Pubblico. Non pubblico. Pubblico. L'indecisione non riguarda la privacy dei bruti, che non ne hanno alcun diritto. Mi ha trattenuta la volgarità che promana da quei ceffi, la fisionomia piattamente banale, di quella nullità che emana fetore di morte. Il bruto è brutto, anche quando ha lineamenti regolari, suscita schifo e inquina. Ecco, non volevo inquinare le mie pagine. Ma l'avevo già fatto. Lo #stuprodipalermo, preceduto e seguito da altri -
senza dimenticare il massacro di una dodicenne fiorentina da parte di coetanei, avvenuto mesi fa - si è inverato nell'anniversario della #stragedelcirceo, l'origine del Male. Una "coincidenza" simbolica. Ma ad #angeloizzo, che ancora manteniamo a nostre spese nelle patrie galere, e scrive pure libri thriller, vedevi ancora il lampo satanico negli occhi a palla. Qui non vedi nulla. Satana si è nascosto nelle pieghe dell'ordinario, in bruti dalle facce anonime, grossolane, sì, ma inosservabili, e per questo ancor più insidioso e feroce. Da anni invoco una #norimberga per #stupratori e #femminicidi, ma anche per giudici e forze dell'ordine che invece di tutelare la vittima la lasciano sola, quando addirittura non la colpevolizzano. Sì, pubblico. Anche perché in casi come questi di solito è sempre la ragazza a essere sbattuta in prima pagina, e ci sembra normale.