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10.10.25

Nicolina Giagheddu madre di Emanuele Ragnedda feminicidia di Cinzia Pinna conferma e rafforza quando detto sul figlio : << [...] Non so come stia, non ci parlo. Non parlo con lui, non parlo con l’avvocato di mio figlio e non parlo con il padre di mio figlio >>

 se prima s' aveva , sottoscritto compreso  (   coraggio  della  madre del   femminiciia  : « Deve pagare, merita l’inferno: piango per la famiglia di Cinzia Pinna prima che per lui » ) , qualche che dubbio .se  quello che  aveva detto Nicolina Giagheddu madre  di Emanuele Ragnedda    reo confesso  del  femminicidio di Cinzia  Pinna  adesso non se ne dovrebbero avere di più . Non credo sia  più necessario aspettare il processo per vedere se tali dichiarazioni sono spontanee o dettate da opportunismo ( cosa a cui non credo dopo le ultime dichiarazioni ) .Infatti come ha  dichiarato  non ricordo  doce  di  preciso  è  stata lei  a  telefonare  al 112  per  far  arrestare   il  figlio  .
 Il silenzio della famiglia Pinna pesa quanto le parole della Giagheddu. Donna coraggiosa . Nicolina si dimostra dura con lui, ma allo stesso tempo fiera e pronta a combattere anche contro il suo stesso figlio, per dare giustizia alla donna che ha ucciso, Cinzia Pinna.tutta la mia stima per quel che possa valere . infatti leggo sulla pagina fb

Stamane ho avuto il piacere di parlare telefonicamente con la signora Nicolina Giagheddu, madre di Emanuele Ragnedda, reo confesso dell’omicidio di Cinzia Pinna.
Inutile negarvi di come sia stato colpito, ancora una volta, dalla grandezza di questa donna.
Dopo l’istanza di scarcerazione presentata dall’avvocato Luca Montella, per il figlio Emanuele, la signora ha voluto ribadirmi: “Sono totalmente contraria. Mio figlio ha sbagliato e deve pagare il suo prezzo con la giustizia”.
Poco più tardi, poi, l’intervista con l’Unione Sarda dove signora Nicolina è tornata sul tentato suicidio del figlio: “Quando uno non ci riesce vuol dire che non ci ha provato bene. Chi si vuole suicidare, si suicida”.
E poi, ancora sul figlio ha aggiunto: “Non so come stia, non ci parlo. Non parlo con lui, non parlo con l’avvocato di mio figlio e non parlo con il padre di mio figlio”.
UNA GRANDE DONNA. CHE ANCORA UNA VOLTA CI INSEGNA TANTO

25.9.25

Cinzia Pinnna uccisa due volte prima da un uomo poi dai giornali e dalla gogna mediatica


Ma  è  possibile  che  ogni  volta  che  una donna   ,   a prescindere  che si  tratti di  femminicidio  o  di un semplice  omicidio  ,  i media  locali  e  nazionali  

Ciò che colpisce in questa immane tragedia è che tutti i quotidiani nazionali hanno dedicato più parole a raccontare l'assassino, il suo lavoro, la sua azienda, il suo vino che non il suo orribile gesto. Nessuno si è domandato perché questo orrore sia potuto accadere. Così Cinzia muore due volte.

I media    enfatizzano l'assassino   (  femminicidio o meno  )  in casi di cronaca nera per diversi motivi: 1. Sensazionalismo: Le storie di crimini efferati attirano l'attenzione del


pubblico, aumentando l'audience e le vendite. 2. Drammatizzazione: Descrivere nei dettagli l'autore del crimine può creare un senso di drammaticità e suspense. 3. Spiegazione del gesto: I giornalisti cercano di capire le motivazioni e il background dell'autore per fornire una spiegazione logica all'accaduto. 4. Allarme sociale: Focalizzarsi sull'autore può servire a creare allarme sociale e aumentare la consapevolezza sui problemi di sicurezza.
Tuttavia, come sottolineato  da  Giampaolo in qiuesto  caso  , tale   approccio   distogliere  l'attenzione dalle vittime e dalle loro storie, oltre a non affrontare le cause profonde del problema.Un atteggi.amento contradditorio  . Infatti   poi fanno i classici , facendo diventare la settimana ( ormai le giornate dedicate si trasformano in settimanne ) del 25 novembre nella classica giornata spaccamaroni \ giornata rompi , approfondimenti \ e speciali .Quindi  cari    editori  e  cari giuornalisti  , datevi  una regolata   e   non limitatevi a  piangere  o lametarvi  se   non  leggono  più giornali  o  se  li  leggono ancora  : 1)  li  scaricano  dal  web ,  2)   leggono   solo le  prime righe  .  



Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n LX IMPARATE A “LEGGERE” IL LINGUAGGIO DEL CORPO

 Il linguaggio del corpo da solo non basta a prevenire femminicidi o violenze, ma può essere un segnale precoce utile se integrato con educ...