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4.3.25

Diario di bordo n 107 anno Ⅲ. Con la Bulldog Rugby la palla ovale diventa un veicolo di inclusivita ., il romanzo area tempestas di giulio neri fermato da una diffida di una persona che si sarebbe visto troppo simile al protagonista .,

 oggi  martedi  i carnevale  causa   rafreddore  ,  guarderò la  sfilata  da  casa  ,  tanto  partono  vicino quasi sotto casa mia . Con  un po'  d'amarezza   a  non poter   dare  una  mano    alla classe   in una  giornata  campale    della  settimana  \  sei giorni   del carnevale .  Quindi  mi consolo buttando l'occhio   ai carri che  passano , seguendo   sul  web ,  il  processo ed  il  rogo  a  re  giorgio  , e  leggendo  e riportando qui    due  storie   trovate  fra  un carro e  l'altro  alcune storie trovate  in rete  .  La  prima      da  la nuova  del  4\3\2005



La seconda        da quella del 2\3\2025




31.1.25

con il cuore e con la mente per essere felici


partendo sia dal ritrovamento mettendo in ordine la mia libreria e rilettura di una vecchia agenda agenda
smemoranda più precisamente quella 1994/1995:
Con il cuore e con la mente  (  foto   a  destra  )  
dal video sotto   estrapolato  dal film  
da Caro diario  di Nanni  Moretti   ho  incominciato  a     farmi     anzi   meglio  a  rifarmi   ancora  ,  perché   è direttamente  o  indirettamente      che me  le  faccio      sia   con  l'analista  e   poi  da  solo   da  prima   che   aprissi il  blog  e  poi  i  social )   queste  elucubrazioni  ....  ehm  ....     domande   come fanno     quest articolo della rivista Grazia  e    quest  altro  del sito  (  uno  d quelli  da me   consultati   per  il post   odierno  )


The lamenteemeravigliosa.it/ da me  rielaborato . 




   Esiste davvero una distanza insormontabile tra mente e cuore oppure sono due cose in una? Viene prima il cuore e poi la mente o viceversa? Chi vi guida nella ricerca della verità    e  alla  creazione della  nostra opera  d'arte  ? 
Lungo la nostra vita  \  opera  d'arte   affrontiamo infinite battaglie tra questi due poli che controllano i nostri sentimenti, emozioni, decisioni, successi e fallimenti. Ci troviamo a interrogarci di fronte a grandi dilemmi che finiscono con l’annullarci, fanno crollare la nostra coerenza e ci fanno sentire insicuri, perché la maggior parte delle volte non sappiamo fino all’ultimo se stiamo facendo la scelta giusta. Ed è
proprio quando dobbiamo prendere una decisione che entrano in gioco mente e cuore.Quale dei due dobbiamo seguire e ascoltare?
La verità è che nessuno di questi due elementi è migliore dell’altro e  non  possiamo  usarli  da  soli  . Non possiamo lasciarci guidare soltanto dal cuore , altrimenti verremmo travolti dagli impulsi e dalle voglie senza nessun controllo: c’è bisogno che la mente analizzi i nostri desideri in modo saggio e cauto, per evitare che i momenti di follia determinino la nostra fine. Tuttavia, non possiamo nemmeno seguire fedelmente la mente , altrimenti ci priveremmo della libertà di provare sensazioni e costruiremmo un muro che bloccherebbe il passaggio a tutte le emozioni e passioni che dobbiamo ancora scoprire e sperimentare.
Da questa breve descrizione,    da me  rielaborata   del già  citato
https://lamenteemeravigliosa.it/mente-o-cuore/
potete capire che non esiste o bianco o nero di fronte ad una scelta: si tratta piuttosto di un ampio ventaglio di grigi, di diversa intensità, che si riflettono in noi stessi. Non esistono due sfumature identiche, proprio come non esistono due persone uguali: per questo non c’è una regola fissa che valga per tutti, ma ognuno deve riuscire a conoscere e a saper utilizzare la propria. Dobbiamo imparare ad ascoltarci, a comprenderci, a conoscerci.
Se ci riusciamo, non ci saranno situazioni, decisioni, circostanze davanti alle quali non sapremo che cosa fare. Potremo sempre usare la nostra “regola”, quella creata appositamente per noi, perché estratta dal nostro cuore e la nostra mente. Ognuno di questi due poli ci avrà messo del suo, perché devono entrare in connessione senza creare conflitti: sono due parti di noi destinate a capirsi e collaborare, solo in questo modo riusciremo a essere davvero noi stessi.Fermatevi e imparate a conoscervi: è un percorso lungo, ma la meta è raggiungibile. Cercate la sfumatura giusta per voi e usatela come guida. È difficile, ma non impossibili se sarete fedeli e onesti con voi stessi. Sentite e sperimentate per riuscire a creare il vostro personale vincolo tra mente e cuore.Quando qualcuno\a  di noi unisce  cuore &mente  è  un eroe  in quanto la  logica   non basta    quando   ci  si mette  all'opera  Infatti  ma  ha   bisogno  di   sentimento  ( del  cuore  )  logica  ed  istinto   sono   dovrebbero essere   dentro  di noi    che  agiamo   con il  cuore  se  usiamo    solo l'emozioni  ed i sentimenti  o con la  mente  se  usiamo  l'istinto  o  la  razionalità . 



14.11.23

Da più di 55 anni chiuso in casa per paura delle donne: «Non voglio che si avvicinino a me»

Non con tutte le  paure  ci si  può convivere   a meno  che  tu   non  scelga  la solitudine    da  https://www.chenotizia.net/

Da più di 55 anni chiuso in casa per paura delle donne: «Non voglio che si avvicinino a me» l'uomo soffre di ginecofobia vive chiuso in casa da 55 anni, per paura che una donna possa avvicinarsi a lui.


Esistono diverse fobie e milioni di persone hanno delle paure ancestrali, che non riescono decisamente a giustificare. Una di queste persone è Callitxe Nzamwita, un uomo 71enne che da oltre 2/3 della sua vita vive segregato in casa, per la sua paura delle donne.

credit by Twitter/Jambo FM Radio Tanzania

Callitxe ha scelto di rimanere lontano dal genere femminile quando era appena un sedicenne. La sua famiglia non riusciva a comprendere cosa il ragazzo trovasse di così terrorizzante nelle donne, ma hanno rispettato la sua scelta.

Post

Conversazione

In passato aveva sempre provato un forte disagio quando era in presenza di una donna e non riusciva a restare sereno accanto a loro. Anche la sola idea di poter parlare con una donna gli creava una terrificante sensazione di panico.
Alla fine, la sola soluzione che Callitxe è riuscito ad escogitare è stata quella di chiudersi in casa e costruire una recinzione di legno attorno all’edificio, per impedire che qualunque donna potesse avvicinarsi a lui.

credit by Twitter/Jambo FM Radio Tanzania

Da quel giorno sono trascorsi più di 55 anni e per tutto il tempo questo signore è rimasto rinchiuso, abbandonando i contatti con l’esterno.Questo anziano signore del Ruanda, tuttavia, approfitta dell’aiuto di alcune donne, che lo riforniscono di cibo e di altri beni necessari, anche senza avvicinarsi a lui. Queste persone portano ciò di cui Callitxe ha bisogno davanti alla sua porta e poi si allontanano, per permettergli di raccogliere il tutto.La sua storia ha attirato talmente tanta attenzione, che ha persino interessato i media locali, che hanno raccontato al mondo la vicenda. Questa fobia, secondo gli esperti, è un disturbo d’ansia legato ad un trauma del suo passato.

credit by Twitter/Jambo FM Radio Tanzania

Alcuni esperti collegano tale fobia all’impossibilità di godere di una relazione intima e in casi elevati questa sfocia in una sorta di paranoia incontrollabile, come quella provata da Callitxe.Quest’uomo non ha voluto provare a comprendere la sua paura e piuttosto che affrontarla preferisce di gran lunga vivere una vita ritirata, e lontana da tutte quelle persone che gli creano solamente una intollerabile ondata di panico.

19.11.22

la vita è anche trasfornazione perchè “Nulla si crea,nulla si distrugge,tutto si trasforma”

“Nulla si crea,nulla si distrugge,tutto si trasforma” come c'è stato insegnato a  scuola   -  È la legge che individuò, se la mia memoria non m'inganna . Lavoisier, scienziato del ‘700,iniziatore della chimica moderna. Questa  legge naturale di conservazione della massa: in una reazione chimica nulla si crea, nulla si distrugge, tutto ciò che c'era prima si trova anche dopo che la reazione è avvenuta la si puo  applicare  anche alla  vita cioè  al nostro vivere  Infatti   sta  noi scegliere  se  se  vivere  creando  e trasformando   o   di  non fare  \  creare niente   ma  lasciare  che siano  gli altri  a creare   per  noi  ed  eventualmente  ad imporci le  loro creazioni .  Infatti io  deciso  che  con la  paura  anzi ,meglio le paure , è meglio conviverci  ed  affrontarla   possibilmente  o  trasformala  in qualcosa  che ci  fortifichi anzichè indebolirci   .
Infatti  come suggerisce  quest articolo  da me  letto qualche tempo fa  di lamenteemeravigliosa.it

NON  on bisogna mai dimenticare che la paura è un’emozione sana, perché fa parte del nostro istinto di sopravvivenza. Alcune tra le paure più comuni sono del tutto ragionevoli. Eliminarle, quindi, non sarebbe una buona idea, altrimenti rischiamo di perdere il senso del
rischio e di esporci inutilmente al pericolo.Le paure più comuni tra gli esseri umani riguardano la preservazione fisica e psicologica dell’integrità e della vita. Hanno carattere universale perché in buona misura ci proteggono. Presentano una radice biologica e filogenetica molto forte.
[...] 
A volte non consideriamo il fatto che la paura è una forza impressionante, che può essere usata a nostro vantaggio quando ne siamo consapevoli. Ci spinge a compiere azioni inverosimili o a portare a termine grandi creazioni  ma  anche  se  non controllata  \  incanalata    a fare  errori   e  a cadere  .  
Perchè questa  decisione    perchè   ho capito   che   lasciandomi prendere  dalla paura   ho capito  che , anche  se  ancora   non sempre  ci riesco  completamente come  credo  molti  di noi visto    che :  sempre  secondo l'articolo sopracitato  esse  sono molto diffuse , lasciandomi prendere  dalle  paure  mi rallentava  e mi faceva    cadere  continuamente    o  vivere  in un stato  d'ansia  .  

6.2.22

"Io, tabaccaio rapinato per sei volte a San Severo, darei le chiavi dell'attività al Comune. Non ti abitui mai e penso di chiudere"

 

"Io, tabaccaio rapinato per sei volte a San Severo, darei le chiavi dell'attività al Comune. Non ti abitui mai e penso di chiudere"

Parla Amedeo Giancola, titolare della omonima tabaccheria che si trova in via Tiberio Solis e che oggi ha subito la sesta rapina

La più violenta quella del 2017 quando un rapinatore gli puntò un coltello

Amedeo Giancola, titolare dell'omonima tabaccheria a San Severo 

alla gola. Da allora Amedeo Giancola titolare della omonima tabaccheria che si trova in via Tiberio Solis in pieno centro a San Severo, di rapine ne ha subite sei. L'ultima in ordine di tempo venerdì 4 gennaio. 

Giancola, è successo ancora.
"Non nascondo di aver provato tanta rabbia. E' volta che accade, ma non ti abitui mai".

Ha avuto paura?
"Questa rapina è stata particolarmente violenta. E' durata pochi istanti: sono rimasto scioccato"

Come è andata?
"Un rapinatore incappucciato ha fatto irruzione nel mio locale. Con una ferocia incredibile ha distrutto il pannello anti-Covidin plexiglas. Poi ha iniziato ad arraffare i soldi dal registratore di cassa. Ha portato via 1.800 euro, l'incasso della giornata. Istintivamente stavo per intervenire, per cercare di fermarlo, ma mi ha bloccato la mia collaboratrice. Tutta le scena è stata immortalata dalle telecamere di sicurezza. Anche il momento in cui mentre fugge scaraventa a terra un cliente".

A San Severo la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese ha già inviato una ventina di poliziotti in più per pattugliare il territorio. Lei cosa chiede allo Stato?
"Mi sembra chiaro che tutto questo non basta. Qui ci vuole una presenza in massa dello Stato. Non bastano pochi uomini in più. I poliziotti, i carabinieri, che operano qui, sono pochi, sottopagati e stremati dalle ore di fatica".

Lei che cosa farebbe?
"Vorrei consegnare simbolicamente la mia attività nelle mani del Comune. Consegnare i documenti alla Prefettura. Darei in gestione a loro, alle istituzioni, la mia rivendita di tabacchi. In cambio chiederei di percepire un euro simbolico all'anno ma solo per fare il dipendente. E' chiaro che la mia è una provocazione".

A San Severo nei primi giorni dell'anno persone sconosciute hanno fatto saltare in aria quattro attività commerciali: una profumeria, una rivendita auto, un parrucchiere e un negozio di giochi pirotecnici, piazzando ai piedi delle saracinesche dei rispettivi locali potenti ordigni esplosivi. E' così difficile essere un imprenditore da queste parti?
"E' impossibile fare impresa in questo territorio. Noi siamo stanchi. Abbiamo paura. Penso ai miei colleghi, agli altri quattro commercianti di San Severo che hanno subito attentati bomba".

Che futuro l'aspetta? Deciderà di chiudere la sua rivendita di tabacchi?
"Al momento non chiuderò. Ogni giorno, però, questa ipotesi diventa sempre più concreta. Ho tanti progetti, ma pian piano li sto abbandonando".

Vestita così, te le cerchi. stereotipo meso indiscussione da Martina evatore durante la finale Miss Venice Beach in cui ha sfilato con gli abiti di quando fu molestata

  per  chi ha  fretta  \  di  cosa stianmo  parlando  Violenza, Martina Evatore: "Non c'entrano i vestiti" | Radio Capital  st...