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CCCP Fedeli alla linea - Morire
Articolo 31 - Fotti la censura
Come dicevo sia nei post precedenti in cui parlavo del fenomeno SquidGame ( I II ) sia nel titolo del post : i divieti , le censure , ecc. oggi con la nuova rivoluzione digitale e con il facilissimo accesso alle tecnologie ( brutto vezzo di padrini , genitori di regalare e comprare
: smartphone , tablet , iPod , ecc. ai figli o nipoti fin dalle elementari ) dove tutti minori compresi accedono a tali contenuti servono ben poco e risultano vista la facilità con cui vengono dribblati ed elusi a ben poco ed addirittura il famoso \ famigerato Facebook pur di guadagnare con la pubblicità diffonde e alimenta l'odio come dice l'articolo di repubblica del 30\10\2021 intervista aWalter Quattrociocchi, capo del Center of Data Science and Complexity for Society (Cdsc) dell’università La Sapienza di Roma. È uno dei ricercatori europei più importanti nello studio delle piattaforme della Silicon Valley .
Ora E' vero che un mondo sempre più impazzito vedere oltre all'allarmante diffusione di : femminicidi e\ violenza di genere , stupri e violenze di branco contro i più deboli ed i recenti casi di cronaca :
- Cagliari un cuoco \ panettiere sgozzato per motivi sentimentali da un marito geloso
- Ercolano due ragazzi uccisi ( a mo' di esecuzione mafiosa ) dallo stesso proprietario perchè scambiati per ladri visto che stazionavano in macchina vicino alla sua villetta
e quindi si tratta di un emergenza sociale ma la censura ed i divieti non servono . Serve una battaglia culturale e di legalità . Una guerriglia contro culturale .
Infatti concordo con la risposta di Francesco merlo
Caro Merlo, come ha ragione la Signora Acciarito!
Se si dà retta ai moralisti la televisione e il cinema sarebbero chiusi oppure ci farebbero vedere le vite dei Santi. La Signora Acciarito cita Fellini, io Gualtiero Jacopetti ¹ che, all’epoca, con i suoi film di “notte” eccitò la fantasia di noi adolescenti. Non erano “capolavori” per l’epoca (dovremmo aprire un dibattito sul termine capolavoro) ma oggi sono cult per cinefili, “saccheggiati” da molti registi e lascio perdere Tarantino. L’oscenità e la violenza sono nell’occhio di chi guarda. La censura democristiana stoppava Fellini ma non si pronunciava sui porno e li lasciava passare.
Qualcosa, a proposito di censura, si è fatto. Ma poi si vieta ai minori di 18 anni l’ultimo film di Mordini, “La scuola cattolica”. Squid Game passerà. Lascerà traccia? Vedremo.
Non esiste la buona censura. E “Squid game” lascerà molta più traccia del suo Jacopetti.
Scommetto che mi chiederete cosa proponi . Ho già risposto più volte ai vecchi tromboni e ai censori vedere archivio del blog in particolare questo post : << La nuova pubblicità Dietor Dietorelle è all’insegna del bacio sotto tutte le sue forme crea rigurgiti bacchettoni e dei soliti ben pensanti >> ed il secondo post ( il secondo url di quelli citati nelle prime righe del post d'oggi ) sulla serie Squidgame ma poiché potreste scambiare i miei rimandi per una via di fuga ed eludere la risposta alle vostre domande ecco che rispondo pubblicamente anziché privatamente ad una email giuntami da poco ( N.B per rispettare richiesta di privacy il nome riportato sotto è un nome di fantasia )
Spett Giuseppe
Lei qualche tempo fa ha condiviso su twitter un post in cui si paragonava la censura di un capolavoro come la Dolce vita all’eventuale censura di una serie violentissima come quella coreana ? Un adulto può vedere quello che vuole, ma dare in mano ad adolescenti e bambini materiale esplosivo come Squid Game è un vero reato. E non si dica che spetta ai genitori e a i nonni controllare. I ragazzi trovano sempre il modo di eludere la sorveglianza.
Anna
Gentile Signora \ ina Anna
Forse il paragone riportato nel post che ho condiviso è un po' improprio visto i contesti culturali e storici totalmente diversi . Ma è utile per capire come in Italia si faccia ricorso in maniera ipocrita alla censura ed a divieti ormai sempre più vetusti con le innovazioni tecnologiche . Infatti basti vedere che si chiede la censura o i divieti a senso unico . Io che sono per la libertà e contro ogni proibizionismo sono sono fra quelli che pensano , con buone ragioni , che una sola puntata del Grande fratello e simili faccia più danno di tutta la serie Squid Game . E' vero sarà pure inadatta ai ragazzi sotto i 14 , ma non mi sembra il caso di proibirla o censurarla . Certo concordo parzialmente : con lei quando dice : << dare in mano ad adolescenti e bambini materiale esplosivo come Squid Game è un vero reato.>> cosi come lo è dare senza filtri il cellulare con internet e i social a bambini di 8\12 anni senza prima averli educato all'uso . Nei miei post non sto dicendo << che spetta ai genitori e a i nonni controllare. I ragazzi trovano sempre il modo di eludere la sorveglianza. >> non mi fraintenda , ma prima di lasciarli liberi educarli criticamente . Quindi Aiuti i suoi figli e i suoi nipoti a capire senza : tabù , altarini , quello che vedono o leggono ma lasci perdere la censura che, tra l’altro, alla fine promuove tutto ciò che vuole proibire . Infatti tali serie e tali programmi hanno successo , indipendentemente dalla loro bellezza o bruttura ( dipende dai punti di vista ) ma dalla grandissima pubblicità che gli stata fatta sia con le recensioni e le critiche
[... ] Ricezione critica
Rotten Tomatoes ha assegnato alla serie una valutazione media di 8,1 su 10, basata su 43 recensioni.
[25] Su
Metacritic, la serie ha un punteggio medio ponderato di 75 su 100 basato su 10 critici, indicando "recensioni generalmente favorevoli".
[26] Risposta pubblica
Joel Keller del
New York Post affermò che la serie è «creativa». La descrisse come avente «una narrativa serrata e una storia che ha il potenziale per essere tesa ed eccitante» e concluse la recensione dicendo che «[Squid Game] prende una nuova idea e la trasforma in un dramma elettrizzante; speriamo che continui a creare la tensione che abbiamo visto negli ultimi venti minuti, durante tutta la stagione».
[27] Jonhaton Wilson, recensendo per Ready Steady Cut, affermò: «a parte l'essere allungato un po' troppo sottile in alcuni punti, direi che [Squid Game] merita tutti gli elogi che sta per ottenere».
[28] Pierce Conran, del
South China Morning Post, assegnò un punteggio di 4,5 stelle su 5 e affermò: «nel complesso, questa è ancora una schiacciata selvaggiamente divertente da parte di Netflix Corea, che (probabilmente) sarà adottata in tutto il mondo, come lo sono stati i suoi predecessori».
[29] Hidzir Junaini, del
New Musical Express, assegnò un punteggio di 4 stelle su 5 e affermò: «intelligenza tematica a parte, Squid Game è una serie che mette grande tensione ("a white-knuckle watch"), grazie al suo elemento di competizione viscerale».
[30] La serie venne però anche criticata per la sua somiglianza con il film giapponese
As the Gods Will, uscito nel
2014. In risposta alle accuse di
plagio, il regista Hwang Dong-hyuk dichiarò di aver iniziato a lavorare alla sceneggiatura della serie già nel
2008 e che la somiglianza della serie con il film (di cui era venuto a conoscenza durante le riprese) era soltanto casuale.
[31][32] . [...] segue su
https://it.wikipedia.org/wiki/Squid_Game
sia con " terrorismo mediatico da vecchi tromboni e retrogradi ( ovviamente sto facendo un discorso in generale non sto parlando di lei ) censori che per paura o incapacità non sanno fare i genitori i nonni e chiedono la censura ed i divieti anziche cercare di capire cosa attira tali figli /nipoti di tali programmi e cosi facendo amplificano lo stato di trasgressione ed il fascino del proibito ( soprattutto nei per i ragazzi e ragazzini ) il desiderio \ curiosità del vedere perchè è stata richiesta la censura . Quindi <<è evidente che >> secondo quanto dichiara a
https://www.agi.it/cronaca/news/2021-10-30/squid-game-garanti-a-genitori-non-lasciare-soli-i-bambini-14368399/ Carla Garlatti, presidente dell'Autorità Garante per l'Infanzia << esiste un problema di controllo da parte degli adulti e, insieme, la necessità di trovare una risposta, in questo caso, a una serie di successo su scala planetaria. I genitori, trattandosi di video diffusi da una piattaforma di streaming, possono attivare sistemi di parental control, ma questo argine può saltare se le stesse sequenze sono condivise sui social, anche se va ricordato che sotto i 14 anni i bambini non dovrebbero poter accedere a tali piattaforme".>> Infatti <<< è plausibile - prosegue Garlatti - che possano comunque venire a contatto con tali contenuti, magari per il tramite di compagni di classe o di giochi>>. Per questo, conclude, sarebbe ( ed necessario ) opportuno che genitori ed educatori , invece di limitarsi a raccogliere petizioni che invitano a proibire o a cancellare dai palinsesti tali serie inizino a discutere insieme ai ragazzi ed ai genitori i motivi per i quali sono affascinati dai temi della competizione, della crudeltà, delle differenze sociali e della morte. << [... ] è infatti essenziale cogliere quali sono gli aspetti importanti di cui sentono la necessità di parlare e affrontarli con loro>>.
Cordialmente Giuseppe Scano
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