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11.9.24

l'olandese Lorena Wiebes Esulta sul traguardo e viene battuta: le foto dell'incredibile beffa

La Wiebes pensava di essere nettamente in vantaggio sulle rivali, e non si è accorta della connazionale Marianne Vos, alla sua sinistra





e non si è accorta della connazionale Marianne Vos, alla sua sinistra

 




Nella volata per la vittoria, l'olandese Lorena Wiebes ha esultato troppo presto  . Infatti   Decisivo il colpo di reni della Vos, proprio sul traguardo


Dopo un attimo di smarrimento, la Wiebes ha capito il suo clamoroso errore







5.9.24

Vince l’oro nei 100 metri alle Paralimpiadi ma viene squalificato: “Non era idoneo a quel tipo di gara”., Da dove viene il successo dell'Ucraina alle Paralimpiadi ed altre storie










Vince l’oro nei 100 metri alle Paralimpiadi ma viene squalificato: “Non era idoneo a quel tipo di gara”Incredibile disavventura per il turco Serkan Yildirim che si è imposto con una vittoria al fotofinish in occasione della finale dei 100 metri T12 alle Paralimpiadi di Parigi: non ha potuto festeggiare il successo perché successivamente è arrivata la squalifica da parte del Comitato che gli ha tolto la medaglia, squalificandolo perché ritenuto “non idoneo alla gara”.
La vittoria di Yldirim sui 100 metri T12, al fotofinish
I 100 metri T12 maschili alle Paralimpiadi di Parigi è stata una delle gare più equilibrate dei Giochi, decisa solamente al fotofinish. A giocarsi il successo, oltre al velocista turco, anche lo statunitense Noah Malone e il brasiliano Joeferson Marinho de Oliveira: tra Yldririm e Malone per decidere il vincitore, c’è voluta la moviola che ha premiato il turco che ha fermato il cronometro sul 10:70.


Un successo che Yldirim ha subito festeggiato non appena, avvicinatosi al tabellone luminoso a bordo pista che indicava i tempi e l’ordine d’arrivo, ha visto il proprio nome primeggiare. Una gioia però che è durata pochissimo tempo perché alla fine è stato squalificato dal Comitato e l’oro è andato a Malone mentre il bronzo è stato dato al quarto atleta al traguardo l’inglese Zac Shaw.


Perché Yldirim è stato squalificato dai 100 metri paralimpici
Il classico fulmine a ciel sereno che è arrivato poco dopo aver vinto la propria corsa e che in Turchia ha scatenato la feroce reazione della Federazione davanti a ciò che è stato definito un sopruso verso la Nazione e l’atleta. Yldirim è stato giudicato “non idoneo alla gara” e quindi squalificato dalla competizione con tempi e risultati cancellati. “I risultati del signor Yildirim nella gara a medaglia dei 100 metri T12 maschili sono stati annullati, con tutte le conseguenze che ne conseguono. Le medaglie della gara maschile T12 dei 100 metri saranno riassegnate” si legge nella nota ufficiale della WPA, la federazione internazionale di paratletica.
La nota della Federazione internazionale di Paratletica

“Nella giornata del 30 agosto” spiega il comunicato ufficiale, “la World Para Athletics (WPA) è stata informata di un’ingiunzione provvisoria senza preavviso, emessa da un giudice unico presso il tribunale regionale di Bonn, che richiedeva all’atleta della NPC Turchia, il signor Serkan Yildirim, di essere iscritto alle gare di atletica paralimpica maschile dei 100 m T12 e dei 400 m T12 ai Giochi Paralimpici di Parigi 2024”. Così si è provveduto all’iscrizione e Yldirim ha potuto partecipare, intanto però la WPA aveva fatto ricorso, poi vinto, arrivato solo dopo il successo nei 100 metri: “Solo per ottemperare all’ordinanza del tribunale, la WPA ha permesso al signor Yildirim di gareggiare” conclude la nota, “in base alle norme di classificazione WPA che ai regolamenti di qualificazione WPA per Parigi 2024 non era idoneo a gareggiare”.


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Ieri nel nuoto Yaroslav Denysenko e Maksym Veraska, entrambi ucraini, sono arrivati primo e secondo nei 100 metri stile libero S12 (Sean M. Haffey/Getty Images)


Un po' inaspettatamente l'Ucraina è ormai da tempo una delle più forti nazionali paralimpiche in assoluto: nonostante sia assai meno popolosa (ha 38 milioni di abitanti) e ricca di altri paesi, dal 2004 in poi è sempre stata nelle prime posizioni del medagliere sia ai Giochi estivi che a quelli invernali. Nel 2016 a Rio de Janeiro arrivò addirittura terza davanti agli Stati Uniti, e alle ultime Paralimpiadi invernali nel 2022 a Pechino fu seconda dietro solo alla Cina e davanti a molte nazionali con una tradizione ben più consolidata negli sport invernali.
Le ragioni di questo successo hanno a che fare soprattutto con la lungimiranza di Valeriy Sushkevych, ex nuotatore paralimpico ucraino che entrò in politica alla fine degli anni Novanta. Sushkevych è in carrozzina fin dall'infanzia, dopo essere sopravvissuto a una poliomielite. Fondò il comitato paralimpico ucraino nel 1992, di cui oggi a 70 anni è ancora presidente, ed è eletto ininterrottamente dal 1998 in parlamento, dove ha ancora responsabilità nell'ambito sportivo e delle disabilità. Tra le cose più importanti, da parlamentare fece in modo che le Paralimpiadi avessero un budget dedicato separato da quello delle Olimpiadi (mentre ancora oggi molti paesi finiscono per destinare alle Paralimpiadi ciò che avanza dal budget per le Olimpiadi); nel 2002 fece aprire il centro paralimpico nazionale, dove centinaia di atleti paralimpici potevano allenarsi in strutture di alto livello e seguiti in modo professionale.
Le sue prime iniziative ebbero risultati quasi immediati, visto che l'Ucraina alle Paralimpiadi passò in pochissimi anni da risultati dimenticabili ai primi posti del medagliere a ogni edizione. Anche in questi giorni potreste aver visto molti ucraini sul podio, specialmente nel nuoto: al momento l'Ucraina è settima nel medagliere con 52 medaglie, 13 delle quali d'oro.




L'handbike, che solo noi chiamiamo cos
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Il portabandiera italiano Luca Mazzone, che ieri ha vinto l'argento a 53 anni (Michael Steele/Getty Images)

Ieri sono cominciate le gare di ciclismo su strada con le prove a cronometro (quelle dove gli atleti fanno il percorso uno per uno e poi si confrontano i tempi), e l'Italia ha vinto le sue prime medaglie: un oro con Fabrizio Cornegliani nella categoria H1, un argento con Luca Mazzone nell'H2 e un bronzo con Martino Pini nell'H3. Sono tutte e tre categorie del ciclismo paralimpico che prevedono l'uso di una handbike, la bicicletta in cui si “pedala” con le mani da sdraiati o in ginocchio, che ha due ruote dietro e una davanti. Il nome diventato più comune in italiano è evidentemente inglese, ma non è lo stesso che si usa in inglese, dove invece viene chiamata handcycle.
Le categorie arrivano fino a H5 e più il numero è basso, più è alto l'impatto della disabilità sulle capacità di movimento dell'atleta. Fino a H4 gli atleti non hanno capacità di movimento sul tronco o quasi, e stanno quindi completamente sdraiati sull'handbike. Nella categoria H5 invece si sta in ginocchio. Il funzionamento è lo stesso di una bicicletta, con le ruote azionate dagli ingranaggi di una catena, ed è invece diverso da quello di una carrozzina da corsa, che è messa in movimento da una spinta che si applica con le braccia direttamente sulle ruote (nel caso delle carrozzine da corsa le ruote sono coperte da cerchioni con delle prese che rendono più agevole la spinta).
Anche se le prime forme di handbike sono piuttosto antiche, lo sport si è sviluppato solo negli ultimi decenni del Novecento, ed è entrato nel programma paralimpico a partire da Atene 2004. Dopo le prove a cronometro, oggi ci saranno quelle in linea sia maschili che femminili. Oltre alla handbike il ciclismo paralimpico prevede anche una categoria per atleti con disabilità visive in tandem con un ciclista vedente (detto “pilota”), due categorie di tricicli per atleti con disfunzioni locomotorie o problemi di equilibrio e poi varie categorie di atleti che usano bici tradizionali.






Per ricordo o  per  vanagloria 

In Francia si sono un po' fatti prendere la mano con questi Giochi olimpici e paralimpici: dopo la proposta di mantenere la mongolfiera con il braciere olimpico in aria sopra Parigi, ora si sta discutendo della possibilità di lasciare anche gli anelli olimpici sopra la Tour Eiffel alla fine dei Giochi. La sindaca
(Alexis Sciard/IP3 via ZUMA Press)
Anne Hidalgo aveva dato la cosa per fatta, ma la ministra della Cultura Rachida Dati ha poi fatto capire che non è così semplice e che ci sono diverse procedure sulla conservazione del patrimonio culturale da rispettare (anche se Dati sarà con ogni probabilità sostituita presto, insieme al resto dell'attuale governo).
C'è poi anche un'altra proposta per mantenere esposti da qualche parte a Parigi gli “agitos”, il simbolo delle Paralimpiadi, che al momento sono sopra l'Arco di Trionfo, dove però a quanto sembra non potranno restare in ogni caso.




I sottovalutatissimi tapper

Nelle gare di nuoto per atleti e atlete cieche devono sempre esserci a bordo piscina delle persone che usano un bastone per toccarle quando stanno per arrivare alla fine della vasca, in modo che evitino di andarci a sbattere. Sono chiamate tapper, dal verbo inglese to tap (tamburellare, picchiettare). Sembra un compito semplice ma non lo è, perché in gare che si decidono anche per pochi centesimi il tempismo della battuta può fare un'enorme differenza: «Se siamo in perfetta sintonia, la mia virata dev’essere identica a quella di un nuotatore normodotato: non bisognerebbe accorgersi che sono cieco», disse una

La nuotatrice statunitense Anastasia Pagonis
alle Paralimpiadi di Parigi (Fiona Goodall/Getty Images for PNZ)

volta il nuotatore statunitense Brian Snyder, vincitore di sei ori paralimpici.
Ci sono nuotatori che preferiscono essere toccati sulla schiena o in testa, con più o meno forza, una volta o due volte, e a una distanza diversa dalla fine della vasca a seconda del loro modo di nuotare. Una cosa particolare è che non esiste uno strumento ufficiale e omologato per fare questa cosa, ognuno può utilizzare quello che preferisce e spesso si usano dispositivi molto “artigianali”, aste o bastoni rivestiti di gommapiuma per non rendere traumatico il tocco: prima delle Paralimpiadi, la nuotatrice statunitense Anastasia Pagonis aveva fatto vedere come costruiva il suo.
Se ve lo state chiedendo, nelle gare più lunghe di 50 metri i tapper non corrono da una parte all'altra della vasca per segnalare la fine su entrambi i lati (una delle prime regole che si imparano in piscina è che non si corre a bordo vasca, no?): servono due tapper.

 sempre  di guide      ecco  come  fanno  gli atleti\e  non vedenti 




Per le atlete e gli atleti ciechi\non vedenti  non c'è niente di più importante delle guide, cioè le persone che corrono, pedalano e nuotano insieme a loro permettendogli di allenarsi e gareggiare. E con cui – se vogliono ottenere risultati – devono creare un'intesa quasi perfetta.










26.12.21

non t'arrendere vedrai alla fine qualcuno ti aiuta la storia di Carlos Martins, il pianista più sfortunato che riprende a suonare con i guanti bionici

Tale stotria viene riassunta nel video sotto è la storia di João Carlos Gandra da Silva Martins; nato il 25 giugno 1940
a San Paolo, in Brasile, è un acclamato pianista e direttore d'orchestra classico brasiliano, che si è esibito con importanti orchestre negli Stati Uniti, in Europa e in Brasile. L'amore per il pianoforte dell'81enne João Carlos Martins va oltre ogni limite. Nonostante la distonica focale, un incidente, un'aggressione e altre sfortune si siano accanite sulle sue mani, il musicista e direttore d'orchestra brasiliano non si è dato  fino  all'ultimo  per vinto  grazie  al  suo amore per il pianoforte  che   va oltre ogni limite.   Infatti  Nonostante la distonica focale, un incidente, un'aggressione e altre sfortune si siano accanite sulle sue mani, il musicista e direttore d'orchestra brasiliano non si è dato per vinto  ed   ha  finché le  sue  condizioni di  salute  lo  hanno permesso  .  continuato  a  suonare   prima d'arrendersi   ed accettare  che no poteva    più  farcela  .    Quando poi   all'improvviso  , da  qui  il titolo   del post  ,  designer Ubiratan Bizarro Costa


con    un paio di guanti bionici creati dal designer gli ha restituito ,  come dice  il video sopra     riportato ,   il suo tocco permettendogli di riprendere a  suonare  .

30.12.17

come sopravvivere alle festività natalizie XII il capodanno ed il primo dell'anno





[....] vedi caro amico cosa si deve inventare
per poterci ridere sopra,
E se quest'anno poi passasse in un istante,
per continuare a sperare. vedi amico mio
che in questo istante ci sia anch'io.
come diventa importante
io mi sto preparando è questa la novità
L'anno che sta arrivando tra un anno passerà
[.... ]

            Lucio  dalla in  "caro amico  ti scrivo ( l'anno che verrà ) "


Vacanze, regali e viaggi di lusso, in attesa del fatidico ultimo giorno dell'anno. Ma non tutti lo celebrano il 31 dicembre. E, dunque, per chi sta programmando di festeggiarlo all'estero, vale il detto: "Paese che vai, Capodanno che trovi".
Per quelli  che   lo celebrano    è una festa come un altra   che  varia  da  popolo a popolo ( anche  se  ormai   con la  globalizzazione  conformastista    si celebra    convenzionalmente  daove   non si celebra  il primo gennaio  ) .  Infatti  il  Capodanno nel Mondo, non per tutti è il  gennaio La tradizione di festeggiare la fine dell'anno è tra le più belle  ( dipende  dai punti di vista   esempio a me  quest'anno  ogni tanto mi succede   quest'anno   lo festeggio come la    la slide  , inviatami tramite  wtzp )  e  antiche  del pianeta, ma non in tutto il mondo si celebra l'ultima notte di dicembre. Ecco dove andare per un "Capodanno alternativo"
Nessun testo alternativo automatico disponibile.




Non è obbligatorio uscire o fare qualcosa , si può ancore " festeggiare " o soli o a casa con i matusa senza sfarzi un abbbraccio un bicchiere di vino alla mezzanotte . Infatti il capodanno o primo dell'ann che dir si volgias : << è il giorno dell'anno in cui più ci sbattiamo per divertirci e più facilmente finiamo per non riuscirci.>> come suggerisce linkiesta.it   a cui  mi sono ispirtato  immettendoci anche delle  mie espeirenze  di vita  avuita nella  nottwe  fra il 31  dicembre  e il 1  gennaio  e    da cui  h deliberatamente  tratto   la  seconda  parte  del post  della guida  di quest'anno  .
Capodanno rientra a pieno diritto in quell’insieme infausto (  ma  anche  non perchè magari ci serve  come volvola di sfogo per lasciarci alle spalle un brutto periodo )   di giorni dell’anno nei quali sentiamo il dovere morale, esistenziale, etico e civile di fare qualcosa di FICO. Di divertirci UN CASINO. Per carità, a volte è davvero spassoso.  Infatti io ne ricordo di capodanni che oserei definire “leggendari”,senza peccare di facile entusiasmo.Mi sono diverttito  anche   in una situazione  , in quanto la compagnia era  divisa  e sparpagliata   ,  a  tre  icioè io  il mio amico e la sua morosa   .  C’erano tutti gli ingredienti che dovevano esserci: gli amici, la musica, il moroso\a, l’alcol, la goliardia, l’euforia, il trastullo, il cazzeggio, l’amica che s’infrattava con l’amico della tipa con cui ti infrattavi tu, i fumogeni, com'è bello far l'amore da Trieste in giù e le luci stroboscopiche persino. Che belli che erano quei capodanni. Non c’erano l’età adulta, le responsabilità, le preoccupazioni, i lutti. Non c’erano neppure i suoceri, i nipoti, i figli da mettere a letto, i cognati,e parentame  vario con e e tutto il corollario di parenti da onorare ( se lo si celebrava in famiglia  )  o le amngiate pantagrueliche    e il dover mettere da parete  i soldi  ( ora sempre  più proibitivo  con 'stpo ...  dell'euro )   per  andare o in ristorante  o fra  amici\che  . Insomma, c'è stato un tempo in cui il Capodanno l'ho amato anche   se   ne  sono uscito male  cadistorsione  ala caviglia  perchè  ero scivolato  ballando   causa pavimento  viscidio  da spumante lanciato addosso   e  a mo'  di   vittoria  da  formula  uno o  portiera dell'auto incastrata  in un altra macchian perchè  quando stavo scendendo in fretta per  via  dela pioggia " torrenziale  " un altera macchina  non ha  frenato   e lo spoertello aperto s'è incasatrato  nel suo fianco, ecc  . Quando è stato naturalmente e sinceramente divertente bene  o amle  .
Da qualche anno a questa parte, però,  saràla vecchiaia  incipiente  ( ormai    sono entrato negli 'anta  )  la ricorrenza inizia a suscitarmi una malcelata insofferenza (non rientrando io in quella schiera di belli, ricchi e tonici che vanno a festeggiare l'arrivo del nuovo anno alle Seychelles o altri paradisi tropicali  , per intenderci; se ce ne fosse anzi qualcuno alla lettura, è invitato ad andare a spulciare la Lonely Planet e a lasciarci in pace a crogiolarci nei nostri programmi treash   nazional-popolari ).
Il problema sostanziale del Capodanno risiede proprio nell’obbligo di divertirsi, costi quel che costi (indifferentemente che siano i nostri risparmi o la nostra dignità). Alzi la mano chi, almeno una volta nella vita, colto alla sprovvista, in assenza di più gradite proposte, orfano degli allettanti e velleitari propositi stilati nei mesi precedenti, non si è trovato a prestare il fianco (e la presenza) a una delle seguenti situazioni (il tutto pur di non incorrere nel moralmente deprecabile “non fare un cazzo a Capodanno”):

1. Il veglione di Capodanno → tutti abbiamo almeno un amico che a più riprese nella vita, prova a convincerci che sia plausibile andare a festeggiare la fine dell’anno in qualche locale che assomiglia a un dopolavoro degli anni settanta, con i tavoli e le sedie di plastica bianca, i festoni, a ballare la macarena e — se sei fortunato — asereyè.   indomma   alla  fantozzi


Così nessuno mette in mezzo la casa,  (  prima o seconda  che sia  ) si mangia, si balla, ci si DIVERTE, tutti insieme a fare il conto alla rovescia eeeehhh…siamo i watussi, siamo i watussi, gli altissimi negri...e questo vantaggiosissimo pacchetto costa solo 35\40 euro a persona.

2. Il capodanno in piazza → questo genere di scelleratezza è comprensibile solo se non si ha ancora il diritto di voto. O se lo si è conquistato da 6 mesi. Se hai superato i 20 anni e ti viene in mente di andare — boh — a Roma/Bologna/Milano/Firenze, per andare a festeggiare il Capodanno in Piazza,o nelle piccole  cittadine  ciò significa in mezzo alla strada, a farti entrate il gelo fin dentro la colonna vertebrale, e stare in piedi, insieme ai cingalesi, per guardare un concerto dei Modà (o, peggio mi sento, di Gigi D’Alessio), io una domanda me la farei. E mi darei pure una risposta chiara.


3. La “festa” a casa dell’amico, del cugino, della tua amica. Che tu dici: dai, figo, conosciamo gente nuova! Ottimo! Arrivi carico\a di ottimismo e fiducia nel genere umano, con un outfit strategicamente studiato per sembrare figa ma non troppo, un rassicurante total black con minigonna inguinale ma nessuno sbrilluccichio troppo impegnativo. Stivale overknee, ma senza tacco. Splendida e florida di speranza, ti ritrovi in una casa dove c’è una cumpa di amici che si conoscono tutti dalle scuole elementari, seduti attorno a un tavolo, a giocare al mercante in fiera o amenità simili …

4. La “cena” a casa di amici. Che conosci. Sposati. Coppie. Ci sono anche dei bambini. Nessun single dell’altro sesso. Un’amica\o della scuola materna della proprietaria di casa, che si è mollata\o da 2 mesi. Passi la serata ad ascoltare le sue disgrazie. Tracanni vino senza pietà, nel vano tentativo di sopravvivere al palletico. C’è la tv accesa in sala. Il climax della serata sono le stelle filanti accese alla mezza. All’1.15 i primi se ne andranno. Alle 2 sarai a letto. Depressa.e  dire  ma chi  cazzo me lo ha  fatto fare 

5. La cena al ristorante. Il cenone, chiamato così solo per legittimare il fatto che devi spendere 100\150 euro a testa, bevande escluse, per mangiare tendenzialmente di merda. Talvolta rispettando anche uno specifico dress-code, tipo “Gold”. E, sia chiaro, nei 150 euro non è incluso il vestito di paiettes che indosserai solo quella sera e quella sera soltanto. Devi comprarlo a parte.

6. La discoteca, dove la cosa più mass che tu possa trovare ti costa comunque 50 euro consumazione inclusa (peccato che per sopravvivere alla fauna te ne servano ALMENO TRE di consumazioni), per ritrovarti pressata come una sardina sotto sale, a squamare in mezzo ai primati. Questo a meno che tu non investa la tua tredicesima (chi ce l’ha) per prendere un tavolo e sbronzarti, finendo nel migliore dei casi a limonare con qualcuno di cui non ricorderai le generalità dopo 2 ore.

7. La cena con i parenti. Perché sai, a questo punto, invece che passarlo con gli estranei preferisci stare con la tua famiglia! Uhm. Ne sei sicuro? Ciò implica che: ti ingozzerai così tanto da assumere il fabbisogno calorico di tutto il Lussemburgo, giocherai alla tombola, dovrai rispondere, peggio chje a natale  ,  alle domande delle zie del genere: "Hai conosciuto qualcuno?", "Ma non c'è proprio nessuno che ti piace?", infarcite da "Sai chi ha avuto un bimbo?" (discorsi che avete fatto pochi giorni prima, a Natale, ma che saranno riproposti con lievissime variazioni sul tema). Il tutto nell'estenuante attesa della mezzanotte, quando sarai nuovamente tenuto a mangiare una fetta di panettone e a brindare con delle discutibilissime bollicine, vendute nella stessa scatola del succitato panettone. No dico: sicuro sicuro che sia l'opzione migliore?

8. Il Capodanno romantico a due. Questo, a meno che non siate innamorati di fresco, ma proprio di fresco, generalmente si riduce in lei che cucina (perché si sa che a mangiar fuori a Capodanno si mangia male), lui che sceglie un film da guardare dopo cena, una bottiglia di vino, la telefonata dei genitori per fare gli auguri a mezzanotte e una opinabile sessione di mambo orizzontale di buon auspicio, per un altro anno in cui si fornicherà solo per anniversario e compleanni.

9. La Capitale europea, il viaggio che puoi permetterti e che fa figo quando la gente ti chiede "Cosa fai a Capodanno?" - "Vado a Parigi". Certo. Fichissimo. Peccato che spenderai inutilmente il triplo di quanto avresti speso ad andarci in un qualunque altro periodo dell'anno, e che il freddo che patirai, ma il freddo, il freddo guarda che tu non puoi averne l'idea, una cosa che ogni 10 passi dovrai entrare in una caffetteria per non andartene in ipotermia e morire, guarda, sarà veramente indimenticabile.

10. La serata con il gruppo storico di amici.Generalmente funziona che si portano le carte, cluedo, la wii, pictionary e tutto l'armamentario che dovrebbe consentire di non avere un attacco narcolettico prima della mezzanotte. In memoria dei vecchi tempi, si comprano ettolitri di vodka che nessuno berrà, preferendo piuttosto della coca cola zero o della cedrata. La location, di solito, diventa la villa al mare dell'amico che s'immola e la mette a disposizione. Peccato che una villa al mare, a dicembre, disabitata, diventa un'esperienza così hard core che finite a fare il trenino indossando il piumino. E il giorno dopo siete comunque raffreddati.

Insomma, Capodanno è il giorno dell'anno in cui più ci sbattiamo per divertirci e più facilmente finiamo per non riuscirci.Ad ogni modo, 



io , salvo  imprevvisti lo  festeggiero cosi 
Nessun testo alternativo automatico disponibile.


qualunque sia il modo in cui voi scegliate di trascorrerlo, che con buona probabilità farà in definitiva cagare, io vi auguro che sia una buona fine e che sia un buon inizio.

19.5.17

La triste storia di Jeremy, la lumaca condannata a restare singl







da http://www.repubblica.it/ambiente/2017/05/19/


La triste storia di Jeremy, la lumaca condannata a restare single
La lumaca Jeremy
(foto: Angus Davison, University of Nottingham)  


A causa di una rara malattia genetica, per la lumaca Jeremy era quasi impossibile trovare partner. Gli unici due esemplari al mondo "compatibili" hanno preferito accoppiarsi tra loro

5.1.16

chi lo dice che i vip siano tutti\e spocchiosi ed antipatici si sbaglia la storia di Keneau Reeves

chi lo dice  che  i  vip    siano tutti\e  spocchiosi   ed antipatici  si sbaglia . E' vero che  una rodine  non fa  primavera  , ma  è vero che allo  stesso tempo quando  qualcuno\a  non lo è  non fa notizia .  Come  la  storia di Keanu Reeves   



Notizia   e  foto  prese  da http://www.blog-news.it/ più  precisamente  dal  profilo di  notiziesecche.it 


S
icuramente lo ricorderete per il suo ruolo da protagonista in vari film, tra cui  : l'avvocato del diavolo, .Matrix., Constantin, ma quello che non sapete su di lui, è che oltre ad essere un bravissimo attore di fama mondiale .Keanu Reeves., ha una storia con un passato molto triste, ma nonostante ciò rimane uno degli attori più .umili.e .umani.che ci siano al mondo.. All'età di tre anni, venne abbandonato dal padre.Ha frequentato quattro diverse scuole superiori e ha lottato con la dislessia, facendo diventare la sua formazione molto impegnativa. Alla fine ha lasciato il liceo senza diplomarsi. All'età di 23 anni, il suo più caro amico River Phoenix è morto di overdose.Nel 1998 Keanu Reeves ha incontrato Jennifer Syme . I due si innamorarono subito e nel 1999,
incidente stradale.Ai tempi in cui girò il film Matrix, la sorella di Keanu Reeves era malata di leucemia e lui decise di donare in beneficenza circa il 70% del suo guadagno a vari ospedali, per la ricerca della prevenzione contro la leucemia.

Si stima che la triologia dei vari film Matrix, abbia fruttato all';attore circa 185 milioni di dollari.
Durante le riprese del film The lake houseKeanu Reeves, sentì una conversazione di una costumista in lacrime parlare con un amica, piangeva perché avrebbe perso la casa se non pagava 20.000 dollari per il mutuo.Lo stesso giorno  Keanu Reeves, fece un versamento sul conto della donna, saldando il debito.
Keanu Reeves è una delle poche star a vivere in un modesto appartamento, non ha guardie del corpo, viaggia ancora in metropolitana.
Nel 2010 alcune sue foto hanno fatto il giro del mondo. Per il suo compleanno, Keanu Reeves entrò in una pasticceria e si è comprò una brioche con una sola candela sopra mangiandola insieme ai presenti e offrendo anche un caffè alle persone che si fermavano a parlare con lui.Un gesto che raramente vedrete fare ad altre star di Hoolywood. La maggior parte di loro quando amano stare sotto i riflettori e vantarsi dei loro atti di beneficenza, Keanu Reeves non ha mai dichiarato di fare beneficenza semplicemente perché va contro i suoi principi morali.
Keanu Reeves, ne ha passati di momenti difficili e ha sofferto per un certo periodo della sua vita di depressione.Ecco cosa ha dichiarato ad una intervista qualche anno fa.
”Non posso far parte di un mondo in cui i mariti fanno vestire le mogli come delle donne facili, facendo mettere in mostra cose che dovrebbe apprezzare solo lui.

U mondo in cui non esiste il concetto  di onore e dignità e puoi fidarti delle persone solamente quando dicono ”Prometto!”.Un mondo in cui le donne non vogliono avere bambini e gli uomini non vogliono avere una famiglia. Un mondo in cui degli idioti si considerano uomini di successo perché guidano un auto costosa che appartiene al padre.Un mondo in cui gli uomini credono in Dio solamente quando fa comodo a loro.Un mondo in cui le persone sperperano i soldi per riparare la macchina al primo difetto sulla carrozzeria, senza risparmiare, sono così patetici che solo la loro macchina che vale tanto può nascondere la loro realtà.Un mondo in cui i giovani spendono i soldi dei genitori in discoteche, facendo i fighi con una bottiglia di alcool costosa, il brutto è che le ragazzo si innamorano di questi stupidi.Un mondo in cui se fai una scelta diversa da quella che la società considera ”giusta” sei automaticamente uno sfigato.”
E' sempre bello sapere che nel mondo esistano ancora persone con dei valori, nonostante abbiano un passato non facile, persone a cui di certo i soldi non mancano, ma nonostante questo abbiano ancora dei valori che si stanno perdendo, valori come   umiltà ed  umanità  



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21.2.15

comportarsi bene \ civilmente verso il prossimio , ancorchè può apparire fuori moda ma .....

 comportarsi bene \  civilmente  verso il prossimio  , ancorchè può apparire fuori moda, ci si può guadagnare ed in ogni caso è sempre apprezzato dalle persone civili. E questa  storia    sembra  dimostrarlo


Un gesto sgarbato e una parolaccia al suo vicino in metropolitana. Una situazione come se ne vedono molte. Peccato che il pendolare "poco educato" non avesse idea che la vittima del suo sfogo se la sarebbe trovato di fronte poche ore dopo, recandosi al colloquio di lavoro.
A raccontare l'accaduto proprio Matt Buckland


il capo del personale dell'azienda, che su Twitter ha scritto: "Karma: il ragazzo che mi ha spinto e ha inveito contro di me in metropolitana è appena arrivato per sostenere il suo colloquio di lavoro...con me...". Karma, appunto. Davvero sfortunato il ragazzo che nell'ora di punta al centro di Londra, andava evidentemente di fretta e non è riuscito a trattenere l'ira nei confronti di quell'uomo che, nella sua testa, gli stava facendo perdere tempo prezioso.
Ma l'ironia della sorte non si ferma qui. Perché stando al racconto che il dottor Buckland ha fatto al DailyMail, il ragazzo non lo avrebbe riconosciuto. "Quando mi sono reso conto che si trattava di lui, ho cominciato a fargli domande sempre più imbarazzanti che riguardavano il suo comportamento in metropolitana fin quando non si è reso conto di avere davanti l'uomo che aveva poco prima insultato".
Risultato? Il ragazzo non ha ottenuto il posto di lavoro perché non "adatto al ruolo", ma i due hanno riso della vicenda e si sono riconciliati. Morale della favola? Tenete a freno i nervi, perché non potete sapere con chi ve la state prendendo.
       

15.12.13

altro che la mia giornata no questa ha avuto più sfiga di me Cerca il figlio abbandonato alla nascita e scopre che è uno dei morti di Lockerbie

 altro che un  cellulare  comprato  da neppure  un mese  o  una  gomma di  bicicletta bucata a mio fratello durante una gara    questa   ha avuto  più  sfiga di noi


unione  sarda  Domenica 15 dicembre 2013 15:27


Cerca il figlio abbandonato alla nascita e scopre che è uno dei morti di Lockerbie
A 25 anni dal disastro in Scozia, dove un aereo esplose in volo, la triste scoperta di una donna americana.

Pensava che suo figlio, abbandonato subito dopo la nascita, si fosse fatto una vita tutta sua. E invece una 65enne americana solo di recente ha ritrovato il suo nome fra le vittime del disastro di Lockerbie nel 1988. La storia viene raccontata in un documentario della Bbc che andrà in onda domani sera, in
occasione del 25esimo anniversario dell'esplosione dell'aereo della Pan Am sui cieli di Scozia che causò 270 morti, in gran parte cittadini Usa. Carol, originaria dello Stato dell'Oregon, dopo la scomparsa del marito all'inizio dell'anno ha iniziato le ricerche per trovare il figlio che aveva avuto a 19 anni e che aveva deciso di dare in adozione. Di lui conosceva solo il nome, Kenneth Bissett, e sapeva che avrebbe dovuto avere 45 anni. E invece le sono bastati pochi minuti su internet per trovarlo fra i 35 studenti dell'università americana di Syracuse che erano a bordo del velivolo esploso per un ordigno. "E' stato terribile - ha detto la donna alla Bbc - l'ho trovato e l'ho perduto nello stesso giorno". Intanto in un documentario che andrà in onda su Al Jazeera questa settimana si parlerà di un rapporto di esperti internazionali, scritto nel 2002 ma mai pubblicato, che potrebbero riaprire il caso. A oggi l'unica persona mai condannata per l'attacco resta l'agente libico Abdelbaset al-Megrahi, morto lo scorso anno dopo che nel 2009 era stato liberato in Scozia su decisione del governo locale scozzese sulla base di motivazioni umanitarie. Secondo il rapporto, dietro l'attentato ci sarebbe invece il terrorista egiziano Mohammed Abu Talb, poi condannato per altri attacchi.

1.6.12

la sfiga [ un cellulare perso e usato a scrocco da chi lo ha trovato ]

Oggi  ho scoperto che mi hanno rubato il cell   , con  scheda  annessa  è  si  sono messi  a fare  connessioni e  chiamate  peste lo colga e lo si coddi un trau  (n teremine    che non traduco   perchè  credo  che   anche  i non sardi   lo  capiscano e colgano la frase   poca educata   e gratuita  e me  ne  scuso ma  quando ci vuole  ci vuole  )  a chi approfittando dello smarrimento del mio cell si è divertito con internet e chiamando consumandomi l'offerta e e il resto del credito.  Ma  andiamo con ordine nel racconto  

Non sono tanto superstizioso, mai una settimana che ormai  volge  al termine   fatta  di sfiga  ,  mi sa  che inizierò a crederci   e  faro  cosi

Lunedì causa  la  mia  sbadataggine  di non mettere  mai le cose    nello stesso posto   , perdo al lavoro il cellulare  . Lo  chiamo e  o  lo facciamo chiamare e  sms  da  : colleghi  , babbo   .Lo   cerchiamo  dappertutto ( tranne     e  forse era li   nei plateau  delle piante  da  portare in negozio anche se  le  colleghe  \  commesse  lo escludono perchè  dicono che li svuotano e li puliscono    sempre  quando arrivano  dall'azienda   , visto  che  li riutilizziamo per   i clienti    )    : nei plateau   che  abbiamo  in azienda , nei plateau  di una coppia  di clienti  presente  in quel  momento  ( e  a cui abbiamo poi telefonato  , credendo  che fosse  finito  nei loro plateau, invece niente    )  ,  dove  gettiamo i rifiuti  dell'umido  ,  dove  stavo lavorando   ,   e nelle serre  dove avevo lavorato la mattina   , nello zaino  , nella  giacca    ma niente  non lo sentiamo ,  tutto questo per  3  giorni   . Forse   per  il   fatto che  cadendo , essendo  Touchscreen  ,si  è   attivato  il  tono  silenzioso con la vibrazione  . Poi  poichè  mi serviva  la scheda  per  lavoro  , non la  uso solo per  sminchionare  \ cazzeggiare  ,  pazienza a  anche  se  con un po'  di rammarico  perchè era un regalo  dela greffa    per  la laura  mi faccio fare  al punto wind  del mio paese  il reset  della  scheda  e  ne  faccio dare  un altra  con lo  stesso n pagando  10 € .  E  dopo   due  giorni    ho di  nuovo  il numero .
Accetto  razionalmente   o quasi il fatto perchè per  parafrasare  alcuni    strofe   di  questa     vecchia  canzone


C'é chi nasce come Paperino: Sfortunato e sempre pieno di guai (....)
Ma io mi sento come Vil Coyote
Che cade ma non molla mai
Che fa progetti strampalati e troppo complicati
E quel Bip Bip lui non lo prenderà mai
Ma siete tutti come Vil Coyote
Che vi ficcate sempre nei guai
Vi può cadere il mondo addosso, finire sotto un masso
Ma voi non vi arrenderete mai.

Cosi  come accetterò  , anche se  mi ci vorrà un bel  po' e la denuncia  alla  pula  o ai caramba   , il  fatto che   qualcuno ( escluso  i  nostri dipendenti e  ora  colleghi di lavoro )  che lo  ha  trovato  è ha  fatto  la bastardata  di  usarlo per  i suoi porci comodi  ( connessione   alla rete  , sms  , e  telefonate  ) .Oltre  all'accettare  il fatto  ,  sono riuscito   a desistere  ( grazie  ai consigli dei vecchi  e  alla mia esperienza  e ala  coerenza   con i miei valori di legalità  e nonviolenza  )   a   , come  volevo fare  in origine  in questo post  ,  a  pubblicare   in chiaro i tabulati  wind    con i numeri   chiamati e  sms     da parte   di  quel o quei putribondi   figuri  .   Vi lascio  scusate  per  le  continue citazioni musicali ♫ , ma  la musica  m'aiuta  a mandare  giù rospi come questi ed  a  esprimermi al meglio ☯. Infatti  un detto trovato  sulla mia bacheca   di fb  non ricordo da quale dei miei tanti   contatti  :<< Là dove si arresta il potere delle parole, comincia la musica. (Richard Wagner  )   vi lascio   con questa  canzone



che magari non è collegata all'argomento del post d'oggi ma mi rilassa ed è in onda alla radio mentre scrivo le ultime parole di questo mio resoconto dei questa settimana .
A presto Bella Gente

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...