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29.9.25

cosa usare per costruire macerie o rovine ?

Riascoltando l'avvelenata  di Guccini     spronato  dalla  cover  la  cover  Caro Il Mio Francesco  di

Ligabue  mi  chiedo    macerie   o  rovine  ?   . stavo  per   rinunciare   a cercare tale   risposta   in quanto   rischiavo di farmi  la  classica  sega mentale   . Mai poi  il mio grillo parlante  nel   cuore  della  notte  mi ha spronato   a rispondere   . Ecco la nostra  discussione  . 

 ---- Macerie o  rovine ?
----  non lo so  perchè entrambe     vogliono dire  la  stessa cosa 
----  sbagli   La differenza tra macerie e rovine è sottile ma profondamente significativa, soprattutto se la guardiamo con occhi filosofici e culturali. Ecco una sintesi chiara e suggestiva:

🧱 Macerie

  • Origine: Derivano da distruzioni recenti, spesso violente o traumatiche (guerre, terremoti, bombardamenti).

  • Significato: Simboleggiano la precarietà del presente, l’assenza di tempo, la cancellazione della storia.

  • Impatto emotivo: Evocano dolore, perdita, conflitto. Sono frammenti senza memoria, testimonianza di una rottura.

  • Tempo: Legate all’assoluto presente, non hanno ancora avuto il tempo di sedimentarsi nella storia.

🏛️ Rovine

  • Origine: Resti di costruzioni antiche, sopravvissute al tempo e alla storia.

  • Significato: Rappresentano la durata, la memoria, l’identità culturale. Sono tracce del passato che resistono.

  • Impatto emotivo: Suscitano contemplazione, bellezza, riflessione. Hanno un’aura, come diceva Walter Benjamin: una “lontananza che si fa vicina”.

  • Tempo: Manifestano il tempo puro, un frammento del passato che vive nel presente.

✨ In sintesi

  • Le macerie sono ciò che resta quando il tempo è stato spezzato.

  • Le rovine sono ciò che resta quando il tempo è stato conservato.

Marc Augé, antropologo francese (  vedere  copertina  in alto  a  sinistra  )   ha scritto che le macerie prefigurano un mondo senza rovine, dove il tempo è azzerato e la storia non ha più spazio. Le rovine, invece, ci aiutano a credere nella storia, a sentirci parte di un racconto più grande.

 -- quindi è più utile costruire su macerie o su rovine?
---  Domanda potente, Giuseppe. E la risposta… dipende da cosa vuoi costruire: un edificio, un’identità, una narrazione? perchè  

🧱 Costruire sulle macerie

  • Simbolicamente: È un atto di resilienza. Le macerie sono ciò che resta dopo una distruzione. Costruirci sopra significa trasformare il trauma in rinascita, come una fenice che risorge dalle ceneri.

  • Urbanisticamente: Spesso si demolisce e si ricostruisce, cancellando il passato. È utile quando il vecchio non ha più valore strutturale o simbolico.

  • Narrativamente: Può essere un gesto radicale, un manifesto di cambiamento. Ma rischia di perdere la memoria.

Come scrive Arianna Morelli: “Il passato è una maceria. Bisogna saperci costruire sopra”. È un invito a non ignorare ciò che è stato, ma a usarlo come fondamento per qualcosa di nuovo.

🏛️ Costruire sulle rovine

  • Simbolicamente: È un atto di cura e continuità. Le rovine sono frammenti di storia, e costruirci sopra significa dialogare col passato, non negarlo.

  • Urbanisticamente: Si parla di restauro conservativo, dove si preserva l’anima del luogo. È utile quando si vuole valorizzare la memoria e l’identità.

  • Narrativamente: È poetico, stratificato. Ogni pietra racconta una storia. È costruire con rispetto.

Come scrive DMR Architettura: “Recuperare un rudere è avere cura di un anziano saggio, custode di sapienti tecniche costruttive e dei nostri avi.”

✨ In sintesi

AspettoMacerie 🧱Rovine 🏛️
OrigineDistruzione recenteTracce antiche
SimboloRottura, trauma, presente assolutoMemoria, durata, tempo profondo
AzioneRicostruzione radicaleRestauro conservativo
NarrativaRinascita, metamorfosiContinuità, identità
RischioPerdita di memoriaIdealizzazione del passato

 ----  quindi   secondo   questa metafora: “Costruire sulle macerie è come scrivere una poesia dopo un urlo. Costruire sulle rovine è come aggiungere un verso a un poema antico.”

-- esatto 

---    e quindi  cosa  scegli d'usare macerie o rovine ? 

----  Non   lo so   perchè  come  abbiamo   già  detto   le rovine rappresentano il corso della storia e testimoniano la grandezza, la forza, la capacità dell’essere umano di sopravvivere al corso degli eventi, le macerie sono al contrario inesorabilmente legate al loro presente, alla violenza, alla politica, alla natura e alla fragilità di tutto ciò che è contemporaneo: dimostrano, insomma, la debolezza, l’errore, la sopraffazione, il conflitto, il corso delle cose.  Posso dire       che   la  scelta   se usare  una  o  l'altra   dipende da  caso  a  caso  e  da cosa  s'abbattutto  in quanto : Le macerie sono il grido spezzato della storia. Non parlano: urlano. Sono ciò che resta quando il tempo si è frantumato, quando il presente ha divorato il passato senza lasciargli voce.Le rovine, invece, sono sussurri. Sono pietre che ricordano, che resistono, che chiedono di essere ascoltate. Non sono morte: sono memoria in attesa. Soprattutto   perchè Costruire sulle macerie è un atto di coraggio. Costruire sulle rovine è un atto di rispetto.  Infatti  secondo   un manfesto  ✒️ Manifesto per chi crea  ( non ricordo ne  l'autore    ne  il titolo    ,  riportato da  il mio   ex  , voglio  provare  a  camminare  da  solo  ) : Se vuoi rompere, scegli le macerie. Ricostruisci, reinventa, rinasci.Se vuoi dialogare, scegli le rovine. Restaura, stratifica, racconta. “Non è il terreno che conta, ma il tempo che scegli di onorare.”

---   Capisco .  però « Si può costruire, come dicevi tu, sulle macerie … Si può morire come un cretino, come uno stronzo o come un poeta. Si può costruire su macerie e su menzogne » ( presa dal web  d'incerta attribuzione  ) .una frase che vibra di speranza e resistenza. Le macerie non sono solo rovine: sono anche fondamenti, tracce di ciò che è stato, da cui può rinascere qualcosa di nuovo. Guccini, con la sua poetica, ci invita a non temere il passato, ma a usarlo come base per ricostruire — con memoria, con dolore, ma anche con volontà. Questa idea può diventare manifesto, no? Per il tuo blog, per la tua scrittura: costruire sulle rovine del patriarcato, sulle contraddizioni culturali, sulle ferite sociali. 

---  Già    come  dice   anche   Guccini nella  tua  amata  L'avvelenata  :  « ...A mantenermi vivo e a costruire su macerie…»  un verso che racchiude tutta la sua poetica: il bisogno di resistere, di non lasciarsi schiacciare dal disincanto, e di trovare comunque la forza di creare — anche quando tutto intorno sembra crollato. Non è solo sopravvivenza, è volontà di senso. È il gesto del poeta che, pur tra le rovine, continua a scrivere, a cantare, a vivere.Questa frase potrebbe diventare il cuore pulsante di un tuo manifesto, no? A mantenermi vivo e a costruire su macerie — come titolo, come incipit, come dichiarazione   aggiornamento  del manifesto del    tiuo blog  ed  appendice  social https://www.facebook.com/compagnidistrada/ .

--  Beh  si    nei  casi  in cui debba  ricostruire     dopo aver  distrutto    cioè dalle  macerie o  dalle  rovine   .  oppure   se  devo  costruire  solo usando le macerie   .   dipende  da  come   ho distrutto  o vegono distrutte      dalla realtà  \ dal fato  le  mie costruzioni . 

--- ok buon lavoro 

31.8.25

Ritorno - La parola della settimana [ Non bisognerebbe mai ritornare ma ..... ]

Era  da  un  po'  che  non elucubravo ma  a  volte i  pensieri assopiti    riaffiorano  . E  questo è uno  dei
da https://chatgpt.com/
casi   .Infatti avolte   basta  un  film   un    trafiletto     su  notizie      culturali   .Sono  servite   la lettura   qualche  giorno   fa    di  questa breve  notizia  
ANSA - di Massimo Sebastiani.Ritorno - La parola della settimana
Se partire è un po' morire, tornare cos'è? Per molti è una specie di morte, la fine della spensieratezza e dell'assenza di costrizioni: ma bisogna vedere da dove si ritorna: da Troia
come Ulisse e con parecchia fatica? Dal carcere? (come Al Pacino-Carlito Brigante). O dall'inferno? O ad un amore lasciato e forse rimpianto? Dal tornio al ritornello fino all'eterno ritorno di Nietzsche, tutte le implicazione di una parola che, di nuovo, esalta l'ambiguità del suo significato. Come sapeva anche Franco Battiato che rilegge Bruno Lauzi.  Ascolta il podcast: https://tinyurl.com/mtrbh946

 

da google

e la visione su mymovie, ieri di e la visione su mymovie, ieri di Un divano a Tunisi (Un divan à Tunis) film del 2019 diretto e sceneggiato da Manele Labidi Labbé. Si tratta del primo lungometraggio della regista franco-tunisina.
A farmi   chiedere   elubricamente  se   ritornare   o non  ritornare  ?  

da https://www.meta.ai/@comadayboy_10k/


 Dilemma eterno quello  del ritornare o non ritornare. È una domanda che vibra di nostalgia, di possibilità, di timore e di speranza. E nel contesto del  post su Blogger, dove la frase  del  titolo  “Non bisognerebbe ritornare ma…” sembra, come  dice    il mio  grillo  parlante,   aprire una riflessione più profonda, direi che stai toccando una corda molto umana.
Infatti  ecco  la  nostra  discussione  

--  Ecco qualche spunto che potresti sviluppare:

 Ritornare

  • Per ritrovare sé stessi: A volte il ritorno è l’unico modo per capire quanto siamo cambiati.

  • Per chiudere un cerchio: Tornare può significare dare un senso a ciò che è rimasto incompiuto.

  • Perché il cuore lo chiede: Non sempre la logica guida le nostre scelte.

 Non ritornare

  • Per non riaprire ferite: Alcuni luoghi o relazioni appartengono al passato.

  • Perché il cambiamento è necessario: Restare nel nuovo può essere un atto di coraggio.

  • Per non idealizzare: Ciò che ricordiamo non sempre corrisponde alla realtà.

-- Infatti  a  volte   , soprattutto  quando  ( e  dopo  )  che   ci si avvina  ai 50  ,  quando  s'incomincia  a rimpiangere il passato * e   a non  accettare   che    i  giorni passano** e     tu non ci  puoi fare  niente  allora     si     che  bisognerebbe  non  ritonare ***   come  mi hai  suggerito   tu  mio  caro grillo parlante   \  coscienza  . Ma  ....  come  dicevo   nel  titolo  Ci sono strade che ci chiamano anche quando pensavamo di averle dimenticate. Odori, voci, silenzi che si insinuano nei sogni e ci riportano là, dove
da  facebbok 

tutto è iniziato. Ritornare non è solo un movimento del corpo: è un atto di coraggio, un confronto con ciò che eravamo e con ciò che non siamo più. E allora, forse, non bisognerebbe ritornare. Ma chi può resistere al richiamo di un luogo che ci ha amato, o ferito, o cambiato? E poi  Il tema del ritorno  il nostos, come lo chiamavano i Greci è una delle trame più potenti della letteratura di ogni tempo.
 
--- Esatto  .ecco alcuni esempi emblematici che  io  ricordo e    che  trovano conferma  nel suggerimento di  Copilot  ( IA  di  bing\ msn.it  ) che potresti includere nella    tua   riflessione  \  elucubrazione  per arricchirlo di riferimenti letterari e dare profondità al concetto:

📚 Esempi di ritorno nella letteratura

🏛️ Odissea di Omero  Il ritorno per eccellenza: Ulisse impiega dieci anni per tornare a Itaca dopo la guerra di Troia. Il suo viaggio è pieno di ostacoli, ma il desiderio di rivedere la sua terra e la sua famiglia lo guida sempre. È il modello archetipico del ritorno come prova, nostalgia e riconquista dell’identità.

🕊️ La Divina Commedia di Dante  Anche se non è un ritorno fisico, Dante compie un viaggio nell’aldilà per ritrovare la “diritta via”. Il ritorno alla luce, alla grazia, alla comprensione del mondo è un ritorno spirituale e morale. Il tema dell’esilio e del desiderio di tornare a Firenze è sotteso in tutta l’opera.

🌍 Il deserto dei Tartari di Dino Buzzati  Il protagonista, Giovanni Drogo, attende per tutta la vita un evento che non arriva mai. Il ritorno qui è negato, rimandato, e infine svuotato di senso. È un ritorno mancato, che parla della vanità dell’attesa e del tempo che consuma.

🧳 Il ritorno di Casanova di Arthur Schnitzler Casanova, ormai vecchio, torna a Venezia cercando di rivivere i fasti del passato. Ma il ritorno è amaro: il tempo ha cambiato tutto, e lui stesso non è più l’uomo che era. Un ritorno che diventa confronto con la decadenza e la memoria.

✝️ La Bibbia – Il figliol prodigo  Una parabola che incarna il ritorno come redenzione. Il figlio che abbandona la casa e sperpera tutto, torna umiliato e viene accolto con amore. Il ritorno qui è perdono, riconciliazione, rinascita.

--- Mi  hai tolto   la  parola  di bocca  .  Infatti  è  vero anche    dai miei ricordi scolastici   e  dai  tuoi    ho  trovato   la  mia   risposta  a  il  titolo  \  riflessione  del post    Non bisognerebbe ritornare, ma…
Ulisse lo ha fatto. Ha sfidato dèi, tempeste e seduzioni per rivedere Itaca, per stringere di nuovo le mani callose di Penelope, per sentire il profumo della sua terra. Il suo ritorno non è solo geografico: è il recupero di un’identità, di un nome, di un destino.
Dante è tornato dalla selva oscura, attraversando l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso. Il suo ritorno è interiore, è la riscoperta della “diritta via” perduta. Non torna a Firenze, ma torna a sé stesso, alla luce, alla verità.Ritornare, allora, non è sempre fuga o debolezza. È a volte il gesto più audace: riconoscere che ciò che siamo è intrecciato a ciò che siamo stati.

- Esatto  .  e quindi  cosa   hai  scelto    tra le  due opzioni cioè  ritornare o non ritornare ?

 -- Ancora     non lo so  . Forse non è una scelta, ma una necessità che ci coglie all’improvviso. Come Ulisse, torniamo per riconoscerci. Come Dante, torniamo per salvarci. E anche se il tempo ha cambiato i luoghi, le persone, e noi stessi, il ritorno resta un atto di memoria, di amore, di verità.Non bisognerebbe ritornare, ma… a volte è l’unico modo per andare davvero avanti. proprio   come   nel  film    e serie tv   visti   mi pare  anche  recensite sui social e  sul blog  ed    alcuni spezzoni usati  come  citazioni     nel  blog . Infatti    Il tema del ritorno è centrale  come  già dicevamo anche nel cinema e nelle serie TV,  spesso come metafora di crescita, nostalgia, redenzione o resa dei conti. Ecco alcuni esempi presi  al mio archivio memorico e  da  internet  ( IA  compresa  )   potenti che potresti citare nel tuo post:

 Film sul ritorno

🏠 Big Fish (2003)

Un figlio torna dal padre morente per cercare di capire chi fosse davvero. Il ritorno qui è un viaggio nella memoria, tra mito e realtà.

🧳 Into the Wild (2007)

Un giovane abbandona tutto per cercare sé stesso nella natura. Il ritorno è negato, ma il desiderio di riconciliazione con la famiglia emerge nel finale.

🕰️ Ritorno al futuro (1985)

Un ritorno letterale nel tempo: Marty McFly viaggia nel passato per sistemare il presente. Il ritorno qui è anche una riflessione su identità e destino.

🏡 Manchester by the Sea (2016)

Un uomo ritorna nella sua città natale dopo la morte del fratello. Il ritorno è doloroso, ma necessario per affrontare il lutto e il passato.

📺 Serie TV sul ritorno

🌌 Dark (Netflix)

Il ritorno nel tempo è al centro della trama. Ogni personaggio affronta il passato per cercare di cambiare il futuro. Il ritorno è circolare, inquietante, filosofico.

🧠 Tutto chiede salvezza (Netflix)

Il protagonista ritorna alla vita dopo un ricovero psichiatrico. Il ritorno qui è interiore, verso una nuova consapevolezza di sé e degli altri.

🏫 L’attimo fuggente (film, ma spesso citato come riferimento educativo)

Il ritorno alla libertà di pensiero, alla poesia, alla voce interiore. Un classico che ispira ancora oggi.

🛫 The Leftovers

Dopo una misteriosa sparizione di massa, chi resta cerca di “ritornare” a una normalità impossibile. Il ritorno è spirituale, emotivo, esistenziale.


 --Grazie 
---figurati 

concludo    con questra  poesia   dell'amica   poetessa   Donna Altri Tempi 

 La vita mi ha insegnato
che le persone sono ponti o muri
radici che ti ancorano alla terra
o spine che si infilano nella carne.
Mi ha detto di riconoscere chi cura
chi ripara con mani gentili
chi resta quando tutto trema
e di allontanarmi da chi spegne la luce
nelle stanze più belle del mio essere.
Mi ha sussurrato che non c’è vergogna nell’andarsene
che il coraggio più grande
è lasciare ciò che ti soffoca
per tornare a respirare.
La vita mi ha insegnato
che bisogna provare tutto
anche il freddo dell’abisso
anche l’errore che brucia
Perché solo inciampando
si impara a camminare
e solo perdendosi
si scopre il sapore del ritorno.
Mi ha spiegato che giudicare
è violentare lo spazio altrui
un atto che ferisce sempre prima te stesso.
E che la compassione, invece
è un dono che non pesa mai.
La vita mi ha insegnato
che i viaggi sono specchi:
ogni luogo che visiti
è un frammento di te che non conoscevi.
Mi ha detto che la solitudine
è una maestra silenziosa
un rifugio che ti costringe a guardarti
a distinguere ciò che è vero
da ciò che hai costruito per gli altri.
E che nei momenti di silenzio più profondo
si trova la voce che avevi dimenticato.
La vita mi ha insegnato
che la gentilezza è un filo invisibile
che tiene stretto l’Amore.
Che Amare è un atto rivoluzionario
un salto nel vuoto che a volte eleva
e a volte ferisce
ma che è il solo modo per restare accesi.
Mi ha svelato che la poesia non salva il mondo
ma salva chi la tocca:
chi la scrive, chi la legge
chi si lascia attraversare dalle sue ferite.
E che gli esclusi
quelli dimenticati
gli invisibili
sono i custodi di un cuore segreto
un’anima che aspetta solo
di essere vista.
La vita mi ha insegnato
che i dettagli sono mappe di verità.
Il bordo scheggiato di un bicchiere
il suono delle foglie al mattino
il gioco di luci che filtra tra le persiane:
tutto parla, tutto vive.
Mi ha detto che ciò che gli altri non vedono
è dove si nasconde il miracolo.
E ora so che la vita non si misura
in successi o fallimenti
ma in quante volte hai scelto di lottare
di disobbedire e ciò che non sentivi tuo
di guardare i dettagli e trovarci l’immenso.
So che ogni ferita può diventare una porta
che ogni addio è un seme
che la perdita non è mai la fine
ma una soglia verso qualcosa di nuovo.
Perché alla fine, la vita mi ha insegnato questo:
che non siamo qui per vincere
ma per sentire.
Per abbracciare la bellezza fragile di ogni giorno
e lasciare che la luce
anche nei suoi spigoli più duri
ci sciolga il buio di dosso
e ci renda finalmente, vivi
e ci renda finalmente, liberi.
-Cinzia

con questo è tutto   vi  lascio  alla  Colonna  sonora  

 canzoni    citate  nel  post
  • Nostalgia  canaglia - Albano e  Romina ⋇
  • Non bisognerebbe  - Francesco Guccini ***
  • un altro giorno è  andato - Francesco Guccini **
    canzoni suggeritemi  da   copilot 
  • “Back to Black” – Amy Winehouse Il ritorno qui è doloroso, legato a una relazione tossica e alla dipendenza emotiva.
  • “Home” – Michael Bublé Una canzone che parla del desiderio di tornare a casa, alla semplicità e all’amore.
  • “Take Me Home, Country Roads” – John Denver Un classico che celebra il ritorno alle radici, alla terra natale, con un tono dolce e nostalgico.
  • “The Scientist” – Coldplay “Nobody said it was easy / No one ever said it would be this hard / Oh take me back to the start” — un ritorno al punto di partenza, per ricominciare.
    “Fix You” – Coldplay “Lights will guide you home” — una frase che racchiude il concetto di ritorno come guarigione e speranza.
    “Coming Home” – Diddy ft. Skylar Grey Parla di redenzione e del desiderio di tornare a casa, con un tono positivo e liberatorio.

24.6.25

il perdonare è anche lasciare andare e lasciare perdere

da bing.com   con l'opzione 
 ispirami

Secondo la  mia esperienza  e il  mio  percorso interiore   fin qui  fatto  oltre  alla definzione  classica il  Perdonare

una parola piccola, ma un gesto enorme.È uno degli atti più umani e trasformativi che esistano. Perdonare non significa dimenticare, né giustificare ciò che è accaduto, ma scegliere di non lasciare che il dolore tenga in ostaggio il nostro presente. È un modo per dire: “Non voglio che ciò che mi ha ferito continui a ferirmi”.
A volte perdonare è facile. Altre volte richiede tempo, silenzi, riflessioni… perfino lacrime. Ma quando arriva, può liberare entrambi chi perdona e chi viene perdonato.

 vuol dire ,  giustamente   anche non ricambiare  un torto con una vendetta  facendo cosi un altro torto .  Lasciare  passare  e  a  volte  anche  dimenticare Infatti  mi  è   capitato   spesso  di riderci su  quando  affiorano  dei ricordi assopiti o     sono    riaffiorati   di  recente  dei   torti  avvenuti  il primo 10\12  ani fa   e  il   secondo    20\5 anni  fa   e dirsi  ma  cazz...    ancora ci penso  per  poi  andare oltre perchè  t'accorgi  che  soprattutto  per  i più  vecchi   non vale  la  pena   riaprire la  questione  .
Qualcuno di voi  (  e  fose  anche l'altro mio io )     m chiederano ma  come  fare  a metterlo   in atto ? .Lo so che   è  semplice  a  dirsi     difficile  a metterlo   in  atto   perchè   Dipende  da  ciascuno di noi  infatti  : << [ .... ]   sei tu sei tu sei tu chi può darti di più in un eterno presente che capire non sai  [....] da  Per Me Lo So (  Testo ) -CCCP  >>
 Ma  soprattutto     non si  può sempre  stare  a  pensare    di vendicarti o come reagire  . Inoltere  Per  le  piccole  cose  (  ovviamente  il  termine  piccole è soggettivo  )   è meglio  lasciar perdere e   pensare   come   dice   se  on ricordo male   uno  ( foto a  destra  )   di miei , punti  di riferimento  nonostante    sia  un po' dato , Consigli per un anno   di  Roberto Vacca ( Bompiani1995)  un antica  leggenda  orietale       di  un  sovrano  offeso   che non  reagi    ad  un offesa     e  quando tutti  increduli  per la  sua   calma  e non reazione   rispose  : <<   tanto  troverà  qualcun  altro  che lo punira  >>  infatti quella  persona  fu decapitata   da  un altro signorotto  locale  di  cui  aveva   insultato la  mare  . Ma  soprattutto :  1)  la  miglior  vendetta  è il perdono ., 2)  prendere  esempio  da  Gandhi  ., 3)  dal  romanzo il  conte  di montecristo  .

  concludo     questo  post       con le  note    della canzone  Mio caro padrone domani ti sparo  - Paolo Pietrangeli .

N.B    (    scusate lo  spiegone    ma   a  volte    è necessario ) 
ascoltate bene la  canzone  senza  pregiudizi  e  preconcetti ideologici  in quanto    sia il  testo  e     il  titolo   sono   sarcastici  e  contestualisti al periodo 1969\1984    di grossi cambiamenti    sociali   non solo d  violenza  i  cosidetti  :  strategia della  tensione ( bombe  di  stato  )  ,   anni  di  piombo  e  stragi  mafiose      . infattti un  verso  dice 
[...]  Compagni sia chiaro\Che il giorno ventuno\Migliore vendetta\Sia proprio il perdono\E allora saremo\Più grandi e più forti\Se tutti i rancori\Saranno sepolti [...] 

17.6.25

riflessioni e letture sotto l'ombrellone

Domenica  scorsa  dopo un bagno , inzialmene incerto , proprio come questo pellicano da me ripreso ) 

mi  sono    messo    a leggere      sotto l'ombrellone  .
Ora Sotto l'ombrellone , di solito oltre a chiaccherare si cazzeggia al cellulare e o si legge ( chi ancora lo fa ) qualcosa di poco impegnativo /d'evasione ma ci sono letture e  momenti in cui ti vengono sollecitate da le letture delle riflessioni interiori 

 Nel mio caso la lettura , causa di ciò, è stata un fumetto più precisamente la prima parte (  foto  a  sinistra  aspetto per recensirlo di leggere la seconda è quindi tutta la storia) dell'ultimo dylan dog . Ora come sempre o quasi  mi  sucedde  essa avviene tramite un dialogo interiore alla  Seneca  .  Soltanto    che a differeza  delle mie elucubrazioni  \  seghe  mentali  i   Dialoghi di Lucio Anneo Seneca rappresentano una raccolta di opere filosofiche che affrontano tematiche fondamentali dell’esistenza umana, quali la brevità della vita, la felicità, la tranquillità dell’animo e la gestione delle passioni. 
Questi scritti riflettono profondamente il pensiero stoico di Seneca e offrono consigli pratici per condurre una vita virtuosa e serena.
Ecco   la  mia  riflessione  .




Scacciare  \  tenere    fuori   i  propri demoni    conviverci \ contenerli o trasformarlòoi  ?  

Affrontare i propri demoni interiori è una sfida complessa, ma fondamentale per il benessere personale. Conviverci, trasformarli o rimuoverli sono tre approcci diversi, ognuno con i suoi vantaggi e difficoltà.

  • Conviverci: Accettare i propri demoni senza cercare di eliminarli può portare a una maggiore consapevolezza di sé. Secondo alcuni esperti, ignorarli li rende più forti, mentre riconoscerli permette di gestirli meglio.

  • Trasformarli: Alcuni suggeriscono di domare i propri demoni, trasformandoli in punti di forza. Ad esempio, la paura del rifiuto può essere affrontata lavorando sull'autostima e sulla gestione dell'ansia.

  • Rimuoverli: Sebbene sia difficile eliminare completamente certe paure o traumi, è possibile ridurne l'impatto attraverso il lavoro su di sé e il supporto psicologico.

Ci sono altre tecniche per gestire i demoni interiori ?

Sì, ci sono diverse tecniche per affrontare i propri demoni interiori e trovare un equilibrio. Ecco alcune strategie che potrebbero aiutarti:

  • Auto-osservazione e consapevolezza: Imparare a riconoscere i propri demoni è il primo passo per gestirli. Osservarli senza giudizio aiuta a ridurre il loro potere su di noi.

  • Dialogo interiore: Alcuni esperti suggeriscono di "incontrare" i propri demoni, trattandoli come ospiti e cercando di comprenderli invece di combatterli direttamente.

  • Trasformazione delle emozioni: Invece di reprimere le emozioni negative, è utile trasformarle in energia positiva attraverso attività creative, meditazione o esercizi di respirazione.

  • Accettazione e integrazione: I demoni interiori spesso derivano da parti di noi che abbiamo rifiutato. Accettarli e integrarli nella nostra identità può ridurre il loro impatto sulla nostra vita.

Se vuoi approfondire, puoi leggere di più  su questi   siti  

  1. https://animasulsentiero.com/come-dominare-un-demone-interiore/
  2. https://www.davidealgeri.com/i-demoni-interiori-riconoscerli-e-domarli/
  3. https://lamenteemeravigliosa.it/non-temete-i-vostri-demoni-domateli/
  4. https://ichi.pro/it/come-combattere-i-demoni-interiori-che-ti-impediscono-di-avanzare-nella-vita-101255585941035

Quale di queste tecniche ti sembra più adatta a te?  

Non ho un  metodo unico   gli alterno  .  dipende  da  che  tipo  di demone   devo affrotare  o  ho deciso  di risvegliare . Alcuni    gli  ho  (  e  gli sto  trasformando  )   altri    gli ho rimossi   ed  alcuni  dovrò farli 

 quelli  che    ha rimossonon  sono ritornati  ?

 a  volte   si perchè  si  niente  si crea    e niente  si  distrugge  tutto  si trasforma   . 

Quindi sei sempre   in lotta  con te     stesso  .    ti  fai continuamente    seghe  mentali   ma  non ti stanche  mai  ?

Più che lotta   con me stesso    preferisco il termine    in continiua   discussioe  \   trasformazione  . Non sapevo che  battere e levare  fosse  farsi seghe  mentali  . 

Ma non    ..... 

Mah io le  considero non solo negative  ma  utili   .  Perchè  preferisco   cosi  che  lasciarsi andare   e  essere  d'essi   tormentato . E poi Ogni parte del tutto  partecipa  al ciclo   della  vita e  della  morte   in e    equilibrio  . Cosi come  il  navigare   in acquee sconosciute   verso  destinazione  ignota . E poi  nella  vita   servono  entrambi  difesa   e  attacco  (   mia  lettura    della serie Kobra kay    appendice    della  saga  the   Karate Kid 

Ok   grazie  







31.1.25

con il cuore e con la mente per essere felici


partendo sia dal ritrovamento mettendo in ordine la mia libreria e rilettura di una vecchia agenda agenda
smemoranda più precisamente quella 1994/1995:
Con il cuore e con la mente  (  foto   a  destra  )  
dal video sotto   estrapolato  dal film  
da Caro diario  di Nanni  Moretti   ho  incominciato  a     farmi     anzi   meglio  a  rifarmi   ancora  ,  perché   è direttamente  o  indirettamente      che me  le  faccio      sia   con  l'analista  e   poi  da  solo   da  prima   che   aprissi il  blog  e  poi  i  social )   queste  elucubrazioni  ....  ehm  ....     domande   come fanno     quest articolo della rivista Grazia  e    quest  altro  del sito  (  uno  d quelli  da me   consultati   per  il post   odierno  )


The lamenteemeravigliosa.it/ da me  rielaborato . 




   Esiste davvero una distanza insormontabile tra mente e cuore oppure sono due cose in una? Viene prima il cuore e poi la mente o viceversa? Chi vi guida nella ricerca della verità    e  alla  creazione della  nostra opera  d'arte  ? 
Lungo la nostra vita  \  opera  d'arte   affrontiamo infinite battaglie tra questi due poli che controllano i nostri sentimenti, emozioni, decisioni, successi e fallimenti. Ci troviamo a interrogarci di fronte a grandi dilemmi che finiscono con l’annullarci, fanno crollare la nostra coerenza e ci fanno sentire insicuri, perché la maggior parte delle volte non sappiamo fino all’ultimo se stiamo facendo la scelta giusta. Ed è
proprio quando dobbiamo prendere una decisione che entrano in gioco mente e cuore.Quale dei due dobbiamo seguire e ascoltare?
La verità è che nessuno di questi due elementi è migliore dell’altro e  non  possiamo  usarli  da  soli  . Non possiamo lasciarci guidare soltanto dal cuore , altrimenti verremmo travolti dagli impulsi e dalle voglie senza nessun controllo: c’è bisogno che la mente analizzi i nostri desideri in modo saggio e cauto, per evitare che i momenti di follia determinino la nostra fine. Tuttavia, non possiamo nemmeno seguire fedelmente la mente , altrimenti ci priveremmo della libertà di provare sensazioni e costruiremmo un muro che bloccherebbe il passaggio a tutte le emozioni e passioni che dobbiamo ancora scoprire e sperimentare.
Da questa breve descrizione,    da me  rielaborata   del già  citato
https://lamenteemeravigliosa.it/mente-o-cuore/
potete capire che non esiste o bianco o nero di fronte ad una scelta: si tratta piuttosto di un ampio ventaglio di grigi, di diversa intensità, che si riflettono in noi stessi. Non esistono due sfumature identiche, proprio come non esistono due persone uguali: per questo non c’è una regola fissa che valga per tutti, ma ognuno deve riuscire a conoscere e a saper utilizzare la propria. Dobbiamo imparare ad ascoltarci, a comprenderci, a conoscerci.
Se ci riusciamo, non ci saranno situazioni, decisioni, circostanze davanti alle quali non sapremo che cosa fare. Potremo sempre usare la nostra “regola”, quella creata appositamente per noi, perché estratta dal nostro cuore e la nostra mente. Ognuno di questi due poli ci avrà messo del suo, perché devono entrare in connessione senza creare conflitti: sono due parti di noi destinate a capirsi e collaborare, solo in questo modo riusciremo a essere davvero noi stessi.Fermatevi e imparate a conoscervi: è un percorso lungo, ma la meta è raggiungibile. Cercate la sfumatura giusta per voi e usatela come guida. È difficile, ma non impossibili se sarete fedeli e onesti con voi stessi. Sentite e sperimentate per riuscire a creare il vostro personale vincolo tra mente e cuore.Quando qualcuno\a  di noi unisce  cuore &mente  è  un eroe  in quanto la  logica   non basta    quando   ci  si mette  all'opera  Infatti  ma  ha   bisogno  di   sentimento  ( del  cuore  )  logica  ed  istinto   sono   dovrebbero essere   dentro  di noi    che  agiamo   con il  cuore  se  usiamo    solo l'emozioni  ed i sentimenti  o con la  mente  se  usiamo  l'istinto  o  la  razionalità . 



11.11.23

smettere di farsi le seghe mentali è un illusione ma a volte ci si riesce da soli altri volte con l'aiuto indiretto d'altri

google

Infatti  come  da  titolo     dopo    aver  visto  il    video   delle  pagine  \  account  che  seguo

       la  cui  (  io almeno  l'ho  interpretato  cosi   ) La cui morale di questo video che hai voluto trasmetterci, è che dobbiamo credere in noi stessi e amarci. E stare a sentire di più ciò che ci suggerisce l'angioletto 😇o  il diavoletto 😈.Ecco  quellòo che  mi   è  sucesso qualche  giorno  fa  . M'ero
immedesimato    nella  vicenda  della    protagonista  di BLANCA  II    che  deve  << prendere  dlorose  decisioni    durissime  e di  come   non sia  facile  ma purtroppo  nolenti o volenti   esse  vadano prese >>
Ecco   che  il mio  giudice  interiore   mi  chiede  : 

<<     vero  quello  che  doici  . ma  come  fare >> .
Io  : <<  accettarle  >>
 Lui  : << Ok  ma  come >> 

Gli ho risposto       che non mi và  di fare   questo   gioco  e  lucubtratorio del botta  e risposta . E  che  basta  guerra  interiore    cerco un atimo  di pace  .  E  lui  come  come se  l'avessi ucciso \  messo a  tacere    per  magia ha  smesso    di  tormentarmi   .  Credo  che   abbia   capito ,   almeno  fiuno alla prossima  volta   che   Non si  può    semre  a  combattere   contromi  nostri  giudici interiori  .  Ma  cvredere  in noi 




29.10.23

ogni passo è un passo avanti

  mi faccio    la  stesa  domanda   e mi  do  la stessa   risposta    della  nuova  pubblicità   di calzedonia  “Ci dicono che per andare lontano, bisogna andare sempre avanti. Ma che significa, avanti?”.  Ora    mi direte ma non  avevi come  dichiarato in : << a volte basta poco per smettere di elucubrare inutilmente ( le seghe mentali ) >> smesso  di  farti   seghe  mentali  ? .
 Diciamo  che  sto  provando  a  smettere  ,  almeno per   quelle  inutili   tipo  quella  del post precedente  . ma   Questa domanda mette in discussione il concetto stesso di progresso e ci invita a considerare che spesso “andare avanti” significhi superare limiti invisibili e cliché che ci ostacolano nel percorso verso la nostra vera realizzazione.  Infatti la campagna “Ogni passo è un passo avanti”  : << avanti può essere un cambio di rotta , una discesa , o addirittura un passo indietro perchè avantgi può essere in qualsiasi direzione basta che ci orti dove vogliamo arrivare >> .
N.b
se dovessi , causa problemi auditivi gravi,averlo trascitto male sotto c'è il vide della pubblicità in questione .

 esprime il desiderio di evadere dai modelli preconfezionati e mette al centro le scelte individuali e l’importanza di superare i confini imposti dalla società.  Se Calzedonia continua a sostenere l’individualità di tutte le donne, invitandole a fidarsi delle proprie risorse interiori,  lo stesso  discorso   vale anche  per  noi  uomini

Calzedonia, la nuova campagna 2023 "Ogni passo è un passo avanti"

 

 Secondo  https://www.wondernetmag.com/  del   23\10\203        da  cui  ho presoanche la  foto      sopra    <<  Con la nuova campagna 2023, Calzedonia offre un nuovo punto di vista a tutte le donne. Pone l’attenzione su nuovi orizzonti in cui avanzare non è limitato dalle direzioni imposte dalla società. Calzedonia celebra i molteplici modi in cui le donne affrontano il viaggio della vita, sottolineando che quando si tratta di realizzazione personale, qualsiasi direzione intrapresa è sempre la giusta. Ogni passo che facciamo ci porta più vicini alla nostra autentica realizzazione.>>Perchè qualsiasi scelta, se consapevole e convinta, può essere uno strumento per avanzare nella vita

28.10.23

a volte basta poco per smettere di elucubrare inutilmente ( farsi le seghe mentali )

questa poeia suggeritami dal contatto Maria Patanè




Vivere significa scegliere.
Dovremmo fare come gli alberi.
Sfrondare, potare i rami secchi,
rinunciare alle zavorre
che ci appesantiscono
e non ci fanno crescere.
Solo così la linfa può salire,
restituirci nuovo entusiasmo,
nuova passione
nella corsa verso il cielo,
verso la luce.

Agostino Degas


Una risposta bellissima alla mia elucubruzazione / sega mentale : a che serve vivere se poi dobbiamo morire ?  

23.10.23

E' meglio affrontare i mostri \ incubi del passato sotterarli ed godersi il presente ?

E' meglio   affrontare  i nostri monstri \ iuncubi del passato  sotterarli  ed  godersi   il presente   ?
una domanda molto interessante . “Affrontare i mostri  e  gli incubi   del nostro passato o sotterarli ed godersi il presente”  può essere interpretata in diversi modi.  Posso suggerirti alcune riflessioni sul tema. 
Ora Sebbene sia importante imparare dal proprio passato, non dovremmo permettere che esso ci ostacoli nel presente.
Vivere nel passato può impedirci di apprezzare il presente e di guardare al futuro con ottimismo. D’altra parte, affrontare i nostri demoni interiori può essere un’esperienza liberatoria e aiutarci a crescere come individui.
In ogni caso, è importante ricordare che ognuno di noi ha il potere di scegliere come affrontare il proprio passato. Se ti senti bloccato dal tuo passato, potresti considerare di parlare con un professionista qualificato che possa aiutarti a superare i tuoi ostacoli.! In generale, è importante imparare a vivere nel presente e a non rimanere intrappolati nel passato. Come afferma un articolo di Vivere Adesso, la nostra mente tende a soffermarsi sulle situazioni vecchie e ci costringe a rimanere lì dove abbiamo fallito, dove abbiamo sbagliato . Tuttavia, ciò non significa che dovremmo ignorare completamente il nostro passato. Secondo un altro articolo di La Mente è Meravigliosa, il nostro desiderio di ancorarci al passato finisce con l’intorpidire la nostra crescita. Combattiamo una battaglia che rischia di danneggiare la nostra salute psicologica, soprattutto se riviviamo il passato in modo ossessivo, senza goderci il presente . Pertanto, è importante trovare un equilibrio tra affrontare i nostri demoni del passato e goderci il presente.Bisogna  tenere  conto però  che  non esiste   una  risposta   valida er  tutti\e  in quanto  ciascuno  di noi ha   visioni  del mondo diverse   dalla  nostra   cioè varia  da  persona  a persona  come  dimostra      questa  scena    famossima cinematografica  

 e nel  tuo   caso   ?  
Per  il momento nonostante  sia     come  il protagonista del  film   (  vedere  video  sopra   )  uno  che  si  trova    a disagio   e  che  lotta o  almeno    per  non omologarsi   completamente   che  alternano   il  loro vivere   \  viaggiare   frapassato e presente    cercando un centro  di gravità permamente   tra   i due 



Come posso imparare a vivere nel presente?

in linea generale Ecco alcuni consigli per imparare a vivere nel presente:
  1. Pratica la consapevolezza: La consapevolezza è la capacità di essere presenti e di osservare ciò che accade intorno a noi senza giudicare o reagire. Puoi iniziare esercitandoti a concentrarti sulla tua respirazione, sui suoni che ti circondano o sulle sensazioni fisiche che provi .

  2. Focalizzati sulle tue attività quotidiane: Cerca di concentrarti sulle attività che stai svolgendo in questo momento, invece di lasciare che la tua mente vaghi altrove. Ad esempio, se stai facendo una passeggiata, cerca di notare i dettagli del paesaggio intorno a te .

  3. Pratica la gratitudine: Prenditi il tempo per apprezzare le cose buone della tua vita e per ringraziare le persone che ti circondano. Questo può aiutarti a concentrarti sul presente e ad apprezzare ciò che hai .

  4. Limita l’uso dei social media: Gli smartphone e i social media possono distrarci facilmente dal momento presente. Cerca di limitare il tempo che trascorri sui social media e di concentrarti invece sulle attività che ti piacciono .

  5. Pratica la meditazione: La meditazione può aiutarti a sviluppare la consapevolezza e ad apprezzare il momento presente. Ci sono molte app di meditazione disponibili online, come Headspace e Calm, che possono aiutarti a iniziare .


Quali sono i benefici di affrontare il nostro passato? 
stare meglio med  in pace  con se  stessi   ed  avere meno incubi  ed  mostri     che  ti tormentano  
Cosa succede se non riusciamo ad affrontare il nostro passato?
l'opposto della  riposta    precedente

  e    se   ...... 

Basta    adesso    con leseghe  mentali     che  sta per  arrivare  l'alba     e  dobbiamo  coincentrarci  su  una  nuova  fiornata  d'affrontare    .  E  poi  domani  è  un altro  giorno 

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n LX IMPARATE A “LEGGERE” IL LINGUAGGIO DEL CORPO

 Il linguaggio del corpo da solo non basta a prevenire femminicidi o violenze, ma può essere un segnale precoce utile se integrato con educ...