Come festeggio San Valentino se sono innamorata ma single? di Sabrynex


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Come festeggio San Valentino se sono innamorata ma single? di Sabrynex
sabato 13 febbraio 2016 | #pensierini | #CaroDiario | 0 commenti

Riflessioni e pensieri dal diario segreto di Sabrynex, 16 anni, studentessa e già scrittrice





                           Sabrynex

Voglio parlare di San Valentino, una delle celebrazioni più criticate dell’anno. In molti credono sia solo una buona occasione per far spendere al proprio partner qualche soldo in più. Ci si sofferma molto sui regali: cuscini a forma di cuore, scatole di cioccolatini, smartphone (siamo nell’era in cui ogni occasione è buona per regalarne uno!), peluche enormi, mazzi di rose acquistate dall’indiano alla stazione, e chi più ne ha più ne metta.
Cos’è realmente San Valentino? A parer mio è una festa che, col passare degli anni, è diventata più di uso commerciale che sentimentale. I peluche, i cioccolatini, i fiori.. Sono diventati dei cliché. È ormai di routine aspettarsi il solito regalo, la solita sciocchezza comprata il giorno prima che abbia un significato più o meno reale.
Probabilmente il miglior regalo di San Valentino è quello che non ti aspetti, quello che arriva il giorno prima o dopo la festività. Quello che non è un regalo ma una necessità, una dimostrazione vera e profonda.
Un regalo sentito è troppo grande per essere incartato e troppo piccolo per essere visto.
Noi ragazzi abbiamo bisogno di esprimerci con i gesti, le parole, i sorrisi e di scartare quella paura di non essere abbastanza che si gela dietro i propri volti.
C’è bisogno di un contatto fisico, di una dichiarazione sincera che un “ti amo” su WhatsApp non potrà mai sostituire (che spesso non viene nemmeno visualizzato).
C’è una particolarità che però tutti danno per scontata: San Valentino è la festa degli innamorati, non delle coppie.
Il problema è: come fai a festeggiarlo quando sei innamorato, ma single? Gli innamorati single sono ultimi nella catena alimentare dell’amore. Non sono ricambiati, soffrono in silenzio e quando questa festa si avvicina sono quelli che si ritrovano la sera con quintali di gelato e film strappalacrime.
Ci siamo passati tutti, bene o male.
Il vero amore va dimostrato con la presenza, con i gesti improvvisi ma mai scontati. I cliché sono la tomba dell’amore. Anche se la tua ragazza ti dirà «È un pensiero bellissimo!» mentre afferra il tuo regalo, molto probabilmente non sa come dirti che avrebbe preferito qualcosa di meno commerciale ma più sincero.
Per noi ragazzi toccarsi è fondamentale: baciarsi è il miglior modo per esprimere ogni singola emozione, ogni singola paura e ogni singolo istante vissuto in un semplice gesto.
Sfiorarsi le mani, ridere, sentirsi vivi, vivi davvero.
Come quando ti lanci dal ventesimo piano e fino all’ultimo speri di non ferirti. Si dovrebbe vivere con la convinzione che l’amore funzioni in questo modo, che fidarsi è alla base di tutto, anche quando sai che il rischio di farsi male, tanto male, è alto.
Un amore, per essere vero, necessità di essere vissuto fino in fondo. Non bastano le carezze, quelle non bastano mai. Le carezze sono come l’aria, arrivano e poi vanno via. Non ti rimane nemmeno la sensazione di averle ricevute.
Gli abbracci, subito dopo i baci, sono i migliori sigilli mai esistiti. Quando abbracci una persona, non sei mai lontana da lei. Abbracciatevi, fate sentire quanto uniti siete e non abbiate paura di dimostrarlo. Perché la paura, l’imbarazzo, ci ha resi prigionieri di noi stessi.
Abbracciate il vostro migliore amico, perché se San Valentino è la festa degli innamorati, innamoratevi. Non lasciate che questa festa vi rinchiuda in casa a deprimervi perché vi sentite soli, uscite ed innamoratevi di un paio d’occhi, di una risata, di un sorriso e di un abbraccio.

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