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15.2.23

L’amore ai tempi del metaverso Come è cambiato il sentimento La filosofa Ludovica Lorusso parla della metamorfosi della passione

 Ieri era San Valentino (festa degli innamorati) e oggi è San Faustino (giorno dedicato ai single). L’amore - nella sua pervasiva presenza e nella malinconica assenza - è sempre, e ancora, protagonista. «Siamo i soli svegli in tutto l’universo. E non conosco ancora bene il tuo deserto» canta Marco Mengoni in “Due vite”. 

Riconoscersi, essere attratti irresistibilmente anche senza conoscersi a fondo sembra il senso del brano che gli ha assicurato un altro Sanremo. L’amore è cambiato? Tra isolamento per la pandemia e la nuova socialità immateriale della rete? «Bisogna distinguere due aspetti fondamentali della relazione – ci risponde Ludovica Lorusso, docente dell’ateneo di Sassari e filosofa della biologia –.Sulla  nuova  sardegna  del  15\2\2023   La relazione che nasce e quella da coltivare e tenere sempre viva. La prima può sicuramente fiorire in un ambito digitale, anche se mancano tutta una serie di segnali fisici, legati al linguaggio del corpo. Sfiorarsi, ridere insieme, scambiarsi un bacio di saluto un po’ più partecipato. Mentre le relazioni già in atto, hanno molto sofferto della pandemia. Hanno costretto a convivere, forzatamente, anche con aspetti del partner che in altre situazioni potevano essere sopportate. Qui c’è il problema dell’identità, quella che ci costruiamo e quella che è negli occhi con cui ci vedono. Perché ci interpretiamo, spesso, come ci vedono gli altri. Oltretutto vedere come la persona amata si relazioni al di fuori della coppia, quanto sia accettata, apprezzata influisce anche nella relazione amorosa. Vederla all’opera, far sorridere gli altri, rafforza e rinnova una relazione sana. È ovvio che questo nell’isolamento non può succedere». La scoperta “classica”, fisica e quella immateriale, l’amante idealizzato che si trasforma in un coinquilino da sopportare. «Al centro di tutto questo c’è il modo di costruire l’immagine di noi stessi, quella che proponiamo e i feedback, anche quelli non programmati, che ci arrivano come risposta – spiega meglio Ludovica Lorusso (    foto a  sinistra  ) –. È chiaro che nel mondo immateriale del web questa costruzione è molto diversa, principalmente perché mancano tutti quegli episodi di casualità  e che ci fanno conoscere e interessarci a qualcuno. Situazioni impreviste, persone incontrate casualmente, che ci costringono ad improvvisare. Questo è molto importante perché ci fa scoprire pezzettini della nostra identità che non conoscevamo e che fanno aumentare la fiducia in noi stessi. Nel virtuale, dove non ci mettiamo alla prova in situazioni sociali inattese, tutto questo non accade ».ed assente In fondo sono tutte situazioni classiche, la rappresentazione immanente dell’amore. Cambiano solo gli strumenti: dalle lettere passionali e profumate del romanticismo ai messaggi su whatsapp. Mi chiedo come credo anche voi Ma può esistere una storia d’amore esclusivamente tra “gemelli digitali”, cioè tra le nostre identità costruite nell’universo digitale? «Perché no? Sarebbe una storia diversa, con una maniera particolare di condividere, ma sarebbe sempre amore» conclude Ludovica Lorusso. La generazione precedente alla mia si stara chiedendo Com’è San Valentino ai tempi di Internet, dei social network, degli smartphone e degli utenti perennemente connessi? Un mosaico di gesti, tendenze, atti d’amore, sfottò, immagini e video condivisi nei più svariati modi, fotografie che valgono come testimonianza di amore nei confronti del partner.

1.9.22

Single shaming: perché essere single dopo i 40 anni è ancora motivo di "vergogna"

   da  repubblica  

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Famiglia allargata: nuove tradizioni per dire "basta" ai tabù (alfemminile.com)


L'Italia è un Paese in cui sempre più spesso si sceglie una strada alternativa alla coppia. Secondo l'Istat, più del 33 per cento delle persone vive da solo, eppure c'è ancora chi pensa che le persone non sposate e senza figli siano incomplete o infelici. La storia di Daniela e i consigli della psicologa per liberarsi di uno stigma sociale




L’Italia è diventato un Paese di single. Secondo gli ultimi dati dell’Istat, il 33,2 per cento degli italiani, cioè 8,5 milioni di persone, vive da solo. E per la prima volta la famiglia mononucleare supera quella costituita dalle coppie con figli, il 31,2 per cento. Tanti, per essere considerati un’eccezione. Eppure, ancora oggi molti subiscono la discriminazione del “single shaming”, la vergogna di essere single.
Spesso a patirla sono soprattutto le donne e ad alimentarla sono i pregiudizi e gli stereotipi sociali che associano il non avere un partner a una sorta di colpa, un difetto, una mancanza che va colmata. Chi è single spesso viene ancora bersagliato da domande fastidiose e scomode - “Come mai sei ancora da solo o da sola?”, “Possibile che non trovi nessuno?”. Interrogativi che possono sminuire e offendere, come se vivere o meno in una relazione determinasse il proprio valore. Invece non è certo lo status sentimentale a decidere chi siamo e quanto valiamo, nessuno dovrebbe sentirsi sbagliato o in difetto discriminato perfino, solo perché non è parte di una coppia.

La storia di Daniela

“Non ho mai pensato che avere accanto un uomo potesse essere motivo di vanto, ma neanche di dovermi vergognare per non averne uno. Eppure, ancora oggi, il fatto che io sia single a 43 anni a molte persone non va proprio giù. Non parlo della pressione dei parenti, di mia madre soprattutto, che vedono nella mia vita senza marito e figli motivo di infelicità. Mi riferisco piuttosto ai miei coetanei e alle amiche, che guardano alla mia singletudine con imbarazzo, nonostante mi conoscano bene. Mi guardano con occhi compassionevoli, cosiderando 'proprio strano che una donna in gamba come me non abbia ancora un partner'. I più temerari mi propongono appuntamenti al buio per risolvere quello che per loro è un grave problema, cosa che per me non è. Anzi. A dirla tutta la mia vita mi piace così com’è: sono libera di decidere per me stessa e di cambiare i programmi anche all’ultimo; le amicizie non mi mancano e ho la mia indipendenza economica. Fino a due anni fa avevo una storia ma quando è finita ho deciso di prendermi del tempo da dedicare a me stessa. E ora ammetto, ci ho preso gusto ad essere single, e anche se per alcuni sono una zitella un po’ sfigata, vado dritta per la mia strada. Se incontrerò un uomo che mi piace, accoglierò l'amore e quel che verrà, ma cercarlo a tutti costi non è un obiettivo che voglio pormi. Vorrei che gli altri rispettassero questa mia scelta senza metterla in discussione o doverla sempre rimarcare come se fosse insana e inappropriata”.Di “single shaming” abbiamo discusso con Nicoletta Suppa, psicologa, psicoterapeuta e sessuologa, per partire dalla storia di Daniela e trarne conclusioni utili a molti.





Cos’è il single shaming?

“Letteralmente l'espressione vuol dire vergognarsi di essere single. È un fenomeno di natura sociale che spinge le persone a sentirsi in difetto per il proprio status sentimentale, poiché non è aderente alle aspettative sociali. Uno stigma che nasce da stereotipi ancora radicati nella nostra cultura basata sulla famiglia: si giudica negativamente chi a una certa età non si è sposato e non ha avuto figli, non avendo aderito alle fasi canoniche di una vita considerata “normale” e standardizzata. Il single shaming viene alimentato dall'atteggiamento e dalle domande delle persone che sul single riversano le aspettative dello stare in relazione. Le domande più frequenti rispecchiano un atteggiamento di attesa, come ad esempio: "Che aspetti a fidanzarti?". Le continue pressioni esterne fanno sentire il single inadeguato e inadempiente. Questo succede a maggior ragione quando la persona non vive in maniera del tutto serena la propria singletudine. Ma può generare comunque malessere anche a quei single che non hanno nessun disagio”.

Quali sono le cause di questo fenomeno?

“Sono sociali e culturali. Tutto si riduce alla considerazione che l'essere single è una fase di attesa tra una relazione e l'altra ma non sempre è così. Partendo da questo presupposto, molti considerano il single come qualcuno che è manchevole, che non è completo poiché non ha una relazione. Altri, per questioni culturali profondamente radicate in alcuni contesti, arrivano a pensare che single sia sinonimo di solitudine e di fallimento, perché se non si è in coppia non si ha ottenuto nulla nella vita. Per queste persone la realizzazione personale è strettamente legata alla coppia e alla famiglia”.

Perché ancora oggi si giudica negativamente chi non ha un partner?

“Si tende a pensare che chi non è in coppia è incapace di avere una relazione perché è problematico o troppo selettivo e non sarà mai felice. In questo modo si perde di vista l'elemento dell'individualità che invece può portare una persona a scegliere, in base a considerazioni personali, di essere single e di cercare la sua personale strada della felicità. Molte persone preferiscono ad esempio vivere al di fuori di una relazione stabile, perché non vogliono rinunciare ad una maggiore libertà o perché vogliono dedicarsi ad altri aspetti della propria vita come ad esempio il lavoro”.

Il single shaming colpisce più le donne?

“Sì, perché ancora esiste un doppio standard di valutazione: spesso gli uomini single non sono giudicati male, mentre le donne vengono stigmatizzate con il classico stereotipo della zitella. Resta viva l'idea che la realizzazione personale di una donna debba passare necessariamente per la costruzione di una famiglia, e diventare moglie e madre. È come se l'essere donna fosse meno importante del suo ruolo sociale.La conferma? Molte donne, una volta sposate e con i figli, sembrerebbero rinunciare a spazi personali e all'espressione della propria individualità. Al contrario, è comune una visione dell'uomo che si realizza anche al di là della famiglia, con il lavoro e non solo. Si giustifica l'uomo single che insegue le proprie passioni considerandole prioritarie rispetto ad una relazione stabile. Molte donne poi hanno assorbito questo modo di pensare e soffrono non tanto perché provano disagio, ma perché credono di non potersi affermare al di là dei ruoli di moglie e madre. In questo modo si perde di vista quella che è la priorità personale dell'individuo: il realizzarsi al di là dei ruoli sociali imposti”.



Perché non bisogna mai vergognarsi di essere single?

“Perché è una condizione che rende l'individuo comunque completo, capace di stare con sé stesso. Questo traguardo individuale non è scontato e può minare l'autostima. Cosa fare se accade? È bene chiedersi se siano gli altri a farci sentire così. Se non fosse per quelle continue domande o quei commenti fuori luogo, proveremmo imbarazzo? Se la risposta è no, il nostro problema non è la vergogna, ma il potere che stiamo dando agli altri di giudicare la nostra vita. Pur non essendo facile, sarebbe utile lavorare su sé stessi per essere più centrati e dare valore a ciò che siamo”.

Come si fa a neutralizzare il single shaming?

“Per far capire agli altri che non è una vergogna essere single, il primo passo è sentirsi in sintonia con la propria scelta e non provare nessun disagio a vivere così. Per sbaragliare chi non smette di fare domande sconvenienti sul perché siamo single, può essere efficace usare l'ironia, che serve a depotenziare il giudizio dell'altro. Con ironia si può rispondere ponendo dei confini con frasi come: "Perché ti preoccupi che io sia single? Hai mai pensato che non è poi così male?" Un'altra arma utile nei confronti del single shaming è quella di mostrare i lati positivi dell'essere single, che spesso chi è in coppia invidia, in modo sottile. Primo tra tutti la libertà di cui gode un single e la capacità di stare da solo. Teniamo sempre presente che il giudizio e la critica spesso nascono da un senso di frustrazione per la propria vita. Alcuni di coloro che disapprovano i single potrebbero anche invidiarli in fondo, poiché sono incastrati in relazioni non sempre felici e incapaci di prendersi le proprie libertà”.

12.11.19

single e divorziati o separati sotto le feste di natale [ come sopravvivere al natale e alle sue feste I° puntata ]

ogni anno la stesso dilemma , farla o non farla ? ebbene per evitare rimorsi e rimpianti inutili ,oppure riprendere ( come feci l'anno scorso o   come  ho fatto  quest'anno  con il post  sulle  bufale natalizie  ) post condivisi sui sociali gli altri anni ed salvarli cambiandogli data qui sul blog , o provare  a creare  qualcosa  d'alternativo  la faccio . E  come   mioi  consuetudine    gioco d'anticipo   .Tenete presente però che è sempre più difficile essere originali perchè i media ufficiali sono pieni di siffatti argomenti . Quindi mi scuso in anticipo se non dovessi riuscire ed essere originale .
Ma ora bado alle ciance ed Iniziamo da un argomento , meno trattato dai media ufficiali ( salvo quelli femminili e per uomini ) Come spiegare ai parenti che essere single non significa essere 'soli'. Anche a Natale . Liberamente tratto da questo articolo di qualche natale fa dell'inserto\ allegato di femminile    D di repubblica https://d.repubblica.it/life/


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Ma ora bado alle ciance ed Iniziamo da un argomento , meno trattato dai media ufficiali ( salvo quelli femminili e per uomini ) Come spiegare ai parenti che essere single non significa essere 'soli'. Anche a Natale . Liberamente tratto da questo articolo di qualche natale fa dell'inserto\ allegato di femminile D di repubblica https://d.repubblica.it/life/


Essere single quando arrivano le festività natalizie può essere una seccatura ancora più grave quando hai genitori anziani o stai in casa con tutto il resto dell'anno . Problema che si fa ancora più difficile e pesane soprattutto quando tutti gli altri ospiti di una tavolata sono felicemente (o meno felicemente) accoppiati. Sono in molti infatti, quando ci si presenta soli al tavolo delle feste, a ritenersi in diritto di fare molte domande, spesso rivolte alle donne . “Ma quando lo trovi un fidanzato?”, “Ma hai intenzione di rimanere zitella ?”, sono solo due degli esempi più eclatanti. Ma c’è un modo per non rimanerci male ? D lo ha chiesto alla psicoterapeuta Antonella Puzella << (...) bisogna riconoscere che i single vengono ancora guardati con il sospetto che siano infelici - commenta l’esperta - Lo confermano anche le ricerche sui single, che vengono spesso svolte solo attraverso un confronto con le persone sposate. Come se il punto di vista da cui partire debba sempre essere quello delle persone coniugate, considerando dunque i single ancora un’anomalia”.>>Infatti nonostante i single siano quasi 9 milioni d'italiani la maggior parte delle persone non comprende o non vuole comprendere che “single” non significa “solo”. >> - continua Puzella - <>


Ecco alcuni trucchi 










i primi due se siete ribelli ed avete la forza di trasgredire subito    .  I seguenti se non hai famiglia tradizionale o troppo anziana o  hai 🤘 perso  genitori o non hai partner  lo puoi fare il giorno prima o il giorno dopo dipende   dai tuoi amici\che specie se sposati \ conviventi o fidanzati 











se non hai famiglia tradizionale o troppo anziana lo puoi fare il giorno prima o il giorno dopo dipende dai tuoi amici\che specie se sposati \ conviventi o fidanzati o se  si vuole    un tromba  amico\a  
















anche una semplice passeggiata o gita fuori porta non è necessario , almeno che non si voglia evadere \ fuggire completamente , andare troppo lontano o all'estero 












o da sola\o oppure portarlo al cenone o al pranzo di natale 

Un altra  soluzione potrebbe essere  quella  di   cercare di far capire che le persone care ( genitori e parentame vario ) capiscano che essere single non equivale a essere infelici è ancora difficile. L’importante però, è che chi non è in coppia non si lasci ferire , almeno che non gli ne freghi niente importi qualcosa , da domande invadenti e indiscrete. Se si sta affrontando una separazione, se si è un genitore single, se c’è un figlio\a che non arriva, è bene andare a pranzi e cene preparati .
Come affrontare le situazioni che generano stress a Natale
Fate sapere la vostra situazione e disagio ai vostri genitori che lo comunicheranno al resto dei parenti . Anche a rispondere con ironia”. Chiaramente la risposta magica non esiste ma, ad esempio, fare il proprio ingresso mettendo le cose in chiaro può aiutare, “ad esempio dicendo: “non iniziamo con la stessa storia. Sono qui, sono da sola e sto bene”, oppure rispondere a chi ci chiede come mai non abbiamo ancora un fidanzato con un “Dai, ormai lo sai che sono un caso disperato”. Chiaramente, se ad esempio quello della maternità desiderata è un tema caldo, è difficile non intristirsi”.
Se però il Natale in famiglia - proprio per le domande - mette troppa tristezza, si può anche organizzare un Natale “alternativo” o da soli\e o sempre in famiglia ..Vedi esempi sopra “Chi è single da tre o quattro anni è indubbiamente più organizzato, consapevole di essere in famiglia per un paio di giorni e libero tutti gli altri. Organizza il suo “Contro Natale” con chi vuole non appena trascorsi il 24 e 25 o anche prima se vuoi Ma se non si ha voglia di partecipare, si può sicuramente organizzare un viaggio in gruppo o in solitaria, oppure fare un’esperienza di volontariato. Situazioni che ci permettono di esplorare il mondo o lavorare su noi stessi”.Infatti ci sono altri modi per non sentirsi tristi quando arrivano le Feste? “Avere pronte delle cose che ci piacciono è una buona strategia - spiega la psicoterapeuta - Se si è consapevoli che si vivranno situazioni complicate, rivivranno tensioni, è bene sapere che il 26 dicembre si passerà una meravigliosa giornata con chi si sta bene. Ma le alternative valide sono tante: una passeggiata, un film al cinema, un aperitivo. Un’alternativa qualsiasi per riconquistare il proprio tempo e goderne a pieno, senza l’ombra delle altre persone che, con le loro domande, costringono a guardare a un futuro incerto invece che a vivere il presente”.Infatti lavorare su se stessi è una strategia valida durante tutto l’anno e che ci fa arrivare preparati quando ci vengono rivolte domande scomode. “Il Natale scandisce il passare degli anni, segna le tappe della nostra vita. Molti traguardi, a cui spesso viene data troppa importanza, possono logorarci se non raggiunti. Per questo è importante lavorare per essere in armonia con se stessi. In questo modo si sopravvive sicuramente meglio alle battute della famiglia. Aiuta anche pensare alla propria libertà, all'autosufficienza conquistata, alla maggiore capacità di socializzazione, ai minori obblighi (che non corrispondono a meno responsabilità), al fatto di non avere problemi per mediare con il partner su dove trascorrere le festività. Lancio una provocazione: e se fossero coloro che non sono single a dover sopravvivere al Natale?”.
I periodi festivi creano sempre qualche tensione in più nelle coppie separate. Già quando si sta insieme la gestione degli impegni familiari natalizi è complicata (e spesso genera conflitti), quando poi i genitori sono separati ci sono ancora più incastri da far combinare.
La divisione dei giorni di vacanza dei figli e soprattutto l’organizzazione dei giorni di vera e propria festa, può diventare campo di lotta. Proviamo a chiarire quali sono le regole, proprio per evitare che ci si scontri.
Infatti  per le coppie separate divorziate a situazione è più complessa come testimonia questa lettera una soluzione,oltre  a quelle suggerite   dal portale  di   http://genitoricrescono.com/,potrebbe essere la relativa riposta suggerita da questo interessante articolo di https://www.mammapoppins.it/



Caro Babbo Natale,
mi chiamo Giacomo, ho quasi 10 anni e sono figlio di genitori separati.ADESSO VIVE IN UN NUOVO APPARTAMENTO, PICCOLO MA CARINO. HO UNA SORELLINA DI 6 ANNI. ABBIAMO SOFFERTO ENTRAMBI PER LA SEPARAZIONE DEI NOSTRI GENITORI, LEI PERÒ SI TIENE TUTTO DENTRO E NON PARLA DI COME SI SENTE. CREDO PER NON FAR PREOCCUPARE LA MAMMA, CHE SPESSO È NERVOSA PERCHÉ DEVE FARE TUTTO DA SOLA.
A SCUOLA HO SENTITO DIRE CHE PROBABILMENTE TU NON ESISTI. ME LO HA DETTO IL MIO AMICO MATTIA. ANCHE I SUOI GENITORI SI SONO SEPARATI E POI HANNO DIVORZIATO. MI HA RACCONTATO CHE IL NATALE PER LUI È IL MOMENTO PIÙ BRUTTO DI TUTTO L’ANNO, CHE I REGALI SONO AUMENTATI, MA LO SPIRITO È MOLTO DIVERSO DA PRIMA, QUANDO ERANO UNITI E TUTTI INSIEME A FESTEGGIARE.
LA COSA CHE PIÙ LO FA SOFFRIRE È LA MATTINA DEL 25 DICEMBRE. NON CORRE PIÙ DALLA CAMERA AL SALOTTO PER VEDERE SE CI SONO I REGALI SOTTO ALL'ALBERO, MA VA DALLA SUA MAMMA. SA CHE QUEL GIORNO IL PAPÀ LO VEDRÀ SOLO GRAZIE AL CELLULARE, PERCHÉ I SUOI GENITORI ORA VIVONO IN CITTÀ DIVERSE.
QUESTO PER ME SARÀ IL PRIMO NATALE DA FIGLIO DI SEPARATI E NON SO QUELLO CHE MI TOCCHERÀ, PERÒ MI CONFORTA IL FATTO CHE PAPÀ VIVA NELLA MIA STESSA CITTÀ. A TE POSSO DIRLO, TRA ME E ME SPERO ANCORA CHE I MIEI GENITORI DECIDANO DI PASSARE LA GIORNATA TUTTI INSIEME, COME ABBIAMO SEMPRE FATTO.
SAI, TANTE VOLTE HO PENSATO CHE SE MIA SORELLA ED IO CI FOSSIMO COMPORTATI MEGLIO, TUTTO QUESTO NON SAREBBE SUCCESSO. LA MAMMA E IL PAPÀ PERÒ HANNO DETTO CHE NOI NON ABBIAMO ASSOLUTAMENTE NESSUNA COLPA. ME LO HANNO RIPETUTO UN SACCO DI VOLTE E ALLA FINE HO DECISO DI CREDERGLI, PERCHÉ È FORSE UNA DELLE POCHE VOLTE IN CUI LI HO SENTITI UNITI E D’ACCORDO.
DURANTE QUESTI MESI IL RAPPORTO COL MIO PAPÀ È MIGLIORATO. QUANDO STAVA A CASA CON NOI, LA SERA DICEVA SPESSO DI ESSERE STANCO E DI NON AVERE LA FORZA DI GIOCARE CON ME. ADESSO HA PURE COMPRATO LE PORTE DA METTERE IN GIARDINO PER GIOCARE A PALLONE! CERTO QUANDO SUCCEDE MIA SORELLA NON IMPAZZISCE DI GIOIA, MA NON SI LAMENTA POI COSÌ TANTO. NELLE NUOVE SITUAZIONI SI IMPARA A CONOSCERSI SEMPRE UN POCHINO DI PIÙ.
INSOMMA CARO BABBO NATALE, TI SCRIVO PERCHÉ VORREI CHE TU MI AIUTASSI.
natale per figli di genitori separati
SOPRATTUTTO PER MIA SORELLA CHE FA TANTA FATICA E QUANDO SOFFRE SI CHIUDE IN SE STESSA. NON MI ERO MAI ACCORTO CHE FOSSIMO COSÌ DIVERSI! QUINDI HO BISOGNO DI TE PER FARLE UN REGALO SPECIALE.
POTRESTI SCRIVERLE UNA LETTERA E RACCONTARLE CHE ESISTONO BAMBINI DI GENITORI SEPARATI CHE RIESCONO A RIDERE LA MATTINA DI NATALE?!? IO HO GIÀ PROVATO A DIRGLIELO, MA NON MI CREDE, DICE CHE SONO UN “RACCONTA STORIE” E CHE ME LO INVENTO!
INVECE NON È VERO, ME LO HA DETTO LA MIA AMICA GIULIA. LEI A NATALE I REGALI LI SCARTA CON TUTTI E DUE I GENITORI ANCHE SE SONO SEPARATI!
SE MIA SORELLA RICEVERÀ LA TUA LETTERA SAPRÒ CHE ESISTI, MA TUTTO SOMMATO A ME VA BENE ANCHE SE LA SCRIVE LA MAMMA, ANZI MAGARI SCRIVENDOLA SI CONVINCERÀ ANCHE LEI CHE SI PUÒ ESSERE SERENI IN TANTI ALTRI MODI CHE PRIMA CI SEMBRAVANO IMPOSSIBILI.

Cari Genitori,
in questa lettera a Babbo Natale ho cercato di suggerire una riflessione, raccontando le vicende di una realtà adulta attraverso gli occhi di un bambino.
Il mio consiglio per i giorni delle feste, qualora ci siano delle divisioni in famiglia, è quello di ricordare quanto cari davvero potete essere per i vostri ragazzi. Quanto il vostro contributo possa essere prezioso, nel dare precedenza alla loro serenità piuttosto che ai contrasti, magari all'orgoglio.
Aldilà delle vostre “ragioni”, il regalo più grande ai vostri figli potete farlo proprio voi, insieme agli altri membri adulti della famiglia. Evitate le scelte, gli aut/aut, gli schieramenti. Avete deciso del vostro percorso da adulti, ma la scelta può e deve essere fatta vivere con mitezza e delicatezza ai bambini.
Essendo Mamme e Papà, amando i vostri figli, sapete che ben oltre l’infanzia e Babbo Natale, il vostro legame durerà per tutta la vita. Magari loro ancora non lo sanno, ma siete Voi i migliori, più splendenti e puntuali “Babbo Natale” nelle vite dei vostri bambini. Tenetelo a mente e vedrete che sarà non dico facile, ma magari un po’ più semplice, per tutti.

                                    Buone Feste,Dott.ssa Erica Petrucciani, pedagogista

 alla prossima puntata  





















14.12.15

La mia guida al natale e alle festività 205\2016 [ come sopravvivere alle festività ] VII un po' di eros e hot per le feste non guasta



Le giornate si accorciano, i vestiti si allungano, rispuntano i cappotti dagli armadi e gli ormoni, lentamente, si spengono. Dopo un’estate di piccanti sfumature, l’inverno alle porte rischia di addormentare la nostra carica erotica, lasciandoci sprofondate nel divano, in pigiama e ciabatte, a guardare la televisione.Prima che le temperature crollino sotto lo zero, perché non farsi venire qualche idea brillante per “riscaldare” l’ambiente, in vista del prossimo Natale? Anche se manca ancora un po’ alla festività più amata, possiamo iniziare a pensare a qualche regalo piccante, da fargli e da farci, per rendere bollente la stagione più fredda e non ritrovarci, all’ultimo minuto, costrette a ripiegare sulla solita cravatta o sul triste dopobarba. Per riuscire a regalare emozioni forti, che farebbero arrossire Babbo Natale, non serve essere delle tigri del materasso. Basteranno un po’ di fantasia e un pizzico di audacia. Ecco i nostri dieci consigli.



Che Natale sarebbe senza giocattoli?
Regalo piccante per eccellenza, i sex toys sono sempre più diffusi e sofisticati. Dai vibratori classici, ai massaggiatori per il corpo, dalle manette ai frustini, la scelta è ampia. Un giocattolino che faccia divertire tutti e due? L’anello Tor 2 di Lelo , elegante, discreto, tecnologico. Meno appariscente di un anello di brillanti, ma altrettanto emozionante.
Lasciamolo in mutande
La lingerie è un campo in cui noi donne siamo regine indiscusse. Pizzi, merletti, guêpière, reggicalze, perizomi e babydoll sono infallibili strumenti di seduzione. Anche lui, però, può essere molto sexy quando resta senza vestiti. Basterà regalargli l’underwear giusto, che sottolinei le sue forme e i suoi muscoli scolpiti (sempre che li abbia). Un’ottima scelta sono i boxer del marchio Clever , il più hotdel momento.
Il potere delle coccole
Nulla è più erotico dei preliminari e nessun preliminare è più gustoso di un lungo massaggio con olio profumato. Le candele di JimmyJane , scaldandosi, diventano un godurioso olio da massaggi.
Le bollicine
Prima di lasciarsi andare agli abbondanti amplessi delle «50 sfumature», i due protagonisti brindano spesso con dell’ottimo champagne. Concedersi il raffinato piacere, frizzante e leggero, delle bollicine, magari accompagnate da deliziose fragole fuori stagione, è un buon modo per rilassarsi e creare intimità. Il preferito di Anastacia e Christian? Il Bollinger Grande Année Rosé.
Un weekend da «Mille e una notte»
Per accendere l’intesa erotica e scatenare lussuose e piccanti fantasie, a volte basta solo cambiare location. Un weekend in un hotel da sogno, magari dotato di SPA, è un ottimo regalo per del sesso a 5 stelle. Da provare i pacchetti « Passion » di Boscolo Hotels.
Il porno da guardare
La pornografia può essere un passatempo divertente anche in coppia. Guardare un film hard insieme
aiuta a stimolare l’immaginazione, condividere fantasie e lasciarsi andare a desideri inespressi. Per essere sicura di non sentirti a disagio, regalagli una pellicola porno diretta da una regista donna, come Erika Lust .(  foto a destra  )  Ti sorprenderà.
Il porno da creare
E se i protagonisti dei vostri porno preferiti foste proprio voi due? Perché non provare a riprendervi, durante? Regalare una semplice fotocamera digitale potrebbe trasformarsi in un incentivo a rendere più caldo il vostro ménage… La Nikon Coolpix S800c è la prima con sistema Android integrato e permette di trasferire le immagini via wi-fi.
Abbigliamento burlesque
Il Burlesque non passa mai di moda. Provate a ricoprirvi con bustini, pizzi, piume, sete, pasties e a ballare per lui (magari, allenandovi prima un po’ da sole). Sarà un regalo graditissimo.
Oppure  io consiglierei un bell'abito rosso  (  qui alcuni consigli  ) 
Tacchi a spillo
I tacchi a spillo sono feticci erotici molto potenti. Se indossati durante l’amplesso, rendono l’ambiente più piccante. Acquistare un paio di vertiginosi stiletti sarà un bel regalo per entrambi. Neri, colorati, con le borchie, con il plateau, poco importa. L’importante è che siano altissimi. E, magari, con la suola rossa .
High Fashion Condoms
Chi ha detto che la prevenzione e la sicurezza non possano essere anche alla moda? I preservativi griffati sono un regalo utile, divertente e di classe. Da Chanel a Louis Vuitton, ce n’è per tutti i gusti. Per essere fashion anche nella più profonda intimità.

Infatti  chi  pensa  che  nel rapporto fra  il proprio partner  ci sia  solo  porno  e sesso  si sbaglia di grosso   ci  può  essere  anche  coccole   e romanticismo   come suggeriscono 
  • http://www.pianetadonna.it/coppia/sessualita/natale-in-coppia-idee-sexy-o-romantiche-per-trascorrerlo-insieme.html
  • http://www.donnaclick.it/amore-e-sesso/6981/notte-di-natale-e-capodanno-romantica-o-di-sesso-preparatevi-in-tempo/

 , poi eventualmente  ( ma anche  no  , ci si può appagare    anche  senza  )   sesso   Infatti  << Natale e Capodanno si avvicinano e tutto si tinge di rosso, oro e argento: abiti, accessori e..anche la lingerie, che si fa più preziosa e raffinata che mai.Proprio così, nel periodo natalizio a riempirsi di fronzoli e decorazioni non è solo l’albero di Natale, ma anche il nostro intimo, che acquista così una irresistibile aura di frivolezza e sensualità.In questo periodo di feste, le vetrine dei negozi esibiscono tanti capi per le "occasioni speciali": babydoll, corpetti, guepiere e altri voluttuosi indumenti, da indossare per sentirsi irresistibili.  (  continua  qui su  http://www.today.it/donna  oppure  sempre  su lingerie   da  donna   l'ottimo sito    http://www.lingeriedimoda.com/  ) 
Un  altro mito da  sfatare oltre  a quello il classico  chi non ..  fa  sesso   a  capodanno non ... fa sesso   tutto l'anno     quello che      per  avere  un natale hot debba essere per  forza  fidanzato o sposato   si può essere anche  singoli e  Volere conoscere nuove persone e non passare l’inverno e le festività da soli? Non preoccupatevi perchè l’inverno non è mai stato così hot per voi! I viaggi di Natale e Capodanno sono infatti in crescita del 18% ( qui su http://www.viagginews.com  alcune  mete   di viaggio ) 

17.11.13

anche i gay e i single posso offrire amore ai bambini in afido o in adozione .la storia di Mario zidda ex sindaco di Nuoro che fu adottato da due single

 Cercando  ,    chi   qualcosa  di Piera serusi  , giornaliusta  che scrive  la  rubrica  storie  per  il  giornale   L'UNIONE SARDA.it   ho trovato (  è  un articolo  di  2  annifa   , ma    è ancora  attuale    )   La storia dell'ex sindaco di Nuoro Zidda 'Io, bimbo felice, adottato da due single'. Essa dimostra  , come    se  l'ambiente  di  chi   ha  il compito dell'affido o dell'adozione   è sereno  poco importa  se   esso sia un single  come in questo caso  o gay   come  sta  avendo in questi giorni con l'afido   di bambini \e  a coppie  gay     

La storia dell'ex sindaco di Nuoro Zidda 'Io, bimbo felice, adottato da due single'




La Corte di Cassazione ha invitato il Parlamento ad aprire, quando vi siano particolari condizioni, alle adozioni dei minori da parte dei single. L'ex sindaco di Nuoro interviene nel dibattito. 
di PIERA SERUSI

«Io sapevo che non ero figlio loro, però sentivo di far parte di una famiglia. Ne ho sempre avuto coscienza,
Mario Zidda
sempre. Ma oggi ancor più posso affermare di aver avuto tutto ciò di cui un bambino ha bisogno: la certezza di un rifugio sicuro, la consolazione di un abbraccio, il sostegno lungo l'impervio cammino che porta ogni piccino a diventare grande. Non ritengo la mia vita una lezione magistrale, ma è la mia storia, e se la racconto per la prima volta dopo sessant'anni è soltanto perché io posso testimoniare che, per un bimbo che sa cos'è l'abbandono, l'amore di una famiglia - anche imperfetta - è sempre meglio dell'abisso della solitudine».
FESTA DEL PAPÀ Non è stato semplice ottenere questa intervista. Chi conosce Mario Demuru Zidda, ex sindaco di Nuoro, sa bene che uno dei tratti del suo carattere è la riservatezza, una discrezione che l'ha sempre portato a distinguere nettamente il piano dell'impegno politico e amministrativo da quello privato. Ha contravvenuto a questa regola giusto due settimane fa, per dare un contributo al dibattito che si è aperto in Italia sull'adottabilità piena dei minori anche da parte dei single dopo la recente sentenza della Corte di Cassazione intervenuta sul caso che riguarda una signora di Genova.
Questa è una storia che va raccontata nei giorni della Festa del Papà, per ribadire che - qualunque sia la nostra idea a riguardo - la famiglia non è solo e soltanto il triangolo affettivo e naturale tra babbo, mamma e figli. Famiglia è la casa che salva un piccino dalla solitudine.
L'ORFANOTROFIO Ogni bambino abbandonato nasce più di una volta, quando è guardato dalle stelle. Mario Demuru, venuto al mondo nel dicembre 1945 a Brunella, Budoni, aveva un anno e otto mesi quando Pasqua e Caterina Zidda, due sorelle di Orune, classe 1906 e 1908, lo presero in casa come un figlio. «È stato abbandonato dalla mamma», disse loro padre Gavino Lai, il direttore dell'orfanotrofio femminile 'San Giuseppe' di Nuoro. «Le mie due nuove mamme mi accolsero così, senza aver ricevuto alcuna garanzia, sia per me che per loro, sul futuro dell'affidamento. È stato il loro atto di generosità senza condizioni a salvarmi la vita».
Erano gli anni del dopoguerra. Pasqua e Caterina Zidda, che a Nuoro erano arrivate negli anni Trenta a servizio dalle famiglie benestanti, avevano un piccolo negozio di generi alimentari e una casetta in piazza Santa Croce. «Era una casa sempre piena di gente. Pasqua e Caterina ospitavano due loro fratelli e più tardi pure una nipote. Accoglienza e amore: era questo, per loro, il senso della famiglia». La memoria corre ai giochi per strada, ai vicini di casa («come i fratelli Rondello, scalpellini e cacciatori di professione»), alla tavola dell'ora di pranzo apparecchiata anche per tre impiegati delle Poste e per il calzolaio, il signor Bastiano Dessena («per arrotondare, le mie due mamme cucinavano per i pendolari»); alle vacanze estive dalla nonna a Orune («lì, coi miei cuginetti, sentivo fortemente il senso della mia appartenenza a tutta la famiglia: ero stato riconosciuto come uno di loro»).
LE RADICI Aveva cinque anni quando Pasqua gli disse: «Vieni con me, andiamo a visitare padre Lai». Le due mamme, modernissime e intelligenti, avevano deciso che il bambino doveva sapere, doveva conoscere le sue origini. «Un bambino abbandonato più che sentire la propria condizione si chiede il perché, ha bisogno di risposte ma allo stesso tempo cerca di esorcizzare il problema. È lì che nasce la sofferenza, il disagio di una personcina non ancora formata che cresce in un istituto. L'istituzione, a prescindere dalla presenza di operatori caritatevoli e attenti, è sempre anaffettiva, assolutamente inadeguata a sostenere il bambino nella ricerca di un senso di sé e della propria vita. Per questo credo che una famiglia, purché sia, è sempre meglio della solitudine, della mancanza di punti di riferimento».
«Certo, finché è possibile l'ideale è una famiglia tradizionale, con padre e madre. Ma è riduttivo porre la questione dal punto di vista di chi può o non può adottare un bambino, perché l'unico bisogno di cui si deve tener conto è quello del minore. Va bene l'adozione da parte di un single, se risolve il problema di un bambino che non ha nessuno al mondo: è un modo per allargare le opportunità di salvezza di tanti piccoli abbandonati. Io sono cresciuto con due mamme single e nessun papà, ma è stata una famiglia a tutti gli effetti».
TRE COGNOMI Mario Demuru Zidda ricorda ancora il senso di desolazione provata quando, preso per mano da Pasqua, varcò il portone dell'orfanotrofio. «Ebbi l'impressione di esserci già stato e, per un attimo, sentii ancora il vuoto della solitudine. Padre Lai era un buon sacerdote dei suoi tempi. Era stato lui ad affidarmi alle sorelle Zidda, con l'intermediazione della signorina Campanelli che per anni si occupò di sciogliere i nodi della parte burocratica della mia affiliazione. Persino il cognome cambiava: nell'arco di poco tempo mutò tre volte: prima Demuru, poi Zidda, poi Demuru Zidda».

IL LEGAME DI SANGUE Non era un bambino che faceva domande. «Non ce n'era bisogno. Pasqua e Caterina mi hanno sempre raccontato tutto. Loro andavano alla ricerca dei tasselli sparsi delle mie origini, li ricucivano e me li narravano. Avevano capito il mio bisogno di tornare sui miei passi, di conoscere le mie radici. A cinque anni ho cominciato così a esplorare la via che mi ha portato a sapere di mia madre e, avevo 17 anni, a conoscerne i familiari. Ho poi conosciuto anche mio padre, certo. Avevo 25 anni, è stato un incontro voluto da lui che mi aveva sempre tenuto d'occhio, da lontano. Se ho provato sentimenti ostili? No, mai. La mancanza di un padre forse l'ho sentita durante l'adolescenza, solo perché confrontavo la mia realtà con quella degli altri ragazzi. Ma, onestamente, se penso al prima e al dopo, dico no: non c'è stato un vuoto d'affetto». Pasqua e Caterina non ci sono più. Una è morta nel 1979, l'altra nel 2003. «Sono state le mie due mamme. Dandomi una famiglia mi hanno ridonato la vita».

PIERA SERUSI

30.12.12

come sopravvivere al le feste di natale puntaa 10 capodanno

Inizio la  puntata  d'oggi  Sulle note   finali dell'anno  che  verrà  (  video e testo )  di Lucio  Dalla   :



E se quest'anno poi passasse in un istante, 
vedi amico mio 
come diventa importante 
che in questo istante ci sia anch'io. 
L'anno che sta arrivando tra un anno passerà 
io mi sto preparando è questa la novità
  
con il farvi i più  cari auguri   a voi tutti\e e  ai vostri cari 


 Ma  ora  bado alle ciancie  ed  ecco  il post

Ed  ecco arrivati   a capodanno  e  già ci si pone la domanda  Cosa si fa per capodanno ? Le  soluzioni  sono  diverse perchè   in tale  giorno   vale  ( o almeno dovrebbe visto la  crisi   e la mancanza  di € ) il detto natale   e pasqua  con i tuoi  capodanno e pasquetta  con chi  vuoi  .  
Mi piace  poco parlare di crisi, preferisco   sempre (  finché si può  )   essere ottimista, ma è indubbio che quest anno le ristrettezze economiche si fanno sentire: le strutture del sito  a cui  rinvio  per  le offerte di  viaggi  segnalano cali nelle prenotazioni nonostante i prezzi siano sensibilmente diminuiti rispetto allo scorso anno.Infatti  è per  questo  che  nella puntata  non parlo  di viaggi  e preferisco  concentrarmi  su quello in casa  fra parentado ed  amici  che poi  è  quello  che  ho conosciuto  in questi miei 36  anni . Vuol  dire  che  l'anno prossimo , se   ripeterò tale  guida ,  lo terrò presente   Comunque   potete  consultare per viaggi all'ultimo momento la  sezione  viaggi all'estero e in italia oppure  se  andate vicino  la pagina   degli hotel e degli agriturismo  del  sito   http://www.capodanno-offerte.com (   da  cui sono tratte  la prima  e la seconda  foto   del post  )  
E’ dunque proprio  come suggerisce  il sito  precedentemente  citato  ai  suoi  lettori che trascorreranno il capodanno in casa che scriviamo questo articolo  riportato sotto  con modifiche  ed  aggiunte , che vuole raccogliere dritte e consigli per organizzare una bel veglione di San Silvestro “fai da te”.

Iniziamo dal cenone di capodanno in casa e dal post  cenone 

Non riuscendo a trovare  l'incipit  prendo a prestito  \  condivido   quanto dice un mio amico\compaesano sulla sua bacheca di  facebook  : << chi può, lo faccia in ristorante..ma se anche il vostro conto è "rosso" più di Bertinotti..allora passatelo con gli amici che, come ben sapete, si dividono in due categorie .... i "tirchi" e gli "spreconi"..La spesa per il banchetto è motivo di scontro tra queste due fazioni..e non potrebbe essere altrimenti..gli spreconi spendono e spandono senza alcun ritegno..e la maggior parte delle cose verrà buttata..per loro più che un cenone è l'approdo su un isola deserta..viveri in quantità industriale, roba da sfamare il Congo..e cose inutili..tipo venti pacchi di patatine, noccioline, pistacchi ( 7 kg), 47 barattoli di sottaceti, 34 kg di mandarini, finocchi.. sessanta panettoni..e per chiudere in bellezza lo "spumantino" da aprire per brindare alle 24.00..sei casse di roba imbevibile perfino per gli alcolizzati...i tirchi hanno un mancamento quando vedono il carrello pieno..loro hanno un foglietto con tutto segnato..tovaglioli a mezzo velo, piatti di plastica da 0,01 centesimi...se siete in 10 avrete a disposizione un coltello che si romperà subito, una forchetta che perderà i dentini nella carne..e ma il risparmio..o i bicchieri...uno a testa..da contrassegnare con la vostra iniziale con un pennarello che andrà via dopo mezz'ora...berrete nella confusione da quello degli altri, spesso portatori di malattie veneree e herpes...avrete un panino, sappiatevelo gestire tra antipasti, primo e secondo..e una fetta di pandoro o a scelta di panettone, perchè mica si deve scialacquare...vedete voi...buon sabato a tutti..scialacquati e non.. Ecco, in nessun caso dovete trascurare la tavola e concedetevi un vero cenone, non con cibi di lusso, ma che sia ben curato e che abbia qualcosa di diverso dalle “solite” cene. Approfittatene per sperimentare un nuovo piatto o per fare quella torta di cui da tempo avete la ricetta… e non scoraggiatevi si ci vorrà del tempo, perchè la stessa preparazione farà parte della festa.>>. Ma  ora  ritorniamo seri  .
 Ecco alcuni consigli  prima citato   sul cenone da http://www.capodanno-offerte.com/ <<– abbiamo voluto raccogliere alcuni semplici consigli che possono, da soli, risolvere la serata. Leggete e prendete spunto !

Panettone: tutto quello che c’è da sapere  il dolce di Natale per eccellenza è uno dei simboli del capodanno. Sapere la sua storia e la ricetta è quasi doveroso!

Il capodanno in casa prevede, per il dopo cena, una serie di riti e tradizioni di capodanno, anche scaramantici, che variano (ma neanche poi tanto) da regione a regione, e che hanno un dogma in comune: DEVONO essere fatti. Dal lanciare oggetti vecchi dalla finestra, allo sparare fuochi d’artificio, ecco due nostri approfondimenti sulle “stranezze” di capodanno, che sicuramente anche voi non…. mancherete di fare!
Le usanze e le cose da fare per Capodanno esatto “da fare” perchè alcune di queste sono quasi degli obblighi, tramandati da nonni e genitori. Rispondono ad una specie di bisogno primordiale di salutare simbolicamente il nuovo anno con gesti dal forte valore simbolico.
Capodanno: i riti propiziatori e scaramantici spiegati  vi siete mai chiesti il significato di questi gesti che si fanno a capodanno? Eccoli spiegati!
E adesso veniamo al capodanno che sarà trascorso dalla maggior parte degli Italiani: cenone a casa e mezzanotte fuori. Le possibilità per divertirsi dopo cena per capodanno nella propria città sono davvero tante, ecco alcuni dei nostri consigli:
Elenco concerti di Capodanno nelle piazze (gratis) – immancabili come ogni anno, le amministrazioni comunali hanno organizzato , anche se  quest'anno in tono minore  , ovunque concerti in piazza con annesso brindisi collettivo. Nelle città più “povere” si sono scelti artisti locali o semplici dj, ma sono decine i cantanti ed i gruppi Italiani famosi che si esibiranno gratis in tutta Italia. Consultate il nostro elenco di concerti (è il più completo in circolazione!) e vedete se c’è un concerto di capodanno vicino a voi!
Feste nelle discoteche e nei locali – su questo abbiamo scritto davvero tanti articoli, perchè le proposte sono moltissime. Non possiamo indicarveli tutti qui, ma vi consigliamo di fare una ricerca utilizzando la casella che trovate in alto nel nostro sito, inserendo la vostra città. Per Roma, Milano, Torino e Firenze ogni anno facciamo una piccola indagine sui programmi delle discoteche e delle feste private organizzate in ville e casali. Possiamo dirvi che i prezzi per gli ingressi doo cena quest anno sono davvero a buon mercato: con 30,00 € si entra quasi in ogni locale, con brindisi, consumazione e possibilità di fare mattina.
Capodanno a teatro: le opere in rappresentazione sono tante, anche in questo caso non siamo andati ad elencarle tutte perchè la lista sarebbe sempre in cambiamento. Il modo migliore è verificare sul sito dei principali teatri della vostra città. Vi consigliamo di fare molta attenzione agli orari: alcune opere prevedono un prolungamento della serata con brindisi collettivo, ma altre hanno orari classici e… sarete cacciati fuori e festeggerete la mezzanotte in strada !occhio  sia  a  come  stappate  la bottiglia di spumante



 da non finire  come paperoga  (  foto a sopra  a sinistra    vignetta  di Silvia  Ziche  topolino 2979 )  e   agli oggetti dalla finestra   gli ultimi  15\20 secondi  di questo video



Perchè non ha idea  cosa  cucinare  o l'organizza per  la prima  volta     ecco alcune ricette e  come ravvivare  la festa  se non gli bastano gli url  sopra   1 2 3 4 5

                                            Per  coppie  e singoli 
Per  quelle  coppie ( neo sposi  o  con figli oltre i  15\6  anni  )   cercano invece qualcosa di tranquillo e intimo per trascorrere una serata con il proprio partner, da soli e in barba alla confusione del San Silvestro…. è dunque per chi desidera intimità che proponiamo questi due pacchetti di capodanno romantici
Se lo  fate   per  conto  vostro ( casa la mare  , casa di campagna  o casa  vostra  da  single  )  eccovi alcune  ricette   romantiche  1  2
Se invece volete    Dedicarvi alla propria vita sessuale in occasione del Natale e del Capodanno può essere un modo davvero intelligente di trascorrere queste due notti così speciali, in modo eccitante. Ecco  tante "sex-solutions" da mettere in pratica sin da Natale fino al prossimo 2012, per una vita più soddisfacente soprattutto in camera da letto  e non  !  suggerite  da  http://www.donnaclick.it/amore-e-sesso/ e  da  cui  è tratta  la  foto  sotto 


1) Dedicate più tempo a fare l'amore Se durante tutto l'anno avete avuto un numero di rapporti sessuali soddisfacenti che si possono contare sulle dita di una mano, ebbene è arrivato il momento di mettere una controtendenza: si tratta di investire del tempo nella qualità del sesso poiché esso merita pazienza e attenzione. I nostri stili di vita, d'altra parte, non ci consentono di dedicarci al piacere come dovremmo, con la conseguenza che siamo sempre più stressati e insoddisfatti. In questo caso, programmare 4-5 giorni di distacco da tutto, shopping compreso, è una gran bella idea. Fate così: preparatevi di tutto punto, acquistate biancheria intima da capogiro e organizzate con ironia questa fuga di sesso, proprio come vi ispira la fantasia... su questo non abbiamo altri consigli da dare smiley smiley! .,  2) Sperimentazione a letto  Se pensate che la sperimentazione sessuale sia una prerogativa delle giovani coppie, allora vi state accontentando di uno stereotipo. Bisognerebbe, invece, ricordare che le "coppie collaudate" hanno già fatto un sacco di test e sono pronte a dedicarsi al piacere con tutta la loro "saggezza". Se siete single, invece, non rinunciate nemmeno in questo caso a sperimentare nuovi piaceri, concedendovi, perchè no, certe fantasie un po' hot. Il sesso occasionale, se fatto con criterio, può essere una gran bella esperienza: basta lasciarsi andare. Per le coppie di vecchia data, invece, potrebbe essere l'occasione giusta di esplorare sensazioni ed emozioni ingiustamente archiviate Provate a pensare a ciò che vorreste dal vostro partner e, se avete deciso per questa "formula di Natale" comunicategli i vostri desideri segreti e le vostre fantasie. Non si sa mai che possiate scoprire un nuovo gemito di piacere proprio insieme al compagno di sempre ! 3) Diventare sexy e sensuali Quando è stata l'ultima volta vi siete concesse una notte in tenuta sexy con tanto di batticuore e goccioline di sudore dovute all'emozione del momento? Quando è stata l'ultima volta che avete trasformato la vostra camera da letto in un ambiente passionale in cui corteggiare il vostro partner ?Se quel tempo è stato lungo, come nella maggior parte dei casi, allora è il momento di rispolverare il lato sensuale della vostra personalità. Sentirsi belle e entrare in contatto con la propria sensualità costituisce una parte importante del fare l'amore, specialmente per le donne. "Se una donna si sente sexy e bella, le sue possibilità di essere attiva nel sesso sono molto più elevate", spiega Pandey Alka, autore di Kama Sutra per le donne.Quindi, prepararsi sin da subito è importante: ginnastica, esercizi, cure del corpo e shopping personalizzato, finalizzato solo e soltanto a sedurre. Inoltre, per stimolare ancora di più la passione, potete utilizzare oli profumati per il corpo, candele aromatiche, lenzuola di raso o seta e un po' di bollicine: è Natale! 
4 ) Provocare il contatto fisico Una vita comunemente impegnata, dicono gli studiosi, prevede occasioni di contatto fisico molto "regolari" e demotivanti: Insomma, incontrarsi per caso in casa o mentre si prendono i vestiti dall'armadio non è il massimo della sensualità. Toccarsi, invece, è il preliminare più importante.
"L'assenza di carezze, coccole e abbracci può diventare un killer della passione" spiega lo psicologo dottor Aruna Broota. La ricerca ha dimostrato che i partner che mantengono in contatto tra di loro al di fuori del letto sono sessualmente più attivi perchè, il contatto fisico porta ad un risveglio biologico e psicologico che aumenta i livelli di testosterone, dando uno scossone al proprio desiderio sessuale. Quindi in questo periodo preparatorio, prendete l'impegno di toccare e fari toccare di più del solito. E' semplice: basta avvicinarsi quando si cammina, abbracciarsi arrivati a casa e baciarsi almeno una volta al giorno. I benefici non tarderanno ad arrivare. 5) Spontaneità e romanticismo Organizzate tutto con entusiasmo e senza ansia, consapevoli del fatto che a Natale vi farete un gran bel regalo di passione e di sensualità davvero indimenticabile. Coinvolgete il partner, conducendolo con divertimento nel gioco dei preparativi di una Natale e un Capodanno di vero godimento !

                                        Petardi , botti e  fuochi d'artificio 

Si profila un Capodanno silenzioso in molte città italiane. Da Bari fino a Cologno Monzese, molti sindaci hanno infatti  firmato ordinanze proibizioniste   che vietato di sparare botti e fuochi d'artificio la notte dell'ultimo dell'anno.
Le motivazioni sono varie e  comprensibili  : qualcuno vuole garantire la serenità e il silenzio per gli anziani, i cani e i bambini, qualcun altro preferisce proibire i botti sperando che così si riduca il rischio di infortuni. Ma  con il proibizionismo   non si  risolve  niente  . Che  fare allora  ? Le  soluzioni   sarebbero  : 1)  non  fare  niente  oltre la cena o l'uscita , cioè non buttare niente dalla  finestra  , non sparare  colpi d'arma  da  fuoco   ,  o petardi  \  botti  ed accontentarsi  di  quelli ,  quest'anno in  tono minore  vista  la  crisi   organizzati dal proprio comune ., 2) sparare  con cautela   ed  attenzione  vedere  sotto  
Io  opto ( anche  se  visti i precedenti   un braciere distrutto  e  il fastidio all'udito   ogni volta  che  li scoppiavo   o  sentivo scoppiarli  non ne  scoppio più  e per esperienza  a vendo avuto un gatto    so cosa patiscono gli animali   )  per la  seconda  sia  perchè  la legge  non viene mai  applicata  e le ordinanze   , come le  grida  del Manzoni il tempo che trovano ., sia per il fatto  che  non mi piace proibire  ciò che  a me non non piace  \  non mi trova  d'accordo  .E' vero che i   fuochi d’artificio regalano uno spettacolo indimenticabile, ideale per trascorrere al meglio i festeggiamenti di Capodanno e non solo  (  vedere la  foto sotto al centro e  questo mio  video   girato l'anno scorso ai  fuochi di maria  bambina  che  si festeggia  l'8  settembre       )    . Ma Occorre, però, fare attenzione sia al momento dell’acquisto che durante l’accensione: i petardi sono infatti tanto pericolosi quanto belli e suggestivi;Infatti bisogna tener presente che, in generale, non esistono fuochi d’artificio completamente “sicuri”: perfino le stelline che i bambini usano con disinvoltura bruciano a 300 gradi e sono potenzialmente in grado di provocare ustioni e incendiare i vestiti


Quindi meglio  l'esplosioni  in sicurezza  e  le relative  compagne  alla  prudenza   ( vedi  foto a  destra  ) . Infatti    ogni anno le cronache raccontano, come in un bollettino di guerra, gli esiti della notte di Capodanno (un interessante articolo di pianetammma.it  sulla loro pericolosità e  rischi che  corrono  i bambini  ). Spesso le vittime degli incidenti causati da un uso scorretto dei botti sono proprio i bambini, e negli ultimi anni si sono verificati anche casi terribili di persone colpite casualmente da proiettili sparati da qualcuno che ha pensato bene di festeggiare  sparando in aria con una pistola.Ma per chi non vuole rinunciare al piacere di festeggiare insieme ai bambini fuori al balcone ? L'importante è prestare, come dice pianetamamma.it molta attenzione ai bambini.
E allora ecco i consigli della Polizia e dei carabinieri che  vengono ripetuti ogni anno  , per un Capodanno in sicurezza: 
1) Evitare di comprare fuochi d’artificio da venditori ambulanti non autorizzati che spesso vendono prodotti non conformi alla legge e vietati. Tutti i venditori devono essere provvisti di licenza, sulla quale deve essere riportato il nome e cognome del titolare. Leggete bene l’etichetta dei fuochi d’artificio: devono esserci riportate le istruzioni per un uso sicuro. Nell'etichetta è riportata anche la categoria di appartenenza. I fuochi di IV e V categoria sono solitamente riservati a professionisti quindi per i non addetti ai lavori possono esserepiù pericolosi  . Questi tipi di botti non possono in alcun caso essere venduti alle bancarelle
2) non accendere i fuochi all'interno di contenitori o all'interno dei un ambiente che, non accorciare mai la miccia dei fuochi, tenere il fuoco sempre a braccio teso.Allontanatevi da qualunque fonte di fumo
Se state maneggiando i fuochi d’artificio non restate in prossimità di fiamme libere di qualsiasi tipo, incluse le sigarette accese. Durante l’uso tenere inoltre i fuochi lontano da viso o in generale dal corpo e da oggetti infiammabili come tende, divani, tappeti e foglie secche.
3) Infine attenzione anche alle stelline di Natale, apparentemente innocue e adatte ai più piccoli: i bambini devono  mantenerle la stellina a braccio teso, lontano da vestiti, occhi e viso.
 4 ) Infine è importante ricordare che spesso gli incidenti che vedono protagonisti i bambini avvengono non di notte, ma la mattina del primo dell'anno , quando i piccoli si avventurano nel cortile o nella strada sotto casa e accendono botti inesplosi. Il rischio di ustioni e addirittura di amputazioni di dita e mano, o di danni seri agli occhi è molto serio, quindi i genitori dovrebbero usare grande accortezza nell'impedire ai bambini di giocare in questo modo.
Quindi  Prudenza nel maneggiare i giochi pirotecnici
Le istruzioni per l’uso dei fuochi d’artificio vanno seguite alla lettera. Non fate maneggiare i fuochi direttamente ai bambini  se avete comprato per loro le classiche stelline accendetegliele voi  o  fateglielo  fare guidandoli   e stategli vicino durante l’uso per evitare che ci giochino in maniera impropria e pericolosaAssolutamente da evitare rauti o altri botti pericolosi nelle mani dei minorenni
Per  chi avesse  animali  ripeto ( scusate ma  ho poco , causa  lavoro e parenti per il capodanno )  con delle  aggiunte  ed  integrazioni il post  della  guida  dell'anno scorso

Per tutti quelli che amano ( o dicono d'amare ) gli animali, domestici e selvatici, seguite l'esempio delle varie associazioni animaliste ad non utilizzare ( se è possibile ) i botti per divertirsi ma soprattutto per festeggiare arrivo del nuovo anno. Infatti : Lo scoppio dei fuochi artificiali, specie in piena notte causa agli animali danni inimmaginabili .Negli uccelli un botto causa uno spavento tale che li induce a fuggire dai dormitori (alberi, siepi e tetti delle case), volando al buio alla cieca anche per chilometri, andando a morire sfracellati addosso a qualche muro, albero o cavi elettrici; quelli che riescono ad atterrare o a posarsi in qualche albero spesso muoiono assiderati a causa delle rigide temperature invernali ed alla mancanza di un riparo.
Nei gatti, e soprattutto nei cani, un botto crea forte stress e spavento tali da indurli a fuggire dai propri giardini e recinti, per scappare dal rumore a loro insopportabile, finendo spesso vittime del traffico o di ostacoli non visibili al buio.
Negli animali degli allevamenti come mucche, cavalli e conigli, le conseguenze delle esplosioni possono provocare nelle femmine gravide addirittura l'aborto da trauma da spavento.
Va ricordato che cani, gatti e piccoli animali domestici si spaventano quasi a morte per i botti della notte di San Silvestro; ciò' è dovuto in particolare alla loro soglia uditiva infinitamente più' sviluppata e sensibile di quella umana.
L'uomo ha un udito con una percezione compresa tra le frequenze denominate infrasuoni, intorno ai 15 hertz, e quelle denominate ultrasuoni, sopra i 15.000 hertz. Cani e gatti, invece, dimostrano facoltà uditive di gran lunga superiori: il cane fino a circa 60.000 hertz mentre il gatto fino a 70.000 hertz.
Altri siti consigliano innanzitutto di non lasciare soli i nostri amici a quattro zampe. Gli animali fobici potrebbero avere reazioni incontrollate e ferirsi, quindi è necessario stare loro vicino, senza esagerare con coccole e carezze, ma cercando di distrarli con giochi e bocconcini, mostrando che non c'è nulla di cui preoccuparsi. Meglio tenere in casa o in un luogo protetto e rassicurante anche gli animali che abitualmente vivono fuori. Inoltre teniamo alto il volume di radio o televisione, in modo che venga attutito il rumore dei botti proveniente dall'esterno.

Durante le passeggiate, tenere i cani al guinzaglio, evitando anche di liberarli nelle aree per gli animali, per scongiurare fughe dettate dalla paura. Nei mesi precedenti far visitare l'animale da un veterinario comportamentalista, che prescriverà' la terapia da seguire, sia farmacologica che comportamentale per un processo graduale di desensibilizzazione, esponendo l'animale allo stimolo a un'intensità progressivamente aumentata quando si trova in uno stato di rilassamento emozionale Evitare soluzioni fai da te come la somministrazione di tranquillanti: alcuni sono addirittura controindicati e fanno aumentare lo stato fobico. Può essere invece utile l'uso dei feromoni di appagamento, sia sotto forma di collare che sotto forma di diffusore per ambienti. Riducono lo stress e accelerano l'adattamento psicofisico, vanno applicati almeno 10-15 giorni prima dell'inizio degli scoppi. . Infine, l'Oipa invita a sensibilizzare

l'opinione pubblica e soprattutto i bambini su quanto questi inutili rumori possano essere dannosi per i quattro zampe. "Ogni anno i botti fanno vittime sia umane che animali - ricorda Massimo Comparotto, presidente Oipa Italia è  nel periodo che va dalla metà di dicembre ai primi giorni di gennaio riceviamo moltissime segnalazioni di animali domestici smarriti, feriti o morti a causa dei botti: è importante che tutti comprendano quanto un momento di festa per alcuni diventi motivo di sgomento e terrore per altri. Chi ama gli animali non spara botti".
A San Silvestro ( e non solo , anche se in questi due anni causa crisi economica , almeno dalle mie parti ., non si sono uditi i giorni che anticipavano il'ultimo ed il primo dell'anno uditi mortaretti e scoppi di petardi ) chi possiede cani e gatti e altri animali oppure se si sa che nel vicinato sci sono persone che hanno amnimali o campagne deve seguire alcuni accorgimenti: se si tratta di gatti, è bene rinchiuderli in luoghi tranquilli (garage, bagno,soffitta ecc. come facevo io con il mio gatto sia a capodanno e nei giorni che lo precedevano visto che era un continuo scopiettare di fuochi ,e ae ma questa è un altra storia a carnevale ) , possibilmente chiudendo le finestre in modo che anche i bagliori, oltre ai rumori, siano diminuiti; comportarsi in modo del tutto normale, soprattutto nel caso dei cani, senza cercare di rassicurare e di accarezzare l'animale se questo mostra paura; se il cane vede che il proprietario non si agita, di conseguenza si sentirà più tranquillo.
La varie Lac e simili pertanto invitano i cittadini a non acquistare i botti in modo da salvare centinaia di migliaia di animali dalla morte, da probabili incidenti e da traumi da stress.
Chi avesse già acquistato i botti e volesse   usarli  eviti almeno di utilizzarli con il buio (quando gli uccelli dormono nei vari ripari), in prossimità di alberi, cespugli e case dove sono tenuti cani, gatti ed animali domestici.Secondo la guida di http://www.eticamente.net/ da cui ho preso le foto . Infatti il fragore dei botti è, infatti, talmente forte da scatenare negli animali una naturale reazione di spavento, che li porta a perdere l’orientamento, esponendoli così al rischio di smarrimento o investimento. Ecco, quindi, come comportarsi per proteggerli ulteriormente  e ridurre il loro disagio:

  • rivolgersi in anticipo al proprio veterinario se l’animale è anziano, cardiopatico e/o particolarmente sensibile allo stress dei rumori;
  • non lasciare cani o gatti in solitudine e togliere oggetti contundenti contro i quali, sbattendo, potrebbero ferirsi;
  • evitare di lasciare le nostre bestiole all'aperto ( potrebbero fuggire in strada o peggio ancora gettarsi nel vuoto specie se si abita in palazzi ) e non tenerle legate alla corda (potrebbero strangolarsi nel tentativo di divincolarsi );
  • minimizzare l’effetto dei botti, tenendo accese radio o TV;
  • in caso di smarrimento, presentare subito denuncia. Qualsiasi elemento identificativo (microchip e medaglietta con recapito) può facilitare il ritrovamento dell’animale.









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