Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
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8.3.19
anche un opera incompleta e non finita è un opera d'arte ed riflessioni sul concerto d'arte
17.6.14
MOTTA VISCONTI, DALLA PARTE DI LUI. COME SEMPRE di © Daniela Tuscano

26.2.13
nasce la prima biblioteca condominiale ( reprise )



| cattura immagine dalla galleria di http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/02/02/ |
25.10.09
Carlo delle città
Don Gnocchi era l'infanzia. Non l'infanzia mutilata, lacera e macilenta. L'infanzia, e basta. La mia, innanzi tutto, perché la sua figura mi ha accompagnata fin dai testi scolastici. Perché la via a lui dedicata, a Bresso, sorge sul limitare della grande metropoli, nella periferia ancora disadorna, brulla e ingrigita. Perché le immagini che lo ritraggono, già circonfuso di un'aura sfuggente, hanno qualcosa di fanciullesco. Lo sguardo. Completamente libero, trasparente, senza sopraccigli, sconfinato sulla fronte spaziosa e infinita.Ho voluto intitolare questo ricordo "Carlo delle città", non solo "dei mutilatini" o "dei bambini", proprio per questo suo essere "tutto" a partire dal "niente". Dalla città, vuota. La città teatro di guerre, sia materiali, sia interiori: le guerre dell'incomunicabilità, dell'angoscia e della solitudine. La città come luogo dell'assenza di Dio. La città disposta a tributare un omaggio formale ai profeti che la solcano, ma che ignora le concrete domande dei figli (oggi, le mamme della scuola intestata a don Carlo diserteranno la cerimonia di beatificazione, prevista per le ore 10 in Duomo, in segno di protesta contro i tagli del Ministero, che ha lasciato a casa 15 delle 60 maestre provocando seri disagi agli alunni, disabili gravi). Carlo, nome fatale per gli ambrosiani, non venga dunque vanificato su un altare, ma continui a percorrere queste vie. Se vogliamo che le nostre Ninive d'oggi conoscano ancora un respiro di speranza.
Daniela Tuscano
21.10.09
Pat Patfoort a Milano, tre giorni dedicati alla nonviolenza
Dopo qualche anno di assenza l’antropologa belga, e mediatrice a livello internazionale nel campo della Trasformazione e della Gestione Nonviolenta del Conflitto, torna a Milano per presentarci e farci sperimentare il suo metodo.
12.7.09
Foto di gruppo
Chi cerca trova: e noi, la natura, la sappiamo trovare, anche ai bordi di Milano. Si tratti della vezzosa villetta di Marie Teresa, in quel di Redecesio, o del Bosco in Città dove abbiamo presentato la Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza e organizzato una sontuosa grigliata (complimenti ai nostri chef Alberto e Silvia), riusciamo ovunque a ritagliare spicchi di colore. Il merito? Dell'amicizia e dell'entusiasmo che ci unisce. Ricette utili in ogni stagione.
Da sinistra: Marie Teresa, io, Roberto, Alberto, Michele, Silvia ed Elena a Redecesio.
A fianco: sempre noi, in ordine sparso.
Da notare la mia capigliatura alla Michael Jackson quando si esibiva coi Jackson 5...
Bosco in Città: un insolito (e alquanto insicuro) mezzo di locomozione per Silvia...
Roberto si protegge dal fumo della carbonella con improbabili occhiali da sole stile-Patty Pravo.
Non è la fucina di Vulcano, ma Alberto... alle prese con lo spiedo.
Il frutto della sua fatica...
...è ampiamente ripagato dall'apprezzamento degli ospiti!
Cristina: urp!...
Clelio in una moderna versione del Déjeuner sur l'herbe, ribattezzato per l'occasione.
Chiudiamo in bellezza...

Grazie ragazzi! Après le repas
Daniela Tuscano
6.7.09
A che punto è la notte
la politica aggressiva di Mussolini verso l'Azione cattolica e, più tardi, a causa delle leggi razziali; d'altronde, nemmeno queste ultime spinsero il Vaticano a una rottura col regime. Quel che preme alla gerarchia, oggi come allora, è che l'eventuale passaggio di consegna, se e quando avverrà, venga gestito da forze conservatrici (ed eccoci a Giovanardi); non aspettiamoci dunque nessun "divorzio" da B. fin tanto che costui rimarrà saldo al potere. Lo scaricheranno solo se diverrà troppo ingombrante (e perdente).Maglietta umanista, 2001.

N. B.: Strage di Viareggio, una medaglia al valor civile per Hamza Ayad. E' quanto propone un nutrito gruppo di cittadini per il giovanissimo italiano di origini marocchine sacrificatosi nella terribile notte toscana per salvare la sorellina Iman, di quattro anni. Il sacrificio si è rivelato purtroppo inutile: Iman è deceduta il giorno dopo per le gravissime ustioni riportate, assieme all'intera famiglia (si è salvata solo la sorella maggiore Ibtzen, di 21 anni). Su Facebook è attivo un gruppo che
raccoglie le firme per l'appello al presidente Napolitano. I non iscritti possono rivolgersi a questo link: vincenzo.milazzo2005@libero.it
1.7.09
2 luglio 2009 a Milano ore 19.00 pzza della Scala con gli studenti itaniani
Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n LX IMPARATE A “LEGGERE” IL LINGUAGGIO DEL CORPO
Il linguaggio del corpo da solo non basta a prevenire femminicidi o violenze, ma può essere un segnale precoce utile se integrato con educ...
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Come già accenbato dal titolo , inizialmente volevo dire Basta e smettere di parlare di Shoah!, e d'aderire \ c...
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iniziamo dall'ultima news che è quella più allarmante visti i crescenti casi di pedopornografia pornografia...
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Ascoltando questo video messom da un mio utente \ compagno di viaggio di sulla mia bacheca di facebook . ho decso di ...







