Visualizzazione post con etichetta no vax. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta no vax. Mostra tutti i post

8.12.21

irrazionale

leggi anche
https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2021/12/ormai-dovrebbe-essere-chiara-la.html


Nel nuovo clima di caccia alle streghe si sente spesso parlare di "irrazionalità". I no-vax, ma anche i no-qualunque-cosa, sarebbero "irrazionali". In TV ci si spinge spesso oltre, definendoli come dei "pazzi" (noto di passaggio che l'uso del concetto di "follia" ricorre come se Basaglia non fosse mai esistito).
C'è una nuova religione dell'ortodossia razionale che decide che cosa non lo è (non è certo una novità nella storia): gli "irrazionali", però, non sono solo i terrapiattisti, quelli delle scie chimiche, i negatori della realtà, gli anti-scientisti, i diffusori di bufale, ecc.ecc.: la categoria può allargarsi a dismisura ricomprendendo tutti quelli che si rivolgono a forme di medicina alternativa o naturale, i cultori dell'agricoltura biodinamica, i militanti notav, i salutisti radicali, gli eremiti, gli scettici, i non allineati, e così via.
È interessante notare che i guardiani militanti della "razionalità" ufficiale dicono di "credere" nella scienza. Come se poi la scienza non avesse favorito cose irrazionalissime, tipo la bomba atomica o le armi batteriologiche o un'espansione malsana e distruttiva della specie in ogni ecosistema.
Ovvio che il problema non è "la" scienza in sé (che, tra l'altro, non può essere compatta e monolitica per definizione), ma la sua commistione con i sistemi economico-politici (salvo che qualcuno creda ancora alla favola della neutralità di scienza e tecnica).   ..... 
continua  su    https://mariodomina.wordpress.com/2021/12/06/irrazionale/

22.11.21

L’ineccepibile “telegramma” di Luciana Littizzetto ai no vax

 io  non avrei saputo  dirlo meglio  


L’ineccepibile “telegramma” di Luciana Littizzetto ai no vax | VIDEO

L’attrice, durante il suo spazio a “Che Tempo Che Fa”, si rivolge direttamente agli anti-vaccinisti e a chi continua a scendere in piazza contro il Green Pass

  •  
  •  
Littizzetto

Una lunga lettera che si conclude con la lettura di un “Telegramma”. Così Luciana Littizzetto ha deciso di rivolgersi a quella platea no vax e no Green Pass. A tutti quegli italiani che ormai, da settimane, invadono le piazze del sabato italiano e che non intendono sottoporsi a quella vaccinazione contro io Covid. L’attrice piemontese tenta di utilizzare, come suo mantra, l’ironia andando a colpire tutti quei paradossi che potrebbero portare – a stretto giro di posta – a ulteriori restrizioni (come sta già avvenendo nel resto d’Europa e non solo) per tentare di contenere la risalita dei contagi, delle ospedalizzazioni e delle vittime di questa pandemia.

Littizzetto e il telegramma inviato a no vax e no Green Pass

Nel suo canonico spazio a Che Tempo Che Fa, Luciana Littizzetto prova a far riflettere con il sorriso. Questo il suo lungo discorso che si conclude con un telegramma, per citare l’applicazione molto in voga tra i no vax e in cui – ancora oggi – si continuano a organizzare le mobilitazioni di piazza (come quelle di Milano e Roma dell’ultimo sabato).

“Caro no vax, no green pass, no corona, no virus, no Astra, no Zeneca, no lockdown. E per copia con copia-conoscenza al Kennedy meno sveglio della famiglia,
Ormai io ho capito che non cambierete idea. Per voi il vaccino è respingente come i Maneskin per Pillon. Se dopo aver visto la gente crepare, i medici e gli infermieri vestiti da apicoltori lasciarci la pelle, le file di Jeep a Bergamo, gli amici contagiati che ora hanno i polmoni di macramè. Se dopo aver visto chiudere milioni di negozi, serrare i cinema, i teatri, le discoteche. Aver visto morire la gente di altre malattie perché gli ospedali erano pieni di urgenze. Se neanche le parole di Speranza, inteso non come virtù ma come Ministro – che a vederlo sembra sempre più Dracula – non vi hanno convinto, bon. Fine. Prendiamo atto.
Però vi chiedo una cosa: veniamoci incontro, a due metri di distanza. Evitate almeno di manifestare, evitate assembrarvi. Lasciate libere le piazze. Tanto io ve lo dico: il Green Pass non lo leveranno. Toglietevelo dalla testa perché è l’unico modo che abbiamo per consentire alla nostra economia di non andare gambe all’aria. Anzi, voi potete manifestare proprio perché la maggioranza di noi ha il Green Pass. Sennò sareste tutti chiusi in casa a pisciare i cani con la carrucola dai balconi. Cosa vi aspettate? Che una mattina Draghi si svegli e dica: Basta, la pandemia è finita. O che passi come l’arrotino sotto casa a dire: Donne, è arrivato il Draghino, tutti in piazza a limonare. Ripeto, tutti in piazza a limonare”.

Luciana Littizzetto poi prosegue sottolineando anche come la percezione mediatica faccia apparire immensa quella mobilitazione no vax nelle piazze. Ma, a conti fatti, la realtà mostra ben altro.

“Io lo so che in fondo siamo uguali, per questo cerco di comprendere il vostro punto di vista e le vostre paure. Quello che vi chiedo è di comprendere anche le nostre paure. Di pensare per un attimo anche a noi ‘sì vax’, ‘ok lo faccio vax’, ‘meglio di niente vax’. Provate a capire quanto ci possono girare i cogli*ni a noi nel sentire di nuove chiusure, di vedere di nuovo i medici di base allo stremo, di ospedali che si riempiono. Provate a capire pure quanto ci rode dover far pure la terza dose, magari poi la quarta, la quinta, la sesta fino alla settima come per le taglie dei reggiseni, perché il virus continua a gironzolare.
Tra l’altro, noi se facciamo i conti siamo molti, molti di più. Noi vaccinati siamo più o meno 47 milioni. Se scendiamo in piazza noi, la Lamorgese sclera come Sgarbi. Deve mandare altro che la Polizia, pure i lagunari, la folgore e gli alpini in congedo. Se ci mettiamo noi a manifestare è la fine. Altro che piazze, riempiamo le spiagge da Lignano Sabbiadoro fino a Santa Maria di Leuca e ci facciamo tutto l’Adriatico. Poi voglio vedere. Vogliamo fare un Natale come l’anno scorso solo tra congiunti? In tre a tavola, ma consanguinei. In sei con indosso la rete anti-grandine, in otto ma solo se gemelli siamesi. Ce le ricordiamo quelle fabbriche chiuse, quegli stipendi che non c’erano più, le piccole imprese fallite per mancanza di lavoro. Vogliamo fare la settimana bianca in casa, sciando sulla moquette perché richiudono gli impianti? Girando con le ciaspole, festeggiando il capodanno dentro la cabina-armadio, soli? Ci piacciono le città deserte coi cervi che rosicchiano i semafori? Perché adesso non abbiamo più l’alibi della sfiga, quello che succederà è solo nelle nostre mani e nei nostri avambracci.
Ho letto che alcuni di voi scrivono su Telegram frasi violente e feroci. E siccome non ho Telegram e non voglio dirvi né frasi violente, né frasi feroci perché siamo tutti nella stessa barca, ve lo dico come fosse un telegramma: ‘Aiutiamoci.
STOP.
Facciamoci il più bel regalo di Natale.
STOP
Cerchiamo di avere cura di noi, dei nostri cari, e delle persone più fragili.
STOP.
Vacciniamoci. STOP
Vogliamo tutti che finisca.
STOP.
STOP. STOP’”.

Un telegramma, quello di Luciana Littizzetto, spedito – attraverso lo schermo televisivo e lo specchio dei social – a quella platea di duri e puri. Parole intrise di diverse verità assolute.

(foto e video: da “Che Tempo Che Fa”, RaiTre)

15.11.21

No vax e Covid, il medico Amedeo Giorgetti : "Vi curo, ma poi cambiate ambulatorio"

 leggi  anche 


Si è sentito dire di tutto. “Non mi fido”. “Non è vero niente”. “Chissà cosa ci mettete dentro...”Alla fine Amedeo Giorgetti, 65 anni, medico di famiglia di Recanati, ha detto basta. Ha affisso fuori dalla porta dello studio un cartello che recita:
“Caro paziente, il Covid ha devastato la vita umana e professionale. Fino a oggi, il vaccino è l’unica arma per non ammalarsi. Se ha qualche dubbio o timore, sono a disposizione. Se invece crede che il vaccino sia una pericolosa arma in mano alle multinazionali del farmaco con la connivenza di noi medici di famiglia, è pregato di cambiare ambulatorio perché non tollero queste accuse stupide e offensive.”
Li curerà, perché questo è quel che prevede il giuramento di Ippocrate e la deontologia professionale. Ma, una volta superata la malattia, li ricuserà. Il gesto forte contro no vax è stato annunciato dal dottor Amedeo Giorgetti che ha il suo ambulatorio nel centro di Recanati, la città natale di Giacomo Leopardi. E fuori dal suo studio ha già affisso un messaggio evocativo che serve da monito a tutti i suoi pazienti che ancora non si sono vaccinati. Dopodiché, una volta guarito, Giorgetti andrà direttamente alla Asl e ricuserà il paziente no-vax. Lo ha già fatto. Il messaggio è chiarissimo.

Infatti ecco cosa scrive https://www.open.online/ del 15 NOVEMBRE 2021 - 07:28

Il medico di famiglia stufo dei pazienti No vax: «Basta farmi prendere a pesci in faccia: li guarisco e li mollo»
                                di Giovanni Ruggiero




Nella chat con oltre mille esperti tra medici e giuristi anti Covid, il medico di Recanati ha già raccolto grande sostegno: dopo il cartello affisso alla porta del suo ambulatorio, non ha più intenzione di tollerare pazienti che rifiutano il vaccino
La rivolta dei medici di famiglia contro i No vax parte dalla piccola Recanati, con il dottor Amedeo Giorgetti fermamente convinto a rinunciare ai suoi pazienti se continuano a rifiutare con ostinazione il vaccino anti Covid. Intervistato dal Corriere della Sera, il medico racconta di aver già raccolto grande sostegno tra i colleghi che animano la chat «Renaissance team vs Covid», un gruppo di oltre mille
professionisti che vanno da Matteo Bassetti al presidente di Gimbe Nino Cartabellotta, passando per componenti del Cts e dell’Iss, ma che aderiscono al gruppo a titolo personale per un confronto continuo sulla lotta alla pandemia. Quello spinto dal dottor. Giorgetti è un ribaltamento di fronte nel completato e spesso esasperante rapporto con chi di farsi curare non ha alcuna intenzione. Tutto sarebbe partito quando il medico ha affisso fuori dalla sua porta un cartello che è tutto un programma: «Caro paziente, il Covid ha devastato la vita umana e professionale. Fino a oggi, il vaccino è l’unica arma per non ammalarsi. Se ha qualche dubbio o timore, sono a disposizione. Se invece crede che il vaccino sia una pericolosa arma in mano alle multinazionali del farmaco con la connivenza di noi medici di famiglia, è pregato di cambiare ambulatorio perché non tollero queste accuse stupide e offensive».
«Chissà cosa ci mettete dentro»
L’intenzione di Giorgetti è di andare direttamente alla propria Asl e ricusare il paziente No vax, ovviamente: «Solo dopo averlo guarito». E un caso c’è già stato: «Un mio paziente 55enne – spiega il medico – obeso, iperteso e diabetico, col quale da sei mesi sto discutendo per cercare di convincerlo a fare il vaccino e lui: “No, per carità, chissà che mi mettete dentro”. È risultato positivo al tampone». L’equipe medica Usca, spedita da Giorgetti, lo ha seguito per le cure domiciliari, è guarito e a quel punto le strade tra i due si sono separate: «Gli ho detto che una volta guarito avrebbe dovuto cambiare medico. Così ha fatto, per fortuna sua e mia». Il messaggio che Giorgetti vuole lanciare è chiaro: «Basta avere a che fare con gente mi tratta a pesci in faccia e quando prende il Covid non solo pretende di ricevere immediatamente assistenza, ma usa arroganza. Voglio dare un segnale forte ai No vax: se continuate così, il vostro medico vi lascia».

21.8.21



La schiacchiatrice ha avuto problematiche cardiache dopo le due dosi e precisa: "Lo rifarei, ma solo nel momento in cui mi venissero date delle spiegazioni"
repubblica  20 AGOSTO 2021 


Francesca Marcon in azione con la maglia della nazionale azzurra (ansa)






Il suo messaggio affidato ai social, con una storia su Instagram, è deflagrato nel dibattito continuo tra vax e no-vax. Eppure con quel suo post, Francesca Marcon ha voluto sottolineare le problematiche emerse, secondo la pallavolista del Volley Bergamo, dopo la seconda dose di vaccino. "Non sono assolutamente no-vax" ci tiene a precisare la schiacciatrice veneta, attualmente ferma per una pericardite (infiammazione del pericardio, ndR): l'unica sua missione è raccontare la sua storia e provare a sensibilizzare il pubblico, aumentare la consapevolezza di coloro che scelgono di vaccinarsi.

Francesca Marcon, cosa è successo?
"Dopo la prima dose di vaccino ho avuto i disturbi classici, dopo la seconda la situazione è peggiorata. Non so cosa mi sia successo, non ho mai avuto problemi cardiaci, ma i dolori sono iniziati prima del 3 agosto, giorno della seconda dose, quando poi si sono acuiti notevolmente".
Quando è precipitata la situazione?
"Dovevo iniziare le vacanze cinque giorni dopo la seconda dose, ma non stavo bene: sono partita lo stesso ma sono stata male, il dolore al torace è aumentato e così sono andata al pronto soccorso dove mi hanno diagnosticato una pericardite".
Dovuta a cosa?
"Non si sa, ma ho provato a sentire diversi specialisti: mi hanno detto che la pericardite è tra gli effetti collaterali dei vaccini a mRna".
La sua pericardite, quindi, è dovuta al vaccino?
"Io non so cosa sia realmente successo, non so se tutto questo sia stato causato dal vaccino o se avessi qualcosa di latente nel mio corpo. Non sono assolutamente no-vax, e questo lo affermo con forza: tutta la mia famiglia è vaccinata e il Covid mi ha spaventato molto, non vedevo l'ora di trovare una soluzione a questa minaccia. Mi spiace solo che nessuno mi abbia detto, dopo la prima dose e i miei primi disturbi, che potevo andare incontro a problemi di questo tipo. Magari avrei fatto degli accertamenti".
Firmando il consenso si presuppone che si leggano tutti i possibili effetti collaterali...
"Ho capito. Però, per esempio, quando sono andata a fare il vaccino il medico presente mi ha chiesto se avessi delle infezioni in corso ma chiaramente non potevo saperlo. Io credo nella scienza e nella medicina, ma avrei voluto essere più informata. Magari si potrebbe rendere obbligatorio un sierologico, magari sensibilizzare maggiormente il pubblico".
Oggi come sta?
"Sono sotto cura, ho dolori al torace che vanno e vengono, un senso di affanno costante e stanchezza sempre presente".
Non è possibile che abbia contratto in precedenza il Covid in una forma asintomatica?
"Ci ho pensato, ma noi pallavoliste siamo tutte 'tamponate'. Eppure Bergamo è stata l'unica società senza casi di Covid, a differenza delle altre squadre. Forse l'ho avuto senza essermene accorta, magari ho avuto gli effetti del long Covid. Però perché prima di inocularti un vaccino, non ti vengono fatte certe domande? O, in alternativa, non viene fatto un esame sierologico?".
Quindi non ha potuto iniziare la stagione.
"Non ho potuto prendere parte al raduno, la squadra ha iniziato due giorni fa. Dovrò sottopormi a un periodo di cura, un controllo tra una settimana ma al pronto soccorso mi hanno preventivato tre mesi di stop dal mio lavoro".
Rifarebbe il vaccino?
"No, io non lo rifarei ma è la mia brutta esperienza che incide nella scelta. Lo rifarei nel momento in cui mi venissero date delle spiegazioni".
Oltre a rovinarle le vacanze, le ha compromesso la stagione.
"Io vivo di pallavolo, avevo deciso di fare uno degli ultimi anni ma vedremo. Sono molto giù, mi auguro di stare meglio il più in fretta possibile, ma mi chiedo: 'chi mi risarcirà per quanto accaduto?'. Credo sia giusto parlarne, raccontare il mio caso, che è stato particolare. Tutti i miei familiari, ad esempio, non hanno avuto nulla".

A seguire le vicissitudini di Francesca Marcon è stato il dottor Roberto Corsetti, cardiologo e medico dello sport del Centro Medico B&B di Imola.

Dottor Corsetti, cosa è successo a Francesca Marcon?
"C'è una consecutio temporum abbastanza stringente. Francesca era in perfetta salute, non ha mai avuto storie pregresse di infezioni del pericardio o del miocardio e non ha mai avuto anamnesi di sofferenza cardiaca. La sequenza logica e temporale dei fatti è questa: ha fatto una prima dose di vaccino, quindi una seconda in data 3 agosto e, dopo appena due giorni, in fase di inspirazione ha iniziato ad avvertire dolori (che prima non aveva) che partivano dal torace e si irradiavano al braccio. Ho pensato che questi sintomi potessero essere dovuti a un problema cardiaco: ho prescritto degli esami, che nell'immediato hanno dato risultato negativo, come anche l'elettrocardiogramma. Ma poi i sintomi sono peggiorati, ho mandato l'atleta al pronto soccorso mentre era in vacanza e nuovi esami hanno mostrato marker di infezione positivi, mentre un ecocardiogramma effettuato mostrava un versamento pericardico. Quindi la diagnosi è stata pericardite".
Come sta adesso la pallavolista?
"È in convalescenza ed è sottoposta ad una cura farmacologica anche pesante. Tra qualche giorno faremo altri esami: seguiremo il quadro clinico e l'evolversi della situazione".
La pericardite è tra le possibili controindicazioni del vaccino?
"Può essere un effetto collaterale dei vaccini a mRna. Lo confermano e lo sottolineano studi pubblicati da riviste scientifiche"


28.3.21

la libertà di scelta non è mettere a rischio le vite degli altri ( reprise )

leggi anche 


Lo  so che non ho competenze scientifiche in merito ed nonostante sia figlio ed fratello di due agronomi sono una capra in tali materie . Cosi pure mediche no nonostante sia pronipote e cugino di medici ( pediatra il primo , medico radiologo il secondo )   e  quindi  non dovrei   prendere  posizione  su  tali argomenti  . Ma  1)   credo nella  scienza  ., 2)  nella  salute  pubblica  ., 3)    che  è meglio rischiare   con una  cura  sperimentare    che   non  curarsi     \  immunizzarsi  e    e pur  di  sconfiggere  una  pandemia   grave  .  Ora lo  so  che     con questo post   molti contatti  ed  [  sic   ]   amici\che    anche  di lunga  data   mi toglieranno  il  saluto ed  il  contatto  ,  ma  pazienza     se  questo  è il prezzo  da  pagare   per  la  tua  libertà      pazienza  Per  il post  precedente    vedi  per l'url   il  consueto leggi anche     sono stato  accusato d'essere  un ribelle all'acqua  di rose   ,  un radical  chic  ,    che predica  bene  ma   razzola  male  , che    amo le  dittature  , ecc  .  Bene sappiate    che   ci sono momenti nei quali le chiacchiere stanno a zero, i ragionamenti e il buon senso non sono sufficienti, e la scienza e la statistica non fanno presa . Vaccinatevi ! Senza se senza ma . Ed    non lamentatevi      se   lo  stato    fa  chiusure a  .....  beh ci siamo capiti   , ma   la  colpa  è  anche nostra   che  ci lamentiamo   della pandemia     e  poi   non rispettiamo neppure  le minime  misure  di sicurezze    e  poi   protestiamo  contro il  governo che  deve   provvedere   per  la  salute  pubblica   .   Quindi  cari\e  Novax  Se  proprio  siete   coerenti   fino  in fondo    con le   vostre  scelte  o  paure   ed  non  volete    farlo  o  accettate   di fare  un altro lavoro  o le  misure  drastiche  .                        



Vaccinatevi  o stavene  isolati  e  non   lamentatevi  cazzo  .  Ovviamente è una citazione del famosissimo “invito”, che il comandante Gregorio De Falco indirizzò a un tremebondo Francesco Schettino, il quale aveva abbandonato al suo destino i passeggeri della Costa Concordia appena naufragata. «Vada a bordo...!» eccetera, ricordate? Quando c’è un’urgenza, quando si è in emergenza la gentilezza non basta. Ci vogliono gli imperativi. E ci vuole il coraggio.Da settimane, ci  s'interroga   su come spiegare  che una microscopica percentuale di reazioni avverse, o anche di decessi, non può e non deve bloccare la campagna vaccinale. In Italia ci sono centinaia di morti ogni giorno a causa del Covid e abbiamo superato largamente quota 100mila vittime. I Paesi che hanno vaccinato a tappeto la popolazione ne stanno uscendo, e noi stiamo ancora qui a chiederci se farci inoculare oppure no? E pretendiamo di scegliere, come se dovessimo acquistare i biscotti al supermercato: Pfizer sì, Moderna forse, AstraZeneca mah...Certo, l’Unione Europea, la Germania e, a seguire, anche l’Italia l’hanno combinata grossa con la sospensione  apriori  di AstraZeneca. Giorni perduti, che pagheremo con centinaia di morti in più, altro che un singolo effetto collaterale su un milione di dosi. Abbiamo perso tempo, ma non solo: abbiamo, hanno minato la fiducia di tante persone nelle autorità politiche, scientifiche e saniGregorio De Falco, 56, oggi senatore, divenne famoso nel 2012, quando intimò bruscamente a Francesco Schettino, comandante della Costa Concordia naufragata, di risalire a bordo. tarie. Il vaccino è stato ovviamente riammesso, solo con qualche lieve modifica nel “bugiardino”. Tanto rumore per nulla? No, tanto rumore per un disastro. Infatti  come     ho letto  da qualche  parte  


La psicologia umana non va d’accordo con le fredde tabelle di dati, con la statistica, con le percentuali. È perfettamente inutile dire alle persone che, vaccinandosi, la probabilità di eventi avversi è dello zero virgola zero zero zero qualcosa per cento. Per esempio, tutti sanno che la probabilità di fare 6 al Superenalotto è di 1 su 622 milioni: eppure la gente continua a giocare, perché nella propria testa conta quell’1, non i 622 milioni.Così, secondo la Società italiana di farmacologia, su oltre 20 milioni di vaccinazioni con AstraZeneca, sembra si siano verificati «9 casi fatali». Un’inezia, vero? Fra l’altro, non è neppure detto che quei decessi siano dovuti direttamente al vaccino, ma fa niente. Il punto è che quando leggiamo questi dati, la nostra mente non si fissa sul numerone grande (20 milioni!), ma su quello piccolo: 9. E compare un diavoletto che ci sussurra: chi se importa della statistica, non vorrai mica essere il decimo, vero? E quindi, chi decide di non vaccinarsi, per evitare una minuscola, infinitesima probabilità, si espone all’eventualità molto più concreta di ammalarsi e morire per il Covid.


 Non vi sembra assurdo ?Poi, mi direte, il problema in realtà è un altro. E cioè che chi vuole vaccinarsi e ne ha diritto non ci riesce, mentre la spuntano migliaia di furbetti che diritto non ce l’hanno. Alcuni dei quali, come il giornalista Andrea Scanzi, poi, vanno pure a gloriarsene sui social, alla faccia nostra, di chi aspetta onestamente il suo turno, di chi è ultraottantenne e da settimane attende una risposta alla prenotazione, di chi non è stato avvisato in tempo perché in Lombardia non funziona niente, di chi è fragile e a rischio ma le dosi giornaliere sono state esaurite da qualche amico degli amici. Tra i tanti scandali   ed  prevaricazioni    nazionali  , questo è certamente il più vergognoso.

Come  è vergognoso  che

“Il personale sanitario che non intende vaccinarsi ne ha tutto il diritto.
A una condizione: si leva il camice, esce dall'ospedale, rinuncia allo stipendio e si rifà una vita altrove.
Il ruolo non consente alternative. Il medico o l'infermiere che non si vaccina, a parte l'ovvio rischio al quale espone gli ignari pazienti, è una persona che non crede nel sistema sanitario nazionale e non crede nella scienza.
È libero di disertare. Non d'indossare a tradimento una uniforme che non è la sua. Escano dalla sanità pubblica e se ne facciano una propria. Fondino cliniche, propongano cure alternative, pubblichino dati scientifici non ortodossi, ne hanno facoltà.
La storia dell'umanità è piena di eteredossie, eresie, opinioni di minoranza che si sono poi rivelate utili.
Ma gli eretici veri sono persone che rischiano, gli eretici costruiscono altri luoghi, gli eretici si contrappongono al potere pagandone il prezzo.
Non se ne stanno, con il culo al caldo, a spillare lo stipendio a un padrone, lo Stato, che dimostrano di disprezzare, considerando insulsi i suoi sforzi e nulle le sue direttive di vaccinarsi, ma riscuotendo, a fine mese, regolare stipendio.
Se ne vadano altrove. Fare il rivoluzionario a costo zero è molto comodo, ma molto poco etico.”
Michele Serra, L’Amaca, “Repubblica”


O quelli\e che protestano per l'obbligatorietà dei vaccini dimenticandosi che , eppure chissà perchè li non protestano , i vaccini erano ed lo sono ancora già obbligatori, ecco quanti, quali e per chi. https://www.certifico.com/categorie/22-news/news-generali/4457-vaccinazioni-in-ambito-lavorativo-quadro-normativo
Senza il giusto vaccino non puoi fare quel determinato lavoro, questo è facile da capire anche senza una preparazione specifica.
Ciò che non mi è chiaro a questo punto è perché -ciononostante- voi complottari insistiate a definirvi "risvegliati".

5.9.19

il calvario di una figlia di no vax che ha rischiato d'essere uccisa dal tetano









da repubblica 05 Settembre 2019

Il calvario di Celeste, figlia di no vax: “Il tetano ha rischiato di ucciderla”

Verona, per due mesi tra la vita e la morte dopo un banale incidente in bici. Ora è stata dichiarata fuori pericolo. Merito della collaborazione tra medici italiani, indiani e americani. I genitori sono indagati per lesioni gravi
Risultati immagini per il calvario di celeste figlia di no vax
VERONA. Una caduta come tante, una banale sbucciatura al ginocchio. Un'evenienza che è sempre all'ordine del giorno nei pomeriggi di giugno per una bambina di dieci anni. Ma in poche ore Celeste (sul suo vero nome va mantenuto il riserbo), che i genitori avevano scelto di non vaccinare né contro il tetano é contro altre malattie, è sprofondata in una galleria senza luce che si è aperta solo due giorni fa. Aggredita da un'infezione d'altri tempi e rimasta appesa per un filo alla vita.
Per quasi due mesi la piccola veronese è stata in terapia intensiva all'ospedale Borgo Trento di Verona, sedata, attaccata alle macchine per respirare, costretta ad attraversare tutto il calvario della malattia, senza sconti. Perché per il tetano non esiste una cura, si sopravvive o si muore. Celeste per fortuna ce l'ha fatta. E all'inizio di agosto, dopo 50 giorni, è uscita dal reparto di terapia intensiva pediatrica del grande ospedale veneto. Per i medici è fuori pericolo, può iniziare la sua riabilitazione. Ma non sarà breve.
E intanto i suoi genitori no vax, tanto che neanche la sorella è stata vaccinata, sono stati iscritti nel registro degli indagati della Procura di Verona per lesioni gravi, per non aver assolto l'obbligo. Quello di Celeste non è solo il caso di una bambina sopravvissuta a un'infezione tremenda, per cui ancora oggi nei Paesi sviluppati si registra una mortalità intorno al 10-20 per cento. È anche la storia di una sfida terapeutica inedita per i medici dell'ospedale di Verona, chiamati a disegnare un percorso di cura mentre erano costretti a procedere a tutta velocità. Perché in Italia non ci sono precedenti di bambini contaminati dalle spore del tetano, da quando nel 1963 la vaccinazione è diventata obbligatoria per i nuovi nati e la malattia è stata debellata.
Per fortuna il dottor Paolo Biban, primario della Terapia intensiva pediatrica di Verona, è stato a lungo presidente della Federazione mondiale delle società di terapia intensiva pediatrica. Vanta amicizie e legami professionali in tutto il mondo, anche in India. Ed è proprio in quel Paese che la professoressa Jayashree Muralidharan, dell'Istituto di specializzazione per la formazione e la ricerca medica di Chandigarh, si è trovata ad affrontare 30 casi di tetano in bambini che sono stati curati nell'ospedale della sua città, a 300 chilometri da New Delhi. Dove non c'è una copertura vaccinale efficace contro il batterio del Clostridium tetani, la seconda tossina più letale al mondo dopo il botulino.
Risultati immagini per il calvario di celeste figlia di no vax Da Verona parte la chiamata verso Chandigarh. I medici si confrontano, si scambiano informazioni. Anche con i colleghi statunitensi, che hanno affrontato un caso analogo due anni fa con un bambino non vaccinato a Portland, in Oregon. I sanitari prendono nota, aggiustano le terapie, le adattano ai farmaci disponibili in Italia, Solo terapie di supporto: sedativi, analgesici, farmaci e macchinari che servono a mantenere vivo il paziente, mentre la malattia fa il suo corso danneggiando il sistema nervoso e i muscoli, tra spasmi tremendi.

"È il primo caso di tetano della mia carriera - racconta il dottor Biban - e di bambini in situazioni critiche ne ho visti tanti dal 1988 ad oggi. È una malattia che era stata debellata dai vaccini, per cui nei Paesi avanzati non si incontra quasi mai, se non per qualche caso di anziano che si ferisce in campagna. Per questo il confronto con i colleghi indiani e statunitensi è stato fondamentale. Ci siamo sentiti durante tutto il percorso di cura".
La tossina lentamente viene smaltita e l'organismo procede alla ricostruzione. La famiglia, assistita dall'avvocato Thomas Cesaro, osserva il più completo silenzio. La Procura di Verona ha aperto un fascicolo subito dopo il ricovero nell'ospedale cittadino, ipotizzando le lesioni gravi. Ma per definire l'imputazione è necessario che la vicenda medica si chiuda e sia possibile valutare eventuali danni permanenti. Secondo i magistrati, i genitori non avrebbero dato corso all'obbligo di vaccinazione della figlia nonostante i richiami dell'Ulss veneta.
Ma sul punto il legale della famiglia promette battaglia. "La decisione - spiega - è dovuta ad alcuni casi di intolleranza a farmaci che si sono verificati in famiglia, non è una scelta di natura ideologica ma precauzionale". Come si diceva, i genitori hanno un'altra figlia non sottoposta alle vaccinazioni obbligatorie. E il caso è finito sul tavolo della procura minorile di Venezia.


Capisco la decisione  dei familiari  di  sottoporre alla profilassi vaccinale obbligatoria la  figlia . «Una decisione - aveva spiegato il legale della famiglia, Thomas Cesaro   secondo il  messaggero -  senza nessuna motivazione ideologica, ma per precauzione, in quanto in famiglia ci sarebbero stati dei casi di intolleranza ai vaccini».
Ma  ..... almeno sei hai questo problema o dubbio parlane  con i medici  non fare  di testa tua    non è    della tua  vita    che  stai decidendo  ma  della  vita  degli altri  .
 << Il  caso >>  sempre  secondo il messaggero <<
 non era stato segnalato all'Ulss competente e all'amministrazione comunale perché la bambina frequenta una scuola elementare privata non parificata, sostenendo gli esami finali esterni. La Procura della Repubblica aveva aperto un fascicolo ipotizzando il reato di lesioni gravissime per le conseguenze della mancata vaccinazione; i genitori hanno un'altra figlia, più piccola, che a sua volta non risulta essere stata sottoposta alle vaccinazioni obbligatorie. «Il tetano è una malattia molto pericolosa, che mette a rischio la vita - ha ribadito il dottor Biban - questo è stato il primo caso di tetano che ha visto nei bambini, e così molti medici come me». «Parte in modo subdolo - ha aggiunto -, è una malattia sistemica che prende tutto il corpo». La profilassi vaccinale garantisce la copertura dall'infezione. «I vaccini sono fatti per questo» ha concluso il professor Biban.>>

un po'm drastico     questo commento   ma non  biasimabile   completamente  


Scheggi@Costoro andrebbero sanzionati di una cifra pari alle spese sostenute dalla sanità pubblica per curare la figlia, dopo aver ricevuto un ultimatum a rispettare le leggi rimanendo sotto l'occhio attento degli assistenti sociali per essere private della potestà al primo sgarro. L'idiozia non ha mai termine, no vax, vegani, e chissà cos'altro ancora..Rispondi Segnala  0  
2019-09-04 22:19:09



Ora mi chiedo , visto quello che è successo e succederà visto che sicuramente ci saranno dei danni permanenti alla loro figlia , Chissà se ora all'altra figlia gli faranno i vaccini?

9.3.19

come sta diventando quest'italia negli ultimi 30 anni parte 2. I novax hanno schedato la famiglia di Fabio, il bambino immunodepresso: «Ora abbiamo paura»

  di cosa   stiamo parlando  \  Leggi anche

come sta diventando quest'italia da 30 anni ..... [ parte I ]
«Nessuna relazione tra vaccini e autismo». Lo studio su mezzo milione di bambini danesi
Cosa si inventeranno i no-vax dopo il nuovo studio che esclude definitivamente la correlazione vaccini e autismo?
La bufala di Bill Gates e le 30 mila bambine indiane usate come cavie per testare un vaccino

La vicenda, che abbiamo raccontato su Open, riguarda Fabio, 7 anni, immunodepresso dopo la leucemia. Il bambino non poteva andare a scuola perché alcuni suoi compagni non erano in regola con i vaccini. Ora la situazione si è risolta, ma non per i novax, che hanno pubblicato su Facebook nomi e cognomi dei genitori e dello zio, accusandoli di aver preso soldi per difendere i vaccini
Non c'è pace per Sara e Simone, i genitori del piccolo Fabio: la loro storia l'abbiamo raccontata qui su Open. Fabio ha sette anni e una leucemia (quasi) alle spalle. È immunodepresso e per molto tempo è stato costretto a saltare la scuola perché molti suoi compagni di classe non erano in regola con i vaccini. Ora la situazione si è risolta, ma non sul web, dove i novax hanno continuato a prendere di mira la famiglia. Prima con insulti e accuse. Ora con una vera e propria schedatura. «Siamo spaventati - dice Sara, la mamma di Fabio - abbiamo paura di tornare a scuola».



La schedatura è avvenuta sul gruppo Facebook "Genitori e bambini liberi e sani - Popolo Unico". L'avvocato della famiglia è riuscito a entrare e a fotografare i post più inquietanti. Ecco le immagini da cui abbiamo cancellato i nomi delle persone coinvolte: «La madre si chiama Sara A. - scrivono - Il padre Simone G. ed è un musicista di discreto successo. Lo zio si chiama Alessandro e ha lavorato nell'esercito». Accanto a ogni nome ci sono dei link che rimandano ai loro profili Facebook e un invito. «Fatevi un giro su bacheche e foto e fatevi la vostra opinione».




Un utente scrive: «Ho appena postato una foto del bel quadretto familiare. Fatelo tutti, facciamoli vergognare a 'sti pietosi. Strumentalizzare un figlio per trenta denari». Ma non è finita qua. Tra i link postati sul gruppo c'è una foto che ritrae Sara, Simone e Fabio in udienza dal Papa. Per i no vax, è la prova che mentono: hanno problemi a mandare il figlio a scuola e non si preoccupano «delle 6.000 persone in udienza dal papa?». Sara e Simone sono increduli e spaventati. Hanno paura di uscire di casa, perché temono che le minacce web possano trasformarsi in minacce fisiche, reali. La famiglia è tutelata da un avvocato che ha raccolto il materiale e denunciato gli autori dei post di minaccia.


  un  interessantissimo dibattito    fra   vaccinisti  e  anti  vaccinisti  che   dimostra    come    si possa  confrontarsi senza insultarsi  e   cadere  nell'odio  in  argomento cosi delicato  e  complesso   di non facile  gestione  nei  forum   e  nei media  


Tina Galante ha condiviso un post.
7 h
Chi non è passato per questo tipo di malattia non può capirne la tragedia, non può capire come le abitudini e le "libertà" degli altri ti limitino la vita e ti spingano verso la depressione e il desiderio di smettere di soffrire.
Questa vicenda è agghiacciante, e ci aiuta a capire cosa c'è di ben lontano dalla buona fede nelle campagne organizzate no vax

  • Tina Galante L'indifferenza uccide.
  • Valentina Marsico Ovviamente non sono d'accordo col comportamento di quelle persone che hanno pubblicato dati di genitori e bambino. Ma il discorso è molto più ampio e i punti di vista diversi. Uguale indifferenza e solitudine la prova chi ha perso figli o ha figli danneggiati a vita, con tanto di riconoscimento. Rispetto per ogni tipo di dolore ma la libertà di scelta è fondamentale soprattutto quando ad un obbligo si affianca un consenso informato da firmare. E il termine No vax generalizza. C'è chi semplicemente è per la libertà di scelta.
    • Tina Galante Valentina per carità, la libertà è fondamentale, ma quando è causa di dolore altrui può essere ancora ritenuta tale?
      Facciamo prima a dire che in fondo degli altri non ci importa granché, da entrambe le parti.
      Il dolore è dolore, la morte anche e non esiste dolore di serie A o dolore di serie B.

      Io, purtroppo pago per le scelte degli altri e lo sai.
      Io esisto e non sono un'invenzione delle lobby e dei poteri forti.
      1
    • Valentina Marsico Tina Galante mi spiace Tina ma vedo estremismi nel tuo discorso piuttosto che parole lucide. "Non importa del dolore degli altri" "le lobby farmaceutiche"...ripeto, i punti di vista anche in campo scientifico sono diversi. Io, come altri, abbiamo altri riferimenti. Poi se si vuol etichettare come "infami, egoisti, ignoranti..." e tutte le belle parole che ho sentito da un anno e mezzo...beh, fate pure. Io non ho rivolto parole di odio o incolpato nessuno delle conseguenze di scelte mie. Anche di fronte a chi ha abusato del proprio potere infischiandosene della legge. Restiamo umani a 360° e non solo quando la questione ci tocca da vicino. Ora devo andare che ho Luigi che sta male. E ti sembrerà strano, ma molta gente a questo punto mi avrebbe augurato ricoveri e quant'altro. Come vedi il marcio è ovunque.
      1
    • Tina Galante Valentina leggi bene, quando ho parlato di egoismo ho scritto "da entrambe le parti".
      Comunque lo cose bisogna provarle per capirle.
      È questa la profonda amarezza che provo.
      1
    • Tina Galante Valentina hai ragione, il marcio è ovunque, anche a me i free Vax hanno augurato di morire perché gli immunodepressi secondo loro sono esseri inutili.
      Insistono tanto che poi alla fine arrivi a pensare che abbiano ragione.
      Ovviamente non si augura il m
      ale a nessuno, figuriamoci ai bambini.
      Però ti dico che si firma per tutto, anche per una banale tac, e si possono avere reazioni avverse anche assaggiando qualcosa di commestibile.
      1
    • Valentina Marsico Tina Galante lo so bene. Ma per obbligo mai nulla, soprattutto quando c'è la possibilità di reazioni avverse anche serissime.
    • Valentina Marsico Tina Galante novax,freevax,provax... chiunque augura dolore,sventura o morte non merita neanche di essere menzionato. Purtroppo su fb si leggono cose raccapriccianti ed pure difficile affrontare temi così delicati. Da quando è uscita questa legge si sono lette e sentite delle mostruosità inaudite
lietissimo ed onorato d'avere Tina come amica e compagna di strada fin dalle origini di questo blog

«Io, maestra nera nella scuola italiana. Oggi c'è chi non si vergogna più di essere razzista» la storia di Rahma Nur

  corriere  della sera   tramite  msn.it  \  bing    Rahma Nur insegna italiano, storia e inglese alla scuola elementare Fabrizio De André d...