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quando a commettere un femminicidio è un giudice . la storia di Giuseppe Sapienza magistrato della corte costituzionale

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  «OGGI» DI IERI Oggi  7 Apr 2022 Valeria Palumbo  A fianco, da sinistra: il giudice Giuseppe Sapienza, Patrizia Giglio e Roberto Ippolito Erano parole disperate quelle di Patrizia Giglio, allora 34 anni, che la nostra cronista Gabriella Montali raccolse poco dopo il delitto, avvenuto il 13 aprile 1992: il suo ex amante, il giudice della Corte costituzionale Giuseppe Sapienza, 39, aveva ammazzato suo marito, Roberto Ippolito, 37, perché lei aveva deciso di non separarsi e di rompere, invece, con il magistrato. C’era voluto quasi un mese per capire chi avesse sparato alla tempia di Ippolito. Nel frattempo, Sapienza si era pure calato nel ruolo del consolatore. «Vorrei essere sotto terra, morta e sepolta anch’io, come mio marito Roberto. Cosa racconterò a mia figlia Caterina, adesso che suo padre se n’è andato in quella maniera orribile? Che potevo fare? Quel giudice aveva perso la testa... Per sfuggire alle sue molestie non andavo nemmeno più in ufficio... Ma che arrivasse a uccidere, n