un presidente afro-americano!

Questo è un simbolo potente in un mondo dove la gente viene discriminata per la razza, le convinzioni religiose, l’età, il colore della pelle, l’orientamento sessuale ecc.


E’ il simbolo del fatto che la coscienza umana può evolversi, che vecchie verità possono lasciare il posto a nuove verità e che ciò che un tempo veniva ritenuto impossibile si può realizzare.
Questa è l’importanza storica di ciò che è successo negli Stati Uniti.


Ci congratuliamo con il Presidente Obama e con l’ispirato movimento sociale fatto di gente di tutti i settori della società americana, soprattutto giovani, spesso ignorati e trascurati nel processo politico e di idealisti che chiedono un cambiamento nonviolento.


Questo cambiamento non è solo un nuovo inizio per gli Stati Uniti, ma dato l’importante ruolo degli USA negli affari mondiali, molti lo considerano un nuovo inizio per tutto il mondo.


Non siamo ingenui, però: oggi vediamo all’orizzonte il simbolo di un nuovo futuro, ma non è sicuro che questo futuro arrivi.


In questi tempi di crisi finanziaria ed ambientale, il mondo si aspetta che gli Stati Uniti lavorino in modo costruttivo con gli altri paesi per risolvere questa profonda crisi. Speriamo che ritornino ad usare il potere dell’ispirazione, la libertà di pensiero ed espressione, il potere degli ideali, un orientamento davvero democratico e la promozione degli usi civili della scienza, invece di opprimere il mondo con il potere militare. Come ha detto Barack Obama nel suo discorso della vittoria: “Stasera abbiamo dimostrato che la forza della nostra nazione non viene dalla potenza delle armi o dalla ricchezza, ma dal potere dei nostri ideali”.


I popoli del mondo aspirano ad una nuova direzione. Le sfide globali a cui gli Stati Uniti e il Presidente Obama devono rispondere, insieme ai leader delle altre nazioni, sono:


1) Il ritiro delle truppe d’invasione dai territori occupati
2) La restituzione di questi territori ai loro abitanti
3) Lo smantellamento degli arsenali nucleari
4) La creazione di un nuovo sistema economico globale, basato sui valori umani e capace di eliminare l’usura e la speculazione
5) La protezione delle risorse del pianeta, in modo che la terra possa consentire la vita delle generazioni future


Facciamo i nostri auguri al Presidente Obama: questi potrebbero essere tempi pericolosi per lui. Sappiamo che nei corridoi del potere delle compagnie petrolifere, delle fabbriche d’armi e delle banche molti temono ciò che il futuro ha in serbo per loro. Questa piccola minoranza ha i mezzi per distruggerci tutti, nella sua avida ricerca di controllo delle risorse mondiali.


Continuiamo a lavorare perché la grande maggioranza della gente che nel mondo ama la pace e la nonviolenza possa compiere i prossimi passi, da un presidente nero alla Nazione Umana Universale.




5 novembre 1008


Gli umanisti d'Europa




2.11.08

Per il movimento il referendum è solo una trappola

Subito dopo l'approvazione al Senato del decreto legge n.137/08, mediaticamente noto come decreto Gelmini, il segretario del Partito Democratico Walter Veltroni ha dichiarato che promuoverà un referendum per abrogare tale decreto. Inoltre ha "lanciato lappello a tutte le forze della scuola e dell'università , alle famiglie interessate, alle forze politiche perché partecipino alla raccolta delle firme per il referendum promuovendo comitati in tutte le città italiane".


Facciamo attenzione, per il movimento contro la pseudo riforma Gelmini un referendum rappresenta solo una trappola! Evitiamo di cascarci. Prima di tutto l'abrogazione del decreto Gelmini eviterebbe il "maestro unico" e le 24 ore settimanali, ma non i tagli previsti dall'art. 64 del decreto legge n.112/08 convertito nella legge n.133/08. Il problema grosso sono i tagli, giusto per non dimenticare si tratta di risparmiare 8 miliardi di euro in tre anni tagliando 87.500 docenti e 44.500 ATA. Il "maestro unico" e le 24 ore settimanali sono un modo come un altro per tagliare, devastante quanto volete dal punto di vista pedagogico, ma, dal punto di vista del governo, uno strumento come altri per raggiungere l'obiettivo del risparmio.Senza "maestro unico" e 24 ore settimanali nella scuola elementare saranno tagliati allo stesso modo 30.000 docenti. Nel decreto non c'è scritto che le 24 ore settimanali sono obbligatorie, ma nel piano programmatico c'è chiaramente scritto che più si risparmia attivando classi a 24 ore, meno danni ci saranno su tutto il resto della scuola elementare.
Giusto per completare il quadro è meglio rendersi conto che anche se tutte le classi prime del prossimo anno fossero a 24 ore, saranno circa 28.000 (21.000 a tempo normale e 7.000 a tempo pieno), produrrebbero un taglio di 8.000 docenti. Il piano programmatico prevede per il prossimo anno nella scuola elementare un taglio di 16.300 docenti (12.300 su posto comune e 4.000 specialisti).


Evidentemente i tagli produrranno qualche cambiamento anche nelle seconde, terze quarte e quinte elementari. Il vero nodo sono i tagli contenuti nella legge n.133/08. Non fraintendetemi, il "maestro unico", se sarà applicato, sarà devastante, ma è importante capire che è solo un pezzo della devastazione complessiva che, con o senza "maestro unico", procederà ugualmente se non bloccheremo i tagli previsti per tutta la scuola.

Capite poi che se si vuole promuovere un referendum per abrogare il decreto Gelmini, ma contemporaneamente si dichiara che fino a 6 miliardi di tagli sulla scuola si sarebbe potuto negoziare, ma 8 son troppi, allora la contraddizione è evidente.

Detto questo vediamo come mai il referendum è solo una trappola per il movimento. Il segretario del PD ha detto subito che l'idea è sua, ma dopo i comitati per raccogliere le firme li devono costituire i cittadini, il popolo della scuola per intenderci. Secondo lui invece di manifestare e costituire comitati scuola per scuola formati da genitori, insegnanti e studenti per fare in modo che la pseudo riforma NON venga applicata e i tagli NON eseguiti, il popolo della scuola deve concentrare tutte le sue energie nel raccogliere le firme.

Raccogliere 500.000 firme per un referendum, sempre ammesso che, a fronte del mastodontico lavoro, venga accolto e non respinto, non è uno scherzetto.

Cerchiamo di capirci, raccogliere le firme per un referendum non è come raccogliere le firme contro il "maestro unico" su fogli di carta fotocopiati al volo o scaricati da un sito internet. Va benissimo raccogliere le firme contro il "maestro unico", ma questo è un atto politico, ma non giuridico - legislativo come raccogliere le firme per un referendum. I moduli di raccolta non sono moduli qualunque e per ogni firmatario bisogna raccogliere diversi dati e non solo la firma. Le firme vanno tutte autenticate nel momento stesso in cui vengono raccolte, e per fare questo è necessario che ad ogni banchetto di raccolta sia sempre presente per esempio un consigliere comunale o provinciale che si occupi di questa operazione. Per ogni firma raccolta è necessario richiedere il certificato elettorale del firmatario che viene rilasciato dal comune di residenza e dal comune in cui vive. Sembra banale, ma raccogliere firme per esempio in una città come Milano comporta la richiesta di certificati elettorali non solo nella provincia di Milano, ma del Paese intero. Ad ogni modulo di raccolta firme devono essere allegati i certificati elettorali di tutti quelli che hanno firmato quel modulo.

Provate a domandare a chi ha raccolto 100.000 firme, autenticate e certificate[  http://www.retescuole.net e  www.leggepopolare.it ] "Legge popolare per una buona Scuola per la Repubblica" cosa ne pensa dell'idea di raccogliere le firme per un referendum ?

Capite che mentre il popolo della scuola raccoglie firme per il referendum, il governo taglia, applica tutti i regolamenti attuativi, compreso il "maestro unico", e devasta a tal punto la scuola che una volta raccolte le firme, sempre che ci si riesca, della scuola non resterà nulla.

Anche se il Partito Democratico si rendesse disponibile ad attivare tutti i suoi iscritti per raccogliere le firme, sarebbe comunque sbagliato perché in questo momento per battere la pseudo riforma Gelmini bisogna chiedere l'abrogazione dei tagli previsti dalla legge n. 133/08 e del decreto legge n.137/08, ma contemporaneamente bisogna scuola per scuola costituire comitati di genitori, insegnanti e studenti e fare in modo che nulla di quanto previsto da queste leggi venga applicato.

Piuttosto che dire "raccogliete" le firme per il referendum, il segretario del PD potrebbe dire ai suoi iscritti o simpatizzanti, se genitori, insegnanti o studenti, di andare nella loro scuola e costituire un comitato che si batta per non far applicare la pseudo riforma Gelmini. Invece no, troppa fatica, meglio i proclami televisivi, meglio dire "armiamoci e partite". Forse si è accorto che qualcosa gli sta sfuggendo. Il popolo della scuola si è dato degli obiettivi e ha deciso di raggiungerli autonomamente, ha ritirato la delega ai partiti, non importa se si trovano dentro il parlamento o fuori, e ha deciso di procedere in prima persona. L'idea del referendum non è altro che una manovra per modificare gli obiettivi e le pratiche che il movimento si è dato. Si vuole indebolire il movimento e fare in modo che le deleghe, temporaneamente ritirate, tornino ancora ai partiti.

Hanno provato a farci lo scherzetto, ma sono stati subito smascherati. Non siamo sciocchi, siamo in grado di evitare accuratamente le trappole.

Questa pseudo riforma può essere arrestata solo se si continuerà a lavorare scuola per scuola perché non venga applicata, a fare anche le manifestazioni, ma non di certo raccogliendo firme per un referendum.


Milano, 31 ottobre 2008



Mario Piemontese

27.10.08

Petizione internazionale contro Cossiga e Berlusconi

Ricevo da un amico, e volentieri inoltro. Firmate! (Che ci ascoltino almeno all'estero...)





Cari amici ,
un gruppo di precari, allarmati dalle gravi parole di Cossiga
a seguito di quelle di Berlusconi, ha deciso di avviare una petizione internazionale.
Firmate e divulgate, grazie.
Ale

http://firmiamo.it/worriedteachers








23.10.08

Contro il maestro unico

Petizione in difesa della pluralità docente nella scuola elementare




La volontà del ministro Gelmini di reintrodurre il maestro unico nella scuola elementare è gravissima. Ormai sono vent’anni che questa figura è stata superata definitivamente, estendendo a tutta la scuola l’esperienza di collaborazione e condivisione di responsabilità tra docenti che era maturata nel Tempo pieno. La pluralità docente ha permesso ai maestri e alle maestre di approfondire la conoscenza disciplinare e ha rafforzato lo spirito di collaborazione, rendendo la scuola elementare una comunità di conoscenze. Il governo invece vuole solamente un ritorno al passato che gli permetta di ottenere nuovi risparmi ai danni della già tartassata scuola pubblica. Che senso ha infatti stravolgere la scuola elementare, che tra l’altro viene valutata positivamente anche nei test internazionali, se non con l’obiettivo di mettere in crisi un settore della scuola pubblica a vantaggio del mercato e delle scuole private?



Per queste ragioni noi, insegnanti, genitori, cittadini, ci dichiariamo fermamente contrari a questi progetti, ci impegniamo a mettere in atto tutte le iniziative che potranno contrastarli e a sensibilizzare in tutti i modi l’opinione pubblica.

 

Cosa significa in termini di didattica la restaurazione del maestro unico nella scuola italiana



Non sarebbe più possibile la suddivisione delle materie disciplinari tra diversi docenti: il maestro o la maestra unica dovrà insegnare tutte le materie per tutto il programma previsto nei 5 anni e dovrà aggiornarsi su tutto. Non sarebbe più possibile impostare il lavoro dei docenti in classe sulla collaborazione e sul confronto, specialmente in riferimento ai bambini con difficoltà, alle scelte didattiche, agli stili di apprendimento. Ogni insegnante tornerà ad essere solo di fronte alla classe, alla didattica, alla psicologia dei bambini e delle bambine.



Non sarebbero più possibili le uscite didattiche nel territorio, musei, aule didattiche decentrate, manifestazioni sportive… Per evidenti questioni di sicurezza il singolo insegnante non può uscire dalla scuola con la classe da solo. Fino ad oggi questa didattica aperta al territorio era possibile per la presenza di più insegnanti e delle compresenze.



Non sarebbe più possibile per i genitori rapportarsi ad un gruppo di insegnanti. Il riferimento diverrebbe unico, senza appello, senza possibilità di confrontarsi a più voci.



Non sarebbe più possibile una didattica di recupero e di arricchimento dell’offerta formativa perché sparirebbero le compresenze e quindi la possibilità di organizzare percorsi ad hoc per alunni in difficoltà o attività di arricchimento che prevedano lavori a gruppi.



Cosa significa in termini di posti di lavoro



Un calcolo preciso è difficile farlo, sia perché i dati che si hanno non sono nuovissimi, sia perché sono parziali. Calcolando che le classi elementari statali in Italia nell'anno scolastico 2006/2007 erano 138.524 e che circa 1/5 erano a Tempo Pieno, lasciando un insegnante per classe, nelle classi a Tempo Pieno il taglio sarebbe di 27.704 insegnanti; nelle classi a modulo ne verrebbero tagliati 55.410In totale il taglio di insegnanti di scuola elementare per la restaurazione a regime del maestro unico sarebbe di 83.114 maestre e maestri.… e il Tempo Pieno?



È evidente che la restaurazione del maestro unico annulla di fatto il Tempo Pieno. D’altronde l’esperienza del Tempo Pieno è stata il canale di pratiche e sperimentazioni attraverso cui la pluralità decente si è affermata per tutta la scuola italiana. Va ricordato che il Tempo Pieno e il Doposcuola NON sono sinonimi. Il Tempo Pieno prevede l’attuazione di progetti e sperimentazioni, con insegnanti ad hoc. Il Doposcuola è un semplice riempitivo senza alcun valore formativo autentico.

«Io, maestra nera nella scuola italiana. Oggi c'è chi non si vergogna più di essere razzista» la storia di Rahma Nur

  corriere  della sera   tramite  msn.it  \  bing    Rahma Nur insegna italiano, storia e inglese alla scuola elementare Fabrizio De André d...