Josh Cavallo, il primo calciatore gay a fare coming out chiede la mano al suo compagno allo stadio: «Inizio l'anno da promesso sposo»

 Il calcio si tinge di arcobaleno, almeno per questa volta. Nonostante negli anni alcuni calciatori abbiamo fatto coming-out, si pensi al giocatore del Cagliari Jacub Jankto, è la prima volta che un professionista chiede la mano del suo compagno in maniera pubblica.


Il protagonista di questa storia d'amore è Josh Cavallo, calciatore 24enne australiano dichiaratamente omosessuale. Il giocatore ha fatto una proposta di matrimonio al suo compagno allo stadio Coopers, il campo della sua squadra Adelaide United, che milita nella A-League australiana.
«Inizio l'anno con il mio fidanzato», ha dichiarato in un post su Instagram, che lo ritrae in ginocchio con l'anello in mano, di fronte al suo compagno. Cavallo ha ringraziato la sua squadra per reso possibile questa sorpresa: secondo il calciatore, la società gli ha fornito una comfort zone: «Non avrei mai pensato che potesse essere possibile nemmeno nei miei sogni», ha scritto, aggiungendo che voleva «condividere questo momento speciale sul campo, dove tutto è cominciato». 

Il coming out e le lotte LGBTQIA+

Da sottolineare che Cavallo aveva già fatto la storia nel 2021 per essere il primo giocatore professionista a fare pubblicamente coming out «per dimostrare che tutti sono ben accetti nel calcio». L'annuncio era stato accolto come un momento epocale in uno sport ancora legato agli stereotipi maschili e all'omofobia. Da quel momento, il calciatore gay è diventato una personalità delle lotte della comunità LGBTQIA+ e ha iniziato a giocare con il numero di maglia coi colori dell'arcobaleno, per sensibilizzare il pubblico e i colleghi. Due anni fa si era scagliato contro la decisione della FIFA di vietare ai giocatori di indossare fasce «OneLove» durante i mondiali in Qatar. «Se fossi stato lì e fossi stato il capitano, sì, avrei indossato la fascia. Non ho vergogna di essere chi sono», disse alla CNN.

 

 

I dati sulle discriminazioni nel calcio

Nel calcio professionistico sono ancora pochissimi gli atleti che hanno dichiarato la propria omosessualità. Secondo un rapporto sulla stagione 2022-23 pubblicato da «Kick It Out», gruppo antidiscriminazione del calcio inglese, le segnalazioni di comportamenti discriminatori sono state 1.007, in aumento del 65,1% rispetto alla stagione precedente. Ma il razzismo e le discriminazioni sono radicate in questo sport.
L'anno scorso il portiere dell'Arsenal, Aaron Ramsdale, ha detto che non poteva più tacere sugli abusi omofobici nel calcio, per amore nei confronti di suo fratello: «Voglio che mio fratello - o chiunque di qualsiasi sessualità, razza o religione - venga alle partite senza dover temere gli abusi».

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