Riascoltando l'avvelenata di Guccini spronato dalla cover la cover Caro Il Mio Francesco di
Ligabue mi chiedo macerie o rovine ? . stavo per rinunciare a cercare tale risposta in quanto rischiavo di farmi la classica sega mentale . Mai poi il mio grillo parlante nel cuore della notte mi ha spronato a rispondere . Ecco la nostra discussione . ---- Macerie o rovine ?
---- non lo so perchè entrambe vogliono dire la stessa cosa
---- sbagli La differenza tra macerie e rovine è sottile ma profondamente significativa, soprattutto se la guardiamo con occhi filosofici e culturali. Ecco una sintesi chiara e suggestiva:
🧱 Macerie
Origine: Derivano da distruzioni recenti, spesso violente o traumatiche (guerre, terremoti, bombardamenti).
Significato: Simboleggiano la precarietà del presente, l’assenza di tempo, la cancellazione della storia.
Impatto emotivo: Evocano dolore, perdita, conflitto. Sono frammenti senza memoria, testimonianza di una rottura.
Tempo: Legate all’assoluto presente, non hanno ancora avuto il tempo di sedimentarsi nella storia.
🏛️ Rovine
Origine: Resti di costruzioni antiche, sopravvissute al tempo e alla storia.
Significato: Rappresentano la durata, la memoria, l’identità culturale. Sono tracce del passato che resistono.
Impatto emotivo: Suscitano contemplazione, bellezza, riflessione. Hanno un’aura, come diceva Walter Benjamin: una “lontananza che si fa vicina”.
Tempo: Manifestano il tempo puro, un frammento del passato che vive nel presente.
✨ In sintesi
Le macerie sono ciò che resta quando il tempo è stato spezzato.
Le rovine sono ciò che resta quando il tempo è stato conservato.
Marc Augé, antropologo francese ( vedere copertina in alto a sinistra ) ha scritto che le macerie prefigurano un mondo senza rovine, dove il tempo è azzerato e la storia non ha più spazio. Le rovine, invece, ci aiutano a credere nella storia, a sentirci parte di un racconto più grande.
--- Domanda potente, Giuseppe. E la risposta… dipende da cosa vuoi costruire: un edificio, un’identità, una narrazione? perchè
🧱 Costruire sulle macerie
Simbolicamente: È un atto di resilienza. Le macerie sono ciò che resta dopo una distruzione. Costruirci sopra significa trasformare il trauma in rinascita, come una fenice che risorge dalle ceneri.
Urbanisticamente: Spesso si demolisce e si ricostruisce, cancellando il passato. È utile quando il vecchio non ha più valore strutturale o simbolico.
Narrativamente: Può essere un gesto radicale, un manifesto di cambiamento. Ma rischia di perdere la memoria.
Come scrive Arianna Morelli: “Il passato è una maceria. Bisogna saperci costruire sopra”. È un invito a non ignorare ciò che è stato, ma a usarlo come fondamento per qualcosa di nuovo.
🏛️ Costruire sulle rovine
Simbolicamente: È un atto di cura e continuità. Le rovine sono frammenti di storia, e costruirci sopra significa dialogare col passato, non negarlo.
Urbanisticamente: Si parla di restauro conservativo, dove si preserva l’anima del luogo. È utile quando si vuole valorizzare la memoria e l’identità.
Narrativamente: È poetico, stratificato. Ogni pietra racconta una storia. È costruire con rispetto.
✨ In sintesi
| Aspetto | Macerie 🧱 | Rovine 🏛️ |
|---|---|---|
| Origine | Distruzione recente | Tracce antiche |
| Simbolo | Rottura, trauma, presente assoluto | Memoria, durata, tempo profondo |
| Azione | Ricostruzione radicale | Restauro conservativo |
| Narrativa | Rinascita, metamorfosi | Continuità, identità |
| Rischio | Perdita di memoria | Idealizzazione del passato |
---- quindi secondo questa metafora: “Costruire sulle macerie è come scrivere una poesia dopo un urlo. Costruire sulle rovine è come aggiungere un verso a un poema antico.”
-- esatto
--- e quindi cosa scegli d'usare macerie o rovine ?
---- Non lo so perchè come abbiamo già detto le rovine rappresentano il corso della storia e testimoniano la grandezza, la forza, la capacità dell’essere umano di sopravvivere al corso degli eventi, le macerie sono al contrario inesorabilmente legate al loro presente, alla violenza, alla politica, alla natura e alla fragilità di tutto ciò che è contemporaneo: dimostrano, insomma, la debolezza, l’errore, la sopraffazione, il conflitto, il corso delle cose. Posso dire che la scelta se usare una o l'altra dipende da caso a caso e da cosa s'abbattutto in quanto : Le macerie sono il grido spezzato della storia. Non parlano: urlano. Sono ciò che resta quando il tempo si è frantumato, quando il presente ha divorato il passato senza lasciargli voce.Le rovine, invece, sono sussurri. Sono pietre che ricordano, che resistono, che chiedono di essere ascoltate. Non sono morte: sono memoria in attesa. Soprattutto perchè Costruire sulle macerie è un atto di coraggio. Costruire sulle rovine è un atto di rispetto. Infatti secondo un manfesto ✒️ Manifesto per chi crea ( non ricordo ne l'autore ne il titolo , riportato da il mio ex , voglio provare a camminare da solo ) : Se vuoi rompere, scegli le macerie. Ricostruisci, reinventa, rinasci.Se vuoi dialogare, scegli le rovine. Restaura, stratifica, racconta. “Non è il terreno che conta, ma il tempo che scegli di onorare.”
--- Capisco . però « Si può costruire, come dicevi tu, sulle macerie … Si può morire come un cretino, come uno stronzo o come un poeta. Si può costruire su macerie e su menzogne » ( presa dal web d'incerta attribuzione ) .una frase che vibra di speranza e resistenza. Le macerie non sono solo rovine: sono anche fondamenti, tracce di ciò che è stato, da cui può rinascere qualcosa di nuovo. Guccini, con la sua poetica, ci invita a non temere il passato, ma a usarlo come base per ricostruire — con memoria, con dolore, ma anche con volontà. Questa idea può diventare manifesto, no? Per il tuo blog, per la tua scrittura: costruire sulle rovine del patriarcato, sulle contraddizioni culturali, sulle ferite sociali.
--- Già come dice anche Guccini nella tua amata L'avvelenata : « ...A mantenermi vivo e a costruire su macerie…» un verso che racchiude tutta la sua poetica: il bisogno di resistere, di non lasciarsi schiacciare dal disincanto, e di trovare comunque la forza di creare — anche quando tutto intorno sembra crollato. Non è solo sopravvivenza, è volontà di senso. È il gesto del poeta che, pur tra le rovine, continua a scrivere, a cantare, a vivere.Questa frase potrebbe diventare il cuore pulsante di un tuo manifesto, no? A mantenermi vivo e a costruire su macerie — come titolo, come incipit, come dichiarazione aggiornamento del manifesto del tiuo blog ed appendice social https://www.facebook.com/compagnidistrada/ .
-- Beh si nei casi in cui debba ricostruire dopo aver distrutto cioè dalle macerie o dalle rovine . oppure se devo costruire solo usando le macerie . dipende da come ho distrutto o vegono distrutte dalla realtà \ dal fato le mie costruzioni .
--- ok buon lavoro















