È stato presentato ieri al Festival del cinema di Roma un film che racconta la storia di Ovidio Marras, il pastore sardo che difese la sua terra nel Sud Sardegna e vinse. Eccovela.
da https://www.cronachedallasardegna.it/ 16.10.2025
Ci troviamo nel Sud della Sardegna, nel comune di Teulada, tra Tuerredda e Capo Malfatano. Qui si svolge la vita e la vicenda giudiziaria di Ovidio Marras, morto il 6 gennaio 2024, dopo aver trascorso gli ultimi anni della sua vita a combattere contro una cordata di imprenditori che volevano appropriarsi del suo terreno e della sua casa, unu furriadroxus, come si chiama da quelle parti.Ma andiamo per ordine. Ovidio Marras nasce in una famiglia di pastori. Dopo la quarta elementare lascia la scuola ed inizia a
lavorare la terra nei pressi del comune di Teulada, Sud Sardegna.Acquista le mucche e le pecore e diventa pastore. Sente parlare negli anni sessanta dei colonizzatori che arrivano in Sardegna e comprano case e terreni per poche centinaia di migliaia di lire, per costruire la Costa Smeralda, dove Ovidio non andrà mai.Ovidio coltiva la sua terra ed usufruisce di una via nella quale fa transiitare il suo pascolo. Agli inizi degli anni 2000 inizia a vedere attorno al suo terreno persone sconosciute, istranzos, che erano li’ per misurare terreni ed edificare poco distante dalla sua casa in campagna, una villa extra lusso di proprietà dei Benetton.Passano gli anni ed Ovidio viene a sapere che quegli istranzos misuravano i terreni attorno al suo perché volevano costruire un resort extta lusso, colate di cemento in quel Paradiso che sentiva proprio e voleva restasse tale.Gli acquirenti facevano capo ad una joint venture, la Sitas srl, della quale facevano parte nomi altisonanti dell’economia italiana: da Benetton a Marcegaglia ai Caltagirone.Avevano già iniziato a comprarsi i terreni accanto a quelli di Ovidio e contattarono anche lui per procedere all’acquisto e mandarlo via da li, arrivando ad offrirgli 700 milioni di euro nel 2009.Ma Marras rifiuto’ tutte le loro offerte: “Guardate che io non vendo. Questa è la terra di mio padre e del padre di mio padre e me la tengo e voi qui intorno non avete diritto di costruire. I soldi volano, ma la terra resta”, disse Marras.Un giorno Marras vide recintare un cantiere vicino al suo terreno e che il sentiero che per tutta la vita aveva usato per pascolare gli animali verso il mare, era stato deviato senza il suo consenso e senza dargli le chiavi per aprire i cancelli che secondo i colonizzatori andavano chiusi per sicurezza durante la notte.Ovidio Marras si oppose e ricorse in giudizio contro la cordata di imprenditori. Arrivo’ sino alla Corte di Cassazione, vincendo in tutti e tre i gradi di giudizio e dimostrando che il progetto della costruzione del resort nella sua Teulada, era passato al momento della valutazione ambientale perché il progetto era stato diviso in tanti diversi lotti e di conseguenza non era in regola. Marras investi’ oltre centomila euro in spese legali, affidandosi ad un legale di fama e vinse la sua battaglia. Come Davide contro Golia.Un Davide che grazie alla sua determinazione, al suo amore per la sua terra e la Sardegna, impedi agli imprenditori di rovinare quel paesaggio selvaggio ed unico nel quale era cresciuto e che voleva lasciare intatto per chi sarebbe venuto dopo di lui.Perdendo le cause, la joint venture fu costretta a demolire tutto ciò che aveva costruito negli anni precedenti.“Qui mi avevano preso per scemo, ma io non mi sono arreso. Volevano circondarmi di case, volevano intrappolarmi nel cemento. Forse speravano che me ne andassi”, disse dopo la sua vittoria giudiziaria Ovidio Marras, “Ma adesso saranno costretti a buttare giù tutto. Non era accettabile che noi dovessimo andare via da qui, da casa nostra, per far posto ai ricchi. Questo posto è di tutti ed io lo dovevo difendere “.Se oggi Tuerredda, Capo Malfatano e tutta la zona circostante possono godere della bellezza incontaminata che ancora vantano, lo dobbiamo ad Ovidio Marras, morto serenamente a 93 anni dopo aver sconfitto multi miliardari che volevano sradicarlo dai luoghi nei quali era cresciuto.Grazie signor Marras, ce ne fossero uomini come Lei.