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12.2.24
Quando la disinformazione è un errore logico
24.6.21
La battaglia di un ragazzo per vaccinarsi "A 17 anni scelgo da solo per questo mi ribello a mamma e papà no vax"e si rivolge ad un avocato
Quella riportata sotto da repubblica d'ieri e confermata da questo editoriale su repubblica d'oggi di Concita De Gregorio È una grande storia, quella dei due ragazzi minorenni figli di no vax che vogliono essere vaccinati.
È una grande storia, quella dei due ragazzi minorenni figli di no vax che vogliono essere vaccinati.Ne conosciamo due, ma chissà quanti sono in Italia. Un dissenso che incrocia diritti, responsabilità, libertà, educazione, norme e aspirazioni. I genitori non vogliono vaccinarsi, per ragioni che da adulti sanno senz’altro difendere anche con veemenza, e non vogliono che i figli minorenni lo facciano: «Fino a diciott’anni fai come dico io», ci siamo tutti sentiti ripetere in modo più o meno garbato, chiaro anche quando non detto.Dai giornali si sa che i ragazzi, entrambi toscani, si sono rivolti a un avvocato.Gianni Baldini, dell’Associazione avvocati matrimonialisti e per la tutela dei minori.Baldini dice che non è facile: non esiste in Italia una figura di “avvocato dei minori” come in altre nazioni europee, che possa dirimere contrasti senza far intervenire il giudice. Quello che lui può fare è parlare coi genitori. Difficile immaginare che due convinti no vax si lascino persuadere, ma non si può mai dire. I ragazzi possono in alternativa rivolgersi al Garante per l’infanzia e l’adolescenza o ai servizi sociali, e arrivare per quella via a una decisione del giudice.A parte che l’urgenza di vaccinarsi non è compatibile con un iter del genere (diventerebbero nel frattempo maggiorenni, risolta così la questione) come chiunque capisce il livello di conflitto domestico che si accende se ti rivolgi ai servizi sociali contro la tua famiglia può essere insopportabile per un ragazzino che in quella famiglia e in quella casa vive. Ha detto uno dei due: «Gli adulti sono liberi di fare ciò che vogliono ma devono lasciare liberi anche gli altri, figli compresi». Davvero un grande tema.
La battaglia di un ragazzo per vaccinarsi
"A 17 anni scelgo da solo per questo mi ribello a mamma e papà no vax"
FIRENZE — «Alla mia età sono libero di sballarmi in discoteca ma non di avere voce in capitolo su questioni come la mia salute. È assurdo che io non possa partecipare a una decisione tanto importante. Alla fine quando sei un ragazzo l’ultima parola è dei genitori anche se tu non sei d’accordo». Matteo (nome di fantasia), 17enne fiorentino che non potrà vaccinarsi contro il Covid perché i suoi genitori non sono d’accordo, si sfoga con Repubblica.
Abbiamo parlato con lui su WhatsApp tramite Gianni Baldini, presidente della sezione di Firenze dell’ Ami (Associazione avvocati matrimonialisti italiani), che sta accompagnando lo studente in un percorso che avrà come primo passo un tentativo di mediazione con i genitori. Loro ancora non sanno che Matteo si è rivolto a un legale dopo avergli negato il consenso a farlo vaccinare.
Come è nata la tua ribellione?
18.6.21
Vaccini, parla il medico che converte i no-vax: "Io e la mia moto abbiamo fatto più dosi di un hub
da repubblica 18\65\2021
di Arianna Di Cori
Marcello Pili ha già vaccinato 1300 dei suoi 1600 pazienti, in un giorno ha stracciato i dati dell'hub di riferimento per la sua zona (Ostia) 185 dosi contro 170. "Il segreto? Le parole giuste"
Un giorno, all'inizio della campagna vaccinale – quando di dosi ce n'erano ancora poche - ha fatto più iniezioni lui, nel suo studio, rispetto all'hub di riferimento della sua zona, Ostia, il quartiere-città sul mare di Roma: 185 contro 170. Il dottor Marcello Pili, medico di famiglia romano, è inarrestabile. Ha vaccinato oltre 1300 pazienti su 1600 assistiti, più di ogni altro tra i suoi colleghi nel Lazio. E' motivato: “Ho un modo per intervenire per cambiare la storia di questa pandemia. Vaccinando il più possibile”. Con la sua moto, una Bmw Gs, si è ritrovato a girare la sera tra centri vaccinali per recuperare le dosi avanzate, a correre tra una casa all'altra a scovare gli allettati. Ha telefonato a tutti i suoi pazienti, convincendo gli scettici e rassicurando i timorosi.
Il risultato? “Su 600 pazienti over 60 che assisto, solo in 3 non si sono voluti vaccinare – spiega – e sono dei convinti no vax”. Il nodo sugli ultrasessantenni che ancora sfuggono all'immunizzazione - 2,8 milioni in Italia - preoccupa il commissario straordinario per l'emergenza Francesco Paolo Figliuolo. Ma quella che Pili racconta è un'altra storia, un'altra realtà. “Se avessi avuto dosi a sufficienza, avrei già finito”.
Dottore, chi sono questi over 60 che ancora oggi mancano all'appello?
"Tante di queste persone non si fidano ad andare nei centri vaccinali. Se i miei hanno detto sì all'iniezione, è perché a farla sono stato io. Ho avuto pazienti che sono andati via dagli hub, o non si sono presentati all'ultimo momento: ecco, se non li avessi cercati, e convinti, oggi allagherebbero le fila dei presunti no-vax. Passare attraverso il medico di famiglia funziona, gli hub sono spersonalizzati, viene meno il rapporto fiduciario medico-paziente, e spesso ci si trova davanti a medici giovanissimi, con poca esperienza. Io conosco la storia clinica di ogni paziente, so quale vaccino è meglio per la sua età e per la sua condizione. E lo conferma il fatto che non ho visto nemmeno un effetto collaterale serio tra le persone che ho vaccinato".
Quali vaccini ha scelto, per i diversi pazienti?
"Mi sono attenuto alle indicazioni nazionali. AstraZeneca per gli over 60, con poche eccezioni attentamente valutate".
Quante persone vaccina in media ogni giorno?
"L'altroieri ne ho vaccinati 57, ieri ho iniziato con i 12-16enni, ne ho fatti 25, ed è stato bellissimo vedere quanto sono motivati e consapevoli, più degli adulti. Ho seguito le fasce d'età, ma con una minima flessibilità, ad esempio, se ho una coppia di 72 e 68 anni, preferisco farli entrambi nello stesso momento. Si tratta di piccoli aggiustamenti, una 'personalizzazione' che semplifica la vita di tutti, che solo la medicina territoriale può fare".
E se sono scettici, cosa dice loro?
Dipende dall'età e dallo stato di salute. Per i più anziani vaccinarsi equivale a non rischiare una malattia grave, per i più giovani è una questione di diffusione del virus e di protezione del nucleo famigliare. Se il messaggio parte dal medico di famiglia, di cui i pazienti si fidano, ha una valenza diversa dai quelli, spesso contraddittori, che si sentono in Tv. Avevo una coppia, moglie e marito, lui 87 lei 82 anni, in contrasto. Lei si voleva vaccinare, il marito no. Le ho parlato, spiegandole che il suo gesto avrebbe beneficiato, di riflesso, anche lui. Ma tre giorni dopo mi ha chiamato il marito: 'Dotto' ci ho pensato, voglio vaccinarmi pure io'. Le parole contano, ma conta chi le dice".
Molti medici di medicina generale hanno lamentato scarse forniture. Come ha fatto a vaccinare così tante persone?
"Sono riconoscente alla farmacia della mia Asl di appartenenza, la Roma3, nell'ospedale Grassi di Ostia, che ha constatato il mio impegno e mi ha aiutato. La sera, mi avvisavano se avanzavano dosi negli hub del territorio, così che io potessi andarle a prendere".
Come si è organizzato con le vaccinazioni domiciliari?
"La moto mi è stata molto utile. Ho vaccinato oltre 200 persone, tutti non trasportabili, anche pazienti di altri colleghi. Casi di ogni tipo: ricordo una suorina 99enne, chiusa nella sua stanzetta, allettata, all'interno di una scuola privata con alcuni ambienti destinati agli alloggi. Ecco, una come lei sarebbe rimasta fuori dai radar. Oppure avrebbe aspettato tantissimo: le vaccinazioni domiciliari gestite direttamente dalle Asl sono andate più a rilento".
Perché continuano a mancare 2,8 milioni di over 60 all'appello?
"Credo che il problema vada ricercato nello scarso coinvolgimento che c'è stato, da parte dei vertici sanitari e politici, nei confronti dei medici di famiglia. Le regioni sono andate avanti ognuna in modo diverso, e si è creato un vuoto, sia in termini organizzativi che di formazione, colmato solo buona volontà individuale. Io mi sono 'auto-sensibilizzato': ho vaccinato il sabato e la domenica, oppure fuori orario, per garantire il lavoro ambulatoriale di tutti i giorni. Di fatto, ho annullato la mia vita privata. Tutto quello che ho imparato, l'ho studiato per conto mio. C'è anche un tema di incentivazione. I medici che lavorano negli hub prendono 60 euro ora, io lo faccio per meno di 3 euro netti a vaccino, e in più devo andare a prendermi le dosi, nella farmacia ospedaliera, da solo. Per me è facile, la farmacia è vicino allo studio, ma per chi sta lontano, anche quello è un problema".
Crede che la campagna si sia troppo concentrata sugli hub?
"Certamente i grandi hub hanno funzionato benissimo e sono una bella idea, anche a livello d'immagine. Ma bisogna dirlo, quello che faccio io da solo, in un hub lo fanno in 5, con un costo molto maggiore, e hanno un limite, anzi due: penalizzano chi abita in zone più rurali o ha difficoltà a muoversi, e hanno lasciato, pensiamo agli open day AstraZeneca e alla loro tragica conseguenza, che fosse il paziente a scegliere il vaccino, non il medico".
Il futuro della campagna vaccinale è nelle mani dei medici di medicina generale. Come renderla più efficiente?
"I medici ci sono, servono solo regole chiare, precise, e soprattutto uguali per tutti. In questo modo gli scansafatiche verranno a galla naturalmente. In un momento di grande confusione nei cittadini, il ruolo del medico di famiglia deve ritrovare centralità
28.3.21
la libertà di scelta non è mettere a rischio le vite degli altri ( reprise )
leggi anche
- https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2021/03/la-liberta-di-scelta-non-e-mettere.html Prima parte
Lo so che non ho competenze scientifiche in merito ed nonostante sia figlio ed fratello di due agronomi sono una capra in tali materie . Cosi pure mediche no nonostante sia pronipote e cugino di medici ( pediatra il primo , medico radiologo il secondo ) e quindi non dovrei prendere posizione su tali argomenti . Ma 1) credo nella scienza ., 2) nella salute pubblica ., 3) che è meglio rischiare con una cura sperimentare che non curarsi \ immunizzarsi e e pur di sconfiggere una pandemia grave . Ora lo so che con questo post molti contatti ed [ sic ] amici\che anche di lunga data mi toglieranno il saluto ed il contatto , ma pazienza se questo è il prezzo da pagare per la tua libertà pazienza Per il post precedente vedi per l'url il consueto leggi anche sono stato accusato d'essere un ribelle all'acqua di rose , un radical chic , che predica bene ma razzola male , che amo le dittature , ecc . Bene sappiate che ci sono momenti nei quali le chiacchiere stanno a zero, i ragionamenti e il buon senso non sono sufficienti, e la scienza e la statistica non fanno presa . Vaccinatevi ! Senza se senza ma . Ed non lamentatevi se lo stato fa chiusure a ..... beh ci siamo capiti , ma la colpa è anche nostra che ci lamentiamo della pandemia e poi non rispettiamo neppure le minime misure di sicurezze e poi protestiamo contro il governo che deve provvedere per la salute pubblica . Quindi cari\e Novax Se proprio siete coerenti fino in fondo con le vostre scelte o paure ed non volete farlo o accettate di fare un altro lavoro o le misure drastiche .
La psicologia umana non va d’accordo con le fredde tabelle di dati, con la statistica, con le percentuali. È perfettamente inutile dire alle persone che, vaccinandosi, la probabilità di eventi avversi è dello zero virgola zero zero zero qualcosa per cento. Per esempio, tutti sanno che la probabilità di fare 6 al Superenalotto è di 1 su 622 milioni: eppure la gente continua a giocare, perché nella propria testa conta quell’1, non i 622 milioni.Così, secondo la Società italiana di farmacologia, su oltre 20 milioni di vaccinazioni con AstraZeneca, sembra si siano verificati «9 casi fatali». Un’inezia, vero? Fra l’altro, non è neppure detto che quei decessi siano dovuti direttamente al vaccino, ma fa niente. Il punto è che quando leggiamo questi dati, la nostra mente non si fissa sul numerone grande (20 milioni!), ma su quello piccolo: 9. E compare un diavoletto che ci sussurra: chi se importa della statistica, non vorrai mica essere il decimo, vero? E quindi, chi decide di non vaccinarsi, per evitare una minuscola, infinitesima probabilità, si espone all’eventualità molto più concreta di ammalarsi e morire per il Covid.
Non vi sembra assurdo ?Poi, mi direte, il problema in realtà è un altro. E cioè che chi vuole vaccinarsi e ne ha diritto non ci riesce, mentre la spuntano migliaia di furbetti che diritto non ce l’hanno. Alcuni dei quali, come il giornalista Andrea Scanzi, poi, vanno pure a gloriarsene sui social, alla faccia nostra, di chi aspetta onestamente il suo turno, di chi è ultraottantenne e da settimane attende una risposta alla prenotazione, di chi non è stato avvisato in tempo perché in Lombardia non funziona niente, di chi è fragile e a rischio ma le dosi giornaliere sono state esaurite da qualche amico degli amici. Tra i tanti scandali ed prevaricazioni nazionali , questo è certamente il più vergognoso.
Come è vergognoso che
“Il personale sanitario che non intende vaccinarsi ne ha tutto il diritto.A una condizione: si leva il camice, esce dall'ospedale, rinuncia allo stipendio e si rifà una vita altrove.Il ruolo non consente alternative. Il medico o l'infermiere che non si vaccina, a parte l'ovvio rischio al quale espone gli ignari pazienti, è una persona che non crede nel sistema sanitario nazionale e non crede nella scienza.È libero di disertare. Non d'indossare a tradimento una uniforme che non è la sua. Escano dalla sanità pubblica e se ne facciano una propria. Fondino cliniche, propongano cure alternative, pubblichino dati scientifici non ortodossi, ne hanno facoltà.La storia dell'umanità è piena di eteredossie, eresie, opinioni di minoranza che si sono poi rivelate utili.Ma gli eretici veri sono persone che rischiano, gli eretici costruiscono altri luoghi, gli eretici si contrappongono al potere pagandone il prezzo.Non se ne stanno, con il culo al caldo, a spillare lo stipendio a un padrone, lo Stato, che dimostrano di disprezzare, considerando insulsi i suoi sforzi e nulle le sue direttive di vaccinarsi, ma riscuotendo, a fine mese, regolare stipendio.Se ne vadano altrove. Fare il rivoluzionario a costo zero è molto comodo, ma molto poco etico.”Michele Serra, L’Amaca, “Repubblica”O quelli\e che protestano per l'obbligatorietà dei vaccini dimenticandosi che , eppure chissà perchè li non protestano , i vaccini erano ed lo sono ancora già obbligatori, ecco quanti, quali e per chi. https://www.certifico.com/categorie/22-news/news-generali/4457-vaccinazioni-in-ambito-lavorativo-quadro-normativoSenza il giusto vaccino non puoi fare quel determinato lavoro, questo è facile da capire anche senza una preparazione specifica.Ciò che non mi è chiaro a questo punto è perché -ciononostante- voi complottari insistiate a definirvi "risvegliati".
9.3.21
Miracolo un presidente che si comporta come i comuni mortali e non fa prevaricazioni usando il potere e il potere ringraszia i suoi giullari e musici ma non ringrazia le sue geisha.. ehm.. olgiatine
Ecco i fatti in questione
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