Dopo qualche anno di assenza l’antropologa belga, e mediatrice a livello internazionale nel campo della Trasformazione e della Gestione Nonviolenta del Conflitto, torna a Milano per presentarci e farci sperimentare il suo metodo.
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
Dopo qualche anno di assenza l’antropologa belga, e mediatrice a livello internazionale nel campo della Trasformazione e della Gestione Nonviolenta del Conflitto, torna a Milano per presentarci e farci sperimentare il suo metodo.
pegnati su tutti i fronti: e mentre, intorno a noi, le macerie d'un mondo perduto esalano gli ultimi, venefici rigurgiti - disoccupazione, razzismo, ingiurie da taverna a insegnanti e precari, aggressioni alla libera stampa, omofobia, maschilismo - noi proseguiamo, sicuri, verso l'alba che verrà.
...anche nella riposante passeggiata sul lungomare, imprigionata da un fresco sole, nel beatificante tedio che vorremmo non terminasse mai.
Chi cerca trova: e noi, la natura, la sappiamo trovare, anche ai bordi di Milano. Si tratti della vezzosa villetta di Marie Teresa, in quel di Redecesio, o del Bosco in Città dove abbiamo presentato la Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza e organizzato una sontuosa grigliata (complimenti ai nostri chef Alberto e Silvia), riusciamo ovunque a ritagliare spicchi di colore. Il merito? Dell'amicizia e dell'entusiasmo che ci unisce. Ricette utili in ogni stagione.
Da sinistra: Marie Teresa, io, Roberto, Alberto, Michele, Silvia ed Elena a Redecesio.
A fianco: sempre noi, in ordine sparso.
Da notare la mia capigliatura alla Michael Jackson quando si esibiva coi Jackson 5...
Bosco in Città: un insolito (e alquanto insicuro) mezzo di locomozione per Silvia...
Roberto si protegge dal fumo della carbonella con improbabili occhiali da sole stile-Patty Pravo.
Non è la fucina di Vulcano, ma Alberto... alle prese con lo spiedo.
Il frutto della sua fatica...
...è ampiamente ripagato dall'apprezzamento degli ospiti!
Cristina: urp!...
Clelio in una moderna versione del Déjeuner sur l'herbe, ribattezzato per l'occasione.
Chiudiamo in bellezza...

Grazie ragazzi! Après le repas
Daniela Tuscano
la politica aggressiva di Mussolini verso l'Azione cattolica e, più tardi, a causa delle leggi razziali; d'altronde, nemmeno queste ultime spinsero il Vaticano a una rottura col regime. Quel che preme alla gerarchia, oggi come allora, è che l'eventuale passaggio di consegna, se e quando avverrà, venga gestito da forze conservatrici (ed eccoci a Giovanardi); non aspettiamoci dunque nessun "divorzio" da B. fin tanto che costui rimarrà saldo al potere. Lo scaricheranno solo se diverrà troppo ingombrante (e perdente).
nosce la tragedia di Viareggio; e la rabbia, oltre al dolore, è delle solite, sventurate Cassandre che avevano invano avvertito dei pericoli. Ma tutto arriva sempre "dopo". Per una come me, poi, che sui treni si sposta regolarmente e che ad essi è affezionata per quel loro caracollare umile e "povero" nei solchi d'Italia, nella sue campagne e sui suoi mari, tutto risuona ancor più desolante e inumano. Come la vicenda di Hamza, il 17enne d'origine marocchina travolto dal rogo nella sua casa e morto per salvare la sorellina, che di anni ne aveva solo due. E, come di consueto, non posso che indicare il conto corrente attivato per l'emergenza, da intestare a MISERICORDIA PRO-DISASTRO VIAREGGIO C/O VENERAB. MISERICORDIA VIAREGGIO, Via Cavallotti, Viareggio (IBAN: IT65Y0872624800000000104781). Sono attivi anche due numeri verdi per le informazioni: 800.570.530 (numero verde regionale per informazioni sui ritardi e sui blocchi del traffico ferroviario); 800.892.021 (numero verde delle Ferrovie dello Stato per informazioni sul servizio dei bus sostitutivi). Una tragedia "povera". Ma altrettanto "povera", pur se su un mezzo all'apparenza ultramoderno - in realtà, vecchio di 19 anni - è quella consumatasi presso l'arcipelago delle Comore, dove un airbus yemenita si è schiantato, provocando la morte di 153 passeggeri. Tutti. Tranne lei, una ragazzina di 14 anni. Unica testimone di una disgrazia inenarrabile. Una giovane donna. Che attraversa, muta e inerme, la tempesta crudele.
tura più le morte che le vive. Quel regime sta
infatti cercando di convincere la popolazione che i responsabili della fine di Neda sono stati cecchini al soldo della Cia. Un goffo e inutile modo di negare l'innegabile, di mascherare il tradimento. Tante donne, e una sola: non cambia nulla. Anch'esse come un unico corpo attraversano la tempesta, senz'altra risorsa che sé stesse, la loro sommessa determinazione. Verso una mèta ostinata e contraria. E' una lotta epocale, ed esse la percorrono tutta, in carovane di secoli, smembrate, divelte dalla furia d'un mondo patriarcale cadente e disperato. Vent'anni fa mons. Luigi Bettazzi, arcivescovo emerito di Ivrea, titolava un suo libro Farsi uomo. Trascorso un lustro ne pubblicò un secondo, che stavolta battezzò Farsi donna, farsi giovane, per la pace. Egli aveva compreso che la nuova speranza poteva passare soltanto grazie al cammino di quei corpi sommessi e giovani. I più dilaniati dalla furia del vecchio che non vuol mollare la presa. Ma che, alla fine, soccomberà.
portante network televisivo arabo. Anche "speranza" è parola femminile...
Certo, in Italia, qualcuno vorrebbe dedicare questa giornata ai "respingimenti" piuttosto che al rifugiato. Brava gente, che va in chiesa "e si fa anche la comunione, e poi se vede un marocchino per strada vorrebbe dargliele con un bastone", cantava Jovanotti. Brava gente che sfila(va) al Family Day e invoca rigore morale, ma che non prova nessun imbarazzo di fronte a un degrado che, partito dalle ragazze del Drive In, è giunto fino all'"utilizzatore finale" . Dov'è il problema? Le donne sono solo corpo e i "negri" non li vogliamo. E, di fronte all'assordante silenzio del Vaticano, i padri comboniani lanciano un monito-provocazione: "Potrebbe capitare anche a te". E propongono, nientemeno, che permessi di soggiorno in nome di Dio. Forse la brava gente che va in chiesa e si fa la comunione storcerà il naso.
ania e Laura Pausini: grazie di cuore!) rincara la dose: "Con il solo 10% del denaro destinato alle armi si potrebbe risolvere la fame in tutto il pianeta".
re, crisi, sicurezza e spesa pubblica con Vattimo, De Magistris e con tante, tantissime persone comuni. Ora proseguirà nel suo impegno come coordinatore della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza. Ne abbiamo bisogno. Giova infatti informare che, mentre per il giocondo ministro Brunetta la crisi è un'invenzione o quasi, quello del commercio d'armi è l'unico settore che prosperi davvero. E incarna il maggiore, e più temibile, dei poteri forti che contrastano Obama.
Post scriptum. Gheddafi è giunto a Roma in visita ufficiale sfoggiando sull'uniforme l'immagine di Omar al-Mukhtar, dai nostri giornali definito "l'eroe della resistenza anti-italiana". L'aggettivo smentisce il sostantivo, veicolando nei nostri connazionali l'idea che Mukhtar fosse una sorta di bandito, antesignano di al Qaida. Ora, la mia simpatia nei confronti del colonnello libico, forse l'unico uomo al mondo più truccato di B., è pari a quella che nutro per un carciofo nelle terga; ma descrivere Mukhtar - la cui vicenda conobbi molti anni fa grazie a un incontro pubblico col prof. Del Boca - come "anti-italiano" equivale a spacciare Garibaldi per un nemico di austriaci e francesi, solo perché all'epoca li combatté. Lo stesso fece Mukhtar: eravamo noi gli invasori, e a lui non andava. Doveva forse applaudire? Che poi Gheddafi lo usi per le sue smargiassate, beh, rientra nello stile del personaggio. Guarda il caso proprio lui e Putin sono tra i più accesi sostenitori di B.. Tra simili ci s'intende.
ono al già sterminato elenco parzialmente pubblicato in precedenza, che nel frattempo si è arricchito della presenza prestigiosa di Rigoberta Menchù, Evo Morales, Ermanno Olmi, Alex Zanotelli e molti altri.
ll'informazione, finisce per confondere e anestetizzare pure chi anela, e magari ha perso la speranza, in un mondo diverso, meno brutale e ottuso. Non se ne può più di questa violenza. La maggior parte dell'umanità, e senza dubbio la migliore, sia nei Paesi del cosiddetto "Primo mondo" sia in quelli in via di sviluppo è stanca di conflitti, paure, odii, devastazioni ambientali e corsa agli armamenti. E non di rado, per questi motivi, sfida i rispettivi governi, anche se non sempre la sua voce riesce a oltrepassare le barriere nazionali (in tal senso, Internet si sta rivelando uno strumento indispensabile di comunicazione, e non per nulla i diversi poteri cercano di imbavagliarlo).
ni alti", siamo combattivi, pugnaci. Il "premier" è impegnatissimo nella sua guerra personale contro i giudici, anzi, le giudici (un particolare forse non trascurabile), come un toro ferito nell'arena. Il resto non conta. Marcia, nonviolenza? Figurarsi! Trastulli da comunisti smidollati.
nda metà del 2008 sono entrati il doppio di clandestini rispetto alla seconda metà del 2007, quando il Paese era guidato dall'aborrito Prodi)?
storico in cui tutti gli altri Paesi, Usa compresi, promuovono l'energia pulita. "Una decisione, oltre che pericolosa, sciocca e inutile - riflette ancora l'infaticabile Schultze. - Nucleare (e riarmo) non risolvono la crisi energetica, ma contribuiscono ad aumentare fame e disoccupazione, poiché il denaro speso per queste spericolate iniziative viene regolarmente sottratto ad altri settori molto più bisognosi".Il linguaggio del corpo da solo non basta a prevenire femminicidi o violenze, ma può essere un segnale precoce utile se integrato con educ...