ancora non ho visto un cartello o altre campagne di prevenzione con un numero che siano gli uomini a poter chiamare se hanno pensieri di un certo tipo, non è la donna che si deve difendere, siamo noi uomini che non dobbiamo stalkizzare e uccidere, ci vuole tanto a capirlo ?
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
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20.11.25
campagne contro il femminicidio a senso unico
ancora non ho visto un cartello o altre campagne di prevenzione con un numero che siano gli uomini a poter chiamare se hanno pensieri di un certo tipo, non è la donna che si deve difendere, siamo noi uomini che non dobbiamo stalkizzare e uccidere, ci vuole tanto a capirlo ?
15.9.25
il mio grillo parlante
Infatti essendo ribelle preferisco farmi io un esperienza perchè
5.9.25
Quando un episodio di cronaca provoca grande indignazione e sentimenti vari, guardatevi bene dal seguire la vulgata ed apettate l'evolversi degli eventi . il caso del portiere picchoiato da un genitore della squadra avversaria
Ovviamente se prima il capro espiatorio era il padre aggressore, ora lo diventerà il ragazzo aggredito che però è a sua volta aggressore.Dal che si deducono due cose:a) quando si parla di aggressore e aggredito occorre sempre guardare all'intera catena causale (ogni riferimento è puramente voluto);b) è sempre preferibile resistere all'impulso di sparare sentenze, e comunque non partecipare in nessun caso a quell'orrido rito collettivo che è la lapidazione.Come dice saggiamente Alcinoo ad Ulisse "meglio avere in tutto misura".
5.4.25
Sara Campanella e Ilaria Sula, la criminologa Bolzan: «Non sono raptus, non sanno gestire il rifiuto. Ecco i segnali a cui stare attente»
Lo so che dovrei parlarle d'atro ed andare avanti . Ma non ce la faccio soprattutot davanti a certi commenti . Meno male che si sono , anche se bisogna cercali con il lumicinio o frugare nella ... massa per cercarli . Infatti fra i commenti /interventi sugli ultimi (?) due femminicidi questi sono quelli che mi hanno colpito di più
IL primo trovato sul portale msn.it non ricordo la fonte precisa ma è molto bello
A Provare a dare una risposta a questa domanda la criminologa e psicologa Flaminia Bolzan, secondo cui il motivo principale è una «incapacità di metabolizzare rifiuti e abbandoni» che trasforma la rabbia in un'emozione «non controllabile» da «scaricare» su quellle che poi saranno le vittime
Due femminicidi in pochi giorni. L''ultimo è il corpo di Ilaria Sula, 22 anni. studentessa romana della Sapienza, è stato trovato in fondo a un dirupo nei pressi del Comune di Poli, all'interno di una valigia.
Ad ucciderla a coltellate, per poi gettarne il corpo, sarebbe stato l'ex fidanzato Mark Samson, di origini filippine. Il giorno precedente è stata la volta di Sara Campanella, 22 anni, nata a Misilmeri (Palermo), è stata uccisa a coltellate davanti l'Università di Messina da un suo collega, Stefano Argentino, 27 anni, che da due anni la perseguitava con messaggi e inviti ad uscire.
29.10.21
il caso squid game riporta d'attualità la domanda vietare \ censurare o lasciare libertà ? .
colonna sonora
- Caparezza + Frankie HI-NRG MC - Quelli Che Benpensano + Fuori dal Tunnel (Premio Tenco 2008)
- Vinicio Capossela - Ovunque proteggi - Musicultura 2015
Avevo promesso di non parlare più , dopo averne già ampiamente parlato la scorsa settimana in : << un associazione di genitori lancia una petizione online per fermare Squid Game in quanto “violento e pericoloso per i nostri figli”. >>. Ma : 1) le crociate anacroniste di certi sociologici ( ovviamente senza generalizzare perchè c'è vedi articolo sotto ha in quadrato il problema ) che propongono divieti ormai anacronistici e vedono la cosa solo ed esclusivamente come negativa , quando magari con gli amici loro stessi imitavano le mosse del cartone animato uomo tigre , i film \ saghe come karate kid e quelli i Bruce Lee solo per citare i più noti 2) di certi genitori vecchi tromboni irresponsabili che : non sanno dire un No o accettare che il loro figlio sia diverso dagli altri coetanei ed li parcheggiano davanti agli smartphone o pc senza nessun controllo per poi meravigliarsi dicendo : << non è mio figlio , ecc . >> e difenderli a spada tratta quando fanno qualcosa di grave . E poi ormai è una battaglia perchè : 1) devono farne una seconda stagione visto il grande successo e lanotevole pubblicità gratuita fatagli da tali atteggiamenti censori che hanno scatenato la fascinazione del proibito o censurato contenuta in ciascuno di noi che portata a vederlo di nascosto ., 2) il merchandising sui personaggi della serie . Come uscirne allora le risposte principali vengono da Serena Valorzi, psicologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale a Trento.
da https://www.ildolomiti.it/societa/2021/
Effetto Squid Game, l'esperta: ''La società è arrabbiata e aumentano i contenuti che riflettono la situazione attuale, amplificata dalla crisi Covid''
C'è il timore di emulazione da parte dei giovani a scuola, anche se in Trentino non ci sono particolari segnalazioni. Alcuni genitori hanno lanciato una petizione per far sospendere la messa in onda della serie. Serena Valorzi: "Il parental control è utile ma ormai spezzoni e riferimenti espliciti si trovano ovunque. I genitori non devono nascondersi ma confrontarsi con i figli per aiutarli a formarsi: divieti e arrabbiatura non sempre sono la soluzione ideale"

TRENTO. "Certo il parental control è utile ma non si può demandare alle strumentazioni di blocco quello che è il nostro compito di adulti". Queste le parole di Serena Valorzi, psicologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale a Trento. "I sistemi possono essere aggirati, si possono vedere i contenuti inadatti a casa da un amico oppure recuperare video e spezzoni in rete. L'approccio più efficace resta quello di confrontarci con i nostri ragazzi, capirli e dare insieme a loro un nome alle emozioni che comporta la visione prolungata di scene di violenza e aggressività".
Con l’esperta e autrice di diverse pubblicazione sull’impatto cognitivo emotivo e relazionale delle nuove tecnologie e sulle dipendenze comportamentali (gioco d’azzardo, videogiochi, social network e smartphone) parliamo di Squid Game, la serie targata Netflix che racconta di un gioco di sopravvivenza ambientato in una realtà distopica in cui si perde la vita.
C'è il timore di emulazione da parte dei giovani, soprattutto tra i più piccoli, anche se "In Trentino - rassicura Paolo Pendenza, rappresentante dei dirigenti scolastici trentini - non ci sono particolari segnalazioni. Ma l'attenzione sui giovani deve restare alta in generale, non solo in questo caso". Alcuni genitori hanno lanciato una petizione per far sospendere la messa in onda della serie coreana perché potrebbe spingere i ragazzini alla violenza.
Ma quali sono i rischi? Quella della violenza e del pericolo emulazione è una crisi quasi ciclica. Prima i film, poi i videogiochi. E ancora i social e le varie mode a turno fanno suonare i campanelli d'allarme.
“Il primo modo con il quale impariamo a muoverci nel mondo è guardando e riproducendo ciò che vediamo fare agli altri così, se da più piccoli vediamo gli adulti comportarsi in modo gentile e rispettoso così faremo anche noi e ci sentiremo di vivere in un mondo più sicuro ma se il modello è violento tenderemo a esserlo anche noi o ad avere paura degli altri, soprattutto se non c’è quello spazio di riflessione condivisa che solo i più grandi possono regalarci", evidenzia Valorzi, "Le ricerche ci confermano che non possiamo sottovalutare gli effetti che i contenuti violenti possono avere sui minori; sono ancora piccoli e il loro senso critico e la loro capacità di gestione emotiva non è completamente sviluppata fino a tarda adolescenza e se non siamo noi adulti ad aiutarli a capire ciò che vedono e ciò che sentono potrebbero tendere a riprodurre acriticamente e automaticamente i comportamenti violenti cui sono esposti".
La serie Squid Game allarma "ma attenzione - prosegue l'esperta - perché lo stesso vale anche per i videogiochi sparatutto che 'rapiscono' molti dei nostri ragazzi per molte ore al giorno: chiusi e soli nelle loro camere".
E' quindi importante il contesto, ma censurare a priori un determinato film, piuttosto che un videogioco, potrebbe nascondere una criticità o solo rimandare un confronto tra genitori e figli. Spezzoni di una serie, riferimenti espliciti sono comunque presenti altrove.
"Ormai - dice Valorzi - sono tantissimi i modi per riuscire a eludere eventuali controlli. Fa anche parte della crescita individuale violare qualche divieto imposto da mamma o da papà certo, e lì, ancora più importante è il nostro ruolo di colonne stabili a cui possano fare riferimento in caso di difficoltà. Arrabbiarci e punirli non è la soluzione ideale; possiamo farlo in un secondo tempo, ma prima è bene che ci preoccupiamo di come stiano e se ci sia bisogno di rassicurarli. Solo così potremmo tenere un buon canale comunicativo e evitare che si chiudano in un silenzio impenetrabile la prossima volta. In effetti, se, nonostante le nostre raccomandazioni, cadono a terra prima verifichiamo che non si siano fratturati qualcosa”.
"Quale è stata l'impressione?", "Cosa ne pensi?", "Ti sei divertito o ti sei spaventato?". Domande banali, ma che spesso consentono al ragazzo di riflettere sul film e di creare una propria personalità. "Evitare certi argomenti - continua la psicologa e psicoterapeuta - non è mai la soluzione: sono persone giovani e curiose che vanno accompagnate perché siano più consapevoli e capaci anche di distinguere la cornice, il contesto e ciò che vero da ciò che è finto e mira a trattenerli davanti a uno schermo. Ciò vale in particolare per le serie tv (un episodio tira l’altro e spesso si fanno le maratone perché non c’è palinsesto) e, in particolare, vale per Squid Game che rischia di esporli per molto tempo a contenuti estremamente violenti. Credo sia saggio e rispettoso dei nostri ragazzi che noi adulti ci prendiamo il tempo di informarci bene e di fare la fatica di stare al loro fianco facendo da filtro interpretativa della realtà”.
Il caso di Squid Game può forse rappresentare uno step ulteriore rispetto ai canoni: giochi e ambientazioni per bambini che diventano sfide mortali per i concorrenti. "E' una contrapposizione tipica dei film horror. In questo caso - aggiunge Valorzi - si parte dai nostri ricordi di '1, 2, 3 stella', si riaccende la tenerezza per i giochi da bimbi per creare poi una contrapposizione forte con scenari angoscianti. Le sensazioni variano velocemente e creano comunque un disagio di cui ci si può anche non rendere completamente conto, se non se ne parla. Le parole sono uno strumento potentissimo con cui incorniciamo e ci rendiamo consapevoli delle nostre esperienze e se ciò vale per gli eventi traumatici, dalle molestie ai lutti, vale di certo per la visione di qualcosa che un adulto saggio troverebbe quanto meno poco sano per se stesso, ancora più per i suoi piccoli".
Una complessità oggi ancora più intricata da governare per i genitori. E che diventa difficile da paragonare rispetto anche solo a 10 anni fa per esempio. Un bambino parcheggiato davanti alla televisione o al tablet comunque viene influenzato in qualche modo da quello che guarda.
“Un tempo gli spazi erano più strutturati - continua Valorzi - a una certa ora sapevamo che c’erano i cartoni animati ritagliati su misura per noi bambini e mai dopo le 21. Ora, con internet e la tv on demand è tutto a portata di mano, in ogni momento del giorno e della notte: basta che mamma ceda davanti alle mie martellanti richieste e mi dia in mano il suo cellulare e il gioco è fatto".
Tutto, subito e in qualunque momento, senza apparenti difficoltà di accesso. "Un esempio eclatante è la pornografia (iper rappresentata sul web) che è diventata nel tempo sempre più spinta, bizzarra, irrispettosa e scollegata dai sentimenti dando non pochi problemi ai giovani (spesso anche agli adulti). Per motivi anche commerciali, i contenuti diventano sempre più estremi per poterci tenere incollati ai video, perché noi esseri umani tendiamo purtroppo ad abituarci a tutto e ne vogliamo ancora di più. Mi piacerebbe tanto che di fronte alla violenza e ai disvalori proposti riuscissimo a non abituarci mai ma anche a mantenere un certo grado di senso critico e di indignazione. Forse una serie come Squid Game ci 'risveglia' e ci ricorda di tenere le antenne ben dritte sugli stati emotivi nostri e dei nostri più piccoli".
Insomma, censurare certi contenuti non può essere una scusa per non trovare il tempo di affrontare determinati argomenti. "Il dilagare di programmi e di serie che fanno leva sull'aggressività è comunque specchio di questo periodo caratterizzato dall'emergenza Covid. All'inizio dell'epidemia ci siamo scoperto tutti solidali verso il 'nemico virus' poi mano a mano che sono cresciute le incertezze per il futuro, le preoccupazioni e le difficoltà, ci siamo scoperti arrabbiati e il nemico è diventato l’altro (la paura e il dolore si tramutano in rabbia e aggressività se non sono adeguatamente contenute). In questo momento siamo avvolti da questa atmosfera belligerante, ma se ancora ci rendiamo conto che una serie tv violenta può crearci danno, forse non abbiamo perso completamente l’orientamento”, conclude Valorzi.
da :
- la circolare di una preside un istituto comprensivo ( infanzia , materne , medie ed elementari ) dove addirittura bambini di 4\5 giocano ad imitare la serie . La circolare di Anna Rita Carati, dirigente di un istituto a Borgagne. "Non è un rimprovero alle famiglie ma un invito a prestare attenzione ai ragazzi: la visione di questa serie non è adatta a chi ha meno di 14 anni e potrebbe generare bullismo sui social o indurre comportamenti pericolosi"
- I consigli ai genitori dello Sportello per la sicurezza degli utenti online
Un ragazzo riceve uno schiaffo dopo aver perso a 'Squid game' a Genova. Per la precisione a 'Ddakji game', la sfida lanciata, nella finzione del telefilm, da chi arruola i partecipanti al programma di giochi con in palio 33 milioni di euro. Nella serie cult coreana targata Netflix chi perde, però, muore.
I due giovani, filmati in via XX Settembre, all'altezza dello store di H&M, sembrano mettere in scena un cosplay animato; uno dei due è vestito in giacca e cravatta proprio come l'attore Gong Yoo, prestigiosa guest star di Squid game, che nella serie ha il compito di arruolare i contendenti sfidandoli a ddakji. Il gioco consiste nel gettare con forza a terra delle forme di carte di colore rosso e blu con lo scopo di ribaltarle, chi perde paga ma, dato che tutti i personaggi sono al verde, i malcapitati ripagano il loro debito ricevendo per ogni sconfitta uno schiaffo. Ovviamente il distinto signore è infallibile e gli avversari si ritrovano con la guancia gonfia e piena di lividi.
Nel video girato a Genova si vede il ragazzo-reclutatore simulare lo schiaffone, per gioco. Ma è proprio sui confini del gioco che scatta il corto circuito sull'accoglienza di questa serie che è diventata un fenomeno mondiale e che sta influenzando anche il marketing: le vendite delle scarpe indossate dai personaggi, ad esempio, hanno avuto un boom del +145% e tutti i capi di abbigliamento riconducibili alla serie sono introvabili. L'hashtag #squidgame su TikTok ha superato i 50 billion di visualizzazioni e in Italia alcuni genitori hanno lanciato una petizione su change.org per chiedere la rimozione della serie. Non solo: per le feste di Halloween alcune scuole in Italia hanno vietato di indossare i costumi dei personaggi della serie. Mentre da una parte Squid game alza il velo sulle responsabilità dei genitori e sulla capacità individuale e sociale di assorbire temi come quello della violenza, della diseguaglianza, del divertimento per noia fino alla morte, la Questura di Genova rilanca una serie di consigli per i genitori che sono precipitati nei tentacoli scivolosi di 'Squid game' (Gioco del calamaro).
Per la polizia Squid game è un fenomeno molto pericoloso che va di moda tra i bambini e dallo Sportello per la sicurezza degli utenti online arrivano una seri di consigli per i genitori:
- Ricordate che la serie Squid Game è stata classificata come VM 14 ovvero vietata ad un pubblico di età inferiore a quella indicata. Questa limitazione indica che i suoi contenuti possono turbare i minori con intensità variabile a breve e lungo termine;
- Valutate se possa essere utile guardare la serie prima di esprimere assenso o dissenso alla visione dei vostri figli che hanno più di 14 anni: sarete più precisi e consapevoli di quali siano gli elementi critici su cui poggia la vostra decisione e potrete argomentarli in modo convincente ai vostri figli;
- Parlate in famiglia della serie, chiedete ai bambini/ragazzi cosa ne pensano in modo che, anche se non hanno il permesso di vederla, siano in grado di partecipare ad eventuali commenti e discussioni con i coetanei;
- Ricordate ai bambini/ragazzi che quanto rappresentato nelle serie è frutto di finzione e che la violenza non è mai un gioco a cui partecipare;
- • Tenete sempre vivo il dialogo familiare sui temi dell’uso delle nuove tecnologie con i ragazzi: ponete loro domande e ascoltate come la pensano. I nativi digitali hanno una visione differente da quella degli adulti e può essere utile conoscere il loro punto di vista sui rischi e sui fenomeni emergenti;
- Se avete contezza che stanno circolando tra i bambini/ragazzi giochi violenti che imitano quelle ritratte nella serie, non esitate a segnalare la cosa a www.commissariatodips.it
- La circolare di Anna Rita Carati, dirigente di un istituto a Borgagne. "Non è un rimprovero alle famiglie ma un invito a prestare attenzione ai ragazzi: la visione di questa serie non è adatta a chi ha meno di 14 anni e potrebbe generare bullismo sui social o indurre comportamenti pericolosi"
25.1.14
dalla vita non sai mai cosa t'aspetti ecco perchè lotto per mantenermi vivo ed ho rinuciato ai propositi suicidi
la prima A. Delogu - Ebbè Peppì com'è? - Arr. Giacomo Spano (2014)
la seconda Il Figlio del re-Piero Marras@Juannusai
Come dal titolo la vita è imprevedibile. Infatti ho avuto occasione di verificare sulla mia pelle che i proverbi e detti di saggezza popolare molto spesso contengono un fondo di verità . Ecco cosa mi è successo di recente .
Quattro anni anni avevo litigato con ***** mia amica e compagna di strada di facebook sia a causa di fake che m'avevo rubato l'identità e s'era spacciato per me ed insultava ( lei compresa ) gli altri \e miei contatti e i loro amici\che sia a causa mia .
Provai a ricercarla prima al cellulare ma non avevo più il numero , più volte su fb , ma non rispondeva .Cosi per 3 anni . Poi nei giorni scorsi ho fatto un ultimo tentativo , trovando il suo nuovo account , ho lasciato un commento ed inaspettatamente ( mi sarei aspetto una risposta d'insulti ) ho ricevuto la richiesta da parte sua di contatto
Non chiedetemi ulteriori particolari perchè non mi va di riaprire vecchie ferite ( chi mi segue su fb fin dal 2009 ricorderà e saprà ) mi basta averla ritrovata ed riaverla fra i miei contatti e aver eliminato dei fantasmi ( rimorsi e sensi di colpa ) .
Felice come non mai , ho detto fra me e me , ho fatto 30 facciamo 31 e ho scritto a ***** un altra amica con cui avevo litigato . E gli avevo anche dedicato anche questa canzone
perchè , maledetto orgoglio maschile , mi aveva , ma non la biasimo non aveva tutti i torti in fondo , trattato di schifo ) gli ho scritto avendo il primo account di fb bloccato dal secondo account di fb
16:57Nei giorni scorsi ho fatto un sogno ( anche se in realtà era più un incubo ) , come la trama del film http://it.wikipedia.org/wiki/My_Life_-_Questa_mia_vita ne ho parlo con il mio analista è mi ha consigliato di aprirmi e liberarmi dei sensi colpa \ rimorsi . Ecco che ho deciso di farlo . Quindi ti chiedo scusa per come mi sono comportato nei tuo e ( e di tua sorella ) confronti qualche tempo fa . vorrei se che accettassi queste mie scuse e se è possibile che mi diate una seconda possibilità . Appena mi sbloccano l'account principale www.facebook.com/redbeppeulisse1 vi rimando il contatto li , se vi va , altrimenti pazienza . Ma almeno mi sentirò meglio senza pesi sulla coscienza . Con amicizia Giuseppeecco la sia riposta****** Stai tranquillo giuseppe!! Ho accettato l'amicizia!! ci vediamo ci venerdi al corso di fotografia !!! Buona serata !!!
ecco che e proprio vero che a volte è proprio vero che il tempo cancella e porta l'oblio di tutte le ferite il tempo cancella e porta l'oblio di tutte le ferite E che questa a differenza rimarrà una cicatrice e poi pian piano magari scomparirà , in quanto era si profonda ma a differenza di quando le ferite sono profonde non guariscono mai, al massimo si formano cicatrici che quando il tempo cambia, fanno male da morire , il tempo o la fortuna chissà l'hanno rimossa senza bruciare troppo e senza che finisse come stava per succedere in ossessione .
11.5.13
cambia le tue parole cambia il tuo mondo
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