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finalmente un po' d'autocritica e di umiltà dai giudici le dichiarazioni di Tommaso Mainenti, già presidente della Sezione lavoro del tribunale di Torre Annunziata (Napoli) ora in servizio a Nocera (Salerno)

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Giudice: "Bisogna scusarsi se si sbaglia e spiegare la giustizia via social" da webinfo@adnkronos.com (Web Info) - Ieri 19:39 © Fornito da Adnkronos IL sistema non è infallibile, ma scendere dalla torre d’avorio e spiegare, con semplicità - e magari anche via social -, problemi ed errori è un passo che la magistratura deve compiere per riconquistare la fiducia dei cittadini. Tommaso Mainenti, già presidente della Sezione lavoro del tribunale di Torre Annunziata (Napoli) ora in servizio a Nocera (Salerno), è un magistrato diventato emblema della possibilità di smaltire l’arretrato e di far correre, o almeno più che camminare, una macchina che a partire dal tribunale di Roma, ma non solo, sembra ingolfata. Un giudice "controcorrente" capace di criticare la sua stessa categoria, a partire dagli ultimi fatti di cronaca "Non conosco nei dettagli la vicenda del femminicidio di Bologna, ma mi sento di dire che ogni volta che si verifica l'evento da impedire signi

quando a commettere un femminicidio è un giudice . la storia di Giuseppe Sapienza magistrato della corte costituzionale

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  «OGGI» DI IERI Oggi  7 Apr 2022 Valeria Palumbo  A fianco, da sinistra: il giudice Giuseppe Sapienza, Patrizia Giglio e Roberto Ippolito Erano parole disperate quelle di Patrizia Giglio, allora 34 anni, che la nostra cronista Gabriella Montali raccolse poco dopo il delitto, avvenuto il 13 aprile 1992: il suo ex amante, il giudice della Corte costituzionale Giuseppe Sapienza, 39, aveva ammazzato suo marito, Roberto Ippolito, 37, perché lei aveva deciso di non separarsi e di rompere, invece, con il magistrato. C’era voluto quasi un mese per capire chi avesse sparato alla tempia di Ippolito. Nel frattempo, Sapienza si era pure calato nel ruolo del consolatore. «Vorrei essere sotto terra, morta e sepolta anch’io, come mio marito Roberto. Cosa racconterò a mia figlia Caterina, adesso che suo padre se n’è andato in quella maniera orribile? Che potevo fare? Quel giudice aveva perso la testa... Per sfuggire alle sue molestie non andavo nemmeno più in ufficio... Ma che arrivasse a uccidere, n