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21.12.24

madre parallela di pedro almodovar un ottima alternativa alla melassa natalizia

  non  esiste  la storia  muta  .  per  quanto le  diano fuoco . per     quanto la  frantumini  ,  per    quanto la  falsifichino  ,  la  storia  umana  si  rifiuta  di tacere

                                                           Eduardo Galeano 

Cercando  un  film   non importa  il genere   a prescindere  dal genere  e dall'anno di realizzazione  ,
purché  alternativo   alle   tematiche  caramellose    del  natale  ,   su netflix  ho trovato il  penultimo  film  ( https://it.wikipedia.org/wiki/Madres_paralelas Madre  parallera  )    di Pedro  aldomovar  .  La  frase  riportata  come incipit   del  post   riassume    Madres paralelas è un film del 2021 scritto e diretto da Pedro Almodóvar Secondo l'aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes, il film ha ottenuto un indice di apprezzamento del 96% e un voto di 8,2 su 10 sulla base di 215 recensioni. Su Metacritic, il film ha ottenuto un voto di 88 su 100 sulla base di 46 recensioni, indicando un'«acclamazione universale. Giudizi  \  recensioni   più che meritate . Uno dei film  , a mio avviso  più belli ed intensi del regist 




La  frase  riportata  come incipit   del  post   riassume      Madres paralelas è un film del 2021 scritto e diretto da Pedro Almodóvar .   Secondo l'aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes, il film ha ottenuto un indice di apprezzamento del 96% e un voto di 8,2 su 10 sulla base di 215 recensioni. Su Metacritic, il film ha ottenuto un voto di 88 su 100 sulla base di 46 recensioni, indicando un'«acclamazione universale. Giudizi  \  recensioni   più che meritate . Uno dei film  , a mio avviso  più belli ed intensi del regista  .Infatti   secondo il regista : <<  Il film inizia con Janis che cerca un modo per aprire la tomba dove giace il suo bisnonno, assassinato durante la guerra civile spagnola, e termina tre anni dopo con l'apertura della tomba stessa.Al centro, il rapporto tra tre donne che si incontrano in una stanza d'ospedale prima che due di loro partoriscano. Janis, una donna di mezza età, è felice ed emozionata prima del parto; Ana, un'adolescente, è spaventata e traumatizzata dalla sua futura maternità; e Teresa, la madre di Ana.Quando restano sole, Janis cerca di trasmettere ad Ana tutto il suo entusiasmo e la sua gioia. Entrambe sono in una gravidanza non attesa, e saranno delle madri single. Quando Janis le dice che "non se ne pente", Ana invece le confessa che le dispiace e solo mesi dopo le spiegherà il perché. Madres paralelas parla degli antenati e dei discendenti. Della verità sul passato storico e della verità più intima dei personaggi. Parla dell'identità e della passione materna attraverso tre madri molto diverse tra loro: Janis, Ana e la madre di Ana, una madre egoista, priva di istinto materno, come lei stessa confesserà.Come narratore, in questo momento sono le madri imperfette quelle che più mi ispirano. Sono madri molto diverse da quelle che sono apparse finora nella mia filmografia.Per strane circostanze, Janis è costretta a vivere in piena contraddizione tra la verità storica (il suo bisnonno sepolto in una tomba) e la sua verità più intima, legata alla figlia. Il suo dilemma morale è al centro della storia e rende Janis un personaggio complesso, generoso, contraddittorio e persino meschino. È un personaggio molto difficile da interpretare perché ha sempre più di un volto, fino a quando il suo senso di colpa e la vergogna provocata dalla menzogna in cui vive la fanno esplodere.Nonostante tutti questi elementi appartengano al genere melodrammatico, ho deciso fin dalla sceneggiatura e dalla messa in scena che Madres parallelas sarebbe stato un dramma intenso e contenuto, difficile da interpretare, e con una protagonista che magari non è un modello da seguire ma che mi ha attratto proprio per questo. È il personaggio più difficile che Penélope Cruz abbia mai interpretato fino ad ora, sia con me sia senza di me. E probabilmente il più doloroso. Il risultato è splendido, come sempre Penélope ha dato il massimo. Al suo fianco, la giovane Milena Smit è la grande rivelazione del film. La purezza e l'innocenza della sua Ana accentuano le parti più oscure di Janis. Entrambe sono molto ben accompagnate da Aitana Sánchez-Gijón e Israel Elejalde. Alla fine, faranno tutti parte di una famiglia pittoresca e inattesa ma comunque vera e autentica. >> https://www.filmtv.it/film/202297/madres-paralelas/
Chi ha  visto   solo   alcuni  film  , ma  soprattutto   chi   vede  i film di  Aldomovar  solo  come rappresentate  delle tematiche  Lgbtq+  rimane  spiazzato  come  è successo  a  me  all'inizio perché  il mélo si spoglia, si asciuga e si fa dramma - umano e storico - con una posizione tanto netta e precisa da diventare quasi arringa, dichiarazione d’intenti, manifesto (rigoroso ma non didascalico, sia chiaro). E così Janis si ritrova per reazione a insegnare perentoria ad Ana - quasi ordinandoglielo - la necessità di Guardare e Sapere. Perché le ferite del passato si devono rimarginare ma le cicatrici non si cancellano e conoscere il passato e la Storia è un dovere morale ancora prima che un’esigenza. Un obbligo per posizionarsi consapevolmente nel mondo in cui si vive, per scegliere chi si vuole essere, per rendere possibile anche un assetto affettivo e relazionale tanto esteso e improbabile e inclusivo da diventare, probabilmente, l’unica prospettiva accettabile. Un mix perfetto   di dramma ,  amore  (  etero  e omo  )  amicizia ,  di ricerca  e coltivazione  della memoria  .

per  chi  volesse   farsi  un  ulteriore   idea    ecco  alcune delle    recensioni   ottenute  

17.11.24

l'attrice israeliana Noa Cohen, per interpretare Maria di Nazareth: furia dei pro-Pal contro il film “Mary” di DJ Caruso su netflix

 
Pochi giorni fa Netflix ha pubblicato il trailer (  io  prefrisco  chiamarlo  promo  ma  fa lo stesso ) del film “Mary”, un’epopea biblica di formazione che racconta la figura di Maria di Nazareth. La pellicola sarà disponibile sulla piattaforma a partire dal 6 dicembre, ma non mancano le polemiche  e  le proteste  di boicottaggio  . Il motivo? La decisione di affidare il ruolo della protagonista all’attrice  israeliana Noa Cohen, già conosciuta per “Silent Game” e “Infinity”.  Tale   Una scelta che ha scatenato violente proteste sui social da parte degli attivisti pro-Pal, che ora chiedono il boicottaggio del film diretto da DJ Caruso.

L’attrice chiamata a vestire i panni di Maria è finita nel mirino degli haters sia perché israeliana, sia perché ebrea. I social sono stati invasi da commenti antisionisti e antisemiti.  del tipo  :  “Una disgustosa ebrea ha ottenuto la parte”, “Gli ebrei hanno creato questo e gli attori sono ebrei. No grazie”. E ancora: “Metà del cast è israeliano, inutile dire che è meglio evitare il film come la peste”, "La protagonista doveva essere palestinese", "Netflix fa schifo".
Molti hanno puntato il dito sul  genocidio in corso a Gaza, invocando una rivolta.Oltre alla già citata Cohen nei panni di Maria, da quel  che  ho apreso in  rete  ,   il cast comprende molti altri attori israeliani come Ido Tako, Ori Pfeffer, Mili Avital, Keren Tzur, Hilla Vido. Nel cast anche il due volte premio Oscar Anthony Hopkins, che interpreta Re Erode. Il film è stato girato in Marocco e, complice la tematica religiosa così delicata, il regista ha confermato che la scrittura e la produzione di “Mary” sono state realizzate con “grande cura” per creare “una storia che sembrasse sia sacra che moderna”. Interpellato da Entertainment Weekly, DJ Caruso ha post l’accento “sull’importanza che Maria, così come la maggior parte del cast, venisse selezionata da Israele per garantire l’autenticità”.
Evidentemente   la  maggior  parte di noi  pro-Pal ha teorie diverse…  . 
Ora Cari  amici\che  pro palestina   capisco  il vostro  odio   verso  la  stato d'israele  e  quindi  verso   il sionismo  per  la  sua  arroganza  verso  i palestinesi   la  cui  origine etnica  è  la stessa  degli ebrei non sionisti Premetto che  no ha   ancora  visto  ne  il   trailler  \  promo  del film e  vedendo ora  per la  prima  volta  una  foto   d'esso   quindi  riporto   il   commento un po'  aprioristico  su  Msn.it  \  bing  di     Annamaria Franzese
basta non guardarlo, al consumatore è rimasto questo potere ... a giudicare dalla foto, le stoffe, la copertina del bimbo...  anche i costumi sono di qualità "verosimile" :) ... non merita, si presenta come polpettone/soap

e quindi      se  anche   se  fosse  un polpettone   e  c'è un attrice  israeliana   perchè si  deve impedire  a  gli altri  di guardarlo     come sembra  propongono  di farlo alcuni  di   voi  pro palestina ?
Ma qui ( chiedo   scusa   a  chi   dovesse aver già  letto il precedente post  
https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2024/11/belluno-coppia-di-tel-aviv-rifiutata-da.html ) ripeto    che   non bisogna  mai confondere i popoli con i loro governanti e con gli errori degli Stati. Ciò vale per gli israeliani come per i palestinesi . Lo dico da critico del governo israeliano e  di , ovviamente  senza  generalizzare  ,  di   alcuni israeliani  i cosidetti coloni  . 

29.6.24

il fabbricante di lacrime [ spoiller ] un bel film altro che quelli stucchevoli di moccia



N.b
Anche se il film , tratto l'omonimo romanzo del 2021 scritto da Erin Doom e pubblicato in Italia da Salani , diretto da Alessandro Genovesi è stato distribuito su Netflix il 4 aprile 2024 , metto spoiller ( se voete leggerlo ..... vostri clliccate su soluzione ) lo stesso rilevando un particolare importante che rovina il film a chi ancora ( anche se mi sembra strano 😜🤔🤨 ) non lo visto e vuole vederselo .
Dopo questa premessa ecco la mia recensione .


Un film ricco di sentimenti profondi , d'erotismo ed sensualità , non banale e poco scontato , un po' prevvedibile
 
Nonostante tale particolare possa essere ciò poco trascurabile soprattutto per chi come me si fa il suo film immaginando \ commentando : adesso succederà , scommetto che succede che .... ecc è Un film bello , niente male e non stucchevole per coloro che piacciono , ma anche non , tali generi con atmosfere dark \ gotiche con atmosfere tipiche degli anime o manga giapponesi in particolare quelli del sottogere : shōjo, anime per ragazze, principalmente storie sentimentali e d'amore;seinen, per un pubblico maschile dai 18 anni in su, con contenuti più sofisticati, violenti o erotici;josei, per un pubblico femminile dai 18 anni in su, che tratta soprattutto della vita quotidiana, lavorativa o sentimentale di giovani donne.

16.3.24

Il pene di Rocco Siffredi spaventa utenti Netflix: pioggia di disdette ed altre forme di perbenismo censorio ed uspolitico strumentale dellòa cancel culture

Supersex, la nuova serie di Netflix dedicata alla storia di Rocco Siffredi, ha fatto e sta facendo infuriare diversi spettatori con la semplice visione della clip promozionale. Il colosso dello streaming ha pubblicato su Instagram una breve scena della serie italiana, che ha suscitato lamentele per il suo
contenuto esplicito. Il breve video mostrava la star dello spettacolo, l’attore italiano Alessandro Borghi, mentre si metteva a suo agio con diverse donne poco vestite. Infatti La clip fatta sparire dall’Instagram di Netflix
US dopo poche ore. Non è chiaro però se sia stato rimosso a causa di reclami o feedback negativi. La serie, basata sulla vita del famoso attore adulto italiano Rocco Siffredi, ha già sconvolto alcuni abbonati Netflix. Le persone hanno criticato sia Netflix per aver rilasciato Supersex che Instagram per aver consentito la pubblicazione della clip . Mah neella clip, Borghi è a torso nudo su un divano rosso con una donna poco vestita in grembo, mentre altre donne li circondano. Anche se Borghi e la donna andavano su e giù, non era chiaro se stessero facendo qualcosa di volgare, e tutti i personaggi sembravano vestiti, anche se solo un po’. Ma gli spettatori si sono riversati sui social media per lamentarsi, criticando sia Netflix per aver mandato in onda lo spettacolo, sia Instagram per averne consentito la condivisione sulla loro piattaforma. Andando su X un fan ha detto: “Ora abbiamo il porno anche su Netflix? Sto cancellando l’account mentre parliamo, i miei figli non possono vederlo”.
Un altro ha scritto: “Stiamo rendendo il porno mainstream adesso? È piuttosto disgustoso che non ci siano avvertimenti su contenuti espliciti come questo”. Un terzo ha detto: “Che diavolo. Non è inappropriato per una piattaforma in cui i BAMBINI TI SEGUONO ?!”. Mentre un altro fan infastidito ha detto che la clip volgare potrebbe non aiutare coloro che hanno sofferto di dipendenza dal porno. Molte persone hanno incolpato Instagram per aver permesso che il contenuto venisse mostrato, e diversi utenti irritati si sono anche lamentati del fatto che i loro post sulla guerra tra Israele e Palestina fossero stati censurati. Ma il post sfacciato di Netflix non lo era.

Ora concordo l'indignazione pewrchè ci sono stati due pesi e due misure e che a chi come il sottoscritto soffre ed lotta contro la sua pornodipendenza possa creare problemi ma mi danno fastidoi benpensanti ipocriti infatti



per lo più visto che Sex Education è serie televisiva britannica, di 4 stagioni creata da Laurie Nunn per il servizio on demand Netflix non ha creato scandalo . Quindi invece di proibirlo , o disdire l'abonamento spiegate senza preconcetti e tabù erchè non è adatto a loro , la censura è inutile perchè andrà a vederselo d'amici o ricorrerà ad un abbonamento pirata per vederselo , come facevo io con i fumetti , giornali , film per adulti .


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L'ipocrisia culturale della sinistra: cancella in Natale, celebra il Ramadan
di Francesco Giubilei • 5 ora/e




quando la cancel culture è usata come scusa la destra accusa il pd milanese per aver augurato buon ramadam alla comunità islamica .
Mah per me non si tratta d'ipocrisia in quantro nnon si sta elogiando la religione islamica \ mussulmana a scaito di quella cristiano \ cattolica , ma si sta semplicemente augurandogli buon ramadam . quindi quanto riportato da ilgiornale


<< Ricordare le nostre radici cristiane, celebrare il Natale ed esporre il crocifisso nei luoghi pubblici viene ormai considerato dalla sinistra un attacco alla laicità dello Stato ma, elogiare il Ramadan, è consentito . [...] Si tratta di un passaggio significativo perché aiuta a comprendere la mentalità che anima la sinistra italiana (e occidentale). La solerzia con cui si spendono per ricordare e celebrare le tradizioni musulmane è pari solo all'attenzione dedicata a cercare di cancellare le nostre tradizioni.>> Risulta strumentale e fazioso . Cosi come è a mio avviso inesistente la tesi sostenuta da il giornale che arriva a citare il pensatore conservatore inglese Roger Scruton definisce fenomeni come questi «oikophobia», odio per la propria casa e perciò per l'identità occidentale. Si tratta di un fenomeno non più solo culturale e politico ma anche antropologico in una parte della popolazione occidentale che tende a vedere in modo negativo i valori occidentali e a volerli perciò cancellare esaltando al contrario tutto ciò che arriva da altre culture. A forza di essere inclusivi con gli altri abbiamo finito per odiare noi stessi.






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"La mostra in chiesa è blasfema". E i fedeli presentano un esposto in procura





© dal web

La mostra d'arte attualmente in corso presso la chiesa di Sant'Ignazio a Carpi continua a non riscontrare il favore dei fedeli, perlomeno stando a quel che riporta la stampa emiliana. Uno, in particolare, il quadro che viene contestato e reputato blasfemo. E nelle scorse ore, su istanza di alcuni parrocchiani (e non solo) è stato trasmesso un esposto alla procura della Repubblica di Modena, che invita i magistrati ad indagare l'arcivescovo Erio Castellucci e i suoi collaboratori per vilipendio della religione cattolica, bestemmia ed esposizione di immagini blasfeme in luogo sacro. Questo è quanto riporta il sito web ModenaToday, a proposito di una vicenda che sta facendo discutere e che promette di travalicare i confini regionali. Ad essere finita nell'occhio del ciclone è l'esposizione artistica "Gratia Plena", dell'artista Andrea Saltini: molti non avrebbero in particolare gradito un dipinto nel quale si vede un uomo chino sul corpo del Cristo morente. La testa dipinta all'altezza del pube lascerebbe a loro dire intendere come la persona ritratta di spalle sia impegnata nel praticare una fellatio. “Ho trasmesso alla procura competente i primi atti nei quali si precisa come tali rappresentazioni costituiscono pubblica, palese ed esplicita offesa della fede cattolica - ha spiegato l'avvocato Francesco Minutillo, che assiste i fedeli - realizzando il vilipendio tanto della fede stessa quanto delle migliaia di fedeli, che giustamente scandalizzati ed indignati, hanno già sottoscritto appelli di chiusura e rimozione della mostra e partecipato a pubbliche preghiere di riparazione.

Fin qui niente da eccepire in quanto la mostra s'è tenuta in un luogo sacro e se ne sarebbe offesa la sensibilità . Ma da li avanzare anche la richiesta del sequestro delle opere affinché venga immediatamente fermato lo scempio in corso”.Mi sembra proprio censura bella e buona

28.7.23

anche le serie di breve durata posso essere profonde ed intense il caso della serie netflixiana : I pazienti del dottor García occhio

Nel semi desolante panorama  infilmico televisivo estivo  e poca voglia causa caldo torrido  di spostarmi dal soggiorno munito di pompa di calore  e quindi uscire in giro   o cercare nella stanza del PC   in rete film  pirata,  ho visto una fiction storico  drammatica su Netflix .

Dentro c’è tutto: la spy story, il mélo, l’affresco storico di largo respiro. DaSerie Tratta dal romanzo omonimo di Almudena Grandes (1960-2021). la serie I pazienti del dottor García ( e presumo anche il tomo del romanzo sono 800 pagine ) è una serie dall’intreccio spesso, di grande valore narrativo e civile. infatti sia il romanzo sia la serie sono Una storia che collega eventi reali e sconosciuti ( o poco coosciuti della seconda guerra mondiale e del franchismo, per costruire le vite di personaggi che condividono non solo il destino della Spagna, ma anche quello dell'Argentina non perdere per nessun motivo (ma serve concentrazione).  Infatti  <<  (... )  Almudena Grandes è stata una delle voci della letteratura spagnola contemporanea più solide e importanti: morta di cancro alla fine di novembre del 2021, ha lasciato un’eredità letteraria, declinata in senso narrativo e solo sporadicamente drammaturgico, con cui non solo il suo Paese, ma tutto il mondo, si sta ancora confrontando e, ancor più, si confronterà nei prossimi decenni. Applaudiamo con ammirazione la scelta di Netflix di distribuire l’adattamento in dieci episodi – densi, densissimi: astenersi se non si è disposti alla concentrazione  e  [  a  ragionare per  voli  pindarici ed  colegamenti    corsivo  mio  ] – di uno dei suoi romanzi più riusciti, I pazienti del dottor García (2017), edito da noi, come tutti gli altri libri della compianta autrice madrilena, da Guanda.  ( ....  segue  su I pazienti del dottor García: recensione della serie Netflix  del  sito cinematographe.it  )  >>
I pazienti del dottor García: impasto di fiction e non fiction, cultura   europea  e  cultura  latino americana uniti  in uno  straordinario romanzo spionistico di Almudena Grandes                    da cinematographe.it)

Come   Almudena Grandes per scrivere il romanzo, ponderoso anche nella mole,ha studiato le fonti storiche con attenzione, e, a partire da queste ultime, con altrettanta perizia, una perizia ingegneristica, gli  autori  della  produzione    di netflix   hanno  allestito un intreccio di notevole complessità ed estensione temporale: il romanzo copre un arco narrativo molto ampio, dagli anni della guerra civile spagnola (1936-1939) – rossi contro neri,  rossi  contro  rossi   cioè  comunisti  contro  anarchici   e  comunisti non staliniani  ( anche  se   quest'ultimo è  solo  accenato   ma  importante   per  delimitare    il  ruolo   del  secondo  protagonista   maschile  ed  uno  dei  pilastri del  film ovvero l'amicizia    profonda   tra Guillermo García (Javier Rey)  il medico , che rimane a vivere a Madrid dopo la conquista del paese da parte dei franchisti. A causa delle sue idee comuniste e per salvarsi la vita è costretto a nascondere e adottare la falsa identità di Rafael Cuesta Sánchez, e l'amico   che   poi l'aiuterà dal suo amico Manuel Arroyo (Tamar Novas) una spia sul lato repubblicano.  vale a dire repubblicani contro nazionalisti, riformisti contro conservatori-reazionari –, banco di prova internazionale della guerra mondiale di lì a venire, alla morte, nel 1975, del caudillo Francisco Franco, che, al termine della guerra civile, vinta dai neri, aveva instaurato in Spagna una dittatura di stampo fascista, e all’immediatamente successivo golpe militare attuato in Argentina nel 1976.
idem

È la storia, attraverso quattro decenni, di due amici, il “medico dei rossi” Guillermo García Medina, e la spia Manolo Arroyo Benítez, un paziente che gli deve la vita. Tra loro, una donna: Amparo, falangista – aderente al movimento nazionalista, di ispirazione fascista – di famiglia monarchica e clericale, dalla parte dei neri. Amica d’infanzia di Guillermo, è a lui legata da un’attrazione erotica le cui conseguenze rappresentano l’intreccio sentimentale della vicenda, affatto lineare nel suo sviluppo. Ma c’è anche Margaret, spia statunitense, con cui Manolo – Rafael, Felipe, Adrián, ed ancora altri nomi gli apparterranno, secondo un principio di moltiplicazione delle identità che asseconda le sempre diverse necessità spionistiche – stabilisce una relazione amorosa intermettente e una collaborazione professionale alla fine del secondo conflitto mondiale, quando la nazista e falangista Clara Stauffer si mette a capo di un’associazione segreta che si occupa di espatriare i criminali del Terzo Reich. Insieme a loro, altre donne e altri uomini – un pugile, in particolare, è una delle figure più dolenti dell’intera vicenda –, personaggi maggiori e minori, tutti comunque caratterizzati con duttilità psicologica e robustezza narrativa, motori di una storia che non si sfilaccia mai nella trama, ma si mantiene compatta fino alla risoluzione di ciascuno dei fili dipanati. 
La serie, prodotta da RTVE e distribuita da Netflix, si mette, da  quel che  dice  mia zia     che   ha  visto    sia  la serie  ( poi  a me  cnsiugliata     )  e  letto il romanzo ,  con puntiglio, a servizio del romanzo omonimo e lo adatta valorizzandone la costruzione narrativa al millimetro, chirurgica nei suoi ingranaggi, e l’ambizione di restituire, attraverso un intreccio di finzione, la testimonianza di fatti storici documentati. La Spagna fu il Paese che anticipò il conflitto internazionale che sarebbe scoppiato nell’anno della fine della sua guerra civile, nel 1939, e fu il Paese europeo che più a lungo ha pagato le conseguenze del fratricidio che si è consumato al suo interno e degli interessi politico-ideologici che le potenze mondiali, durante la guerra fredda, vi hanno proiettato, ora interessandosi alle sorti degli sconfitti, ora – come gli Stati Uniti – voltando loro le spalle, quando i vincitori si sono rivelati più ‘convenienti’ nella battaglia al comunismo.
Per accedervi, occorre, come anticipato, disponibilità alla concentrazione  ed  una   infarinaura  se pur vaga  delle  vicne  storiche    Eppure, lo sceneggiatore, José Luis Martín, il regista, Joan Noguera, gli interpreti – di cui ricordiamo i principali, Javier Rey, Verónica Echegui, Tamar Novas, ma restituiscono tutti una prova magistrale, nei diversi registri, dal brillante al lacrimoso – non rendono difficile l’impresa, per alcuni in questi tempi eroica, dell’attenzione.
Infatti  L’affresco a cui contribuiscono, in cui gli elementi del thriller, della spy story e del romance convivono amalgamandosi a perfezione, è dal primo all’ultimo minuto incisivo per la sua potenza di racconto e, ugualmente, di denuncia. Impressiona anche la capacità di tenuta della trama. Di ciò va reso onore, però, soprattutto ad Almudena Grandes, la scrittrice che, con la stesura del suo romanzo, la cui impalcatura è dir poco solida, aveva già fatto praticamente tutto il lavoro. Il suo impegno a piegare la fiction alla comprensione della Storia che, lungi dall’essere relegata allo ieri, proietta sull’attualità le sue ombre e i suoi fantasmi mai elaborati, continua, inoltre, a interrogare i superstiti e convoca alla riflessione sul passato anche le generazioni che, di quel passato, sono figlie senza saperlo. Rendendo disponibile ai suoi abbonati questa storia a partire dalla Storia maiuscola, Netflix offre un grande servizio, che a rigore spetterebbe alla televisione pubblica, e pone alle nostre intelligenze uno stimolo non solo di conoscenza, ma anche di revisione e messa in discussione del presente.Quindi    se  proprio   si  è  pignoli    e si   vuole  trovare  alla serie dei difetti  eccone due però piccoli  e trascurabili , quasi insignificantiu  . IL primo coincide con un problema squisitamente tecnico. Poiché l’arco narrativo è, come ricordato sopra, molto esteso, i responsabili del casting hanno ritenuto di dover scegliere attori le cui età sono comprese perlopiù tra i 30 e 40 anni, una stagione anagrafica di mezzo tra la più schietta giovinezza e la maturità avanzata. Questa scelta, comprensibile e di buon senso, rappresenta, però, un limite quando la vicenda prende a progredire nel tempo: il make up – o eccessivo o inesistente, sempre comunque goffo – non riesce a compensare con sufficiente finezza e proprietà mimetica lo scarto anagrafico tra personaggio e interprete.   IL  secondo la   rapida  e  poco dettagliata  ed  approfondita (per  i  curiosi   e se  si è  legati  ai  personaggi   antagonistio sendati  ) fuoriscita  finale   delle  tre  donne cardine   del film :  la  cameriera  ,  la  franchista  ,  la  diplomatica  .   Una sciatteria  a  voler  essere   lanacaprinosi pignoli  che, benché evidente, toglie poco ed  neppure  si nota   tanto   si  affascinati  dall'incalzare  degl eventi e  dalle vicende    semrpe  sul  filo del rasoio dei  protagonisti  principali  e  dei personaggi minori ,  prontagonisti   ed antagonisti  ,   collegati ciascuno  alla riuscita complessiva del progetto, il quale, per importanza, si colloca ben al di là dei suoi meriti – o demeriti – estetici .
Voto 7

4.3.23

Tutti contro la serie tv su Lidia Poët, dopo i critici ed i familiari dell’avvocata anche l’autrice del libro attacca: «Immagine distorta» eppure ha avuto un grosso successo di pubblico

 Leggendo le  critiche   e le  stroncature    sulla ,  per me    discreta  (  ho visto   cose  peggiori    che non ti lasciano niente   ed  sono effimere  )     serie  tv  di netflix   linda poet    in particolare      quest  articolo  di   Open mi  sono detto     : <<  ma  insomma non è piaciuta nessuno . In Italia la fantasia e l'immaginazione sui fatti i le persone storiche sembra bandita.

Mentre il potere politico mediatico \ culturale riscrive la storia vedi #10febbraio #25aprile e nessuno o quasi s'indigna o si lamenta >> Ma poi il commento sagace , che condivido , di

Gianpaolo Pio
Grande successo di pubblico, le atmosfere vittoriane stile London, Whitechapel, tutto proibito e peccaminoso, Sherlock Holmes, assenzio oppio e sesso. Ci sta, come sempre tutto, anche l'indignazione di parenti e serpenti. Sembra come per Elly Schlein, il voto popolare ribalta il voto di partito e tutti a strapparsi vesti e capelli. Potere al popolo.


 



22.12.22

Quando Dio imparò a scrivere di Oriol Paulo

 cercando un film  contro la  noia  ed  i polpettoni   tv  e politici  ho  trovato  questo noir  spagnolo  . 

Esso  è  Quando Dio imparò a scrivere è un giallo spagnolo diretto da Oriol Paulo . Questo nuovo    film di Netflix è destinato ad entrare nella lista degli amanti dei film all'insegna del mistero: è una pellicola basata sul romanzo di Torcuato Luca de Tena (1979), in cui misteri intricati e menzogne si aggrovigliano gli uni con le altre, per un mix che vi farà scontrare con mille sorprese e colpi di scena, che condurranno anche la protagonista stessa a vivere un viaggio folle  dove  i  fatti  nn sono  quello 


 che  sembrano .  Un  ottimo noir    \  thriller  Alfred Joseph Hitchcock   Curiosi di sapere altro ?  allora   occhio  agli spoiler  ovviamente  segnalati   nelle righe  seguenti   qualora  il  codice  html   che  ho  usato non dovsse  funzionare se volete vedervelo o rivederlo perché .... per capire certi passaggi ha bisogno di : essere visto senza distrazioni o rivisto in alcuni passaggi .Un ottima regista . Infatti ipotizzo che i creatore della serie Mercoledì (Wednesday) è una serie televisiva statunitense del 2022 creata da Alfred Gough  , Miles Millar  , Tim Burton lo  arruoleranno   per  la  2  serie  
Si tratta di una pellicola perfetta per chi vuole avventurarsi in un susseguirsi di intrighi misteriosi, in cui la verità sembra essere irraggiungibile, nascosta da bugie su bugie. Ma di cosa parla il film in concreto ?La protagonista è Alice Gould, un'investigatrice privata che viene ingaggiata dal dottor Raimundo Garcia del Olmo, per infiltrarsi in un manicomio e scoprire la verità dietro il misterioso assassinio del figlio. L'identità nascosta da una cartella clinica fasulla e un grande coraggio nel cuore, la donna accetta
di essere internata ed essere considerata una paziente, di modo da condurre le indagini nel modo più sicuro possibile. Tuttavia, ben presto sarà coinvolta in un incubo senza fine, dipinto da bugie, misteri e tradimenti. Riuscirà a venirne a capo senza impazzire ? Oltre a una trama avvincente, che tiene incollati davanti allo schermo nonostante la lunga durata (155 minuti), uno dei pezzi forti è sicuramente il regista: lo spagnolo Oriol Paulo, capace di trasferire sullo schermo la suspense che caratterizza il romanzo omonimo. Nel film, ad alimentare la suspense, ricordiamo colpi di scena, flashback fatti   talmente  bene  d'essere  scambiati per   plot twist   per  sull'omicidio che tentano di gettare luce in quest'intricato mistero, e, soprattutto, la maestria del regista. La sua caratteristica principale è sicuramente l'abilità di sconvolgere le convenzioni narrative al fine di erigere una costruzione basata sull'incastro di elementi, incastro perfettamente coerente con le vicende criminali di cui è solito trattare.  infatti  , interessa anche il profondo enigma attorno cui ruota il film: Alice non ha forse bisogno di essere una paziente? Quando dice la verità e quando mente? Un enigma che la bravura di Oriol Paulo traduce sullo schermo in maniera impeccabile, senza mai mancare di perdere l'attenzione dello spettatore. Inoltre, citiamo anche la capacità di vivificare la tensione, grazie allo strumento dei plot twist perfettamente inserito nella narrazione, che già hanno contraddistinto opere passate come Durante la tormenta (2018). la storia può per certi versi assomigliare a quella di Shutter Island, il cult di Martin Scorsese, abbiamo infatti un protagonista apparentemente sano che si reca in un manicomio per indagare su un caso, all’interno della struttura ogni verità viene però messa in dubbio: chi è sano di mente e chi invece è preda della follia? Prima di dedicarci all’approfondimento del complesso finale di Quando Dio imparò a scrivere, che oltre a dare molte risposte lascia anche diversi interrogativi nella mente dello spettatore, per  cui ( cliccare su soluzioni se non v'ineressa lo Spoiler
voto 8 da vedere

9.12.22

[ 20 giorni senza mondiale ] Nostalgia, la recensione: le conseguenze del passato La recensione di Nostalgia, il film di Mario Martone presentato a Cannes 2022 con protagonista Pierfrancesco Favino.

 Bene  oggi    anziché   psicanalizzarmi  e  auto  analizzarmi     oggi    parlerò  di  un film   visto     su Netflix .  Esso  è   Nostalgia il film di Mario Martone presentato a Cannes 2022 con protagonista Pierfrancesco Favino. un discreto  film    su  una tematica    abusata  e strausata   al cinema  e   in tv    fa    vedere  e recitare   un  bravissimo attore . Un Pierfrancesco Favino che   conferma ancora una volta il suo talento con un’interpretazione misurata ma ricca di sfumature e piccoli tocchi di classe. Un film   in cui    regista  Mario  Martone cambia stile e genere ancora una volta ma non perde la capacità di raccontare storie personali e al tempo stesso la sua città. Anche   se  è  un film  quasi  in soggettiva     visto  che   I personaggi secondari per  altro   alcuni   sono    molto  bravi  non sono ben delineati e sfaccettati quanto il protagonista e  non  sfrutta   a  pieno  le  loro  potenzialità    attoriali    e recitative  .  
Quindi   Se Martone è bravissimo a costruire, partendo dall'omonimo romanzo di Ermanno Rea, questo crescendo di consapevolezza fin dalla sceneggiatura, molto del merito della riuscita finale del film va certamente al suo interprete: Favino recita inizialmente in un italiano un po' rigido, con un un forte accento straniero, tipico di chi è stato via per decenni interi; più passa il tempo a Napoli, più ritorna in contatto con le sue radici e col se stesso del passato, e più cambia il modo di recitare e parlare,


 adottando con grande naturalezza il dialetto napoletano. A quel punto è evidente allo spettatore che il ritorno a casa è completato e la nostalgia ha avuto la meglio.   Nostalgia è  << un dramma con elementi crime che punta tutto sul suo protagonista, un bravissimo Pierfrancesco Favino, e sul fascino pericoloso  tà  del Rione Sanità di Napoli. >>  da   https://movieplayer.it/articoli/nostalgia-recensione_27023/ . Un scendere    nei meandri  della Napoli storica   senza  scadere   nelle  immagini  cartolina    tipo  Gomorra  (film e serie  )      ci  ho  visto    un  ritorno  a   le serie e  La  squadra  e   spaccanapoli  . Una storia che, fin dall’inizio, sembra già scritta e  prevedibile  al limite  del  scontato   ma che regia e interpretazioni riescono a rendere avvincente ed emozionante dalla prima all’ultima scena . 




13.11.22

tutto chiede salvezza recensione definitiva

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Inizialmente ero dubbioso  incerto se dover scrivere un altro post aggiornato  sulla  recensione   della serie  di  netflix  tutto  chiede  salvezza   visto che  quella precedente    si fermava  alla recensione - analisi delle  prime due puntate  oppure    modificare il precedente   , ora  che  l'ho vista   tutta ,  mettendoci  qualche  aggiunta  . Ma  poi  ha prevalso  , fncl  se capiterà come credo e si verifica  ogni volta  che scrivo  nuovi post    in cui  aggiorno l'argomento i un precedente post,   ci siano meno visualizzazioni rispetto al  precedente  non  aggiornato  rispetto al nuovo aggiornato  ,  l'idea  di  scrivere  un nuovo post  con la recensione \  analisi  globale definitiva    visto che    ho  appena  finito di vedere  tutta  la serie    . 


Questo mio dubbio elucubratorio    viene  sciolto  dal fatto che  a volte  ,  vista  l'imprevedibilità  dello scorrere  della vita ,   capita che  : una  visione , una lettura  , o  un post  parziale   o  apriori sia confermato   dalla visione o lettura o anche dagli eventi    successivi  . 
Ecco quindi  il mio giudizio  globale   ed  definitivo  di tale  fiction 
Essa  è una  buona  fiction , e credo  che sarà difficile per  la  bellezza  e la  poesia  (  il romanzo  da quello   che mi  hanno  detto   e le recensioni che ho  letto  in rete   sia ancora   più bello  )  con cui è stata scritta  e  con cui tratta  un tematica  cosi  complessa  e delicata    di  un tema  considerato fino ai lavori  di cristicchi   tabù o  di nicchia  ovvero   la questione delle malattie mentali in modo leggero e profondo al tempo stesso, senza sconti e senza ipocrisie  che   ne venga  fatta  una  seconda stagione   senza   snaturane  la   vicenda .  Confermo  quanto      detto  da quest  articolo di    https://www.wired.it/ e  quello  che ho  scritto  precedentemente  . Essa   va  fatta  vedere    ,  possibilmente   parlarne.  a scula  in una  lezione  come ha fatto  (   vedere  parere    riportato nel mio   post precedente  ) l'amico  e  compagno  di strada   Cristian  Porcino   ,  insomma va  fatta magati  dandola    anche  se    da vedere con i  genitori   se si  è al disotto dei 14  anni  sulla  tv pubblica    e  non in oratio  da nottambuli  come succede    con determinate  trasmissioni   che  nonostante  il battage  pubblicitario  finiscono  per  essere destinate  a diventare  di  nicchia  o  pulicoscienza    di chi dirige  la  tv  pubblica  .  Un opera  fiera  ed  indigesta  . Toccante  . Mi  sta  aiutando   a liberarmi   degli ultimi residui   della tempestra  emotva  ed  psichica   che  sto attraversando   da    questa  primavera  vedere   la   " serie  di post  " anche    la
malinconia  può  essere preziosa  .  

 Infatti  Ho  capito , in quanto mi sono trovato  più o meno  nella situazione del protagonista  che  i " normali   "  sono più matti   dei  " matti " stessi   . Un ottimo cast   e  un  otima recitazione  tanto  da non  sapere  dire  chi  è il più bravo perchè  tutti    sono stati sublimi   ed eccezionali  .                  Ogni  con i suoi problemi  ed i propri incubi  rimorsi ed  rimpianti, sensi di colpa  ,  insomma il proprio vissuto con  i quali  lottano e convivono  . Infatti     concordo  con wired  

 [...] merita l'appellativo ‘gioiello’, a volte riservato a produzioni molto meno significative. Di un gioiello si tratta, perché riesce a toccare corde nascoste in ognuno di noi. Sì, in ognuno di noi. Perché ‘da vicino nessuno è normale’. La malattia mentale fa paura, respinge, è qualcosa che spesso fingiamo di non comprendere perché, sotto sotto, sappiamo che vive nella mente di tutti, nascosta, pronta a balzare fuori in modo del tutto inaspettato. [...] 

Anche s' è passato più d'un mese da  quando è  sul  netflix    ed   sta scalando  le  classifiche     delle serie   più  viste  preferisco    fare ,  non basta   quanto  ne  ho fatto   nel post  precedente  ,  troppi spoiler perché lo spettatore dovrà conoscere piano piano, le  vicende  \ il viaggio interiore  come Daniele  (  il protagonista  ) , i suoi compagni di stanza  ,  i medici  e paramedici  ,  e la sua  ragazza   ne  usciranno cambiati  .  Preparatevi  quindi  ad innamorarvi di Gianluca, di Mario, di Giorgio e di tutti gli altri personaggi. Ognuno di loro entrerà in punta di piedi (o un pochino meno delicatamente) nella vostra testa e ci rimarrà come  sta  succedendo  a  me  . Tenete pronti anche i fazzoletti, perché si piange. Eccome se si piange. Ma non perché il modo di raccontare della serie sia del genere artefatto e acchiappalacrime, è l'esatto contrario. È delicato, ironico, vero, fiero ed  indigesto  Ci sono momenti (le macchinine in fila sul tavolino di Alessandro, il  ragazzo  in stato catartico  , il pigiama del professore, il ricordo di Daniele della madre che lo va a prendere a scuola, il sacchetto di vestiti di Gianluca ) che colpiscono come coltelli nel cuore.  e  nell'animo Ma al di sopra di tutto c'è un racconto straordinario di empatia, di solidarietà e di unione in un mondo che fa male anche quando tutto sembra “normale”. Quel male di vivere che spesso non viene riconosciuto, viene sminuito. Il mondo dei “pazzi” da tenere lontano perché ci fanno paura e ci fanno paura perché sono come noi. Il punto di vista non è unico, la serie ci dà la possibilità di entrare nelle vite dei pazienti ma anche in quella degli infermieri, dei medici e dei parenti di chi soffre di un disturbo mentale. Non ci sono buoni e cattivi. Solo esseri umani.  “Lascia il tuo sguardo libero, non farti raccontare il mondo da nessuno” dice Mario a Daniele. Ed è proprio questo che ci regala Tutto chiede salvezza. Uno sguardo libero che ci permette di capire senza pregiudizi, che ci insegna ad accogliere e a fare quel passo in più per capire che dietro ognuno c'è sempre una storia che merita di essere ascoltata. La serie andrebbe davvero proiettata ovunque, perché i suoi insegnamenti sono preziosi. Scuole, uffici, luoghi pubblici. Dove ci sono persone che ogni giorno affrontano quel mondo che può fare male. Concludo  parafrasando   la  frase  finale  del  film  dove  il  titolo viene spiegato   c'è una  parola   che contiene  tutto  bellezza  ai margini .  con questo è  tutto alla  prossima   fiction 

P.s 
non  ho      come  dicevo  ne post precedente bisogno del  valium     solo due scene drammatiche  i cui ho  pianto  . ..... 


8.11.22

tutto chiede salvezza analisi delle prime due puntate

Ieri  ho  visto  le  prime 2  puntate della nuova serie tutto  chiede  salvezza la nuova  serie televisiva italiana del 2022 pubblicata il 14 ottobre 2022 su Netflix e tratta dall'omonimo romanzo di Daniele Mencarelli.
Ora n
on sempre  bisogna,soprattutto se  si  hanno   buoni elementi  di base  e  spirito  d'osservazione,  aspettare la  fine   d'un  opera per  esprimere un giudizio o  una recensione  ,  anche  se  pur  incompleta. Soprattutto  quando si tratta  di opere  " veloci  "  e  poco scontate  ed prevvedibili   come  questa  . 
La serie racconta di Daniele, un ragazzo che si risveglia in reparto psichiatrico (SPDC) contro la sua volontà e della settimana che vi passerà dopo avere subito un TSO. Quella settimana all'interno dell'ospedale cambierà la sua vita per sempre. Mi sta  piacendo   ed tormentandomi . Credo   che  dovrò prendermi il  valium  😏😃😛  dopo  aver  visto  gli altri 5  episodi  . 
La serie è descritta da Netflix come un "dramedy delle esistenze che recupera la radice della nostra migliore commedia amara, riletta in chiave contemporanea, come in un grido d’aiuto, straziante ma pieno di speranza, da parte delle nuove generazioni e del loro enigmatico disagio di vivere".Mencarelli  in  : 
 Tutto chiede salvezza: Su Netflix la serie con Federico Cesari che mostra il lato tenero del disagio mentale articolo di www.comingsoon.it <<"Facciamo intrattenimento ma raccontiamo, perlustriamo anche un mondo di sofferenza, di grandi sentimenti nel bene e nel male. E credo sia questo quello che la letteratura dovrebbe fare di solito: entrare nei luoghi e, appunto, scavarci dentro".>>
Questa   nuova serie di Netflix arriva in un momento in cui il peggio nel mondo non è ancora passato e la pandemia si sta lasciando dietro disastri emotivi che chiedono salvezza mentre la situazione non smette di peggiorare per un'infinità di altre ragioni. Cesari sempre  su  comingson.it    parla di Daniele come di un personaggio la cui principale caratteristica è un'ipersensibilità nei confronti della sofferenza altrui - "Credo che personaggi e persone del genere nella vita di tutti i giorni siano davvero difficili da incontrare. Per me è stato una rivelazione, ma dal punto di vista umano". E quello che lui definisce un "superpotere", l'empatia di Daniele e il modo così sincero di far trasparire queste emozioni, per Mencarelli è la grande scommessa di Tutto chiede salvezza: "Far vedere alle persone che in realtà è molto più diffuso di quel che si pensi. C'è un grande sommerso, non detto, rispetto alla vita,all'esistenza, alla sensibilità che ognuno di noi porta in seno. E c'è poi chi, spesso in maniera patologica, spesso in maniera malata, tira fuori questo elemento. Però sono convinto che la serie dimostrerà a molte persone che questa linea di confine tra chi fa un TSO e una persona che ha i galloni della normalità sia assolutamente invisibile e inesistente. [ Infatti  basta un niente  per  cadere  nell'abbisso e  varcare   quella  soglia  in cui ogni  giorno  di  barcameniamo  tra  razionalità ed  irazionalita    che  caraterizza  il nostro vivere . Aggiunta mia  ] 
una  scena   della serie 

Perché nel momento in cui un uomo mette a disposizione la propria sensibilità, chi ha di fronte si rispecchia e riconosce la propria. Il grande elemento poetico - mi permetto di dire - del romanzo e della serie è che qui nessuno mente. Nessuno passa attraverso convenzioni, non c'è mondo borghese che giochi a nascondere sotto il tappeto. Qui ognuno è semplicemente portatore di una verità. Che spesso è dolorosa ma altre volte è ironica, divertente. È un superpotere che abbiamo tutti. Dobbiamo ricordarcelo un po' di più".

una scena della serie 

Infatti  ancora  la stessa  fonte   "Il Covid è stato una sveglia per molti che non guardavano al proprio mondo interiore", continua l'autore. "Non credo che esista un momento della Storia più adatto [di questo] per la serie. Il mondo, come possiamo ben vedere, vacilla da più parti e lo fa perché tanti uomini, secondo me soprattutto di grande potere, non hanno mai avviato un lavoro vero di dialogo con il loro mondo interiore. La serie semplicemente mostra questo: che esiste un mondo interiore e che ad affrontarlo insieme conviene. Perché affrontarlo da soli pesa troppo. E schiaccia".  


I personaggi    di  :  Giorgio e madaonnina      è  come  se  fossero presi   dai film  di Verdone   e   cinico  tv   \  mery  per  sempre   di  Risi . Promette bene   .  A  continuare   e  finire  di  vederla  è  anche  la bellissima risposta    datemi   alla  richiesta  di un parere   ,  da  parte  del nostro amico ed  utente  Cristian  Porcino

 << "Allora Giuseppe, io la serie  l'ho vista immediatamente su Netflix. Tra l'altro proprio stamattina ho tenuto una lezione in tutte le mie classi  su "tutto chiede salvezza" . Il racconto televisivo è molto bello così come il romanzo da cui è tratta la storia. In classe ho letto alcuni brani del libro di Mencarelli e proiettato alcune immagine della serie. Ho deciso di parlarne in classe perché secondo me è una serie che accende un faro su una problematica di cui spesso si tende a non parlare quasi mai. Ignoriamo che chi soffre di disturbi psicotici e sta ai margini della società deve essere allontanato dalla nostra vista.  A me questa serie è piaciuta molto e  fa riflettere su come noi tendiamo ad emarginare chi riteniamo folli relegandoli da un'altra parte. Bravissimi tutti gli attori e in particolar modo Federico Cesari " >>.
Quidi  “Tutto chiede salvezza”, anche nella sua versione televisiva, lascia il cuore pieno, e contiene tutta la complessità non tanto del tema della salute mentale, che non può essere stigmatizzata o ridotta a una sola definizione, quanto di quello della vita, così follemente illogica, una nave dei pazzi sulla quale viaggiamo tutti . 




Diceva Wislawa Szymborska: “Folli e veggenti, l’unica via per sopravvivere”. La follia non è solo chimica da riparare con le medicine giuste, è uno sguardo puro alla realtà, che Mencarelli chiama la “nostalgia del paradiso”, un ricordo sgranato di una verità, la parte di sé più vitale e dolorosa, estremamente umana. Contemplare i limiti della propria esistenza è malattia, per la società, è qualcosa da riparare, per la scienza, uno sfasamento da mettere a posto.


canzoni consigliate / mia colonna sonora

senso - Vasco Rossi
Curami - Ccp
La cura  - Franco Batttiato 
il matto  - Mcr  
  e     queste  dodici    canzoni  suggerite  da  http://www.vita.it/it
  1. "Yer Blues" dei Beatles
  2. "Fire and Rain" di James Taylor
  3. "The Needle and the Damage Done" di Neil Young
  4. "Wish You Were Here" di Pink Floyd
  5. "Schizofrenia" di Sonic Youth
  6. "Grey Walls" di Richard Thompson
  7. "Lithium" dei Nirvana
  8. "Brian Wilson" di Barenaked Ladies
  9. "4st 7lb" di Manic Street Preachers
  10. "Climbing to the Moon" di Eels
  11. "Schizofrenia cronica" di Wesley Willis
  12. "Libro di James" di We Are Augustines

13.9.22

ZIO FRANK, CON PAUL BETTANY e UN'OMBRA NEGLI OCCHI

  nonostante    sia  ormai  passata     quella   malinconia  ,di cui  ho parlato   nella  triologia   di  post  precedenti  ,   sfociata  a tratti in melanconia  ( vedi   nei  link lasciati    su  : <<    : <<  basta maliconia [ fine della triologia " anche la malinconia può essere preziosa ] che si sta trasformando in melanconia . la vita va avanti   >>  ultimo  capitlo della mia  triologia   malinconia ) continuo   ancora per  un po'  ond e evitare  di ricaderci    a vedere  film  maliconici  ma  profondi  . Ecco  gli ultimi due .  


Titolo originale: Uncle Frank

Anno: 2020

Paese: USA

Genere: Drammatico

Produzione: Parts and LaborYour Face Goes Here Entertainment

Distribuzione: Amazon Prime Video

Durata: 95 min

Regia: Alan Ball

Sceneggiatura: Alan Ball

Fotografia: Khalid Mohtased

Montaggio: Jonathan Alberts

Musiche: Nathan Barr

Attori: Paul BettanySophia LillisPeter MacdissiSteve ZahnJudy Greer, Margo MartindaleStephen RootLois SmithBurgess Jenkins


Manhattan, 1973. Frank Bledsoe (Paul Bettany) è un professore universitario con origini di Cheekville, nel South Carolina, paese notoriamente caratterizzato da una mentalità gretta e ottusa, il che lo porterà a scappare ben presto nella metropoli di New York in quanto omosessuale non accettato. La vicinanza forzata con sua nipote Beth (Sophia Lillis), anch’ella approdata nella Grande Mela per motivi di studio, lo porterà per la prima volta a fare coming out con un membro della sua famiglia. Ma 
Fotogramma ritraente Beth, Frank e Wally
in viaggio verso Cheekville
sarà in occasione della morte e del conseguente funerale di suo padre (Stephen Root), che lo obbligheranno a far ritorno nella sua terra natale accompagnato, oltre che dalla nipote, dal suo compagno Wally (Peter Macdissi), che dovrà affrontare l’ardua sfida attorno a cui si snoda la vicenda: scontrarsi con la mentalità di una famiglia del Sud e fare i conti direttamente con un passato ancora troppo vivido e irrisolto.Manhattan, 1973. Frank Bledsoe (Paul Bettany) è un professore universitario con origini di Cheekville, nel South Carolina, paese notoriamente caratterizzato da una mentalità : retrograda  ,  gretta e ottusa, il che lo porterà a scappare ben presto nella metropoli di New York in quanto omosessuale non accettato. La vicinanza forzata con sua nipote Beth (Sophia Lillis), anch’ella approdata nella Grande Mela per motivi di studio, lo porterà per la prima volta a fare coming out con un membro della sua famiglia. Ma sarà in occasione della morte e del conseguente funerale di suo padre (Stephen Root), che lo obbligheranno a far ritorno nella sua terra natale 




accompagnato, oltre che dalla nipote, dal suo compagno Wally (Peter Macdissi), che dovrà affrontare l’ardua sfida attorno a cui si snoda la vicenda: scontrarsi con la mentalità di una famiglia del Sud e fare i conti direttamente con un passato ancora troppo vivido e irrisolto. Che Ball sia riuscito a traslare su schermo anche una storia piuttosto ordinaria in cui più d’uno possa identificarsi è certamente innegabile, ma prima di tutto, a farsi starda è la necessità vera e propria di autobiografismo marcato e la riscoperta di un’intimità che chiede di essere narrata del regista stesso, che ne influenza l’intera poetica a tal punto da vantare all’interno del cast del progetto Peter Macdissi (nei panni di Wally, compagno di Frank) nonché reale compagno di vita di Alan Ball.

Uno dei film  più belli che  ho visto    sulle  tematiche Lgbt . 

Insomma, Zio Frank è un viaggio – letteralmente – catartico all’insegna della (ri)scoperta più intima e profonda dell’essere, necessario e voluto su due fronti di cui l’uno è lo specchio dell’altro: Frank Bledsoe e lo stesso Alan Ball. E’ un road movie imbevuto d’intimità e dolce ottimismo sul finale che ne fanno un moderno Bildungsroman splendidamente riuscito. Infatti  Anche   se  sono film diversi   ci  ho visto  per   la  fotografia   le  stesse  anche se  un contesto diverso  del bellisimo   Green Book . Infatti ci sono ed  questo  uno dei casi  Ci sono film piccoli capaci di trsformarsi in qualcosa di molto grande  .  


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Titolo originale  Skyggen i mit øje Titolo internazionale The Shadow In My EyeData di uscita
9 Marzo 2022 (Italia, Streaming)   Genere Drammatico Anno2021 Regia Ole Bornedal






discreto senza  infamia  e  senza  onore  . belissima  la   fotografia  eottima descrizione   de   il contesto storico  locale ed  internazionale  .  Ottima  la  sensibilità del  regista  .  infatti  Il 12 novembre 2021 è stato annunciato che il produttore Miso Film cambierà una scena del film. Vuole infatti rimuovere una scena in cui il pilota britannico sta bombardando un veicolo civile. Il pilota che ha preso parte al bombardamento è morto quando il suo aereo si è schiantato, ma la scena del bombardamento è pura finzione filmica. La Miso Film ha deciso di cambiare scena dopo lamentele da parte della famiglia del pilota che pensava che il loro congiunto fosse stato ritratto a torto come assassino. Secondo l'esperto di cinema Peter Schepelern, è un caso unico che un film cambi, dopo la prima, una scena a causa di lamentele sulla rappresentazione di uno o più personaggi storici. In quanto il  film  è tratta  da  una  storia  realmente  accaduta  .  


Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa Agitu Ideo Gudeta, la regina delle capre felici.

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa la regina delle capre felici.È stata ferocemente uccisa Agitu, la regina delle capre felici, con un colpo...