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17.10.25

nel film fino alle montagne di Sophie Deraspe sembra d'essere in sardegna

 leggi   ache   

  1. https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2025/10/ovidio-marras-il-pastore-sardo-che.html
  2. https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2025/10/teulada-muore-108-anni-luomo-piu.html
  


 quando i miei  hanno  selto    di  vedere      Fino alle montagne - Film (2024) - MYmovies.it mi   sono   chiesto   ma  sara  una  coincidenza ( di solito   non  credo  tanto  ad esse  )   in quanto nei post  precedenti   vedere  url  sopra   avevo  riportato    le storie  di : 1)  Ovidio Marras, il pastore sardo che rinuncio’ a 700 milioni di euro  da  i benetton  per difendere il suo terreno nel Sud Sardegna  da  una speculazione    immobiliare
   2 )  Teulada, muore a 108 anni l’uomo più anziano della Sardegna: addio a Pietrino Culurgioni Viveva a Capo Spartivento, era il simbolo di una secolare tradizione pastorale . 
Un  film fortemente sensibile che affronta il tema dello sradicamento e dei limiti umani . All'inizio mi sembrava una copia del fim Il vento fa il suo giro un film del 2005, diretto da Giorgio Diritti, << basato su una storia realmente capitata a Ostana e osservata dallo sceneggiatore Fredo Valla. Il titolo riprende un proverbio occitano, col significato di "tutto ritorna". .... >> da Il vento fa il suo giro  Wikipedia . Ma  poi    , ma n  mano  che   poseguivo    nella  visione   e    rilllegendo  le  trame    nonotante  l'argomento  comune     si differenziano  . Un film  . forse  perchè sono abituato al mondo della pastorizia e   delle  campagne  ,  discreto   e  prevvedibile   in certi punti  , ma   con   Bellissime le immagini della montagna ripresa nel buono e cattivo tempo. Il desiderio quasi chimerico ed ideale di vivere la vita del pastore e la favola della vita semplice e al contatto della natura alla fine diventa una realtà. Una dimensione saldamente ancorata nel cuore dei protagonisti. L'ideale aspirazione dopo essere stato temprata dalla cruda e brutale realta' trova una sua forma concreta in una dimensione possibile e personale di vita.  voto 6

16.10.25

diario di bordo n 152 immmigrazione non è solo un pericolo la storia di Francois Bazie, 45 anni, originario del Burkina Faso ed ex rifugiato politico, è arrivato in Italia nel 2015. Oggi vive sulle colline sopra Carrara, dove ha fondato un’azienda vinicola. ., rifiuti zero il caso di capannori ( toscana )

Francois Bazie, 45 anni, originario del Burkina Faso ed ex rifugiato politico, è arrivato in Italia nel 2015. Oggi vive sulle colline sopra Carrara, dove ha fondato un’azienda vinicola. Si tratta di terre difficili da coltivare, spesso soggette a rischio di frana, ma Francois è riuscito a trasformarle in sei ettari di vigneti a picco, da cui ogni anno produce circa diecimila bottiglie, con etichette che ricordano il suo Paese d'origine 
 
Durante la vendemmia lavorano con lui una quindicina di persone: alcuni braccianti italiani, altri migranti provenienti dai centri di accoglienza del territorio, oltre alla moglie e ai sei figli. Francois ha inoltre esportato alcuni dei suoi vitigni in Burkina Faso, con l’obiettivo di creare nuove opportunità di lavoro per i suoi connazionali. Lo abbiamo incontrato durante la vendemmia per farci raccontare la sua storia e capire come funziona la sua impresa.

 .....

 A Capannori, in provincia di Lucca, i rifiuti sono quasi scomparsi. Merito di un sistema che punta sul riutilizzo, il riciclo e una serie di misure di prevenzione condivise dall’intera comunità.

L’obiettivo “rifiuti zero” è diventato una vera e propria filosofia di vita per molti cittadini. Abbiamo incontrato alcune delle persone che, per prime, hanno creduto nel progetto e lo hanno reso possibile.

Ovidio Marras, il pastore sardo che rinuncio’ a 700 milioni di euro per difendere il suo terreno nel Sud Sardegna. La storia fece il giro del mondo…

 È stato presentato ieri al Festival del cinema di Roma un film che racconta la storia di Ovidio Marras, il pastore sardo che difese la sua terra nel Sud Sardegna e vinse. Eccovela.


  da   https://www.cronachedallasardegna.it/ 16.10.2025

Ci troviamo nel Sud della Sardegna, nel comune di Teulada, tra Tuerredda e Capo Malfatano. Qui si svolge la vita e la vicenda giudiziaria di Ovidio Marras, morto il 6 gennaio 2024, dopo aver trascorso gli ultimi anni della sua vita a combattere contro una cordata di imprenditori che volevano appropriarsi del suo terreno e della sua casa, unu furriadroxus, come si chiama da quelle parti.Ma andiamo per ordine. Ovidio Marras nasce in una famiglia di pastori. Dopo la quarta elementare lascia la scuola ed inizia a
lavorare la terra nei pressi del comune di Teulada, Sud Sardegna.Acquista le mucche e le pecore e diventa pastore. Sente parlare negli anni sessanta dei colonizzatori che arrivano in Sardegna e comprano case e terreni per poche centinaia di migliaia di lire, per costruire la Costa Smeralda, dove Ovidio non andrà mai.Ovidio coltiva la sua terra ed usufruisce di una via nella quale fa transiitare il suo pascolo. Agli inizi degli anni 2000 inizia a vedere attorno al suo terreno persone sconosciute, istranzos, che erano li’ per misurare terreni ed edificare poco distante dalla sua casa in campagna, una villa extra lusso di proprietà dei Benetton.Passano gli anni ed Ovidio viene a sapere che quegli istranzos misuravano i terreni attorno al suo perché volevano costruire un resort extta lusso, colate di cemento in quel Paradiso che sentiva proprio e voleva restasse tale.Gli acquirenti facevano capo ad una joint venture, la Sitas srl, della quale facevano parte nomi altisonanti dell’economia italiana: da Benetton a Marcegaglia ai Caltagirone.Avevano già iniziato a comprarsi i terreni accanto a quelli di Ovidio e contattarono anche lui per procedere all’acquisto e mandarlo via da li, arrivando ad offrirgli 700 milioni di euro nel 2009.Ma Marras rifiuto’ tutte le loro offerte: “Guardate che io non vendo. Questa è la terra di mio padre e del padre di mio padre e me la tengo e voi qui intorno non avete diritto di costruire. I soldi volano, ma la terra resta”, disse Marras.Un giorno Marras vide recintare un cantiere vicino al suo terreno e che il sentiero che per tutta la vita aveva usato per pascolare gli animali verso il mare, era stato deviato senza il suo consenso e senza dargli le chiavi per aprire i cancelli che secondo i colonizzatori andavano chiusi per sicurezza durante la notte.Ovidio Marras si oppose e ricorse in giudizio contro la cordata di imprenditori. Arrivo’ sino alla Corte di Cassazione, vincendo in tutti e tre i gradi di giudizio e dimostrando che il progetto della costruzione del resort nella sua Teulada, era passato al momento della valutazione ambientale perché il progetto era stato diviso in tanti diversi lotti e di conseguenza non era in regola. Marras investi’ oltre centomila euro in spese legali, affidandosi ad un legale di fama e vinse la sua battaglia. Come Davide contro Golia.Un Davide che grazie alla sua determinazione, al suo amore per la sua terra e la Sardegna, impedi agli imprenditori di rovinare quel paesaggio selvaggio ed unico nel quale era cresciuto e che voleva lasciare intatto per chi sarebbe venuto dopo di lui.Perdendo le cause, la joint venture fu costretta a demolire tutto ciò che aveva costruito negli anni precedenti.“Qui mi avevano preso per scemo, ma io non mi sono arreso. Volevano circondarmi di case, volevano intrappolarmi nel cemento. Forse speravano che me ne andassi”, disse dopo la sua vittoria giudiziaria Ovidio Marras, “Ma adesso saranno costretti a buttare giù tutto. Non era accettabile che noi dovessimo andare via da qui, da casa nostra, per far posto ai ricchi. Questo posto è di tutti ed io lo dovevo difendere “.Se oggi Tuerredda, Capo Malfatano e tutta la zona circostante possono godere della bellezza incontaminata che ancora vantano, lo dobbiamo ad Ovidio Marras, morto serenamente a 93 anni dopo aver sconfitto multi miliardari che volevano sradicarlo dai luoghi nei quali era cresciuto.Grazie signor Marras, ce ne fossero uomini come Lei.

12.1.24

ALLA PAURA DEL CLASSICI NON SI RISPONDE CON LA CANCEL CULTURE MA LEGGENDOLI




in sottofondo   

 Ad  attirami   alla lettura     prima  di  La  canzone  di  Achille   di M.Miller  ( ne   ho  parlato    nei post  precedenti  ( qui  e qui   per  saperne  di più o non avete  letto i post    in questione ) !)     ed  a  rileggermi    in particolare  la  vicenda  di  Achille    l'Illiade    è  appunto   la  cancel  culture   ed  il  divieto   in una  scuola  Usa  di parlare  e far  studiare  Omero  .  Ora  Non ho fatto il classico ma lo scientifico ma ricordo ancora per    averlo studiato   con perifrasi alle  scuole  medie ( voi non so   ) questi versi: « Cantami, o diva, del Pelide Achille l’ira funesta?» ovvero Il verso iniziale  dell'Iliade di Omero⁕ .

Si tratta di un invito alla musa Calliope a cantare l'ira funesta di Achille, figlio di Peleo, che causò molti lutti agli Achei Achille trascinò molte anime di eroi morti prematuramente nell'Oltretomba e abbandonò i loro corpi perché diventassero pasto di cani e di uccelli


Ecco, a quanto pare Omero secondo il politicamente corretto e il neo femminismo è il capostipite della «mascolinità tossica» e un esempio di «patriarcato» a detta dei   progressisti della cancel culture , in realtà  i nuovi  censori    va bandito dalle scuole. « Sono molto orgogliosa di dire che quest’anno abbiamo rimosso l’Iliade e l’Odissea dai nostri programmi », dichiara Heather Levine, che insegna alla Lawrence High School. Negli Stati Uniti non hanno gradito che gli eroi omerici siano guerrieri «forti e dai capelli biondi», e hanno pensato bene di impedire ai ragazzi di leggerlo in classe. Ma di cosa parla l’Iliade? Dell’onore, di gelosia, amicizia, tradimenti, di uomini assetati di potere che vorrebbero dominare il mondo e di innocenti che muoiono in modo tragico a causa di una guerra voluta dai potenti.
Vi suona familiare ? Ma soprattutto parla dell’amore: dell’amore verso la propria patria, l’amore fraterno e dell’amore di un padre nei confronti del figlio. Vi ricordate di quando il vecchio Priamo supplica Achille di restituirgli il corpo di Ettore ? Io mi ricordo che quando lo lessi non scolasticamente per la prima volta mi commossi del dolore di questo padre che avanza nella notte vestito come un mendicante e si mette in ginocchio davanti all’assassinio di suo figlio. E vi ricordate la scena in cui Ettore dice addio alla moglie e al figlioletto? Ecco, in quei momento la guerra non è più gloriosa, non è più eroica, ed Omero ve lo mostra ! Secondo voi è tossico tutto questo? E sì l’Iliade parla di uno scontro tra due civiltà, esattamente come le guerre di oggi, ed esattamente come le guerre di oggi nasce da un pretesto, il tradimento di Elena nei confronti del marito Menelao che un uomo assetato di
potere, Agamennone, fratello di Menelao, sfrutta per dare inizio alla guerra. Per distruggere i suoi nemici. E alla gente «racconta» la favoletta del tradimento di Elena. Perché forse il vero motivo per bandire i classici non è perché , o almeno  non solo  ,  sono politicamente scorretti e non stanno al passo con i tempi ma perché lo sono fin troppo   vedere il sucesso dei romanzi ispirati ad Omero di M.Miller    che lo sviluppano e lo ripropongono da un altra prospettiva ad  iniziare    da " la canzone di Achillle di da me recensita   precedentemente  
 Non sia mai che i ragazzi leggendoli, incomincino a fare una cosa pericolosissima per tutti i governi, i politici e gli Agamennone di oggi: pensare con la propria testa  e  a  fare    collegamenti con l'oggi   !  Infatti  come  fa  notare    : <<  Perché leggere l’Iliade ora che non siamo più a scuola e non ci costringe nessuno |   >>  di Cristiana Chiumenti   su www.medium.it
[.... ]
È una finestra su un mondo lontano
L’Iliade è un caposaldo della letteratura greca e quindi un classico per eccellenza. E il problema dei classici è che a nessuno va di fare qualcosa quando gli viene imposto: a scuola ci obbligano a leggerli, parafrasarli, analizzarli soltanto per preparaci a un’interrogazione. Una volta finita quella, ecco che dimentichiamo tutto. Eppure la loro importanza sta nella loro testimonianza, nel loro potere di rievocare mondi tanto concreti quanto lontani e di farli rivivere ogni volta. Nel suo libro Io Agamennone (Einaudi), il grecista Giulio Guidorizzi celebra la forza della parola quando scrive che, se oggi conosciamo i nomi e le gesta di questi grandi eroi è “perché esistono i versi del poeta che li celebrò, e perché la parola è l’unica cosa davvero immortale, mentre le altre periscono”.
Sta soltanto a noi, con la lettura, dare a questi versi la possibilità di trasportarci indietro nel tempo e farci rivivere questi mondi lontani: quelle dell’Iliade sono davvero “parole capaci di scavalcare il tempo, perché sanno scorgere i legami segreti delle cose”.                 [...] 
se foste interessati ad approfondire un po’ i fatti dell’Iliade e  d'Omero  , potete dare un’occhiata a questa lectio tenuta da Massimo Cacciari qualche anno fa al Palazzo Ducale di Genova, in cui riflette proprio sulla Guerra di Troia :


Se ancora mi chiedete a che serve leggere o conoscere i classici ? Un esempio non Omerico , ma che cade
penello sul discorso i cui abbiamo parlato prima è La poesia


“Days” di philp  Larkin è una riflessione sulla natura del tempo e sulla sua relazione con la felicità. Ecco la poesia in lingua originale  e   con  sotto   la  traduzione  proposta   dal sito   
OPIFICIO ROSSELLI /// laboratorio di poesia e conoscenze :
What are days for?
Days are where we live.
They come, they wake us
Time and time over.
They are to be happy in:
Where can we live but days?
Ah, solving that question
Brings the priest and the doctor
In their long coats
Running over the fields.




Essa mi  ha  fornito  la  risposta   a  questa mia   domanda  elucubratoria    a  che  servono i   giorni ? e  a  voi ?






30.12.23

mai 4 di copertina è cosi galeotta e veritiera . Madaleine Miller la canzone di Achille


 Lo  so     che    si  dovrebbe    e  sarebbe  più  giusto  aspettare   a  leggere  tutto il libro, per recensirlo    cioè   poter definirlo valido   o meno  . Ma se  una persona  -- come suggeriva Nicola Tanda  il mio  compianto  prof    universitario di letteratura   italiana  --  ha    gli  strumenti  critici o  s'informa  cioè  legge la  trama oppure   sente   dal  vivo l'autore ad  una  presentazione    della  sua opera  , lo sente  o legge  su  media  ,  o ha  la fortuna     ad intervistarlo  per  il suo sito  \  blog  ,  ecc  dovrebbe   essere  in  grado   gia   dalla  quarta  di copertina  o da primi  capitoli  farsi  al  90 %   un idea  in merito a  ciò  che  s'appresta   a  leggere  o regalare  \  farsi regalare 
Io  ho  appena     iniziato    a leggere  i primi  due  capitoli  fin ora   ( trovate  a sinostra la foto dell'autrice e sotto la  copertina      )  di  La  canzone  di  achille  di  madeline   Miller , dopo averne sentito parlare e letto la quarta di coperina
Mi sta già , dalle recensioni , speciali di giornali , ricerchè web , ecc prendendo ed spronando ad andare avanti nella lettura Infatti mi sono  ritornati   alla mente  e ho niziato un viaggio pindarico alla mia infanzia ed giovinezza cioè agli studi scuola media  con racconti Omerici (  Illiade   e Odissea  )  e Liceali \ universitari l'Eneide  di Virgilio . Ma  soprattutto  la bellissima e toccante canzone : Eurialo e Niso  di Massimo Bubola  - Gang e    la recente lettura i qualche anno fa ( 2017 se no ricordo male ) del fumetto Bonelliano il sangue dei mortali --- copertina sotto al centro --- ovvero il n° 58 pe essere più precisi della collana Le Storie Bonelli, racconta le vicende della guerra di Troia da un punto di vista attualizzante e abbastanza originale.  <<   Niente “riassunto esaustivo”, ovviamente, ma una chiave interessante che giustifica pienamente l’operazione di rilettura. ......    continua  sull'articolo     :  Una rilettura pacifista (e fantasy) della guerra di Troia: 'Il sangue dei mortali'    di Fumettologica  >>

Il lavoro è firmato da Giancarlo Marzano, sceneggiatore di Dylan Dog dal 2004, per i disegni di Tommaso Bianchi, al suo esordio presso la casa editrice di Via Buonarroti.
Infatti  mi  sa  che     dovrò  fare  come      suggerisce appunto la  4  di copertina   del libro citato     regalato   da  zio per  natrale    a  mia  madre  


Dimenticate Troia, gli scenari di guerra, i duelli, il sangue, la morte. Dimenticate la violenza e le stragi, la crudeltà e l'orrore. E seguite invece il cammino di due giovani, prima amici, poi amanti e infine anche compagni d'armi – due giovani splendidi per gioventù e bellezza, destinati a concludere la loro vita sulla pianura troiana e a rimanere uniti per sempre con le ceneri mischiate in una sola, preziosissima urna. Madeline Miller, studiosa e docente di antichità classica, rievoca la storia d'amore e di morte di Achille e Patroclo, piegando il ritmo solenne dell'epica alla ricostruzione di una vicenda che ha lasciato scarse ma inconfondibili tracce: un legame tra uomini spogliato da ogni morbosità e restituito alla naturalezza con cui i greci antichi riconobbero e accettarono l'omosessualità. Patroclo muore al posto di Achille, per Achille, e Achille non vuole più vivere senza Patroclo. Sulle mura di Troia si profilano due altissime ombre che oscurano l'ormai usurata vicenda di Elena e Paride.

 

 concludo   lasciandovi alla versione  audio    il  primo  capitolo  nella  bellissima  interpretazione   del curatore    deo  canale   youtube Storia&Storie!  dove  se  volete    trovate   gli altri  capitoli   dell'opera   in questione  

 



scusate  la  brevità ,  ma  scapppo   la lettura    del  3  capitolo  m'attende  


Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n LX IMPARATE A “LEGGERE” IL LINGUAGGIO DEL CORPO

 Il linguaggio del corpo da solo non basta a prevenire femminicidi o violenze, ma può essere un segnale precoce utile se integrato con educ...