Il pene di Rocco Siffredi spaventa utenti Netflix: pioggia di disdette ed altre forme di perbenismo censorio ed uspolitico strumentale dellòa cancel culture

Supersex, la nuova serie di Netflix dedicata alla storia di Rocco Siffredi, ha fatto e sta facendo infuriare diversi spettatori con la semplice visione della clip promozionale. Il colosso dello streaming ha pubblicato su Instagram una breve scena della serie italiana, che ha suscitato lamentele per il suo
contenuto esplicito. Il breve video mostrava la star dello spettacolo, l’attore italiano Alessandro Borghi, mentre si metteva a suo agio con diverse donne poco vestite. Infatti La clip fatta sparire dall’Instagram di Netflix
US dopo poche ore. Non è chiaro però se sia stato rimosso a causa di reclami o feedback negativi. La serie, basata sulla vita del famoso attore adulto italiano Rocco Siffredi, ha già sconvolto alcuni abbonati Netflix. Le persone hanno criticato sia Netflix per aver rilasciato Supersex che Instagram per aver consentito la pubblicazione della clip . Mah neella clip, Borghi è a torso nudo su un divano rosso con una donna poco vestita in grembo, mentre altre donne li circondano. Anche se Borghi e la donna andavano su e giù, non era chiaro se stessero facendo qualcosa di volgare, e tutti i personaggi sembravano vestiti, anche se solo un po’. Ma gli spettatori si sono riversati sui social media per lamentarsi, criticando sia Netflix per aver mandato in onda lo spettacolo, sia Instagram per averne consentito la condivisione sulla loro piattaforma. Andando su X un fan ha detto: “Ora abbiamo il porno anche su Netflix? Sto cancellando l’account mentre parliamo, i miei figli non possono vederlo”.
Un altro ha scritto: “Stiamo rendendo il porno mainstream adesso? È piuttosto disgustoso che non ci siano avvertimenti su contenuti espliciti come questo”. Un terzo ha detto: “Che diavolo. Non è inappropriato per una piattaforma in cui i BAMBINI TI SEGUONO ?!”. Mentre un altro fan infastidito ha detto che la clip volgare potrebbe non aiutare coloro che hanno sofferto di dipendenza dal porno. Molte persone hanno incolpato Instagram per aver permesso che il contenuto venisse mostrato, e diversi utenti irritati si sono anche lamentati del fatto che i loro post sulla guerra tra Israele e Palestina fossero stati censurati. Ma il post sfacciato di Netflix non lo era.

Ora concordo l'indignazione pewrchè ci sono stati due pesi e due misure e che a chi come il sottoscritto soffre ed lotta contro la sua pornodipendenza possa creare problemi ma mi danno fastidoi benpensanti ipocriti infatti



per lo più visto che Sex Education è serie televisiva britannica, di 4 stagioni creata da Laurie Nunn per il servizio on demand Netflix non ha creato scandalo . Quindi invece di proibirlo , o disdire l'abonamento spiegate senza preconcetti e tabù erchè non è adatto a loro , la censura è inutile perchè andrà a vederselo d'amici o ricorrerà ad un abbonamento pirata per vederselo , come facevo io con i fumetti , giornali , film per adulti .


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L'ipocrisia culturale della sinistra: cancella in Natale, celebra il Ramadan
di Francesco Giubilei • 5 ora/e




quando la cancel culture è usata come scusa la destra accusa il pd milanese per aver augurato buon ramadam alla comunità islamica .
Mah per me non si tratta d'ipocrisia in quantro nnon si sta elogiando la religione islamica \ mussulmana a scaito di quella cristiano \ cattolica , ma si sta semplicemente augurandogli buon ramadam . quindi quanto riportato da ilgiornale


<< Ricordare le nostre radici cristiane, celebrare il Natale ed esporre il crocifisso nei luoghi pubblici viene ormai considerato dalla sinistra un attacco alla laicità dello Stato ma, elogiare il Ramadan, è consentito . [...] Si tratta di un passaggio significativo perché aiuta a comprendere la mentalità che anima la sinistra italiana (e occidentale). La solerzia con cui si spendono per ricordare e celebrare le tradizioni musulmane è pari solo all'attenzione dedicata a cercare di cancellare le nostre tradizioni.>> Risulta strumentale e fazioso . Cosi come è a mio avviso inesistente la tesi sostenuta da il giornale che arriva a citare il pensatore conservatore inglese Roger Scruton definisce fenomeni come questi «oikophobia», odio per la propria casa e perciò per l'identità occidentale. Si tratta di un fenomeno non più solo culturale e politico ma anche antropologico in una parte della popolazione occidentale che tende a vedere in modo negativo i valori occidentali e a volerli perciò cancellare esaltando al contrario tutto ciò che arriva da altre culture. A forza di essere inclusivi con gli altri abbiamo finito per odiare noi stessi.






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"La mostra in chiesa è blasfema". E i fedeli presentano un esposto in procura





© dal web

La mostra d'arte attualmente in corso presso la chiesa di Sant'Ignazio a Carpi continua a non riscontrare il favore dei fedeli, perlomeno stando a quel che riporta la stampa emiliana. Uno, in particolare, il quadro che viene contestato e reputato blasfemo. E nelle scorse ore, su istanza di alcuni parrocchiani (e non solo) è stato trasmesso un esposto alla procura della Repubblica di Modena, che invita i magistrati ad indagare l'arcivescovo Erio Castellucci e i suoi collaboratori per vilipendio della religione cattolica, bestemmia ed esposizione di immagini blasfeme in luogo sacro. Questo è quanto riporta il sito web ModenaToday, a proposito di una vicenda che sta facendo discutere e che promette di travalicare i confini regionali. Ad essere finita nell'occhio del ciclone è l'esposizione artistica "Gratia Plena", dell'artista Andrea Saltini: molti non avrebbero in particolare gradito un dipinto nel quale si vede un uomo chino sul corpo del Cristo morente. La testa dipinta all'altezza del pube lascerebbe a loro dire intendere come la persona ritratta di spalle sia impegnata nel praticare una fellatio. “Ho trasmesso alla procura competente i primi atti nei quali si precisa come tali rappresentazioni costituiscono pubblica, palese ed esplicita offesa della fede cattolica - ha spiegato l'avvocato Francesco Minutillo, che assiste i fedeli - realizzando il vilipendio tanto della fede stessa quanto delle migliaia di fedeli, che giustamente scandalizzati ed indignati, hanno già sottoscritto appelli di chiusura e rimozione della mostra e partecipato a pubbliche preghiere di riparazione.

Fin qui niente da eccepire in quanto la mostra s'è tenuta in un luogo sacro e se ne sarebbe offesa la sensibilità . Ma da li avanzare anche la richiesta del sequestro delle opere affinché venga immediatamente fermato lo scempio in corso”.Mi sembra proprio censura bella e buona

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