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3.11.25
chi lo ha detto che il fumetto non possa porti domande e spronarti facendoti coraggio il caso di “Paperino e il flagello degli otto mari” n 3649 di Soggetto e sceneggiatura di Marco Nucci Disegni di Fabrizio Bennossi
27.10.25
la tragedia , la commedia , la polemica
LA TRAGEDIA
Ce ne sarebbero tante di tragedie di cui parlare . Ad esempio : morti bianche \ sul lavoro, violenza politica e giovanile,femminicidi \ violenza di genere, ecc . Ma oggi preferisco soffermarmi siugli incidenti automobilistici . Qualcuno dirà , ma non è una novità , ne succedono tutti i giorni n'è piena la cronaca locale e spesso come tappabuchi in quella nazionale . Vero . Ma purtroppo essi sono in aumento per imprudenze ( velocita , nessuna protezione ) , cmportamenti impropri ( cellulare , droga , alcool ) , oltre scarsa manutenzione e situazione pessima delle strade , destino e condanna morale e giuridica per un semplice bicchiere e odio degli haters . Ma in quest'ultimo caso,riportato sotto c'è dietro una storia particolare . ecco la cronaca
COMMEDIA
Anche per le commedie ce ne sarebbero tante da riportare , perchè la vita è fatta anche di commedia non solo dal punto di vista letterario\ artistico .
da https://www.noitv.it/
LUCCA - Enrico Casella si è visto svuotare completamente il conto corrente per via di uno scambio di persona con un omonimo di Potenza. All'INPS risultava che fosse scomparso a maggio, e che i familiari avessero indebitamente percepito la pensione per mesi. Ci ha raccontato la sua settimana da "morto"
da open tramite msn.it
Al raduno di Predappio tornano i saluti fascisti. La strigliata di Orsola Mussolini a Forza Nuova: «Siete qui solo per cercare visibilità»
predappio-saluti-romani-pronipote-duce-forza-nuova
Sono circa un migliaio — 700 secondo la Questura — i manifestanti che domenica 26 ottobre hanno preso parte alla camminata dalla piazza di Predappio, paese natale di Benito Mussolini in provincia di Forlì, fino al cimitero di San Cassiano. Un appuntamento ormai annuale per i nostalgici del ventennio fascista e della Marcia su Roma. Dopo due anni, davanti alla cripta del Duce sono tornati anche i saluti romani. Nonostante l’invito della famiglia Mussolini a mettere la mano sul cuore, decine di manifestanti hanno alzato il braccio teso dopo il rito del “presente”. Il colore predominante, come di consueto, è stato il nero. Tra i manifestanti, tante teste rasate ma anche qualche famiglia con figli.
Roberto Fiore presente ma non partecipa al corteo
Al raduno organizzato dalle pronipoti del Duce si è aggiunta quest’anno anche Forza Nuova, formazione politica di estrema destra, con il suo leader Roberto Fiore. La questura aveva intimato ai militanti di Fn di manifestare solo dopo le 15 e non anche alla mattina con il solito corteo. I membri di Forza Nuova, però, hanno ignorato questa disposizione, sostenendo che l’atto recherebbe «una firma digitale scaduta». Fiore è arrivato a Predappio in mattinata, ma in piazza ha avuto un breve colloquio con dirigenti della Digos e alla fine ha deciso di non partecipare alla camminata verso la cripta.
La pronipote del duce contro Forza Nuova
A punzecchiare i militanti di Forza Nuova è Orsola Mussolini, pronipote del duce e organizzatrice del raduno. «Quest’anno – ha spiegato – la manifestazione è stata resa più complicata dalla presenza di una forza politica che non nomino nemmeno, ma che ha creato condizioni non buone soltanto per ottenere visibilità, mentre noi siamo qui riuniti solo per un momento di preghiera». A proposito della Marcia su Roma del 1922, il cui anniversario ricorre il 28 ottobre prossimo, la pronipote di Mussolini sostiene che «non ci fu alcun colpo di Stato. Benito è stato eletto secondo lo Statuto Albertino e prima di lui con le stesse procedure sono stati eletti 26 presidenti del Consiglio».
12.9.25
Vicini di casa da 40 anni, ma si conoscono e si innamorano in chat .Dalla chat di un sito di compravendita è sbocciato un grande amore, chi l’avrebbe mai detto?
Chattando scoprono di avere molti interessi in comune. Il tempo passa come il rapporto tra i due; quando, un giorno, scoprono di essere sempre stati vicini di casa ( da ben 40 anni), che quando erano bambini andavano nello stesso parco dopo la scuola e da adulti frequentavano gli stessi pub. Come se non bastasse, anche i loro figli hanno condiviso le scuole nel corso degli anni. “Ci siamo incrociati un’infinità di volte da quando eravamo molto giovani. È come se non fosse destinato a succedere fino ad ora", hanno raccontato .Ecco , sempre secondo la stessa fonte, che Ci sono storie d'amore che nascono improvvisamente, a colpi di fulmine, e poi ci sono coppie che impiegano anni prima di capire di essere fatti l'uno per l'altra.
La vicenda di Chris Place e Michelle Tooby rientra in quest'ultima categoria, ma con una curiosa variante: i due sono stati vicini di casa per 40 anni prima di innamorarsi in chat.
Nessuno dei due cercava l’amore, la chat su cui si sono conosciuti non è quella di un sito d’incontri, bensì, un sito di compravendita online.
Chris e Michelle vivono entrambi a Nottinghamshire, uno accanto all'altro, ma non avevano mai pensato di guardarsi come potenziali partner amorosi.
L'uomo, però, si è imbattuto casualmente nella foto di Michelle su un social network dedicato alla compravendita tra vicini di casa, rimanendo colpito da lei.
Così, ha deciso di inviarle un messaggio di saluto, al quale ha fatto seguito la risposta della donna. Da lì, la coppia ha iniziato a chattare assiduamente, fino a quando hanno deciso di incontrarsi di persona, scoprendo di avere molte passioni in comune, tra cui il giardinaggio.
Chris e Michelle stanno pianificando il loro futuro insieme, ma l'uomo non ha ancora fatto la proposta di matrimonio.
Nel frattempo, la coppia si gode ogni momento della loro nuova storia d'amore, alternandosi tra le rispettive case, che distano solo 10 minuti a piedi l'una dall'altra.
La vicenda è veramente straordinaria e dimostra che l'amore può nascere in ogni momento della vita, anche quando meno ce lo aspettiamo. "Ci siamo incrociati continuamente fin da quando eravamo molto giovani. È come se il nostro amore non fosse stato destinato a nascere fino ad ora. Era l'ultima cosa che mi aspettavo” ha detto Chris. "C'è qualcosa nel suo aspetto che mi cattura davvero" ha spiegato,"è una persona molto gentile. Appena abbiamo iniziato a chiacchierare siamo andati d'accordo: c'era qualcosa di straordinariamente speciale tra noi. Ci sentiamo così a nostro agio insieme e le cose migliorano sempre di più." E così, abbiamo la conferma che “l’amore arriva quando meno te lo aspetti”.
Tutto bene quel finisce bene 18.7.25
13.7.25
Dopo 46 anni la storia di tommasina crugliano assassina del marito violento : carcere, violenza domestica e un incontro decisivo con la sua ex guardia carceraria a piacenza
Dentro casa botte e umiliazioni sono all'ordine del giorno, fino a quando Masina, che più di una volta cerca anche di togliersi la vita, non ce la fa più e lo uccide. Condannata a 12 anni di reclusione, Marina vive l'incubo del carcere. Un giorno però il suo sguardo incrocia quello di Carla, all'epoca 23enne agente di polizia penitenziaria.
Ad agosto 2024 Carla, scrollando i social network, capita su un post: la copertina di un romanzo e la foto in bianco e nero di una ragazza. è proprio lei, Masina. In Germania si era rifatta una vita, che aveva poi raccontato proprio in quel libro. Poi l'incontro di persona, con la promessa di non perdersi di nuovo.Il racconto di tommasina crugliano, nota come masina, attraversa decenni segnati da violenza domestica, carcere e resistenza. Arrestata nel 1978 a soli 18 anni, la giovane arriva nel penitenziario di piacenza con evidenti segni di una caduta dal quarto piano, un gesto disperato per fuggire dalle percosse del marito. La sua vicenda si intreccia con quella di carla, agente di polizia penitenziaria di 23 anni, che incrocerà il suo destino all’interno della prigione.
la drammatica esperienza di tommasina crugliano prima dell’arresto
tommasina crugliano attraversa una fase della vita segnata da due drammi sovrapposti: la violenza domestica e la tentata fuga da una situazione insostenibile. Residente a piacenza, subisce percosse continue e umiliazioni in casa da parte del marito violento. Il clima familiare è dominato dalla paura e dall’insensata crudeltà, che la spingono più volte a pensare al suicidio. A 18 anni, masina tenta così di sfuggire l’oppressione lanciandosi dal quarto piano della propria abitazione. Le conseguenze fisiche sono gravissime: mandibola fratturata, denti rotti, ferite profonde. Questo episodio segna l’inizio di una trafila giudiziaria che la vedrà protagonista in carcere.Testimonianza amara di quegli anni
La sua fuga disperata è una testimonianza di quanto fossero amari e insostenibili quegli anni per molte donne vittime di maltrattamenti. La giustizia di allora appare meno attenta ai segnali che precedono tragedie del genere. Masina, infatti, non viene considerata solo come vittima ma anche imputata in un processo che la cocondanna per aver ucciso l’uomo che la sottoponeva a violenze continue.
14.1.23
Lotta con il fantasma del destino
Canzoni suggerite
<<
tu non puoi sconfiggermi . Non hai capito il resterò sempre con te e ruberò ogni tuo ricordo ed ogni speranza
>>
Alla prossima battaglia caro fantasma . Sappi però che se la prossima volta dovessi vincere tu <<non c'è mai sconfitta per chi forgia il proprio Destino >> ( cit . Il destino di paperone topolino IP -3503 -1 di Fabio Celoni )
14.9.22
principessa dimenticata di © Daniela Tuscano
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| Dalla bacheca di Giovanni Guidi il r 1:o uls38m agg3at7l1e8hferbi8ttt0ala8m9121m4eut43eg6g · n |
11.1.16
Se qualcuno ha un piccolo filo rosso tatuato sul mignolo, significa che ....

E’ difficile da notare, e spesso i tatuaggi più piccoli e nascosti sono quelli che celano un significato più importante e profondo. Per capire il significato di questo filo rosso è necessario conoscere questa antica leggenda cinese.
Il filo rosso del destino è una leggenda popolare di origine cinese diffusa in Giappone. Secondo la tradizione ogni persona porta, fin dalla nascita, un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra che lo lega alla propria anima gemella. Il filo ha la caratteristica di essere indistruttibile: le due persone sono destinate, prima o poi, a incontrarsi e a sposarsi.
LA LEGGENDA
il video Animato, disegnato, scritto e parlato da ZeroDx.
oppure
da http://www.rivelazioni.com/youtube/filo-rosso-del-destino/
Durante un viaggio Wei incontrò, sui gradini di un tempio, un anziano appoggiato con la schiena a un sacco che stava consultando un libro. Wei chiese all’uomo cosa stesse leggendo; l’anziano rispose di essere il Dio dei matrimoni e, dopo aver guardato il libro, disse a Wei che sua moglie ora era una bimba di tre anni e che avrebbe dovuto attendere altri quattordici anni prima di conoscerla. Wei, deluso dalla risposta, chiese cosa contenesse il sacco; l’uomo rispose che lì dentro c’era del filo rosso che serviva per legare i piedi di mariti e mogli. Quel filo è invisibile e impossibile da tagliare, per cui una volta che due persone sono legate tra loro saranno destinate a sposarsi indipendentemente dai loro comportamenti o dagli eventi che vivranno. Queste parole non convinsero Wei che, per sentirsi libero di scegliere da solo la donna da sposare, ordinò al suo servo di uccidere la bambina destinata a diventare sua moglie. Il servo pugnalò la bambina ma non la uccise: riuscì soltanto a ferirla alla testa e Wei, dopo quegli eventi, continuò la sua solita vita alla ricerca della moglie.
Quattordici anni dopo Wei, ancora celibe, conobbe una bellissima ragazza diciassettenne proveniente da una famiglia agiata e si sposò con lei. La ragazza portava sempre una pezzuola sulla fronte e Wei, dopo molti anni, le chiese per quale motivo non se la togliesse nemmeno per lavarsi. La donna, in lacrime, raccontò che quando aveva tre anni fu accoltellata da un uomo e che le rimase una cicatrice sulla fronte; per vergogna la nascondeva con la pezzuola. A quelle parole Wei, ricordandosi dell’incontro con il Dio dei matrimoni e dell’ordine che dette al suo servo, confidò alla donna di essere stato lui a tentare di ucciderla. Una volta che Wei e la moglie furono a conoscenza della storia si amarono più di prima e vissero sereni e felici.
6.3.15
testamernto di Oren Miller malato terminale
Quattro anni fa, nell'estate del 2010, eravamo a Bethany Beach (città degli Stati Uniti) e tutti si divertivano un mondo. I membri della mia famiglia ed alcuni amici erano intenti a costruire castelli di sabbia, facevano continui bagni, insomma tutti erano rilassati... tutti tranne me, il solito ansioso. Avevo centinaia di mail da leggere e tantissime idee per il mio blog che non avevo il tempo di scrivere, ero circondato da troppa sabbia e non c'era abbastanza caffè. Ho provato a fingere di divertirmi ma gli altri riuscivano a capire che non ero nella mia "comfort zone" e che, peggio ancora, non volevo neanche essere lì.
Solo sulla strada del ritorno ho avuto una sorta di rivelazione. Solo allora ho capito cosa mi stava sfuggendo. Guidando verso casa mi sono reso conto di essere nel bel mezzo della più grande tragedia dell'esistenza umana: stavo vivendo il miglior momento della mia vita e non lo sapevo neanche.
Fu un giorno positivo, perché una volta presa la decisione, beh... Siete in Paradiso, ogni secondo della vostra vita. Andando avanti le cose sono migliorate: ho preso una decisione consapevole quel giorno d'estate, tornando a casa da Bethany Beach, e sono stato capace di riaffermare quella decisione nel mio subconscio, da allora in poi. Questo ha creato una netta separazione tra vivere in un inferno in terra (dove arrancavo di continuo, ero sempre infelice, sempre insoddisfatto, sempre indietro con il mio lavoro, nel rapporto con mia moglie, con i miei amici ed i miei figli) e ritrovarsi, invece, in un vero e proprio Paradiso, dove, sebbene continuassi a desiderare di più dalla vita, sapevo di avere già tutto.
Credo nel Paradiso in Terra e credo che si può trovare ovunque lo si cerchi. Ecco dove l'ho trovato io:
Ho trovato il mio Paradiso nei lunghi tragitti in macchina con i miei figli. Il fatto di doverli scarrozzare ogni giorno a scuola avrebbe dovuto darmi sui nervi e invece ho sfruttato quei momenti in auto per parlare del loro mondo e del mio, per far conoscere loro la musica, per aggiornarmi su ciò che ascoltavano, per parlare dei valori e di cose senza senso.
Ho trovato il Paradiso nel pavimento sporco di un campo di basket. Andavo a prendere la mia bimba all'asilo alle 12, quindi dovevamo aspettare per ore che il fratello uscisse da scuola prima di tornare a casa. Ricorderò per sempre quei giorni passati ad aspettare con mia figlia e spero che anche lei lo faccia. Per quattro ore restavamo lì seduti a dividerci il pranzo nella stanza dei giochi della scuola, dove mi preparava panini di plastica e tè, per poi correre in campo a giocare. O meglio, lei guidava una parata marciando lungo la linea nera e io restavo dietro di lei, arrancando. Si era inventata quel gioco, ribattezzato "Andiamo alla festa di compleanno". Ci sedevamo uno di fronte all'altro e ci passavamo la palla, facendola rotolare sul pavimento. Poi arrivava il momento delle coccole e restavamo abbracciati in mezzo al campo mentre le persone ci giocavano intorno.
Ho cresciuto dei bambini felici. Come tutti, a volte si lamentano ma, in generale, sono felici. Sono il mio capolavoro: due bambini amabili, svegli, intelligenti, divertenti e felici. E non posso lasciare che questo finisca, non posso permettere che crescano infelici. Non posso lasciare che ci sia un buco nel loro cuore al posto del padre, che ricorderanno a malapena. Voglio che siano felici. Voglio esserci per renderli felici.
Voglio che mia moglie sia felice, perché lo merita. Vorrei poterla rendere felice proprio ora.
Credo che accettazione e tristezza possano coesistere. La tristezza è inevitabile, sono un essere umano e cercare disperatamente di elevarsi al di sopra di questa condizione fa solo più male. Ma accetto. Accetto che la vita sia limitata, che il mio momento stia per arrivare. Accetto che la mia esistenza sia stata e continui ad essere un dono, così come accetto l'eventualità di non veder crescere i miei figli.
Dovrei lamentarmi? Dovrei urlare al cielo: "Perché proprio io?" O dovrei sentire che sto vivendo il meglio della mia vita, proprio ora, soprattutto ora, ora che sono confuso, stanco e un po' triste?
Quello che succederà al mio corpo nei prossimi mesi è ancora relativamente ignoro. Ma ecco quello che sappiamo, invece:
Sappiamo che sono il più grande figlio di p... che abbia mai calpestato questa terra, sappiamo che sarò amato fino all'ultimo dalle persone che ho avuto l'immenso privilegio di conoscere: una moglie che adoro e due figli che mi stupiscono in ogni momento.
Voglio farvi solo una richiesta.
La mia bambina è un tipetto timido. Potreste vederla giocare da sola e sarete tentati di dire "Com'è carina mentre gioca tutta sola". Ma andate da lei, giocate con lei. Ha bisogno di voi.
Il mio ragazzo è terribilmente sensibile. Ricorderà qualsiasi cosa gli venga detta, analizzandola per mesi in quella sua testolina geniale. Non scherzate con lui solo per divertirvi o lo danneggerete. Rispondete alle domande che vi pone, o cercate di indicargli la direzione per trovare delle risposte. Gli piace giocare e bighellonare in giro, ma dovrete trattarlo come un adulto. E' più sveglio di me... e probabilmente anche di voi.
A mia moglie concedete una pausa. Lasciate che stacchi un po'. E' una personalità di tipo A sul lavoro, ma a casa vuole solo relax e divertimento. Aiutatela in questo. Vorrà farsi carico di tutte le responsabilità, non lasciate che lo faccia. Ditele di rilassarsi, di prendersela comoda. Aiutatela a godersi la vita. E non la etichettate o rinchiudete. Non usate quella "parola che inizia per V" (vedova). Quella parola non la rappresenta. Lei non è una banale semplificazione. Sapete chi è, invece? La figlia che ogni genitore desidera, la madre che ogni bambino si aspetta. Anche se sono stato a casa e ho fatto la mia buona parte per tirare su questi bambini meravigliosi, senza di lei non sarebbe stato possibile. Continuerà a tirarli su e loro cresceranno, diventando adolescenti ed adulti magnifici, grazie alla loro mamma.
E lei è la donna dei miei sogni.
Questo post è apparso per la prima volta su "A Blogger and a Father Cancer".
Nota dei direttori di Huffpost Parents: Oren Miller è venuto a mancare sabato 28 febbraio. Sappiamo che il suo ricordo verrà serbato nei cuori di quanti sono stati toccati dalle sue meravigliose parole.
Questo blog è stato pubblicato originariamente su Huffington Post United States ed è stato tradotto dall'inglese da Milena Sanfilippo.
25.1.14
dalla vita non sai mai cosa t'aspetti ecco perchè lotto per mantenermi vivo ed ho rinuciato ai propositi suicidi
la prima A. Delogu - Ebbè Peppì com'è? - Arr. Giacomo Spano (2014)
la seconda Il Figlio del re-Piero Marras@Juannusai
Come dal titolo la vita è imprevedibile. Infatti ho avuto occasione di verificare sulla mia pelle che i proverbi e detti di saggezza popolare molto spesso contengono un fondo di verità . Ecco cosa mi è successo di recente .
Quattro anni anni avevo litigato con ***** mia amica e compagna di strada di facebook sia a causa di fake che m'avevo rubato l'identità e s'era spacciato per me ed insultava ( lei compresa ) gli altri \e miei contatti e i loro amici\che sia a causa mia .
Provai a ricercarla prima al cellulare ma non avevo più il numero , più volte su fb , ma non rispondeva .Cosi per 3 anni . Poi nei giorni scorsi ho fatto un ultimo tentativo , trovando il suo nuovo account , ho lasciato un commento ed inaspettatamente ( mi sarei aspetto una risposta d'insulti ) ho ricevuto la richiesta da parte sua di contatto
Non chiedetemi ulteriori particolari perchè non mi va di riaprire vecchie ferite ( chi mi segue su fb fin dal 2009 ricorderà e saprà ) mi basta averla ritrovata ed riaverla fra i miei contatti e aver eliminato dei fantasmi ( rimorsi e sensi di colpa ) .
Felice come non mai , ho detto fra me e me , ho fatto 30 facciamo 31 e ho scritto a ***** un altra amica con cui avevo litigato . E gli avevo anche dedicato anche questa canzone
perchè , maledetto orgoglio maschile , mi aveva , ma non la biasimo non aveva tutti i torti in fondo , trattato di schifo ) gli ho scritto avendo il primo account di fb bloccato dal secondo account di fb
16:57Nei giorni scorsi ho fatto un sogno ( anche se in realtà era più un incubo ) , come la trama del film http://it.wikipedia.org/wiki/My_Life_-_Questa_mia_vita ne ho parlo con il mio analista è mi ha consigliato di aprirmi e liberarmi dei sensi colpa \ rimorsi . Ecco che ho deciso di farlo . Quindi ti chiedo scusa per come mi sono comportato nei tuo e ( e di tua sorella ) confronti qualche tempo fa . vorrei se che accettassi queste mie scuse e se è possibile che mi diate una seconda possibilità . Appena mi sbloccano l'account principale www.facebook.com/redbeppeulisse1 vi rimando il contatto li , se vi va , altrimenti pazienza . Ma almeno mi sentirò meglio senza pesi sulla coscienza . Con amicizia Giuseppeecco la sia riposta****** Stai tranquillo giuseppe!! Ho accettato l'amicizia!! ci vediamo ci venerdi al corso di fotografia !!! Buona serata !!!
ecco che e proprio vero che a volte è proprio vero che il tempo cancella e porta l'oblio di tutte le ferite il tempo cancella e porta l'oblio di tutte le ferite E che questa a differenza rimarrà una cicatrice e poi pian piano magari scomparirà , in quanto era si profonda ma a differenza di quando le ferite sono profonde non guariscono mai, al massimo si formano cicatrici che quando il tempo cambia, fanno male da morire , il tempo o la fortuna chissà l'hanno rimossa senza bruciare troppo e senza che finisse come stava per succedere in ossessione .
sfatiamo il mito propagandistico dell'integrazione leghista
per approfondimenti integr.IDOS.OK.pdf Ideologia, utopia e il falso mito dell’integrazione a tutti i costi – Il blog di Laura Tecce D'a...
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Come già accenbato dal titolo , inizialmente volevo dire Basta e smettere di parlare di Shoah!, e d'aderire \ c...
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iniziamo dall'ultima news che è quella più allarmante visti i crescenti casi di pedopornografia pornografia...
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Ascoltando questo video messom da un mio utente \ compagno di viaggio di sulla mia bacheca di facebook . ho decso di ...






