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9.10.23

Andava bene fino a che c'era da esibire il mongolino": parla chi è stato più vicino a Ezio Bosso


Davvero del pensiero di Ezio Bosso non è rimasto niente? Ezio Bosso è stato un talento naturale, straordinario, disciplinatissimo ma pieno di vita, straripante. Strabordava di talento e dava fastidio, perché metterlo in una casella era difficile, come minimo stava in tre o quattro caselle, però era capace anche di disegnarsele da solo, le caselle in cui stare. Ezio Bosso sceglieva la forma, oltre al contenuto. E poi - negli ultimi anni - quel corpo non conforme, un po' ingombrante, che per alcuni ha iniziato a sovrastare il musicista, a essere la sua parte rappresentativa di fronte al grande pubblico, invece che rappresentare quello che veramente era: il simbolo di una malattia che gli toglieva la possibilità di esprimersi pienamente, come aveva fatto fino a quel momento.

21.6.22

i genitori che fanno i bulli e gli haters su un account social di Elisa Esposito una ragazzina che non loro figlia dandogli della ..... che ..... esempio danno ai loro figli ?


Sono andato giusto ieri a vedere chi fossela tizia vedere foto sopra e video sotto

 

   di  cui si parla    in  un post  che ho trovato  sulla home generale di facebook e cosa facesse. Una volta finito il video, avrei voluto darmi fuoco alle orecchie.
Il che, immediatamente, mi ha fatto sentire molto vecchio nonostante abbia 46 anni .
Sì perché quando eravamo ragazzini ne dicevamo di assurdità ... Eccome se ne dicevamo. Ci siamo tutti inventati una lingua segreta da bambini e da ragazzini, è un gioco un  modo  si reagire  al  conformismo e  all'autoritarismo  genitoriale  . Gli adulti d'oggi   , ovveroi ragazzi  d'ieri  dimenticanoo non ricordano  , non dovrebbero.
Avevamo un modo di parlare che faceva sollevare lo sguardo al cielo ai miei vecchi genitori oltre  che  agliinsegnanti  . 
 Ed era ( ed è ) tutt'ora giusto visto che ogni generazione precedente alla tua rimproveri o rimanga ammutolito e sfotta quando non vuole sforzarsi d'aprirsi al nuovo .
Eravamo stupidi, ci comportavamo da stupidi e sono felice che lo facessimo. Era fisiologico.chi non lo  ha  mai fatto  alzi  la  mano 😃 
Ora ci siamo trasformati negli adulti, nei vecchi che ci rompevano le palle ai tempi e che eravamo noi a guardare con sufficienza. Perché se ti dimentichi di essere stato un ragazzino stupido, significa che sei diventato un adulto deficiente. Il che è molto peggio, e oltretutto non passa con gli anni a differenza della stupidità della gioventù ... .
Detto questo, mi chiedo   come    un adulto che consideri lecito  andare ad insultare una ragazzina che  peraltro  non è  un suo  familiare   per come parla mi fa orrore. È una sconfitta dell'intera società. come può venire in mente a una persona anche solo vagamente normodotata di andare sotto al video di una ragazzina che dice “amiooooo”  ed    espressione    simili   ad insultarla dandole della “puttana” ?


Voi non state mica tanto bene, gente.Cioè: quella roba è certamente   abominevole e odiosa per chiunque abbia più di 16 anni, e siamo d’accordo, ma mica deve piacere a noi   che  abbiamo  40 anni è  più 
Io, ad esempio  collegandomi  al discorso  delle  righe  precedenti  , da ragazzino, dicevo per  esempio  “tozzo” per dire “fico” ed espressioni   gergali  simili  che   andavano  di  moda per un certo periodo  e   alcune  si  sono  anche   estinte sono scomparse   . O storpiavo  o accorgiavo parole con acronimi tipo tvb o scorcia per scorciatoiaobiblio per  biblioteca , ecc .
Adesso, probabilmente, se incrociassi il me stesso di allora, sentirei l’irrefrenabile impulso di  rimproverarmi(  ed  criticare   eventuali  figli\e  )   come    facevano i miei    perchè  parlassi  bene  o  quanto meno  facessi distinzione   quando e  con chi  usarlo 
Si invecchia e si finisce per dimenticare che, molto spesso, diverse idiozie che si fanno e si dicono a quell’età, si fanno per sentirsi parte di un gruppo, di una generazione, per riconoscersi, annusarsi, per uscire dalle imposizioni de genitori , ecc
È una cosa che serve a diventare grandi. Poi cresci e vorresti tagliarti le orecchie con un ferro arroventato quando senti una che dice “amioooo”, certo. Fa parte del processo. Ed è giusto così . Ma Se, invece, senti quella roba da una persona che non è tuo figlio\a o tuo\tua nipote e decidi di andare ad fare il cazziatone ed soprattutto ad insultare pesantemente una ragazzina sul suo profilo TikTok o Instagram, usando parole pesanti come  quella   citata     mi dispiace ma il problema è solo e soltanto tuo, non suo che usa tali espressioni . Quindi cari vecchi tromboni e censori lasciamo ai giovani il loro mondo ed al loro linguaggio ( come é stato a nostra volta con modi di dire e terminologie che ora ci farebbero accapponare la pelle) senza fare i boomer maleducati su un profilo social che non ci appartiene ed  non  è neppure  di  un nostro familiare .


30.10.21

il mondo è impazzito ed la censura ed i divieti anacrostici non risolvono certo la cosa .

colonna  sonora
CCCP Fedeli alla linea - Morire
Articolo 31 - Fotti la censura

Come  dicevo  sia  nei post  precedenti    in cui parlavo del fenomeno  SquidGame   (   I  II  )   sia   nel titolo  del post   : i  divieti  ,  le  censure  , ecc.    oggi  con la nuova  rivoluzione  digitale  e  con  il  facilissimo accesso alle  tecnologie  (   brutto vezzo   di  padrini  , genitori  di regalare e  comprare 

 :  smartphone , tablet , iPod , ecc. ai figli o nipoti fin dalle elementari ) dove tutti minori compresi accedono a tali contenuti servono ben poco e risultano vista la facilità con cui vengono dribblati ed elusi a ben poco ed addirittura il famoso \ famigerato Facebook pur di guadagnare con la pubblicità diffonde e alimenta l'odio come dice l'articolo di  repubblica     del  30\10\2021   intervista aWalter Quattrociocchi,  capo del Center of Data Science and Complexity for Society (Cdsc) dell’università La Sapienza di Roma. È uno dei ricercatori europei più importanti nello studio delle piattaforme della Silicon Valley .

Ora  E' vero che  un mondo     sempre  più  impazzito   vedere    oltre  all'allarmante    diffusione  di    :  femminicidi  e\  violenza  di genere  ,    stupri e  violenze  di  branco  contro i  più deboli  ed   i recenti     casi  di  cronaca  : 

  • Cagliari  un  cuoco  \  panettiere   sgozzato   per  motivi  sentimentali  da  un marito  geloso  
  • Ercolano       due  ragazzi  uccisi  ( a  mo'   di  esecuzione  mafiosa  )   dallo stesso proprietario  perchè scambiati  per  ladri   visto che  stazionavano  in macchina  vicino   alla  sua  villetta  

e  quindi  si tratta  di un  emergenza  sociale    ma   la   censura  ed  i  divieti  non servono  . Serve  una  battaglia  culturale   e di legalità .  Una  guerriglia  contro  culturale  .
 Infatti     concordo con   la risposta  di Francesco  merlo   

Caro Merlo, come ha ragione la Signora Acciarito!
Se si dà retta ai moralisti la televisione e il cinema sarebbero chiusi oppure ci farebbero vedere le vite dei Santi. La Signora Acciarito cita Fellini, io Gualtiero Jacopetti ¹ che, all’epoca, con i suoi film di “notte” eccitò la fantasia di noi adolescenti. Non erano “capolavori” per l’epoca (dovremmo aprire un dibattito sul termine capolavoro) ma oggi sono cult per cinefili, “saccheggiati” da molti registi e lascio perdere Tarantino. L’oscenità e la violenza sono nell’occhio di chi guarda. La censura democristiana stoppava Fellini ma non si pronunciava sui porno e li lasciava passare.
Qualcosa, a proposito di censura, si è fatto. Ma poi si vieta ai minori di 18 anni l’ultimo film di Mordini, “La scuola cattolica”. Squid Game passerà. Lascerà traccia? Vedremo.
Non esiste la buona censura. E “Squid game” lascerà molta più traccia del suo Jacopetti.


Scommetto che   mi chiederete  cosa  proponi  .   Ho già    risposto più volte    ai vecchi tromboni  e ai censori   vedere   archivio del blog   in particolare   questo post : << La nuova pubblicità Dietor Dietorelle è all’insegna del bacio  sotto    tutte le  sue  forme    crea    rigurgiti  bacchettoni   e dei soliti  ben pensanti  >>   ed  il   secondo  post  (    il secondo   url   di quelli citati     nelle  prime   righe del post  d'oggi  )   sulla serie Squidgame     ma poiché  potreste  scambiare   i miei rimandi  per  una  via  di fuga   ed  eludere la risposta alle   vostre  domande    ecco    che rispondo pubblicamente   anziché  privatamente  ad  una  email  giuntami  da poco  ( N.B   per  rispettare richiesta  di   privacy   il nome  riportato sotto è un nome  di  fantasia  )  



Spett Giuseppe
Lei qualche tempo fa ha condiviso su twitter un post in cui si paragonava la censura di un capolavoro come la Dolce vita all’eventuale censura di una serie violentissima come quella coreana ? Un adulto può vedere quello che vuole, ma dare in mano ad adolescenti e bambini materiale esplosivo come Squid Game è un vero reato. E non si dica che spetta ai genitori e a i nonni controllare. I ragazzi trovano sempre il modo di eludere la sorveglianza.
Anna


Gentile Signora \ ina Anna  
Forse il paragone riportato nel post che ho condiviso è un po' improprio visto i contesti culturali e storici totalmente diversi . Ma è utile per capire come in Italia si faccia ricorso in maniera ipocrita alla censura ed a divieti ormai sempre più vetusti con le innovazioni tecnologiche . Infatti basti vedere che si chiede la censura o i divieti a senso unico . Io che sono per la libertà e contro ogni proibizionismo sono sono fra quelli che pensano , con buone ragioni , che una sola puntata del Grande fratello e simili faccia più danno di tutta la serie Squid Game . E' vero sarà pure inadatta ai ragazzi sotto i 14 , ma non mi sembra il caso di proibirla o censurarla . Certo concordo parzialmente : con lei quando dice : << dare in mano ad adolescenti e bambini materiale esplosivo come Squid Game è un vero reato.>> cosi come lo è dare senza filtri il cellulare con internet e i social a bambini di 8\12 anni senza prima averli educato all'uso . Nei miei post non sto dicendo << che spetta ai genitori e a i nonni controllare. I ragazzi trovano sempre il modo di eludere la sorveglianza. >> non mi fraintenda , ma prima di lasciarli liberi educarli criticamente . Quindi Aiuti i suoi figli e i suoi nipoti a capire senza : tabù , altarini , quello che vedono o leggono ma lasci perdere la censura che, tra l’altro, alla fine promuove tutto ciò che vuole proibire . Infatti tali serie e tali programmi hanno successo , indipendentemente dalla loro  bellezza o bruttura ( dipende dai punti di vista ) ma dalla grandissima pubblicità che gli stata fatta sia con le recensioni e le critiche

[... ] Ricezione critica
Rotten Tomatoes ha assegnato alla serie una valutazione media di 8,1 su 10, basata su 43 recensioni.[25] Su Metacritic, la serie ha un punteggio medio ponderato di 75 su 100 basato su 10 critici, indicando "recensioni generalmente favorevoli".[26]
Risposta pubblica
Joel Keller del New York Post affermò che la serie è «creativa». La descrisse come avente «una narrativa serrata e una storia che ha il potenziale per essere tesa ed eccitante» e concluse la recensione dicendo che «[Squid Game] prende una nuova idea e la trasforma in un dramma elettrizzante; speriamo che continui a creare la tensione che abbiamo visto negli ultimi venti minuti, durante tutta la stagione».[27] Jonhaton Wilson, recensendo per Ready Steady Cut, affermò: «a parte l'essere allungato un po' troppo sottile in alcuni punti, direi che [Squid Game] merita tutti gli elogi che sta per ottenere».[28] Pierce Conran, del South China Morning Post, assegnò un punteggio di 4,5 stelle su 5 e affermò: «nel complesso, questa è ancora una schiacciata selvaggiamente divertente da parte di Netflix Corea, che (probabilmente) sarà adottata in tutto il mondo, come lo sono stati i suoi predecessori».[29] Hidzir Junaini, del New Musical Express, assegnò un punteggio di 4 stelle su 5 e affermò: «intelligenza tematica a parte, Squid Game è una serie che mette grande tensione ("a white-knuckle watch"), grazie al suo elemento di competizione viscerale».[30] La serie venne però anche criticata per la sua somiglianza con il film giapponese As the Gods Will, uscito nel 2014. In risposta alle accuse di plagio, il regista Hwang Dong-hyuk dichiarò di aver iniziato a lavorare alla sceneggiatura della serie già nel 2008 e che la somiglianza della serie con il film (di cui era venuto a conoscenza durante le riprese) era soltanto casuale.[31][32] . [...]  segue  su    https://it.wikipedia.org/wiki/Squid_Game

sia con " terrorismo mediatico da vecchi tromboni e retrogradi ( ovviamente sto facendo un discorso in generale non sto parlando di lei ) censori che per paura o incapacità non sanno fare i genitori i nonni e chiedono la censura ed i divieti anziche cercare di capire cosa attira tali figli /nipoti di tali programmi e cosi facendo amplificano lo stato di trasgressione ed il fascino del proibito ( soprattutto nei per i ragazzi e ragazzini ) il desiderio \ curiosità del vedere perchè è stata richiesta la censura . Quindi <<è evidente che >> secondo quanto dichiara a https://www.agi.it/cronaca/news/2021-10-30/squid-game-garanti-a-genitori-non-lasciare-soli-i-bambini-14368399/ Carla Garlatti, presidente dell'Autorità Garante per l'Infanzia << esiste un problema di controllo da parte degli adulti e, insieme, la necessità di trovare una risposta, in questo caso, a una serie di successo su scala planetaria. I genitori, trattandosi di video diffusi da una piattaforma di streaming, possono attivare sistemi di parental control, ma questo argine può saltare se le stesse sequenze sono condivise sui social, anche se va ricordato che sotto i 14 anni i bambini non dovrebbero poter accedere a tali piattaforme".>> Infatti <<< è plausibile - prosegue Garlatti - che possano comunque venire a contatto con tali contenuti, magari per il tramite di compagni di classe o di giochi>>. Per questo, conclude, sarebbe ( ed necessario ) opportuno che genitori ed educatori , invece di limitarsi a raccogliere petizioni che invitano a proibire o a cancellare dai palinsesti tali serie inizino a discutere insieme ai ragazzi ed ai genitori i motivi per i quali sono affascinati dai temi della competizione, della crudeltà, delle differenze sociali e della morte. << [... ] è infatti essenziale cogliere quali sono gli aspetti importanti di cui sentono la necessità di parlare e affrontarli con loro>>.
 
                    Cordialmente Giuseppe Scano

29.10.21

il caso squid game riporta d'attualità la domanda vietare \ censurare o lasciare libertà ? .

  colonna  sonora   


Avevo promesso di non parlare  più  , dopo averne  già ampiamente  parlato la  scorsa  settimana    in : << un   associazione di genitori   lancia una petizione online per fermare Squid Game in quanto “violento e pericoloso per i nostri figli”.   >>. Ma  : 1)  le  crociate  anacroniste   di  certi  sociologici (  ovviamente  senza  generalizzare  perchè  c'è vedi  articolo  sotto   ha  in quadrato  il problema )    che  propongono   divieti ormai  anacronistici  e  vedono la  cosa   solo ed    esclusivamente    come  negativa  ,    quando magari  con gli amici  loro stessi  imitavano le  mosse  del cartone  animato  uomo tigre , i  film \  saghe   come  karate  kid   e quelli  i Bruce Lee   solo   per  citare     i più  noti  2) di certi  genitori   vecchi tromboni  irresponsabili   che   :  non sanno  dire  un No  o   accettare  che il  loro  figlio  sia  diverso  dagli  altri  coetanei   ed  li parcheggiano  davanti  agli smartphone  o pc    senza  nessun  controllo  per  poi   meravigliarsi  dicendo  : <<    non  è mio figlio  , ecc . >>   e  difenderli a spada  tratta       quando   fanno qualcosa  di grave  . E  poi  ormai   è una  battaglia perchè   : 1)   devono    farne  una seconda  stagione    visto il  grande  successo  e lanotevole  pubblicità   gratuita  fatagli   da tali   atteggiamenti  censori  che  hanno  scatenato  la  fascinazione  del proibito   o  censurato  contenuta  in ciascuno di  noi   che   portata  a vederlo  di nascosto  .,  2) il  merchandising   sui   personaggi     della serie . Come  uscirne  allora   le  risposte  principali      vengono da  Serena Valorzipsicologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale a Trento


 




da   https://www.ildolomiti.it/societa/2021/

Effetto Squid Game, l'esperta: ''La società è arrabbiata e aumentano i contenuti che riflettono la situazione attuale, amplificata dalla crisi Covid''

C'è il timore di emulazione da parte dei giovani a scuola, anche se in Trentino non ci sono particolari segnalazioni. Alcuni genitori hanno lanciato una petizione per far sospendere la messa in onda della serie. Serena Valorzi: "Il parental control è utile ma ormai spezzoni e riferimenti espliciti si trovano ovunque. I genitori non devono nascondersi ma confrontarsi con i figli per aiutarli a formarsi: divieti e arrabbiatura non sempre sono la soluzione ideale"

Di Luca Andreazza - 27 ottobre 2021 - 06:01

TRENTO. "Certo il parental control è utile ma non si può demandare alle strumentazioni di blocco quello che è il nostro compito di adulti". Queste le parole di Serena Valorzipsicologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale a Trento. "I sistemi possono essere aggirati, si possono vedere i contenuti inadatti a casa da un amico oppure recuperare video e spezzoni in rete. L'approccio più efficace resta quello di confrontarci con i nostri ragazzi, capirli e dare insieme a loro un nome alle emozioni che comporta la visione prolungata di scene di violenza e aggressività". 

Con l’esperta e autrice di diverse pubblicazione sull’impatto cognitivo emotivo e relazionale delle nuove tecnologie e sulle dipendenze comportamentali (gioco d’azzardo, videogiochi, social network e smartphone) parliamo di Squid Game, la serie targata Netflix che racconta di un gioco di sopravvivenza ambientato in una realtà distopica in cui si perde la vita. 

C'è il timore di emulazione da parte dei giovani, soprattutto tra i più piccoli, anche se "In Trentino - rassicura Paolo Pendenzarappresentante dei dirigenti scolastici trentini - non ci sono particolari segnalazioni. Ma l'attenzione sui giovani deve restare alta in generale, non solo in questo caso". Alcuni genitori hanno lanciato una petizione per far sospendere la messa in onda della serie coreana perché potrebbe spingere i ragazzini alla violenza.  

Ma quali sono i rischi? Quella della violenza e del pericolo emulazione è una crisi quasi ciclica. Prima i film, poi i videogiochi. E ancora i social e le varie mode a turno fanno suonare i campanelli d'allarme. 

“Il primo modo con il quale impariamo a muoverci nel mondo è guardando e riproducendo ciò che vediamo fare agli altri così, se da più piccoli vediamo gli adulti comportarsi in modo gentile e rispettoso così faremo anche noi e ci sentiremo di vivere in un mondo più sicuro ma se il modello è violento tenderemo a esserlo anche noi o ad avere paura degli altri, soprattutto se non c’è quello spazio di riflessione condivisa che solo i più grandi possono regalarci", evidenzia Valorzi, "Le ricerche ci confermano che non possiamo sottovalutare gli effetti che i contenuti violenti possono avere sui minori; sono ancora piccoli e il loro senso critico e la loro capacità di gestione emotiva non è completamente sviluppata fino a tarda adolescenza e se non siamo noi adulti ad aiutarli a capire ciò che vedono e ciò che sentono potrebbero tendere a riprodurre acriticamente e automaticamente i comportamenti violenti cui sono esposti". 

La serie Squid Game allarma "ma attenzione - prosegue l'esperta - perché lo stesso vale anche per i videogiochi sparatutto che 'rapiscono' molti dei nostri ragazzi per molte ore al giorno: chiusi e soli nelle loro camere". 

E' quindi importante il contesto, ma censurare a priori un determinato film, piuttosto che un videogioco, potrebbe nascondere una criticità o solo rimandare un confronto tra genitori e figli. Spezzoni di una serie, riferimenti espliciti sono comunque presenti altrove. 

"Ormai - dice Valorzi - sono tantissimi i modi per riuscire a eludere eventuali controlli. Fa anche parte della crescita individuale violare qualche divieto imposto da mamma o da papà certo, e lì, ancora più importante è il nostro ruolo di colonne stabili a cui possano fare riferimento in caso di difficoltà. Arrabbiarci e punirli non è la soluzione ideale; possiamo farlo in un secondo tempo, ma prima è bene che ci preoccupiamo di come stiano e se ci sia bisogno di rassicurarli. Solo così potremmo tenere un buon canale comunicativo e evitare che si chiudano in un silenzio impenetrabile la prossima volta. In effetti, se, nonostante le nostre raccomandazioni, cadono a terra prima verifichiamo che non si siano fratturati qualcosa”. 

"Quale è stata l'impressione?", "Cosa ne pensi?", "Ti sei divertito o ti sei spaventato?". Domande banali, ma che spesso consentono al ragazzo di riflettere sul film e di creare una propria personalità. "Evitare certi argomenti - continua la psicologa e psicoterapeuta - non è mai la soluzione: sono persone giovani e curiose che vanno accompagnate perché siano più consapevoli e capaci anche di distinguere la cornice, il contesto e ciò che vero da ciò che è finto e mira a trattenerli davanti a uno schermo. Ciò vale in particolare per le serie tv (un episodio tira l’altro e spesso si fanno le maratone perché non c’è palinsesto) e, in particolare, vale per Squid Game che rischia di esporli per molto tempo a contenuti estremamente violenti. Credo sia saggio e rispettoso dei nostri ragazzi che noi adulti ci prendiamo il tempo di informarci bene e di fare la fatica di stare al loro fianco facendo da filtro interpretativa della realtà”. 

Il caso di Squid Game può forse rappresentare uno step ulteriore rispetto ai canoni: giochi e ambientazioni per bambini che diventano sfide mortali per i concorrenti. "E' una contrapposizione tipica dei film horror. In questo caso - aggiunge Valorzi - si parte dai nostri ricordi di '1, 2, 3 stella', si riaccende la tenerezza per i giochi da bimbi per creare poi una contrapposizione forte con scenari angoscianti. Le sensazioni variano velocemente e creano comunque un disagio di cui ci si può anche non rendere completamente conto, se non se ne parla. Le parole sono uno strumento potentissimo con cui incorniciamo e ci rendiamo consapevoli  delle nostre esperienze e se ciò vale per gli eventi traumatici, dalle molestie ai lutti, vale di certo per la visione di qualcosa che un adulto saggio troverebbe quanto meno poco sano per se stesso, ancora più per i suoi piccoli". 

Una complessità oggi ancora più intricata da governare per i genitoriE che diventa difficile da paragonare rispetto anche solo a 10 anni fa per esempio. Un bambino parcheggiato davanti alla televisione o al tablet comunque viene influenzato in qualche modo da quello che guarda. 

“Un tempo gli spazi erano più strutturati - continua Valorzi - a una certa ora sapevamo che c’erano i cartoni animati ritagliati su misura per noi bambini e mai dopo le 21. Ora, con internet e la tv on demand è tutto a portata di mano, in ogni momento del giorno e della notte: basta che mamma ceda davanti alle mie martellanti richieste e mi dia in mano il suo cellulare e il gioco è fatto". 

Tutto, subito e in qualunque momento, senza apparenti difficoltà di accesso. "Un esempio eclatante è la pornografia (iper rappresentata sul web) che è diventata nel tempo sempre più spinta, bizzarra, irrispettosa e scollegata dai sentimenti dando non pochi problemi ai giovani (spesso anche agli adulti). Per motivi anche commerciali, i contenuti diventano sempre più estremi per poterci tenere incollati ai video, perché noi esseri umani tendiamo purtroppo ad abituarci a tutto e ne vogliamo ancora di più. Mi piacerebbe tanto che di fronte alla violenza e ai disvalori proposti riuscissimo a non abituarci mai ma anche a mantenere un certo grado di senso critico e di indignazione. Forse una serie come Squid Game ci 'risveglia' e ci ricorda di tenere le antenne ben dritte sugli stati emotivi nostri e dei nostri più piccoli".  

Insomma, censurare certi contenuti non può essere una scusa per non trovare il tempo di affrontare determinati argomenti. "Il dilagare di programmi e di serie che fanno leva sull'aggressività è comunque specchio di questo periodo caratterizzato dall'emergenza Covid. All'inizio dell'epidemia ci siamo scoperto tutti solidali verso il 'nemico virus' poi mano a mano che sono cresciute le incertezze per il futuro, le preoccupazioni e le difficoltà, ci siamo scoperti arrabbiati e il nemico è diventato l’altro (la paura e il dolore si tramutano in rabbia e aggressività se non sono adeguatamente contenute). In questo momento siamo avvolti da questa atmosfera belligerante, ma se ancora ci rendiamo conto che una serie tv violenta può crearci danno, forse non abbiamo perso completamente l’orientamento”, conclude Valorzi.



  da  : 


  • la  circolare di una preside un istituto comprensivo ( infanzia , materne , medie ed elementari ) dove addirittura bambini di 4\5 giocano ad imitare la serie . La circolare di Anna Rita Carati, dirigente di un istituto a Borgagne. "Non è un rimprovero alle famiglie ma un invito a prestare attenzione ai ragazzi: la visione di questa serie non è adatta a chi ha meno di 14 anni e potrebbe generare bullismo sui social o indurre comportamenti pericolosi"



  • I consigli ai genitori dello Sportello per la sicurezza degli utenti online


  • Un ragazzo riceve uno schiaffo dopo aver perso a 'Squid game' a Genova. Per la precisione a 'Ddakji game', la sfida lanciata, nella finzione del telefilm, da chi arruola i partecipanti al programma di giochi con in palio 33 milioni di euro. Nella serie cult coreana targata Netflix chi perde, però, muore.
    I due giovani, filmati in via XX Settembre, all'altezza dello store di H&M, sembrano mettere in scena un cosplay animato; uno dei due è vestito in giacca e cravatta proprio come l'attore Gong Yoo, prestigiosa guest star di Squid game, che nella serie ha il compito di arruolare i contendenti sfidandoli a ddakji. Il gioco consiste nel gettare con forza a terra delle forme di carte di colore rosso e blu con lo scopo di ribaltarle, chi perde paga ma, dato che tutti i personaggi sono al verde, i malcapitati ripagano il loro debito ricevendo per ogni sconfitta uno schiaffo. Ovviamente il distinto signore è infallibile e gli avversari si ritrovano con la guancia gonfia e piena di lividi.
    Nel video girato a Genova si vede il ragazzo-reclutatore simulare lo schiaffone, per gioco. Ma è proprio sui confini del gioco che scatta il corto circuito sull'accoglienza di questa serie che è diventata un fenomeno mondiale e che sta influenzando anche il marketing: le vendite delle scarpe indossate dai personaggi, ad esempio, hanno avuto un boom del +145% e tutti i capi di abbigliamento riconducibili alla serie sono introvabili. L'hashtag #squidgame su TikTok ha superato i 50 billion di visualizzazioni e in Italia alcuni genitori hanno lanciato una petizione su change.org per chiedere la rimozione della serie. Non solo: per le feste di Halloween alcune scuole in Italia hanno vietato di indossare i costumi dei personaggi della serie. Mentre da una parte Squid game alza il velo sulle responsabilità dei genitori e sulla capacità individuale e sociale di assorbire temi come quello della violenza, della diseguaglianza, del divertimento per noia fino alla morte, la Questura di Genova rilanca una serie di consigli per i genitori che sono precipitati nei tentacoli scivolosi di 'Squid game' (Gioco del calamaro).
    Per la polizia Squid game è un fenomeno molto pericoloso che va di moda tra i bambini e dallo Sportello per la sicurezza degli utenti online arrivano una seri di consigli per i genitori:

  1.  Ricordate che la serie Squid Game è stata classificata come VM 14 ovvero vietata ad un pubblico di età inferiore a quella indicata. Questa limitazione indica che i suoi contenuti possono turbare i minori con intensità variabile a breve e lungo termine;
  2.  Valutate se possa essere utile guardare la serie prima di esprimere assenso o dissenso alla visione dei vostri figli che hanno più di 14 anni: sarete più precisi e consapevoli di quali siano gli elementi critici su cui poggia la vostra decisione e potrete argomentarli in modo convincente ai vostri figli;
  3.  Parlate in famiglia della serie, chiedete ai bambini/ragazzi cosa ne pensano in modo che, anche se non hanno il permesso di vederla, siano in grado di partecipare ad eventuali commenti e discussioni con i coetanei;
  4.  Ricordate ai bambini/ragazzi che quanto rappresentato nelle serie è frutto di finzione e che la violenza non è mai un gioco a cui partecipare;
  5. • Tenete sempre vivo il dialogo familiare sui temi dell’uso delle nuove tecnologie con i ragazzi: ponete loro domande e ascoltate come la pensano. I nativi digitali hanno una visione differente da quella degli adulti e può essere utile conoscere il loro punto di vista sui rischi e sui fenomeni emergenti;
  6.  Se avete contezza che stanno circolando tra i bambini/ragazzi giochi violenti che imitano quelle ritratte nella serie, non esitate a segnalare la cosa a www.commissariatodips.it
    La circolare di Anna Rita Carati, dirigente di un istituto a Borgagne. "Non è un rimprovero alle famiglie ma un invito a prestare attenzione ai ragazzi: la visione di questa serie non è adatta a chi ha meno di 14 anni e potrebbe generare bullismo sui social o indurre comportamenti pericolosi"


concludo con i miei consigli : 1) usare  internet  (  social  , chat  in partico
lare ) , cellulare ( programmi come watsapp e simili ) ed netflix e altre web tv simili insieme fino ai 14\15 , poi da soli , ma insegnateli ad usarli criticamente ovvero navigare i vedere cose insieme e spiegarli la differenza tra realtà e fantasia tra violenza gratuita e violenza "utile ", tra consenso e non consenso nel caso capitassero.2) fargli passare del tempo senza internet e cellulare .3) usare i vecchi sistemi cioè staccare il modem della connessione , o la play station ed il cellulare e dargliela dopo aver studiato o come punizione se la usa irregolarmente







2.11.19

basta una copertina per scatenare gli haters omofobi e retrogradi il caso di dylan dog n 399


a tutti quelli \e che criticano (  soprattutto  con teorie assurde , retrogrande , omofobe   e  da caproni  vedere   se  avete la pazienza  di leggerli ad  uno  a  uno   i commenti lasciati    al post   di fb in cui  si parla  dell' ultimo numero  ne  trovate  qui un  cernita    oltre  all'avviso    della  casa editrice  : 


  • Dylan Dog - Sergio Bonelli Editore Un avvertimento, dylaniati. Accettiamo volentieri qualsiasi tipo di critica, anche severa. Ma i commenti sensibilmente volgari verranno cancellati. Dopotutto, diamine, siamo a un matrimonio! ;)

    in cui giustamente s'invita al rispetto e alla moderazione visto che stavano come si può notare delle flame war


    • Francesco Arthur Morgan Pasculli non ho ancora commentato come vorrei, perchè 1) mi becco un ban che non finisce più e 2) non ho voglia di andare in tribunale per una querela, mi sto veramente molto regolando in un ambito civile e ragionevole, ma credetemi, mi sto veramente tanto sforzando.
    • Ivan Mattei Francesco Arthur Morgan Pasculli e perché sei un tollerante
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    • Francesco Arthur Morgan Pasculli Ivan Mattei eggià... non ti rendi conto quanto io sia effettivamente una persona molto tollerante.
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    • Matteo Santicchia Francesco Arthur Morgan Pasculli Falla finita Pascù! Devi ancora leggerlo l'albo!
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    • Francesco Arthur Morgan Pasculli Matteo Santicchia ma l' hai letta l' intervista?? più spoilerata de così se crepa.
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    • Giuseppe Scano Francesco Arthur Morgan Pasculli e tu ti basi solo su gli spiler . e se fossero diffusi ad arte cioè contengono solo notizie forvianti e gettare fumo negli occhi o far interessare il lettore ala storia .
    • Alex Deschain Francesco Arthur Morgan Pasculli che vergogna! SPOILER VERGOGNOSI senza alcun rispetto dei lettori!!!!
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    • Claudio Speroni Chiudete tutto e basta.
    • Davide Virone Dylan Dog - Sergio Bonelli Editore
      Non leggo un numero decente dal 320 (La Fuggitiva), con una rara eccezione del 330 (La magnifica creatura). Assurdo come siano già passati 80/70 numeri. Cioè, parliamo di circa 6 anni dalla lettura di un numero decent
      Altro...
    • Nicola Giove Davide Virone Ottimo suggerimento!
    • Claudio Speroni Mi spiace ma credete di fare gli anticonformisti e invece non vi rendete conto di risultare di una banalità e di un conformismo incredibili e beceri... Prossimo step sarà l'adozione da parte della coppia di un bambino nero di religione musulmana... RimAltro...
    • Francesco Arthur Morgan Pasculli Claudio Speroni ammazza che fantasia che c' hai!! :) :)
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    • Claudio Speroni Francesco Arthur Morgan Pasculli Vedrai, vedrai....
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    • Francesco Arthur Morgan Pasculli Claudio Speroni scriviglielo tu dylan dog, forse imparano qualcosa :)
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    • Giuseppe Scano Francesco Arthur Morgan Pasculli salvinista o pillonista ?
    • Martina Giraldi Claudio Speroni dopo il tuo prequel, Recchioni sta velocemente cancellando e riscrivendo la sceneggiatura dei numeri dal 401 al 406....😂
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    • Fabio Pizzighello Dylan Dog - Sergio Bonelli Editore povero Dylan, troppe donne gli hanno fatto venire la voglia di cambiare sponda. Spero che Groucho non sia la nuova vittima di Hannah quindi...
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    • Paolo Kores Interpretrare l' "Old boy" come un fautore delle ideologie progressiste, svenderlo all'attualità sociale, alla faziosità ideologica e alle idiosincrasie politiche dei singoli autori, significa non comprendere la natura archetipica del personaggio, che Altro...
    • Claudio Speroni Paolo Kores Perfetto, parola per parola!!
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    • Francesco Arthur Morgan Pasculli Paolo Kores ottima critica, brtavo.
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    • Ivan Mattei Paolo Kores secondo te quindi Sclavi (che ha voluto questa rivoluzione) non conosce il proprio personaggio.
      Bella pe' te
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    • Paolo Kores Ivan Mattei Non tutti gli autori sono sempre all'altezza dei loro personaggi. Specialmente dai 50 anni in su, e specialmente quando devono inventarsi qualcosa per ragioni di mercato e non seguono più ragioni puramente artistiche.
    • Ivan Mattei Paolo Kores no comment
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    • Claudio Speroni Paolo Kores Mi rubi sempre le parole di bocca!
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    • Massimo Canfora Ivan Mattei questa cosa è tutta da dimostrare.
    • Ivan Mattei Massimo Canfora vuoi una dichiarazione in copia conforme di Sclavi?
    • Massimo Canfora Ivan Mattei mi basterebbe vedere recchioni fare qualcos altro
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    • Claudio Speroni Ivan Mattei Scusa, ma tu chi sei esattamente? Il troll in incognito della Bonelli?
    • Fabio Salvo Ivan Mattei Scusa dove hai letto che Sclavi voleva QUESTA rivoluzione?
      Dall'intervista io leggo che Sclavi, di fatto, ha abbandonato il progetto, questa é la rivoluzione.
      Comunque non é questo il punto DYD ha perso l'anima, matrimonio o non matrimonio
      Altro...
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    • Fabio Pizzighello Fu così che tutto cominciò.
      Nessuna descrizione della foto disponibile.
    • Vittorio D'orlando Dylan Dog - Sergio Bonelli Editore la vostra provocazione, i vostri occhiolini, finiranno ben bene con una marea di copie sugli scaffali.
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    • Massimo Canfora Dylan Dog - Sergio Bonelli Editore fate fare a recchioni qualcos altro e restituiteci dylan dog. cosi state rovinando la mia lettura preferita.
    • Ivan Mattei Massimo Canfora allora, tu metti in dubbio che Sclavi sia d'accordo con questa rivoluzione. Su quali basi?
      Sul fatto che tu e Paolo Kores vorreste un personaggio fermo al numero 1?
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    • Fabio Salvo Ivan Mattei

      Nella stessa intervista del 2018!!!!!!!! Sclavi dice anche:
      Altro...
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    • Federica Zampetta Massimo Canfora ma non potrebbero mettere al posto di recchioni Tiziano Sclavi?
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    • Massimo Canfora Federica Zampetta magari !! tuttavia noi non sappiamo e non sapremo mai le dinamiche che ci sono dietro questi avvicendamenti, come sono ripartiti i diritti del personaggio e su chi puo far cosa. possiamo solo dare un giudizio artistico personale.
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    • Antonio Maione Massimo Canfora se tolgono a Recchioni la gestione di Dylan Dog, verrebbe dimenticato anche nel suo stesso condominio nel giro di una settimana, questo lui lo sa benissimo non a caso alla fine di ogni "ciclo" ne riapre per "magola maga magilla" un altrAltro...
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    • Massimo Canfora Antonio Maione si, può essere come dici tu. tuttavia non è un mio problema cosa potrebbe fare recchioni se non stesse a fare il direttore di dd. chissà quante cose potrebbe fare bene in ambito fumettistico, e penso che a uno del suo livello il lavoro non mancherebbe. l importante è che lo tolgano presto da dove è ora.
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    • Martina Giraldi Antonio Maione ho pensato la stessa cosa quando ho letto del prossimo ciclo 401 406.
      Bravissimo nel marketing.
      Se non facesse spoiler venderebbe ugualmente, per la bontà delle sceneggiature? Non so.
      Altro...
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    • Martina Giraldi Antonio Maione cmq niente pacchi di assorbenti, sono antiecologici, semmai una coppetta mestruale ..... che fa anche più splatter!
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    • Antonio Maione Martina Giraldi anche tu però! Non le scrivere ste cose che dopo la "sobria" wedding box di Lucca me l'aspetterei un gadget come quello da te suggerito 😂😂😂 Francamente la cosa che mi lascia basito è il fatto che in Bonelli gli abbiano permesso di trasfAltro...
    • Enrico Conte Due considerazioni:
      1. Mi chiedo come certa gente qua sopra, dalla mentalità aperta quanto quella di un quacchero del diciannovesimo secolo, abbia potuto immedesimarsi negli anni proprio con un personaggio come Dylan Dog.
      2. Non vi viene in mente, 'o g
      Altro...
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    • Claudio Speroni Enrico Conte Sì, ci ho pensato. Ma ritengo importante mostrare la mia indignazione di lettore di fronte a certe uscite becere e trovate markettare che nulla c'entrano con la narrativa e con il personaggio. E questo sia che il personaggio abbia una svolAltro...
    • Francesco Arthur Morgan Pasculli Claudio Speroni mito!!
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    • Paolo Kores Enrico Conte Dici? E allora perché non lasciare che i lettori giudichino da soli, invece di pubblicare un articolo pieno di intenti programmatici e dichiarazioni politiche improntate al più banale moralismo progressista? Se qualcuno avesse mai dubbi che si tratti di un'operazione politica, il "matrimonio gay" con Repubblica è lì a fugarlo. Cosa diamine c'entra Dylan Dog con Salvini o non Salvini?
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    • Ivan Mattei Massimo Canfora e Federica Zampetta, queste le parole di Sclavi in una recente intervista: «Il nuovo corso [di Dylan Dog] vuol dire Roberto Recchioni, che è uno dei pochissimi grandi autori di oggi. Certo che mi piace!»
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    • Enrico Conte Il politicamente corretto è quel pensiero che mira a sostenere ciò che l'autorità costituita ha conformato nel tempo per essere ritenuto "normalità", status quo da mantenere e proteggere. Il politicamente corretto, in Italia più che mai, è quello di Dio, Patria e "famiglia tradizionale", dei bambini di Bibbiano e di tutta la retorica su cui capitalizza la politica del conservatorismo veterocattolico.
      L'omosessualità, l salvaguardia delle minoranze in quanto tali, persino il sesso, sono gli agenti esterni che minacciano questa nostra incartapecorita (e fasulla) idea della società. Non rendersi conto di questo, perdonami, vuol dire fare parte del problema.
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    • Enrico Conte Sennò mi spiegherai cosa ci sia di "becero" in due uomini che si amano.
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    • Paolo Kores Va beh. Facciamo pure un numero in cui Dylan e Groucho affittano un utero, così la "rivoluzione" è completa
    • Ivan Mattei Paolo Kores io ne farei uno in cui Sclavi decapita Groucho e Dylan per questo lo uccide
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    • Enrico Conte Paolo Kores vogliamo essere realisti? O vuoi semplicemente fare discorsi da bar? No, perché in quest'ultimo caso ti mollo qua.
      Il mio realismo invece dice che il fulcro della storia in questione verterà su un'idea di amore che ha poco a che fare con la
      Altro...
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    • Paolo Kores Enrico Conte Qui il punto non è nemmeno di essere a favore o meno del matrimonio gay (si possono avere rispettabilmente idee opposte) il punto è la contaminazione di una realtà artistica - come quella di un fumetto - con la realtà "reale". Quello di Dylan Dog è un mondo parallelo di fantasia, e l'operazione di contaminarlo con l' attualità e la faziosità politica è una forma di riduzionismo estetico. Cosa c'entra la natura del personaggio con l'essere pro o contro Salvini di un singolo autore? Dopo oltre vent'anni, alcune storie di Dylan sono ancora capolavori proprio perché sono inattuali, e perché affrontano temi universali, mentre tutto ciò che riconduce all'attualità e alla faziosità politica è destinato ad essere effimero.

      Temo che una storia come questa sarà ricordata quanto quel numero di Topolino in cui Topolino tradisce Minnie.
    • Alessio Volta Enrico Conte in Horrorpoppin' Groucho c'ha dato dentro eccome con una donna... :P
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    • Maurizio Fei Enrico Conte non penserai che siano passati trent'anni anche per loro !
    • Stefano Spano Paolo Kores Ma perché c'è stato un numero di Topolino in cui Topolino tradisce Minnie?
    • Alessandro Spartà Vergogna!
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    • Francesca Pisano Dylan Dog - Sergio Bonelli Editore con questi post ve li cercate i commenti volgari, la gente non accetta i cambiamenti ne tantomeno la diversità 😂😂 per quanto mi riguarda mi piaceee spero non sia uno scherzo alla fine 😂 🤔
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    • Enrico Conte Cioè, Dylan Dog non sarebbe mai stato intriso di attualità e politica?
      Cioè, ma sul serio quale Dylan Dog avete letto, negli ultimi trent'anni e passa?
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    • Matteo Santicchia Enrico Conte Cadono tutti dal pero, però signora mia, quanto erano belli i primi 100 ! :D
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    • Francesco Arthur Morgan Pasculli Matteo Santicchia per me non ci fanno, ci sono proprio.
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    • Paolo Kores Enrico Conte Una cosa è presentare alcuni limitati elementi di critica sociale - funzionali a una narrativa fantasy, e mai sovrapposti ad essa - una cosa completamente diversa è fondare una storia sulla promozione di una posizione politica ormai comunemente accettata da tutti i benpensanti - e che non presenta più alcun elemento di critica sociale - soltanto per assecondare la faziosità politica di un singolo autore, il quale dichiara apertamente la propria appartenenza ideologica. Mi sembra peraltro una politica editoriale suicida, che finisce per inimicarsi una potenziale fetta di lettori, vecchi o nuovi che siano, in base all'appartenenza politica.
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    • Claudio Speroni Ivan Mattei Che politica e attualità c'era ne L'alba dei morti viventi? In Jack lo squartatore? In Attraverso lo specchio? In Canale666? In Fra la vita e la morte? In Il ritorno del mostro? In Alfa e Omega? In Dal profondo? Perché era quello Dylan Dog, se non te ne sei accorto. Se poi nel 1986 non eri ancora nato e quegli albi non li hai vissuti non è colpa di nessuno.
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    • Ivan Mattei Claudio Speroni ti svelo un segreto: in tutto c'è politica. Anche nel numero 1.
      Non è colpa di nessuno se non ce l'hai vista.
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    • Claudio Speroni Se non l'ho vista vuol dire che la storia era scritta bene e l'elemento politico non era pacchianamente sventolato con metodi ostentati da poveracci. Peccato però che di politica non c'era proprio un bel niente.
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    • Ivan Mattei Claudio Speroni a Cla', damme retta, te nun te sei mai letto Dylan Dog. T'hanno dato una sóla
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    • Fabio Salvo Claudio Speroni scusa forse non ho capito la domanda. ma come che politica c'é nei primi DYD????
      Dylan E' politica, anzi, purtroppo, é stata politica, chiarissima e evidente per tantissimi anni
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    • Claudio Speroni Ivan Mattei Ho iniziato a leggerlo quando tu avevi due anni d'età, nel settembre 1986. Ho vissuto perfettamente il contesto storico, sociale, culturale, ludico, estetico e d'intrattenimento che ha contribuito a generare questo fumetto. Numero dopo numeAltro...
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    • Giuseppe Scano Claudio Speroni figlio di soperoni il leghista ?
    • Enrico Conte Il tuo discorso secondo me viene a cadere su due punti fondamentali.
      1. Quelli che tu chiami "limitati elementi di critica sociale" sono tutto, tranne che limitati. I famigerati primi 100 numeri ne sono letteralmente intrisi. Poi la cosa si è forse ste
      Altro...
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    • Paolo Kores Enrico Conte Non sono d’accordo con te, e credo non lo siano molti altri. La tipologia caratteriale di Dylan non è riducibile a una categoria politica, come dimostra il fatto che nel corso degli anni hanno letto Dylan persone orientate "a destra" come Altro...
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    • Giuseppe Scano Paolo Kores è quello che hai detto non è fare politica ? prendere posizioni politica al di fuori delle ideologie dominanti ?
    • Fabio Scaccia Mha'!!! secondo me fanno fuori Groucho così se fanno la serie tv non hanno problemi di diritti d immagine. Cmqe ad oggi per me dyd è come "la corazzata potemkin" per fantozzi... 🤔😅
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    • Anthony Stone Fabio Scaccia la penso allo stesso modo, fai fuori groucho e risolvi i problemi di immagine per la serie TV, anche se tocca eliminare in qualche modo anche il maggiolino (i cui diritti cine-televisivi sono della Disney)
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    • Pucho Gonzalez Dovevo capirlo da qui (ultimo albetto del "Grouchomicon").
      L'immagine può contenere: 1 persona
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    • Federica Zampetta Ma non ho capito bene dylan dog diventa gay?
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    • Pucho Gonzalez Federica Zampetta sì
    • Federica Zampetta Pucho Gonzalez ma si sono impazziti!
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    • Martina Giraldi Federica Zampetta non ho letto l'albo ma credo che si tratti di un matrimonio di "amore platonico" in quanto Groucho è il migliore amico di Dylan e la persona a lui più vicina. E quindi lui messo davanti alla necessità di sposarsi causa meteora, sceglie Groucho (non so eh sono mie supposizioni)
      Diciamo che è una provocazione ed è molto in linea con la situazione sociale ed economica attuale italiana
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    • Claudio Speroni Martina Giraldi Potrebbe essere, anche se nell'intervista Recchioni dice espicitamente che "non è un escamotage, è un matrimonio d'amore". Quindi o prende in giro tutti (in primo luogo gli omosessuali, che strumentalizza con assai poco rispetto), oppure sì, Dylan si scopre essere gay. Questo significa che nel giro di pochi mesi diventerà un'icona (forse anche una delle principali) degli omosessuali e, in modo consequenziale, sarà comprato principalmente da loro. Perché vorrei proprio vedere quale ragazzo eterosessuale italiano, soprattutto nella delicata fase puberale/adolescenziale in cui si consolida l'identità sessuale, si fa riconoscere come quello che all'edicola compra un fumetto per gay. Buona fortuna.
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    • Francesco Arthur Morgan Pasculli Martina Giraldi grazie, con quella storia della coppetta sei riuscita a farmi vomitare.
    • Fabio Bolzoni Ma voi omofobi, sovranisti, populisti, razzisti, neofascistoidi eccetera, esattamente che problema avete con la comprensione del testo? Che fumetti di Dylan Dog avete letto dal 1986 in avanti per non accorgervi del suo PALESE schieramento?
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    • Paolo Kores PALESEMENTE, Dylan Dog è stato a lungo un prodotto di controcultura, e altrettanto PALESEMENTE oggi prende le parti di tutti coloro - decadenti, omofili, buonisti, presunti "antirazzisti" - che ammorbano la cultura in questo paese.
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    • Claudio Speroni Fabio Bolzoni Non credo che in questa pagina ci siano personacce come quelle che stai elencando. Rivolgiti altrove se hai voglia di sputare veleno.
    • Alex SkyEye Però la propaganda PD in un fumetto... 🤮
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    • Fabio Bolzoni Alex SkyEye Ma dove la vedi la propaganda PD?
      Pensa alla propaganda che ti si è infilata nel cervello.
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    • Alex SkyEye Fabio Bolzoni almeno io ho un cervello... Non posso dire lo stesso di te che vedi razzisti, fascisti e omofobi immaginari anche dentro i cereali al mattino 😂.
      Anche un cretino, un poveraccio, un mentecatto, capirebbe che il Dylan degli anni 2000 è stat
      o pesantemente politicizzato in nome di un ridicolo politically correct che snatura le cose a tutti i costi. Ma a me va bene così, ho smesso di leggerlo e almeno mi rimarrà il ricordo di Dylan Dog Anni 80 e inizi 90, quello vero.
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    • Phoenix Win Vi aspettate seriamente di vendere più copie dopo questo "plot-twist" sul personaggio? Contenti voi...
    • Rosario Gullotto Ma Recchioni si rende conto che sta portando alla deriva il fumetto?

  • Loredana Nicolosi Tanti auguri al nuovo Dylan, io rimango affezionata al vecchio. Non mi piace il ciclo della meteora. Era calata la qualità degli albi e vendeva meno, ma era proprio necessaria questa forzata “modernizzazione” di Dylan Dog?
    • Matteo Coralli Loredana Nicolosi per vendere, o meglio provarci, secondo la Bonelli si
    • Giuseppe Scano Matteo Coralli non era solo per vendere meglio , era solo per non far morie il personaggio ed adeguarlo ai tempi . sava divntando noioso e ripetitivo , e scontato alla fine
    • Loredana Nicolosi perché adeguarlo ai tempi? È un personaggio di fantasia, non ha bisogno della contemporaneità. Inoltre il Dylan di una volta era davvero moderno, sovversivo, piu attuale di quello di adesso (secondo me...)
    • Francesco Colonna Loredana Nicolosi io l’ho sempre visto Bisex ... ma aveva vergogna a dirlo perché non sarebbe stato accettato ( e nemmeno oggi )
    • Lorenzo Sartorio Loredana Nicolosi secondo me Sergio Bonelli si sta rivoltando nella tomba.
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 l'ultimo n di Dylan Dog dalla sola copertina o da spoiler forvianti ed incompleti diffusi ad arte per vendere e far €. Ma soprattutto senza aver letto Il fumetto in questione già diffuso al comics. Sappiano politicamente corretto è quel pensiero che mira a sostenere ciò che l'autorità costituita ha conformato nel tempo per essere ritenuto "normalità", status quo da mantenere e proteggere. Il politicamente corretto, in Italia più che mai, è quello di Dio, Patria e "famiglia tradizionale", dei bambini di Bibbiano e di tutta la retorica su cui capitalizza la politica del conservatorismo veterocattolico.
L'omosessualità, la salvaguardia delle minoranze in quanto tali, persino il sesso, sono gli agenti esterni che minacciano questa nostra incartapecorita (e fasulla) idea della società. Non rendersi conto di questo, perdonatemi, vuol dire fare parte del problema. concludo con questa vignetta

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perchè  così  e la  vita   e  l'arte   sapere   cosa prendere sul serio  e  cosa    no  . Altre   a capire  cosa  vuol   dire   provocazione  ed  non sempre ,  sottoscritto compreso  , ci  riusciamo 

«Io, maestra nera nella scuola italiana. Oggi c'è chi non si vergogna più di essere razzista» la storia di Rahma Nur

  corriere  della sera   tramite  msn.it  \  bing    Rahma Nur insegna italiano, storia e inglese alla scuola elementare Fabrizio De André d...