IL 9 dicembre è finita dopo 4 stagioni l'Amica Geniale . La serie, che ha saputo raccontare con maestria le vicende di Lila e Lenù, due amiche cresciute in un rione di Napoli, ha ottenuto un successo straordinario, con oltre 6,2 milioni di visualizzazioni su RaiPlay e più di 3 milioni di telespettatori, raggiungendo il 18,2% di share. La sua capacità di toccare le corde emotive del pubblico, grazie a una narrazione intensa e coinvolgente, ha trasformato L'amica geniale in un fenomeno culturale di portata internazionale.
La serie italo-statunitense tratta dalla tetralogia di Elena Ferrante ha iniziato il suo cammino nel 2018 e, dopo sei anni, si è congedata dai suoi spettatori con i due episodi finali che scrivono la parola fine ad un racconto che ha attraversato sessant'anni di storia d'Italia e, soprattutto, dei personaggi nati dalla penna della scrittrice senza volto. Su tutti Lila e Lunù, le due amiche del rione Luttazzi che si sono amate, odiate, allontanate e riavvicinate senza smettere mai di pensare l'una all'altra.adesso che è finita la saga de l'amica geniale posso "recensire " ed esprimete un goudizio completo Anche se a mio avviso l'autrice della saga e poi gli autori della fiction /serie tv avrebbbero dovuto intitolarle amiche geniali in quanto sono state geniali entrambe ciascuna delle due protagonista a modo suo suo chi precocemente ( Lila \ Raffaella Cerullo) chi tardivamente (Lenù \ Elena Greco ) . Infatti La storia di Lila e Lenù, che si snoda attraverso decenni di cambiamenti sociali e personali, ha saputo affrontare temi universali come l'amicizia, l'amore, la lotta per l'emancipazione e il confronto con le proprie radici. La complessità dei personaggi e la profondità delle loro relazioni hanno reso L'amica geniale un'opera unica nel suo genere capace di lasciare , almeno per ora cioè fino ad altra fiction notevole e migliore d'essa , un'impronta indelebile nella memoria collettiva.
Ora premetto che non ho letto I romanzi da cui è tratta e ho visto con scietticismo poi venuto meno man mano che procedevo con la visione delle prime due \ tre puntate di quella che è stata la I stagione, perché aprioristicamente ed erroneamente gli ho classificati come romanzi d'appendice\ meglio noti come feuilletton o romanzi rosa . Ma poi incuriosito dalle chiacchere e studi \ indagini sterili sui media e non sul sapere chi ci sia dietro lo pseudonimo dell'autrice su chi si cela dietro lo pseudonimo dell'autrice / autore o se é realmente lei tanto da farmi condividere la battuta : << Non mi pare cosi grave Anch'io non conosco chi ha costruito casa mia mia ..... ma non me la prendo >> ( cit disneyana più precisamente topolino e la leggenda del panettone n° 1620 ) , dal successo dopo i romanzi della trasposizione tv . Ma soprattutto dalle recensioni bellissime non ufficiali \ ortosse dei romanzi : familiari ( mia madre ) e amici in particolare di una mia amica che dopo aver letto il primo volume della saga da me regalatogli si è comprati gli altri ho deciso di vincere /mettere da parte lo scetticismo e di vendere la serie tv . Infatti Inizialmente avevo un po' di diffidenza e scetticismo convinto di trovvarmi con un polpettone e qualcosa du mediocre / dozzinale , ma poi mi e piaciuto ed appassionato tanto che appena ho tempo vadobin biblioteca à prendere in prestito i libri per farmi un ulteriore idea dei misteri lasciati in sospeso dal film e anche dal ciclo dei romanzi . Una saga bella ed avvincente , profonda con un ottimo cast d'esordienti compresi . Come al solito il pubblico sottoscritto compreso dopo la fine naturale ha chiesto un altra stagione per risolvere gli engmi finali . Ma poi leggendo questa intervista al regista rilasciata a : https://www.fanpage.it/spettacolo/interviste
[..] L’idea di Un’amica geniale 5 ha mai sfiorato l’intera squadra di lavoro, Ferrante inclusa?
Non credo sia contemplabile, proprio perché il romanzo rimane romanzo. Non c'è motivo di scrivere una quinta stagione, ha funzionato di suo in questo modo. La coerenza potrebbe perdersi e diventeremmo solo dei mercanti con una fastidiosa tendenza a mercificare il prodotto. La storia è completa e conclusa, va bene così.
Ho cambiato idea .
Infatti Costanzo ha ragione sarebbe tradire l'opera stessa dell'autrice ( o dell'autore secondo me che usa uno pseudonimo femminile perchè in italia è ancora tabù e si considera poco dignitoso che un uomo scriva tematiche femminili ) e poi sfatiamo i miti e gli stereotipi che un opera letteraria ( comprendendo con il termine letteratura anche il cinema e la tv ) debba per forza finire risolvendo tutto senza lasciare al lettore \ spettatore cioè al suo fruitore la possibilità fi fantasticare \ farsi in un idea proria sulla storia . E' vero che dare un significato al finale ad opete complesse e particolare come L’Amica Geniale è complicatissimo. Quattro stagioni e altrettanti libri (da cui la serie è tratta) ci hanno insegnato che Elena Ferranteha fatto qualcosa di più che raccontare una semplice storia che attraversa le vite delle due protagoniste.
L’Amica Geniale è secondo me , una delle narrazioni maggiormente stratificate che la letteratura italiana prima e la tv poi hanno proposto, offrendo visioni e significati che, quasi come in una maratona, si sono passati il testimone fino alla conclusione.
Comunque per coloro che per pigrizia mentale ( ma anche scarso addestramento ed allenamento a pensare fuori dagli schemi ed andare oltre la pappa pronta ) , purtroppo sempre meno 😥😢 , non vogliono fare questo processo ecco qui e qui il finale spiegato .per me L’Amica Geniale è un caso in cui un’amicizia sopravvive alla vita. infatti
“Ho riconosciuto subito le nostre bambole che erano state gettate in uno scantinato del Rione. Forse quelle due bambole, che avevano attraversato oltre mezzo secolo ed erano venute fino a Torino, significavano solo che lei stava bene. E mi voleva bene. Che aveva rotto gli argini e che finalmente voleva girare il mondo, vivendo in vecchiaia secondo una nuova verità: la vita che in gioventù le avevano vietato e si era vietata. Ora che Lila si è fatta vedere così nitidamente devo rassegnarmi a non vederla mai più”.
Le ultime parole di Lenu dedicate a Lila
Una cosa è certa: L’Amica Geniale ha regalato due ritratti femminili di assoluto valore e significato. Dai traguardi raggiunti alle sfide intraprese fino agli errori commessi, Elena e Lila sono portavoce di un femminismo sano in un mondo patriarcale che neanche finge di voler dare valore alle donne.Infatti Le bambole sono il fulcro di tutta la storia, da dove nasce l'amicizia, le paure, le angosce e i desideri che condividono sin da bambine nel caos del rione. Non a caso Lila chiamerà la figlia Tina come la bambola di Lenù: Lila sembra non ricordarsi di quel nome, è una coincidenza o un terribile caso. La bambola verrà ritrovata ma Lila deciderà di scomparire per sempre, la smarginatura ha fatto il suo effetto, Lila si è perduta così come la figlia, si è perduta per sempre ma lo ha fatto consapevolmente, ha fatto quello che avrebbe voluto in giovinezza.
Ma ciò che rimarrà per sempre sarà quell'amicizia che ha caratterizzato le loro vite per decenni. Rimarranno i ricordi incastonati tra le vie del rione, rimarrà quella passeggiata verso il mare mai completata, rimarranno le violenze fisiche e i primi baci. Rimarranno queste due ragazze, figlie di una Napoli povera ma autentica che cercano di emergere e affermarsi nel loro modo. Rimarranno quelle due bambole, Lila e Lenù.
Inoltre L’omicidio del fratelli Solara potrebbe anche essere inteso metaforicamente parlando come la fine dell’imposizione patriarcale senza se e senza ma nella società. Ora che Elena e Lila non devono più guardarsi le spalle da chi ha sempre cercato di ricordare loro che posto avrebbero dovuto avere, possono dirsi veramente libere. E, con loro, ci si augura che tutte le telespettatrici che vivono situazioni opprimenti possano avere la stessa occasione (meno tragica, ovviamente) di alzare la testa contro chi le vorrebbe silenti e invisibili.L’Amica Geniale resterà un capolavoro irripetibile ? Capolavoro osannato dalla critica e dal pubblico (le prime due stagioni su Raiuno superarono in alcuni episodi i 7 milioni di telespettatori e il 30% di share, mentre su RaiPlay la serie è tra le più notevoli degli ultmi anni concludendosi, si consegna definitivamente alla storia della televisione italiana.
Sia per l’incredibile sforzo produttivo che c’è stato dietro ogni stagione, sia per l’inedita alleanza Rai Fiction-Hbo che ha permesso di vedere un prodotto in lingua italiana e sottotitolato in inglese in prima serata sul canale via cavo statunitense per eccellenza, ma anche per l’anticonformismo di cui fin dalla prima stagione questa serie è stata intrisa.
Dalla regia fortemente autoriale di Saverio Costanzo prima e poi di Daniele Luchetti, Alice Rohrwacher e Laura Bispuri alla sceneggiatura che non lascia scampo a chi è abituato a serie tv con episodi autoconclusivi, L’Amica Geniale ha fatto qualcosa di irripetibile.
Portando in scena una storia che dura una vita intera e che permette di osservare un’Italia in evoluzione, il capolavoro di Elena Ferrante (ricordiamo che il primo volume della tetralogia è stato definito forse in mainera esagerata dal The New York Times “libro del secolo”) ha il merito di aver svegliato dal torpore una serialità italiana abituata troppo spesso a vivere di rendita, ricordando a tutto il settore audiovisivo che l’ambizione non deve essere una vergogna. E regalando al pubblico una storia a cui ciascuno saprà dare , se vuole farlo \ afrontarlo , un proprio significato.Ecco quindi che la conclusione della serie rappresenta non solo la fine di una saga, ma anche un momento di riflessione su ciò che L'amica geniale ha significato per il pubblico e per la cultura italiana. La trasposizione televisiva dei romanzi di Ferrante ha saputo mantenere intatta la forza narrativa e l'intensità emotiva delle opere originali, offrendo al contempo una nuova dimensione visiva che ha arricchito ulteriormente l'esperienza dei lettori e degli spettatori.
In un'epoca in cui le serie televisive spesso,si limitano a intrattenere senza lasciare tracce durature, L'amica geniale è g fra quelle che si distinguono per la sua capacità di suscitare riflessioni profonde e di stimolare un dialogo interiore.
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Anche durante le festività natalizie ho in alternativa alla tv natalizia ( che odio visto che è fatta di : repliche , panettoni , film natalizi ) visto a manetta prime e netflix . Oltre al film documentario Balentes - I Coraggiosi di Lisa Camillo da me recensito in : << Ci vuole passione per raccontare una storia degna di essere raccontata è ..... >> ho visto la serie tv La vita bugiarda degli adulti dal romanzo di Elena Ferrante .
La Giovanna di La vita bugiarda degli adulti somiglia a Lila e Lenù, il he fa pensare ad una sua continuazione o un seguito . Infatti ne condivide alcuni tratti come un certo disincanto, la dolcezza, qualche sprazzo di ferocia. Di diverso c’è che la sua storia è immortalata in un solo, straordinario,
momento di inquietudine e (ri)nascita, un’adolescenza che non sappiamo ancora dove e cosa porterà. Per forza di cose, allora, la serie (e il libro) sono meno potenti e trascinanti di L’amica geniale, ma ugualmente febbrili nel mostrare la ricerca dell’identità della protagonista. Una ragazza che vede crollare il suo mondo poco alla volta, che scopre la vita bugiarda dei suoi adulti, che si aggrappa all’affettività di una zia sui generis per (ri)trovare la vera essenza di sé. Sono state tantissime le persone che aspettavano da tempo la trasposizione televisiva di uno dei romanzi di maggior successo della scrittrice In molti hanno già divorato tutti e sei gli episodi della serie con Valeria Golino, rimanendo spiazzati dalle ultime scene. Infatti
Giovanna, alla fine, parte. Sembra che voglia fuggire da quel mondo che ha iniziato a crollarle addosso. Così come le certezze che le avevano garantito un’infanzia tranquilla. Ma quella di Giovanna secondo l'autrice stessa non è una fuga. ma un altro passo verso una ricerca di se stessa che nessuno sa quando e se finirà. Elena Ferrante, nel suo libro, ci dice che lei ed Ida raggiungono Venezia, dove si trova Tonino (Gianluca Spagnoli). Il loro è un desiderio di cambiare aria. Andare via da un luogo che le ha cresciute ma che ora entrambe non riconoscono più come casa. E come tutti gli adolescenti, sono in cerca di un gesto eclatante per affermarsi e distinguersi.Quindi ci si chiede se è un finale aperto oppure se potrebbe esserci un seguito ? Al momento sembrerebbe di no, ma le cose potrebbero cambiare: visto che Il finale della serie, in effetti, lascia aperte molte questioni, ma ne chiude anche altre. E, soprattutto, è un finale che rispetta quello del romanzo . Quindi, l’ultima puntata non è stata scritta con l’idea di avere un seguito. Anche perché dopo l’uscita del libro, nel 2019, non sono stati in pochi ad ipotizzare che La Vita Bugiarda degli Adulti potesse essere solo il primo di una serie di libri con protagonista Giovanna Trada. Proprio come avvenuto con L’Amica Geniale.Fra l’altro nella serie tv disponibile sulla piattaforma non è stata fatta vedere una scena centrale del romanzo, ovvero quando Giovanna decide di liberarsi per sempre del braccialetto . Infatti anch riguardando l'ultimo episodio ( l'ho visto due volte per capire meglio se si strattava di un finale aperto o un finale anticipatore di una seconda stagione ) Il momento in cui Giovanna si libera definitivamente del braccialetto, però, non è stato mostrato nel corso della serie, il che potrebbe farci pensare che ci possa essere un seguito in cui questa scena diventerà un elemento fondamentale e centrale al racconto.
Un titolo che è pronto a trascinare gli spettatori in una Napoli spaccata tra povertà e ricchezza, tra sapienza e ignoranza dove una ragazzina quindicenne si ritrova a dover fare i conti con l'ingresso irruento nella vita adulta che sarà più deludente di quanto potesse immaginare. Ma cosa dobbiamo aspettarci da questo titolo Netflix che si prepara a diventare un grande successo? Qual è la trama e il cast di questa serie Netflix e perché dovrebbe valere la pena guardarla ?. Dipende se vi piacciono i film o le serie spiazzante, realistica, tangibile, emozionante. Composta da sei episodi, questo titolo Netflix racconterà la storia di Giovanna e del suo potente e singolare passaggio dall'infanzia all'adolescenza nella Napoli dei primi anni '90. La ricerca di un nuovo volto, dopo quello felice dell’infanzia, oscilla tra due Napoli consanguinee che però si temono e si detestano: la Napoli di sopra, che s’è attribuita una maschera fine, e quella di sotto, che si finge smodata, triviale. Giovanna oscilla tra alto e basso, ora precipitando ora inerpicandosi, disorientata dal fatto che, su o giù, la città pare senza risposta e senza scampo. Non si può quindi fare altro che attendere di vedere con curiosità e partecipazione come continuerà il viaggio di Giovanna alla scoperta di sé stessa. Non mi è dispiaciuta . Più profondo , poi chissà visto che ci sarà con molta probabilità visto gli elementi non approfonditi o non narrati saranno ripresi e costituiranno parte integranti visto che gli scritti dell'autrice sono come una gallina dalle uova d'oro , una seconda stagione . Infatti ci sono alcune serie che lasciano il segno per la loro trama avvincente per i colpi di scena perfettamente posizionati nella storia, per un'ottima colonna sonora, una bella fotografia, un finale a sorpresa che lascia addosso quel desiderio di voler scoprire come andranno a finire le cose. Alcune serie coinvolgono per la bravura degli attori protagonisti, per la complessità dei personaggi che vengono raccontati, per l'epoca storica che rievocano. Altre, invece, hanno la capacità di imporsi con forza nella mente e nel cuore di chi le guarda per il saper rendere partecipi di un'esperienza visiva che si avvicina più alla realtà che alla finzione, che è talmente ruvida, spigolosa, brutale da assumere tutte le caratteristiche di un fatto reale, quasi di un ricordo personale e diventare, così, vissuto più che visione. La vita bugiarda degli adulti appartiene a questa tipologia di serie tv. Infatti questa serie di Netflix con questo titolo, tratto dall'omonimo romanzo di Elena Ferrante, e con una straordinaria regia di Edoardo
De Angelis ha dimostrato che quando ci si libera del superfluo e si racconta una storia reale, tangibile, sensoriale, è impossibile non innamorarsene anche dei suoi lati più bui, più contraddittori, più sporchi. La vita bugiarda degli adulti è un racconto di formazione che segna l'irruento passaggio dall'infanzia all'adolescenza di una ragazza ribelle ma di buona famiglia nella Napoli del 1990. In questa serie che vede l'esordiente Giordana Marengo nei panni della protagonista Giovanna al fianco di una veterana Valeria Golino, c'è una continua alternanza di elementi contrastanti che contribuiscono all'equilibrio perfetto di una storia che si regge tra sapienza e ignoranza, fedeltà e tradimento, ribellione e accondiscendenza, curiosità e accidia, ricchezza e povertà. Vedere La vita bugiarda degli adulti equivale
a fare una vera e propria esperienza di vita, ci si immedesima, si viene coinvolti, si resta spiazzati, si soffre e si gioisce insieme ai personaggi della storia che sono il vero punto di forza di questa serie.
Non servono descrizioni, non servono trame personali avvincenti, ai protagonisti de La vita bugiarda degli adulti basta esistere, vivere nello schermo e parlare al pubblico. Questa serie con la sua forza comunicativa e il suo coraggio nel mostrare tutto il brutto della vita adulta fatta, per forza di cose, di continue bugie, sbatte in faccia a tutti una realtà che sullo schermo spesso viene edulcorata ma che, in questo caso, è cruda ma più viva che mai. Perdersi questo viaggio alla riscoperta di cosa vuol dire essere adolescenti, sognare, credere che i propri genitori siano eroi senza macchia e pensare che essere adulti significhi custodire una saggezza tale da tenersi alla larga di qualsiasi tipo di errore, per poi venire delusi da tutta l'imperfezione di quelli che, per convenzione, vengono definiti adulti è un'esperienza straziante e meravigliosa che lascia un graffio nell'anima.
Non s che altro aggiungere se non : buona visione se vedete prima la serie e poi leggete o sentite l'audio libro il romanzo oppure buona lettura se fate l'inverso