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29.8.22
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la nuova sardegna del 29\8\2022
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Il Bar da Stella a Nuoro: « Dopo il Covid, un altro disastro »
Kety Sanna
Nuoro
«Pensavamo che superato il Covid nulla si sarebbe
potuto più mettere di traverso». Il Bar da Stella, in via Dessanay, locale aperto da tempo
ma gestito da tre anni da Antonelo Carbone e Stella Carta,
ora rischia la chiusura. A determinarla la stangata avuta con
il caro energia. L’ultima bolletta, relativa ai mesi di giugno e
luglio, ha superato i 4700 euro.
«Un disastro. Impossibile sostenere queste spese» dicono
marito e moglie, lui 55enne,
lei più giovane di un anno, che
quotidianamente viaggiano
da
i titolari
del bar
da Stella, in via Dessanay a Nuoro |
6.7.22
Scompiglio sui social dopo l'allarme dei camici bianchi sul concerto della band romana in programma nel giorno del picco dei contagi. "Ci sono concerti ogni giorno, perché ve la dovete prendere con loro?"
hanno perfettamente ragione ma medici e governo se ne accorgono adesso che la situazione è pericolosa . Ma prima davanti ad altre manifestazioni di massa dov'erano ?
"I Maneskin sono il vostro caprio espiatorio". "Ci sono concerti ogni giorno, perché ve la dovete prendere con loro?". "Allora mi rimborsate voi i biglietti del treno e la stanza dell'hotel a Roma?" . queste sono state almeno fin ora le reazioni dei fans all'appello di medici ed epidemiologi su Repubblica per rimandare il concerto-evento dei Maneskin di sabato 9 luglio al Circo Massimo (Rock in Roma), per cercare di evitare una nuova impennata di contagi, ha creato scompiglio sui social, agitando i fan della band romana e non solo."Non rompete il ca****, sono mesi che aspetto questo evento", alza i toni un utente. anti poi gli attacchi alle istituzioni: "Il governo prima fa il libera tutti, togliendo mascherine ovunque (ovviamente tranne scuole e università) e poi si chiede agli artisti di annullare i concerti ora. Ma noi chi paghiamo per rappresentarci al governo, gli artisti?". Da parte loro gli organizzatori dell'evento non commentano e non replicano in maniera ufficiale alle esortazioni dei medici, si limitano a non mettere in dubbio il regolare svolgimento del concerto.
Qualcuno riadatta anche il famoso testo dei Maneskin 'Zitti e buoni': "Voi siete fuori di testa, ma diversi da loro". Altri non usano mezzi termini dopo aver letto il parere dei medici: "Siete degli ipocriti: dove eravate quando suonava Vasco? Non avete visto le spiagge piene per Jovanotti?". I commenti con i paragoni con altri eventi e manifestazioni vanno per la maggiore: "A Milano Fedez riempie la piazza, a Siena 15 mila persone si sono radunate per il Palio. Nessuno ha detto nulla: fate ridere". "E poi lasciate migliaia di persone libere di girare negli aeroporti senza mascherine". Secondo repubblica del 06 LUGLIO 2022 : << [.... ]I fan, che hanno comprato il biglietto a luglio 2021, esortano "Damiano a non cedere". Sui social il tema è molto caldo. "Abbiamo fatto i vaccini, preso il virus...adesso basta, dobbiamo conviverci", è un altro pensiero molto comune. C'è anche chi è più riflessivo: "Non è mica una pizza tra amici, sapete cosa vuol dire organizzare o spostare un concerto simile?". "Lavorano tante persone per questo evento, in un settore che è stato già devastato dalla pandemia. Chi dà da mangiare a questi lavoratori se dovesse saltare tutto?". Qualcuno prova a trovare una soluzione per venire incontro alle esigenze di tutti: "Mascherina e tampone negativo all'ingresso, può andare bene?". Anche se nei commenti qualcuno precisa che "è impossibile tenere la mascherina a un concerto dei Maneskin con 40 gradi". In merito un utente ha già coniato il nuovo nome: "Dai Maneskin ai Maskerin è un attimo".>>
Quindi contagio più contagio meno io credo che si farà ci sono troppi interessi e soprattutto problemi d'ordine pubblico . La cosa andava regolamentata prima
5.3.22
Milano, si laurea in ospedale per stare accanto alla sorella: “È la parte migliore della mia vita”
sara cronologicamente di due anni fa , ma tale storia è bellissima tantoi d'andare alò di lùà del tempo e dello spazio .
https://www.fanpage.it/
21.2.22
Firenze: "Sei incinta? E che problema c'è? Ti assumo lo stesso", la reazione del datore di lavoro spiazza la candidata al posto
repubblica 21\2\2022
Federica Granai, 27 anni, ha scoperto lo stato di gravidanza
Era rimasta senza lavoro a causa della pandemia e ha iniziato a cercarne uno nuovo. Quando ha trovato l'azienda giusta che ha deciso di assumerla ha scoperto di essere incinta e ha avuto paura che avrebbe perso per sempre quell'opportunità. E invece è andata in modo diverso, felicemente e inaspettatamente diverso.
Federica Granai ha 27 anni, vive a Santa Croce sull'Arno (Pisa) ed è originaria di Cerreto Guidi (Firenze). Per cinque anni è stata la responsabile del servizio clienti per un'azienda di luce e gas. A giugno 2020 per lei arriva la cassa integrazione. Si candida per il posto di customer care per VoipVoice, azienda di Montelupo Fiorentino (Firenze) che si occupa di telecomunicazioni e servizi informatici. Supera tutti gli ostacoli, dopo il colloquio iniziale ne segue un altro, poi tre prove pratiche e infine il colloquio con l'amministratore delegato e proprietario dell'azienda, Simone Terreni. Federica Granai supera tutte le prove e risulta essere la migliore tra i tanti candidati che ambivano a quel posto di lavoro.
Quando la responsabile della selezione delle risorse umane le comunica il periodo di prova, Granai chiede di poter parlare con Terreni. La voce tremante e lo sguardo
pieno di timore, la donna comunica al suo futuro capo: "Per correttezza, prima di cominciare, ti dico che sono incinta". "E che problema c'è?" le risponde Terreni. "Mi ha spiazzato - dice la donna -. Ero quasi in lacrime, mi aspettavo di essere accompagnata alla porta d'uscita e invece lui mi ha aperto quella d'ingresso. Mi ha dato la possibilità di prendere anche la maternità facoltativa oltre a quella obbligatoria. Ho creduto che potessero scartarmi perché aspettavo un bambino". Federica aveva completato il corso di formazione che l'azienda prevede per i neo-assunti. Il suo primo giorno di lavoro era fissato per il 7 settembre. "Il 28 agosto ho scoperto di essere incinta. Mi è caduto il mondo addosso perché dopo che la vecchia azienda mi aveva messo in cassa integrazione e avevo saputo di aver superato il primo colloquio in VoipVoice, mi sono licenziata. Conosco storie di moltissime donne rifiutate perché madri, o per la loro volontà di esserlo in futuro. Ho creduto che mi chiedessero di tornare dopo il parto o peggio, che mi avrebbero esclusa. Così avrei perso anche la disoccupazione Naspi. Nel 2022 le donne sono costrette a scegliere tra carriera e famiglia. Siamo succubi del sistema, sembra che non possiamo ambire alla stessa vita che può fare un uomo" dice Federica Granai. "Invece sono rimasta sorpresa. Il primo febbraio sono tornata al lavoro, oggi il mio bimbo compie dieci mesi. Ho un orario di lavoro flessibile con alcuni giorni in smart working, che mi permette di conciliare lavoro e famiglia".
"È così che dovrebbe essere per tutti" commenta l'ad Simone Terreni. "La gravidanza per noi non è assolutamente un problema. Non chiediamo mai a una donna se ha figli o se ha intenzione di averli". Tutte le mattine Terreni scrive un post sui suoi canali social per parlare dell'azienda. La storia di Federica Granai su LinkedIn ha avuto due milioni di visualizzazioni. "Tante donne mi hanno raccontato di avere avuto un'esperienza negativa. Un uomo mi ha scritto 'Mia moglie la hanno assunta, ma è successo in Svezia'. Sono sinceramente stupito. Credo di aver toccato un nervo scoperto della nostra società". L'azienda di Montelupo Fiorentino attua una procedura di selezione del personale molto complessa, con diversi colloqui e prove tecniche. "Qualcuno ci critica per questo. Noi lavoriamo con GiovaniSì di Regione Toscana, una volta selezionato il personale facciamo un contratto di apprendistato per tre anni e poi il tempo indeterminato. Quando si trova la persona idonea a ricoprire il ruolo e investiamo su di lei, perché dovremmo privarcene? Soltanto perché per un periodo sarà in maternità? Qualcuno mi ha scritto che se si ha bisogno urgente di una figura professionale per l'azienda, il periodo di maternità può essere un ostacolo. Ma noi non dobbiamo tappare buchi all'improvviso, pianifichiamo. Per me come imprenditore è un motivo d'orgoglio che le persone che lavorano con me possano crescere e realizzarsi e fare un progetto di vita. Il lavoro è un patto e in quanto tale è anche etico, si basa su una scelta reciproca, non è sfruttamento. Inoltre la nostra è un'azienda informatica, per noi è fondamentale usare gli strumenti digitali. C'è lo smart working e ci sono i servizi in cloud, perché non utilizzarli?".
29.1.22
Il business dei No Vax che guadagnano milioni per diffondere bugie e sospetti sui vaccini
per esperienza diretta con amici\che no vax posso affermare che il 90 % è cosi
da repubblica 29\1\2022
di Raffaella Menichini
Il centro di ricerca britannico Centre for Countering Digital Hate ha
fatto i conti in tasca sia ai disinformatori di professione: "Video e articoli generano un giro d’affari di circa 36 milioni di dollari l’anno diviso tra 22 aziende appartenenti a 12 individui"
Joseph Mercola ( foto sotto al centro ) è un osteopata 67enne della Florida che ha trovato il modo di diventare milionario: spargere bugie, sospetti e terrore sui vaccini
contro il Covid, negare la gravità della pandemia, incitare i suoi concittadini (ma anche diverse migliaia di persone in tutto il mondo) a non obbedire alle misure di protezione, a partire dall'uso delle mascherine. Mercola sparge le sue teorie online, viaggiando da una piattaforma all'altra con articoli, video, grafiche, sapientemente confezionati per la condivisione.
Secondo il New York Times, Mercola è il disinformatore principe di internet, e anche uno dei più profittevoli. Il suo nome figura in cima alla lista di una "sporca dozzina" di disinformatori professionali individuati dal centro di ricerca britannico Centre for Countering Digital Hate che in un recente rapporto ha fatto i conti in tasca sia ai professionisti del profitto No Vax, che alle piattaforme che questa propoganda ospitano e amplificano: un giro d'affari totale di circa 36 milioni di dollari l'anno diviso tra 22 aziende appartenenti a 12 individui. Con i suoi oltre 4 milioni di follower tra Facebook, Instagram, Youtube e Twitter e una pagina a pagamento per abbonati sul sito di autopubblicazione Substack da decine di migliaia di sottoscrittori, Mercola ha costruito un impero che impiega 159 dipendenti dagli Usa alle Filippine e che, secondo il CCDH, da quando è iniziata la pandemia ha guadagnato oltre 7 milioni di dollari. Guadagna in pubblicità, abbonamenti, e dalla vendita di integratori alimentari "miracolosi" per la cura contro il Covid. Qualcosa di simile a quel che hanno tentato di fare in questi mesi in Italia anche emuli "naturisti", con discreto successo.
Chi invece fa affari sulla paura sono altri personaggi della lista dei "12 disinformatori d'oro". E 'il caso del pupillo complottista della dinastia Kennedy, Robert F. jr, con il suo gruppo antivaccinista Children's Health Defence, o di Del Bigtree, fondatore dell'ICAN, l'Informed Consent Action Network, entrambi focalizzati sul reclutamento e l'indottrinamento di genitori preoccupati per la sicurezza e l'efficacia dei vaccini. Da quando Facebook e Youtube li hanno "scaricati", cancellando in parte loro pagine dopo aver raccolto evidenze sulla falsità dei contenuti, sia Kennedy che Bigtree hanno fatto ricorso legale contro le piattaforme, sostenendo di aver avuto perdite economiche dalla mancata esposizione sulle piattaforme social. Viceversa, secondo l'analisi del CCDH, anche le piattaforme guadagnano molto dall'industria No Vax: un seguito stimato di oltre 60 milioni di persone nel mondo può voler dire - secondo le metriche delle stesse piattaforme - un ricavo di oltre un miliardo di dollari.
I piccoli imperi dell'antiscienza danno lavoro a migliaia di persone e producono guadagni certi ai loro dirigenti: si va dai 255mila dollari annui di ricompensa a Kennedy per il suo ruolo alla guida dell'associazione di difesa dei bambini, ai 232mila di Bigtree alla guida di Ican. Da dove arrivano i soldi? Donazioni, in primo luogo, e poi promozioni spesso incrociate all'interno della stessa galassia: un personaggio di spicco del mondo No Vax pubblicizzerà il mio video, o il mio integratore miracolo, in modo tracciabile per poter essere retribuito in base ai profitti derivati dalla promozione stessa. Paradossalmente, molti di questi gruppi hanno beneficiato anche degli aiuti di Stato concessi dalle amministrazioni Trump e Biden alle imprese in difficoltà a causa del Covid: con la motivazione che sarebbero stati a rischio centinaia di posti di lavoro, solo Mercola ha intascato dallo Stato oltre 600mila dollari.
Ma quando si parla di disinformazione online, non è solo a Facebook o Youtube che bisogna guardare. Molti di questi principi del complottismo No Vax si stanno trasferendo in massa su altre piattaforme, dove i contenuti vengono consumati "on demand". Ha fatto discutere la polemica sollevata contro Spotify dal cantautore americano Neil Young, che ha chiesto la rimozione di tutte le sue canzoni dalla piattaforma perché non poteva condividere lo stesso "palcoscenico" con un podcast complottista e antiscientifico come il "Joe Rogan Experience" di Joe Rogan. Ed è anche il caso di Substack, il sito di autopubblicazione per abbonati su cui, sempre secondo i dati dei ricercatori britannici di CCDH, cinque newsletter di altrettanti leader No Vax da sole hanno generato 2,5 milioni di dollari in un anno. Una di queste è naturalmente quella di Mercola, che figura al tredicesimo posto tra le newsletter più pagate della piattaforma, secondo i dati dell'Institute for Strategic Dialogue di Londra. Oltre un milione di dollari l'anno per post come quello del 9 gennaio scorso, dal titolo: "Sono morti più bambini per i vaccini che per il Covid".
24.1.22
Corbevax: il vaccino anti Covid, senza brevetto, che non trova partner L’incredibile vicenda raccontata dalla ricercatrice Maria Elena Bottazzi
mi vergogno a leggere notizie del genere
da https://www.avvenire.it/attualita/pagine e da https://www.affaritaliani.it/medicina/
MEDICINA
Corbevax: il vaccino anti Covid, senza brevetto, che non trova partner
L’incredibile vicenda raccontata dalla ricercatrice Maria Elena Bottazzi
17.1.22
Enrico Galiano e il Siap di Palermo contro gli stereotipi e le questioni di genere ha preso una posizione chiarissima in merito all’assurda polemica sollevata dal Sap sulle mascherine rosa ai poliziotti.
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