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3.11.25

chi lo ha detto che il fumetto non possa porti domande e spronarti facendoti coraggio il caso di “Paperino e il flagello degli otto mari” n 3649 di Soggetto e sceneggiatura di Marco Nucci Disegni di Fabrizio Bennossi

A casa di amici mi sono messo a leggere sottraendolo al loro figlio l'ultimo n di topolino è ho letto tutto d'un fiato la bellissima storia Paperino e il flagello degli otto mari . E proprio questa storia in particolare una delle ultime tavole ( vedere sotto a destra ) mi ha fato venirein mente una riflessione che riporto sotto .
Sbarazzarmi delle mie paure oppure come dice la tavola : « ... sono delle alleate ! una fidata flotta che aiuta a mantenere la rotta » . ?
Analizzando semanticamente la frase sbarazzarsi delle paure sembra che essa non ha senso compiuto, ma sembra unire concetti legati al disturbo da accumulo (disposofobia) e alla difficoltà di separarsi dai propri oggetti. In particolare, la difficoltà di "sbarazzarsi" ( ma anche dell'opposto, ovvero Non sbarazzarsi: cioè l'incapacità o la difficoltà a buttare via gli oggetti ) degli oggetti di cui il soggetto prova angoscia nel separarsene è il sintomo principale di questo disturbo, che si contrappone al "proprio" che potrebbe indicare l'ossessione per il possesso . Ma poi m'accorgo ripensado alla storia in questione che essa ha il significato di liberarsi di qualcosa in questo caso delle paure . Ritornando alla domanda in cui parlavo nelle righe precedenti .
Devo riconoscere che ha ragione Cormorano Teach quando suggerisce a Paperino quela frase ( vedere foto a sinistra )
Infatti Non esistono persone completamente prive di paura: la paura è un'emozione naturale e necessaria, ma il coraggio consiste nel saperla riconoscere e nel poter agire nonostante essa.
Essa è una risposta innata che serve a proteggerci di fronte a pericoli reali o immaginari, e si manifesta sia fisicamente che psicologicamente . Anche senza minacce apparenti, l'essere umano può provare paura anticipando eventi futuri o immaginando scenari negativi .
Persone diverse reagiscono con intensità differenti in base a diverse esperienze passate, cultura, educazione e fiducia in sé stesse. Inoltre dobbiamo distinguere fra paure che sono razionali e ci possono anche salvare la vita, altre sono irrazionali e ci limitano, impedendoci di vivere pienamente . 
Non provare paura non significa essere coraggiosi: la vera forza dell'essere umano risiede nel saper riconoscere la paura e nel superarla, affrontando sfide e incertezze nonostante il timore Figure notevoli come Giovanna d'Arco o Nelson Mandela hanno dimostrato che il coraggio nasce dalla capacità di agire anche in presenza di paura, trasformandola in determinazione e
azione cosciente Anche nella vita quotidiana, ogni piccolo gesto che compiamo nonostante il timore – parlare in pubblico, affrontare un cambiamento, avvicinarsi a sfide nuove, ecc può rappresentare un esempio di coraggio rispetto alla paura .
Vedere quindi La paura come opportunità di crescita personale ovvero accoglierla \e senza esserne paralizzati permette di sviluppare consapevolezza di sé e forza interiore.
Tecniche come la meditazione, la consapevolezza e, in alcuni casi, ipnosi o terapia cognitivo-comportamentale aiutano a riconoscere le paure e a reagire in modo costruttivo . La paura può diventare così uno strumento che segnala opportunità di crescita piuttosto che un ostacolo insormontabile.
In sintesi ecco che nessuno\a di noi, sottoscritto compreso è completamente senza paura,perché la paura è parte della natura umana. Ciò che distingue le persone coraggiose è la capacità di convivere con la paura, trasformandola in energia per agire e crescere. Vivere senza paura totale non è possibile né necessariamente desiderabile, ma vivere coraggiosamente nonostante la paura è il vero segreto del successo e del benessere personale .
Ecco che l'altro mio Io mi sta per chiedere ma come farlo ?
Per farlo è fondamentale affronterle progressivamente invece di evitarle, accettando di non poterle controllare completamente e lavorando sull'autostima attraverso sfide graduali e l'apprendimento dagli errori. Tecniche come la respirazione profonda, la meditazione e l'immaginazione controllata possono aiutare a gestire l'ansia correlata, mentre l'obiettivo non è eliminare la paura, ma imparare a conviverci ed affrontare le paure s piccoli passi: Inizia da sfide piccole e gestibili per guadagnare coraggio e fiducia, abituandoti gradualmente alle sensazioni che la paura provoca. Ecco come consigliano gli esperti
Accettarla e riconoscerla invece di combatterla solo . Questo passaggio ti libera dal blocco e ti permette di trasformarla in una risorsa.
Impara a conviverci: L'obiettivo non è eliminare la paura del tutto, ma imparare a gestirla e a conviverci in modo più sano, focalizzandoti sul vivere bene nonostante le difficoltà.
Gestire i pensieri correlati cioè accetta i pensieri soprattutto quelli ossessivi senza cercare di allontanarli subito, osservandoli in modo distaccato.
Rimanda i pensieri soprattutto quelli negativi dicendo a te stesso "ci penso dopo", così da togliere loro forza e intensità e magari dimenticarti quali fossero
Limita i pensieri ossessivi: Se necessario, usa affermazioni decise come "Basta!" per bloccare il pensiero.
Programma momenti per pensare Dedica degli orari specifici della giornata ai pensieri negativi o meno , anziché lasciare che ti assillino continuamente.Tecniche di rilassamento e gestione dell'ansia
Respira profondamente cioè Pratica la respirazione profonda o tecniche di respirazione guidata per ridurre l'ansia.
Meditazione e mindfulness cioè Dedicati a pratiche come la meditazione o la mindfulness per spostare l'attenzione dai pensieri al corpo e favorire il rilassamento.
Sii attivo in quanto l'attività fisica, lo yoga o altre attività sportive sono ottimi modi per ridurre l'ansia generale.
con questo è tutto . Ma prima di lasciarvi ecco i siti da me consultati
















27.10.25

la tragedia , la commedia , la polemica

 LA  TRAGEDIA

Ce ne  sarebbero   tante  di tragedie  di cui parlare  . Ad esempio   : morti bianche \  sul lavoro,  violenza  politica e  giovanile,femminicidi  \  violenza  di genere, ecc . Ma oggi  preferisco   soffermarmi   siugli incidenti automobilistici .   Qualcuno dirà , ma  non è una novità , ne  succedono tutti  i  giorni   n'è piena   la  cronaca  locale e   spesso come tappabuchi in  quella   nazionale   . Vero . Ma    purtroppo   essi sono  in  aumento per    imprudenze (  velocita  ,  nessuna  protezione ) ,  cmportamenti   impropri  ( cellulare  ,  droga , alcool  )   , oltre  scarsa manutenzione  e  situazione   pessima  delle strade  , destino e  condanna morale e  giuridica   per un semplice bicchiere   e  odio degli haters    . Ma   in quest'ultimo caso,riportato  sotto c'è  dietro  una storia   particolare .   ecco  la     cronaca   

da L'ECO DELLA BARBAGIA di Giorgio Ignazio Onano La morte di Omar Masia, 25enne di #Calangianus, ci insegna di come il destino sia al tempo stesso spietato e crudele.Nella notte, la bmw su cui Omar viaggiava con degli amici è precipata da un ponte lungo la strada Baldu- L’Agnata, ferendo i suoi 4 amici e non lasciando scampo a Omar.Ma a rendere ancor più sconvolgente questa tragedia è apprendere che all’arrivo dei soccorsi, tra i vigili del fuoco, ci fosse anche il padre di Omar, sconvolto quando tra le lamiere ha scoperto che ci fosse il figlio. Penso al dolore di un genitore abituato a salvare vite umane, e in contempo trovatosi a fronteggiare il dolore immenso di non poter fare altrettanto con l’amato figlio. Al papà di Omar, alla mamma e a tutta la famiglia va il nostro pensiero. Vi siamo vicini.

COMMEDIA  

Anche    per  le commedie  ce ne sarebbero tante da riportare , perchè la vita è fatta anche di commedia non solo dal punto di vista letterario\ artistico .

  da   https://www.noitv.it/

LUCCA - Enrico Casella si è visto svuotare completamente il conto corrente per via di uno scambio di persona con un omonimo di Potenza. All'INPS risultava che fosse scomparso a maggio, e che i familiari avessero indebitamente percepito la pensione per mesi. Ci ha raccontato la sua settimana da "morto"

Enrico Casella, di Ponte a Moriano, era morto il 19 maggio. Solo che non lo sapeva. A dichiararlo defunto a sua insaputa era stato l’INPS, che a ottobre gli ha svuotato il conto corrente per riprendersi i mesi di pensione riscossi dal presunto decesso in poi. La prima ad accorgersi dei problemi è stata la “vedova” – o meglio – la moglie. Cercando di pagare la spesa, Angelita Giuntoli si è vista rispondere di non avere credito sufficiente sul conto. Stupita, e pensando a un errore informatico, ha tentato un prelievo al bancomat, con lo stesso esito. Ha allora contattato la banca e si è sentita rispondere che il conto corrente era bloccato in seguito alla morte del coniuge. E non solo: era anche a zero, anzi con un ammanco di circa 62 euro.Da lì sono iniziate le tribolazioni della coppia, per capire cosa fosse potuto accadere. Per prima cosa, Enrico Casella è corso all’Ufficio anagrafe del Comune di Lucca, per farsi rilasciare un “Attestato di esistenza in vita”. Non tanto per sincerarsi di non essere morto, cosa di cui era ragionevolmente convinto, ma per avere in mano un documento che lo aiutasse ad affrontare di petto la burocrazia. Nel pomeriggio di venerdì 17, Banca ING ha comunicato che il conto cointestato ai coniugi era stato completamente svuotato dall’INPS, che si era fermato solo per mancanza di ulteriori fondi. A quel punto, è iniziata la corsa per avere un appuntamento presso la sede di Lucca dell’Istituto nazionale di previdenza sociale, che gli è stato dato martedì 21 ottobre.Lì l’ex ferroviere di Ponte a Moriano – che ha 64 anni – è venuto a sapere dell’errore. Un suo omonimo, un anno più vecchio di lui, era effettivamente morto il 19 maggio a Potenza e qualcuno, in Basilicata, aveva per errore scambiato la scheda e inserito la notizia del decesso nella sua pratica. Ovviamente, ha ricevuto le scuse, un prezioso documento con la certificazione “Decesso non avvenuto” e, nel giro di 24 ore, anche il riaccredito delle somme sul conto. Ma i disagi non sono finiti: ora, per esempio, dovrà riattivare tutte le domiciliazioni bancarie delle varie utenze, e sincerarsi che non fossero stati attivati pignoramenti o procedure contro gli eredi. E Casella vuole ora andare fino in fondo alla vicenda, facendo causa per ottenere un risarcimento, perché questa settimana è stata un vero choc per la famiglia e, come racconta il pensionato, “ho potuto mangiare solo perché ho dei figli che mi hanno prestato i soldi, e ho potuto riavere i miei risparmi solo perché sono ancora abbastanza giovane e attivo. Ma cosa sarebbe successo se avessi avuto venti anni di più?”.

POLEMICA
 
Stavolta non viene da  me  . ma dalla  stessa  destra  destra    

 da open tramite msn.it 

Al raduno di Predappio tornano i saluti fascisti. La strigliata di Orsola Mussolini a Forza Nuova: «Siete qui solo per cercare visibilità»



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Sono circa un migliaio — 700 secondo la Questura — i manifestanti che domenica 26 ottobre hanno preso parte alla camminata dalla piazza di Predappio, paese natale di Benito Mussolini in provincia di Forlì, fino al cimitero di San Cassiano. Un appuntamento ormai annuale per i nostalgici del ventennio fascista e della Marcia su Roma. Dopo due anni, davanti alla cripta del Duce sono tornati anche i saluti romani. Nonostante l’invito della famiglia Mussolini a mettere la mano sul cuore, decine di manifestanti hanno alzato il braccio teso dopo il rito del “presente”. Il colore predominante, come di consueto, è stato il nero. Tra i manifestanti, tante teste rasate ma anche qualche famiglia con figli.
Roberto Fiore presente ma non partecipa al corteo
Al raduno organizzato dalle pronipoti del Duce si è aggiunta quest’anno anche Forza Nuova, formazione politica di estrema destra, con il suo leader Roberto Fiore. La questura aveva intimato ai militanti di Fn di manifestare solo dopo le 15 e non anche alla mattina con il solito corteo. I membri di Forza Nuova, però, hanno ignorato questa disposizione, sostenendo che l’atto recherebbe «una firma digitale scaduta». Fiore è arrivato a Predappio in mattinata, ma in piazza ha avuto un breve colloquio con dirigenti della Digos e alla fine ha deciso di non partecipare alla camminata verso la cripta.
La pronipote del duce contro Forza Nuova
A punzecchiare i militanti di Forza Nuova è Orsola Mussolini, pronipote del duce e organizzatrice del raduno. «Quest’anno – ha spiegato – la manifestazione è stata resa più complicata dalla presenza di una forza politica che non nomino nemmeno, ma che ha creato condizioni non buone soltanto per ottenere visibilità, mentre noi siamo qui riuniti solo per un momento di preghiera». A proposito della Marcia su Roma del 1922, il cui anniversario ricorre il 28 ottobre prossimo, la pronipote di Mussolini sostiene che «non ci fu alcun colpo di Stato. Benito è stato eletto secondo lo Statuto Albertino e prima di lui con le stesse procedure sono stati eletti 26 presidenti del Consiglio».

12.9.25

Vicini di casa da 40 anni, ma si conoscono e si innamorano in chat .Dalla chat di un sito di compravendita è sbocciato un grande amore, chi l’avrebbe mai detto?

Lo  so che    quando trovo  le  news  su fb  e  sui  social  ,  prima di riportarle  si dovrebbe  andare  a verificare  o  nei mottori di ricerca   o sullo stesso sito  della pagina \  account  ,  in quanto    spesso  certi  post   vengono, come  in  questo caso spacciati  sui social come recenti  ,  ma  poi  risultano   di   qualche  anno  fa  , due  in  questo     caso  .  Ma  la storia    vera  o falsa  o  incredibile  che sia  ,  dona  un po'  d'allegria     davanti  alle  brutture  che leggiamo  ogni  giorno   .  



I due si conoscono online. Lui si iscrive su un’app per vendere e comprare oggetti usati, quando vede le foto degli oggetti del profilo di lei le scrive. 



Chattando scoprono di avere molti interessi in comune. Il tempo passa come il rapporto tra i due; quando, un giorno, scoprono di essere sempre stati vicini di casa ( da ben 40 anni), che quando erano bambini andavano nello stesso parco dopo la scuola e da adulti frequentavano gli stessi pub. Come se non bastasse, anche i loro figli hanno condiviso le scuole nel corso degli anni. “Ci siamo incrociati un’infinità di volte da quando eravamo molto giovani. È come se non fosse destinato a succedere fino ad ora", hanno raccontato .Ecco , sempre  secondo  la  stessa  fonte, che  Ci sono storie d'amore che nascono improvvisamente, a colpi di fulmine, e poi ci sono coppie che
impiegano anni prima di capire di essere fatti l'uno per l'altra.
La vicenda di Chris Place e Michelle Tooby rientra in quest'ultima categoria, ma con una curiosa variante: i due sono stati vicini di casa per 40 anni prima di innamorarsi in chat.
Nessuno dei due cercava l’amore, la chat su cui si sono conosciuti non è quella di un sito d’incontri, bensì, un sito di compravendita online.
Chris e Michelle vivono entrambi a Nottinghamshire, uno accanto all'altro, ma non avevano mai pensato di guardarsi come potenziali partner amorosi.
L'uomo, però, si è imbattuto casualmente nella foto di Michelle su un social network dedicato alla compravendita tra vicini di casa, rimanendo colpito da lei.
Così, ha deciso di inviarle un messaggio di saluto, al quale ha fatto seguito la risposta della donna. Da lì, la coppia ha iniziato a chattare assiduamente, fino a quando hanno deciso di incontrarsi di persona, scoprendo di avere molte passioni in comune, tra cui il giardinaggio.
Chris e Michelle stanno pianificando il loro futuro insieme, ma l'uomo non ha ancora fatto la proposta di matrimonio.
Nel frattempo, la coppia si gode ogni momento della loro nuova storia d'amore, alternandosi tra le rispettive case, che distano solo 10 minuti a piedi l'una dall'altra.
La vicenda è veramente straordinaria e dimostra che l'amore può nascere in ogni momento della vita, anche quando meno ce lo aspettiamo. "Ci siamo incrociati continuamente fin da quando eravamo molto giovani. È come se il nostro amore non fosse stato destinato a nascere fino ad ora. Era l'ultima cosa che mi aspettavo” ha detto Chris. "C'è qualcosa nel suo aspetto che mi cattura davvero" ha spiegato,"è una persona molto gentile. Appena abbiamo iniziato a chiacchierare siamo andati d'accordo: c'era qualcosa di straordinariamente speciale tra noi. Ci sentiamo così a nostro agio insieme e le cose migliorano sempre di più." E così, abbiamo la conferma che “l’amore arriva quando meno te lo aspetti”.
Tutto bene quel finisce bene

13.7.25

Dopo 46 anni la storia di tommasina crugliano assassina del marito violento : carcere, violenza domestica e un incontro decisivo con la sua ex guardia carceraria a piacenza

Credevo che il carcere fosse solo violenza , durezza , malessere . E chge le storie di redenzione fossero ua rarità e che si citassero sulle dita delle mani . Invece , cazzeggiando \ sminchionando in rete , ho trovato La storia ( vedere video sotto cattutrato da mediaset  e  diu cui  trovate  un  frame  a  sinistra  ) di Tommasina Crugliano, vittima di violenza domestica e condannata a dodici anni nel carcere di Piacenza, per aver ucciso il marito violento evidenzia le difficoltà delle detenute e il ruolo fondamentale dell’agente Carla nel sostegno emotivo.
Un abbraccio atteso oltre 46 anni. E' il 1978 quando Tommasina Crugliano, per tutti Masina, finisce in carcere appena 18enne. Varca le porte del penitenziario di Piacenza con mandibola e denti distrutti, dopo un volo dal quarto piano nel tentativo disperato di sfuggire al marito violento.
Dentro casa botte e umiliazioni sono all'ordine del giorno, fino a quando Masina, che più di una volta cerca anche di togliersi la vita, non ce la fa più e lo uccide. Condannata a 12 anni di reclusione, Marina vive l'incubo del carcere. Un giorno però il suo sguardo incrocia quello di Carla, all'epoca 23enne agente di polizia penitenziaria.

Ad agosto 2024 Carla, scrollando i social network, capita su un post: la copertina di un romanzo e la foto in bianco e nero di una ragazza. è proprio lei, Masina. In Germania si era rifatta una vita, che aveva poi raccontato proprio in quel libro. Poi l'incontro di persona, con la promessa di non perdersi di nuovo.Il racconto di tommasina crugliano, nota come masina, attraversa decenni segnati da violenza domestica, carcere e resistenza. Arrestata nel 1978 a soli 18 anni, la giovane arriva nel penitenziario di piacenza con evidenti segni di una caduta dal quarto piano, un gesto disperato per fuggire dalle percosse del marito. La sua vicenda si intreccia con quella di carla, agente di polizia penitenziaria di 23 anni, che incrocerà il suo destino all’interno della prigione.
la drammatica esperienza di tommasina crugliano prima dell’arresto
tommasina crugliano attraversa una fase della vita segnata da due drammi sovrapposti: la violenza domestica e la tentata fuga da una situazione insostenibile. Residente a piacenza, subisce percosse continue e umiliazioni in casa da parte del marito violento. Il clima familiare è dominato dalla paura e dall’insensata crudeltà, che la spingono più volte a pensare al suicidio. A 18 anni, masina tenta così di sfuggire l’oppressione lanciandosi dal quarto piano della propria abitazione. Le conseguenze fisiche sono gravissime: mandibola fratturata, denti rotti, ferite profonde. Questo episodio segna l’inizio di una trafila giudiziaria che la vedrà protagonista in carcere.Testimonianza amara di quegli anni
La sua fuga disperata è una testimonianza di quanto fossero amari e insostenibili quegli anni per molte donne vittime di maltrattamenti. La giustizia di allora appare meno attenta ai segnali che precedono tragedie del genere. Masina, infatti, non viene considerata solo come vittima ma anche imputata in un processo che la cocondanna per aver ucciso l’uomo che la sottoponeva a violenze continue.

14.1.23

Lotta con il fantasma del destino

Canzoni  suggerite  

Mentre abbasso la serranda ,cosa che di solito faccio con fatica o mi dimentico di fare  ma forse perché preferisco evitare  per paura del buio di non vedere la luce del sole o svegliarmi tardi essendo poco avvezzo ( salvo casi eccezionali ) ad usare sveglie, le nubi coprono la luna . E rabbuiano il cielo fatale  . allo scoccare  della mezzanotte  ripercorro la strada verso il mio destino  e affronto i miei fantasmi e togliendo la maschera alle mie ( molto spesso  astruse  ) paure ed timori  di non farcela ed essere finito. Il timore , ormai sono vicino ai cinquanta anni  al giro di boa   secolo  della mia esistenza , di non avere più nulla  per cui lottare e Vivere o meglio mantenermi vivo    e costruire su macerie E' Ora caro fantasma  che ti guardi in faccia non mi fai più così  paura . Non ti condanno , ma cerca di    capirmi     ho  fatto quello che andava fatto  da tempo cioè affrontarti e combatterti  . Ed è  così  che ho affrontato la tua strafottenza e plutocratica sicumera   quando mi hai detto 

<<

tu non puoi sconfiggermi  . Non hai capito  il resterò sempre con te  e ruberò ogni tuo  ricordo ed ogni speranza 

>>

Invece   sei tu  mio caro ad non aver capito ancora  perché a differenza tua  io ho capito , anche se dopo  un bel po' ,  chi sei  .   Tu sei me ed lo sei sempre stato  ( ed lo sarai ) . E fu così che in  questa  notte buia  perché come tutte le cose belle o brutte  che iniziano e si sviluppano prima o poi devono finire . E perché non anche tu , cara paura . §
Ecco quindi che sulle prime luci dell'alba  mi accorgo  che il destino non è  mai scritto in maniera fissa ed definitiva e dipende da noi come affrontare gli eventi  dalle decisioni  che prendiamo  e non che siano gli altri a prenderle per noi . Ma soprattutto ciò che finisce può tornare sotto forma di  ricordi o incubi .E  vada come vada , non si deve  mai dimenticare ciò per cui abbiamo lottato , vinto o perso .... I nostri sogni .
Alla prossima battaglia caro fantasma . Sappi però che   se  la  prossima  volta   dovessi  vincere  tu    <<non c'è mai  sconfitta  per chi forgia il proprio Destino >> ( cit . Il destino di paperone  topolino IP -3503 -1 di Fabio Celoni )

14.9.22

principessa dimenticata di © Daniela Tuscano

 Dunque Loujin è morta, assieme ad altri quattro bambini (uno abortito) e alcuni adulti, morta di sete su un barcone accolto da nessuno. La conosciamo tutti adesso, in ritardo, per quell'immagine atrocemente bella: un inizio di vita circondato da un tramonto, meraviglioso anch'esso, d'una meraviglia inutile. Un principio che è già una fine. Non sappiamo a quale religione appartenesse
Dalla  bacheca  di Giovanni Guidi il 
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Loujin, ma le ultime parole "ho sete" rimandano al crocifisso, non Dio ma uomo, egli pure nella solitudine d'un tramonto. Non sappiamo nemmeno quanto sia acuta la sofferenza provocata dalla disidratazione. Ma è un'invocazione così comune, anche da chi perde la vita in modo meno tragico di Loujin, che l'avvertiamo dentro, e soffoca e restringe. La fine di Loujin, benché così disperatamente umana, non è stata però naturale. Poteva, doveva essere evitata. Vogliamo scrivere per lei e non per noi stessi, cercheremo quindi di scansare la retorica e i paragoni insensati con esequie più illustri e celebrate. Semplicemente Loujin non avrebbe dovuto trovarsi in mezzo al mare, a quattro anni, col suo incantevole viso da principessina, gli occhi malgrado tutto giocosi e assetati. Di curiosità, certo; occhi da esploratrice. Non ha conosciuto il mondo Loujin, o ne ha conosciuto soltanto il lato tenebroso, mentre tutt'intorno brillava una irraggiungibile felicità.
Non l'ha conosciuto per difetto di vita, per un gioco al ribasso che anche la società ricca pagherà - e già paga - eliminando gli inefficienti e gli scartati. Non l'ha conosciuto perché la società povera anzi miserabile dalla quale proveniva, della vita non tiene alcun conto; e se la prima l'ha respinta, è stata la seconda a spingerla su quel barcone. Da donne e uomini, dobbiamo chiedere perdono per questa morte, e per altre precedenti o che mai conosceremo; ma inginocchiarsi non basta; e non unilateralmente, ché sarebbe solo autocommiserazione. Non c'è Loujin senza giustizia, ancor più: esercitando la giustizia, vivrebbero nella prosperità milioni di Loujin. Da donne e uomini, il passo da compiere è un sì alla vita è un no a una sua disidratazione a favore di sistemi politico-economici iniqui - di qualsiasi latitudine - in cui l'esistenza umana è mandata alla deriva, come una zattera in mezzo al mare.

11.1.16

Se qualcuno ha un piccolo filo rosso tatuato sul mignolo, significa che ....

dopo il post precedente    sempre  a  proposito   di destino  mi  è  venuta  in mente   questa leggenda letta  qualche tempo fa  su facebook

Di tatuaggi ormai se ne vedono in tutte le forme e dimensioni e molto spesso hanno un significato molto personale, raramente di basano solo sulla moda del momento.
filo-rosso2






C’è un piccolo tatuaggio che sta diventando però una tendenza molto seguita soprattutto all’estero: un filo rosso legato a fiocco intorno al dito mignolo.
E’ difficile da notare, e spesso i tatuaggi più piccoli e nascosti sono quelli che celano un significato più importante e profondo. Per capire il significato di questo filo rosso è necessario conoscere questa antica leggenda cinese.
Il filo rosso del destino è una leggenda popolare di origine cinese diffusa in Giappone. Secondo la tradizione ogni persona porta, fin dalla nascita, un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra che lo lega alla propria anima gemella. Il filo ha la caratteristica di essere indistruttibile: le due persone sono destinate, prima o poi, a incontrarsi e a sposarsi.
LA LEGGENDA

 il video Animato, disegnato, scritto e parlato da ZeroDx.

oppure



  da  http://www.rivelazioni.com/youtube/filo-rosso-del-destino/
Wei era un uomo che, rimasto orfano di entrambi i genitori in tenera età, desiderava sposarsi e avere una grande famiglia; nonostante i suoi sforzi era giunto all’età adulta senza essere riuscito a trovare una donna che volesse diventare sua moglie.
Durante un viaggio Wei incontrò, sui gradini di un tempio, un anziano appoggiato con la schiena a un sacco che stava consultando un libro. Wei chiese all’uomo cosa stesse leggendo; l’anziano rispose di essere il Dio dei matrimoni e, dopo aver guardato il libro, disse a Wei che sua moglie ora era una bimba di tre anni e che avrebbe dovuto attendere altri quattordici anni prima di conoscerla. Wei, deluso dalla risposta, chiese cosa contenesse il sacco; l’uomo rispose che lì dentro c’era del filo rosso che serviva per legare i piedi di mariti e mogli. Quel filo è invisibile e impossibile da tagliare, per cui una volta che due persone sono legate tra loro saranno destinate a sposarsi indipendentemente dai loro comportamenti o dagli eventi che vivranno. Queste parole non convinsero Wei che, per sentirsi libero di scegliere da solo la donna da sposare, ordinò al suo servo di uccidere la bambina destinata a diventare sua moglie. Il servo pugnalò la bambina ma non la uccise: riuscì soltanto a ferirla alla testa e Wei, dopo quegli eventi, continuò la sua solita vita alla ricerca della moglie.
Quattordici anni dopo Wei, ancora celibe, conobbe una bellissima ragazza diciassettenne proveniente da una famiglia agiata e si sposò con lei. La ragazza portava sempre una pezzuola sulla fronte e Wei, dopo molti anni, le chiese per quale motivo non se la togliesse nemmeno per lavarsi. La donna, in lacrime, raccontò che quando aveva tre anni fu accoltellata da un uomo e che le rimase una cicatrice sulla fronte; per vergogna la nascondeva con la pezzuola. A quelle parole Wei, ricordandosi dell’incontro con il Dio dei matrimoni e dell’ordine che dette al suo servo, confidò alla donna di essere stato lui a tentare di ucciderla. Una volta che Wei e la moglie furono a conoscenza della storia si amarono più di prima e vissero sereni e felici.

6.3.15

testamernto di Oren Miller malato terminale

da www.huffingtonpost.it Aggiornato:    
OREN MILLER FAMILY
Venerdì 30 maggio 2014 ho scoperto di avere un cancro ai polmoni al quarto stadio. Le persone nelle mie condizioni non hanno una lunga aspettativa di vita e la cura si limita a renderlo solo più sopportabile. Ci sono altre opzioni da discutere più avanti, come i trattamenti sperimentali. Resto ottimista ma, sinceramente, credo di sapere a che punto mi trovo.
Quattro anni fa, nell'estate del 2010, eravamo a Bethany Beach (città degli Stati Uniti) e tutti si divertivano un mondo. I membri della mia famiglia ed alcuni amici erano intenti a costruire castelli di sabbia, facevano continui bagni, insomma tutti erano rilassati... tutti tranne me, il solito ansioso. Avevo centinaia di mail da leggere e tantissime idee per il mio blog che non avevo il tempo di scrivere, ero circondato da troppa sabbia e non c'era abbastanza caffè. Ho provato a fingere di divertirmi ma gli altri riuscivano a capire che non ero nella mia "comfort zone" e che, peggio ancora, non volevo neanche essere lì.
Solo sulla strada del ritorno ho avuto una sorta di rivelazione. Solo allora ho capito cosa mi stava sfuggendo. Guidando verso casa mi sono reso conto di essere nel bel mezzo della più grande tragedia dell'esistenza umana: stavo vivendo il miglior momento della mia vita e non lo sapevo neanche.
Fu un giorno positivo, perché una volta presa la decisione, beh... Siete in Paradiso, ogni secondo della vostra vita. Andando avanti le cose sono migliorate: ho preso una decisione consapevole quel giorno d'estate, tornando a casa da Bethany Beach, e sono stato capace di riaffermare quella decisione nel mio subconscio, da allora in poi. Questo ha creato una netta separazione tra vivere in un inferno in terra (dove arrancavo di continuo, ero sempre infelice, sempre insoddisfatto, sempre indietro con il mio lavoro, nel rapporto con mia moglie, con i miei amici ed i miei figli) e ritrovarsi, invece, in un vero e proprio Paradiso, dove, sebbene continuassi a desiderare di più dalla vita, sapevo di avere già tutto.
Credo nel Paradiso in Terra e credo che si può trovare ovunque lo si cerchi. Ecco dove l'ho trovato io:
Ho trovato il mio Paradiso nei lunghi tragitti in macchina con i miei figli. Il fatto di doverli scarrozzare ogni giorno a scuola avrebbe dovuto darmi sui nervi e invece ho sfruttato quei momenti in auto per parlare del loro mondo e del mio, per far conoscere loro la musica, per aggiornarmi su ciò che ascoltavano, per parlare dei valori e di cose senza senso.
Ho trovato il Paradiso nel pavimento sporco di un campo di basket. Andavo a prendere la mia bimba all'asilo alle 12, quindi dovevamo aspettare per ore che il fratello uscisse da scuola prima di tornare a casa. Ricorderò per sempre quei giorni passati ad aspettare con mia figlia e spero che anche lei lo faccia. Per quattro ore restavamo lì seduti a dividerci il pranzo nella stanza dei giochi della scuola, dove mi preparava panini di plastica e tè, per poi correre in campo a giocare. O meglio, lei guidava una parata marciando lungo la linea nera e io restavo dietro di lei, arrancando. Si era inventata quel gioco, ribattezzato "Andiamo alla festa di compleanno". Ci sedevamo uno di fronte all'altro e ci passavamo la palla, facendola rotolare sul pavimento. Poi arrivava il momento delle coccole e restavamo abbracciati in mezzo al campo mentre le persone ci giocavano intorno.

oren miller bball
Persino il Paradiso include delle condizioni. A marzo abbiamo cambiato casa. E' una bella casa, la dimora dei sogni. E' il posto dove i miei figli cresceranno e questo mi spezza il cuore. Non m'importa di me, davvero. Ho avuto la vita migliore che si possa desiderare, ma c'è solo una cosa, qualcosa per cui darei la vita: vedere i miei figli crescere.
Ho cresciuto dei bambini felici. Come tutti, a volte si lamentano ma, in generale, sono felici. Sono il mio capolavoro: due bambini amabili, svegli, intelligenti, divertenti e felici. E non posso lasciare che questo finisca, non posso permettere che crescano infelici. Non posso lasciare che ci sia un buco nel loro cuore al posto del padre, che ricorderanno a malapena. Voglio che siano felici. Voglio esserci per renderli felici.
Voglio che mia moglie sia felice, perché lo merita. Vorrei poterla rendere felice proprio ora.
Credo che accettazione e tristezza possano coesistere. La tristezza è inevitabile, sono un essere umano e cercare disperatamente di elevarsi al di sopra di questa condizione fa solo più male. Ma accetto. Accetto che la vita sia limitata, che il mio momento stia per arrivare. Accetto che la mia esistenza sia stata e continui ad essere un dono, così come accetto l'eventualità di non veder crescere i miei figli.
Dovrei lamentarmi? Dovrei urlare al cielo: "Perché proprio io?" O dovrei sentire che sto vivendo il meglio della mia vita, proprio ora, soprattutto ora, ora che sono confuso, stanco e un po' triste?
Quello che succederà al mio corpo nei prossimi mesi è ancora relativamente ignoro. Ma ecco quello che sappiamo, invece:
Sappiamo che sono il più grande figlio di p... che abbia mai calpestato questa terra, sappiamo che sarò amato fino all'ultimo dalle persone che ho avuto l'immenso privilegio di conoscere: una moglie che adoro e due figli che mi stupiscono in ogni momento.
Voglio farvi solo una richiesta.
La mia bambina è un tipetto timido. Potreste vederla giocare da sola e sarete tentati di dire "Com'è carina mentre gioca tutta sola". Ma andate da lei, giocate con lei. Ha bisogno di voi.
Il mio ragazzo è terribilmente sensibile. Ricorderà qualsiasi cosa gli venga detta, analizzandola per mesi in quella sua testolina geniale. Non scherzate con lui solo per divertirvi o lo danneggerete. Rispondete alle domande che vi pone, o cercate di indicargli la direzione per trovare delle risposte. Gli piace giocare e bighellonare in giro, ma dovrete trattarlo come un adulto. E' più sveglio di me... e probabilmente anche di voi.
A mia moglie concedete una pausa. Lasciate che stacchi un po'. E' una personalità di tipo A sul lavoro, ma a casa vuole solo relax e divertimento. Aiutatela in questo. Vorrà farsi carico di tutte le responsabilità, non lasciate che lo faccia. Ditele di rilassarsi, di prendersela comoda. Aiutatela a godersi la vita. E non la etichettate o rinchiudete. Non usate quella "parola che inizia per V" (vedova). Quella parola non la rappresenta. Lei non è una banale semplificazione. Sapete chi è, invece? La figlia che ogni genitore desidera, la madre che ogni bambino si aspetta. Anche se sono stato a casa e ho fatto la mia buona parte per tirare su questi bambini meravigliosi, senza di lei non sarebbe stato possibile. Continuerà a tirarli su e loro cresceranno, diventando adolescenti ed adulti magnifici, grazie alla loro mamma.
E lei è la donna dei miei sogni.

oren miller

Questo post è apparso per la prima volta su "A Blogger and a Father Cancer".
Nota dei direttori di Huffpost Parents: Oren Miller è venuto a mancare sabato 28 febbraio. Sappiamo che il suo ricordo verrà serbato nei cuori di quanti sono stati toccati dalle sue meravigliose parole.
Questo blog è stato pubblicato originariamente su Huffington Post United States ed è stato tradotto dall'inglese da Milena Sanfilippo.



25.1.14

dalla vita non sai mai cosa t'aspetti ecco perchè lotto per mantenermi vivo ed ho rinuciato ai propositi suicidi

In sottofondo due  canzoni
  la  prima  A. Delogu - Ebbè Peppì com'è? - Arr. Giacomo Spano (2014)
la seconda  Il Figlio del re-Piero Marras@Juannusai


Come dal titolo la vita è imprevedibile. Infatti  ho avuto occasione  di verificare sulla mia pelle  che  i proverbi e  detti di saggezza  popolare  molto spesso contengono un fondo di verità  . Ecco  cosa mi è  successo  di recente  .

Quattro anni  anni avevo  litigato con *****  mia  amica  e  compagna  di strada  di   facebook    sia  a causa    di fake  che  m'avevo rubato l'identità   e  s'era spacciato  per  me  ed  insultava  ( lei compresa )   gli altri \e   miei  contatti e  i  loro amici\che  sia  a causa mia .
Provai a ricercarla prima al cellulare  ma non avevo più il numero  ,  più  volte  su fb  , ma   non rispondeva .Cosi  per  3  anni . Poi nei giorni scorsi  ho fatto un ultimo tentativo , trovando il suo nuovo account  ,   ho lasciato un commento   ed inaspettatamente  (  mi sarei aspetto  una risposta  d'insulti  )  ho ricevuto  la richiesta da parte sua  di contatto
 Non  chiedetemi ulteriori particolari   perchè  non mi va  di  riaprire   vecchie ferite ( chi  mi segue  su fb fin dal 2009     ricorderà e saprà  )   mi basta  averla  ritrovata  ed   riaverla fra i miei contatti e  aver   eliminato dei fantasmi  (  rimorsi e sensi di colpa ) .
Felice   come   non mai  , ho detto  fra me e  me  , ho fatto 30   facciamo  31  e  ho scritto  a ***** un altra amica  con cui  avevo litigato  . E  gli avevo anche dedicato   anche  questa  canzone



 perchè , maledetto orgoglio maschile  , mi aveva   , ma non la biasimo non aveva  tutti i torti  in fondo  , trattato  di schifo  )   gli ho scritto avendo il primo account  di fb  bloccato  dal secondo  account  di fb


16:57
Nei giorni scorsi ho fatto un sogno ( anche   se  in realtà  era  più un incubo  )  , come la trama del film http://it.wikipedia.org/wiki/My_Life_-_Questa_mia_vita ne ho parlo con il mio analista è mi ha consigliato di aprirmi e liberarmi dei sensi colpa \ rimorsi . Ecco che ho deciso di farlo . Quindi ti chiedo scusa per come mi sono comportato nei tuo e ( e di tua sorella ) confronti qualche tempo fa . vorrei se che accettassi queste mie scuse e se è possibile che mi diate una seconda possibilità . Appena mi sbloccano l'account principale www.facebook.com/redbeppeulisse1 vi rimando il contatto li , se vi va , altrimenti pazienza . Ma almeno mi sentirò meglio senza pesi sulla coscienza . Con amicizia Giuseppe

ecco la sia riposta
****** Stai tranquillo giuseppe!! Ho accettato l'amicizia!! ci vediamo ci venerdi al corso di fotografia !!! Buona serata !!!


ecco che e proprio vero che a volte è proprio vero che il tempo cancella e porta l'oblio di tutte le ferite il tempo cancella e porta l'oblio di tutte le ferite E che questa a differenza rimarrà una cicatrice e poi pian piano magari scomparirà , in quanto era si profonda  ma  a    differenza  di quando le ferite  sono profonde non guariscono mai, al massimo si formano cicatrici che quando il tempo cambia, fanno male da morire , il tempo o la fortuna chissà  l'hanno rimossa  senza   bruciare troppo e  senza   che  finisse   come stava   per  succedere in ossessione  .

Grazie  Dio  per    questo dono inaspettato ed  improvviso  . Buonannotte  a  tutti\e  a presto  sulla strada  





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