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15.2.23

L’amore ai tempi del metaverso Come è cambiato il sentimento La filosofa Ludovica Lorusso parla della metamorfosi della passione

 Ieri era San Valentino (festa degli innamorati) e oggi è San Faustino (giorno dedicato ai single). L’amore - nella sua pervasiva presenza e nella malinconica assenza - è sempre, e ancora, protagonista. «Siamo i soli svegli in tutto l’universo. E non conosco ancora bene il tuo deserto» canta Marco Mengoni in “Due vite”. 

Riconoscersi, essere attratti irresistibilmente anche senza conoscersi a fondo sembra il senso del brano che gli ha assicurato un altro Sanremo. L’amore è cambiato? Tra isolamento per la pandemia e la nuova socialità immateriale della rete? «Bisogna distinguere due aspetti fondamentali della relazione – ci risponde Ludovica Lorusso, docente dell’ateneo di Sassari e filosofa della biologia –.Sulla  nuova  sardegna  del  15\2\2023   La relazione che nasce e quella da coltivare e tenere sempre viva. La prima può sicuramente fiorire in un ambito digitale, anche se mancano tutta una serie di segnali fisici, legati al linguaggio del corpo. Sfiorarsi, ridere insieme, scambiarsi un bacio di saluto un po’ più partecipato. Mentre le relazioni già in atto, hanno molto sofferto della pandemia. Hanno costretto a convivere, forzatamente, anche con aspetti del partner che in altre situazioni potevano essere sopportate. Qui c’è il problema dell’identità, quella che ci costruiamo e quella che è negli occhi con cui ci vedono. Perché ci interpretiamo, spesso, come ci vedono gli altri. Oltretutto vedere come la persona amata si relazioni al di fuori della coppia, quanto sia accettata, apprezzata influisce anche nella relazione amorosa. Vederla all’opera, far sorridere gli altri, rafforza e rinnova una relazione sana. È ovvio che questo nell’isolamento non può succedere». La scoperta “classica”, fisica e quella immateriale, l’amante idealizzato che si trasforma in un coinquilino da sopportare. «Al centro di tutto questo c’è il modo di costruire l’immagine di noi stessi, quella che proponiamo e i feedback, anche quelli non programmati, che ci arrivano come risposta – spiega meglio Ludovica Lorusso (    foto a  sinistra  ) –. È chiaro che nel mondo immateriale del web questa costruzione è molto diversa, principalmente perché mancano tutti quegli episodi di casualità  e che ci fanno conoscere e interessarci a qualcuno. Situazioni impreviste, persone incontrate casualmente, che ci costringono ad improvvisare. Questo è molto importante perché ci fa scoprire pezzettini della nostra identità che non conoscevamo e che fanno aumentare la fiducia in noi stessi. Nel virtuale, dove non ci mettiamo alla prova in situazioni sociali inattese, tutto questo non accade ».ed assente In fondo sono tutte situazioni classiche, la rappresentazione immanente dell’amore. Cambiano solo gli strumenti: dalle lettere passionali e profumate del romanticismo ai messaggi su whatsapp. Mi chiedo come credo anche voi Ma può esistere una storia d’amore esclusivamente tra “gemelli digitali”, cioè tra le nostre identità costruite nell’universo digitale? «Perché no? Sarebbe una storia diversa, con una maniera particolare di condividere, ma sarebbe sempre amore» conclude Ludovica Lorusso. La generazione precedente alla mia si stara chiedendo Com’è San Valentino ai tempi di Internet, dei social network, degli smartphone e degli utenti perennemente connessi? Un mosaico di gesti, tendenze, atti d’amore, sfottò, immagini e video condivisi nei più svariati modi, fotografie che valgono come testimonianza di amore nei confronti del partner.

15.2.16

Come festeggio San Valentino se sono innamorata ma single? di Sabrynex


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Guarda l'intervista a Sabrynex


da
 http://www.smemoranda.it/post/2023/Come-festeggio-San-Valentino-se-sono-innamorata-ma-single

Come festeggio San Valentino se sono innamorata ma single? di Sabrynex
sabato 13 febbraio 2016 | #pensierini | #CaroDiario | 0 commenti

Riflessioni e pensieri dal diario segreto di Sabrynex, 16 anni, studentessa e già scrittrice





                           Sabrynex

Voglio parlare di San Valentino, una delle celebrazioni più criticate dell’anno. In molti credono sia solo una buona occasione per far spendere al proprio partner qualche soldo in più. Ci si sofferma molto sui regali: cuscini a forma di cuore, scatole di cioccolatini, smartphone (siamo nell’era in cui ogni occasione è buona per regalarne uno!), peluche enormi, mazzi di rose acquistate dall’indiano alla stazione, e chi più ne ha più ne metta.
Cos’è realmente San Valentino? A parer mio è una festa che, col passare degli anni, è diventata più di uso commerciale che sentimentale. I peluche, i cioccolatini, i fiori.. Sono diventati dei cliché. È ormai di routine aspettarsi il solito regalo, la solita sciocchezza comprata il giorno prima che abbia un significato più o meno reale.
Probabilmente il miglior regalo di San Valentino è quello che non ti aspetti, quello che arriva il giorno prima o dopo la festività. Quello che non è un regalo ma una necessità, una dimostrazione vera e profonda.
Un regalo sentito è troppo grande per essere incartato e troppo piccolo per essere visto.
Noi ragazzi abbiamo bisogno di esprimerci con i gesti, le parole, i sorrisi e di scartare quella paura di non essere abbastanza che si gela dietro i propri volti.
C’è bisogno di un contatto fisico, di una dichiarazione sincera che un “ti amo” su WhatsApp non potrà mai sostituire (che spesso non viene nemmeno visualizzato).
C’è una particolarità che però tutti danno per scontata: San Valentino è la festa degli innamorati, non delle coppie.
Il problema è: come fai a festeggiarlo quando sei innamorato, ma single? Gli innamorati single sono ultimi nella catena alimentare dell’amore. Non sono ricambiati, soffrono in silenzio e quando questa festa si avvicina sono quelli che si ritrovano la sera con quintali di gelato e film strappalacrime.
Ci siamo passati tutti, bene o male.
Il vero amore va dimostrato con la presenza, con i gesti improvvisi ma mai scontati. I cliché sono la tomba dell’amore. Anche se la tua ragazza ti dirà «È un pensiero bellissimo!» mentre afferra il tuo regalo, molto probabilmente non sa come dirti che avrebbe preferito qualcosa di meno commerciale ma più sincero.
Per noi ragazzi toccarsi è fondamentale: baciarsi è il miglior modo per esprimere ogni singola emozione, ogni singola paura e ogni singolo istante vissuto in un semplice gesto.
Sfiorarsi le mani, ridere, sentirsi vivi, vivi davvero.
Come quando ti lanci dal ventesimo piano e fino all’ultimo speri di non ferirti. Si dovrebbe vivere con la convinzione che l’amore funzioni in questo modo, che fidarsi è alla base di tutto, anche quando sai che il rischio di farsi male, tanto male, è alto.
Un amore, per essere vero, necessità di essere vissuto fino in fondo. Non bastano le carezze, quelle non bastano mai. Le carezze sono come l’aria, arrivano e poi vanno via. Non ti rimane nemmeno la sensazione di averle ricevute.
Gli abbracci, subito dopo i baci, sono i migliori sigilli mai esistiti. Quando abbracci una persona, non sei mai lontana da lei. Abbracciatevi, fate sentire quanto uniti siete e non abbiate paura di dimostrarlo. Perché la paura, l’imbarazzo, ci ha resi prigionieri di noi stessi.
Abbracciate il vostro migliore amico, perché se San Valentino è la festa degli innamorati, innamoratevi. Non lasciate che questa festa vi rinchiuda in casa a deprimervi perché vi sentite soli, uscite ed innamoratevi di un paio d’occhi, di una risata, di un sorriso e di un abbraccio.

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...