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11.7.24

ROMA un utente per evitare controlli dichiara come domicilio quello degli uffici anagrafe e gli adetti non se ne accorgono

  io  che  credevo  che  storie      come questa    di cui   parlo oggi   sucedessero solo  nei film  comici   invece  succedono davvero  . Ora  va bene  tutti  sbagliamo  ed  facciamo errori    nessuno escluso  .  Ma
questi sono gravi  .   quindo  mi    faccio   ,  la  classica  domanda  ,  chi cotrolla  i  controllori  ?  Ma  soprattutto questi sono  del mestiere  o  era  quelache amico  loro    e quindi  hanno  chiuso  un  occhio 

 da  webinfo@adnkronos.com (Web Info) el  10\7\2024

L'anagrafe più pazza del mondo: la "signora" Vita Mala abita negli uffici del Comune di Roma

 Al Comune di Roma succedono delle cose che nemmeno il miglior sceneggiatore di Walt Disney saprebbe inventare. L’ultimo esempio? La “signora” Vita Mala comunica di alloggiare in via Luigi Petroselli 50 (codice di avviamento postale 00186), ovvero gli uffici centrali dell’anagrafe capitolina. E cosa fa il solerte impiegato del Comune? Protocolla la pratica e poi la invia immediatamente all’ufficio della polizia municipale affinché i vigili di zona possano effettuare il sopralluogo e confermare che la signora Mala-Vita ha la sua dimora abituale negli uffici dell’anagrafe in via Petroselli. Roba da non crederci, giusto? Eppure ci sono le prove: il documento è stato effettivamente protocollato dagli uffici del Comune di Roma. Ma alla polizia municipale, come si legge con un appunto scritto a penna, qualcuno si è reso conto che qualcosa non andava e lo ha messo in “STAND BAI” (scritto proprio così). A questo punto, è evidente, che all’ombra del Colosseo vale tutto. E la Mala Vita, lo sa benissimo.  


19.12.15

La scelta di Eugenia: a 22 anni lavora con diciassette asini


Dopo il diploma è diventata socia dell’Asineria Aria Aperta: «Più sacrifici dei miei coetanei, ma così sono felice»
di Elisa Pederzoli


REGGIO EMILIA.
«Gli asini? Ti insegnano la lentezza. Noi la chiamiamo: la filosofia dell’asino. Quando hai fretta e loro ti guardano con quell’aria come per dire: ma dove devi andare? A quel punto, cala la tensione. Ai bambini che ci vengono a trovare, dico sempre: se qualcuno vi dà dell’asino, voi rispondete grazie. Perché un complimento».Eugenia Dallaglio ha 22 anni e abita ad Arceto. E quella degli asini non è solo una passione, ma una scelta di vita. Dopo il diploma ha deciso di smettere gli studi e di investire su se stessa e su di loro: oggi è guardia ambientale e una giovanissima socia dell’Asineria Aria Aperta di San Maurizio, fondata da Massimo Montanari. La sua storia l’abbiamo conosciuta grazie alla nostra maratona fotografica, martedì, quando il suo socio ci ha mandato alcuni scatti della loro giornata di lavoro decisamente fuori dall’ordinario con i loro 17 asini. Quasi ogni sabato mattina è possibile incontrarli in piazza Fontanesi.§«Tutto è iniziato quando avevo 7 anni, con i campi all’antica podesteria di Gombola, nel Modenese. Lì ho conosciuto Massimo Montanari, le sue storie e gli asini. Non ho più smesso di parteciparvi. Mi si è aperto un mondo. Da bambina mi è sempre piaciuta la natura e mi sono innamorata degli asini, delle storie sui briganti e le streghe che popolano il bosco. Non mi sono più staccata da queste cose».Già, perchè quando poi ha scoperto che Montanari è di Reggio Emilia le occasioni per stare con i suoi asini non sono mancate.«Volevo sempre partecipare alle passeggiate e alle iniziative che faceva - racconta sorridendo - I miei genitori sono stati costretti tante volte a starmi a guardare mentre io trascorrevo tutte le giornate con gli asini, aiutando gli altri bambini a salire. Stare con loro era quello che preferivo fare».
E così, dopo il diploma al liceo umanistico conseguito quattro anni fa all’istituto Matilde di Canossa, scegliere gli asini è stata la cosa più naturale da fare.
«Quella scuola ha fatto crescere in me l’interesse verso la psicologia, i bambini. Così, quando ho finito mi sono iscritta al corso di guida ambientale escursionista, mi sono affiancata a Massimo e due anni fa sono entrata in società con lui. I miei sono sempre stati al mio fianco» racconta Eugenia. E’ stata una scelta diversa la sua, non priva di sacrifici.

«Ho trasformato la mia passione nel mio lavoro. Non è sempre facile. I miei coetanei vanno all’università, altri lavorano in ufficio. Io invece ho un lavoro che mi prende a 360 gradi, non mi fermo mai. Perchè siamo sempre in giro con i nostri progetti e anche quando sembra di aver finito sono attaccata al computer per rispondere a mail, prendere accordi. E quando i miei amici magari d’estate vanno al mare io devo rinunciare, per il mio lavoro» confida.«Ma dopo due anni, sto raccogliendo il frutto di questi sacrifici e tante soddisfazioni che magari altri ragazzi della mia età non riescono a conoscere. E’ questo è bellissimo, ripaga di tutto».

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